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VIVERE ANCHE DI TURISMO

Nel documento Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1977 (pagine 83-86)

Carlo Novara

L'attività turistica recettiva del Piemon-te è in crisi. I dati parlano chiaro. Nel '74 la Regione ha ospitato meno di due milioni di turisti per complessivi 11 mi-lioni di giornate, il che ci pone all'otta-vo posto nella graduatoria nazionale con il 4 % del movimento globale. Ma ben più grave e significativo è il fatto che se si considerano soltanto le presenze degli stranieri, trascurando la « pendo-larità » interna, si piomba al tredicesi-mo posto.

Traducendo questi dati in valori pura-mente economici, secondo stime atten-dibili, nel Piemonte, sempre nel '74, sono entrati 17 miliardi di lire in valuta estera, mentre ne sono usciti 45, spesi dai piemontesi durante le loro vacanze trascorse al di fuori dei confini regio-nali, Italia o resto del mondo. La colpa di questo deficit pauroso viene in gran Parte imputata alla crisi che ha colpito, da un lato, le strutture produttive locali,

attirando un minor numero di commer-cianti, dall'altro, la possibilità di viag-giare della popolazione.

Ma l'analisi, secondo una associazione di operatori turistici, la « Turin Inco-ming », non è completa. Nel corso della prima conferenza regionale per il turi-smo che si è tenuta al salone dei con-gressi della Camera di Commercio, il 16 aprile scorso, la vice presidente An-na Maria Naretto del gruppo « Guide, interpreti ed accompagnatori », ne ha fornita una ben più dettagliata: «

Caren-ze di propaganda turistica. Mancanza di una efficace attività promozionale

verso gli uffici viaggi, italiani ed esteri. Stato poco decoroso in cui vengono te-nuti famosi musei e palazzi storici del Piemonte ed impossibilità di adottare orari di apertura utili e comodi per i turisti. Assenza di una organica promo-zione di ' giri turistici ' sugli itinerari storico-culturali della Regione.

Mancan-za di un valido messaggio pubblicitario in favore del patrimonio artistico-cultu-rale ».

Inoltre: « Esclusione di Torino e del

Piemonte dai programmi dei grandi ' Tours ' internazionali, organizzati dal-le più importanti Agenzie di Viaggio, nazionali ed estere. Assenza di coordi-namento tra i vari operatori turistici piemontesi nel predisporre offerte di servizi ricettivi completi a condizioni competitive ». Ultimo e fondamentale

per completare un disastrato quadro di insieme: « Mancanza di un'immagine

turistica del Piemonte ».

Va tuttavia osservato che finalmente, per ciò che concerne la rivalutazione del turismo in campo locale, si è giunti ad una svolta. Nella sua relazione l'asses-sore regionale al turismo Moretti, ha osservato: « Bisogna cercare di

inqua-drare il fenomeno turistico nella più ampia realtà socio-economico italiana, tenendo presente che esso, come del re-sto ogni altra attività umana, è sogget-to a continue modifiche in rapporsogget-to all'evoluzione in atto nella società. Ne deriva che le azioni da intraprendere per favorirne l'incremento debbono es-sere suffragate da scelte politiche e nor-mative, il più possibile tempestive ed aderenti alla situazione specifica, per prevenire lo sviluppo dei fatti e guidarli, nel modo più idoneo, senza rischiare di esserne passivamente trainati con con-seguenze deleterie ».

È opportuna una considerazione: opera-tori e politici, almeno sulla carta, con-cordano su un punto. Il turismo è una industria, come tale soggetta a ferree leggi di mercato, suscettibile a variazio-ni che in larga misura possono vevariazio-nire previste con un'attenta analisi. « Non si

può continuare — ha aggiunto Moretti — a trascurare questa fonte di ricchez-za. Un dato è sufficiente a dimostrarlo: dal '51 al '74, il saldo attivo della bilan-cia valutaria turistica (9814 miliardi di lire) ha coperto per il 38,3% il cronico disavanzo della bilancia commerciale italiana. Oggi, ancor più nel futuro, il turismo va considerato con estrema at-tenzione affinché possa mantenere e potenziare il suo determinante ruolo economico ».

Questi concetti sono ancora stati riba-diti nella conferenza nazionale sul tu-rismo apertasi il 21 aprile a Roma. Il segretario generale della DC, Zaccagni-ni, ha detto fra l'altro: « Vi è la

neces-sità di non privare le autonomie regio-nali di un intervento nazionale. Dovrà operare, per la condizione del turismo che lo esige, a sostegno della volontà di coordinamento, che auspichiamo emerga spontanea e sincera nelle regioni, se non si vuole privare il turismo della sua

maggiore efficacia ai fini generali del nefici. Esso sorge in definitiva da un paese, cioè di poter svolgere funzioni di innato senso di curiosità dell'uomo e equilibrio tra aree a diversa economia ». dal desiderio di provare a vivere, alme-In seguito ha puntualizzato: « Rimane no per un certo periodo, in un ambiente il fatto che al turismo può darsi valore diverso da quello in cui è normalmente di simbolo, oltre che di assetto, della inserito. Poiché tali motivazioni sono libertà ». Ha spiegato: « Nella sua connesse allo spirito dell'uomo, è chia-espressione ordinaria e quotidiana, essa ro che il fenomeno è universale e desti-consente l'uso discrezionale del proprio nato ad ampliarsi ».

tempo, opzioni di ambienti culturali, H turismo dunque va esaminato, oltre scelte per forme di vita, diffusione e rac- ch e dal punto di vista economico, in

colta di fermenti nella società civile, relazione al suo aspetto sociale. Non in-autonomi oltre che spontanei ». teso nel mero senso di estendere a tutti, « Per anni — afferma con amarezza il indistintamente, la possibilità di fruire

segretario di ' Turin Incoming ', dott. in questo modo del proprio tempo libe-Bernardino Garetto — ci siamo visti ro, abbassando i prezzi o chiedendo

sov-sfuggire, senza poter fare nulla, clienti venzioni agli Enti locali. Si tratta di una dal Piemonte, dall'Italia e dall'estero, qualifica di valore, nel senso che l'uso Queste promesse ci rincuorano, tanto del tempo libero entro l'ambito turi-piu che esse coincidono con la nascita stico. va trasformato da una dimensione della nostra associazione. Siamo con- « evasiva » ad una di « accrescimento vinti che non troveremo più orecchie della persona ». Occorre che la finalità sorde alle nostre proposte ». Rimane sia il recupero di rapporti corretti tra

dunque da definire quali forme di tu- uomo e ambiente naturale, storico e nsmo sia opportuno incentivare. È chia- identità locali in cui è inserito. Secondo ro che ogni zona ha la propria « voca- il presidente della giunta regionale, av-zione turistica »: clima, bellezze paesag- vocato Aldo Viglione, se correttamente gistiche, quiete, buona cucina, possibi- gestito, questo turismo « può

rappresen-ta di praticare sports e riposare e, in rappresen-tare uno degli strumenti per attuare il

genere, tutto ciò che consente godimen- . riequilibrio del territorio, agevolando lo to intellettuale (quest'ultimo fattore è sviluppo di quelle zone che, prive di molto articolato, variabile e soggettivo), condizioni particolarmente favorevoli, D altro canto il turismo ha ormai assun- necessitano maggiormente di un

inter-no caratteristiche del feinter-nomeinter-no di massa vento pubblico ».

ed è destinato ad esserlo sempre più. A favore del turismo sociale si è

pro-« Il progressivo aumento — si legge nel- nunciato il presidente della Provincia

lo studio dell'assessore Moretti — del di Asti, dott. Andriano: « A noi

inte-tempo libero a disposizione, la costante ressa il turismo di massa, quello che crescita culturale dei popoli, la possi- dalla grande città, Torino, si riversa nel

dj rapidi spostamenti, il livello nostro territorio durante le giornate fe-economico generale, fanno si che esso stive. L'esodo assume, come ben si

com-Sl S]jfluppi costantemente in quantità e prende, punte elevatissime, ma ha la

ca-qualltà- Nasce dall'esigenza dell'indivi- ratteristica di fermarsi in luoghi vicini.

uo conoscere altre abitudini e altra Purtroppo mancano le attrezzature ». gente, vedere altre località, goderne i be- L'importanza di « integrare due diverse

civiltà, quella cittadina e quella agri-cola » è sottolineata anche da

Marghe-rita Borri, dell'Alturist, alleanza agrico-la turistica: « La riscoperta dei valori

reali delle campagne impone però di non edificare impianti smisurati che pos-sano in qualche modo produrre altera-zioni ecologiche ».

Fin qui i programmi e le buone inten-zioni. Bisogna andare oltre. In che modo? « Turin Incoming » ha predispo-sto una serie di itinerari « tipo » da di-stribuire ad operatori altamente specia-lizzati in tutto il mondo. « Il progetto

di maggior risonanza — interviene il

se-condo vice presidente dell'associazione, Dario Cernuschi — è ' Visit Italy ' che

l'Alitalia effettua a favore delle regioni italiane e che, a partire da quest'anno, si realizzerà anche in Piemonte, con la collaborazione delle autorità locali. Gli operatori stranieri (direttori di Agenzie o catene di Agenzie) vengono invitati a gruppi di 10-15 alla volta a visitare il Piemonte ospiti della Regione. L'Alitalia offre il passaggio aereo, la Regione il soggiorno, la ' Turin Incoming ' l'assi-stenza tecnica. I cinque giorni della per-manenza saranno sufficienti per offrire agli stranieri l'opportunità di program-mare itinerari, soggiorni, settimane bian-che e includere il Piemonte nei loro ' tours ' internazionali. Come curiosità, a dimostrare quanto, su questo terreno, abbiamo ancora da imparare, faccio os-servare che gli olandesi hanno declinato il nostro invito perché non hanno più una settimana libera fino al dicem-bre '79 ».

« Abbiamo bisogno — dice il

presiden-te del Consorzio Val Varaita Adelmo Crosetto — di incentivare la presenza di

clienti, in particolare dall'estero. Il tas-so di utilizzo annuo delle attrezzature alberghiere su tutto il territorio regio-nale è del 25%, che scende al 17,2 nelle aree esclusivamente turistiche. Gli ad-detti all'industria alberghiera sono 17 mila (solo dipendenti) concentrati per il 79% nelle aree urbane, per il re-stante 21% stagionali e saltuari ». « Fino ad ora abbiamo vissuto dell'at-tività promozionale svolta dai nostri stes-si clienti che ' stes-si sono trovati bene '. Impossibile continuare cosi, ci vogliono grossi investimenti per migliorare il ser-vizio, anche se poi non si trova il per-sonale per mancanza di scuole specia-lizzate». Conclude Adelmo Crosetto: « Il nostro sforzo maggiore è farci co-noscere dovunque. Come ' Turin Inco-ming ', mandiamo materiale e documen-ti a tutdocumen-ti gli operatori e ci appoggiamo a tutte le Agenzie mondiali. L'esito, ne sono certo, sarà molto positivo. Lo di-mostra il fatto che nessuno fino ad ora ha rifiutato i nostri inviti e le nostre proposte di lavoro ».

UN'INTERVISTA

Nel documento Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1977 (pagine 83-86)