Il teatro comunitario: da “esperienza” a “fenomeno”
III.7. Verso un movimento unitario: la Red Nacional de teatro comunitario
Grazie al lavoro e all'esempio di Catalinas, il teatro comunitario ha avuto una proliferazione entusiasmante su tutto il territorio argentino, e non solo. In Argentina, a cominciare dal Circuito Cultural Barracas, guidato da Ricardo Talento, una serie di piccole realtà, sparse per tutto il paese, hanno cominciato a risvegliarsi e a considerare il teatro un'effettiva forma di azione e trasformazione sociale.
A partire dal 2001, in un Paese in ginocchio di fronte alla crisi economica, il teatro comunitario comincia a diventare una possibilità di resistenza e resilienza.
Abbiamo visto che uno dei casi più emblematici è rappresentato dalla cittadina di Patricios, in provincia di Buenos Aires, dove il gruppo si è sviluppato proprio a partire dall’esempio dei due pionieri.
Lo stesso Adhemar Bianchi ha fondato a Misiones il gruppo La murga de la estación e diretto il primo spettacolo Misiones, tierra prometida; nel 2000 ha avviato un progetto di teatro comunitario a Washington con i cittadini della
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comunità latina, promuovendo la formazione di un gruppo di teatro popolare anche negli Stati Uniti e, nella cittadina di Oberá, a nord dell’Argentina, ha insediato un nuovo nucleo, chiamato La murga del monte e ha coordinato la prima produzione De Yerbal viejo a Obrerá.
Le diverse realtà hanno sviluppato un proprio metodo di lavoro e una propria estetica, che varia a seconda delle condizioni di vita dei cittadini che ne fanno parte, dei problemi che il quartiere di pertinenza pone e delle culture e tradizioni proprie. Per questo motivo, abbiamo scelto di parlare di teatri comunitari, al plurale, proprio per esaltarne le differenze.
Resta viva, però, l’esigenza di provare a immaginare il teatro comunitario come movimento unitario, sia da parte degli studiosi mossi da un desiderio di sistematizzazione, sia da parte dei coordinatori stessi, che col tempo e con l’accrescersi del fenomeno, hanno avvertito il bisogno di sentirsi parte di un tutto, di allargare i confini della comunità, e di tentare una sistematizzazione all’interno della rete stessa. Perché il fenomeno possa evolversi e progredire, la razionalizzazione del lavoro, l’enunciazione di punti fermi sui quali fondare la pratica comunitaria, e l’esplorazione collettiva di nuovi progetti restano fondamentali.
Nei primi anni del 2000 nasce l'esigenza, da parte di Catalinas Sur, di trasmettere la propria esperienza e di condividerla con altri cittadini, con altri quartieri e nuove comunità. I docenti e gli organizzatori cominciano a collaborare con nuovi gruppi, a occuparsi con maggiore impegno della formazione teatrale e musicale dei nuovi vecinos-actores e a organizzare rappresentazioni durante le quali invitare il pubblico a discutere sulla possibilità di riprodurre quello che avevano visto per formare, a loro volta, nuovi gruppi di teatro comunitario.
Il principale elemento che distingue Catalinas dalle altre realtà è il numero di partecipanti, che sin dai suoi esordi supera il centinaio e richiede, di conseguenza, un'organizzazione molto più complessa.
Nel barrio della Boca, il gruppo Catalinas Sur realizza numerose attività, offrendo alla comunità laboratori di teatro, corsi nelle scuole e, sul suo esempio, quasi tutti gli altri gruppi hanno realizzato progetti rivolti alla comunità civile.
Nel pueblo di Patricios, la vecchia stazione da tempo in disuso è stata dipinta dai cittadini-attori, diventando uno spazio di incontro per tutti gli abitanti.
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L'attività economica del D&D (Dormir y desayunar), nata in seno a un incontro di teatro comunitario, ha portato a un netto miglioramento della qualità di vita del villaggio, con un aumento dell'afflusso dei turisti, un conseguente scambio culturale e un'apertura di orizzonti prima inimmaginabili.
Ancora una stazione ferroviaria è il fulcro del gruppo Los Okupas del Andèn, che, attorno alla stessa, realizza mostre d'arte ambulanti e attività teatrali. Il gruppo Los Dardos de Rocha partecipa a eventi che mirano al recupero della memoria collettiva e collabora con le Madres de Plaza de Mayo e con la Comisión Provincial por la Memoria alla realizzazione di incontri tra gli adolescenti di tutto il territorio per discutere del rapporto “Jovenes y Memoria”.
Con i giovani adolescenti lavora il gruppo Los Cruzavias, insediato nella cittadina Nueve de Julio, in provincia di Buenos Aires.
Il gruppo Los Argerichos, nato nel 2004 per iniziativa di alcuni professionisti e tecnici dell'ospedale Argerich, oggi è composto da medici, pazienti e cittadini, che mostrano attraverso gli spettacoli la realtà ospedaliera con passione e umorismo.
Boedo Antiguo, che dal 2001 agisce nel quartiere di Boedo a Buenos Aires, porta avanti con successo progetti culturali per lo sviluppo dell'intera comunità, a partire dalla creazione di una biblioteca del barrio, che, oltre a raccogliere libri e riviste, è divenuta luogo di incontro per i cittadini.
La Red nacional de teatro comunitario riunisce oggi più di trenta gruppi di teatro comunitario, che ogni anno hanno la possibilità di confrontarsi e dialogare all'interno di Incontri Nazionali organizzati di volta in volta in diverse città.
Il primo scopo della rete comunitaria è quello di scatenare un effetto domino. Una delle caratteristiche delle rete è l’asimmetria strutturale tra Catalinas e Barracas e gli altri gruppi. La predominanza delle due esperienze della capitale ha creato spesso numerose tensioni, legate soprattutto al principio di orizzontalità.
Una delle questione più controverse, abbiamo visto, è quella economica, che resta costante durante tutti gli incontri e che a oggi pare irrisolta.
Una seconda asimmetria è di ordine geografico: il centro di gravità della rete è senza dubbio Buenos Aires. Per questo motivo si sono create, nel corso degli
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anni, altre micro reti a livello regionale, che tengono conto della vicinanza geografica.
La rete nazionale ha un ruolo chiave nel processo di unificazione e rafforzamento del fenomeno del teatro comunitario. In primo luogo, la preparazione agli incontri da parte delle singole esperienze rappresenta un momento inedito di accrescimento, soprattutto per i neofiti.
In seconda istanza, gli incontri alimentano il senso di appartenenza a una comunità più ampia.
L’attaccamento alla rete, inteso sia concettualmente, come senso di appartenenza a un movimento unificato, sia strutturalmente, come partecipazione effettiva agli incontri, è un elemento piuttosto ambiguo e variabile. Ci sono vecinos-actores che non conoscono nemmeno l’esistenza della rete, altri che, pur essendone a conoscenza, non sono interessati a partecipare, altri ancora che ne percepiscono, invece, il senso di coesione e identità.
Ogni anno la rete si arricchisce di nuovi membri e di nuove idee, e la comunicazione tra i gruppi diventa sempre più importante, soprattutto per evitare i contrasti.
Attualmente, insieme al passaparola, alle riunioni e agli incontri annuali, Internet rappresenta il mezzo più utilizzato per tenersi in contatto. Sono stati creati siti web per ognuno dei gruppi della rete, pagine dedicate agli incontri e ad alcuni dei promotori. A parte poche eccezioni, lo spazio virtuale è diventato fondamentale per condividere idee, foto, iniziative e dubbi, soprattutto tra gruppi separati da grandi distanze.
La rete, in definitiva, ha l’obiettivo di appianare le difficoltà e consentire una maggiore circolazione delle informazioni.
La rete si sta sviluppando nei quartieri più poveri della capitale, più sensibili a certe tematiche, La Boca, Barracas, Boedo, Parque Patricios, Pompeya, San Telmo, Flores, Floresta, Mataderos, Abasto, Villa Urquiza, nelle località limitrofe di La Plata, Berizzo, Vicente Lopez, Avellaneda, Ramos Mejia, Ituzaingo e nelle città argentine di Posadas, Oberá, Puerto Rico, El Dorado, Santa Fe, Catamarca.
La rete nazionale a sua volta è entrata a far parte di una Rete latino-americana di Arte e Trasformazione sociale con la partecipazione di Brasile, Perù, Bolivia e Cile.
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Gli attori culturali comunitari del Latinoamerica da qualche anno si sono riuniti per sostenere una legge continentale chiamata “Puntos de Cultura”170. Si tratta di un progetto che prevede il finanziamento da parte degli Stati alle iniziative culturali comunitarie dei rispettivi paesi, riservando lo 0,1 % del budget annuale.
La possibilità di un sostentamento pubblico alla causa comunitaria rappresenta una sfida molto importante per il teatro comunitario argentino e per tutti i movimenti sociali del Sud America. L’arte comunitaria esige finalmente di essere legittimata, anche attraverso un riconoscimento economico.