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L’individuazione delle misure per la gestione delle risorse idriche nell’ottica dell’adattamento ai cambiamenti climatici può essere attuata attraverso una procedura basata su una serie di passi successivi, come di seguito elencata:

1. identificare il contesto istituzionale e normativo e le competenze specifiche, per garantire un efficiente mainstreaming delle misure;

2. definire un elenco di strategie di riferimento costituite da misure indirizzate a specifici insiemi di obiettivi e fenomeni;

3. integrare gli studi sulla vulnerabilità del territorio in senso fisico con un concetto di vulnerabilità che comprenda anche la sfera sociale ed economica;

4. effettuare un downscaling a scala locale degli scenari e integrarne gli effetti in termini di variazione di pressione;

5. integrare gli studi sulla vulnerabilità con gli scenari esistenti sui possibili impatti dei cambiamenti climatici nelle diverse regioni del Paese;

6. caratterizzare le misure in termini di costi ed efficacia;

7. analizzare le possibili combinazioni di misure che garantiscano i maggiori effetti sinergici e il miglior rapporto complessivo costi-efficacia;

8. realizzare le misure proposte in modo progressivo per permettere un approccio adattativo considerando opzioni alternative, verificandone i risultati e migliorandone via via l’efficacia.

Coerentemente con quanto propone la DQA, è possibile prospettare una valutazione del rapporto costi-efficacia delle misure: questo richiede che tutti i costi siano quantificati in termini monetari, mentre l’efficacia sia valutata rispetto a un insieme di indicatori significativi nelle diverse situazioni d’intervento.

Operativamente si possono sfruttare i risultati del progetto ClimWatAdapt26, finanziato dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, che ha recentemente sviluppato sia un catalogo delle misure in campo idrico, sia uno schema valutativo e uno strumento operativo basato sull’analisi multi-criteri, utilizzabile via Web anche nel contesto italiano. Il progetto prevede di considerare oltre all’efficienza economica in termini di costi (investimento, gestione, transazione, ecc.) e l’efficacia (intesa come contributo alla riduzione della vulnerabilità), i potenziali effetti indiretti (positivi o negativi), l’ambito decisionale (requisiti istituzionali, fattibilità possibilità di sinergie) e le diverse fonti di incertezza.

La seguente casella di approfondimento riporta alcune immagini che presentano l’approccio proposto dal progetto e una serie di immagini esplicative.

Adattamento ai cambiamenti climatici nella gestione dell’acqua per l’irrigazione: un ruolo importante può essere giocato dal Web (il Progetto ICARUS)

Varie ricerche mostrano che l’agricoltura mediterranea potrebbe in futuro trovarsi a dover fronteggiare minori precipitazioni e temperature più elevate, con conseguenti riduzioni della disponibilità idrica e prevedibili problemi di scarsità, che richiedono strategie di adattamento dei sistemi produttivi e una rivalutazione del ruolo dell’irrigazione che contempli le aumentate necessità di risparmio idrico (Navarra e Tubiana, 2003a e b).

Nell’ambito del progetto europeo ICARUS http://www.cmcc.it/research/research-projects/icarus-1/icarus

(finanziato in Italia dall’ISPRA), il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università Ca' Foscari di Venezia e l’ARPA Veneto, dopo una prima inchiesta nel 2011 sulle percezioni degli imprenditori agricoli Veneti sui cambiamenti sociali, climatici, economici e ambientali in corso, ha sviluppato una nuova piattaforma on-line per coinvolgere imprenditori agricoli e Consorzi di Bonifica e Irrigazione in un’analisi di cinque possibili strategie, che si potrebbero considerare per l’adattamento del sistema agricolo regionale, applicabile ad altrettanti scenari in cui il risparmio idrico diventi sempre più necessario. Gli scenari individuati sono i seguenti: A. utilizzo di invasi e cave dismesse per la laminazione delle piene e per la costituzione di riserve idriche; B. riorganizzazione degli ordinamenti colturali con la scelta di colture meno idroesigenti; C. riorganizzazione irrigua con adozione di metodi a elevata efficienza (pluvirrigazione, microirrigazione); D. potenziamento dei servizi informativi esistenti per gli imprenditori agricoli (bollettino AgroMeteo, Irriframe, ecc.); E. nuovi servizi informativi climatici e, in particolare, previsioni stagionali per supportare le scelte colturali su base annuale.

Per la valutazione è stato sviluppato uno strumento di supporto alle decisioni, una piattaforma on-line che applica metodi multi-criteri, per ottenere una classifica delle strategie basata sulle preferenze di ogni singolo utente e su un ordinamento complessivo. Il link allo strumento è stato distribuito attraverso il Bollettino AgroMeteo Informa (ARPAV) e il Bollettino Colture Erbacee (Veneto Agricoltura). Nei due round di interazioni via Web, si sono stabiliti contatti con centinaia di imprenditori agricoli ed è stato possibile sperimentare come internet possa diventare un veicolo fondamentale per gestire in modo efficiente e trasparente la partecipazione dei portatori d’interessi nello sviluppo di strategie e piani di adattamento a livello locale. I sondaggi hanno inoltre evidenziato le idee degli agricoltori riguardo alle potenzialità attese dall’applicazione delle diverse strategie, per contribuire a identificare delle priorità in base alle aspettative di efficacia.

Progetto ClimWatAdapt per la catalogazione e la valutazione partecipata delle misure di adattamento nella gestione delle risorse idriche.

Il progetto ClimWatAdapt ha sviluppato un catalogo delle misure di adattamento per la gestione delle risorse idriche, valutato dagli stakeholder europei (in occasione di un workshop sull’adattamento tenutosi a Budapest nel marzo 2011). Il progetto ha inoltre proposto uno schema generale di valutazione e uno strumento operativo basato sull’analisi multi-criteri applicata a un sistema gerarchico di indicatori e criteri di valutazione validi a prescindere dal contesto esaminato.

Lo strumento di valutazione multi-criteri basato su un Web server accessibile a chiunque, è mostrato nelle immagini che seguono: la prima mostra la pagina iniziale nella quale chi si collega al sito può fare una selezione delle misure di interesse, selezionandole dal catalogo complessivo precedentemente caricato; la seconda mostra la pagina nella quale l’utente definisce i pesi che meglio esprimono la sua attitudine alla valutazione e le sue preferenze, costruendo semplici funzioni di costo o beneficio (se l’indicatore esprime significati rispettivamente negativi o positivi al crescere del valore), o eventualmente più complesse per esprimere, ad esempio, situazioni nelle quali esiste una soglia di accettabilità o intervalli ottimi (ad es. funzione trapezoidale). Nella terza immagine l’utente vede il risultato dell’applicazione del vettore dei pesi al sottoinsieme delle misure di interesse (ad esempio quelle di maggiore potenzialità a livello locale) e, infine, nella quarta il DSS propone i risultati dell’ordinamento delle misure considerate, mostrando in un grafico a istogramma come i diversi indicatori di performance contribuiscono ai risultati complessivi dopo la pesatura e l’aggregazione.

Il Progetto ClimWatAdapt ha condotto anche un’analisi sistematica delle possibili opzioni di adattamento e delle misure già attuate nel campo delle risorse idriche a livello europeo. Le varie misure sono state catalogate in base a differenti criteri. Innanzitutto è stata attuata una distinzione fra approcci basati su infrastrutture “grigie” (principalmente di tipo costruttivo-ingegneristico), o “verdi” (indirizzate a incrementare la resilienza), e approcci di tipo non-strutturale “soft” (basati su strumenti e procedure di policy e pianificazione).