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L'ecoturismo e la sua applicazione nelle riserve della biosfera UNESCO. Il caso studio del Monte Peglia.

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U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I P I S A

F O N D A Z I O N E C A M P U S

Corso di Laurea Magistrale in

Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Mediterranei

TESI DI LAUREA

L’ecoturismo e la sua applicazione nelle Riserve della Biosfera UNESCO. Il caso studio del Monte Peglia.

Candidato Relatore

Elisa Costa Chiar.mo Prof. Alessio Re

(2)

1

Indice:

Introduzione:

Una nuova forma di turismo: principi e finalità dell’ecoturismo………p.2.

Capitolo 1: Il programma Man and Biosphere

dell’UNESCO

1.1 Cosa è il programma MAB UNESCO………...p.9. 1.2 Gli obiettivi del MaB………p.13. 1.3 La gestione delle riserve della biosfera………p.21. 1.4 Turismo nelle riserve della biosfera………..p.31.

Capitolo 2: Analisi di alcune buone pratiche in Italia e

all’estero

2.1 Riserva della Biosfera della Sila………p.40. 2.2 Riserva della Biosfera del Circeo………..p.80. 2.3 Riserva Naturale Marina di Miramare………p.130. 2.4 Cape West Coast Biosphere in South Africa………p.150.

Capitolo 3: Il Caso studio della Riserva della Biosfera

del Monte Peglia

3.1 Perché la scelta del Monte Peglia e le sue caratteristiche……….p.185. 3.2 Cosa rappresenta in termini di ecoturismo………p.195. 3.3 Potenzialità del Monte Peglia………p.203.

Capitolo 4: Proposte per lo sviluppo di attività

ecoturistiche……….p.209.

Conclusioni………..…p.219.

Ringraziamenti……….p.221.

Bibliografia……….p.223.

(3)

2

Introduzione: Una nuova forma di turismo principi e

finalità dell’ecoturismo

<Nell’ambito del turismo la specifica branca dell’ecoturismo è divenuta la più dinamica con una crescita annua che varia dal 10% al 15%. Nel 2002 a Quèbec City, in Canada si è tenuto il World Ecoturism Summit con delegati provenienti da 132 paesi diversi. Il Summit, attraverso differenti sessioni è pervenuto a una dichiarazione sull’ecoturismo. In essa si riconosce che l’ecoturismo accoglie i principi del turismo sostenibile che riguardano gli impatti economici, sociali ed ambientali del turismo, ma da questo si distingue per alcune specificità. L’ecoturismo, infatti:

-contribuisce attivamente alla conservazione del patrimonio naturale e culturale

-include nei suoi programmi e nelle sue attività le comunità locali e indigene e contribuisce al loro benessere

-si fa interprete nei confronti dei visitatori del patrimonio naturale e culturale dei luoghi di destinazione

-si indirizza soprattutto a viaggiatori indipendenti così come a viaggi organizzati per piccoli gruppi>1.

L’ecoturismo è una nuova forma di turismo che rivolge la sua attenzione verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. <All’ecoturismo è riconosciuto in campo internazionale un “ruolo pioneristico e paradigmatico nel muovere l’intera industria turistica nella direzione degli standard della sostenibilità” (UNWTO,2003). Il turismo sostenibile, sviluppatosi negli ultimi decenni del secolo scorso, ha avuto una significativa diffusione e si pone in contrasto rispetto alle forme del turismo di massa, meno attento alla conservazione delle risorse naturali del territorio>2.

1 O.Pieroni, T.Romita, Viaggiare, conoscere e rispettare l’ambiente: verso il turismo sostenibile, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003, p.30.

2 F.Morandi, F.Niccolini, D.Marzo, M.Sargolini, A.Tola, A.Usai, Organizzazione e

pianificazione delle attività ecoturistiche: principi ed esperienze, Milano, Franco Angeli, 2013, p.17.

(4)

3 <La “The International Ecoturism Society” (TIES), una delle maggiori organizzazioni no profit mondiali impegnata nella promozione dell’ecoturismo ha voluto evidenziare come questa nuova forma di turismo si presenti come un viaggio responsabile verso aree naturali con lo scopo di conoscere e approfondire la storia naturale e culturale dell’ambiente, ma che allo stesso tempo crei opportunità economiche che promuovano la conservazione delle risorse naturali e portino benefici per i residenti del luogo, senza alterarne in alcun modo l’integrità dell’ecosistema>3.

La TIES in questa sua spiegazione di cosa secondo lei corrisponde alla definizione di ecoturismo ha concentrato l’attenzione tanto sull’elemento naturale che deve essere protetto senza alterarne in alcun modo il funzionamento e sviluppo, quanto sulla presenza di componenti economici volti a preservare le risorse e a migliorare le condizioni di vita della popolazione del luogo. Diversamente <l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), attraverso il coordinatore del suo Programma di Ecoturismo sostiene che l’ecoturismo si presenti solo come un semplice viaggio verso aree naturali relativamente indisturbate con l’obiettivo di ammirare, studiare e gioire degli scenari, di piante e animali selvaggi>4.

Contrariamente a quanto annunciato dalla TIES, la IUCN quando contempla il concetto di ecoturismo ne risalta soltanto gli aspetti naturalistici e ambientali senza far trapelare alcun tipo di contributo economico sul territorio. La definizione utilizzata e riconosciuta a livello internazionale per questa nuova forma di turismo ha saputo unire i concetti esposti da queste due diverse istituzioni, arrivando così a presentare <l’ecoturismo come:

“un viaggio ecologicamente responsabile e una visita ad aree naturali relativamente indisturbate per godere e apprezzare la natura (e ogni dotazione culturale collegata, sia storica sia attuale), un viaggio che promuove la conservazione, riduce al minimo l’impatto negativo dei visitatori e stimola il coinvolgimento della popolazione locale nella condivisione dei benefici socio-economici”.

3 Ivi, p.21. 4 Ibidem

(5)

4 In questa definizione è stato ritenuto opportuno evidenziare la responsabilità sociale ed etica presente in questa tipologia di turismo che promuove la conservazione delle risorse naturali e culturali, ma che allo stesso tempo contribuisce anche a generare benessere per la comunità locale>5.

Pertanto l’ecoturismo consiste in un viaggiare in direzione di aree naturali indisturbate per studio, piacere o avventura. Si presenta come un viaggio che unisce la personalità dell’individuo con la flora, la fauna, la geologia, ma anche con le popolazioni che vivono nei dintorni e quindi con i loro bisogni e con la loro cultura.

<A partire dai primi anni ’90, l’ecoturismo è stato uno dei settori che ha registrato la crescita più rapida. Secondo i dati forniti dal UNWTO, nel 2004 l’ecoturismo è cresciuto tre volte più velocemente del settore turistico nel suo complesso (UNWTO, 2004). Tutto oggi si presenta come un settore turistico in continuo sviluppo in grado di impattare in modo rilevante sull’economia di paesi che hanno una particolare vocazione turistica, contribuendo non solo a stimolare un’etica e una responsabilità sociale della cittadinanza verso tematiche ecologiche ma anche a educare al rispetto per il patrimonio naturale e culturale.

Pertanto i principi e gli scopi che questa nuova forma di turismo persegue sono i seguenti:

-contributo alla conservazione dell’ambiente naturale supportando la conservazione delle aree naturali e della biodiversità, minimizzando gli impatti negativi sulla natura e aumentando l’uso di energie rinnovabili. Ma allo stesso tempo orientare parte dei ricavi alla conservazione e gestione delle aree naturali e protette.

-Rispetto dell’identità culturale promuovendo e rispettando le tradizioni, i caratteri distintivi ed ereditari della cultura

(6)

5 -Educazione alla conservazione: insegnando e facendo scoprire ai viaggiatori l’importanza della conservazione

-Ricerca scientifica e monitoraggio ambientale attraverso non solo studi preliminari di tipo ambientale e sociale ma anche grazie a programmi di monitoraggio a lungo termine

-Contributo allo sviluppo responsabile offrendo in maniera responsabile opportunità di business e collaborazioni sia con le autorità locali che con la popolazione. Con l’espressione contributo allo sviluppo responsabile si intende anche soddisfare le esigenze locali, fornire dei benefici per la conservazione e massimizzare i benefici economici per le imprese e le comunità locali (interne o adiacenti alle aree naturali protette)

-Ricreazione compatibile enfatizzando sia la necessità di piani per la gestione dei visitatori sia il tentativo di garantire che lo sviluppo turistico non ecceda i limiti sociali e ambientali accettabili di cambiamento (come stabilito dai ricercatori e in collaborazione con i residenti locali)>6.

Dunque l’ecoturismo si trova a coordinare due aspetti fondamentali: da una parte la comodità del turista, che vuole mostrare il suo desiderio di fruizione delle risorse ambientali, culturali e sociali e dall’altro la tutela dei beni di fruizione. In questo modo l’ecoturismo mira a favorire e a promuovere il rapporto diretto tra l’uomo e la natura, mettendo in primo piano l’ambiente e chiedendo al turista di non danneggiare le risorse ambientali che lo circondano7.

<L’Europa offre una vasta gamma di mete ecoturistiche che vanno non soltanto dalla catena alpina alle spiagge di corallo, ma anche dalle foreste incontaminate alle più belle isole del Mediterraneo. In termini di beni ambientali il continente europeo gioca un ruolo di primo piano in virtù della varietà e della bellezza degli elementi fisici e naturali che presenta: montagne, colline, fiumi, laghi, scogliere, coste e mari oltre a esemplari di fauna o flora insoliti e varietà

6 Ibidem.

7

(7)

6 di ecosistemi. La crescente attenzione per queste mete naturali è in parte attribuibile alla trasformazione degli stili di vita dei paesi industrializzati, che ha determinato condizioni di vita stressanti e ha generato la necessità di contatto con quegli ambienti che, per le loro caratteristiche naturalistiche, possono offrire occasioni di rilassamento. Quindi la spinta all’ecoturismo spesso nasconde proprio il desiderio di fuga verso atmosfere naturalistiche, volte a evocare serenità verso luoghi scelti come rifugio perché lontani da ansie e da fatiche quotidiane>8.

<Il successo di una strategia ecoturistica dipende da quali sono le sue risorse, le sue competenze e i suoi poteri per mezzo dei quali le organizzazioni impegnate nell’ideazione di un’offerta ecoturistica si relazionano tra di loro e agiscono nei loro ambienti di riferimento. La pianificazione ecoturistica deve prestare attenzione alla predisposizione di strumenti idonei e competenze organizzative>9. Predisporre risorse, competenze e organizzazioni nelle quali

sono presenti uomini e mezzi che perseguono il raggiungimento di un risultato, diventa essenziale per la gestione di un’offerta ecoturistica integrata che diventi un vero e proprio modello di sviluppo turistico alternativo rispetto al tradizionale turismo di massa.

<La definizione di una qualsiasi strategia ecoturistica richiede l’acquisizione di competenze distintive da parte delle organizzazioni (enti pubblici e attori privati) chiamate a guidare il processo di sviluppo turistico di un territorio. Per svolgere le articolate e complesse funzioni, essenziali per lo sviluppo sostenibile di un territorio, occorre che tali organizzazioni abbiano un personale qualificato in grado di rispondere alle aspettative degli stakeholder e svolgere l’importante azione di coordinamento e di catalizzazione delle attività su tutto il territorio. Il rafforzamento delle capacità manageriali e delle competenze professionali degli enti deputati alla gestione di un sistema ecoturistico determina in primo luogo l’istituzione di figure professionali che coordinino le attività ecoturistiche, partendo da quelle educative fino ad

8 F.Morandi, F.Niccolini, D.Marzo, M.Sargolini, A.Tola, A.Usai, Organizzazione e pianificazione delle attività ecoturistiche: principi ed esperienze (cit.nota 2), p.31. 9 Ivi, p.48.

(8)

7 arrivare a quelle relative allo sviluppo socio-economico sostenibile. Affinché tali competenze possano orientarsi al raggiungimento della conservazione, occorre che le strategie siano orientate in un’ottica sistemica>10.

Infatti per far sì che il raggiungimento di elevati standard di conservazione della natura si possano legare con la promozione del turismo e con lo sviluppo economico sostenibile, è necessario che le organizzazioni deputate alla gestione del territorio abbiano una visione che tenga in debita considerazione le complesse relazioni tra gli aspetti ecologici, biologici, sociali, culturali ed economici, creando meccanismi di interrelazione tra le varie attrazioni.

<Il network di organizzazioni impegnate nella conservazione e gestione delle risorse naturali e culturali rappresenta un sistema composito in cui convergono una serie di competenze e abilità che spesso appartengono a diversi settori. Gli enti pubblici per il ruolo centrale che svolgono all’interno del network richiedono approfondite abilità di leadership e relazionali per il management intermedio (ad esempio direttori di aree protette) e competenze tecnico scientifiche sulla conservazione della natura per il lower management (ad esempio biologia e ecologia per i naturalisti). Per le organizzazioni non-profit alcune competenze fondamentali sono quelle relazionali e comunicative, mentre per le organizzazioni private molto rilevanti sono le abilità informatiche e di ICT, utili ad attivare quegli strumenti che permettono di raggiungere il maggior numero possibile di potenziali ecoturisti>11.

In ultima analisi, al fine di intraprendere e avviare questa complessa strategia ecoturistica, è fondamentale specificare le caratteristiche e il comportamento che deve avere la figura dell’ecoturista. Dunque <l’ecoturista è colui che deve cercare il contatto diretto con l’attrazione primaria e mediante il contatto diretto con la natura e la cultura del luogo deve trovare la soddisfazione di bisogni e desideri di natura culturale, estetica e spirituale>12.

10 Ibidem 11 Ivi, p.49. 12 Ivi, p.149.

(9)

8 Fra i compiti dell’ecoturista vi è quella di sperimentare personalmente l’attrazione primaria, coniugando l’esperienza ricreativa con quella di apprendimento. Infatti costui conoscendo le peculiarità dell’attrazione turistica, che si appresta a visitare, cercherà di trasformare parte della sua esperienza ricreativa in arricchimento culturale, sentendosi per le generazioni future, responsabile della conservazione e tutela dell’ambiente visitato.

(10)

9

Capitolo 1: Il programma Man and Biosphere

-1.1 Cosa è il programma MAB UNESCO

Il programma UNESCO Man and Biosphere è nato per esplorare soluzioni locali utili ad affrontare sfide globali, che siano in grado di creare e elaborare una quantità di esperienze e di potenziale al fine di ottenere un futuro basato sulla ricerca della sostenibilità, mettendone in risalto l’importanza della biodiversità1.

<Il Programma “L’uomo e la biosfera”, Man and Biosphere (MAB), è un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile>2.

3.

1http://www.unesco.org/new/fileadmin/MULTIMEDIA/HQ/SC/pdf/MAB_Strategy_2015-2025,

p.2, (consultato il 10 maggio 2020).

2http://www.unesco.it/it/ItaliaNellUnesco (consultato il 30 aprile 2020).

(11)

10 Oltre a tutto ciò il programma MAB ingloba anche le Riserve della Biosfera, che contengono ecosistemi terrestri, marini o anche una combinazione di entrambi gli elementi.

Dal 1989 il Programma MAB, inoltre, supporta ogni anno 10 giovani ricercatori facendo sì che gli vengano indirizzati i MAB Scientist Awards, ovvero riconoscimenti fino a un importo massimo 5000 dollari ciascuno, con lo scopo di sostenere i loro progetti e le loro idee di ricerca riguardanti gli ecosistemi, le risorse naturali e la biodiversità. <Il dossier di candidatura deve essere elaborato sulla base del format “Biosphere Reserves Nomination

Form”, previo avvio di un gruppo di lavoro che argomenti e contestualizzi i

sette criteri definiti nel Quadro Statutario e che individui correttamente le parti della riserva da destinare alle tre funzioni e le relative zonazioni.

E’ necessario che il processo di candidatura sia condiviso da tutti gli stakeholder istituzionali e non del sito proposto. Le candidature vanno trasmesse da chiunque abbia interesse come (Istituzioni, Enti, Amministrazioni pubbliche, Associazioni ed altri soggetti) al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che avvia il procedimento ed attiva il Comitato

Tecnico Nazionale MAB, al quale partecipa, come invitato permanente, la

CNIU.

Al termine dell’istruttoria, in caso di parere positivo, il dossier di candidatura viene inviato alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso

l’Unesco per la trasmissione ufficiale ai Segretariati UNESCO competenti

entro il 30 settembre di ogni anno. Il Consiglio MAB, International

Co-ordinating Council of the Man and the Biosphere Programme (ICC), tra il

maggio e il luglio dell’anno seguente sulla base della valutazione fornita dal Comitato Consultivo Internazionale, International Advisory Committee for Biosphere Reserves IACBR, designa il sito proposto quale Riserva della Biosfera oppure stabilisce il differimento o la bocciatura della candidatura>4.

(12)

11

5.

Per quanto riguarda i <Comitati Tecnici Nazionali MAB, essi giocano un ruolo fondamentale nell’attuazione del Programma. In ogni Paese, il Comitato Tecnico Nazionale riunisce Autorità centrali a livello nazionale, Commissioni Nazionali Unesco, istituti, centri di ricerca ed università al fine di raccogliere il necessario expertise scientifico- interdisciplinare per il perseguimento delle finalità del Programma MAB e per sostenere le attività di ricerca e sviluppo sui siti riconosciuti come Riserve della Biosfera. Inoltre, spetta al Comitato Nazionale assicurare la partecipazione agli incontri ufficiali e tecnici nelle sedi internazionali e contribuire allo sviluppo del MAB>6.

Mentre <Il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB, definito Mab o ICC, è composto da 34 Stati membri, eletti dalla Conferenza Generale UNESCO ogni due anni, con un mandato di quattro anni rinnovabile. L’ICC si riunisce ogni anno, solitamente presso il quartier generale dell’UNESCO a Parigi, ed ogni Stato ha la possibilità di inviare propri

5“Biosphere Reserves Nomination Form” in

http://www.unesco.it/it/ItaliaNellUnesco/Detail/186 (consultato il 30 aprile 2020).

6https://www.minambiente.it/pagina/il-comitato-tecnico-nazionale-mab in

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12 delegati ed esperti. Anche gli altri Stati aderenti al Programma MAB, ma non eletti dall’ ICC, possono inviare osservatori, così come alcune Agenzie del sistema Nazioni Unite, quali ad esempio FAO. Il consiglio MAB svolge le seguenti funzioni:

-guida e supervisione del Programma MaB

-valutazione dei progressi raggiunti dal Programma MaB attraverso l’analisi dei rapporti pervenuti dal Segretariato, dalle Reti regionali e dai Comitati Nazionali MaB

-sostegno ai progetti di ricerca ed alla cooperazione regionale ed internazionale

-definizione delle priorità tra i progetti e le attività del MaB in generale -coordinamento della cooperazione internazionale tra i membri del programma

-consultazione con le organizzazioni non governative su questioni scientifiche o tecniche.>7

Il compito che svolge l’ICC è quello di prendere la decisione finale, sia positiva che negativa riguardo alle nuove candidature a Riserva della Biosfera in base ad alcune valutazioni tecniche che vengono fornite dall’organo consultivo, l’International Advisory Commitee for Biosphere Reserves (IACBR). Oltre al compito di prendere decisioni l’ICC deve anche fornire raccomandazioni e consigli riguardo ai rapporti tenuti periodicamente sulle riserve della biosfera già riconosciute come tali.

In ultima analisi vi è l’International Advisory Committee for Biosphere Reserves (IACBR), lo IACBR assume il ruolo di consulente tecnico per il Programma MaB. Pertanto è tenuto a esprimere valutazioni tecniche e a sottoscrivere precisazioni riguardanti l’iscrizione, il rinvio o anche la bocciatura sulle nuove candidature a Riserve della Biosfera.

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13 Successivamente i vari rapporti devono essere controllati dall’ICC che poi porterà il suo giudizio.

Pertanto, in che modo opera il programma MaB?

<La struttura intergovernativa dell’UNESCO fornisce al MaB una struttura per aiutare i governi delle varie nazioni a sostenere la progettazione e la realizzazione di programmi di ricerca attraverso assistenza tecnica e scientifica. I paesi partecipanti stabiliscono i comitati nazionali MaB che

assicurano la massima partecipazione nazionale al programma

internazionale, definendo e implementando qualsiasi attività di ogni paese. Fin ad ora il Mab opera attraverso 158 comitati nazionali>8

L’obiettivo ultimo che il MaB si pone è quello di avere un mondo nel quale le persone non solo conoscano il futuro che andranno a condividere con i loro pari ma che siano consapevoli anche della loro interazione e comunicazione con il pianeta così da agire in maniera responsabile con il fine di costruire società che siano in armonia all’interno della biosfera.

1.2 Gli obiettivi del MaB

I temi della sostenibilità sono al giorno d’oggi al centro di un dibattito internazionale, dal momento che le attività umane continuano ad agire provocando grandi impatti tanto sulle risorse d’acqua dolce, sugli oceani, sull’atmosfera, sul clima quanto sugli ecosistemi e sulla biodiversità dei vari habitat. Pertanto il global community sta avanzando l’idea di implementare il numero di obiettivi riguardanti lo sviluppo sostenibile tenendo in considerazione le necessità dell’uomo e il cambiamento ambientale9.

<I temi come pace e sviluppo equo sostenibile sono i principali obiettivi perseguiti nella strategia di medio termine UNESCO prevista per gli anni 2014-2021, anche se l’Africa e l’uguaglianza di genere sono priorità globali. L’UNESCO evidenzia l’importanza di una conoscenza maggiormente

8https://en.unesco.org/mab (consultato il 1 maggio 2020).

9 Direttore generale UNESCO, I.Bokova, A new Roadmap for the Man and the Biosphere Programme and its World Network of Biosphere Reserves, Parigi, United Nations Educational Scientific and Cultural Organization, 2017, p.13.

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14 condivisa al fine di indurre cambiamenti trasformativi da indirizzare necessariamente verso le complesse sfide dello sviluppo sostenibile.

Perciò l’UNESCO sta promuovendo una cooperazione scientifica internazionale e approcci scientifici integrati al fine di sostenere gli Stati membri nell’ amministrazione di risorse naturali riducendo divisioni tra i paesi e costruendo ponti per il dialogo e la pace. Il ruolo fondamentale del MaB e del suo World Network of Biosphere Reserves (WNBR), un dinamico e interattivo network composto da siti di eccellenza, è sottolineata nella strategia di medio termine 2014-2021>10.

<L’evoluzione del programma MaB e il suo WNBR è stato disciplinato e coordinato da una serie di incontri, che sono iniziati con quelli della task force del MaB nel 1974 e sono successivamente stati portati avanti con il primo congresso internazionale della riserva della biosfera tenuto a Minsk che alla fine ha condotto a un piano di azione per le riserve della biosfera. Una seconda conferenza internazionale sulle riserve della biosfera avvenne a Siviglia, così che iniziò una nuova era per la WNBR>11.

Le azioni decise a quell’incontro furono incorporate nella strategia di Siviglia del 1995, <che fissa obiettivi specifici, raccomandazioni a livello nazionale e internazionale per ciascuna RB e indicatori di attuazione, invitando le parti interessate ad acquisire tutti gli elementi informativi e a assumere un impegno pieno, sia nel processo di pianificazione che in quello di gestione e monitoraggio continuo della RB, anche attraverso la creazione di organi consultivi>12. Infine il terzo congresso delle riserve della biosfera avvenne a

Madrid nel 2008 e con questo congresso si creò il piano di azione di Madrid nelle riserve della biosfera (MAP). Il MAP conteneva azioni, indicatori del target e del successo, partnership e altre strategie>13.

10 Ivi, p.14. 11 Ibidem.

12 Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare: “Linee Guida Nazionali per le Riserve della Biosfera, Programma Man and Biosphere UNESCO”, p.4.

13 Direttore generale UNESCO, I.Bokova, A new Roadmap for the Man and the Biosphere Programme and its World Network of Biosphere Reserves (cit.nota 9), pp.13-14.

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15 Nel 2013-2014 la supervisione operante nell’UNESCO controllò il MAP e vennero notate sia la mancanza di chiarezza nella formulazione di alcune tematiche sia la mancanza di una logica ben precisa e definita. <Perciò furono presentate cinque raccomandazioni per il miglioramento delle aree:

1) Rafforzare il valore del WNBR per le riserve della biosfera e includerle nelle attività della WNBR

2) Sviluppare il ruolo della WNBR utilizzandola come piattaforma per nuove idee

3) Rafforzare le risorse finanziarie e umane della WNBR>14.

Il programma MaB grazie al suo WNBR riesce a costruire una conoscenza approfondita sullo sviluppo sostenibile toccando i temi della biodiversità, dei servizi offerti dall’ecosistema e del cambiamento climatico, facendo sì che siano ampiamente condivisi e conosciuti dal maggior numero di persone.

Pertanto la loro missione si articola nei seguenti punti:

-sviluppare e rafforzare modelli di sviluppo sostenibile all’interno del WNBR

-facilitare la diffusione e applicazioni di questi modelli attraverso la conoscenza di alcune particolari esperienze e attraverso la didattica portata avanti grazie ad alcune lezioni tenute su specifici temi

-sostenere un management attento e di alta qualità coordinato assieme a strategie e politiche ben pianificate e rivolte a uno sviluppo sostenibile

-aiutare gli Stati membri e gli stakeholder a programmare nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso le esperienze provenienti dal WNBR, che è in grado di ottenere informazioni dalle nuove tecnologie e dalle innovazioni riguardanti sempre la tutela della biodiversità15.

14 Ibidem. 15 Ivi, p.15.

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16 <Gli obiettivi strategici per il 2015-2025 derivano da tre funzioni delle riserve della biosfera identificati nel Framework per il WNBR e nel piano di azione di Madrid incentrato sulle riserve della biosfera. Gli obiettivi prefissati sono 4:

16.

Sull’obiettivo numero 1 viene evidenziata l’importanza della parola

biodiversità. La biodiversità garantisce sicurezza e benessere all’uomo grazie

a numerosi servizi offerti dall’ecosistema. La perdita della biodiversità è evidente nel venir meno di questi servizi, così che crescano le minacce dirette al benessere e serenità dell’uomo. Tra le cause del rallentamento e della riduzione della biodiversità vi è sia la perdita dell’habitat causata per mano

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17 dell’uomo sia un consumo, sempre da parte dell’uomo, che non avviene in maniera sostenibile. Dunque fissato il primo obiettivo i risultati che si spera di ottenere sono i seguenti:

- Gli Stati membri sostengano le riserve della biosfera come modelli per uno sviluppo sostenibile

- Realizzazione di alleanze a livello locale, nazionale e regionale per supportare le riserve della biosfera e fornire in questo modo benefici per la popolazione locale.

-Progettazione di piani precisi volti al raggiungimento dello sviluppo sostenibile all’interno della biosfera sempre tenendo in considerazione i diritti, le capacità e le conoscenze dei giovani, delle donne e delle comunità locali

- Sostegno da parte delle organizzazioni internazionali, dei governi locali e anche di quelli del settore privato a favore delle le riserve della biosfera, ideando un approccio all’ecosistema che sia in grado di garantire i servizi dell’ecosistema sia all’interno della biosfera sia al maggior numero di comunità.

Sull’obiettivo numero 2 dal momento che la popolazione mondiale sta crescendo concentrandosi rapidamente nelle aree urbane di varie grandezze, avviene in maniera smisurata uno sfruttamento delle limitate risorse naturali e un aumento dell’inquinamento e del degrado ambientale con forti ricadute sul benessere delle persone. Dunque società, economie e abitazioni ecosostenibili sono 3 elementi essenziali per garantire sia la sostenibilità a lungo termine sia lo sviluppo sociale. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria una approfondita conoscenza del patrimonio naturale e culturale, delle realtà socio- economiche e degli approcci innovatori che possano garantire un miglioramento. I risultati che si aspettano di ottenere sono:

- Il fatto che le riserve della biosfera agiscano e siano riconosciute e sostenute a livelli del governo come modelli per promuovere uno sviluppo sostenibile

- Una volta riconosciute devono agire come modelli per esplorare e dimostrare che i sistemi economici sostenibili agiscano in maniera positiva sulla conservazione della biodiversità e che incoraggino la ripresa delle

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18 comunità e delle opportunità per i giovani attraverso forme di business diversificate e più green, ma includendo allo stesso tempo un turismo responsabile.

- I meccanismi funzionali proteggano coloro che forniscono i servizi presenti nell’ecosistema

- Le riserve della biosfera contribuiscano direttamente al benessere di coloro che vivono al loro interno e di coloro che sono legati ad esse

Sul terzo obiettivo viene evidenziato come la scienza della sostenibilità sia un approccio problem-solving che ricorre a conoscenze scientifiche e popolari al fine di individuare e lanciare sfide economiche, ambientali e etiche che siano in relazione con la sostenibilità. A livello della riserva della biosfera, questo approccio richiede la collaborazione tra tutti i diversi stakeholder, dei quali fanno parte scienziati, membri delle comunità locali e lavoratori del settore privato. I risultati attesi sono che:

- Il MaB e il WNRB si coordinano sia con iniziative di ricerca internazionale o regionale, sia con programmi e che contribuiscono a pensare a uno sviluppo degli obiettivi successivi a quelli fissati nel 2015

- Venga definita una rete internazionale di scienziati che lavorino nelle riserve della biosfera, insieme a altri stakeholder

- Ogni riserva della biosfera abbia un ben delineato programma di ricerca basato sempre sui principi della sostenibilità

- Vengano incrementate le partnership tra le riserve della biosfera e i programmi del settore educazione UNESCO.

Nel quarto obiettivo viene evidenziato come il cambiamento climatico continui a essere una forte preoccupazione per il futuro del genere umano. Pertanto si ritiene fondamentale che il programma MaB e le riserve della biosfera si adattino al cambiamento climatico e che si integrino offrendo il loro contributo sulle strategie, politiche nazionali e internazionali del cambiamento climatico. Questa idea presuppone coordinamento tra il cambio climatico e altri aspetti del cambiamento ambientale come la biodiversità, l’urbanizzazione e

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19 la mancanza di risorse idriche. I risultati ai quali si punta di arrivare sono i seguenti che:

-Il WNRB funzioni come una rete globale di regioni che promuovano la conoscenza e pilotino azioni innovative al fine di monitorare e attenuare gli effetti del cambiamento climatico e di altri tipi di cambiamento ambientale

-Gli stati membri e altri organi tenuti a prendere le decisioni promuovano e sostengano le riserve della biosfera come luoghi che hanno la priorità nell’esercitare strategie di sviluppo e di attenuazione del cambiamento climatico, in particolare attraverso le proposte di energie efficienti ottenute grazie lo sviluppo e l’adozione di energie pulite e rinnovabili ma anche attraverso un consumo responsabile di queste risorse.

17.

(21)

20 Le prime 3 aree di azione strategica agiscono su:

-sulle riserve della biosfera individuale nel contesto dei paesi nelle quali sono localizzate

-sul network all’interno del programma MaB -sulle partnership al di fuori del programma MaB

Per quanto riguarda il punto dell’area A la WNBR dal 2015 punta a essere un network globale di siti di insegnamento per una nuova forma di innovazione articolata in chiave di sviluppo sostenibile. Una volta che le riserve della biosfera avranno raggiunto le loro funzionalità diventeranno un anello di congiunzione tra scienza, politiche e società tanto a livello locale quanto a livello globale. Le riserve della biosfera devono contribuire a uno sviluppo sostenibile ma allo stesso tempo devono anche includere la biodiversità e ridurre la povertà, mentre il WNBR dovrebbe funzionare da co-produttore di conoscenza per uno sviluppo più sostenibile tra gli abitanti della biosfera e i ricercatori. Le linee di azione sulle quali agire sono quelle di:

-avviare delle procedure per realizzare riserve della biosfera ben pianificate e delineate che siano aperte alla partecipazione, tenendo in considerazione culture, tradizioni e tutti gli stakeholder che ne fanno parte

-far sì che le riserve della biosfera abbiano legami con le università e gli istituti di ricerca al fine di tenere sotto controllo l’introduzione di nuove tecniche di insegnamento che permettano sempre uno sviluppo sostenibile delle riserve -ottenere maggiori fondi per migliorare la sostenibilità all’interno delle riserve.

Per l’area del punto B la collaborazione a livello internazionale si dovrà incentrare soprattutto sul triangolo di cooperazione south-south e north-south-south al fine di incrementare il dialogo e la co-produzione su base scientifica. Le linee di azione sono l’avviamento di programmi ben costruiti che siano diretti ai manager delle riserve e a altri stakeholder, consegnandogli nuovi e precisi obiettivi strategici. I network sono rafforzati e potenziati grazie alla

(22)

21 partecipazione degli stati membri che includono la commissione nazionale UNESCO, la commissione nazionale MaB con i relativi ministri e i vari stakeholder come università, società e organizzazioni private.

Nel punto C la linea di azione è quella di creare un piano di marketing per il WNBR, una commissione nazionale del MaB tenendo in considerazione i diversi donatori e i vari gruppi privati e filantropici. Inoltre, altri due temi fondamentali sono quelli di rafforzare il brand “riserva della biosfera” e far sì che ogni riserva generi il proprio guadagno.

Per le linee d’azione da seguire nell’area D sono fondamentali due aspetti: prima quello di aumentare il libero accesso alle politiche del MaB e del WNBR riuscendo pertanto ad accedere a documenti, dati e materiali come video conferenze e social media e secondo mettere in piedi una strategia di comunicazioni che poggi su un piano di azione.

Per l’ultima area presa in esame è fondamentale che gli stati membri e la commissione nazionale per l’UNESCO sostengano l’ampliamento del programma MaB attraverso un ben definito sostegno istituzionale. Infatti gli

stati membri regolarmente aggiornano il segretariato del MaB

sull’elaborazione sia di una strategia MaB, sia di un piano di azione di più ampio raggio, che possa agire in maniera efficace e efficiente.

1.3 La gestione delle Riserve della Biosfera

Riserva della biosfera è la denominazione riconosciuta a livello internazionale, assegnata dall’UNESCO per mettere in rilievo quelle aree nelle quali viene promossa la conservazione e la protezione dell’ambiente all’interno del Programma MaB. Pertanto le riserve si presentano come aree caratterizzate da ecosistemi terresti, costieri e marini nelle quali si cerca di conciliare tanto l’aspetto della conservazione quanto quello della biodiversità attraverso un approccio sostenibile nei confronti delle risorse naturali.

<Le riserve della biosfera promuovono attività di cooperazione scientifica, ricerca interdisciplinare e sostenibilità ambientale nel pieno coinvolgimento delle comunità locali, pertanto rappresentano esempi di best

(23)

22 practice nell’ottica dello sviluppo e della interazione tra sistema sociale e sistema ecologico. Il Network mondiale delle Riserve della Biosfera

comprende attualmente 701 Riserve della Biosfera (incluse 21

transfrontaliere) in 124 Paesi, di cui 19 in Italia>18.

Le prime iscrizioni al programma MaB di riserve italiane risalgono agli anni ’70 e si tratta di aree la cui conservazione è rivolta al mantenimento e alla salvaguardia della loro biodiversità. Le prime ad essere iscritte, nel 1977, sono le Riserve Naturali Statali di “Collemeluccio-Montedimezzo” e della “Foresta del Circeo”, gestite dal Corpo Forestale dello Stato, seguite, nel 1979, da Miramare, istituita come Riserva Naturale Marina ed affidata in gestione al WWF Italia. A seguito dell’adozione della strategia di Siviglia e dell’aggiornamento del concetto di Riserva della Biosfera che evidenzia come finalità principale quella di trovare un equilibrio che duri nel tempo tra conservazione della biodiversità, promozione di uno sviluppo sostenibile e salvaguardia dei valori culturali connessi, cambia la tipologia di area protetta, oggetto del riconoscimento MaB. A Siviglia si pensa che tale obiettivo possa essere raggiunto attribuendo ai territori compresi nelle Riserve le seguenti funzioni:

-conservazione della diversità biologica, delle risorse genetiche, delle specie, degli ecosistemi e della diversità culturale

-sviluppo, centrato principalmente sulle popolazioni locali attraverso l’utilizzo di modelli di gestione “sostenibile” del territorio

-logistica, per sostenere progetti di dimostrazione, informazione, educazione ambientale, ma anche ricerca e monitoraggio collegati ai bisogni di conservazione e sviluppo sostenibile locale, nazionale e globale19.

<Le Riserve della Biosfera sono uno strumento per tramandare alle generazioni future il modus operandi, i comportamenti e le conoscenze per

18http://www.unesco.it/it/ItaliaNellUnesco (consultato il 8/05/2020).

(24)

23 una società sostenibile>20. Le riserve della biosfera, sebbene sembrino come

configurazione analoghe alle aree protette, in realtà esse travalicano i concetti di protezione e valorizzazione. Infatti sono considerate come territori che si stanno organizzando al fine di garantire un equilibrio duraturo tra le necessità di conservazione della diversità biologica e culturale e di sviluppo socio-economico. Pertanto rappresentano siti modello di sviluppo sostenibile che devono mettere in atto soluzioni efficaci e funzionali sia convincendo i fruitori del territorio della bontà del processo sia ideandone uno che possa durare nel lungo periodo, che sia economicamente produttivo e sostenibile e che possa salvaguardare le risorse ambientale con i relativi sevizi ecosistemici e il patrimonio artistico/culturale.

.

20 Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare: “Linee Guida Nazionali per le Riserve della Biosfera, Programma Man and Biosphere UNESCO”, p.3.

(25)

24

L’elemento che distingue le RB è la cura del territorio con il fine di promuovere il progresso culturale, sociale e economico delle comunità della Riserva.

Importante per la gestione sostenibile di una RB è realizzare la sua visione etico-civile-culturale. Infatti le RB mettono in atto azioni e comportamenti che garantiscano oltre alla sostenibilità, qualità ambientale e sociale che assicurano conservazione naturale e culturale, formazione, educazione, ricerca, turismo e stili di vita sostenibili.

Pertanto il riconoscimento di un’area all’interno del Programma MaB fa sì che avvenga con una acquisizione di responsabilità da parte dei soggetti territoriali che la attuano.

(26)

25 Per poter presentare una proposta di candidatura è necessario avere tutte le informazioni con lo status legale di tutela delle aree core e buffer, i dati tecnico-scientifici con i valori ecosistemici, il clima e i dati socio-economici come attività fonte di reddito, stakeholder e possibili minacce. Successivamente è fondamentale avere il consenso di tutti i soggetti locali interessati dal progetto, definire un piano di gestione adeguato, assicurando il massimo coinvolgimento del territorio dal momento che la partecipazione delle comunità locali è fondamentale per la candidatura e la futura gestione.

Per definire il dossier di candidatura è essenziale la formazione di un gruppo di lavoro composto da esperti tecnici e scientifici che trattino i 7 criteri evidenziati precedentemente e che scelgano le parti della Riserva da destinare alle 3 funzioni principali e da inquadrare nella tri-zonazione. Inoltre la gestione del gruppo di lavoro deve essere approvata dai vari stakeholder istituzionali e deve essere centralizzata sulle esigenze del programma.

I requisiti minimi da possedere sono:

-presentare un buono stato di conservazione degli ecosistemi -dimostrare capacità gestionali e di pianificazione

(27)

26 -recuperare attività tradizionali, artigianali e beni storico-culturali del territorio.

Altro elemento fondamentale per la candidatura è la conoscenza del territorio, pertanto bisogna avere informazioni riguardo la topografia, l’altitudine, il clima, la geologia, l’ecologia e i servizi ecosistemici. Altre informazioni indispensabili sono quelle in termini numerici di popolazione e insediamenti umani, ma anche quelle in merito ai valori tradizionali, religiosi, artistici e culturali.

Ogni RB necessita di una efficiente politica di gestione definita da un piano operativo e la presenza di una Autorità competente (organo di governo) che invita alla creazione di programmi e attività attraverso un management partecipativo.

Per la gestione è fondamentale, sulla base dell’acquisizione di dati e informazioni perfettamente analizzati e contestualizzati, aver individuato gli obiettivi da perseguire (conservazione della biodiversità, uso sostenibile delle risorse naturali, riduzione dei cambiamenti climatici, attività di ricerca, valorizzazione di attività artigianali e promozione di attività ricreative ecocompatibili) e le risorse necessarie (staff, partnership, costi) e sapere in che modo utilizzare le risorse per raggiungere gli obiettivi.

Le azioni previste nei dossier di candidatura e i relativi piani di gestione, come il monitoraggio e la revisione periodica devono avvenire tramite un approccio partecipativo e devono garantire continuità allo sviluppo delle attività inerenti le tre funzioni della Riserva, oltre alla realizzazione di partenariati con università/enti di ricerca al fine di sviluppare nuovi progetti.

Nella scelta delle proposte di candidatura verrà data priorità:

-alle aree nelle quali è già in atto un piano di gestione che tuteli i valori naturali, culturali e identitari

-alle aree dove ci siano habitat e ai paesaggi non ancora presenti nel network nazionale delle RB

-a determinate aree caratterizzate da ecosistemi minacciati, ambienti fragili e vulnerabili

(28)

27 -a zone nelle quali sono in atto esperienze di integrazione tra la gestione sostenibile del territorio e attività antropiche.

Mentre, per la valutazione delle RB esistono si alcuni indicatori come proposte di ampliamento delle RB o organizzazione di workshop tematici, ma soprattutto un monitoraggio completo con visite ed esami del gruppo di revisione.

Per quanto riguarda la gestione delle RB, la rete mondiale delle riserve invita gli Stati a definire e metter in pratica criteri nazionali che prendano in considerazione la situazione di ciascuno di essi. Inoltre gli stati si occupano anche di valutare i vari siti, in caso da proporre come RB. Per tale scopo è stato creato il Comitato Tecnico Nazionale del Programma MaB presieduto dal Direttore Generale della Protezione della Natura e del Mare e composto da altri 4 membri:

- 1 rappresentante del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

- 1 rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

- 1 rappresentante del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

- 1 rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Inoltre alle riunioni del Comitato partecipano, come invitati permanenti vi sono la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNIU) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Al fine di assicurare il coordinamento della Rete Nazionale delle Riserve della Biosfera e il supporto scientifico e di ricerca, su decisione del Comitato possono partecipare anche i responsabili gestori delle RB, ovvero Amministrazioni Centrali dello Stato, Enti Territoriali, Enti di Ricerca, università e esperti nominati dal Comitato.

Lo stesso Comitato convoca una volta all’anno un Meeting Nazionale delle RB al fine di:

- Verificare le attività svolte e i risultati raggiunti

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28 - Discutere di problematiche che sono state riscontrate

- Spingere all’utilizzo di attività di rete fra le varie RB, tanto a livello nazionale che internazionale21.

<Le principali caratteristiche della biosfera si sintetizzano in:

 Ottenere una interconnessione tra le 3 funzioni di conservazione, sviluppo e logistica

 Abbandonare il metodo tradizionale di confinamento delle varie zone attraverso lo schema appropriato di zonazione che combini aree centrali con zone dove lo sviluppo sostenibile è adottato dagli abitanti e imprese con sistemi di governance altamente innovativi e partecipativi

 Concentrarsi su un approccio multi-stakeholder con particolare enfasi sull’inclusione delle comunità locali nella gestione e amministrazione

 Incoraggiare il dialogo per la risoluzione di conflitti riguardo l’utilizzo di risorse sostenibili

 Integrare la diversità culturale e biologica, in particolare il ruolo della tradizionale conoscenza nella gestione dell’ecosistema

 Avviare pratiche che dimostrino un affidabile sviluppo sostenibile e politiche basate sulla ricerca e il monitoraggio

 Rappresentare le varie aree come siti di eccellenza per quanto riguarda l’educazione e la formazione

 Far partecipare le aree all’interno del Network mondiale.>22

Invece per la questione amministrativa il modello della cattedra UNESCO o delle RB è nato come spazio per la collaborazione e condivisione tra gli attori scientifici da una parte e gli attori politici e gestori della RB dall’altro con l’obiettivo di unire scienza e gestione ambientale di tipo partecipativo.

21 Ivi, pp. 4-11.

22

(30)

29 Le riserve della biosfera garantiscono uno spazio dove mettere in atto un tipo di sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nella gestione e amministrazione di una riserva della biosfera23.

Gli strumenti di gestione e gli organismi di governance della RB devono sempre tenere in considerazione alcuni importanti aspetti strategici per promuovere all’interno del territorio i valori e le finalità del programma MaB. Prima di tutto è fondamentale che la riserva della biosfera integri le proprie strategie di sviluppo turistico sostenibile con quelle già presenti.

Un importante aspetto strategico è la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle comunità locali sul significato di essere un’area Riserva della Biosfera UNESCO.

Pertanto è necessario incentivare la cultura UNESCO all’interno dei territori delle RB, giungendo a definire un elemento identitario che accomuni comunità e aree rendendole orgogliose del riconoscimento ottenuto.

Si fa riferimento a una pratica molto complessa che richiede unione di scopi e uno sforzo educativo comune a tutti gli stakeholders che amministrano le riserve della biosfera24.

23

http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/ecological-sciences/unesco-mab-category-ii-centres-chairs/unesco-chairs-in-relation-to-biosphere-reserves/ (consultato il

13 maggio 2020).

24 S. Zanoni, F.Parisi, Opportunità turistiche derivanti dalla Riserva della Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria”, Trento, La Cassa Rurale, 2017, p. 85.

(31)

30 Ovviamente queste 3 categorie non sono esclusive possono esserci alcuni soggetti che appartengono non solo a una categoria ma anche a tutte e tre25.

Per conoscere e gestire al meglio un’area è anche fondamentale un piano di monitoraggio che valuti stabilmente la conservazione degli habitat. <Il monitoraggio è essenziale per una valutazione qualitativa e quantitativa degli esiti di qualsiasi strategia. Raccogliere e analizzare dati relativi a specie e habitat è fondamentale per valutare il loro stato di conservazione e la relativa evoluzione e per rispondere adeguatamente alle richieste delle direttive comunitarie. Affrontare questi compiti in maniera coordinata è essenziale per ottimizzare il lavoro svolto, valorizzare le competenze specifiche, contenere i costi e fornire risposte complete e attendibili. Per avere un quadro chiaro e aggiornato dello stato di salute di specie, habitat e quindi avere una

25 N. Ishwaran, Dialogue in Biosphere Reserves:references, practices and experiences, Parigi, I.T.C, 2008, p. 8.

(32)

31 valutazione oggettiva dell’efficacia delle strategie di conservazione è necessario raccogliere parametri essenziali relativi e popolazioni animali, vegetali e il loro habitat>26.

<La progettazione e l’implementazione di azioni volte alla conservazione di habitat e specie, nonché alla tutela attiva della biodiversità, si concretizzano nel lavoro quotidiano di molte persone, che contribuiscono a migliorare la vita di una comunità. Questo significa che la comunità anche quando non partecipa direttamente alla progettualità in corso, ha comunque il diritto, il dovere di essere coinvolta. Poter garantire momenti formativi con particolare attenzione al mondo della scuola e del turismo, è un aspetto fondamentale per lavorare in maniera trasparente, efficace e sostenibile al fine di promuovere conoscenza, responsabilità, senso di appartenenza e rispetto verso il territorio>27.

Certo lo sviluppo sostenibile non si identifica con un semplice appello alla qualità ambientale, ma più che altro con un modo di pensare nel quale sono le attività economiche e il cambiamento dei meccanismi di produzione, distribuzione e consumo a sostenere il miglioramento della qualità sociale e ambientale. “Non veniamo dallo spazio, la nostra specie è dovuta a un lungo processo di coevoluzione con la biosfera, che costituisce, per ciò che ne sappiamo, l’unico luogo dell’universo dove è comparsa la vita”28 (Edgar Morin).

1.4 Il Turismo nelle riserve della biosfera

L’Italia è un paese ricco di biodiversità, sia animale che vegetale e di forme endemiche, vicine nello spazio ma molto diversificate fra loro. Tale ricchezza è dovuta principalmente alle peculiari condizioni orografiche e climatiche che si snodano lungo una penisola di moderate dimensioni, che si

26 C.Ferrari, Le buone pratiche delle aree protette del Trentino, Trento, Esperia Srl, 2010, p.39.

27 Ivi, p.41.

28

(33)

32 estende da nord a sud, passando da climi nivali tipici delle vette più elevate al clima temperato delle pianure a quello mediterraneo delle coste e delle isole. Tali condizioni generano una eterogeneità ambientale che determina un proliferare di nicchie ecologiche. Tuttavia è un Paese che, per la sua storia millenaria, ha subito una notevole pressione antropica a scapito delle risorse naturali, situazione che è comune a larga parte del nostro pianeta29.

Diversi studi e ricerche hanno dimostrato che la sostenibilità turistica è una tematica fondamentale per indirizzare la scelta del turista, avendo una grande rilevanza nella gestione delle attività ricettive ed aumentandone l’importanza quando si tratta di programmazione territoriale superiori30.

Solitamente i visitatori entrano in contatto con la popolazione locale, dalla quale ricevono diversi tipi di informazioni riguardanti il territorio. Si intuisce chiaramente che la sensibilizzazione diffusa tra gli abitanti crea un processo di valorizzazione territoriale che supera la semplice informazione, ma inizia ad avere dei forti effetti di promozione/attrazione verso gli esterni. La sensibilizzazione di operatori che lavorano in stretto contatto con i turisti genera una maggiore promozione rispetto a quelli che non riguardano il settore turistico. Per questo motivo è necessario ideare dei gruppi di attività economiche ed organizzazioni locali in base al grado di esposizione al flusso turistico.

Le necessità primarie sono per lo più attività di tipo economico che garantiscono al turista di rimanere sul territorio, pertanto vi rientrano tutti i tipi di aziende che offrono pernottamento.

Mentre nelle necessità secondarie rientrano tutti i vari servizi dei quali il turista usufruisce liberamente durante tutta la durata del soggiorno.

29 Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare: “Linee Guida Nazionali per le Riserve della Biosfera, Programma Man and Biosphere UNESCO”, p.3.

30 S. Zanoni, F.Parisi, Opportunità turistiche derivanti dalla Riserva della Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria, (cit.nota 24), p.68.

(34)

33 Per quanto riguarda il gruppo esplorare il territorio, ne prendono parte tutti quei fornitori di servizi e organizzazioni che rendono vivo il territorio e che non usufruiscono dei turisti come loro principali clienti.

Invece il gruppo vivere il territorio è formato dalla parte restante della comunità, comprese organizzazioni non legate al mondo del turismo31.

<Il turismo nelle RB è principalmente di tipo esperienziale dove l’ospite è accompagnato dai residenti alla conoscenza delle proprie tradizioni, della propria cultura e della natura del proprio territorio. Per cogliere a pieno il potenziale di un’offerta turistica collegata alla Riserva della Biosfera è necessario far sì che le comunità locali in primis, ed in particolare gli operatori turistici, siano pienamente consapevoli degli eccezionali valori che l’UNESCO ha riconosciuto al loro territorio e alla loro comunità e che siano inoltre in grado di trasmetterli con orgoglio ed entusiasmo ai propri ospiti. Sono dunque fondamentali azioni strutturate di sensibilizzazione e formazione in grado di comunicare il significato del riconoscimento UNESCO, i valori che esso tutela e promuove e le corrette modalità per presentarli e diffonderli>32.

All’interno delle RB oltre al turismo esperienziale, la forma migliore di turismo da poter applicare è quello del turismo sostenibile. <Il turismo sostenibile è un approccio trasversale al turismo che ambisce ad assicurare il vantaggio economico e competitivo di una destinazione e lo sviluppo del territorio attraverso l’innovazione e l’evoluzione del proprio sistema, garantendo l’integrità e la non mercificazione del patrimonio ambientale e culturale della comunità locale, così come il benessere della stessa in modo da trasmettere intatto tale patrimonio alle generazioni future.

31 Ivi, pp. 95-96. 32 Ivi, p.118

(35)

34

“Se il turismo responsabile fosse un piano cartesiano, le ascisse e le ordinate sarebbero le seguenti: destagionalizzazione e decentramento. La prima rappresenta la capacità di muovere visitatori nei mesi di spalla o addirittura durante tutto l’anno; la seconda indica l’impegno a valorizzare borghi e attrazioni minori, che minori non sono affatto. Entrambe costituiscono l’unico vero antidoto all’iperconcentrato turismo di massa”>33 (Maurizio

Davolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Sulla base di una recente indagine compiuta dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO in Italia circa il 98% delle persone conosce UNESCO, che detiene un alto profilo d’immagine, infatti il 76% degli intervistati

33https://ceeto-network.eu/content/manuale_operatori_turistici.pdf, p.9 (consultato il 14

(36)

35 attribuisce ad UNESCO una reputazione eccellente. Tra le sue caratteristiche peculiari si trovano l’internazionalità, il prestigio e l’autorevolezza.

Pertanto proporre la propria RB come destinazione UNESCO significa: -differenziare l’offerta turistica rispetto ad altri competitors

-garantire ai propri ospiti autenticità, grazie al riconoscimento del brand UNESCO

-realizzare offerte turistiche alternative rispetto a quelle già esistenti -sviluppare nuove forme di contenuti sfruttando sia differenziati servizi culturali sia nuove conoscenze

-promuovere strategie turistiche legate alle imprese agricole, ittiche e artigiane34.

Un altro aspetto fondamentale delle RB che necessita di essere salvaguardato, controllato e gestito è quello della biodiversità.

< Prima di tutto si promuove la conservazione di attività agricole “tradizionali” attraverso il recupero di prati e appezzamenti ad agricoltura estensiva, contestualmente alla conservazione di un paesaggio agricolo attrattivo per il turismo. L’individuazione e il costante monitoraggio delle emergenze floro-faunistiche è un passaggio gestionale indispensabile per avere un quadro scientifico e preciso delle azioni necessarie da intraprendere per la conservazione attiva degli habitat. Non solo paesaggio, tradizioni e specie animali e vegetali, la conservazione e la tutela attiva della natura sono un vantaggio per le comunità. La rilevazione dell’assetto catastale e tavolare delle aree di intervento consente di coinvolgere nel progetto i diretti interessati in maniera attiva. E’ un’occasione preziosa per favorire uno sviluppo economico sostenibile a livello locale, integrando ricerca e studi alla progettazione partecipata. Se quindi da un lato si potenzia l’attivazione di un

(37)

36 processo di condivisione, dall’altro è proprio grazie alla modalità partecipata che se ne ottiene la validazione>35.

<La biodiversità è stata definita dalla Convenzione sulla diversità biologica (CBD) come la variabilità di tutti gli organismi viventi inclusi negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e nei complessi ecologici di cui essi sono parte. Le interazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente fisico danno luogo a relazioni funzionali che evidenziano i diversi ecosistemi garantendola loro resilienza, il loro mantenimento in un buono stato di conservazione e la fornitura dei servizi ecosistemici.

La storia geologica e culturale dell’Italia, nonchè la posizione centrale nel Bacino del Mediterraneo hanno determinato le condizioni per lo sviluppo di un patrimonio di specie tra i più significativi a livello europeo. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, il tutto su una superficie di circa 1/30 di quella del continente.

Più in dettaglio la fauna è stimata in oltre 58.000 specie, di cui circa 55.000 di invertebrati (95%), 1812 di Protozoi (3%) e 1265 di Vertebrati (2%), con un’incidenza complessiva di specie endemiche pari a circa il 30%. La flora è costituita da oltre 6.700 specie di piante vascolari (di cui il 15% endemiche), 851 di Muschi e 279 Epatiche. Per quanto riguarda i Funghi sono conosciute circa 20.000 specie di Macromiceti e Mixomiceti, funghi visibili a occhio nudo>36.

Dal momento che a causa di forti pressioni di origine antropica molti organismi ed habitat sono a rischio di estinzione è bene adoperare misure di protezione con l’intento di bloccare questo terribile e pericoloso avanzamento. Per riuscire a salvaguardare e tutelare in maniera corretta e attenta è fondamentale un impegno totale da parte della società che deve utilizzare le risorse naturali in maniera sostenibile.

Al fine di riuscire a ottenere una reale integrazione tra gli obiettivi di sviluppo del Paese e la tutela del suo inestimabile patrimonio di biodiversità, il

35 C.Ferrari, Le buone pratiche delle aree protette del Trentino, (cit.nota 26), p.25.

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37 Ministero dell’Ambiente ha messo in atto nel 2010 la Strategia Nazionale per la Biodiversità, che nel 2016 ha prodotto la Revisione Intermedia della Strategia fino al 2020.

All’interno del quadro di riferimento costituito dalla Strategia Nazionale, la Direzione per la Protezione della Natura e del Mare (DPNM) si pone come obiettivo quello di tutela della biodiversità attraverso l’attuazione di convenzioni, accordi e protocolli internazionali, la produzione di pubblicazioni e banche dati riguardanti il patrimonio naturale, l’elaborazione di Piani d’azione, Linee guida e atti per la conservazione di specie ed habitat.

Fanno parte del capitale i servizi ecosistemici e i blocchi di risorse che la natura fornisce e che diventano indispensabili al nostro benessere, nonostante a volte venga sottovalutato il loro valore.

Il Ministero si impegna regolarmente nella valorizzazione del capitale naturale attraverso attività volte a:

-promuovere e migliorare le conoscenze

-presentare strumenti e indicazioni per la valutazione e

contabilizzazione del Capitale Naturale

-garantire l’integrazione dei valori del Capitale Naturale e Culturale, degli ecosistemi e dei loro servizi

-aumentare la consapevolezza la sinergia tra i Capitali Naturale e Culturale37.

Nell’aprile del 2017 è stato inoltre tenuto un convegno dal titolo “Turismo nelle riserve di Biosfera MaB UNESCO” al quale hanno partecipato diversi rappresentanti provenienti dalle Riserve della Biosfera UNESCO italiani e europei. Dalle varie testimonianze dei diversi operatori facenti parte delle riserve della biosfera è emerso come la chiave per il successo del turismo nelle RB sia l’autenticità e il pieno coinvolgimento delle comunità locali. Il riconoscimento UNESCO non deve essere assolutamente utilizzato come una

(39)

38 etichetta per attirare turismo di massa, ma deve essere adoperato come uno strumento di crescita culturale del tessuto imprenditoriale del territorio, così che sia in grado di proporsi ai visitatori in cerca di esperienze vere e autentiche e sia in grado di lasciare alle comunità di residenti non solo un semplice indotto economico ma anche un valore sociale e relazionale.

Altro aspetto evidenziato durante il congresso è quello di puntare a fare evolvere le discipline outdoor che a secondo della struttura territoriale possono essere svolte nelle varie aree, con l’obiettivo non tanto di proporle come simbolo di motivazione turistica ma più che altro come modalità principe per la fruizione dei valori territoriali38.

Per quanto riguarda il turismo di tipo montano tipico di alcune riserve della biosfera come la Valle Camonica e il Monte Peglia 4 sono i principali servizi dell’ecosistema che sono stati riconosciuti:

1) Servizi di rifornimento come acqua, cibo, medicine e energia. L’acqua è il servizio dell’ecosistema più complicato nelle montagne. Dal momento che le precipitazioni sulle montagne sono più numerose e pertanto esse immagazzinano sia ghiaccio che neve, le aree montane diventano le risorse base per la maggior parte dei fiumi. I bassopiani fanno affidamento sull’acqua proveniente dalle montagne non solo per un uso domestico ma più che altro per l’irrigazione e per la produzione di energia idroelettrica. Le montagne sono centri globali di biodiversità molto di più rispetto al cibo o alle medicine. Le montagne sono la risorsa fondamentale per le coltivazioni dei campi nonostante i servizi dell’ecosistema forniti dalle montagne siano ancora poco conosciuti e sviluppati.

2) Servizi regolamentati come la regolazione del clima, la purificazione dell’acqua e dell’aria, controllo delle malattie. Gli ecosistemi della montagna regolano il clima, la qualità dell’aria e il fluire dell’acqua. Gli ecosistemi montani permettono una protezione da pericoli naturali e eventi catastrofici come inondazioni, siccità e tempeste. Nonostante ciò, meno

38

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39 conosciuta è l’importanza biologica delle montagne e dei suoi servizi come l’impollinazione e spargimento di semi.

3) Servizi culturali che sono necessari per la produzione di altri servizi dell’ecosistema. Le regioni montane garantiscono servizi intangibili come eredità culturale e valori estetici che sono profondamente riconosciuti. Turismo e divertimento sono alla base dell’economia montana e spesso la mancanza di infrastrutture limita uno sviluppo maggiore in aree meno evolute39.

Il termine biodiversità coniato dall’entomologo americano Edward Wilson evidenzia la ricchezza della vita sulla terra con i suoi milioni di piante, animali e microorganismi. La biodiversità è definita come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include e si organizza su 3 livelli:

-gli ecosistemi, quali foreste pluviali, steppe, barriere coralline, fiumi -le specie quali farfalle, salamandre, salmoni, pioppi, querce, petunie -i geni che danno vita alla diversità e all’eredità di ciascuna specie La biodiversità è importante dal momento che è fonte per l’umanità di beni, risorse e servizi diretti e indiretti indispensabili per la sua sopravvivenza e la sua prosperità racchiusi nell’espressione precedentemente utilizzata “servizi ecosistemici”. Fondamentale per la protezione delle biodiversità e dei servizi ecosistemici è una responsabilità condivisa con azioni coordinate all’interno del settore turistico e tra il turismo e altri settori. Essere consapevoli della grande importanza del paesaggio e della biodiversità per il turismo fornisce una motivazione politica e economica in più con il fine di raggiungere la conservazione della biodiversità e la protezione della natura, cercando di rallentare qualsiasi tipo di declino dell’integrità biologica del pianeta40.

39 M.Price, P.Egan, Our global water towers: ensuring ecosystem services from mountains under climate change, Parigi, IUCN Commission for Ecosystem Management, 2014, p.3.

40https://www.scienzainrete.it/articolo/turista-e-biodiversit%C3%A0/lorenzo-ciccarese/2017

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