• Non ci sono risultati.

Verso un nuovo modello di sviluppo

1. Nascita, definizione, interpretazione e aspetti normativi sul concetto di multifunzionalità

1.6 La relazione tra multifunzionalità e diversificazione

1.6.1 Verso un nuovo modello di sviluppo

In Italia negli anni ’70, il processo di modernizzazione in agricoltura, unitamente alla diversificazione delle configurazioni assunte dallo sviluppo industriale, porta a situazioni di sviluppo socio-economico differenziate tra aziende e territori. Viene così gradualmente rotta l’opposizione tra rurale e urbano, o agricolo-industriale, a favore dell’affermarsi di aree di nuovo insediamento agricolo, e aree di industrializzazione diffusa e di distretti industriali. Questa nuova attenzione e rivalutazione della tranquillità della vita in ambito rurale, del paesaggio modellato dall’agricoltura, dell’ambiente incontaminato, delle tradizioni e della cultura dei luoghi, della possibilità di riattivare relazioni sociali perdute nella frenetica vita di città, dei prodotti agroalimentari tipici, e più in generale della qualità dell’alimentazione, segna un forte cambiamento nella percezione sociale del ruolo dell’agricoltura nella società, cambiamento che verrà gradualmente accolto, con alcune restrizioni e frizioni, anche all’interno degli obiettivi della politica agricola nazionale e comunitaria.

Ad un’agricoltura settore dominante delle aree rurali tanto sotto il profilo dell’economia che delle relazioni sociali, gradualmente si sostituisce un’agricoltura che, dopo aver perso il ruolo di motore esclusivo dell’economia locale, si frammenta in una molteplicità di tipologie di imprenditoria professionale, ad esempio la diffusione del part-time e della pluriattività aziendale e familiare, del contoterzismo, di figure non professionali quali pensionati, hobbisti, ecc., con aziende di dimensione, ordinamenti e obiettivi differenziati, e lascia il campo aperto ad una utilizzazione anche “non agricola” degli spazi rurali.

Il formarsi di sistemi rurali “a geometria variabile” determinati dalle nuove dinamiche economiche e sociali, e la concomitante crisi dell’agricoltura “di massa” basata sulla produzione di commodities, sull’ampio uso delle moderne tecnologie, sulla grande dimensione aziendale e sulla competizione di prezzo, lascia il campo alla sperimentazione di nuovi modelli alternativi che, sulla base dei cambiamenti delle richieste rivolte dalla collettività al settore agricolo e al mondo rurale, porta una maggiore attenzione alla qualità delle produzioni, alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio rurale, alla fornitura di nuovi servizi basti pensare all’agriturismo, alla tutela delle tradizioni e della cultura delle aree rurali.

Mentre nel periodo precedente al settore agricolo era sostanzialmente richiesto un contributo in termini di forza lavoro e derrate agricole a basso costo per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, negli anni più recenti si modificano e diversificano le richieste rivolte al settore da parte della collettività.

53

Da una parte il settore agricolo continua ad assolvere alle “vecchie” funzioni, ma con modalità diverse poiché grazie alla diffusione del part-time e della pluriattività è possibile mantenere occupazione all’interno della famiglia agricola e contemporaneamente offrire una disponibilità di lavoro flessibile sia per le esigenze delle piccole e medie imprese che si insediano sempre di più nelle aree rurali, che per il settore della pubblica amministrazione. Dall’altra parte il settore agricolo aumenta i propri legami con l’industria di trasformazione alimentare e reagisce alla crisi dei consumi di massa diversificando la gamma produttiva e offrendo prodotti e servizi “nuovi”, di qualità, di nicchia e attivando forme di comunicazione di tipo diverso dal passato, recuperando i rapporti diretti con il mercato finale e col cittadino, e instaurando nuovi tipi di relazione a livello locale e globale.73

A fronte della crescente apertura e internazionalizzazione non solo degli scambi, ma più in generale, delle modalità di produzione e organizzazione della medesima in spazi geografici sempre più aperti, della riflessione critica circa le conseguenze di questa apertura senza regole e al dominio delle grandi imprese industriali e commerciali, di un’agricoltura “omologata e standardizzata”, dei problemi alimentari e di comunicazione verso il consumatore, di problemi etici ecc. sono nate e si stanno rapidamente estendendo, almeno nei paesi sviluppati, nuove modalità di operare che cercano, a vari livelli, di sfuggire e contrastare queste grandi forze.

Le imprese, per scelta o convenienza, sono alla ricerca di un riposizionamento strategico delle attività e cercano di assecondare i cambiamenti della domanda dei cittadini, sempre più sensibili alla qualità e alla sicurezza degli alimenti, alle modalità con cui vengono ottenuti i prodotti e al loro impatto ambientale, alla provenienza territoriale e culturale dei prodotti stessi, e così via. 74

Appare evidente che, oggi, la strategia da seguire è quella della diversificazione produttiva e della multifunzionalità. I titolari delle aziende devono ripensare la loro attività, puntando su servizi innovativi, quali la lavorazione di prodotti agricoli, l’artigianato, la produzione di energia rinnovabile, la sicurezza alimentare, la salvaguardia dell’ambiente, il sostegno all’occupazione, il mantenimento di attività economiche nelle zone a basso insediamento, lo sviluppo rurale, ecc. L’agricoltura multifunzionale determina nella società una maggiore

73BELLETTI G, MARESCOTTI A, Dispense per il corso di Laurea in Economia Aziendale, Università di

Firenze, in Cap 6“Multifunzionalità e Diversificazione: Verso un nuovo modello di sviluppo”, a.a. 2018/2019,www.anadreamarescotti.it

in “Multifunzionalità e Diversificazione: Verso un nuovo modello di sviluppo, pp.2-3.

74BELLETTI G, MARESCOTTI A, La multifunzionalità dell’agricoltura in “Multifunzionalità e

54

consapevolezza del ruolo che il settore primario svolge nella tutela e nello sviluppo delle aree rurali. In altre parole le aziende che vogliono essere competitive, sono chiamate ad assumersi nuove responsabilità di fronte alla società. Alla domanda di alimenti si aggiungono nuove aspettative, quali: la tipicità, la protezione dell’ambiente, un equilibrato sviluppo territoriale, l’occupazione e così via. L’agricoltura multifunzionale è, quindi, una visione dell’agricoltura secondo cui la tutela dell’ambientale, l’identificazione dei prodotti, il benessere animale non sono considerati vincoli ma potenziali vantaggi economici per le imprese.75