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Le tre direzioni della diversificazione

1. Nascita, definizione, interpretazione e aspetti normativi sul concetto di multifunzionalità

1.6 La relazione tra multifunzionalità e diversificazione

1.6.2 Le tre direzioni della diversificazione

La trasformazione da impresa agricola monofunzionale, cioè quella concentrata sulla sola produzione di beni agricoli venduti come materia prima indifferenziata sul mercato, ad azienda agricola diversificata e multifunzionale è dunque un processo complesso che coinvolge i tre fronti dell’azienda agricola ovvero: quello delle relazioni con il mercato all’interno della filiera di produzione (approfondimento), quello dell’estensione della tipologia di attività svolte (allargamento), e quello delle relazioni con l’area rurale in cui l’azienda opera e con il sistema delle risorse e degli attori in esso presenti (riposizionamento).76 Queste trasformazioni sono rappresentate nello studio introdotto e ideato da Van der Ploeg, ripreso in seguito da vari autori, e denominato “Il Triangolo del valore dell’agricoltura moderna” (vedi fig 10). Tale lavoro prende forma nel 1998 grazie allo studio IMPACT finanziato dall’Unione Europea che, attraverso una nuova concezione della multifunzionalità, ha tentato di fornire una misura di quanta diversificazione fosse già in atto nelle imprese agricole europee. L’idea alla base di questo modello è che l’agricoltura convenzionale non è più in grado di rispondere al nuovo prototipo di agricoltura, pertanto occorre un ripensamento complessivo dell’azienda e delle sue attività.

75 FINOCCHIO R, 2008, Introduzione in op, cit., p. 7 76 BELLETTI G, MARESCOTTI A, op, cit., p. 8

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Figura 10 - Il triangolo del valore dell'agricoltura moderna. Fonte: Finocchio R., 2008, p.20

Il paradigma dello sviluppo rurale secondo il modello in questione, può essere visto come lo sviluppo dell’agricoltura lungo tre percorsi alternativi praticabili dalle imprese; si parla al riguardo di deepening, broadening, regrounding, sebbene l’agricoltura convenzionale rimanga comunque il nucleo fondamentale dell’attività agricola.

Adottando un approccio operativo le pratiche a carattere multifunzionale (Pm) attivate dalle imprese vengono suddivise in tre categorie:

a) la prima unisce le pratiche di approfondimento e valorizzazione della produzione agricola (deepening);

a) la seconda aggrega le pratiche che implicano un allargamento delle funzioni svolte dall’impresa agricola (broadening);

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a) la terza unisce i casi di riallocazione dei fattori della produzione all’esterno dell’azienda (regrounding).

Nello specifico:

• Il deepening, o approfondimento, attiene a tutte le attività integrate a quelle tradizionali a monte e a valle dell’agricoltura. Si tratta di attività produttive e/o di servizio orientate alla sostituzione dei fattori convenzionali con nuovi fattori, alla riorganizzazione della produzione in forme integrate e più complesse, all’innovazione di prodotto e alla cura dei suoi aspetti qualitativi. Il ruolo dell’imprenditore agricolo diventa attivo lungo tutta la filiera agroalimentare. Entro questo raggruppamento possono essere identificate varie tipologie di attività, fra cui prodotti con certificazioni e denominazioni d’origine, prodotti da agricoltura biologica, ma anche produzioni di nuove tipologie di beni ad esempio piccoli frutti, fiori, nuove varietà, etc. Il deepening spesso si concretizza anche nella trasformazione del prodotto all’interno della stessa impresa agricola, come avviene per la carne, il latte, il vino, la frutta, che molto spesso si associa alla vendita diretta in azienda (catena corta dell’offerta) e altre volte alla costituzione di gruppi di offerta collettiva. Sono forme di deepening quindi tutte le forme di commercializzazione del prodotto come la vendita in internet, le farm shops, l’adozione di animali presso l’azienda, il coinvolgimento dei consumatori nelle attività tipiche aziendali, ad esempio nella raccolta dei prodotti definita anche “pick it yourself”.

• Il broadening si riferisce allo sviluppo di attività produttive e di servizio, di tipo no- food, volte a rispondere ai nuovi bisogni di mercato e a fornire servizi alla collettività. L’attività agricola viene quindi riorganizzata e ampliata, da cui broadening o allargamento. Un esempio tipico di broadening è il contoterzismo, il quale essendosi sviluppato ampiamente in Italia, ha consentito la diffusione di un alto numero di colture industriali come la barbabietola da zucchero, cereali e così via. A fianco del contoterzismo spesso si sono diffuse altre attività di servizio che hanno interessato ulteriori aspetti della gestione aziendale, come l’espletamento delle funzioni burocratico-amministrative. Un altro tipico esempio di broadening è l’agriturismo. Oltre all’attività agrituristica in senso stretto, quindi ospitalità e ristorazione, gli ultimi anni hanno visto la diffusione di moltissime altre attività correlate. Ci riferiamo all’agri-cultura, che si concretizza in esperienze di fattorie didattiche, aziende museo, laboratori artistici, scuole d’arte e altre iniziative di valorizzazione

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della cultura rurale, all’agricultural therapy, che si occupa della cura del disagio mentale, dell’inserimento al lavoro di portatori di handicap, del re-inserimento di ex- tossicodipendenti, di ex-detenuti e di altri soggetti difficili. Sempre attività di broadening sono anche le attività connesse alla cura e alla gestione della natura e del paesaggio, che nella fattispecie comprendono attività di cura e gestione del verde pubblico e privato, prevenzione incendi e cura delle foreste, lavori pubblici in genere come spalatura della neve in inverno, manutenzione opere pubbliche, ecc. attività che sempre più spesso vengono date in gestione ai privati con appalti o convenzioni secondo il D.lgs 228/2001;

• Il regrounding riguarda tutte le attività esterne a quella agricola, ma integrate e complementari con essa in ambito rurale. Scopo del regrounding è di fornire occasioni di impiego ai fattori di produzione e opportunità di reddito integrative all’agricoltore e alla famiglia agricola. Le risorse utilizzate dall’attività agricola necessitano quindi di essere riorganizzate e riposizionate. L’impresa che vuole intraprendere questa strategia di diversificazione deve pensare a nuove combinazioni delle risorse e a diversi modelli di utilizzo delle stesse; ne sono un esempio la pluriattività e l’attenzione crescente ai costi attraverso l’esternalizzazione di alcune attività. La pluriattività, in passato considerata espressione della povertà della famiglia, oggi costituisce una prova dell’esatto opposto, permettendo alle famiglie di incrementare e diversificare i propri redditi. Sono attività di regrounding anche quelle attività connesse al miglioramento della qualità della vita e all’integrazione rurale, ad esempio la creazione di laboratori artigianali e artistici, di negozi rurali, di animazione rurale, attività che di fatto vengono svolte in azienda indipendentemente dall’attività agricola.

Il triangolo del valore dell’agricoltura moderna implica un ripensamento dell’attività agricola che va al di là della produzione congiunta di beni, ma che sfocia in servizi e in altre funzioni della produzione, si parla quindi di diversificazione multifunzionale dell’impresa agricola.77

Nel complesso le forme di broadening, quali turismo rurale, gestione del paesaggio, conservazione della biodiversità, noli attivi e affitto di terreni, sono relativamente meno frequenti di quelle di deepening, come estensivizzazione, produzioni a basso impatto e biologiche, certificazioni di origine e tradizionali, vendita diretta e trasformazione in

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azienda, ovvero di quelle pratiche multifunzionali, ad esempio le certificazioni di qualità, che più facilmente riescono a far riconoscere dal mercato una compensazione dei costi o benefici esterni ad esse connessi.

È importante sottolineare che la multifunzionalità può essere attivata, in ciascuna delle categorie individuate, ad un livello debole, medio e forte, secondo l’idea del continuum a cui ci si è riferiti nel precedente paragrafo. Ciò dipende dalle strategie che l’imprenditore è capace di mettere in atto e dalle relazioni dell’azienda sul territorio.

Le pratiche multifunzionali sono ormai molto diffuse tanto tra le imprese familiari che in quelle non familiari, contrariamente a quanto spesso viene ipotizzato. In particolare, la multifunzionalità non è un tratto esclusivo della piccola agricoltura familiare né, tanto meno, di quella marginale. Al contrario, alcune forme, come ad esempio la certificazione di origine, i metodi di produzione a ridotto impatto ambientale e quelli biologici, l’affitto di fabbricati e terreni e l’agriturismo sono relativamente più frequenti tra le imprese non familiari che tra quelle familiari. Inoltre le imprese non familiari sono in genere caratterizzate da grandi dimensioni rispetto a quelle familiari; questo implica che le elevate frequenze di attivazione corrispondono anche ad elevate quote di produzione nazionale a carattere multifunzionale.

Figura 11 - Multifunzionalità e diversificazione nelle imprese familiari e non familiari (valore percentuale sulle aziende totali). Fonte: ISPRA,2008.

Tra le imprese familiari, le forme di diversificazione multifunzionale maggiormente diffuse sono quelle della trasformazione in azienda e della vendita diretta. Queste rappresentano

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strategie di diversificazione del reddito tradizionalmente utilizzate dalle piccole imprese familiari, per attenuare la pressione derivante dalla disponibilità di manodopera familiare in eccesso rispetto ai fabbisogni relativi alla sola produzione agricola. L’ampliamento della gamma di funzioni produttive svolte dall’azienda consente infatti di riassorbire l’eccesso di manodopera aumentandone la produttività e la reddittività. L’attenzione pertanto si sposta dalla fase di produzione all’intera catena di offerta, coinvolgendo anche la distribuzione, in quanto responsabile della produzione di inquinamento legato al trasporto e all’imballaggio dei prodotti.

Si osserva, infine, che la diffusione delle pratiche multifunzionali che producono esternalità ambientali positive è molto bassa, sia tra le aziende familiari che nelle aziende non familiari. Per quanto riguarda la diffusione delle diverse forme di multifunzionalità, dai dati RICA (Rete di Informazione Contabile Agricola), emerge che il 40% delle aziende familiari è di tipo convenzionale; delle rimanenti, circa il 40% è riconducibile alla categoria del deepening, il 37% a quella del broadening e il 13% ricorre alla pluriattività. Va tuttavia precisato che il dato rilevato dalla RICA è una sottostima del fenomeno complessivo, in quanto vengono rilevate solo le informazioni relative alle aziende che partecipano ai programmi che attivano queste specifiche funzioni.

Nelle singole categorie sono comprese anche aziende che attivano contemporaneamente più di una funzione all’interno della stessa tipologia. Infatti delle circa 2.000 aziende che attivano solo pratiche multifunzionali di deepening poco meno del 20%, in realtà, ne ha più di una. Altro aspetto particolarmente interessante è rappresentato dalla sovrapposizione tra le tre categorie considerate. In Italia, un terzo delle aziende multifunzionali, attiva contemporaneamente sia funzioni di deepening che di broadening, mentre la sovrapposizione tra pluriattività e altre pratiche è più contenuta.

Le interazioni tra pratiche multifunzionali possono derivare da scelte, in molti casi consapevoli, che rappresentano per l’imprenditore agricolo un modo per migliorare e completare la propria offerta produttiva. È il caso della vendita dei prodotti con certificazione di origine secondo modalità di vendita diretta che esalta ulteriormente l’attributo locale del prodotto.

Relativamente alle caratteristiche strutturali delle imprese agricole familiari italiane, è possibile osservare come le aziende appartenenti alle categorie multifunzionali abbiano dimensioni fisiche, sia in termini di superficie che di unità di lavoro occupate, inferiori rispetto a quelle convenzionali. Tra le multifunzionali, sono quelle del gruppo deepening a

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mostrare le dimensioni maggiori, mentre quelle che ricadono nel regrounding hanno una minore dotazione di terra e di lavoro.

Le aziende del gruppo broadening sono caratterizzate dalla presenza di conduttori mediamente più anziani. Si tratta di unità prevalentemente di collina, a carattere estensivo, che si aprono ad altre attività probabilmente come percorso consapevole di trasformazione, come ad esempio l’agriturismo o le fattorie didattiche, o anche l’adesione a schemi di conservazione del paesaggio all’interno dei programmi agroambientali. La classe del deepening è caratterizzata anch’essa da aziende prevalentemente di collina e, in media, di maggiori dimensioni rispetto a quella degli altri gruppi multifunzionali. Le aziende pluriattive, rispetto alle altre classi, sono mediamente più piccole, spesso collocate in collina e anche in pianura, a differenza delle altre multifunzionali. Altro tratto che le caratterizza è la maggiore frequenza di conduttori di sesso femminile. Riguardo al grado di multifunzionalità espresso da queste aziende, vanno sottolineati due aspetti, in parte di segno opposto. Da una parte, va detto che il conduttore part-time o con famiglia pluriattiva spesso esprime una moderata apertura ad aspetti non strettamente produttivistici della propria azienda, più per necessità che per scelta, a causa degli impegni extra-aziendali; ciò contribuisce a mantenere questa categoria di aziende in una “fascia bassa” del gradiente di multifunzionalità attivata. Dall’altra, la loro collocazione privilegiata in prossimità dei centri urbani o comunque in aree rurali economicamente e socialmente vitali (che consente la pluriattività) fa in modo che queste aziende siano sensibili alla possibilità di offrire nuovi e differenziati servizi alla popolazione non agricola, avvicinandosi, in questo senso, alla categoria del broadening (mercati locali e vendita diretta, assistenza ad animali, a persone disabili e anziane, fattorie didattiche, ecc.).78