Le testimonianze castelnoviane del settore piacentino sono del tutto analoghe a quelle del parmense: si tratta di insiemi litici rinvenuti in superficie in occasione di diverse campagne di prospezione da parte di ricercatori indipendenti (Osvaldo Baffico, Angelo Ghiretti, Attilio Galimberti, Raffaele Perrone). Anche in quest’area le scoperte documentano una frequentazione delle medie e alte quote da parte dei gruppi castelnoviani; le collezioni sono in genere omogenee e poco “inquinate” e forniscono perciò interessanti elementi per la ricostruzione delle catene operative. L’unico sito di pianura, quello di Le Mose, è stato invece rinvenuto in occasione di un intervento di archeologia preventiva ed è stato scavato dalla Soprintendenza Archeologica; questo giacimento, di grande interesse per la documentazione di un’intensa frequentazione sauveterriana, ha restituito un modesto insieme litico castelnoviano e scarsi resti strutturali, che purtroppo non sono in grado di arricchire il quadro delle conoscenze sulle modalità insediative in ambito regionale (Bernabò Brea et al. 1998).
147 50 – Prato Grande LOCALIZZAZIONE Ferriere (PC) Coordinate: 44°36'5.40"N, 9°32'29.16"E Quota: 1424 m s.l.m. SITUAZIONE GEOGRAFICA
Prato Grande è un'ampia conca prativa, situata sulla destra idrografica del torrente Nure, tra le praterie di Prato Molle a nord e Prato Bure a sud, delimitata ad est dal Monte Camulara e dominata a sud dal Monte Ragola. Il pianoro di Prato Grande, oggi attraversato nella porzione orientale dal torrente Lardana, avrebbe accolto in passato un bacino lacustre scomparso poi per interramento e torbierizzazione; l’area diviene ancor oggi acquitrinosa nei periodi caratterizzati da abbondanti precipitazioni. Nelle vicinanze sono presenti sorgenti perenni, tra cui Fontana dei Signori e Fontana delle Pozzuole.
SITUAZIONE GEOLOGICA Brecce delle Unità Liguri UNITA’ DEL PAESAGGIO D - Alta montagna
STORIA DELLE RICERCHE
Ricerche sistematiche di superficie di O. Baffico (anni Sessanta-Settanta). Ricerche sistematiche di superficie di A. Ghiretti (1976-88).
Ricerche sistematiche di superficie di A. Galimberti (1987-96, 2001). Ricerche sistematiche di superficie di R. Perrone (1997-2001). STRATIGRAFIA CULTURALE
Paleolitico ?
Mesolitico recente (Castelnoviano) Eneolitico (due cuspidi di frecce) INDUSTRIA LITICA34
L’insieme litico comprende 709 manufatti:
- 15 nuclei (8 per lamelle, 3 per schegge, 2 a sfruttamento misto); - 407 prodotti di débitage ed elementi di gestione non ritoccati; - 27 pezzi ritoccati (8 trapezi);
- 21 scarti di lavorazione.
34 Per l’analisi dettagliata si veda la parte III, cap. 4.1.Dallo studio sono esclusi i reperti delle collezioni di O. Baffico
e di A. Galimberti, entrambe depositate presso il Museo Archeologico di Chiavari. E’ stata invece studiata la collezione di A. Galimberti depositata al Museo Archeologico Nazionale di Parma.
148
LITOTIPI
A - ciottoli calabriani (0,3%)
B1 - selce da Calcari a Calpionelle e Maiolica (38%) B4 - diaspro (60%)
B5 - siltite silicizzata (0,4%) B6 - calcare silicizzato (0,8%) D - selce della Falda Toscana (0,3%) E - quarzo ialino (0,1%)
FAUNA
Conchiglie di lamellibranchi marini, tra cui una con ritocchi, rinvenute nel punto GH. Secondo Ghiretti (2003) le conchiglie potrebbero essere state raccolte lungo la costa ligure, che dista da qui circa 50 km di cammino.
BIBLIOGRAFIA
Fontana 1990-91; Ghiretti 2003. BIBLIOGRAFIA
Ghiretti & Guerreschi 1990. DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO
Galimberti A., 1997 - Relazione delle ricerche di superficie, Archivio del Museo Archeologico Nazionale di Parma
Perrone R., 1998-2001 - Relazioni delle ricerche di superficie, Archivio del Museo Civico Archeologico di Piacenza
LUOGO DI CONSERVAZIONE DEI MATERIALI Museo Archeologico Nazionale di Parma Museo Civico Archeologico di Piacenza
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51 – Passo dello Zovallo
LOCALIZZAZIONE Ferriere (PC)
Coordinate: 44°33'3.98"N, 9°30'40.61"E Quota: 1455 m s.l.m.
SITUAZIONE GEOGRAFICA
Il sito è posto su di una sella del crinale che congiunge il Monte Zovallo al Monte Ragola e costituisce lo spartiacque tra le valli di Lecca e Nure, al confine tra il territorio parmense e quello piacentino (comuni di Bedonia e Ferriere). I ritrovamenti sono avvenuti lungo la strada sterrata che incide la sella, nell’area circostante un traliccio della linea elettrica.
SITUAZIONE GEOLOGICA Flysch delle Unità Liguri UNITA’ DEL PAESAGGIO D - Alta montagna
STORIA DELLE RICERCHE
Scoperta da parte di G. Galimberti (anni Settanta-Ottanta) e successive ricerche (1987-96, 2001). Ricerche sistematiche di superficie di A. Ghiretti (1976-88).
Ricerche sistematiche di superficie di R. Perrone (1997-2001). STRATIGRAFIA CULTURALE
Mesolitico recente (Castelnoviano) Eneolitico
INDUSTRIA LITICA35
L’insieme litico comprende 409 manufatti: - 3 nuclei (2 per lamelle, 1 per schegge);
- 198 prodotti di débitage ed elementi di gestione non ritoccati; - 32 pezzi ritoccati (8 trapezi);
- 24 scarti di lavorazione. LITOTIPI
B1 - selce da Calcari a Calpionelle e Maiolica (49%) B4 - diaspro (47%)
B5 - siltite silicizzata (0,5%) B6 - calcare silicizzato (0,2%) E - quarzo ialino (2,2%)
35 Per l’analisi dettagliata si veda la parte III, cap. 4.2. Dallo studio sono esclusi i reperti della collezione di A.
Galimberti depositata presso il Museo Archeologico di Chiavari. Nel lavoro di Baffico et al. (1983) sono citati i seguenti materiali della collezione Galimberti: un trapezio scaleno a piquant-trièdre, tre troncature di cui due a piquant-trièdre, un grattatoio frontale corto, cinque microbulini, alcune lamelle ritoccate e alcuni incavi. E’ stata invece inclusa nello studio la collezione di A. Galimberti depositata al Museo Archeologico Nazionale di Parma.
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F - selce “alpina” (0,5%) BIBLIOGRAFIA
Generale: Biagi & Maggi 1984; Ghiretti 1986, 2003; Fontana 1990-91; Mazurié de Keroualin 2003. Specifica: Baffico et al. 1983; Ghiretti & Guerreschi 1990.
DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO
Galimberti A., 1997 - Relazione delle ricerche di superficie, Archivio del Museo Archeologico Nazionale di Parma
Perrone R., 1998-2001 - Relazioni delle ricerche di superficie, Civico Archeologico di Piacenza LUOGO DI CONSERVAZIONE DEI MATERIALI
Museo Archeologico Nazionale di Parma
Museo Archeologico “S. Musa”, Seminario Vescovile di Bedonia (PR) Museo Civico Archeologico di Piacenza
151 52 – Termini LOCALIZZAZIONE Ferriere (PC) Coordinate: 44°36'45.33"N, 9°34'47.70"E Quota: 1320 m s.l.m. SITUAZIONE GEOGRAFICA
Il rinvenimento è avvenuto su di un pianoro lungo il crinale nord-est del Monte Camulara, che separa la valle del torrente Lardana, affluente del Nure, e quella del Lecca, affluente del Ceno.
SITUAZIONE GEOLOGICA Areniti delle Unità Liguri UNITA’ DEL PAESAGGIO D - Alta montagna
STORIA DELLE RICERCHE
Ricerche sistematiche di superficie di A. Galimberti (1987-96, 2001). STRATIGRAFIA CULTURALE
Mesolitico recente (Castelnoviano) INDUSTRIA LITICA36
L’insieme litico comprende 47 manufatti: - 4 nuclei a lamelle;
- 42 prodotti di débitage ed elementi di gestione non ritoccati; - 1 trapezio.
LITOTIPI
B1 - selce da Calcari a Calpionelle e Maiolica (49%) B4 - diaspro (51%)
DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO
Galimberti A., 1997 - Relazione delle ricerche di superficie, Archivio del Museo Archeologico Nazionale di Parma
LUOGO DI CONSERVAZIONE DEI MATERIALI Museo Archeologico Nazionale di Parma
152 53 – Santa Barbara LOCALIZZAZIONE Coli (PC) Coordinate: 44°43'52.90"N, 9°27'38.06"E Quota: 1150 m s.l.m. SITUAZIONE GEOGRAFICA
I rinvenimenti sono avvenuti presso il valico di Santa Barbara, che collega la valle del Trebbia con quella del torrente Perino, suo affluente.
SITUAZIONE GEOLOGICA Areniti delle Unità Liguri UNITA’ DEL PAESAGGIO C - Media montagna STORIA DELLE RICERCHE
Ricerche sistematiche di superficie O. Baffico, anni Sessanta-Settanta. Ricerche sistematiche di superficie, A. Ghiretti (1976-88)
STRATIGRAFIA CULTURALE Mesolitico recente (Castelnoviano) INDUSTRIA LITICA37
L’insieme litico comprende 63 manufatti: - 2 nuclei a schegge;
- 31 prodotti di débitage ed elementi di gestione non ritoccati; - 8 manufatti ritoccati;
- 3 scarti di lavorazione. LITOTIPI
B1 - selce da Calcari a Calpionelle e Maiolica (82%) B3 - selce appenninica (6%)
B4 - diaspro (8%)
B5 - siltite silicizzata (2%) B6 - calcare silicizzato (2%) BIBLIOGRAFIA
Bernabò Brea 1991; Pignone et al. 2002.
37 Per l’analisi dettagliata si veda la parte III, cap. 4.4. Dallo studio sono esclusi i reperti della collezione di O.
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LUOGO DI CONSERVAZIONE DEI MATERIALI Museo Archeologico Nazionale di Parma Museo Civico Archeologico di Piacenza
154 54 – Monte Fernico LOCALIZZAZIONE Pecorara (PC) Coordinate: 44°51'52.13"N, 9°23'50.24"EE Quota: 645 m s.l.m. SITUAZIONE GEOGRAFICA
Il monte Fernico è un’altura di modesta entità situata nell’alta Val Trebbia; non si conosce il punto preciso del rinvenimento (le coordinate si riferiscono alla sommità dell’altura).
SITUAZIONE GEOLOGICA Flysch del Dominio Ligure UNITA’ DEL PAESAGGIO C - Media montagna STORIA DELLE RICERCHE -
STRATIGRAFIA CULTURALE Mesolitico recente (Castelnoviano) INDUSTRIA LITICA
L’insieme litico comprende 8 reperti:
- 1 nucleo su scheggia per lamelle a sfruttamento unidirezionale, con piano liscio, angolo residuale inferiore a 90°, superficie larga con gestione semi-avvolgente, abbandonato in fase di pieno débitage a causa di un incidente di riflessione;
- 1 nucleo da arnione fluitato per lamelle piuttosto regolari a due superfici (una sfruttata con modalità unidirezionale da un piano faccettato, la seconda a sfruttamento bidirezionale con stacchi provenienti anche da un piano opposto liscio), abbandonato sia per le dimensioni ormai ridotte, sia per la presenza di incidenti di riflessione;
- 1 nucleo a schegge sfruttato a partire da un piano periferico liscio, con stacchi centripeti su due superfici;
- G4 [Apd lat sen + SE(a)pd trav dist cv + Apd lat dex] L28 l23 sp9 mm; - G5 [Sepd] L27 l24 sp9 mm;
- T3 [Apd trav dist] L33 l20 sp7 mm; - Gm8 [T3 - pt . T3] L16 l8,5 sp1,5 mm; - L0 [Smmd dist med] L45 l13 sp4 mm. LITOTIPI
B1 - selce da Calcari a Calpionelle e Maiolica. LUOGO DI CONSERVAZIONE DEI MATERIALI Museo Civico Archeologico di Piacenza.
155 52 – Le Mose LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC) Coordinate: 45° 2'11.48"N, 9°45'21.04"E Quota: 58 m s.l.m. SITUAZIONE GEOGRAFICA
Il sito si trova a est-sud-est della città di Piacenza, in un’area pianeggiante posta sulla sinistra idrografica del torrente Nure, da cui dista circa 3 km.
SITUAZIONE GEOLOGICA Depositi alluvionali olocenici. UNITA’ DEL PAESAGGIO A - Pianura.
STORIA DELLE RICERCHE
Scoperta in occasione dei lavori di costruzione nel lotto Ikea; scavo Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna, 1998.
STRATIGRAFIA SEDIMENTARIA
Suolo palustre da bruno molto scuro a nero – Boreale-Atlantico Canali colmati da depositi a tessitura fine – Olocene antico Depositi ghiaiosi - Pleistocene
STRATIGRAFIA CULTURALE Mesolitico antico (Sauveterriano) Mesolitico recente (Castelnoviano) Neolitico
LIVELLI CASTELNOVIANI
I reperti riferibili al Castelnoviano sono stati rinvenuti all’interno del suolo bruno palustre (US 140 e 152).
RESTI STRUTTURALI Un focolare.
INDUSTRIA LITICA
L’insieme castelnoviano è costituito da 40 manufatti (26 dall’US 140, 14 dall’US 152): - un nucleo su scheggia per lamelle;
- 21 lamelle frammentarie e schegge;
- 1 scheggia di ravvivamento di nucleo a stacchi lamellari; - 2 fr. di lame a cresta, 1 scheggia laminare a cresta; - Gm5;
156 - 2 fr. D2 su lamella; - Mb dist dex. LITOTIPI B1-3 - selce appenninica (87,5%) B4 - diaspro (5%) Microquarzite (7,5%).
La selce appenninica è stata raccolta sotto forma di ciottoli in depositi alluvionali localizzati nelle vicinanze del sito.
REPERTI PALEOBOTANICI Pollini.
DATI PALEOAMBIENTALI
Le analisi palinologiche, riferite alla fine del Boreale, indicano la presenza di un bosco di latifoglie (farnia, roverella, cerro, rovere, carpini, olmo, frassino, tiglio) e conifere (pino silvestre, pino mugo, pino cembro, abete bianco, abete rosso, ginepro), con presenza di piante tipiche di ambienti umidi (ontano, salice, ciperacee, giunchi, ninfee); le erbacee costituiscono circa il 50% dei taxa. Sono presenti anche piante con frutti eduli (nocciolo, castagno, noce, sambuco).
INTERPRETAZIONE DEGLI AUTORI
Il sito è riferibile a frequentazioni occasionali dell’area umida da parte di gruppi di cacciatori- raccoglitori a scopi venatori; la presenza di frammenti di lamelle, schegge e residui di débitage indica che la scheggiatura avveniva sul posto.
BIBLIOGRAFIA
Bernabò Brea et al. 1998, Fontana et al. 2009, Gobbo 2005-2006. LUOGO DI CONSERVAZIONE DEI MATERIALI
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