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Come garantire la tutela della biodiversità attraverso strumenti di conservazione

Cosa rappresenta la riserva in termini ecoturistici?

2) Come garantire la tutela della biodiversità attraverso strumenti di conservazione

Sempre per quanto riguarda la biodiversità, fondamentale per riuscire a difenderla e tutelarla, è la pratica di un tipo di agricoltura biologica, in grado di aumentare la compatibilità delle pratiche agricole con gli ecosistemi delle diverse aree protette. <Per la loro stessa natura le aree protette si prestano a interventi sperimentali di agricoltura biologica, di valorizzazione delle cultivar locali, in equilibrio con le condizioni pedologiche e climatiche locali.

Per quanto riguarda la difesa integrata, è riconosciuta alla gestione agronomica, il ruolo altrettanto fondamentale di difesa al quale affidare l’obiettivo di sostenibilità ambientale ottemperando contemporaneamente alle finalità produttive.

Tale aspetto classifica ogni fase del processo di produzione come un tassello sul quale adoperarsi per ridurre l’incidenza di fattori che possono

148http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=33 (consultato il 10 agosto 2020).

149https://www.focus.it/ambiente/animali/ (consultato il 10 agosto 2020).

150https://rivistanatura.com/germano-reale-lanatra-selvatica-eccellenza/ (consultato il 10

110 innescare eventuali patologie. Rimane che l’integrazione di tutte le misure a disposizione è indispensabile ai fini del contenimento delle popolazioni di organismi dannosi e quindi della riduzione nell’uso dei prodotti fitosanitari e dell’affidabilità delle operazioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi produttivi e di tutela ambientale. Altro aspetto non secondario, risiede nell’innovazione tecnologica in agricoltura, che può sostenere e rispondere ai fabbisogni del binomio produttività-sostenibilità del settore primario integrandosi nel processo produttivo agricolo151>.

Ponendo l’obiettivo del preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi collegati con l’agricoltura e con le foreste e allo stesso tempo occuparsi della salvaguardia e del miglioramento della biodiversità anche nelle zone soggette a vincoli e nelle aree investite ad agricoltura di alto valore naturalistico, il metodo di coltivazione biologico si configura come la tecnica produttiva in grado di contribuire alla riduzione dell’erosione genetica attraverso la diminuzione dell’intensità delle pratiche agronomiche adottate in agricoltura152.

Pertanto per poter creare una filiera agricola sostenibile all’interno del Parco, è bene:

-Stendere uno studio per un’analisi dettagliata degli impatti delle serre sugli ecosistemi e una ricerca sui relativi proprietari e conduttori dei fondi interessati

-Gestire un tavolo tematico “verde” con le associazioni agricole e altri soggetti, per definire gli obiettivi di delocalizzazione delle serre presenti in aree fragili e sensibili

-Attuare uno studio di fattibilità di un progetto sperimentale per la delocalizzazione delle serre e realizzazione di serre “fossil free”

151 P.Cassola, D.Guarnieri, S.Dario, L’agricoltura compatibile con la tutela dell’ambiente acquatico e della biodiversità nel Parco Nazionale del Circeo, Sabaudia, Circeo Parco Nazionale, 2017, p.6.

111 - Sensibilizzare gli imprenditori agricoli sulla conversione al biologico delle produzioni agricole tradizionali

-Promozione e attivazione di un accordo agro-ambientale d’area per ottenere la conversione al biologico delle attività agricole in serra e in pieno campo.

L’obiettivo finale del Parco del Circeo è quello di realizzare entro il 2026 un DISTRETTO RURALE –TURISTICO di qualità biologico, realizzabile attraverso la creazione di un tavolo tematico sul biodistretto, che coinvolga operatori economici portatori di interesse.

Con questa nuova proposta il territorio agricolo può trasformarsi nel nuovo motore economico e sociale, in grado di unire il rispetto dell’ambiente e la riqualificazione di un importante patrimonio rurale153.

3) Progetti e piani di azione sostenibili diretti alla tutela e alla

conservazione dell’habitat naturale del Parco

All’interno del Parco Nazionale del Circeo viene anche attuata la direttiva del MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) che si occupa di progetti di conservazione della biodiversità nei Parchi Nazionali e nelle Aree Marine Protette, che poggiano su specifiche linee guida coerenti con la Strategia Nazionale. In base alla direttiva l’Ente Parco Nazionale del Circeo ha chiarito le azioni per la conservazione della biodiversità in un’ottica di sistema, suddivise in 3 tipologie:

Le azioni di sistema relative ai singoli ambiti territoriali

Le azioni di sistema trasversali, che riguardano

contemporaneamente più ambiti territoriali

Le azioni complementari alle azioni di sistema, specifiche per

singolo parco.

Gli obiettivi da raggiungere sono:

112

Consolidare le azioni già messe in atto

Potenziare il coordinamento tra gli Enti Parco con la

possibilità di far partecipare altri parchi nei protocolli di intesa già avviati  Completare l’acquisizione dei dati sul patrimonio naturale per l’inserimento e la consultazione sul portale “Naturaitalia”.

Il Parco Nazionale del Circeo ha deciso di concentrarsi in particolare su alcune tematiche che riguardano:

-La conservazione della lepre italica

-La gestione del cinghiale nei Parchi nazionali

-Il monitoraggio delle cinque maggiori specie di uccelli marini di interesse conservazionistico

-Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione

-L’impatto antropico da pressione turistica nelle aree protette:

interferenze sul territorio e biodiversità

-Il monitoraggio delle specie di ambiente umido/acquatico

-L’impatto degli ungulati sulla biodiversità dei parchi italiani

-L’identificazione del network di hot spot di diversità della chirottero fauna

-Gli uccelli come indicatori della biodiversità: analisi delle comunità ornitiche negli agroecosistemi nelle aree protette

-International Waterbird Census

-La mappatura della protezione costiera e della resilienza in litorali sabbiosi afferenti alle aree protette

113 -Le api come bioindicatori154.

I due progetti più significativi sono quelle riguardanti la tematiche: della conservazione della lepre italica e del monitoraggio delle cinque maggiori specie di uccelli marini di interesse conservazionistico.

Con il piano di azione nazionale per la lepre italica sono state definite le possibili azioni per garantire la conservazione di questo fondamentale componente della biodiversità della Mammalofauna italiana.

Tra gli obiettivi generali di conservazione che il piano d’azione nazionale prevede vi rientrano:

- la formazione di un gruppo di lavoro e coordinamento dei soggetti impegnati nella conservazione della lepre italica

- importanza della conservazione, che significa aumento delle conoscenze sulla distribuzione, miglioramento dell’habitat, aree faunistiche per lo studio e la reintroduzione

-riduzione dei fattori di rischio, che tratta anche la limitazione delle popolazioni di lepri europee

-divulgazione e comunicazione

-incentivazione degli studi, che riguardano gli studi sull’ecologia, il comportamento, l’idoneità ambientale e la variabilità genetica.

Dall’anno di pubblicazione del piano d’azione nazionale del 2001 si sono avuti miglioramenti notevoli per quanto riguarda la conservazione di questa specie, sia in termini di azioni dirette di conservazione, sia per quanto riguarda l’aumento delle conoscenze sull’ecologia e il comportamento155.

Mentre il piano d’azione per il monitoraggio delle cinque maggiori specie uccelli marini di interesse conservazionistico rientra tra le attività che il Parco Nazionale del Circeo ha attuato per la conservazione della

154http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=56 (consultato il 17 agosto 2020).

114 biodiversità presente nell’isola di Zannone. Alcune ricerche hanno evidenziato come la salute e la vitalità delle colonie di uccelli marini possano essere rilevanti indicatori della qualità ambientale dei sistemi costieri e dei mari.

La conservazione delle specie marine è minacciata da alcuni fattori come: la competizione e la predazione da parte di alcune specie invasive, l’intensa attività di pesca, che provoca sfruttamento delle risorse e riduzione delle risorse trofiche disponibili, l’inquinamento dei mari e il disturbo dei turisti. Pertanto questo tipo di situazione necessita di specifici e continui monitoraggi, grazie ai quali ottenere informazioni utili e comparabili con le diverse aree di nidificazione.

-Questo progetto, abbreviato in “The Big Five” viene sostenuto dal Ministero dell’Ambiente e comprende il Parco Nazionale del Circeo per l’isola di Zannone, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Parco Nazionale dell’Arcipelago La Maddalena e il Parco Nazionale Isola dell’Asinara.

Lo scopo che i diversi parchi si pongono poggia su nuove tecniche di raccolta dati e aggiornamento sui dati della produttività annuale, sulle stime di popolazione e la distribuzione locale di cinque specie nidificanti fra cui rientrano il: Marangone del ciuffo, la Berta minore, la Berta maggiore, il Gabbiano corso e il Gabbiano reale. Altro obiettivo è quello di creare un software per archiviare tutte le informazioni utili per riuscire a confrontarli e a programmare monitoraggi utili sia alla gestione.

Questa serie di attività permetterà di avere conoscenze distributive e quantitative aggiornate su specie chiave per la conservazione. Inoltre le pubblicazioni finali permetteranno di offrire un supporto informativo fortemente valorizzabile anche a livello didattico e di promozione156.

Sul sistema dei 24 Parchi nazionali, la Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm), ha premiato l’Ente Parco nazionale del Circeo per le attività che ha dedicato alla conservazione e gestione della

115 biodiversità. Questo è stato un riconoscimento gestionale fondamentale per il Circeo e che riguarda l’azione di sistema relativa alle comunità ornitiche negli agroecosistemi dei Parchi Nazionali.

-Il progetto, proposto dal Parco del Circeo nel 2016 e finanziato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito delle direttive per l’indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità, ha come scopo quello di incrementare le conoscenze sulle popolazioni di uccelli degli agroecosistemi di cinque Parchi Nazionali (PN del Circeo per primo e a seguire il PN dell’Appennino Tosco-Emiliano, il PN dell’Arcipelago Toscano, il PN dei Monti Sibillini e il PN del Gran Sasso e dei Monti della Laga), così da poterne valutare lo stato delle popolazioni e i fattori che specifichino la presenza e la distribuzione all’interno delle aree protette.

Da questa indagine emerge l’importanza degli agroecosistemi per la conservazione della biodiversità e dell’esigenza di porre attenzione a questi ambiti per salvaguardarli e migliorarli.

Allo stesso tempo viene evidenziato il ruolo di comando che i Parchi nazionali possiedono per la conservazione e la valorizzazione degli agroecosistemi e nell’insieme dell’intero territorio. Il compito principale dei Parchi consiste non soltanto nel proteggere le aree più selvagge in cui vivono specie rare e preziose, ma anche salvaguardare una agricoltura e una zootecnia tradizionali, che possono essere i mezzi efficaci per la conservazione dell’eterogeneità ambientale e della diversità biologica, oltre a possibili laboratori per un’agricoltura pulita.

Altra menzione speciale per il Parco del Circeo è avvenuta per il progetto "Difesa dall’erosione costiera, un servizio ecosistemico” insieme alle attività svolte e ai risultati ottenuti in collaborazione con Ispra in rapporto all’impatto antropico. E’ stato evidenziato l’efficace lavoro svolto sui modelli di indagine utilizzati e la capacità di aggregazione di altri enti intorno a progetti

116 dell’Ente Parco che saranno utili anche agli enti locali per prendere parte a bandi di finanziamento157.

-Progetto su agricoltura compatibile con la tutela dell’ambiente acquatico e della biodiversità nel Parco Nazionale del Circeo

Il Piano d’Azione Nazionale che comprende una serie di misure per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari al fine di salvaguardare la salute umana, l’ambiente e la biodiversità, prevede la regolamentazione dei prodotti pericolosi per gli ecosistemi acquatici.

Per riuscire a fare ciò il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha affidato ad ISPRA (istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) un progetto che può essere svolto con la collaborazione di sei enti gestori/competenti di Zone Ramsar con l’obiettivo di valutare l’uso di prodotti fitosanitari, le criticità che ne possono emergere e le necessità delle aziende per la realizzazione di un’agricoltura compatibile con la tutela della biodiversità e delle funzioni degli ecosistemi acquatici.

Al progetto prende parte anche il CREA, utile per l’individuazione delle misure dei Piani di Sviluppo Rurale per ottenere lo sviluppo di un’agricoltura di qualità158.

-Progetto Life Samfix

<A settembre 2016 nel del Parco Nazionale del Circeo è stato scoperto il primo focolaio di Asian Ambrosiam beetles presente all’interno di un’ecosistema naturale europeo lo Xylosandrus compactus e lo Xylosandrus crassiusculus. Questi coleotteri, che ospitano funghi simbionti, scavano gallerie in rami giovani e tronchi di alberi. Gli alberi infestati possono mostrare avvizzimento, deformazione del ramo, rotture e declino generale. Alla fine si

157https://www.latinaoggi.eu/news/attualita/84989/biodiversita-il-parco-del-circeo-premiato-

dal-ministero (consultato il 6 agosto 2020).

158http://www.parcocirceo.it/pdf/4_DDPP_Cap_4_appr_CD_23_2_09.pdf, p.4, (consultato il

117 può verificare un dissecamento diffuso della macchia mediterranea, come è avvenuto nel Parco del Circeo su un’area di 13 ettari159>.

Il Progetto intende condividere, utilizzare le competenze, le scoperte e le ricerche, ma anche creare specifici protocolli e adoperare strumenti che possano essere testati nei vari siti. Pertanto gli obiettivi da realizzare sono i seguenti:

 Inserire nelle vicinanze dei Parchi dei protocolli di prevenzione, allarme rapido, contenimento di recenti infestazioni e prevenzione per le future espansioni

 Migliorare le conoscenze su percorsi, rischi, protocolli di prevenzione, reti e esperti del Mediterraneo e dell’UE, così da facilitare l’adozione di misure fitosanitarie e la replicazione di protocolli sviluppati per tutelare le foreste mediterranee e i paesaggi di macchia mediterranea.

 riduzione dell’80% delle specie esotiche invasive nelle aree principali del progetto e nessuna espansione in altre aree dopo il 2020

 modalità e percorsi di invasione identificati

 120 stakeholder locali come gestori dei parchi, guardie forestali, vivaisti, proprietari di frutteti, ispettori pubblici già a conoscenza dei rischi di invasione e della necessità di un sistema di prevenzione

 80% dei visitatori del parco e 1500 studenti delle scuole superiori informati sulle specie aliene invasive e dei loro rischi per la conservazione della biodiversità160.

-Progetto Europeo Life Rewetland

<Con questo progetto si intende avviare un programma di riqualificazione delle acque superficiali dell’Agro Pontino, attraverso la realizzazione di un sistema di fitodepurazione diffusa.

159http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=132 (consultato il 20 agosto 2020).

118 Il Progetto è finanziato dall’Unione Europea e i partner sono: la Provincia di Latina, in qualità di ente capofila e coordinatore, il Parco Nazionale del Circeo, il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, il Comune di Latina e la società U-Space s.r.l che fornisce la consulenza tecnica per la predisposizione e gestione del progetto. Il progetto è stato avviato nel gennaio del 2010 e si è concluso nel giugno 2013. Si sviluppa in tre diverse fasi nelle quali saranno svolte differenti azioni, alcune di competenza dei singoli partener, altre condivise da tutti161>.

Nella prima fase è stato compilato un rapporto sullo stato dell’ambiente nella Pianura Pontina e ideato un geodatabase.

Nella seconda fase vengono realizzati interventi concreti che comprendono un ecosistema filtro nel Parco del Circeo, un parco lineare naturale all’interno dell’area retrodunale della Marina di Latina, delle fasce tampone lungo alcuni canali di bonifica. In questa fase verrà definito il programma di miglioramento ambientale e realizzata una Valutazione Ambientale Strategica.

E infine nella terza fase avverranno azioni di monitoraggio dello stato dell’ambiente e di verifica dell’efficacia del programma. Gli interventi potranno essere visitati attraverso specifici percorsi e promuovendo specifiche attività di formazione indirizzate alle scuole.

In conclusione gli scopi che il progetto vuole raggiungere sono uno sviluppo di modelli gestionali sostenibili e la riqualificazione ambientale di un territorio ormai ampiamente trasformato dall’uomo162.

4) Educazione ambientale e progetti scolastici

L’Ente Parco tramite l’educazione e l’interpretazione ambientale vuole far sì che le persone instaurino un rapporto e un comportamento armonioso con il mondo naturale e che creino un senso di appartenenza con la natura, la storia e le tradizioni. In questo modo le persone sono in grado di comprendere

161http://www.parcocirceo.it/pagina.php?id=47 (consultato il 20 agosto 2020).

119 l’importanza della conservazione della Natura, riuscendo a prendere parte alle scelte di gestione dell’Ente stesso.

Il Parco è in grado di offrire ai propri visitatori la possibilità di capire come funzioni la vita e di cosa la foresta, le dune, i laghi, il mare abbiano bisogno per vivere bene grazie agli incontri con gli animali e le piante che abitano questi meravigliosi ambienti naturali.

Pertanto l’Ente Parco si occupa di organizzare e attivare programmi di educazione e interpretazione ambientale per tutte le fasce d’età con l’obiettivo di trasmettere ai turisti il valore del Parco.

Questi programmi vengono pianificati da un gruppo specializzato di educatori e di accompagnatori che garantiscono l’efficacia dei risultati permettendo di scoprire angoli affascinanti del Parco.

L’Ente Parco Nazionale del Circeo gestisce il centro visitatori e il museo di Sabaudia ed inoltre collabora con le associazioni e le istituzioni del territorio per progettare, realizzare attività di partecipazione, sensibilizzazione, promozione e interpretazione ambientale. Tutto questo nasce con il fine di valorizzare le risorse del territorio, permettendo alle persone di vivere esperienze belle ed educative, garantendo così la conservazione stessa di queste risorse163.

Il Parco Nazionale del Circeo per i più giovani è riuscito a ideare due diversi progetti, i quali sono indirizzati a bambini e ragazzi di età diverse. Infatti per i bambini delle scuole d’infanzia e delle scuole primarie è stato avviato il progetto

-“Nonostante…in natura sto bene!” con l’obiettivo di riuscire a

avvicinare i bambini e le famiglie alla natura, per cercare di prevenire il problema dei più giovani, ovvero quello di praticare uno stile di vita segnato dall’eccessivo uso di tecnologia e spazi chiusi.

120 Questo progetto iniziato diversi anni fa si basa sull’alternanza di uscite con attività in natura e attività al chiuso di gruppi di terapia di otto/dieci bambini di età compresa tra i quattro e i dieci anni. Sotto l’osservazione degli esperti i bambini sono aiutati a sviluppare e in alcuni casi anche a riabilitare aspetti deficitari nell’ambito motorio, comportamentale, sociale e psichico. Il tutto è possibile attraverso attività sensoriali, scoperte avventurose, giochi, narrazioni e una forte collaborazione da parte delle famiglie che vengono coinvolte sia partecipando a alcune uscite in natura, sia seguendo un percorso di parent training condotto da psicologi della tutela salute mentale e riabilitazione età evolutiva (TSMREE).

Il progetto viene condotto da parte degli operatori del Servizio Educazione dell’Ente Parco Nazionale del Circeo e da operatori del TSMREE e del Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile-Azienda USL di Latina e Sabaudia e in collaborazione con operatori dell’educazione ambientale, del gruppo cinofilo, del reparto a cavallo, dell’ex Corpo Forestale dello Stato

attualmente Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità.

Successivamente nel 2014 sono state introdotte altre due ricercatrici psicologhe che attualmente stanno studiando la metodologia con lo scopo di convalidare questo metodo di lavoro innovativo e unico in Italia164.

Mentre per i bambini delle scuole primarie e secondarie è stato avanzato il progetto

- “I custodi della duna”. Tale progetto consiste in un progetto di ricerca

e azione per l’adozione della Duna da parte delle scolaresche di ogni ordine e grado nei comuni del Parco. Questa idea prevede una prima fase di formazione degli insegnanti durante la quale si individueranno le linee guida di lavoro, condivideranno le conoscenze, gli obiettivi e si raccoglieranno le informazioni generali e di dettaglio sull’ambiente dunale e sulle sue criticità. Mentre nella seconda fase si terranno nelle classi degli incontri con gli alunni e delle uscite sulla duna. Oltre a ciò sono previste visite guidate per adulti o

121 alunni che non partecipano al progetto e un evento dimostrativo aperto alla cittadinanza.

Gli obiettivi che tale progetto intende ottenere sono i seguenti:

- Avanzare un progetto di conoscenza, studio gestione e divulgazione per la tutela su un’area dunale

-Attivare il progetto di tutela con l’aiuto di esperti dell’Ente Parco in materia scientifica e didattica

-Mettere in atto il piano di gestione e cura elaborato da parte degli alunni - Per una maggiore sensibilizzazione intraprendere attività di tutoraggio e attività di comunicazione165.