IL CARATTERE MULTIFORME DELLA DUPLICAZIONE
III.1. Un caleidoscopio di immagini poliedriche: il Doppio
Perché caleidoscopio? Perché servirsi di un termine che designa uno strumento ottico? Il caleidoscopio è in grado di generare una serie infinita di rifrazioni grazie all’uso di uno specchio. Allo stesso modo, il Doppio è in grado di produrre «una serie potenzialmente illimitata di temi e di motivi parenti, che sono tutte variazioni su di un tema base: una sorta di “arcitema” che possiamo chiamare l’identità sdoppiata».2 In merito all’argomento, Fusillo afferma:
Il tema del doppio costituisce […] un attacco plateale alla logica dominante con cui leggiamo il mondo, basata sui principi aristotelici di identità e non contraddizione; un attacco che, come in tutte le tematiche del fantastico, implica il riemergere di un sapere magico e arcaico, di una totalità indistinta, omogenea e indifferenziata […]3
Il campo tematico dell’identità duplicata contiene al proprio interno una vasta gamma di
1 GUIDO DAVICO BONINO, Introduzione, in Io e l’altro. Racconti fantastici sul doppio, a cura di Guido Davico Bonino, Torino, Einaudi, 2004, pp. VIII-IX. L’affermazione riguardante la bestia e l’angelo appartiene a Pascal. 2 M.FUSILLO, L’altro e lo stesso, cit., p. 11.
temi, che potremmo anche chiamare tipologie. Lo sdoppiamento dell’individuo non è univoco, ed è necessario, per una miglior comprensione dell’argomento, menzionare alcune delle numerose varianti che esso include.
Si tratta ad esempio di «doppio apparente quando il racconto ci presenta uno sdoppiamento interno ad una singola persona, che può essere frutto di una possessione demoniaca se siamo in ambito fantastico […]. È il grande tema psichiatrico della doppia personalità o della personalità multipla».4 Questa variante incarna un tema caro a Stevenson.5
Un altro ramo del doppio è certamente costituito dalla figura gemellare, «in cui lo sdoppiamento ha una chiara spiegazione biologica, ben inscritta nel vissuto quotidiano, anche se non priva di una sua intrinseca eccezionalità».6 Come esempi della variante Fusillo ricorda Plauto e due sue commedie, Menecmi e l’Amphitruo.
La presenza di due individui identici in carne e ossa è solo una tipologia di sdoppiamento, perché questo può avvenire anche tra un individuo concreto e un elemento esterno; «ad esempio nel tema del ritratto, che recupera una antichissima tradizione antropologica relativa al potere magico delle immagini, capaci di duplicare la realtà e quindi anche la persona umana».7 Esempio lampante è indubbiamente rappresentato dal Dorian wildiano8 e dalla contemplazione narcisistica del proprio ritratto.
Richiamiamo in causa Hoffmann il maestro del perturbante per la varietà dello specchio
4 Ivi, p. 14.
5 Fusillo riporta l’esempio di due opere di Stevenson che incarnano la tematica: Deacon Brodie o la doppia vita (1880) e il racconto Markheim (1885) dove è presente l’ossessione del protagonista per la propria immagine allo specchio. Anche se non menzionata da Fusillo per questa tipologia, si potrebbe azzardare l’inclusione anche de Lo
strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886), grande classico della letteratura fantastica. Nella sua opera
più celebre Stevenson mette in campo i problemi della psiche e dunque della personalità doppia. 6 M.FUSILLO, L’altro e lo stesso, cit., pp. 16-17.
7 Ivi, p. 18.
8 Nel romanzo di Wilde emerge chiaramente la potenza dell’immagine in grado di “fermare” la bellezza in un ritratto. Dorian, contemplando se stesso quotidianamente, esprime il desiderio di rimanere un giovane di grande fascino per tutta la vita, dislocando i segni della vecchiaia nel ritratto. La scelta del protagonista però si rivelerà tragica, si ritorcerà contro di lui (quasi come un patto col diavolo), in quanto il quadro mostrerà errori e segni dell’età, diventando «coscienza manifesta» (O.RANK, Il doppio, cit., p. 33).
(che come sappiamo è un elemento in grado di offrire una pluralità di rifrazioni) non con Der
Sandmann, bensì con La storia del riflesso perduto.9 A livello cinematografico invece troviamo
Lo studente di Praga di Stellan Rye, che sarà motivo d’analisi nel prossimo capitolo.
Altra interessante variante del doppio si rinviene nell’immagine dell’ombra «che ha diramazioni letterarie e folkloriche altrettanto ampie, oltre ad avere un rapporto stretto con la nozione junghiana di “Ombra” come parte oscura della persona».10 Per questa tipologia Fusillo riporta Adelbert von Chamisso con il suo celebre Schlemihl.11
Continuando nella carrellata delle varianti della dualità, troviamo anche la metamorfosi che
[…] mette apertamente in crisi il principio di identità: alla fissità e alla rigidità dell’universo quotidiano si contrappone un universo fluido e sfuggente. È un tema che si configura nei secoli essenzialmente come un dialogo intertestuale con il poema di Ovidio, da Dante a Petrarca a Marino, ma che subisce nuove geniali rivisitazioni nel Novecento (ovviamente Kafka). La riscrittura di questo tema da parte di Stevenson nello Strano caso di
Dr. Jekyll e Mr. Hyde (Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde, 1885) rientra nella
dinamica dell’identità sdoppiata, in quanto la personalità dello scienziato si compone nella sua metà pulsionale, anche se Jekyll e Hyde ovviamente non si possono mai incontrare né possono interagire (in ciò sta la differenza tra duplicazione e metamorfosi […]).12
Se invece si tratta di doppio con riferimento a due entità, due individui a livello concreto, il tema è quello del sosia. Fusillo chiarisce che in questa varietà «i due personaggi restano due entità distinte (in genere con nomi diversi), unite da una somiglianza “naturale” assolutamente eccezionale, che può anche risultare non perturbante».13
Infine, in questa rassegna, come ultimo abbiamo «il tema del doppio, in cui la
9 La Storia del riflesso perduto (Die Geschichte des verlorenen Bildes) è un altro racconto hoffmanniano, contenuto all’interno delle Avventure della notte di San Silvestro (Die Abenteuer der Silvesternacht, 1813-1815).
10 M.FUSILLO, L’altro e lo stesso, cit., p. 18.
11 La storia straordinaria di Peter Schlemihl (Peter Schlemils wundersame Geschichte, 1814). 12 M.FUSILLO, L’altro e lo stesso, cit., p. 20.
duplicazione è completa, e coinvolge ogni tratto della persona, come nel William Wilson di Poe; un tema ovviamente molto calato nelle dinamiche del fantastico».14
È indubbio che questo tema multiforme porti con sé e sollevi un numero infinito di questioni; ogni sua variante si interseca con le altre dando vita a una serie di sfaccettature che chiamano in causa diverse discipline. «La letteratura è stata sempre ossessionata da sdoppiamenti, scissioni […] della persona, e ha continuamente messo in crisi l’idea unitaria dell’io».15
La definizione circoscritta di un tema del doppio in senso stretto […] risulta così la punta più esplicita e più avanzata di una rete di temi parenti, a sua volta parte di un universo semantico ancora più ampio, quello dell’identità e dei suoi turbamenti, che costituisce una sorta di dimensione fondamentale della letteratura: del suo incrinare i ruoli sociali e sessuali prefissati, del suo sovvertire le logiche dominanti, della sua tendenziale regressività. […] All’interno del campo tematico ora delineato, l’identità sdoppiata, l’esplicitezza rappresenta comunque il culmine di un attacco sistematico al principio di identità, in cui diventa particolarmente chiaro quel ritorno di credenze magiche e infantili superate dal maturare della razionalità che costituisce secondo Freud l’essenza dell’effetto perturbante.16
Questo tema così complesso e vertiginoso ha ragion d’essere proprio perché presenta una serie di costanti che ricorrono nelle varie opere nello spazio e nel tempo:
[…] la crisi della lettura razionale del reale e dello spaziotempo, che produce l’incrocio con temi paralleli come la follia, il sogno, l’allucinazione, la droga, e che può portare talvolta al ribaltamento dell’opposizione vero/falso; il conflitto tra istanze psichiche opposte e la scomposizione dell’identità: un conflitto che cela contenuti repressi di vario genere e che sfocia quasi inevitabilmente nell’eliminazione di una delle due metà, nell’omicidio-suicidio, come se l’identità sdoppiata non potesse sussistere a lungo; la dissonanza tra l’io e il mondo, tra il protagonista e l’universo sociale, che implica talvolta un
14 Ivi, p. 21. 15 Ibidem. 16 Ibidem.
blocco narcisistico e una difficoltà nella relazione amorosa; e infine, per suggerire una certa correlazione fra tematologia e forme espressive, una netta predilezione per i generi ibridi e riflessivi (quindi in fondo sdoppiati), come la tragicommedia e il meta romanzo, e per le tecniche soggettive, come la focalizzazione ristretta che è infatti la cifra dominante del racconto fantastico.17
Una tematica diventa tale nel momento in cui presenta nelle sue forme d’espressione una serie di tratti ed elementi che talvolta appaiono, talvolta no. Il doppio come abbiamo visto è un argomento che ha attraversato varie epoche, momenti e letterature ben diverse tra loro.
Nella sequela di racconti analizzati in Der Doppelgänger, il doppio appare in modi differenti, le varie tipologie, appunto. L’elemento interessante è rappresentato dalla presenza di costanti e analogie.
È noto che nella letteratura occidentale questo tema pregno di significati abbia avuto i suoi migliori e fiorenti risultati durante la stagione romantica. Le esperienze letterarie sul Doppio sono diventate dei veri e propri classici: non solo i romanzi, ma anche la forma del racconto ha incontrato una sua fortuna. I fausti esempi di questo genere provengono da un ampio spettro di paesi nel mondo: da Germania, Austria, Italia, Francia e Inghilterra e non mancano all’appello nemmeno nord e sud America. In questo capitolo sono state prese in esame solamente alcune della vasta gamma di opere sul Doppio.