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<A descrivere in modo così semplice ed efficace la Sila fu Norman Douglas nel 1915 che la definì “un venerando altipiano granitico, che già si

ergeva qui quando gli orgogliosi Appennini sonnecchiavano sul letto melmoso dell’Oceano, una regione dolcemente ondulata con le cime delle colline coperte di boschi e le valli in parte coltivate e in parte adibite a pascolo. Se non fosse per la mancanza dell’erica con le sue caratteristiche sfumature

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violacee, il viaggiatore potrebbe credere di essere in Iscozia”. Egli seppe condensare in poche parole le più importanti caratteristiche del paesaggio silano: l’antica orogenesi del massiccio, la dolce morfologia dei rilievi e l’aspetto nordico del paesaggio14>.

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Figura 4 Paesaggio della Sila

La Sila presenta una orogenesi e una struttura geologica completamente diversificata dal restante Appennino. La Sila è composta da rocce cristalline e in parte da graniti, sugli orli dell’altopiano si riscontrano: scisti, micascisti e gneiss a ponente, calcari cristallini a settentrione, argille e marne plioceniche a levante e arenarie mioceniche sempre a levante16.

Oltre a ciò, sulla Sila si prospetta un variegato e numeroso sistema di cavità ipogee: dalle grotte carsiche delle isole calcaree del M.S. Elia (Grotta di ‘Ntoni Maria) e del M.di Tiriolo, nel Gruppo del Reventino-Mancuso, alle grotte nei gessi di Verzino (Grotta di Grave Grubbo e Grotta dello Stige), di Caccuri (Grotta del Palummaro) e di Marcellinara. Inoltre lo studioso Gioacchino Lena evidenzia come in Sila siano ancora marcati i segni lasciati dagli antichi ghiacciai presenti sulle cime dei monti fino a 10.000 anni: su

M.Botte Donato e Serra Stella in particolare17.

14 Ivi, p.38.

15https://wiki.goonitaly.com/parco-nazionale-della-sila/ (consultato il 6 luglio 2020).

16 F.Bevilacqua, Il parco Nazionale della Sila, guida naturalistica ed escursionistica, (cit. nota 8), pp.38-39.

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Figura 5 Grotte di Verzino

La seconda caratteristica paesaggistica riconosciuta alla Sila è il fatto che si propone come acrocoro, ovvero un complesso montuoso circolare che si eleva dalle pianure e dalle valli circostanti grazie a una imponente scarpata che si allunga verso il suo interno in forma di altopiano.

La terza caratteristica del Parco riguarda un particolare aspetto estetico, ovvero la distintiva morfologia della Sila insieme al suo principale ornamento (le foreste di conifere e soprattutto quelle di Pino laricio) rende questo complesso massiccio un’area del tutto originale nel comprensorio mediterraneo19.

<Le attuali foreste sono inframmezzate da ampi, fertili ed ameni pascoli e terreni coltivati, sin da tempi dei Romani, su terreni granitico-cristallini>20.

All’interno della Sila vi è una distinzione tra Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola. A queste tre se ne aggiunge un’altra che diviene una sorta di prolungamento sud-occidentale: il Gruppo del Reventino-Mancuso. L’altopiano ha una altezza che oscilla tra i 1200 metri e i 1500 metri, ad eccezione del M. Botte Donato con i suoi 1928 metri21.

18 Mimmo Stirparo, https://www.ilcirotano.it/2015/11/03/le-grotte-di-verzino-spettacolo-

naturale-lungo-5-chilometri/, consultato il 6 luglio 2020.

19 F.Bevilacqua, Il parco Nazionale della Sila, guida naturalistica ed escursionistica, (cit. nota 17), pp.39-40.

20http://www.parcosila.it/it/il-parco/territorio.html (aggiornato il 16 giugno 2019).

21 F.Bevilacqua, Il parco Nazionale della Sila, guida naturalistica ed escursionistica, (cit. nota 19), p.41.

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Figura 6 Monte Botte Donato

La Sila Greca si estende a nord-est al di sopra dei corsi F. Mucone e del F. Lese.

Il paesaggio della Sila Greca è simile a quello più tipico dell’altopiano con vaste ed estese pinete, faggete e radure a pascolo. I crinali si configurano ricoperti di boschi, radi di pini e in maggior misura di querce. Le pendici scendono scoscese verso i fondivalle dove i torrenti si insinuano in gole incassate con tratti a canyon (medio corso del Trionto, Laurenzana, Colognati, Coserie-Vulganera) e cascate di notevole altezza (Cascate del

Cerasia, del Colognati, del Laurenzana)23.

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Figura 7 Cascate del Colognati

A sud dei fiumi Mucone e Lese e della dorsale dei monti Forgiari, Altare e Sordillo, è la Sila Grande, la più conosciuta, estesa ed elevata delle tre Sile. Il nucleo principale è formato dai rilievi di Cozzo del Brigante (m.1521), Cozzo del Principe (m.1626), M. Pettinascura (m.1689), Serra

22https://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/2017/02/09/sila-passeggiata-su-monte-

botte-donato/, consultato il 6 luglio 2020.

23 F.Bevilacqua, Il parco Nazionale della Sila, guida naturalistica ed escursionistica, (cit. nota 17), pp.41-42.

24 Francesco Madeo, http://www.francescomadeo.it/parco-ambientale-del-colognati/ (consultato il 6 luglio 2020).

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Ripollata (m.1682), Serra della Castagna (m.1583), M.Spina (m.1643). Il paesaggio della Sila Grande viene definito grandioso dal momento che alle dorsali ricoperte di fitte pinete e faggete si alternano ampie valli di origine lacustre, in parte colmate da laghi artificiali (Cecita, Arvo, Ariamacina, Votturino) e enormi praterie come quelle di Macchialonga e Macchiasacra. Non mancano le gole fluviali concentrate massivamente nel tratto in cui i principali corsi d’acqua vanno oltre la scarpata orientale dell’altopiano25.

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Figura 8 Lago artificiale Cecita

Il corso dell’Ampollino con l’omonimo lago segna il confine tra la Sila Grande a nord e la Sila Piccola a sud.

La Sila Piccola è anche essa formata da una sostanziosa serie di dorsali e di valli. A sud dell’Ampollino e del suo affluente di destra Ciricilla vi è la catena del M.Scorciavuoi (m.1745) con le vicine cime di Timpone della Guardiola (m.1667), Timpone della Monaca (m.1598), Timpone Zacarogno (m.1397). Anche qui nella Sila Piccola i rilievi sono tappezzati di fitte faggete e pinete con diffusione di abetine e quercete. I fondivalle sono ricoperti non solo da estese praterie ma anche da laghi artificiali27.

25 F.Bevilacqua, Il parco Nazionale della Sila, guida naturalistica ed escursionistica, (cit. nota 23), p.44.

26http://www.portalesila.it/i-laghi-della-sila-cecita-il-grande-lago/ (consultato il 6 luglio 2020).

27 F.Bevilacqua, Il parco Nazionale della Sila, guida naturalistica ed escursionistica, (cit. nota 25), pp.44-48.

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Figura 9 Lago Ampollino

Ultima porzione geografica della Sila è il Gruppo del Revantino- Mancuso, composto da una catena montuosa che circonda la piana di S.Eufemia tra il tratto terminale della valle del Savuto ad ovest e la valle dell’Amato.

Il paesaggio del Gruppo del Reventino-Mancuso ricalca quello della Sila Piccola, della quale riporta alcune caratteristiche: le ampie conche a praterie e i rilievi ricoperti di pinete e faggete, oltre al fatto che il gruppo annovera anche zone montane ricoperte da castagneti da frutto e da querceti29.