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C’era una volta Le favole dal baule magico: alcuni esemp

Max Ernst, Untitled, Tate Gallery, London,

1.3 C’era una volta Le favole dal baule magico: alcuni esemp

Come cornice dei racconti che seguiranno uso le parole di Franco Rella nel

suo libro Pensare per figure, come stimolo di una riflessione seguente: «Il

racconto è una grande metafora, e dunque un processo di metamorfosi. Narra

sempre il mutamento, la trasformazione delle figure, che si modificano

cancellando i propri confini, e liberando le immagini che diventano disponibili ad

aggregarsi in nuove figure, il racconto è dunque una trasfigurazione»195.

Le tre favole che riporto sono favole trascritte mentre tre bambini a turno

raccontavano estraendo e guardando i personaggi. Partendo dalla stessa formula iniziale “c’era una volta”hanno fatto parlare la fantasia.

C’era una volta una gazza ladra che rubava tutto quello dorato. Un giorno entra in una casa piena di gioielli, ne prende uno e lo porta nel nido. Vide un luccichio un po’ più in là e andò a vedere. Era il vetro spezzato di una bottiglia. Ma mentre era lì all’improvviso vide anche un castello pieno di gioielli. Entrò e vide perfino la corona e volle prenderla. Allora il re disse: Dammi la mia corona o ti ucciderò. La gazza scappò nel nido e il re decise di

195 Franco Rella, Pensare per figure. Freud, Platone, Kafka, il postumano, Roma, Fazi Editore

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uccidere la gazza e chiamò il suo esercito. Però arrivò l’Augellin Belverde e trasformò l’esercito in fiorellini dorati così che ogni giorno la gazza poteva prenderli e portarli nel suo nido. Il giorno dopo arrivò una carrozza con una principessa bellissima e vide i fiori dorati e voleva prenderli. Si chiamava Wassa. Decise di chiedere il permesso al re di portare via i fiorellini. Allora il Gatto con gli stivali disse che erano della gazza e che non si potevano toccare. Ma improvvisamente arriva il pirata e vuole rubare tutti i fiori. E così arrivò Ali babà e disse: Mi dispiace i fiori sono solo della gazza. Vai pirata in fondo al mare che troverai così tanti soldi d’oro. Il pirata non crede a queste parole e si fa dare la mappa. Invece era un’isola deserta su cui sarebbe morto sicuramente. La gazza invece rimase con i suoi fiori e li tenne per sempre.

C’era una volta una specie di gazza ladra che però era una cornacchia. A lei non piaceva l’oro e quando lo guardava gli occhi bruciavano. È bello essere diversi. Prendeva solo le cose d’argento. Una bambina la vede, le dà una ciotola d’oro per prenderla, ma lei scappa. L’Augellin Belverde spiega che le bruciano gli occhi quando vede l’oro e che è meglio l’argento. Allora la bambina le dà un braccialetto e lei lo porta nel nido. Improvvisamente arriva la carrozza della Principessa con il Re e la Principessa dice: Puoi venire a vivere al castello. La corona era d’oro e quindi era al sicuro. Ma tutto finisce quando al castello arriva il terribile pirata Barbanera, che era un pirata e non un corsaro.

C’era una volta un pirata che navigava con la sua mappa. Faceva sempre lo stesso giro, ma non trovava mai il tesoro. Ecco Ali babà che dice: Pirata, perché giri sempre nello stesso punto, ma non scavi mai? Hai scavato? Il

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pirata segue il consiglio e comincia a scavare e trova una corona. Però passava di là una gazza ladra e vedendo la corona voleva rubarla. Il pirata la scambia invece per un piccione tutto nero e non si mette in guardia. L’Augellin Belverde che ha visto tutta la scena e il furto dice alla gazza ladra: và a ridare la corona al pirata, non è bello rubare. Il pirata ringrazia l’Augellin Belverde e mentre tornava alla barca, incontra in un fiume il Gatto con gli Stivali. Il Gatto urla per farsi sentire: Ciao Pirata, a chi hai rubato quella corona? Non sai che quella è la corona della nostra principessa? Allora il Pirata che era galantuomo disse: La puoi restituire tu la corona? La Principessa girava con la sua carrozza e il Gatto con gli Stivali le restituisce la corona. E così finisce la storia dove tutti sono contenti perché hanno fatto una buona azione, tranne la gazza ladra.

135 BIBLIOGRAFIA

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