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Industrie culturali 1.6.5 Film e video

1.7 Benefit cultural

1.7.1 Il turismo culturale

Il turismo culturale è una forma di turismo connessa alla cultura di un determinato Paese in base alla storia, al patrimonio artistico-culturale ed alle tradizioni del paese stesso che contribuiscono a renderlo un luogo prescelto da visitare. Si ritiene che tale fenomeno abbia avuto origine proprio in Italia con la tradizione dei grand tour del 1600-1800 di cui Goethe78 ci ha lasciato memorabile traccia. La cultura può infatti essere utilizzata come un’importante leva turistica con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di un determinato territorio in grado di offrire un’esperienza unica a specifici target turistici. L’aumento del reddito dei cittadini nei Paesi emergenti79, unito alla diminuzione dei costi di trasporto, hanno portato ad una crescita del flusso turistico mondiale destinato ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni.

L’unicità del sistema territoriale italiano rappresenta occasione di confronto, integrazione e scambio culturale con persone che provengono da tutto il mondo: le città necessitano quindi di essere sapientemente gestite per attirare un numero sempre più elevato di turisti , potendo contare su uno dei patrimoni artistici più ricchi al mondo.

Tutto deve essere effettuato con lo scopo di massimizzare la capacità di creare valore sociale e perché ciò avvenga occorre lavorare su questi quattro fronti:

1) analisi della domanda target per capire in modo approfondito le esigenze, le aspettative, i desideri e i comportamenti d’acquisto dei turisti;

2) creare valore e farlo percepire ai turisti in modo da renderli disposti a pagare il prezzo proposto senza quindi limitarsi a disporre di un elenco delle attrattività del luogo o delle iniziative presenti ma reinterpretando gli asset e i prodotti di natura culturale, pensandoli come un unico sistema generatore di valore la cui forza competitiva dipende dalla qualità con cui le componenti sono in relazione; 3) posizionamento dell’offerta in relazione a ciascun target al fine di garantire un’esperienza unica ed

irripetibile;

4) definizione degli assetti di governance.

Il turismo culturale ha un forte impatto sull’economia ma appare ancor più importante che,

prima di promuovere eventi culturali, le Amministrazioni ed il Governo orientino l’imprenditorialità e l’artigianato locale allo sviluppo di servizi e strutture finalizzati all’accoglienza dei turisti stessi.

78 Goethe fu un grandissimo scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.

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Non si parla solo di infrastrutture, necessarie e complementari all’offerta, ma di individuare iniziative in grado di intensificare le relazioni con i turisti culturali, ideando strategie volte alla promozione del fattore culturale stesso come principale attrattore di un dato territorio. La valorizzazione del patrimonio italiano necessità di professionalità specifiche, di addetti con qualificazione elevata a tutti i livelli. Si coinvolgono economisti, tecnici e psicologi al fine di valutare l’impatto economico della cultura aumentato dall’attrattività turistica. La cultura influenza l’economia di un Paese agendo contemporaneamente su due fronti: da un lato funge da attrattore per il turismo culturale attivando entrate economiche provenienti dai turisti stessi (alloggi, trasporti, ristorazione, souvenir, guide) e, dall’altro, rappresenta un fattore competitivo e vantaggioso fondamentale per un Paese. Cultura e creatività favoriscono l’innovazione, ingrediente fondamentale per l’economia soprattutto in un momento di crisi come questo. Il sistema italiano di offerta turistica dovrà dunque essere culturally

centred rendendo la cultura il perno propulsore del turismo: l’Italia può vantare un ingente patrimonio

artistico costituito da musei, biblioteche, teatri, monumenti, palazzi storici che rappresentano il punto di partenza per scegliere il nostro Paese come meta turistica. Risulta quindi evidente la necessità di sviluppare un’offerta adeguata e completa in termini di accoglienza e servizi per i turisti che andrà ad incidere sull’economia dell’intero territorio. Non si può dare per scontato che tutte le città creative siano in grado di offrire strutture adeguate ad accogliere i visitatori e, un esempio di questa mancanza è rappresentato dalla città di Pompei80, uno dei siti archeologici più visitati al mondo eppure carente di attrezzature idonee a completare l’offerta: mancano alberghi, ristorazioni e negozi di souvenir che costituirebbero un’opportunità per creare nuova occupazione e diminuire i disagi dei visitatori stessi. Questa situazione, per altro, è comune a molte città che detengono potenziale artistico-culturale per attrarre turisti da tutto il mondo ma non posseggono strutture per favorirne la sistemazione: i governi devono quindi intervenire al fine di migliorare la situazione favorendo allo stesso tempo l’economia del Paese. Isnart81, l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, nel 2013 ha condotto un’analisi per Unioncamere per identificare le motivazioni che inducono i turisti a scegliere l’Italia come meta delle loro vacanze, dimostrando come il 13,3% dei visitatori compie questa scelta perché attirato dal patrimonio creativo e culturale italiano.

L’obiettivo finale è quello di promuovere il turismo culturale di qualità per permettere ai visitatori di scoprire, assaporare e conoscere le straordinarie bellezze artistiche, culturali e naturali del nostro Paese senza quindi considerare i visitatori come soggetti passivi dai quali ottenere maggiori entrate economiche, ma come persone con interessi culturali e professionali.

80Articolo www.ecampania.it/napoli/cultura/imprenditori-e-polo-turistico-soluzione-al-paradosso-pompei, 11 Novembre

2014

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1.7.2 Occupazione

Il 5,7% dell’economia, pari a circa 80 miliardi di Euro, è generato dal sistema produttivo culturale, composto da imprese, pubbliche istituzioni e no profit. Nelle ICC lavorano circa 1,4 milioni di persone, cifra elevatissima che dimostra quanto importante sia la creatività nel sistema economico. La cultura, nel settore privato, offre occupazione a 1,3 milioni di individui corrispondente al 5,8% degli occupati in Italia. Osservando i singoli settori che compongono le ICC si nota come la maggior parte di ricchezza sia generata dalle industrie creative e culturali mentre assumono un ruolo secondario le performing arts e le arti visive.

La tabella sottostante82 riporta il valore aggiunto e l’occupazione generata dalle ICC divise per settori; la prima colonna è espressa in valore assoluto mentre la seconda in termini percentuali:

Settori ICC Miliodi di Euro Quote% Migliaia Quote %

Industrie creative € 35.176,20 47 741,2 53,2

Architettura € 12.564,20 16,8 223,5 16

Comunicazione e brading € 3.956,50 5,3 80,7 5,8

Design € 2.192,20 2,9 48,3 3,5

Produzione di beni e servizi creative driven € 16.463,40 22 388,7 27,9

Industrie culturali € 34.732,10 46,4 544,1 39

Film, video, radio e TV € 8.061,90 10,7 73,7 5,3

Videogiochi e softwarw € 12.073,20 16,1 226,8 16,3

Musica € 410,40 0,5 5 0,4

Libri e stampa € 14.231,60 19 238,7 17,1

Patrimonio storico artistico € 1.097,30 1,5 229 1,6

Musei, biblioteche, archivi € 1.097,30 1,5 229 1,6

Performing arts e arti visive 3.906 5,2 85,4 6,1

Rappresentazioni artistiche, intrattenimento € 3.906,20 5,2 85,4 6,1

Valore aggiunto Occupazione

Fonte: elaborazione dati Unioncamere, documento “Io sono cultura, L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” rapporto 2014.

82 Tabella elaborazione dati Rapporto Unioncamere e Fondazione Symbola, anno 2014: “Io sono cultura. L’Italia della

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