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Preparate dei cartoncini colorati sufficienti per tutti, su cui sarà scritto:

4

Occorrente

Cartoncini colorati suf-ficienti per ogni bambi-no

carta e pen-na per ogni bambino.

no di festa. In questo giorno le famiglie van-no al cimitero organizzando dei picnic e man-giando vicino alle tombe dove sono sepolti i propri cari.

Per riflettere

Domanda: In che cosa il nostro Dio differisce da questi dei? (Non dobbiamo fare niente per-ché egli ci ami. Non dobbiamo preoccuparci che ci possano accadere cose brutte provoca-te da idoli arrabbiati). Dobbiamo forse com-prarci il favore di Dio? (No. Le cose che Dio ci dà sono doni gratuiti). Il cristianesimo è la sola religione al mondo che non invita i cre-denti a guadagnarsi il favore degli dei.

Leggete Giovanni 1:16. Dite: Ricordiamo il messaggio di oggi.

ANCHE NEI MOMENTI PIÙ DIFFICILI IO SO CHE DIO MI AMA.

Questo tagliando ti dà diritto a _________________(aggiungeranno ciò che vogliono).

Questo servizio e la grazia di Dio sono gratuite.

Firma ___________________

Data ___________________

Date ai bambini uno o più «tagliandi della grazia» da distribuire durante la settimana a chi desiderano. Alle persone alle quali daranno il tagliando, i bambini prometteranno un determinato servizio, leggendo le parole scritte sul tagliando.

Domanda: La vedova di Sarepta era una donna povera, che doveva occuparsi di suo figlio da sola. Non ave-va neppure il necessario per sé, ma quel poco che aveave-va lo mise a disposizione di Elia, con fiducia. E noi, che cosa possiamo offrire oggi al Signore e a chi abbiamo accanto? (Lasciate il tempo per riflettere).

Forse pensiamo di avere ben poco da offrire, ma Dio, come ha fatto con la vedova, può moltiplicare il poco che abbiamo. Basta solo che ci crediamo e che lo mettiamo a disposizione, proprio come potete fare voi con il «Tagliando della grazia».

pane per me e per mio figlio. E dopo che l’avremo mangiato moriremo!».

«Non aver paura» le disse Elia. «Vai a fare quel-lo che hai detto; ma cucina prima una piccola focaccia di pane per me, e portamela; poi ne fa-rai per te e per tuo figlio. Sai, Dio mi ha detto che l’olio e la farina non mancheranno più, fino a quando non manderà la pioggia» (1 Re 17:14).

Questa donna non era un’israelita. Ma credeva in Dio, aveva fiducia in lui e fece quanto le ven-ne chiesto. Elia andò a casa con lei e la donna preparò del pane per lui. Da quel giorno in poi, ogni volta che faceva il pane si accorgeva di a-vere farina e olio a sufficienza! Il miracolo che Dio aveva fatto per salvare Elia aveva salvato anche la vita di questa donna e di suo figlio.

Qualche tempo dopo, il figlio di questa donna si ammalò e morì. Il primo pensiero della donna fu che Dio la stava punendo. «Ma che cosa hai contro di me?» gli chiese, urlando il suo dolore.

«Sei venuto per ricordarmi i miei peccati e ucci-dere mio figlio?».

Naturalmente non era stato Dio a provocare la morte del ragazzo: perché la grazia di Dio dà la vita e non la morte. La grazia di Dio li aveva pro-tetti e non li aveva fatti morire durante la care-stia.

Elia abitava in una stanza che si trovava al piano superiore della casa della vedova. Prese il corpo del ragazzo e lo portò in quella stanza, appog-giandolo sul letto. Poi si sdraiò per tre volte so-pra al ragazzo. Per tre volte gridò al Signore: «O Dio, fa che il corpo di questo ragazzo torni alla vita!». Dio rispose subito alla preghiera di Elia e immediatamente il ragazzo tornò a vivere.

Il Signore si preoccupa anche dei tuoi problemi.

Quando ti accadono delle cose tristi o spiacevo-li, ricorda che Dio ti ama e desidera che tu ab-bia fiducia in lui. Egli si prenderà cura delle tue necessità, proprio come si prese cura di Elia e della vedova di Sarepta.

Un posto in più a tavola

Kerah aveva fame e avevano fame anche suo fratello, sua sorella e sua madre. Non mangiava-no ormai da tre giorni. Il padre era andato a cer-care qualcosa per sfamare la sua famiglia ma era tornato a mani vuote... «Mi dispiace» aveva det-to «ma in paese non si trova più riso. Non è pio-vuto per molti mesi e senza la pioggia non cresce niente. Forse non avremo cibo per molto, molto tempo».

Si erano quasi rassegnati a morire di fame, quan-do sentirono arrivare l’aiuto che Dio aveva man-dato: un camion, che aveva sui fianchi la scritta

«ADRA», era entrato nel villaggio. «Riso! Riso!»

urlava l’autista. «Ogni famiglia può avere una borsa di riso!».

Velocemente tutti si erano messi in fila dietro al camion e di lì a poco ogni famiglia aveva avuto quanto bastava a sopravvivere per molti giorni.

Durante i mesi successivi, molti altri camion era-no arrivati al villaggio. Dio aveva mandato il suo aiuto a Kerah e agli altri. Dio, nei momenti diffi-cili, si è sempre preso cura del suo popolo. E sempre lo farà.

In Israele non pioveva ormai da molti mesi. Or-mai da mesi, i campi erano aridi e senza vita. Al-beri spogli si stagliavano come scheletri contro un cielo bianco abbagliante e senza nuvole. I fiu-mi e i torrenti si erano prosciugati e anche il tor-rente Cherit, che aveva dato rifugio a Elia, non aveva più acqua. Ma Dio continuava ad avere cura di Elia.

«Vai a Sarepta» gli disse Dio. «Ho detto a una vedova di prendersi cura di te». Elia ubbidì, la-sciò Israele e viaggiò per più di centocinquanta chilometri, per raggiungere un’altra nazione!

Quanta strada! Lì, alle porte di Sarepta, vide una vedova che raccoglieva legna.

«Ti prego» le chiese Elia «Ho tanta sete; mi puoi dare un po’ d’acqua? E puoi darmi anche un po’

di pane?».

La donna si era girata per prendere l’acqua ma si era fermata quando Elia le aveva chiesto del pane. «Io non ho pane» rispose. «Tutto quello che ho è un pugno di farina e un po’ d’olio. Sto raccogliendo della legna per cuocere un po’ di

CONTENUTO DEL LEZIONARIO

Attività settimanali

SABATO

Con l’aiuto di un adulto, metti sul tavolo della sala da pranzo due ciotole: una con un po’ di fari-na, l’altra con un po’ d’olio. Apparecchia il tavolo e per ognuno, aggiungi un piatto e un bicchiere.

In ogni piatto metti una fetta di pane e in ogni bicchiere dell’acqua. Siediti insieme al resto della famiglia intorno al tavolo da pranzo e leggete in-sieme la Bibbia. Immagina di essere ospite della vedova e di suo figlio e di mangiare il pane prepa-rato da lei, di bere l’acqua e di ammirare il mira-colo della farina e dell’olio che non finiscono mai.

Leggete tutti insieme 1 Pietro 5:10.

Canta «Camminare insieme a Gesù» (Canti di gioia, n. 62).

DOMENICA

Dopo aver letto 1 Re 17:7-16, prepara il pane insie-me a un adulto, utilizzando questa semplice ri-cetta: in una ciotola di plastica, mescolate 2 taz-ze di farina, un pizzico di sale, un cucchiaio di acqua e due cucchiaini di olio. Impastate il tut-to, e formate dei panini. Friggeteli in una padella d’olio o cuoceteli nel forno. Quando sono pronti, mangiali insieme alla tua famiglia. Sono buoni?

Ora puoi leggere il resto della storia in 1 Re 17:17-24.

LUNEDÌ

Sapresti localizzare Sarepta, in una cartina geo-grafica biblica? (Se non riesci, non preoccuparti;

chiedi l’aiuto di un adulto). Cerca su una rivista la fotografia o l’immagine di un panino o di una fetta di pane (puoi anche disegnarla) e ritagliala.

Appoggia questo ritaglio sulla cartina, vicino a Sarepta, dove è avvenuta la storia che hai letto questa settimana. Immagina di avere in dispensa solo una fetta di pane che dovrà durarti tre gior-ni. Se qualcuno ti chiedesse di dividerla con lui, che cosa diresti? Scrivi la risposta qui:

________________.

Leggi 1 Re 17:15 con la tua famiglia.

Disegna su un cartoncino la forma di un grosso vaso d’olio come quello della storia. Scrivici sopra il versetto a memoria e conservalo, mettendolo in un posto ben visibile.

MARTEDÌ

Rileggi nella tua Bibbia in 1 Re 17:15.

Quali cose belle sono avvenute solo perché la ve-dova era stata pronta a dividere il suo cibo con Elia? Hai condiviso ultimamente con qualcuno qualcosa di tuo e ne sei stato benedetto? Cerca

di disegnare la scena e parlane con i tuoi.

Hai un fratello o una sorella più piccoli? Per ripe-tere il versetto a memoria, impara questi movi-menti e poi insegnali anche a loro: «Or il Dio…»:

indica in alto; «…di ogni grazia…»: indica il tuo cuore; «…vi perfezionerà…»: muovi le mani dall’alto verso il basso, lungo tutto il corpo; «…vi fortificherà stabilmente»: contrai i muscoli.

MERCOLEDÌ

Cerca di pensare alla parte della storia di questa settimana, che racconta della morte del figlio della vedova (1 Re 17:17-24). Da dove vengono, se-condo te, le cose brutte come la morte e la ma-lattia? Parlane con un adulto o con il pastore del-la tua chiesa (una delle storie di Matteo 13 aiuta a rispondere alla domanda. Vedere i versetti 2-4,25,38 e 39).

Ripeti il versetto a memoria mettendo al posto di

«vi» il tuo nome. Che cosa significa la parola

«grazia», secondo te? Chiedilo al pastore della tua chiesa.

GIOVEDÌ

Dopo avere letto in 1 Re 17:22,23, immagina di es-sere il ragazzino che è risuscitato. Quale sarebbe la prima cosa che diresti a Dio?

Che cosa potresti dire a tua madre? Parlane con gli altri. Loro che cosa direbbero?

Fai una preghiera personale per ringraziare Dio di averti dato la grazia e la vita.

Riprendi il vaso d’olio che hai costruito lunedì per il versetto a memoria. Ricordi bene il verset-to?

Canta «Gesù t’amerò» (Canti di gioia, n. 65).

VENERDÌ

In che modo la grazia di Dio ci rende forti? Parla-ne con i tuoi. Leggete insieme 2 Corinzi 9:8.

Costruisci il libretto intitolato: «Dio mi dà la gra-zia» (scriverai il titolo sulla prima pagina, deco-randola con disegni o lustrini). Prepara altri fogli, uno tuo, uno a testa per i tuoi familiari, o per qualche tuo amico: ognuno di voi, nella sua pagi-na, può scrivere o disegnare le cose che ha rice-vuto per grazia di Dio. Unisci i fogli con la spilla-trice e conserva il tuo libretto.

Ringraziate insieme il Signore perché sapete che Dio vi ama.