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4. Narrazione del mercato

4.4. Indagini cartografiche

4.4.1. Visualizzazione dei prezzi

Teoria e l’indagine qualitativa presso gli attori economici danno risalto dell’esistenza di una dimensione locale del mercato carburanti. Il consumatore, attribuendo un valore alla distanza che deve percorrere per giungere al punto vendita, promuove la formazioni di mercati che hanno una scala geografica inferiore a quella regionale. Dalle interviste è emerso che non tutta la regione risente del problema confine: ci sono condizioni locali del mercato che permettono ancora margini di guadagno, almeno nel breve termine. Esistono zone in cui si riescono a mantenere i prezzi alti, ed altre in cui vi sono forti pressioni competitive. Specifici andamenti locali dei prezzi dipendono dalle caratteristiche di mercato dei luoghi in cui è sito il punto vendita. Come trasformare queste percezioni in dati?

Una delle assunzioni fondamentali nell’analisi statistica tradizionale è che le osservazioni siano indipendenti. Nell’analisi dei dati spaziali, i valori delle variabili tendono a violare questa

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ipotesi e ad essere spazialmente correlati fra loro. Si pensi alla distribuzione delle risorse naturali, le piogge, la fauna: trattasi di fenomeni che variano gradualmente nello spazio. La proprietà per cui esiste una relazione funzionale fra quello che accade in un punto dello spazio e quanto succede altrove è stata elevata dai geografi a legge, con la formulazione di Tobler della Prima Legge della Geografia che afferma “ogni cosa è in relazione con tutto il resto, ma le cose più vicine sono più legate rispetto a quelle più distanti” (cfr. Goodchild, 2009, p. 471). Già Haining (2003, p. 356) ha verificato l’esistenza di una relazione spaziale nel prezzo del carburante in un contesto urbano. Mentre per quest’ultimo l’obbiettivo è modellare una variabile considerando l’interazione fra punti vendita, nella seguente ricerca l’esercizio quantitativo è finalizzato a valutare, tramite la produzione cartografica, l’andamento spaziale della variabile prezzo su una scala geografica maggiore.

Tale esercizio di analisi dei prezzi è realizzabile in quanto, come già illustrato, esiste un sito internet istituzionale in cui viene indicato per ogni punto vendita di carburante la localizzazione stradale della struttura di vendita. Nel sito internet è segnalato il valore massimo e minimo del prezzo pieno del carburante, sia esso benzina o gasolio. Il gestore del punto vendita comunica tramite il POS alla Regione il prezzo pieno, inteso come il prezzo liberamente fissato per la vendita al pubblico del carburante dal gestore dell’impianto, e le sue variazioni nel corso della giornata. Visto che i contributi vengono applicati sul prezzo pieno e non su quello del self, allora i dati vengono trasmessi solo per quei punti vendita in cui è presente il servizio dell’operatore. Un beneficiario che richiede l’applicazione del contributo non paga di fatto il prezzo pieno: il gestore trasmettendo il prezzo pieno alla Regione dichiara contestualmente e garantisce al cittadino che a quel prezzo pieno verrà applicato il contributo determinato dalla normativa. Per motivi tecnici l’informazione presente nel sito internet non è aggiornata in tempo reale, ma riguarda l’offerta commerciale del giorno precedente.

Tale informazione divulgata per motivi istituzionali ai consumatori ha permesso la costruzione di un database geografico, in cui ogni osservazione, della forma geometrica del punto, rappresenta il punto vendita.

Il primo passo è stata la trasformazione degli indirizzi in coordinate geografiche. Si sono estratte le informazioni così presenti nel sito internet istituzionale regionale alla data di giovedì 18 ottobre 2012, data casuale scelta per l’estrazione dei dati.

Per assicurare la precisione nella localizzazione del punto vendita, si è prima individuata visualmente la posizione attraverso GoogleEarth e poi si sono convertiti i segnaposti in un formato tale da essere importato in ArcGIS. Non è stato possibile convertire direttamente gli indirizzi in un formato supportato dal programma di cartografia in quanto per una parte dei punti vendita non si ha la localizzazione esatta46. Nel sito internet istituzionale non a tutti i punti vendita sono associati dei prezzi47

46 Il sito internet «http://batchgeo.com/it/» offre ad esempio la possibilità di convertire gli indirizzi in formato testo in coordinate geografiche in formato kml. Questa procedura comporta un margine molto ampio di errore in quanto l’infrastruttura stradale può essere registrata nell’applicazione con un nominativo diverso rispetto all’informazione del database (e.g. i punti vendita posti lungo le strade statali e provinciali sono localizzati tramite l’indicazione chilometrica). Inoltre il sito internet istituzionale è di per sé in alcuni casi poco preciso, ad esempio è presente per due punti vendita l’indirizzo ′Adenauer′ nel comune di Udine senza ulteriore indicazione del civico.

. Nonostante la georeferenziazione riguardi tutti i punti

47 Si sono considerati gli impianti stradali che hanno comunicato un prezzo. Nel sito internet, pur essendoci l’indicazione di un punto vendita attraverso l’inserimento di un indirizzo, il dato del prezzo può

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vendita siti nella rete stradale, cioè 513 punti, il database geografico analizzato per valutare la dimensione spaziale del mercato del carburante comprende solo i punti vendita per cui si ha il dato di prezzo. Dunque il database geografico considerato contiene come campi le coordinate geografiche del punto vendita, il marchio48

Per ottenere la rappresentazione di una variabile puntuale, il prezzo, su di una superficie continua, lo spazio entro i confini amministrativi della regione, si esegue una interpolazione, metodologia che consente di stimare il valore di una variabile in punti ignoti in base ai valori osservati nei punti campionari (cfr. Haining, 2003). L’interpolazione è usualmente utilizzata nelle scienze naturali per stimare l’andamento delle variabili continue (es. quantità minerali nel sottosuolo, piogge, etc.), sapendo cosa succede nei punti rilevati. In questo esercizio l’interpolazione è stata eseguita non con una finalità prettamente statistica bensì per visualizzare su carta un dato discreto, il prezzo, e ridurre in tal modo la complessità di interpretazione di un database composto da più di 400 punti. La finalità è dunque stimolare un ragionamento visivo, producendo una carta che è “una grafica narrativa del tempo e dello spazio che illustra come la complessità multivariata può essere astutamente integrata” (Kraak, 2009, p. 470).

e il prezzo pieno massimo del carburante.

Per ottenere una grafica narrativa del mercato si è utilizzato l’Inverse Distance Weighted (IDW). Trattasi di un metodo deterministico che si basa sull’utilizzo di una funzione matematica per derivare i valori dei punti in una superficie continua, un raster, rispettando il principio che i punti campionari più vicini alla cella da stimare hanno maggiore influenza nella stima del valore nella cella vuota rispetto ad altri punti campionari posti più in lontananza. I valori vicini in termini di distanza tendono ad essere simili, ad ogni modo la similarità si riduce una volta che la distanza di separazione aumenta. I valori stimati sono delle medie dei valori ponderati per l’inverso della distanza fra la localizzazione dei punti conosciuti e quello da stimare.

Con una formulazione matematica, il valore interpolato per y(i) è:

y� (𝑖) = ∑𝑗=1,..,𝑛𝜆(𝑖, 𝑗)𝑦(𝑖) (1) dove il peso 𝜆(i,j):

𝜆(𝑖, 𝑗) = 𝑑(𝑖, 𝑗)−𝛼 (2) e⍺ è una costante positiva e d(i,j) la distanza fra due punti i e j.

Data la quasi omogeneità del bene venduto e la prevalenza della competizione di prezzo su altre variabili di natura qualitativa, confermata anche nelle interviste effettuate, si assume che la competizione nel mercato del carburante sia basata sul prezzo e ristretta ai punti vendita più non essere presente perché: i) il gestore non ha comunicato il prezzo (per motivi tecnici, oppure perché il distributore era aperto solo come self); ii) il distributore è temporaneamente chiuso (sospensione); iii) il gestore quel giorno era in ferie; iv) il punto vendita è chiuso per sempre ma la compagnia non ha comunicato la variazione; v) la Regione non ha aggiornato il dato.

48 Oltre ai problemi già esposti sulla variabile prezzo, si segnala che ci potrebbero essere errori per quanto riguarda l’attribuzione del marchio al punto vendita perché le compagnie non hanno segnalato delle variazioni (dunque il distributore esiste fisicamente ma è di un’altra compagnia) o, specularmente, la Regione non ha prontamente aggiornato il sito con le variazioni di marchio segnalate dalle compagnie.

Non è stato possibile correggere attraverso un approccio diretto tale tipo di errore in quanto GoogleEarth non è costantemente aggiornato e non tutti gli operatori economici si sono dichiarati disponibili all’intervista.

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vicini. Tale caratteristica permette di rispettare l’assunzione alla base dell’interpolazione che vuole che punti vicini spazialmente abbiano valori più simili rispetto ai punti posti in posizioni più distanti. Entro le disponibilità tecniche del software utilizzato, l’IDW è ritenuto il metodo più efficace per derivare superfici continue a partire da prezzi, in quanto buon interpolatore con fenomeni la cui distribuzione è fortemente correlata alla distanza. Contrariamente al metodo geostatistico di interpolazione chiamato kriging, utilizzato frequentemente nelle scienze naturali ed anche in alcuni studi di geografia medica (cfr. Haining et al., 2010), l’IDW non applica un modello statistico per la stima della distribuzione spaziale delle variabili: si assume l’esistenza di una dipendenza spaziale dei valori ma non prevede una specificazione della tipologia di relazione.

C’è da osservare un altro importante fatto con riferimento al mercato carburanti. La competizione fra punti vendita, osservabile attraverso la variabile prezzo, è limitata ai punti vendita prossimi in termini di distanza sulla rete stradale. Essendo rilevante non la distanza euclidea fra punti vendita, bensì quella calcolata sulla rete stradale, si è reso necessario vincolare l’interpolazione ad aree specifiche, ossia le porzioni di spazio in prossimità della rete stradale. A questo scopo si sono eseguite delle funzioni analitiche elementari come il buffering al fine di creare delle barriere per l’interpolazione, selezionando lo spazio in prossimità della rete stradale. Nello specifico si è considerata una porzione di spazio di 800 metri dall’infrastruttura stradale della regione, rappresentata in ArcGIS tramite linee, in modo tale che a livello grafico fosse visibile l’andamento dei prezzi. Una volta accertato che i punti del database geografico ricadessero entro l’area considerata, si è proceduto con l’interpolazione IDW con barriere. Si specifica che si è utilizzato un raggio di ricerca variabile il quale considera per l’interpolazione i valori assunti dalla variabile prezzo nei 5 punti campionari più vicini alla cella da stimare. In termini matematici dunque il valore di n in (1) è 5. È fondamentale eseguire una georeferenziazione esatta in quanto soprattutto in ambito urbano la distribuzione è molto concentrata ed un’attribuzione generica di un punto vendita ad una via determinerebbe degli errori nella ricerca dei punti conosciuti più vicini nell’interpolazione. Inserendo le barriere le celle vengono stimate dal campione di punti che è in un lato della barriera. La potenza è di uno, cioè nella formula (2) ⍺=1, per consentire di avere una ponderazione che non dipenda in misura eccessiva solo dai punti conosciuti più vicini ed ottenere così, a livello grafico, una superficie interpolata regolare.

È doveroso imporre una particolare cautela interpretativa sul significato statistico della cella stimata. Essendo l’interpolazione eseguita con la finalità di visualizzare su superficie continua un dato discreto, ogni punto nella carta non è stima dell’offerta reale ma è rappresentazione di come sarebbe il prezzo pieno applicato, dato il valore nei punti campionari, se lì vi fosse un punto vendita.