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Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1977

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201.6

4723

miliardi di lire

gli Impieghi dell'Azienda Bancaria

e delle sezioni di Credito Fondiario e Opere Pubbliche

miliardi di lire i Fondi patrimoniali come risulta dal bilancio al 31 dicembre 1975

7204

miliardi di lire

i depositi e le cartelle in circolazione

le filiali Sanpaolo

in tutta Italia, con le sedi di Torino,

Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano e Roma.

1800

i corrispondenti in tutto il mondo

oltre agli uffici di Rappresentanza di Francoforte, Londra, Parigi, Tokyo (ALCI.) e Zurigo.

un punto

di riferimento

(3)

In questo paese di montagne

dove trasportare e muoversi è più difficile.

L'Italia è un paese di montagne per i tre quarti del territorio.Qui la natura costringe l'uomo a vivere "in salita" Qui occorrono precise tecnologie che tengano conto del duro contesto in cui si deve operare. La Fiat conferma, anche qui, la "volontà di continuare" con un programma appositamente studiato

per gli uomini e le comunità che vogliono vivere, lavorare e difendere questo ambiente. Automobili

La Fiat Campagnola, il fuoristra-da a"dimensione alpina", è una vera "arrampicatrioe", con la capacità di superare pendenze del 100%. Le sospensioni indi-pendenti sulle quattro ruote e la doppia trazione ne fanno il vei-colo ideale per i collegamenti rapidi sui terreni accidentati.

Veicoli industriali I Fiat e gli OM 65P-75P-90P (4x4) sono autocarri "fuori stra-da", in grado di affrontare, a pie-no carico, pendenze del 70%. La trazione integrale e il dispo-sitivo di bloccaggio dei diffe-renziali conferiscono a questi mezzi agilità insospettata an-che sui tracciati più impervi.

Trattori agricoli I Trattori Fiat sono una linea di modelli, a doppia trazione o cingolati, da 28 a 150 CV. Sicuri sui pendii più ripidi e sci-volosi, veramente "aggrappati al terreno", rappresentano il mezzo ideale per il recupero delle risorse agricole e zoo-tecniche della montagna.

Macchine movimento terra Ogni veicolo Fiat Allis costitui-sce un sistema di lavoro alta-mente specializzato: dallo spe-gnimento degli incendi, allo sgombero delle nevi, al rimbo-schimento, al lavoro nelle ope-re di ingegneria alpina. Sempope-re con coefficienti elevatissimi di affidabilità in condizioni limite.

(4)

VI DIAMO UNA MANO NEL MONDO

PERCHÈ

TENIAMO IL MONDO IN MANO

CENTRO REGIONALE

PER IL C O M M E R C I O ESTERO DEL PIEMONTE

Costituito dalle Camere di Commercio del Piemonte in collaborazione con le associazioni

degli imprenditori piemontesi

AL V O S T R O SERVIZIO C O N I N I Z I A T I V E DI

A) I n f o r m a z i o n e

Il Centro intende sopperire alla sempre maggiore necessità di informazioni da parte delle aziende su normativa italiana, normativa estera, notizie commerciali tramite:

• Pubblicazioni periodiche.

• Comunicazioni scritte agli utenti secondo necessità ed esigenze espresse e registrate in apposito schedario.

• Riunioni su temi generali o specifici (incontri su normativa italiana,

giornate di incontri con esperti di Paesi esteri, presentazione di studi di mercato, ecc.).

B) F o r m a z i o n e

Per consentire il costante aggiornamento professionale dei funzionari, il Centro organizza: • Corsi di prima formazione per un approccio

ai problemi dell'esportazione.

• Corsi di formazione per funzionari di azienda addetti all'export.

• Giornate di studio su temi specifici (finanziamento ed assicurazione del credito all'esportazione, disposizioni valutarie, sistemi di distribuzione diretta o tramite agenti e concessionari, ecc.).

C) Consulenza

Per risolvere i problemi specifici delle aziende nel corso delle singole operazioni con l'estero, il Centro offre:

• Consulenza Marketing

(ricerche di nominativi, studi di mercato, dati economici e statistici, norme valutarie, problemi finanziari ed assicurativi).

• Consulenza doganale

(legislazione, regime delle importazioni ed esportazioni, procedure semplificate, documenti amministrativi, normativa CEE ecc.). • Consulenza contrattuale e giuridica

(contratti con agenti e concessionari, licenze di brevetto e k n o w - h o w , arbitrato internazionale, modelli di contratti in più lingue).

D) P r o m o l i o n

Per fornire una valida guida per la penetrazione nei mercati esteri, il Centro mette

a disposizione la sua organizzazione per: • Missioni di operatori italiani all'estero. • Visite di operatori esteri in Italia.

• Partecipazioni a mostre e fiere specializzate. • Attività di pubblicità all'estero sui vari canali di informazione, anche tramite inviti in Italia a giornalisti stranieri.

CENTRO REGIONALE PER IL C O M M E R C I O ESTERO DEL PIEMONTE

Torino 10123

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CENTRO REGIONALE PER IL COMMERCIO ESTERO

DEL PIEMONTE

Costituito dalle Camere di Commercio del Piemonte in collaborazione con le associazioni

degli imprenditori piemontesi

P R O G R A M M A I N I Z I A T I V E SETTEMBRE-DICEMBRE 1 9 7 7

A) I n f o r m a z i o n e

• Ottobre: costituzione del casellario di operatori con l'estero.

• Ottobre: inizio pubblicazione periodico « Segna-lazioni Economiche » riportante le richieste di merci pervenute al Centro settimanalmente. • Novembre-dicembre: in date da destinarsi

ver-ranno organizzati incontri specifici su « Il mercato venezuelano » e « Agribusiness in Sudan ». • 5 - 6 - 7 dicembre: seminario internazionale su

« Doing business in latin America » a cui par-teciperanno dirigenti di aziende anche di altri paesi europei.

• 2 8 settembre ad Asti, 1 4 ottobre a Cuneo, 1 6 novembre a Torino, 1 2 dicembre a Novara: gior-nate di studio su « Ricerca di mercati e di clienti per l'esportazione ».

B) F o r m a z i o n e

• 1 5 settembre a Novara: seminario su sistemi di sdoganamento curato da aziende.

• 2 0 settembre: inizio corso di formazione per fun-zionari export a Biella.

• 2 7 settembre ad Alessandria e 2 8 settembre a Torino: giornata di studio su « Possibilità di esportazione nei mercati dell'estremo oriente ».

• 6 ottobre ad Alessandria: seminario su sistemi di sdoganamento curato da aziende.

• 1 8 ottobre: inizio 2° corso di formazione per funzionari export a Torino.

• 2 0 ottobre a Torino: seminario su sistemi di sdo-ganamento curato da aziende.

• 1 5 novembre: inizio corso di formazione per funzionari export ad Alessandria.

• 17 novembre a Biella: seminario su sistemi di sdoganamento curato da aziende.

• 1° dicembre a Cuneo: seminario su sistemi di sdoganamento curato da aziende.

• 13 dicembre: inizio 2° corso di formazione per funzionari export a Torino.

C) P r o m o t i o n

• 1 0 - 1 5 settembre: partecipazione all'Anuga, Mostra internazionale dell'alimentazione a Colonia. • 2 2 o t t o b r e - 2 novembre: missione di operatori

economici piemontesi in Venezuela.

• Preparazione nei primi mesi del 1 9 7 8 di una missione di operatori economici piemontesi in Canada.

Per ogni iniziativa le modalità di partecipazione pos-sono essere richieste oltre che al Centro, agli uffici commercio estero delle singole Camere di com-mercio e delle Associazioni degli industriali del Piemonte.

CENTRO REGIONALE PER IL C O M M E R C I O ESTERO DEL PIEMONTE

Torino 10123

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LA TERRA HA BISOGNO

DITE

TU DI NOI, FORSE

Da oltre mezzo secolo

ci occupiamo di agricoltura, un settore sempre più di attualità economica per il Paese,

e ben conosciamo

le sue legittime crescenti esigenze. Dalla semina al raccolto siamo tradizionalmente presenti

con la nostra esperienza.

BANCA NAZIONALE DELL' AGRICOLTURA

Filiale di T o r i n o v. S. Fr. da Paola 27. Tel. 5 1 2 9 1 2 - Borsino Tel. 5 1 9 9 4 1 A g e n z i e in v. P. M i c c a . str. S M a u r o , Collegno. C a r m a g n o l a e Borgaro T.

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è tempestività

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sempre sulla scrivania

degli operatori economici

di tutto il mondo

(7)

RIVISTA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TORINO

* >

s

S O M M A R I O

3 Le f e s t e a S t u p i n i g i U m b e r t o B e r t a g n a 1 8 I c e n t r i c o m m e r c i a l i nella realtà italiana I s c o m - P i e m o n t e

36 U n r u o l o alle C a m e r e di c o m m e r c i o * * *

41 I principali s e t t o r i p r o d u t t i v i d e l P i e m o n t e B r u n o C e r r a t o 4 9 R a g i o n i s t o r i c h e d e l l ' i n s u f f i c i e n t e s v i l u p p o della z o o t e c n i c a in Italia. C o n f r o n t o c o n altri p a e s i e u r o p e i Eusebio B u f f a

59 Gli a n t i p a r a s s i t a r i e l ' a m b i e n t e Elena G a r i b a l d i 6 2 La r a p p r e s e n t a n z a in d o g a n a . P r o b l e m i Lelio A n c a r a n i 66 D o c u m e n t i della p r o g r a m m a z i o n e di c i n q u e R e g i o n i i t a l i a n e C a r l o B e l t r a m e 71 A p r o p o s i t o della f u n z i o n e c o n c i l i a t i v a d e l l o S t a t o nelle v e r t e n z e individuali di lavoro P i o F i l i p p o B e c c h i n o

7 4 La p r o f e s s i o n a l i t à nel c o m m e r c i o A n t o n i o G a l l o 7 7 Vivere a n c h e di t u r i s m o C a r l o N o v a r a 8 0 U n ' i n t e r v i s t a s u l l ' o r g a n i z z a z i o n e d e l l a v o r o G i u l i a n a B e r t i n 8 3 Visita a l l ' E x p o c a s a ' 7 7 A l b e r t o V i g n a 8 7 Tra i libri 95 Dalle riviste In copertina:

Vittorio Amedeo Cignaro li. La cattura dei cervo sulle rive del Sangone

in vista del Castello di Mirafiori. 1771-1772, Palazzina di caccia a Stupinigi, Sala degli scudieri, (per concessione

dell'ordine Mauriziano).

Corrispondenza, manoscritti, pubblicazioni debbono essere indirizzati alla Direzione della rivista. L'accettazione degli articoli dipende dal giudizio insindacabile delia Direzione. Gli scritti firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano la Direzione della rivista né l'Amministrazione camerale. Per le recensioni le pubblicazioni debbono essere inviate in duplice copia. É vietata la riproduzione degli articoli e delle note senza l'autorizzazione della Direzione. I manoscritti, anche se non pubblicati, non si resti-tuiscono.

Editore: Camera di Commercio industria Artigianato e Agricoltura di Torino. Presidente: Enrico Salza

Giunta: Domenico Appendino, Mario Catella, Giuseppe Cinotto, Renzo Gandini, Franco

Gheddo, Enrico Salza, Alfredo Camillo Sgarlazzetta, Liberto Zattoni.

Direttore responsabile: Giancarlo Biraghi Vice direttore: Franco Alunno

Redattore capo: Bruno C e r r a t o

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LE FESTE

A STUPINIGI

Umberto Bertagna

Fra gli aspetti più spettacolari, pecu-liari e significativi del gran « teatro » espresso dall'età barocca, occorre con-siderare le feste e i funerali e come esse ne rappresentino l'espressione più ap-pariscente. L'indagine storica e critica, anche la più recente, ha quasi del tutto ignorato questo aspetto, salvo qualche caso particolare, perciò marginale '. Fortunatamente esiste un vasto reperto-rio di riproduzioni di feste, giochi, ap-parati pubblici, pompe funebri, spetta-coli popolari e di corte che fornisce eccezionale testimonianza di un « appa-rato » destinato a scomparire, dopo es-sersi offerto quale pretesto per uno spettacolo pirotecnico.

Le suggestive immagini erano affidate alle cure di un abile disegnatore che ne avrebbe fissato memoria da trasmettere alla mano geniale di un incisore, il quale avrebbe poi perpetuato sulla su-perficie metallica l'immagine di ciò che più non esisteva o che di li a poco sa-rebbe scomparsa, distrutta per essere modificata e riutilizzata altrove.

Il '600 si era attenuto ad un cerimonia-le preciso e calcolato, assumendo in quel momento storico e culturale il peso di una introversione particolarmente tesa e severa per distogliere il popolo dai reali problemi di fondo che ne con-dizionavano l'esistenza il più spesso grama. Il '700, col suo più sottile ed illuminato rovello razionalistico, spo-stò i termini illusionistici.

Ai nomi dei due Castellamonte, Boetto, Quadri, Borgogno, registi dei voleri so-vrani, si contrappongono nel Settecento quelli altrettanto famosi di Juvarra, Di Robilant, Alfieri, Dellala di Bejnasco e Quarini.

E tutti, comprimari e no, contribuiran-no alla realizzazione di una « maniera », il più spesso capriccio di ricco.

Senza dubbio, accanto a queste manife-stazioni, nella vita del Sei e Settecento la caccia era il più importante esercizio che per diletto si praticasse all'aria aperta; si correva al cervo, al cinghiale e alla volpe ed era la maggiore impresa « sportiva » che la società potesse im-maginare o gradire.

(10)

Ma le dimore del Valentino, del Regio Parco, di Mirafiori e Millefonti, realiz-zate molto tempo prima, conservano identiche intenzioni di diporto e di ozio. Riottenuti gli antichi possessi usurpati dagl'invasori, usufruendo dei brevi pe-riodi di riposo che le gravi necessità dello Stato gli permettevano, il duca Emanuele Filiberto si costruisce una vil-la di « delizie », il Valentino. Il figlio Carlo Emanuele costruisce successiva-mente le due ville di Mirafiori e Mille-fonti e i Successori ingioielleranno il territorio torinese con altre dimore: le « vigne » del Cardinale e di Madama Reale, la Venaria e Stupinigi.

La villa di delizie del Valentino nacque nel Cinquecento come Castello di cac-cia raggiungibile principalmente dal fiu-me e nel Seicento fu rimodellato con la stessa finalità.

A sud il nodo extraurbano del Valenti-no, a nord il nucleo di « alta classe » rappresentato dal Regio Parco: un bel sogno urbanistico per la Corte sabauda, di cui non rimane più memoria se non in alcuni tracciati appena avvertibili, ma ancora chiaramente leggibili in tutte le mappe fino all'800.

Se la massima costruzione venatoria del Seicento fu Venaria; del Settecento fu Stupinigi.

L'atto di nascita della palazzina juvar-riana è dell'I 1 aprile 1729, data appo-sta al « Regio Viglietto » 3 di Vittorio

Amedeo 11 e indirizzato al « Consiglio della Sacra Religione ed Ordine Militare dei Santi Maurizio e Lazzaro ».

11 gran re significava la sua sovrana in-tenzione « di far costruire una nuova Fabrica nelle vicinanze di Stupiniggi secondo il dissegno che vi facciamo ri-mettere, qual Fabbrica dovrà poi in avenire restar unita, e affetta a quella Commenda ». Il biglietto stabiliva altresì il « fondo necessario per suplire alla spe-sa » con « provvedere la somma di lire trentacinquemila », il « rimanente che vi sarà di bisogno per compimento del-la Fabbrica » e una somma di lire quat-trocentottantanove da destinare come fondo per le riparazioni e la manuten-zione della chiesa.

Il legno assegnato « sia da lavoro, che per le Fornaci » doveva essere scelto nei boschi della Commenda « facendo però invigilare che nel tagliamento » non si eccedesse « in verun modo il necessa-rio et indispensabile».

Iniziato nell'aprile del 1729, l'edificio doveva essere in piedi, almeno per la parte centrale, nel '31 quando fu accet-tato il « partito » presenaccet-tato dai fratelli Valeriani « di doppie seicento per la pittura da farsi nel gran Salone e pro-spettiva della nuova fabbrica di Stupi-niggi alla forma e mente dell'Istruzione del Sig. Abbate D. Filippo Juvarra » e

« storiate con esprimere il Trionfo di Diana »4.

La data del 22 febbraio 1733, ritrovata recentemente in un documento conser-vato nell'Archivio dell'Ordine Maurizia-no, fissa la conclusione di queste deco-razioni 5.

Partito Juvarra per Madrid nel '35, gli succedette l'architetto Giovanni Tom-maso Prunotto. Direttore dei lavori dal-la fondazione, egli attese al compito prepostogli, per circa trentacinque anni, traducendo con solerte diligenza, ma modi sommessi i disegni preparati dal messinese. In quegli anni si alzarono le due ali trasverse, bracci della croce di S. Andrea, e successivamente gli altri corpi di fabbrica, costruiti per soddi-sfare alle accresciute necessità della Corte.

Nel 1767 è documentata la presenza dell'architetto conte G. Ignazio Birago di Borgaro per la costruzione della cap-pella di S. Uberto. A lui si deve la tra-sformazione della primitiva sala, adi-bita a mensa degli Ufficiali, in cappella di corte, poco più di un pregaDio, gu-stoso episodio di architettura tardoba-rocca, in cui le forme preneoclassiche « precludono ogni concessione al ro-cocò ».

Nella carica di « misuratore ed estima-tore generale », al Prunotto, forse già morto nel 1771, successe l'architetto G. B. Ravelli; ma di poco conto dovet-tero essere i lavori affidatigli.

Di maggior peso risultano invece gli in-terventi eseguiti da un altro « misurato-re ed estimatomisurato-re generale », l'architetto Bò. Egli godeva di una certa indipen-denza raggiunta in virtù del lungo tiro-cinio trascorso nel cantiere mauriziano; a lui si devono le ultime « aggiunte » alla fabbrica: le ali di scuderia « retti-lineate » verso Torino.

Non dovrebbe essere accettata la ipotiz-zata partecipazione dell'architetto Bene-detto Alfieri6 alla realizzazione della

costruzione sebbene il Cochin 7 lo

indi-chi come l'ideatore di un grandioso pro-getto, fortunatamente non eseguito, che avrebbe certamente snaturato quella fre-sca e deliziosa pagina rococò scritta dal-l'architetto siciliano.

La sezione Scenografia 8 esibita alla

mo-stra del Barocco piemontese è stata una delle più ampie e documentate sull'ar-gomento, almeno per gli apparati ap-prontati per le feste di Corte. Le schede contenute nel volume permettono una eccellente panoramica; tuttavia, a ben guardare si avverte la mancanza di si-stematicità denunciando il limite degli studi intrapresi.

Una sontuosa cerimonia regale fu cele-brata nella reggia sub-urbana di Stupi-nigi nel 1773 e, per realizzarla, non si lesinarono mezzi e quattrini.

.t.- — - v . v - . . . . ' .

Fig. 2. Vedutista dei sec. XVIII.

Interno

della Palazzina di Stupinigi. Palazzo Reale. Torino.

Fig. 3. Filippo Juvarra. Pensiero per il salone della Palazzina di caccia

di Stupinigi (voi II - disegno n. 7)

(11)

Il desiderio sovrano del re Vittorio Ame-deo III, che intendeva festeggiare la figlia Maria Teresa sposa al conte d'Ar-tois (poi Carlo X di Francia), fu testo alla fantasia degli architetti pre-posti alla fastosa funzione. Dopo il rito religioso gli sposi si trasferirono a Stupi-nigi dove li attendevano « pubbliche at-testazioni di contentezza ».

Il Quarini inventò, con magistrale gu-sto, un lungo viale apparecchiato con addobbi trionfali; disegnò archi, cifre, globi, piedestalli; illuminò la facciata del palazzo e adornò il salone centrale per il ballo.

Ne costituiscono preziosa testimonian-za gli « album delle feste di Stupinigi » 9

conservati, in numero di 3, a Torino. Già oggetto di un breve studio 10

ven-gono riproposti all'attenzione degli studiosi.

Il ritrovamento di un consistente corpo di documenti inediti mi offre ora l'oc-casione d'integrare e precisare con suf-ficiente attendibilità quanto già scritto. Non soltanto tre album, ma anche dieci disegni sciolti, della raccolta grafica del Museo civico torinese. Due, provenienti dalla collezione Taibell, furono certa-mente staccati da un quarto; i restanti sono forse quelli utilizzati dagli allesti-tori: su due di essi sono segnate l'ap-provazione del disegno, le « istruzioni » per eseguire i lavori, le date dei con-tratti e le firme dei contraenti.

Il loro numero prova la cura e la dili-genza con cui il Quarini attende all'in-carico affidatogli e il successo ottenuto: dovevano essere destinati al Re e ad al-cuni personaggi della Corte.

Le prime tavole (figg. 4, 5, 6), quelle del frontespizio, individuano il destinatario; sono sufficienti gli stemmi araldici e al-tre indicazioni particolari, quali il col-lare della SS. Annunziata e la corona. Lo stemma contenuto nel primo album, rilegato in pelle, è quello del Regno di Sardegna. Infatti nel primo, secondo e terzo quarto si possono osservare le ar-mi di « pretesa », cioè quelle di Gerusa-lemme, Lusignano, Armenia e Lussem-burgo, le armi di « origine », vale a dire quelle di Westfalia, Sassonia, e Angrie, le armi di « dominio », cioè quelle del Chiablese e di Aosta. L'ultimo quarto conserva l'arme del Piemonte, « di ros-so alla croce d'argento col lambello d'az-zurro di tre gocce » nella parte supe-riore; l'armi del Monferrato, e del Ge-nevese, più quella del Marchesato di Saluzzo, che è « d'argento, al capo d'az-zurro ». I due ultimi quarti sorto inne-stati « in punta d'argento, all'aquila di rosso, coronata del medesimo, movente da un monte di tre vette di verde uscen-te dal mare d'azzurro fluttuoso d'argen-to », che è lo stemma di Nizza. Nel punto d'onore « uno scudo ovale Fig. 4.

« Album delle feste », prima pagina con io stemma regio di Vittorio Amedeo IH, M. L. Quarini. 1773 Torino A.S.T.-S.C. Fig. 5.

« Album delle feste », prima pagina con lo stemma dei Borbonese. M. L. Quarini, 1773 Torino A.S.T.-S.C. Fig. 6.

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d'argento, alla croce di rosso, accanto-nata da quattro teste di moro al natu-rale, bendate d'argento » ".

11 secondo stemma dovrebbe individua-re la famiglia dei Borbonese, oriundi del Puy-de-Dòme. Furono creati baroni il 31 dicembre 1790. Portano lo stem-ma « di rosso, al braccio vestito d'ar-gento, impugnante, colla mano di car-nagione, una palma di verde; col capo d'azzurro, cucito, carico di tre stelle d'oro, male ordinate » n.

Propongo di individuare nel terzo stem-ma, l'arma araldica del marchese Filip-po Valentino Asinari di S. Marzano. Questa, secondo il Manno 13, è «

d'az-zurro alla torre d'oro, la porta ferrata, colla bordatura composta d'argento e di rosso ». È sostenuta da due grifi « d'argento, coronati d'oro, e affron-tati ». Nel disegno vediamo che lo stemma è privo della « bordatura » e la porta non è « ferrata ». Tuttavia mi pare non sussistano dubbi sull'indivi-duazione della famiglia: la corona mar-chionale, il « collare » e i grifi che reg-gono lo stemma sono elementi suffi-cienti per l'identificazione.

La seconda tavola (fig. 7), comune ai tre album, rappresenta la « pianta della Reale Palazzina di Stupiniggi »; la ter-za (fig. 8), pure comune, la « Parte del-la Facciata principale del Real Padel-lazzo di Stupiniggi/ risguardante verso la Città di Torino, con illuminazione ». I punteggiamenti minuti intendono sug-gerire l'idea della luminaria prevista. Nella quarta (fig. 9) Quarini volle fis-sare memoria degli elementi decorativi impiegati per arricchire lo stradone: co-lonne, piedestalli, cifre e ornati dise-gnati con finezza squisita; nella quinta e sesta (figg. 10, 11) sono rappresentati due archi con i quali l'architetto chie-rese alternò, nella prospettiva dello stradone, le decorazioni proposte nella illustrazione precedente. Nella settima (fig. 12) è rappresentato il lungo viale; nell'ottava (fig. 13) la macchina « eret-tasi nel Reale giardino di Stupiniggi »; nella nona (fig. 14) la pianta del salo-ne « colla distribuziosalo-ne de' sedili ad uso di ballo » ed infine nella decima (fig. 15) il taglio del « salone del Reale Palazzo apparato per il Ballo ».

Nel secondo album dell'Archivio di Sta-to, rilegato in brochure, mancano due tavole che rappresentano lo stradone e il «taglio del Salone»; in quello con-servato alla Reale gli archi sono dise-gnati in un unico foglio. Le altre tavole presentano leggere varianti dovute alla ripetibilità delle stesse.

Altri tre grafici (figg. 16, 17, 18), oltre i dieci del Museo Civico torinese, da me rintracciati recentemente in una « miscellanea » 14 della Biblioteca

Rea-le, sono da considerare integrativi della

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Dall'alto:

Fig. 7.

ir Album delie feste ». pianta della palazzina.

M. L. Quarini. 1773 - Torino. B.R.T. Fig. 8. « Album delle feste », Facciata principale della palazzina, M. L. Quarini. 1773 - Torino B.R.T.

Nella pagina a destra:

Fig. 9. ir Album delle feste », gli ornati distribuiti lungo lo stradone. M. L. Quarini. 1773 - Torino A.S.T. S.C. Fig. 10. « Album delle feste », prospetto del primo arco da collocarsi lungo lo stradone, M. L. Quarini. 1773 - Torino A.S.T. S.C. Fig. 11. « Album delle feste », prospetto di uno dei sette

(13)

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documentazione iconografica; un errore nella data, dicembre per ottobre, non può vanificare l'attribuzione. Due sono firmati dall'architetto Ludovico Bò; il terzo, pur non recando firma, deve es-sere ricondotto al Quarini.

All'architetto chierese, già noto e im-piegato per altre cerimonie, fu deman-dato l'incarico di progettare e realiz-zare graficamente l'invenzione scenica; al Bò venne affidata la direzione dei la-vori: il primo fu compensato con 800 lire, al secondo fu corrisposta la cifra di 400 lire.

Il cantiere, sotto il controllo dell'ocu-lata organizzazione dell'Amministrazio-ne statale, realizzò, dell'Amministrazio-nel breve volgere di qualche settimana, con larghezza di mezzi ma senza sprechi, un apparato esibitorio, timidamente stemperato ver-so brumose e indistinguibili lontananze ad esaurire facili suggestioni.

Fra quanti si prestarono alla realizza-zione della festa, ricorderò almeno i più noti; fra questi, emergono dall'anoni-mato Fabrizio Galliari e Giovanni Bat-tista Bernero.

L'allestimento, congeniale alla versati-lità dei due artisti, si estrinsecò in la-vori di decorazione; al pittore venne affidato l'incarico di dipingere « cinque degli otto archi... cogli ornati, e cascate di fiori al naturale » imitando « ne' vivi degli archi » la qualità di marmo richie-sta; allo scultore la formazione di « sfin-gi, croppi di puttini e vasi ». Furono ricompensati con 700 e 1021 lire! A complemento e completamento della lettura viene trascritto integralmente il

« corpus » documentale rintracciato. Un decennio più tardi, nel settembre del 1781, Stupinigi rivive il fasto di un secondo ricevimento nuziale, quello of-ferto per il matrimonio della principes-sa Maria Carola con il principe Antonio Clemente di Sassonia, sposato per pro-cura a Moncalieri il giorno 29.

A memoria di quell'avvenimento sono rimaste soltanto due incisioni, ma non riguardano la cerimonia di Stupinigi, bensì l'addobbo realizzato nel cortile del palazzo Gonteri di Cavaglià; l'auto-re di quest'invenzione è il conte di Ro-bilant, già noto per altri allestimenti1 5.

Ma se non è giunta a noi la documen-tazione iconografica degli apparati ese-guiti per la dimora di caccia, pur tut-tavia, grazie all'apporto archivistico, da me rintracciato, raccolto ed integralmen-te trascritto in appendice, possiamo far rivivere nell'immaginazione quel lonta-no episodio dimenticato.

(14)

Fig. 12.

« Album delle feste ».

veduta dello stradone apparato per l'illuminazione, M. L. Quarini, 1773 - Torino A.S.T. S.C. Fig. 13 (al centro).

« Album delie feste ». macchina dei fuochi di gioia,

M. L. Quarini. 1773 - Torino A.S.T. S.C.

Fig. 14 (a sinistra). « Album delle feste »,

pianta dei salone con ia distribuzione dei palchi, M. L. Quarini. 1773 - Torino A.S.T. S.C. Fig. 15 (sopra).

«• Album delle feste ».

veduta del salone apparato per il ballo, M. L. Quarini, 1773 - Torino A.S.T. S.C.

Nella pagina a destra:

Fig. 16.

Veduta dello stradone in prospettiva centrale, realizzato per le feste del 1773.

L'autore non è indicato ma probabilmente M. L. Quarini. - Torino B.R.T.

Fig. 18.

Pianta dei Salone centrale - piano delle logge con proiezione dei grande lampadario, inaugurato per l'occasione.

L. Bò. 1773 - Torino B.R.T. Fig. 17.

Pianta del Salone centrale con la distribuzione dei palchi e della loggia reale.

L. Bò, 1773 - Torino B.R.T. ^ Ma M/t'JìraOone dt Jiufxmijjt da/ta parte ir jftrta n/rera , <xn Mimma,

(15)

Se gran parte della documentazione ico-nografica è andata perduta o dispersa, risultando cosi inaccessibile o non fa-cilmente rintracciabile, non cosi il ri-cordo della principessa, morta di vaiolo ancora giovanissima, cantata dall'anima popolare piemontese.

Una canzone, raccolta da C. Nigra1 6,

indugia accorata sull'ultima giornata della principessa, trascorsa a Torino in-dugiando lungo le strade cittadine. « La ripugnanza della principessa ad abbandonare la casa paterna, la passeg-giata per Torino prima della partenza, la dolorosa separazione di Vercelli, il presentimento della morte vicina » scri-ve il Nigra « sono l'argomento di questa canzone popolare » in cui si fa dire alla giovane sposa: « o s'a me bin pi car un pover paizan / che l'duca di Sassonia ch'a l'è tant luntan ». Il verso di risposta dice « Un pover paizan l'è pa del vost onur / lo duca di Sassonia a l'è un gran signur ». Carolina si ras-segna ma soggiunge « Da già ch'a l'é cosi, da già ch'a l'é destin / faruma la girada tut anturn d' Turin / Bundì me car papà, bundi, cara maman / che mi vad an Sassonia ch'a l'é tant luntan /

... tucheme n po la man, amis, me car amis / e cun la fiur del liri a'rvedse an paradis ».

Sollecitando la memoria a un processo d'intuizione, l'esercizio diventa affan-noso tentativo di recuperare un preciso significato all'immagine e dare un conte-nuto alla metafora.

Messe a confronto con quelle del Juvar-ra, le « invenzioni » di Quarini e del Di Robilant, estremi epigono di una antica e sperimentata tradizione, appa-iono strutture sorpassate e manierismi abusati. Non basta l'abilità grafica del chierese e la consumata esperienza del-l'ingegnere torinese a dare un contenuto preciso e un valore comunicativo alle ragioni celebrative, che non sono sem-plici giochi di forme e motivi, alla Casa regnante.

Impigrita dalla frivolezza del segno che esibisce la sua reazione emotiva in fis-sità preludenti al neoclassicismo e sul punto di svuotarsi, l'idea spettacolare è esasperata da impennate formali. Il genere monumentale, abbandonata e perduta la componente luminosa come spazio inferiore, trascrive un repertorio erudito, estratto dal linguaggio che il se-colo precedente aveva usato ed abusato. La lezione di Juvarra, che pure in aue-sto senso aveva operato in modo riso-lutivo. non è accolta e capita (mi rife-risco in particolare agli allestimenti rea-lizzati sotto la sua alta orchestrazione Per le feste del 1722).

(16)

fran-cesi negli anni '50, non viene accolta alla corte sabauda. Chiusura alle nuove idee? Convivendo, velleitarismo e bigot-tismo sfibrano le intelligenze, impeden-done la maturazione, ancorandole al mondo ormai logoro ed esausto dello « ancien régime ». Troppo grave il peso del regno? Il Re si rifugia in contrazio-ni cristallizzate, surrogando nel fasto la perduta efficienza politica, privo di peso nelle vicende d'Europa, sembrandogli ultima risorsa alla esausta vena della stirpe.

Neppure un ventennio più tardi l'Euro-pa sarebbe stata percorsa da eserciti rivoluzionari che avrebbero spazzato l'equilibrio faticosamente raggiunto do-po secoli di contese cruenti. Il piccolo regno sardo sarebbe stato travolto e con esso tutto l'apparato statale si fran-tumerà per non più riprendersi; ma in-tanto nuove idee e speranze si sarebbero affacciate all'orizzonte del nuovo secolo.

NOTE

1 Mi riferisco all'ottimo volume, curato da M.

VIALE FERRERÒ, Le Feste delle Madame reali. Torino, 1965. Ma si legga anche il commento di L. TAMBURINI, come introduzione a « L'Atalan-ta, un ignoto zapato secentesco », Torino, 1974.

2 Venaria Reale, Palazzo di Piacere e di Caccia,

Ideato dall'Altezza Reale di Carlo Emanuele II Duca di Savoia, Re di Cipro ecc. Disegnato e de-scritto dal conte Amedeo di Castellamonte l'anno 1672, in Torino per Bartolomeo Zappata, 1674.

3 AOM mazzo 14, fase. 45J.

* AOM Reg. delle Sessioni, 10 febbraio 1731 e 8 marzo 1731.

5 AOM Conti di Stupinigi 1729/1739. Cfr. M.

TAGUAPIETRA RASI, Storia e Documenti, in

AA. VV., Museo d'arredamento Stupinigi, la pa-lazzina di caccia, Torino 1966.

6 Non è possibile, scrive la Tagliapietra Rasi,

riconoscere altri interventi del Primo Architetto di S. M., conte Benedetto Alfieri, eccettuata la solerzia nel seguire la costruzione di un corpo di scuderie tendente alle cascine, e il disegno del pregaDio per la camera della Regina. Cfr. Museo d'arredamento..., op. ci/., p. 47.

7 « Cette maison de plaisance du roi de Sardaigne

ne consiste presque qu'cn grand sailon e quel-ques appartemens; mais il y a des projets du comte Alfieri pour l'augmenter eonsiderable-m e n t » . C. N. Cochin, Voyage d'Italie, I, 1749, pp. 30, 31.

8 M . VIALE FERRERÒ, Scenografia, « C a t a l o g o

della Mostra del Barocco piemontese », Torino, 1963, voi. I.

« AST, Sezione Corte e BRT St. p. 960.

10 M . V . MOCCAGATTA, L'architetto Mario

Ludo-vico Quarini e le sue opere, in « Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri ed Architetti di T o r i n o » , n.s.a. 12 n. 5, 1958, pp. 168, 169.

11 Armi ed imprese della Real Casa di Savoja,

MDCCCLXXX (1880).

12 A. MANNO, Patriziato subalpino, voi. I, pp. 367,

368.

1 3 A . MANNO, op. cit., v o i . I , p p . 9 2 , 1 0 1 .

14 Studi di architettura civile e militare. Piante e

disegni - Miscellanea, Saluzzo 867.BRT.

15 11 primo allestimento curato dall'architetto

Nicolis di Robilant fu in occasione del terzo matrimonio del re Carlo Emanuele III, avvenuto nel 1737. Nel 1771 progettò la decorazione e le « macchine » per la festa data dall'Ambasciatore francese in occasione delle nozze della princi-pessa Maria Giuseppina con il futuro Luigi XVIII di Francia. Sull'architetto si veda: N. CARBO-NERI, Per un profilo dell'architetto Filippo Nicolis di Robilant, in Palladio n.s. 1963, pp. 186, 197.

16 C. NIGRA, Canti popolari del Piemonte,

To-rino 1974, voi. II, pp. 639, 645.

FONTI BIBLIOGRAFICHE

a) Manoscritte.

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Torino).

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— Reg. Conti di Stupinigi, 1729-1739 e ss. — Reg. delle Sessioni, 1730-1733 e ss. — Reg. Deliberamene ed Atti, varie annate.

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Riunite).

— Art. 183, Conti fabbriche e fortificazioni, 1773, 1774, 1781.

— Art. 217, Conti Tesoreria Casa di S. M„ 1773, 1781.

AST SC (Archivio di Stato Torino, Sezione

di Corte o I).

— Approvazioni Contratti, 1773, 1781, — Illuminazione, e Feste / fattesi d'ordine di S. M. il Re di Sardegna Vittorio Ame-deo III / La sera delti 17 e 20 8bre 1773 / Al Reale Palazzo di Stupiniggi, e per tutta l'estensione dello Stradone, che da questo tende alla Reale Città di Torino col pro-spetto della Machina de' Fuochi di Gioja, distribuzione / per il Ballo nel Sallone di detto Castello. / In Occasione de' sponsali ivi celebratisi tra la Reale Principessa Maria Teresa di Savoja col Reale Prencipe di Fran-cia il Conte Carlo Filippo D'Artois. D'inven-zione e disegno delPArchit. o Mario Quarini. — Illuminazione / fattasi d'ordine di S. M. il Re di Sardegna / Vittorio Amedeo III. / La sera delli 17 e 20 8bre 1773 / Al Reale Ca-stello di Stupiniggi, e per tutta l'estenzione dello Stradone, che da / questo tende alla Reale Città di Torino. Col prospetto della Machina / de Fuochi di Gioja; distribuzione per il Ballo nel Sallone di detto Castello, / In occasione de' Sponsali ivi celebratisi tra la Reale Principessa Maria / Teresa di Savoja, col Real Prencipe di Francia il Conte Filippo d'Artois. D'invenzione, e disegno dell'Archit. o Mario Quarini.

BRT (Biblioteca Reale Torino).

— Studi d'Architettura civile e militare, Piante e disegni, miscellanea. Saluzzo 867. — Illuminazione e Feste / fattesi d'ordine di S. M. il Re di Sardegna Vittorio Ame-deo III / la sera delli 17, e 20 8bre 1773 / Al Reale Palazzo di Stupiniggi, e per tutta l'estensione dello Stradone, che da questo / tende alla Reale Città di Torino col prospetto della Machina de Fuochi di Gioia, / distri-buzione per il Ballo nel Sallone di detto Castello / In occasione de sponsali ivi cele-bratisi tra la Reale Principessa Maria Teresa di Savoia / col Reale Prencipe di Francia il Conte Carlo Filippo d'Artois quindi Car-lo X (a matita) D'invenzione, e dissegno del-l'architetto / Mario Quarini, St. p. 960. b) A stampa.

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APPENDICE DOCUMENTARIA

Fabbriche - Convenzioni riferte li 16 ot-tobre 1773 in Consiglio di Finanze, il qual non ha avuto cosa in contrario.

Nome degli Impresari Data delle Convenzioni

Domenico Ferraris Illuminazione lun-Giuseppe Pugnano go lo stradone di Francesco Gillardi, Stupinigi e Gio Batta Nigretti

20 settembre 1773

Si sono obbligati di dar provvista, e co-strutta ad opera degna di collaudazione ripartitam[en]te fra tutto settembre l'in-fras.ta quantità di piedestalli, e colonne isolate in corrispondenza del disegno

del-l'architetto Quarino, e secondo le mostre

(17)

com-presa la provvisione del bosco, tela, e piantone da servire d'armatura n. 4 a L. 50 L. 200.

Piedestalli con ovale n. 20 a L. 15 L. 300. Altri con ottagono n. 34 a L. 9 L. 206. Altri con cifre n. 100 a L. 7.10 L. 750. Altri semplici n. 214 a L. 5 L. 1070.

Francesco Rebaudengo e Giacomo Bossi 23 settembre 1773

Si sono obbligati di dare le tinte, e dipin-gere li 368 piedestalli già avanti descritti in conformità delle mostre fattesi, ripar-titam.te fra li 5 del cor.te ottobre, il tutto ad opera degna di collaudazione, median-te i prezzi seg.ti, cioè

Pittura di Piedestalli grandi, e mezzani n. 54 a L. 3.10 L. 189.

Pittura d'altri Piedestalli più piccoli n. 314 a L. 1.10 L. 171.

Andrea Scala e Giuseppe Pezzi 30 settembre 1773

Si sono obbligati di dar dipinte fra gior-ni 5 le quattro colonne già avanti des.te

nella conformità dimostrata dal disegno dell'architetto Quarino con darvi la sua

imprimitura resistente, e le tinte corri-spondenti ai piedestalli, e col dipingervi al naturale le cascate di fiori, il tutto se-condo gl'indrizzi del d.o architetto, e ad opera degna di collaudazione, med.te il prezzo seg.te, cioè

Pittura colonne n. 4 a L. 20 L. 80.

Francesco Rava

e Pietro Antonio Mangola 24 e 26 settembre 1773

Si sono obbligati di fare a tutte loro spese la provvista de Boscamj necessarj, e quin-di il piantamento, o sia armatura interna di 8 archi, o siano prospettive a due fac-ciate, da collocarsi ben assicurati nella

manica che verrà prescritta dall'architetto

Quarino, e ne posti che verranno prefissi

al lungo del sud.o stradone di Stupinigi, e quindi di formare altresì, e far mettere in opera i telari coperti di tela formanti le facciate in corrispondenza de disegni,

ed indrizzi del d.o Quarino, il tutto ad

opera degna di collaudazione da darsi compito ripartitamente fra li 10 del cor.te ottobre, ed in modo che rimanga tempo sufficiente a pittori di poterle dipingere, med.te i prezzi seg.ti, cioè

Per la provvista de boscami, mettitura in opera, e piantammo de med.mi per l'arma-tura interna di d.ti archi n. 8 a L. 150

L. 1200.

Per la formazione, condotta, e mettitura in opera de telari coperti di tela formanti le prospettive a due facciate a n. 7 di detti archi secondo il disegno n. 7 a L. 210 L. 1470.

E per la formazione del telaro coperto di tela colla mettitura in opera al primo arco da farsi con maggiore fattura, attesa la diversità del disegno n. 1 a L. 270 L. 270. Ben intesi, che dovendosi da pittori dipin-gere i d.i telari fuori de siti del pianta-mento, gli verranno pagate L. 2.10 per cad.a prospettiva a riflesso del porto e riporto d'essi telari.

Terminate le feste, ed illuminazione ri-marrà a favore de sud.i partitanti lo spo-glio di d.i archi, o siano prospettive, ad esclusione de lumini, globi, ed altre cose, che si fossero dall'Ufficio provviste.

Fabrizio Galliari 3 ottobre 1773

Si è obbligato di dipingere ad opera lo-devole ripartitamente fra li 12 del cor.te ottobre, ed a misura che verranno rimessi i telari dai minusieri, cinque degli otto archi, o siano prospettive sud.e, in corri-spondenza de disegni, e secondo gli

in-drizzi, che verranno dati dall'architetto

Quarino, cogli ornati, e cascate di fiori

dipinte al naturale, e coll'imitazione ne' vivi di d.i archi di quella qualità di mar-mo, che verrà prefissa, med.te il prezzo seg.te, cioè

Pittura d'archi n. 5 a L. 140 L. 700.

Giacomo Borri 3 ottobre 1773

Si è obbligato di dipingere fra li 10 del cor.te ottobre i telari degli altri 3 archi nella forma già avantides.ta, e secondo i disegni, che gli saranno rimessi, med.te il prezzo seg.te

Pittura d'archi n. 3 a L. 110 L. 330.

Giuseppe Antonio Riva 24 settembre 1773

Si è obbligato di dar formata, e provvista a tutta roba, e fattura fra li 9 del cor.te ot-tobre l'infras.ta quantità di globi di carta col colore, che verrà prescritto

dall'archi-tetto Quarino, tutti di diametro onz. 12

non meno, con quattro cerchj cad. o, e simili alla mostra, da servire per l'illumi-nazione al lungo degli alberi dello stra-done sud.o di Stupinigi, med.te il prezzo seg.te

Globi come s.a n. 3500 a L. 1.10 L. 5250 coll'anticipata di lire ducento cinquanta.

Francesco Rava e Pietro Ant.o Mangola 4 ottobre 1773

Si sono obbligati di dar provista la quan-tità che sarà necessaria di listelli d'albera di larghezza non meno d'un oncia, ben dritti, e senza ondeggiature, e quindi di farli mettere in opera a tutte loro spese

alla facciata del R.l Palazzo di Stupinigi, secondo le distribuzioni, e riparti dimo-strati dal disegno, a fine di ornare con lumini la d.a facciata per la prossima Illu-minazione, coll'obbligazione di dare tutti essi listelli in opera ben assicurati ai muri, con sufficiente quantità di chiodi rampini, non più tardi delli 10 del corrente ottobre e di ripartirli secondo le direzioni che verranno date, mediante il prezzo seg.te, cioè

Listelli da misurarsi in opera tanto lineali, che circolari, e quadri trab. 600 a ss. 7 L. 210.

Coll'obbligo, cessata l'illuminazione, di levare d'in opera con tutta diligenza, e senza cagionare alcun guasto i listelli sud.i, i quali rimarranno a loro dispo-sizione.

E con patto, che rispetto a quelli da col-locarsi per ornare la cupola dovranno essere assicurati con filo di ferro, od altri-menti, senza però poter adoprare alcun chiodo, né danneggiare in verun modo la d.a cupola. S'obbligano inoltre di formare le bilancie necessarie ai tolaj, e di provve-dere i cebri pieni d'acqua, corde p.la cu-pola, e scale bisognevoli per devenire all'illuminazione, coerentemente al pre-scritto da 5 capi d'Instruzione del sud.o Quarino de 3 cor.te ottobre, con prestare altresì la loro assistenza con 4 uomini non meno per accorrere in ogni caso di disgra-zia mediante la somma totale di L. 80. Ribasso di lire sette, e soldi diecinove, e denari otto per ogni lire cento sul prezzo de listelli, e somma avanti convenuta.

Antonio Magnani 4 ottobre 1773

(18)

Alessandro Trono, Andrea de Scala e Gioseppe Pezzi 6 ottobre 1773

Si sono obbligati di dipingere, e dar com-pitamente dipinta fra li 14 del cor.te otto-bre in forma degna di collaudazione la prospettiva della Macchina de' Fuochi di gioja da farsi nel giardino del R.le Palazzo di Stupinigi uniformemente al disegno

del-l'archit.o Quarino, e secondo le direzioni, ed indrizzi che verranno dati dall'Uff.le

d'Artiglieria Rebaudengo tanto rispetto

al-l'architettura, quanto per gli ornati, e figu-re traspafigu-renti, le quali dovranno essefigu-re fatte a tutta perfezione dal pittore Trono, mediante il prezzo, ogni cosa compresa, di L. 180.

Domenico Gillardi, Gioseppe Brochi, e Pietro Brachi

1 ottobre 1773

Si sono obbligati primieramente di aggiu-stare, e racomandare a tutte loro spese nel termine di giorni otto quella quantità di lumini, che gli verrà da regj Magazzini dell'Azienda somministrata, da servire per la prossima illuminazione del Palazzo R.le, e stradone di Stupinigi, con farvi le debite saldature, e riaggiustam.ti necessarj com-presi i porti, e riporti, med.te il prezzo per ogni lumino, a cui sarà stata neces-saria la saldatura, e per quella quantità in tal modo riaggiustata, che verrà a risul-tare dalla ricognizione, di den. 4. Inoltre si sono sottomessi di provvedere, e riempiere quella quantità di d.ti lumini, che verrà dall'Ufficio prefissa, di compo-sizione di grassa ben purgata, ed atta a far un lume bello, e risplendente, con provvedere, ed applicarvi il bombace bi-sognevole sia per accendere li med.mi, quanto per formare le convenienti co-municazioni da un lumino all'altro in tutti que' posti, ne quali queste saranno giudi-cate necessarie, ed assistere, e far anche prestare la dovuta e necessaria assistenza da un sufficiente numero di persone nel tempo che sarà prefisso per l'accendimento d'essi lumini, e comunicazioni, onde re-stino tutti accesi in non maggiore spazio d'un quarto d'ora tanto alla facciata di detto Palazzo R.le, quanto ai piedestalli, e colonne, che si troveranno distribuiti in lungo della strada, ed anche agli archi, qualora questi debbansi illuminare, med.te ii prezzo per cad. lumino riempiuto di grassa come avanti di ss. 2.1.

Si sono altresì sottomessi, dopo che i d.i lumini si saranno riempiuti di grassa, e preparati, di farli a loro spese trasportare tutt'al lungo di d.a strada dove si trove-ranno i piedestalli, colonne, ed archi, a' quali dovranno applicarsi, come altresì di far anche trasportare al d.o Palazzo R.le quella quantità de med.mi, che si richie-derà per ornare secondo la distribuzione de Listelli in opera la facciata, cupola, e laterali a d.o Palazzo R.le, con riporre essi lumini, ed ogni altra cosa

bisogne-vole a luogo a luogo in siti sicuri in vici-nanza di d.a strada, ed a Stupinigi; poscia nel giorno prefisso per l'illuminazione di fare con bastevol numero di persone ap-plicare, e metter in opera in ogni rispettivo sito i lumini sud.i colla provvista a loro conto de chiodi necessarj per l'attacca-mento de med.mi, di provvedere, e metter in opera le convenienti comunicazioni, e successivamente di far accendere con tutta prontezza, e nello spazio avanti prefisso tutti i lumini sud.i in ciascuno de sovra-mentovati posti, con provvedere non solo la cera, soffioni, e comunicazioni, ma an-che una sufficiente quantità di canne, e sponghe per poter prontam.te accorrere ad estinguere il fuoco, qualora in qualche parte si appicciasse; indi a suo tempo di farli smorzare, e dopo terminata l'illumi-nazione nella stessa sera di far levare d'in opera, e raccogliere in ogni posto tutti i lumini esposti a derubamento, e succes-sivam.te all'indomani tutti li rimanenti, con proccurare che vengano custoditi a dovere, onde non ne possa occorrere una notabile perdita, e quindi di farne seguire la ricondotta, riporto, e consegna ne regj Magazzini, med.te pagam.to in correspet-tività di tutti gli obblighi sud.i per ogni lumino, che si sarà messo in opera, ed aceso, di den. 7.

(19)

Il Re di Sardegna, di Cipro, e di Geru-salemme.

Fedele, ed amato nostro. Abbiamo udita la relazione delle sud.e sottomissioni, a quali d'ordine nostro siete devenuto per le provvisioni, e travaglj riguardanti la seguita illuminazione del R.le Palazzo, e strada di Stupinigi, state esse convenzioni già eseguite per la premura da Noi ordi-natavi; Epperò ne approviamo in tutto e per tutto l'eseguimento, e Dio vi conservi. Torino li 2 dicembre 1773

Vittorio Amedeo Chiavarina

Al conte Melina di Capriglio

Intendente generale delle Fortificazioni e Fabbriche.

f.f. 17/23 recto e verso - Approvazioni Contratti Fabbriche - 1773/1775 reg. n. 22 - AST - Sezione Corte.

Illuminazione di Stupinigi.

Catt.a 67

Più di lire quarantaduemila settecento trentanove, soldi sette, e denari quattro pagate alli sottonominati per le cause a caduno infra espresse, in virtù degl'infra-scritti respettivi reccapiti, scrittore e con-tente prescritte ritirarsi, che si rimettono L. 42739.7.4

sig.r Luogotenente d'Artiglieria Rebauden-go per convertire nel pagamento delle giornate d'operaj, ed altre spese per la machina de' fuochi di gioja postasi nel R.o giardino di Stupiniggi in occasione della festa seguita li 17 ottobre 1773 pel matrimonio di SAR e la s.ra Contessa Ortesia L. 888.4. 1) recapito 11 ottobre 1973

p. impieg. e 150 2) recapito 30 novembre per

saldo 738.4 888.4

minusieri sottonominati per le infrascritte proviste, e lavori fatti per l'illuminazione fattasi lungo la strada di Stupiniggi in occasione delle feste sud.e L. 9459.13.2 3) Domenico Ferraris, Gius.e Pugnano, Fran.co Gillardi, Gio Batt.a Nigretti, ed Ambroggio Pavarolo per aver provisto colonne, e piedestalli colla sua armatura, e tela

recapito 11 novembre 1773 L. 2338. 4) Gius.e Pugnano p. piedestalli con sua tela, cifre, cimase, piramidi ed altro recapito 15 novembre 1773 L. 1445.15. Francesco Rava, e Pietro Ant.o Mangola per otto archi per d.o stradone, e listelli coloriti alla facciata di d.o Palazzo, ed altro L. 5560.13.2.

5) recapito 12 ottobre 1773

a conto 2000 6) recapito 23 dicembre

P- saldo 3500.13.2 7) Med.mo Rava sud.o rec.to

30 gennaio 1774 60 5560.13.2

8) Gio Batt.a Ugliengo p.la provista di listelli alle finestre di d.o R.o Palazzo, recapito

15 dicembre 1773 115.5 9459.13.2

Falegnami sottonominati per la formazio-ne di balanzini, ed altri lavori come infra per la d.a illuminazione di d.a Palazzina L. 4231.8.

9) Gio Ganna per la formazione de' ba-lanzini per la mettitura in opera de lumini a d.o Palazzo rec.to 9 dicembre 1773

L. 16.16 10) Lorenzo Medona per la formazione di balanzini come s;a rect.o 20 dicembre 53.18 70.14 Gio Ant.o Massazza e Maurizio Cantone per la formazione balanzini come sovra e per le gior.te da capo mastro, e mastri da bosco, ed assi d'albera, e chioderia provisti per il ballo seguito in quel salone, e provista di listelli, ed assi, e chio-deria per le padelle lungo la sua strada L. 4160.14.

11) recapito 6 dicembre 1773 506.2

12) recapito 6 med.o 3531.17.6 13) recapito 6 med.mo 63.14.6

4160.14 Sottonominati per la provista fatta di glo-bi di carta coloriti per l'illuminazione dello stradone pred.o L. 5619.

Giuseppe Filiberto Bogetto p.n.o 718

14) recapito 9 dicembre 1773 1077 Gius, e Ant.o Riva p.n.o 3028 4542 15) recapito 9 ottobre 1773

a conto 3500 16) recapito 11 novembre per

saldo 1042 4542

5619 Capo mastro Gius.e Matirolo per le gior.te di maestranza colla provista di bo-scami, ed altro per l'illuminazione sud.a per la formazione di balanzini, pianta-mento di travetti per le padelle, e globi nel giardino, rimettere in opera piedestal-li, e cifre, compresi li vacati del med.o lungo d.a strada, ed al Palazzo sud.o per riconoscere li lavori per la d.a illumina-zione, e festa di ballo L. 560.

17) recapito 30 novembre 1773 278.4 18) recapito 19 dicembre 1173 55

19) recapito 30 dicembre 200.2.8 20) recapito 11 marzo 1774 261.3.4

560. Pittori sottonominati per le pitture fatte nel salone del Palazzo sud.o, e della ma-china de' fuochi di gioja in quel real giar-dino, e di colonne, per quella di

piede-stalli, prospetive, archi, cifre, lungo la strada.

21) pittori Gerolamo Vigna, Gius.e Bai-legno, e Comp.i rec.to 23 novembre 1773

L. 1070 22) pittori Alessandro Trono, Andrea De-scala, e Giuseppe Pezzi rec.to 23 novem-bre L. 386.18 23) pittori Giacomo Bossi, e Franc.co Rebaudengo rec.to 25 novembre d.o

L. 1249 24) Sig.r Rebaudengo

recapito 25 d.o 39.9.6 25) Sig.r Fabrizio Gagliari

recapito 12 dicembre d.o 700 3445.7.6 Ant.o Andrioletto per prezzo di padelle di ferro, e diversi combustibili per l'illu-minaz.ne pred.a; e di chioderia per li lavori L. 1622.18.8.

26) recapito 23 novembre 1773 1504

27) recapito 6 dicembre 118.18.8 1622.18.8

Sottonominati per li lavori, e proviste fatte come infra per l'illuminazione, e salone di ballo a Stupiniggi, e lungo la strada, che da porta nuova tende a quella R. Palaz-zina in occasione delle avanti dette feste L. 16631.6.

28) Sig.r aiutante maggiore Regimento Ar-tiglieria Golia per distribuire alli sargenti, caporali, e soldati, che hanno accudito si di giorno, che di notte ai lavori per d.a illuminazione, e custodia delle padelle, re-capito 28 ottobre 1773 L. 122.12.6 29) Paolo Donadio per la condotta, e ri-condotta de' fuochi, e machina per essi al sud.o R.e Palazzo.

recapito 11 novembre L. 48.

30) Sig.r guardiamagazzini Sartoris in rimborso d'esposte nelle gior.te lavoranti per ritirare, ed arangiare ne' magazini li globi, piedestalli, cifre, e lumini provenuti da detta illuminazione, recapito 20 no-vembre L. 109.5.

31) bianchino Bartolomeo Ceronetto per lavori di suo mestiere fatti alle stanze vi-cino al Giardino pottagiere di Stupiniggi state occupate dalli Prencipi di Carignano in occasione d.e feste, e dato il bianco a tutta la facciata di quel R.o Palazzo, recapito 23 novembre 1773 L. 270.6. 32) Gio Batt.a Botello per una bussola di bosco messa all'entrata del salone d'esso Palazzo, recapito 23 sud.o L. 160.1. 33) Sig.r Maggiore d'Artiglieria Blavet per convertir nel pagamento di n.o 641 padelle per la detta illuminazione, reca-pito 23 sud.o L. 153

34) Scultore in marmi sig.r Gio Batta Ber-nero per aver formato sfinge, croppi di puttini, e vasi, recapito 4 dicembre 1773 L, 1021.

(20)

caso d'incendio, recapito 10 sud.o dicem-bre L. 75.10.

36) Impres.ri Ant.o Magnano, e Giacomo Leve per trasporto, e mettitura in opera di piedestalli, colonne, globi e padelle, recapito 12 dicembre 1773 L. 2392.15. 37) Fratelli Gallarà per la provista di tela con forniture per varie finestre di detta Palazzina, recapito 23 sud.o L. 42.16. 38) Sig.r architetto Gerolamo Grossi per le gior.te imp.te nella copia de' disegni per le sud.e illuminazioni, recapito 14 gen-naio 1774 L. 154.

39) Indoratore Bartolomeo Monticelli p. vari colori, e dorature fatte in diversi siti del salone sud.o. recapito 14 sud.o L. 419.10.

40) Capi mastri falegnami fratelli Mas-sazza per lavori fatti ne' R.i Magazini per riporre li lumini, e globi di d.a illu-minazione. recapito 30 dicembre 1773 L. 69.4.6.

41) Tolai Domenico Gillardi, Gius.e Bro-chi, e Pietro Brachi p. aver fatto racco-modare, e riempire con grassa lumini di tola, e coppe di terra per d.a illuminaz.e, colla provista di oglio, lumini di vetro, ed altro, recapito 30 sud.o L. 9982.10.10. 42) Vetraj Giuseppe Gianone, e vedova Margarita Picco per una lampada di cri-stallo pel Salone del R.e Palazzo sud.o recapito 19 gennajo 1774 L. 30.

43) Mercante da ferro Lorenzo Giacinto Teppa per prezzo di chiodi, polici brochi, impiegatosi ne' lavori di d.o Salone, re-capito 24 gennaio sud.o L. 784.15.2. 44) Capimastri da muro Bernardino Po-cobelli, Gio Ant.o Destefl'anis, e Carlo Ant.o Romano p. varj lavori eseguiti da bosco, e da muro, colla provista di gesso, calcina in d.o salone, e facciata di d.o Palazzo, recapito 19 febbraio sud.o L. 596.5.

45) Giuseppe Filiberto Boggetto per la provista di cebri, secchie, sponghe, lan-terne, cerchi, canne per d.a illuminazione, recapito 19 sud.o L. 103.15.

46) vedova Cecilia Bianchi per il color verde dato ai listelli, e per li globi di d.a illuminazione lungo la strada, recapito 22 marzo sud.o L. 96.

Sottonominati per le gior.te, e notti vacate in assistere alli lavori per l'illuminazione della R.e Palazina, e strada di Stupiniggi pell'illuminazione della med.a, per la met-titura in opera alla porta di Po de' lan-ternoni. L. 281.10.

47) Sig.r mis. e gen.le Ravelli. recapito 28 ottobre 1773 L. 96.

48) Mis.e as.te sig.r Gio Batt.a Giardino, recapito 28 sud.o ottobre L. 53.10. 49) Sig.r Claudio Compajre. recapito 15 novembre 1773 L. 26.

50) Sig.r Pietro Falcone, recapito 15 sud.o L. 54.

51) Sig.r Maurizio Falchetti. recapito 17 novembre sud.o L. 30.

52) Sig.r Pietro Ant.o Canturio. recapito 23 sud.o L. 10.

53) Sig.r Gio Batta Bernardi, recapito 14 gennajo 1774 L. 12.

Conti Fabbriche e Fortificazioni - art. 183 - 1773 - AST - Sezioni Riunite.

Cap. 3

n. 177 — Al Sig.r Architetto Quarino in gratificaz.e d'aver formato li disegni ri-guardanti le feste datesi a Stupiniggi nella circostanza del Matrimonio della R.le Contessa d'Artois, come in recapito 29 ottobre 1773 L. 600.

n. 201 — Al Sig.r Architetto misuratore Bo a titolo di gratificazione la di lui assi-stenza prestata a dirigere gl'ornati fattisi nel Salone, ed alla Facciata del R.I Ca-stello di Stupiniggi all'occasione dell'Illu-minaz.e ivi fattasi in 8bre or scad.o p.le Feste del Matrimonio delle R.le Contessa d'Artois, come in recapito 12 novembre

1773 L. 400.

Conto Tesoreria Casa di S. M. per l'anno 1773 - art. 217 - AST - Sezioni Riunite. Casuali fabbriche.

Catt.a 25

sig.r Ingegn.e Giovanni Maria [sic] Qua-rini per il disegno dell'illuminazione se-guita del Castello, e strada di Stupiniggj. Recapito 16 giugno detto [1774] L. 200 f. 147 - Conti fabbriche e fortificazioni - art. 183 - 1774 - AST - Sezioni Riunite. Fabbriche - Contratti riferii li 13 settembre 1781 in Consiglio di Finanze, il qual non ha avuto cosa in contrario.

nome degli impres.rij data dei contratti

Giacomo Givaccio R.le Palazzo, e stra-10 settembre 1781 done di Stupinigi Si è obbligato di dar formata, e traspor-tata ne siti, che gli verranno assegnati in questa Città, a tutta roba, e fattura, ed a tutte sue spese, e rischio nel termine di giorni 15 dopo l'ordine, l'infras.ta quantità di cifre uniformi alle quattro mostre

fat-tesi formare, cioè una quarta parte p.cad.a

qualità, ed eziandio di provvederne quel maggior numero, che potesse essergli ordi-nato, mediante avviso in tempo debito, da servire per la prossima illuminazione da farsi al R.le Palazzo di Stupinigi, e stradone-tendente dal d.o Palazzo sino al Sangone, coll'obbligo di munire esse cifre dell 'opp.no anello di ferro per attaccarle, e de chiodini necessarj per applicarvi i lumini, mediante il prezzo come infra p. cad.a delle med.me, escluso però il tra-sporto sino ai siti, dove dovranno essere appese qual rimarrà a carico dell'Uff.o

Cifre da formarsi come avanti n. 316 a L. 15 L. 553.

Con dichiarazione che p.la riposizione d'esse cifre, a misura che verranno lavo-rate, gli verrà dall'Azienda assegnato un sito conveniente.

Gaspare Fariano R.le Palazzo, e stra-4 settembre 1781 done di Stupinigi Si è sottomesso di dipingere le anzidette trecento sedici cifre uniformemente alle

quattro di mostra fattesi formare, e se-condo li maggiori indrizzi, che gli

ver-ranno dati dall'ufficiale d'Artiglieria

Ruf-fino, con adoprare buoni colori a cola, e

darle dipinte di mano in mano che gli verranno rimesse dai minusieri, affinché sieno tutte dipinte quattro giorni prima che segua la predetta illuminazione, med.te il prezzo seguente.

Cifre come s.a. da dipingersi n. 316 a ss. di 9 L. 142.4.

Antonio Jacazio Stradone di Stupinigi 10 settembre 1781

Si è obbligato di dar eseguite in tempo debito a tutte sue spese, e rischio le opere e fatture prescritte dai capitoli compilati dall'Azienda per preparare l'illuminazio-ne, e farla eseguire nel giorno determinato per essa lungo lo stradone tendente dal R.le Palazzo di Stupinigi fino al Sangone, compresi li due Rondeau da farsi in atti-nenza di d.o Palazzo, mediante la somma per tutte le obbligazioni espresse in d.i capitoli di L. 400.

E siccome si è sospesa la formazione, ,e mettitura in opera delle padellette di tola, con essersi a queste surrogate altrettante cifre guarnite di lumini esprimenti degli Viva, perciò s'obbliga il d.o Jacazio di far trasportare dai siti, in cui gli verran-no rimesse, e far mettere in opera le d.e cifre nel modo pattuito per le altre, con prestare anche la sua opera per l'accen-dimento a suo tempo, e quindi, fatta l'il-luminazione, di farle riportare a Stupinigi ne siti, che verranno indicati, senza veru-na maggiore pretenzione, salvo di essergli bonificata la maggiore spesa nel porto, e riporto di tali cifre, che a giudicio d'Esper-ti potesse risultare in confronto dell'obbli-gazione, che aveva in d.i capitoli di far trasportare, metter in opera, accudire, e riportare a Stupinigi dopo l'illuminazione le d.e padellette.

(21)

de colori delle altre cifre, mediante il prezzo p. cad.a di d.e cifre, ogni cosa compresa, come infra.

Cifre da formarsi n. 250 a ss. di 12.6 L. 156.5.

Domenico e Giu.e R.le Palazzo, e stra-Gilardi e Giuseppe done di Stupinigi Brochi

10 settembre 1781

Si sono primieramente sottomessi di prov-vedere, e far riempire della composizione di grassa d'ottima qualità ben purgata, ed atta a far un lume bello, e risplendente tutta la quantità de lumini, che verrà dal-l'UfT.o prefissa, e che si renderanno neces-sarj per l'illuminazione da eseguirsi al R.le Palazzo di Stupinigi, e suoi laterali, come altresì lungo la strada tendente da questa Capitale al sud.o R.le Palazzo per la parte però superiore al Sangone, con provvedere, ed applicare ai d.i lumini il bombace bisognevole sia per accendere li med.mi, quanto per formare le convenienti comunicazioni da un lumino all'altro in tutti que posti, ne quali esse comunica-zioni saranno praticabili, e giudicate ne-cessarie con assistere, e far anche prestare la necess.a assistenza da un sufficiente nu-mero di persone abili nel tempo, che sarà prefisso p. l'accendimento d'essi lumini, e comunicazioni, affinché tutti vengano ad essere accesi in non maggiore spazio d'un quarto d'ora tanto alla facciata, e laterali, quanto alle risp.ve cifre distribuite lungo la strada, e ferracavallo, sicché la detta illuminazione segua col possibile buon or-dine, e colla conveniente buona riuscita, mediante il prezzo p. cad. lumino riem-pito di grassa di ss. di 2.

Si sono inoltre obbligati, dopo che saran-no riempiuti di grassa e preparati i lumini sud.i, di farli a loro spese trasportare, e mettere in opera secondo le distribuz.ni non solo de' listelli, che si troveranno ap-plicati alla facciata, cupola, padiglioni, gallerie, ed altre fabbriche laterali al d.o Palazzo, quanto alle cifre applicate lungo lo stradone, ferracavallo, ed altri siti, se vi fossero, con far riporre essi lumini, ed ogni altra cosa bisognevole ne risp.vi siti, che verranno assegnati a Stupinigi; Quin-di nel giorno precedente, e nel giorno stesso dell'illuminazione con bastevole numero di persone farli applicare, e met-ter in opera in tutti i siti, che verranno ordinati, colla provvista, e piantamento a loro conto de' chiodini necessarj per l'at-taccamento d'essi lumini colla provvista, e mettitura in opera delle convenienti co-municazioni, e successivam.te nel tempo prefisso all'illuminazione di far accendere con tutta prontezza, e nello spazio di tem-po avanti prefisso per mezzo de loro uomi-ni tutti i lumiuomi-ni in ciascuno de mentovati posti, e lungo lo stradone sud.o con prov-vedere per tal effetto non solo li cerini, soffioni, e comunicaz.ni necess.e, ma an-che una quantità sufficiente di canne, e sponghe per prontamente accorrere ad estinguere il fuoco, qualora si appicciasse

in qualche parte, il che Iddio non voglia, indi a suo tempo fare smorzare i lumini, che fossero rimasti ancora accesi, e termi-nata l'illuminaz.ne di far levare ancora d'in opera nella stessa ora, e raccogliere in ogni posto tutti i lumini, che potranno ritrovarsi esposti ad essere derubati, e successivam.te all'indomani tutti li rima-nenti, procurando che vengano a dovere custoditi, affinché non possa seguirne no-tabil perdita, con far poscia seguire la ricondotta, riporto, e consegna ne regj Ma-gazzini de sud.i lumini, med.te pagamento in corrispettivo di tutti gli obblighi sud.i per ogni lumino, che precedenti le dovute ricognizioni risulterà essere stato messo in opera, ed acceso, di den. 4.

Si sono altresì' sottomessi di riempire di grassa come s.a tutte le coppe di terra, che gli verranno dall'Azienda rimesse, con non minore quantità d'onc. 7 p.cad.a con suoi natini ad uno, o due bombaci secondo verrà loro ordinato da collocarsi ne globi tanto al d.o Palazzo, che lungo la sud.a strada, e di farne a loro spese seguire il trasporto,' e rimessione al lungo di d.a strada, ed al d.o Palazzo a chi verrà incaricato della mettitura in opera, ed ac-cendimento di d.i globi, med.te il prezzo p.cad.a coppa come s.a preparata, e riem-pita di grassa, di ss.di 8.

E qualora in mancanza di sufficiente quan-tità di coppe di terra nel R.o Magazzino venisse loro ordinato dall'Azienda di prov-vederne il supplemento, in tal caso p.cad.a di d.e coppe come s.a provviste co' suoi natini, riempiute di grassa, e trasportate come avanti verrà pagato il prezzo di ss.di 8.6.

Con patto, che ove per cagione della cat-tiva qualità della composizione di grassa, o per la poca quantità d'essa, ovvero per difetto delle comunicazioni, e bombaci, o per diffetto di sufficiente quantità di per-sone all'accendimento non venisse l'Illu-minazione a riuscire a dovere, e collauda-bile, onde ciò potesse attribuirsi a qualche inadempim.to de sud.i tolaj in questo caso sarà lecito all'Ufficio di far loro subire ne prezzi convenuti quella dedu-zione, che verrà arbitrata da Periti. Da parte dell'Azienda verrà loro assegnato nella p.nte Città un sito sufficiente per cu-stodire le provvisioni, e fare li riempimen-ti, come altresì altro sito a Stupinigi per ri-porvi i lumini preparati, e destinati per l'illuminazione unitamente ai di loro uten-silj, come altresì' le coppe di terra da met-tersi ne globi.

Per poter far mettere in opera, e successi-vam.te accendere li d.i lumini si faranno per conto dell'Azienda formare li ponti, bilancie, e bilancini, e provvedere le suf-ficienti scale, che potranno essere neces-sarie tanto a Stupinigi, che lungo lo stra-done per la mettitura in opera de lumini alle cifre, e loro accendimento.

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