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VERSETTI CHE ATTESTANO CHE MAOMETTO CITA O RIEVOCA EFFETTIVAMENTE LA TORÀ E/O IL VANGELO

la TradIzIone muSulmana

D. VERSETTI CHE ATTESTANO CHE MAOMETTO CITA O RIEVOCA EFFETTIVAMENTE LA TORÀ E/O IL VANGELO

D1. Sura An-Najm (La Stella) 53:33-38, periodo meccano primitivo:

(Maometto) hai visto colui che ti volge le spalle, che dà poco e poi smette [di dare]? Possiede conoscenza dell’invisibile e riesce a vederlo? Non è stato informato di quello che CONTENGONO i fogli (che È nei fogli) di Mosè e quelli di Abramo, uomo fedele? Che nessuno porterà il fardello di un altro…

D2. Sura Ash-Shu’arâ’ (I Poeti) 26:192-197, periodo meccano intermedio:

In verità esso è davvero ciò che il Signore dei mondi ha rivelato, è sceso con Esso lo Spirito fedele, sul cuore tuo, affinché tu fossi un ammonitore in lingua araba esplicita. E già era (letteralmente È) nelle scritture (Zubur) degli antichi.

NON È un segno per loro che lo RICONOSCANO i sapienti dei Figli di Israele?

D3. Sura Tâ-Hâ 20:133, anno 7 pre-egiriano:

Dicono (i Meccani): “Perché mai non ci porta un segno da parte del suo Signore?” Non è forse giunta a loro la Prova che era (letteralmente È) [annunciata] nelle antiche scritture (al suhuf al aulla ىىﻰﹷﻟﻭٔﻻﺍ ﻑﻭﹹﺤﳳﺼﻟﺍ)?

Secondo il commentario di Baidawi su questo versetto, le parole

“antiche scritture” si applicano “alla Torà e al Vangelo e a tutti i libri divini”.

D4. Sura Al-Anbiyâ’ (I Profeti) 21:7, periodo meccano intermedio:

Prima di te (Maometto) non inviammo che uomini, ai quali comunicammo la Rivelazione. CHIEDETE alla gente della Scrittura (i Giudei e i cristiani), se non lo sapete.

D5. Sura Al-Anbiyâ’ (I Profeti) 21:105, periodo meccano intermedio:

Lo abbiamo scritto nel Salterio (Salmi di Davide), dopo che venne il Monito (dato a Mosè): “La terra sarà ereditata dai Miei servi devoti”.

Si tratta qui di una citazione del Salmo 37:29: ”I giusti

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erediteranno la terra e l’abiteranno per sempre”. Accostando questa citazione al versetto 7 della stessa Sura 21, appare chiaro che, secondo il Corano, Dio considera i Salmi come facenti testo e come veri all’epoca di Maometto.

D6. Sura Az-Zukhruf (Gli Ornamenti d’Oro) 43:44-45, periodo meccano tardivo:

In verità questo (il Corano) è un Monito per te (Maometto) e per il tuo popolo; presto sarete interrogati [in proposito].

CHIEDI ai Nostri messaggeri che inviammo prima di te se mai indicammo dèi da adorare all’infuori del Compassionevole.

Secondo Baidawi, Jelaleddin e Yusuf Ali, l’espressione “chiedi ai Nostri messaggeri che inviammo prima di te” significa:

“Interroga coloro che sono stati istruiti dalle loro scritture e insegnati dalle loro dottrine”. Di conseguenza, queste scritture e queste dottrine erano accessibili all’epoca di Maometto.

D7. Sura Yûnus (Giona) 10:94, periodo meccano tardivo:

E se dubiti (Maometto) a proposito di ciò che abbiamo fatto scendere su di te, INTERROGA coloro che già prima recitavano (letteralmente LEGGONO) le Scritture…

D8. Sura An-Nahl (Le Api) 16:43, periodo meccano tardivo:

Prima di te (Maometto) non inviammo che uomini che Noi ispirammo. CHIEDETE alla gente della Scrittura (i Giudei e i cristiani) se non lo sapete.

D9. Sura Al-‘Isrâ’ (Il Viaggio Notturno) 17:101, anno 1 pre-egiriano:

In verità abbiamo dato a Mosè nove segni evidenti. CHIEDI (Maometto) ai Figli di Israele…

D10. Sura Al-‘Isrâ’ (Il Viaggio Notturno) 17:107-109:

Di’: “Crediate in esso (il Corano) oppure no, coloro ai quali in precedenza fu data la Scienza, si gettano prosternati, i volti contro la terra quando viene loro recitato…” Cadono prosternati sui loro volti, piangendo, e la loro umiltà si accresce.

D11. Sura Ar-Ra’d (Il Tuono) 13:43, periodo meccano tardivo:

Dicono i miscredenti: “Tu (Maometto) non sei un inviato”.

Rispondi: “Mi basta Allah, testimone tra me e voi, Colui che POSSIEDE la Scienza del Libro”.

D12. Sura Al-‘A’râf (Al-Araf) 7:156-157, periodo meccano tardivo:

…E [Allah] disse: “Farò sì che il Mio castigo colpisca chi voglio, ma la Mia misericordia abbraccia ogni cosa: la riserverò a coloro che [Mi] temono e pagano la zakât, a coloro che credono nei Nostri segni, a coloro che seguono il Messaggero, il profeta illetterato che trovano chiaramente menzionato nella Torâh e nell’Ingil (letteralmente “CHE È CON LORO”).

D13. Sura Al-‘A’râf (Al-Araf ) 7:159, periodo meccano tardivo:

E tra il popolo di Mosè, c’è gente (letteralmente comunità;

umma ﺔﳲﻤﺍ) che si dirige con la verità e in base ad essa agisce con giustizia.

D14. Sura Al-‘A’râf (Al-Araf) 7:168-170, periodo meccano tardivo:

Li (i Giudei) dividemmo sulla terra in comunità diverse.

Tra loro ci sono genti del bene e altre [che non lo sono]. Li mettemmo alla prova con prosperità e avversità, affinché ritornassero [sulla retta via]… Non avevano accettato il patto della Scrittura, secondo cui non avrebbero detto, su Allah, altro che la verità? Proprio loro che avevano studiato (letteralmente STUDIANO) ciò che essa contiene?… Quanto a coloro (i Giudei) che si ATTENGONO saldamente al Libro ed eseguono la salât, certamente non trascuriamo la ricompensa a quelli che si emendano.

D15. Sura Al-Baqara (La Giovenca) 2:113, anno 2 dell’Egira:

Gli ebrei dicono: “I nazareni (cristiani) si basano sul nulla”, e i nazareni (cristiani) dicono: “I giudei si basano sul nulla” e gli uni e gli altri RECITANO (LEGGONO) il Libro.

D16. Sura ‘Âl-‘Imrân (La Famiglia di Imran) 3:23, anno 2-3 dell’Egira:

Non hai visto coloro ai quali era stata data una parte della Scrittura? Quando sono invitati al Libro di Allah (Torà) perché sia giudice tra loro, una parte di essi volge le spalle nel rifiuto assoluto.

I commentatori applicano questi versetti a diversi fatti, ma sono unanimi nel pensare che dei Giudei si erano rivolti a

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Maometto e avevano domandato il suo arbitrato. Avendo Maometto suggerito loro di fare riferimento alle loro Scritture, essi rifiutarono e se ne andarono.

D17. Sura ‘Âl-‘Imrân (La Famiglia di Imran) 3:79, anno 2-3 dell’Egira:

Non si addice ad un uomo al quale Allah ha dato la Scrittura e la saggezza e la dignità di profeta, dire alle genti: “Adorate me all’infuori di Allah”, ma piuttosto: “Siate veri devoti*

(rabbaniyin نﻴﳴﻴﹻﻨﺎﳲﺒﹶﺭ) del Signore voi che INSEGNATE il Libro e lo avete studiato (letteralmente “lo studiate”)”.

*Al posto di “devoti”, D. Masson traduce “maestri”.

D18. Sura ‘Âl-‘Imrân (La Famiglia di Imran) 3:93-94, anno 2-3 dell’Egira:

Ogni cibo era permesso ai figli di Israele, eccetto quello che Israele stesso si era vietato prima che fosse stata fatta scendere la Torâh. Di’: “PORTATE dunque la Torâh e recitatela (letteralmente “LEGGETELA”) se siete veridici”.

Coloro che, dopo tutto ciò, costruiscono menzogne contro Allah… questi sono i prevaricatori.

D19. Sura An-Nisâ’ (Le Donne) 4:60, anno 5-6 dell’Egira:

Non hai visto coloro che dicono di credere in quello che abbiamo fatto scendere su di te e in quello che abbiamo fatto scendere prima di te, e poi ricorrono all’arbitrato degli Tâghût (un idolo), mentre è stato loro ordinato (nella Torà) di rinnegarli? Ebbene, Satana vuole precipitarli nella perdizione.

D20. Sura Al-Fath (La Vittoria) 48:29, anno 6 dell’Egira:

…Il loro segno è, sui loro volti (quelli dei credenti musulmani), la traccia della prosternazione: ecco l’immagine che ne DÀ di loro la Torâh. L’immagine che invece ne DÀ il Vangelo:

è quella di un seme che fa uscire il suo germoglio, poi lo rafforza e lo ingrossa, ed esso si erge sul suo stelo nell’ammirazione dei seminatori.

Questo testo sembra essere un’allusione non velata alle parole di Gesù riportate in Marco 4:26-29:

Diceva ancora: “Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il

seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come.

La terra da sé stessa dà il suo frutto: prima l’erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato. Quando il frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce perché l’ora della mietitura è venuta”.

D21. Sura Al-Mâ’ida (La Tavola Imbandita) 5:43, anno 10 dell’Egira:

Come mai potranno sceglierti (i Giudei) come giudice, quando HANNO la Torâh con il giudizio di Allah (letteralmente “nella quale È il giudizio”).

D22. Sura Al-Mâ’ida (La Tavola Imbandita) 5:45, anno 10 dell’Egira:

Per loro (i Giudei) prescrivemmo vita per vita, occhio per occhio, naso per naso, orecchio per orecchio, dente per dente e il contrappasso per le ferite. Quanto a colui che VI RINUNCIA per amor di Allah, varrà per lui come espiazione.

Coloro che non GIUDICANO secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono gli ingiusti.

In questo passo coranico, Dio ripete le parole che ha dato lui stesso a Mosè nella Torà in Esodo 21:23-25:

…ma se ne segue danno, darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione.

I Giudei di Medina sono quindi avvertiti: “Coloro che non GIUDICANO secondo quello che Allah ha fatto scendere (la Torà), questi sono gli ingiusti.

D23. Sura Al-Mâ’ida (La Tavola Imbandita) 5:47, anno 10 dell’Egira:

GIUDICHI la gente del Vangelo in base a quello che Allah ha fatto scendere (letteralmente “le genti del Vangelo giudichino secondo ciò che Dio ha fatto scendere in esso”).

Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono gli iniqui.

D24. Sura Al-Mâ’ida (La Tavola Imbandita) 5:65-68, anno 10 dell’Egira:

Se la gente della Scrittura avesse creduto e si fosse

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comportata con devozione, avremmo cancellato le loro colpe e li avremmo introdotti nei Giardini della Delizia. Se avessero obbedito alla Torâh e al Vangelo e a quello che scese su di loro da parte del loro Signore, avrebbero certamente goduto di quello che c’è sopra di loro e di quello che c’è ai loro piedi. Tra loro c’è una comunità (umma ﺔﳲﻤﺍ) che segue una via di moderazione (in inglese “on the right course”), per molti di loro è ben malvagio quello che fanno… Di’:

“O gente della Scrittura, non avrete basi sicure finché non OBBEDIRETE (oppure “VI CONFORMATE”) alla Torâh e al Vangelo e in quello che è stato fatto scendere su di voi da parte del vostro Signore”.

I versetti precedenti testimoniano di una presenza continua di una Torà autentica e di un Vangelo autentico all’epoca di Maometto e questi scritti erano riconosciuti tanto dai musulmani quanto dai non-musulmani.

Alla Mecca, un incredulo che si svia conosce ciò che È nei fogli di Mosè e di Abramo (D1). Una prova evidente è stata fornita loro da ciò che È nelle antiche Scritture (D3). Maometto fa appello a “colui che POSSIEDE la scienza del Libro” (D11).

Certi testi affermano che l’annuncio del Corano “È (incluso) negli Scritti degli antichi” e che “i sapienti dei Figli d’Israele lo RICONOSCONO” (D2). Coloro ai quali in precedenza è stata rivelata la conoscenza CREDONO in esso (D10). Alcuni Giudei sono dei giusti e “SI ATTENGONO saldamente al Libro” (la Torà), ma altri rifiutano di riconoscere Maometto nonostante STUDIANO con cura il loro Libro (D14).

Giudei e cristiani “LEGGONO il Libro” (D15) e “INSEGNANO il Libro” (D17).

Alcuni Giudei sono dei giusti (D14) che GUIDANO con il diritto ed ESERCITANO la giustizia (D13); in mezzo ai Giudei ed ai cristiani, esistono delle persone moderate (D24).

I Meccani sono esortati a “CHIEDERE alla gente della Scrittura, se non lo sanno” (D4, D8) ed a “CHIEDERE ai messaggeri che Dio ha mandato” cioè ad interrogare le persone istruite nelle loro scritture e dottrine (D6).

Maometto è invitato a “CHIEDERE a coloro che LEGGONO il libro prima di lui, se dubitava” (D7), ed a “CHIEDERE ai figli d’Israele” a proposito dei nove segni evidenti dati a Mosè (D9).

Constatiamo inoltre attraverso altri passaggi che Dio ripete alcuni comandamenti della Torà, avvertendo i Giudei di GIUDICARE secondo questi comandamenti (D22) e fa una citazione dei Salmi di Davide (D5). Egli paragona i credenti musulmani a coloro che si prostravano come indicato dalla Torà, e fa allusione alla parabola del seminatore nel Vangelo di Gesù per illustrare la fede dei credenti (D20).

Maometto invita i Giudei a portare la Torà affinché essa sia il loro GIUDICE (D16). Altrove, Maometto li spinge a PORTARE la Torà e a LEGGERLA se sono sinceri (D18).

Dio chiede a Maometto perché i Giudei vengono a cercarlo, quando “HANNO la Torà dove È il giudizio di Dio” (D21); i cristiani sono esortati a “GIUDICARE secondo ciò che Dio ha rivelato nel Vangelo” (D23).

Dio dichiara che la Torà e il Vangelo SONO DA LORO (D12).

Nell’ultima Sura ricevuta da Maometto, la Sura della Tavola Imbandita (Al-Mâ’ida), dell’anno 10 dell’Egira, i Giudei così come i cristiani sono messi davanti allo stesso rimprovero: “Voi non avrete basi sicure finché non OBBEDIRETE alla Torà e al Vangelo e in quello che è stato fatto scendere su di voi da parte del vostro Signore” (D24).

Ecco l’Hadith che riporta a proposito di questo passo (D24) Ibn Ishaq, uno dei commentatori:

Rafi, figlio di Haritha, e Salam ibn Mashkum, così come altri due, vennero a trovare Maometto e gli dissero: “O Maometto!

Non hai affermato di essere un discepolo della religione di Abramo e della sua fede? Non credi tu che noi abbiamo la Torà e non attesti tu che essa trae veramente la sua origine da Dio?” Egli rispose: “Sì! In verità, voi avete inventato delle nuove dottrine e negate il suo contenuto relativo all’alleanza che Dio ha fatto con voi e nascondete ciò che vi è stato chiesto di rivelare all’umanità. È per questo che mi separo dalle vostre nuove idee.” Essi ripresero: “Quanto a noi, noi ci atteniamo a ciò che è nelle nostre mani, e seguiamo la verità e la direzione; non crediamo in te e non vogliamo seguirti.”

Allora il Dio grande e glorioso rivelò: Dì: “O Gente del Libro!

Voi non avrete basi sicure finché non obbedirete alla Torà e al Vangelo e in quello che è stato fatto scendere su di voi da parte del vostro Signore”.

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Se questo Hadith è vero, allora prova che Maometto credeva nella Torà di cui disponevano i Giudei di Medina nell’anno 10 dell’Egira.

Anche se non si tratta di un Hadith forte (vedi capitolo II, seconda sezione), costituisce comunque un’importante testimonianza a favore della conoscenza che i musulmani dei primi due secoli dell’Egira avevano della Torà e del Vangelo in Arabia.

Oltre all’Hadith qui sopra, noi disponiamo di 24 passi esaminati in questo paragrafo e di altri 13 esaminati in quello precedente, cioè di 37 citazioni in totale, che attestano l’esistenza, quando era vivo Maometto, di una Torà e di un Vangelo autentici, accessibili agli abitanti della Mecca e di Medina.

Dei musulmani possono pretendere che la Torà e il Vangelo autentici diffusi in Arabia erano differenti dagli Scritti corrispondenti contemporanei. Ma dove sono finiti questa Torà e questo Vangelo autentici?!? Si può supporre che i musulmani avrebbero conservato dei libri di una tale importanza in una delle numerose biblioteche islamiche sparse per il mondo, non fosse altro che per aiutare i Giudei e i cristiani a “osservare la Torà e il Vangelo”. Questo ci avrebbe inoltre permesso, di confrontare questi esemplari con quelli conservati dai Giudei e dai cristiani.

Ma dobbiamo arrenderci all’evidenza: non esistono simili scritti. Nessun esemplare di questa Torà a torto differente è stato conservato dai musulmani. Non esiste al mondo che una sola Torà ed essa È nelle mani dei Giudei e dei cristiani, così come non esiste al mondo che un Vangelo, ed È nelle mani dei cristiani.

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