L'ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, FIN A NZA , COMMERCIO, BANCHI, FER R O V IE IN TER ESSI P R IV A T I
Anno XIV - Voi. XVlil
Domenica 6 Novembre 1887
N. 705
PROGRAMMA NUOVO ?
Siam o poco lontani orm ai dal tem po nel quale il discorso della Corona, la presentazione dei progetti di legge e le dichiarazioni dei m inistri al P arlam ento ci faranno conoscere con quali intendim enti il G a binetto voglia risolvere le gravi questioni che a tte n dono da tanto tem po una chiara, precisa e costante volontà che le presenti quali sono ed accenni la via per toglierle di mezzo.Fino ad ora, alm eno da quattro anni a questa parte, siamo stati abituati ad avere u n G overno senza pensiero proprio, m a pronto ad afferm are quello che potesse raggiungere in P arlam ento una m aggioranza qualunque ed im pedire una crise. — R eplicatam ente dim ostram m o che u n sim ile p ro gram m a di G overno è il peggiore di tutti, perchè non soltanto sopprim e 1’ azione guidatrice che deve avere sulle Cam ere, ma eccita in queste appetiti e passioni che dapprim a sono tim idi, ma diventano poi tanto più esigenti quanto m aggiore è la facilità colla quale veggono soddisfatte anche le m eno ragionevoli dom ande. — I fatti sono venuti a provare pur troppo lum inosam ente che eravam o nel vero biasim ando tale condotta ed a poco a poco il paese, a cqi tutti giusta m ente riconoscono tanto buon senso, si è venuto ribellando contro tale sistem a ed ha accolto quasi con soddisfazione anche le luttuose circostanze che venivano in certo modo a lasciar sperare che si sarebbe cam biata strada.
E in verità bisogna che il G overno si affretti a dim ostrare che veram ente vuol battere una via di versa, non a parole, m a a fatti.
Fino ad ora, p er ciò che rig u ard a le m aterie che più ci interessano, non possiam o certam ente affer m are che i sintom i di un cam biam ento di sistem a sieno m olto visibili, anzi, se le voci che si lasciano co rrere sono vere, dobbiam o tem ere che sul propo sito anche ferm o di pochi nuovi M inistri, prevalga l’abitudine fiacca dei molti vecchi.
Noi non abbiam o approvato e non approviam o quanto si fa intorno ai trattati di com m ercio, e con tinuiam o ad avere serio tim ore che vi sia deliberato proposito di volere applicare le tariffe generali verso la F ran cia, m entre dovevam o accontentarsi J i sti pulare un trattato sim ile a quello scadente che ci era stato abbastanza vantaggioso nei risultati. Non dividiam o le speranze che alcuni m ostrano di avere sugli effetti delle tariffe generali, anzi tem iam o che saranno causa di guai molto seri tanto econom ici che finanziari.
Il discorso di Torino dell’ on. C rispi, che n e pare
avrebbe potuto contenere qualche chiara parola sul l’argom ento, non ha che la seguente sibillina espres sione che ha tutta l’ aria di essere m anifattura di quegli stessi econom isti liberali che a forza di ma e di se sono arrivati a regalare all’ Italia i dazi sui cereali pu r dichiarandosi nem ici del protezionism o. L ’on. Crispi disse a Torino : « La reciproca tutela della diversa produzione e del lavoro diverso, [che in tanto combattersi di teorie economiche è la sola pratica che si possa ascoltare, ci offre larga base ad equi compensi ed a giusti compromessi ». E confessiamo che la nostra intelligenza non arriva a spiegare che cosa volesse dire con ciò l’ illustre oratore.
N on abbiam o approvato e non approviam o la condotta del G overno in questi ultim i anni r i spetto alla circolazione. Nei m esi appena ora trascorsi si sono inacerbiti quegli inconvenienti che tanto si lam entavano, e, se dobbiam o dire il vero, ci parve che gli atti com piuti anche recentem ente dal G overno siano ancora -peggiori di quelli che erano stati com piuti o tollerati dapprim a. — Il program m a sem bra essere racchiuso in questa form ula : La circolazione lim itata ed allargati gli sconti; — alcuni giornali chia m ano questo u n rebus noi la direm o polvere negli occhi. — Siam o a pochi m esi di distanza dalla sc a denza del privilegio delle B anche di em issione e non si sa ancora quali sieno i concetti fondam entali del governo sulla q u estio n e ; in F rancia si discutè già del rinnovam ento del privilegio colla Banca di F ra n cia la cui scadenza è nel 4897.
Sappiam o il G overno è ancora incerto sulla que stione delle costruzioni ferroviarie e m entre da tutte le p arti viene spinto a p rendere una decisione ra dicale che sciolga definitivam ente il problem a, affin chè per vari anni non se ne p arli più, si prevedono dai bene inform ati, soluzioni che lascieranno o quasi strascicare 1’ argom ento ancora per m oltissim i anni. E , se è vero quanto ci si afferm a, i m inistri veggono benissim o quale dovrebbe essere la vera m isura da prendersi, ma stim ano pericoloso presen tarsi al P arlam ento chiedendola. D om andate poi in che consista il pericolo e vi d iran n o .... quello di un voto contrario.
Infine, dopo tanti mesi di aspettativa p er sapere in qual modo il G overno concilierà le costruzioni ferroviarie, la spedizione d ’ A frica ed il disavanzo di 8 0 milioni del bilancio, si viene a sapere c h e ,, tutte le novità finanziarie si rid u rran n o alla tassa militare già rejetta dal P arlam ento ed a qualche aum ento di dazio.
pre-sentazione dei progetti di legge ci procurerà la sor presa più grata, quella di vedere che le nostre pre visioni, punto rosee, sono fallaci. Ma in verità che se si continuasse nel sistem a fin qui seguito d o vrem m o dire che la fibra dei nostri Uomini di go verno è veram ente infiacchita. Gli espedienti possono valere p er su p e ra re u n breve periodo scabroso, ma non possono essere elevati a sistem a senza gravis sim o danno pel pubblico bene. E il dire, com e fa qualche m inistro quando stretto dalla logica dei fatti non ha altra risposta : al mio posto fareste altrettanto, è dim enticare che non è essere sano che un uomo di stato faccia da m inistro, anche là dove la sterile politica non entra, quello che da deputato e da cittadino com batterebbe. A spettiam o tuttavia e spe riam o.
intorno alla questione della responsabilità dei soci nelle unioni cooperative
La vessata questione cui allude il titolo di questo breve scritto s’ò dibattuta fra noi quasi soltanto ri spetto alla cooperazione di credito e specialm ente nelle controversie agitate, e giova credere definite orm ai, fra i propugnatori esclusivi delle banche po polari anonim e e chi fondò in patria le casse rurali, p er iniziativa dei prim i fattisi a discutere la novella propaganda di cui non è interam ente ignoto lo svol gim ento ai lettori dell’ Economista *). N aturale che in ciò, le istituzioni tra le quali sorse il paragone ispirandosi tu tt’e due agli esem pi della G erm ania, ai docum enti tedeschi soprattutto, d’ogni parte si avesse ricorso. Ma poiché in m ateria di citazioni il sinda cato dell’esattezza non è superfluo m ai, e poiché non sono m ancate in tal riguardo le affermazioni dogm a tiche ed assolute quanto im precise, non sem brerà inopportuno qualche nuovo chiarim ento su questo punto col sussidio di testim onianze, in parte recen tissim e, deposte dalla voce stessa dei cooperatori pra tici nel paese di S chulze-D elitzsch e di Raiffeisen. Com ’è noto il principio fondam entale delle associa zioni cooperative tedesche, q u alunque ne sia la qua lità e il tipo, q u alunque l’ ispirazione onde ripeton la vita, qualunque l’indirizzo, cui ubbidiscono, è uno: la responsabilità solidale illim itata dai soci. P er quello com battè con invitto zelo e con incontestato valore l’illustre cittadino di D elitzsch, a quello tu t tavia aderisce con incrollata fermezza il venerando B orgom astro di H eddesdorf, quello seguono e difen dono gli altri prom otori e duci della cooperazione germ anica. L ’asserzione ripetuta fra noi sulla tendenza contraria alla solidarietà-senza lim ite, apparsa di re cente in G erm ania, si manifesta infondata, ed erroneo il supposto di u n ’evoluzione nelle idee dello SchuIzS e de’ suoi seguaci in proposito, particolarm ente per quanto concerne le unioni di credito.
Intanto la legge tedesca sulle associazioni non ri conosce agli istituti cooperativi fondam ento diverso dalla solidarietà senza confine, e il disegno di riform a,
l) Le casse rurali fondate dal D.r Wollemborg,
nel Veneto, specialmente, e in Lombardia, Piemonte e Toscana sono ora, dopo la prima sorta a Loreeeia
nel 1883, 36. 65
che lo Schulze ne ha lasciato, m antien ferm o il prin cipio. Certo anche lo Schulze avea veduto negli u l tim i suoi anni form arsi un partito favorevole al r e stringim ento della responsabilità fra i soci delle sue banche popolari. Un nuovo ceto di banchieri, di grossi negozianti ed industriali s ’ era andato aggregando alle unioni di credito, già quasi esclusivam ente com poste dal popolo m inuto, e molte di esse un nuovo spirito agitava, nuovi im pulsi m uovevano; parecchi tra i m odesti sodalizi di debitori grado grado a- vean m utato form e ed uffici, atteggiandosi a veri e propri istituti bancari, consentendo grosse quote in dividuali d ’interesse, intendendo a crescere senza m isura i dividendi; alim entando la speculazione e ri cavandone il proprio alim ento, finché, rapidam ente percorsa la lubrica via della loro degenerazione, dalla insperata altezza finanziaria raggiunta, precipitavano a un tratto nel b aratro del fallim ento. Sorgevano poi dalle consum ate catastrofi colle grida di dolore gravi consigli e m oniti severi, ma insiem e sorgevano le avversioni al vincolo solidale, che nel fatto avea avuto giusta ma dura sanzione.
Ma nelle Unioni, avventuratam ente più num erose, dove la fedeltà alle tradizioni schiettam ente popolari dell’ istituto s’era tenuta e il fatai germ e del d iv i dendo soffocato, com e nei sodalizi m odellati sul più alto e puro tipo vagheggiato dal Raffeisen, si serbava unanim e il favore e il consenso all’antico sperim en tato fondam ento e con fervore non intiepidito tuttora si serba. P u re lo Schulze incalzato dalle nuove do m ande, aveva da ultim o deposto alquanto della sua vecchia assoluta repugnanza a ogni lim itazione della responsabilità, e nel suo ultim o libro ne chiariva le condizioni. E il deputato M irbach elaborava un d i segno di legge che, ispirandosi alle idee dell’illustre giureconsulto G oldschm idt, am m etteva anche le as sociazioni a responsabilità lim itata. Ma il pensiero di questi lavori derivava da un largo concetto di li b ertà e dall’ esam e delle svariate possibili applica zioni del principio cooperativo, non mai da un ’ a v versione alla solidarietà senza confine, cui d’ogni parte si augurava che il ceppo delle associazioni rim anesse ligio ad ogni modo, anche quando nell’ interesse della facoltà di scelta la legge avesse riconosciuto pu r le cooperative a responsabilità lim itata.
Va notato bene del resto com e s’intenda la soli darietà lim itata dello Schulze, dal M irbarch, dal G oldschm idt e dagli altri propugnatori della nuova form a accessoria accanto alla principale. A nche in quella, ch’essi concepiscono sem pre com e antitetica alla società per azioni la responsabilità dei soci ri m ane personale e solidaria egualm ente. L'anoni mato essi dichiarano, pur difendendo o accettando
t
la nuova form a sociale, assolutam ente inam m issibile com e principio organico generale della cooperazione p o p o lare; e quella invocano appunto ad ev itare.c h e una parte delle antiche unioni fatte potenti possano tram u tarsi in società per azioni e an d a r perdute cosi per la causa ad essi diletta. Una cooperativa senza solidarietà è una contraddizione in sé stessa.I congressi delle associazioni si pronunciano nel m edesim o senso invariabilm ente ‘). E 1’ avvertenza
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im portante teoricam ente e praticam ente ha, p er quanto s’ è detto u n particolar valore per noi, chi rifletta all’ ordinam ento dei sodalizi voluti contrapporre in Italia alle novelle unioni a responsabilità senza limite.
Intanto, per tornare al soggetto, la legge germ a nica sulle associazioni non si può prevedere quando abbia ad essere riform ata, e tutto il gigantesco m e raviglioso edificio della cooperazione tedesca s’im pernia, rifuggendo dalle discipline com m erciali dettale p er le società azionarie, sulla base salda della solidarietà illi m itata dei soci. In tal senso valgono autorevolm ente le notevoli manifestazioni recenti cui s’ è alluso in principio.
L ’ ultim o congresso generale dei giuristi tedeschi tenuto a W iesbaden, adottò una proposta di cui fu relatore il professor Cosack dell’università di Berlino recisam ente contraria a ogni ristringim ento della re sponsabilità sociale negli istituti cooperativi. Con ca lore costante sostiene la stessa idea la federazione delle casse di prestiti, e, siccom e si riferisce nel fa scicolo di agosto della Cooperazione rurale, ') anche nell’ultim a assem blea generale da essa bandita u n ’al tra volta si affermò, coll’esperienze concordi di tutti i sodalizi collegati la com pleta assenza d’ ogni peri colo della solidarietà nell’organism o delle casse rurali.
Il congresso aperto il 25 agosto p. p. a Plauen dalle unioni cooperative del sistem a di S chulze-D elitzsch, cui le banche popolari italiane vantano quasi loro esem plari, nelle sue deliberazioni intese a form ulare le proposte per la futura revisione della legge sulle associazioni, nonché ad affievolire il rigore del vin colo sociale, si dim ostrò incline ad afforzarlo. Così si spiegano i voti dell’adunanza pel divieto obbliga torio ai soci di recedere anzi la fine dell’ anno so ciale e senza anticipata disdetta di un m ese alm eno o per l’estensione ai soci cessati della piena re sp o n sabilità, quanto alle obbligazioni contratte dal soda lizio d urante la loro perm anenza senza prescrizione di tempo, e solidale com e pei soci rim asti colla condanna legale d’ ogni diversa disposizione degli statuti sociali. — Lo spazio vieta di rip ro d u rre dalla relazione ufficiale del congresso alcune particolari espressioni di ripugnanza dal punto di veduta coo perativo al sistem a delle società p er azioni. Ma non è possibile om ettere il testo letterale della risoluzione seguente, al significato della quale l’ unanim ità del voto conferisce speciale rilievo e che in relazione all’ oggetto delle discussioni italiane sull’ argom ento acquista singolare im portanza. « R accom anda il con gresso, così la risoluzione cui non m ancò l’ assenso di u n solo rappresentante, alle unioni di credito anche se una legge futura consentisse le associazioni a solidarietà limitata di rimaner fedeli alla respon sabilità illimitata come al provato fondamento del credito ».
Così dopo un breve periodo in cui l’ostilità con tro il vincolo assoluto parevano aum entare, si ria s soda e rinverdisce la fede nel grande fondam ento della cooperazione popolare e si fortifica l’ am ore che le classi lavoratrici, le quali lo considerano
capitalizia c h e , restringendo la responsabilità dei soci alle sole quote sociali, sarebbero tra tte senz’al tro nel campo delle società per azioni.
*) La Cooperazione rurale, periodico mensile is ti tuito dal 1885 e diretto dal Dr. Wollemborg, è l’or gano nella stampa delle casse rurali italiane e so dalizi affini. Esce mensilmente in Padova.
com e efficace strum ento di ristoro m ateriale e m o rale, gli consacrano con sicura sincerità. L e m a n i festazioni dell’ ultim o congresso delle unioni, le di chiarazioni dell’ ultim a relazione annuale del loro R appresentante, *) testim oniano dell’ aspirazione che gl’ istituti fondati dallo S chulze nutrono sem pre più di ridursi ognora meglio ai loro gloriosi principi, per questa guisa rendendo al loro venerato m aestro l’ omaggio più degno.
E frattanto (alla fatta osservazione si connette lo gicam ente questa) nel difendere il principio della so lidarietà com e nel respingere energicam ente il m inac ciato intervento delle indebite vigilanze governative e ancora in altri punti, s’accordano le due m aggiori famiglie cooperative tedesche, e le differenze fra i due tipi principali dim inuiscono, e i rappresentanti delle due m assim e federazioni quasi ad un tem po invocano fra i sistem i diversi non la disputa e la g u e rra , ma la gara am ichevole e feconda. La varietà delle applicazioni di un ’idea essenziale è la condizione m igliore del suo progresso, cui serve ogni coscienzioso tentativo ed ogni onesto lav o ro , l’ esperienza ne chia risce il valore, e il tem po, suprem o fattore di lutto le um ane cose, consacra le opere solide e giuste.
L o re g g ia , s e tte m b re , 1887. #
L . WOLLEMBOKG
') V. Jahresbericht für 1886 über die auf Selbsthülfe gegründeten dentschen Erwerbs - und W irthschafts- genossensehaften - von F . Schenek Leipzig. 1887.
A M I U l SULLE F I U I S STRANIERE
(V ed i a r tìc o lo p re c e d e n te )
Asia.
Al 51 dicem bre 1885 nell’Asia eranvi in eserci zio 2 3 ,2 7 7 chilom etri di strade ferrate, così d istri buiti :
Nel’e Indie Inglesi . . . Chi!
Nelle Indie Neerlandesi . »
Nell’Asia Russa...»
Nell’Asia Minore . . . . »
Nel Giappone . . . . . »
Nell’ Isola di Ceylan . .■ »
Nella Concineina . . . . »
In C h in a... »
La m aggior parte di tali linee furono costruite coi capitali degli S tati europei aventi colonie in Asia. — L ’ lu g h ìlterra e l’ O landa iniziarono le costruzioni con m ire strategiche, onde facilitare il trasporto delle truppe e soddisfare ai principali bisogni della difesa nelle provincie poste sotto la loro dom inazione, Poco a poco p erò , conservando sem pre il loro carattere strategico, le v arie reti andarono grande m ente sviluppandosi servendo anche ai bisogni ag ri coli ed industriali, e, perm ettendo una circolazione più rapida e più econom ica delle m aterie di co n su m o, fecero cessare quelle periodiche carestie che tanto desolavano l’ interno delle Indie Inglesi.
AH’ infuori delle Indie, pochissim e ferrovie pos siede I’ Asia. — L ’ im m enso im pero chinese, fino a pochi anni or sono, ha sem pre resistito alla
zione delle ferrovie, e infatti ora non nè possiede che 13 chilom etri, cifra davvero insignificante per un im pero di 1 1 ,8 1 0 ,0 0 0 chilom etri quadrati di estensione.
S e l’ Im pero C hinese si è m ostrato ribelle, non altrettanto fecero gli altri S tati. — La R ussia ha solcato le sue provincie da im portanti ferrovie che congiungeranno le linee del Caucaso con quelle della P ersia e delle Indie. — Il G iappone pure prosegue con g ran d e attività la costruzione delle sue strade, ed ai 5 5 8 chilom etri in esercizio alla fine dei 1883, ben presto altri saranno aggiunti già progettati, fra cui la strada destinata a riu n ire Tokio, la nuova capitale dell’ im pero, a Kioto, l’ antica residenza im periale linea che sarà lunga, circa 480 chilom etri e che costerà 1 0 5 ,2 0 0 ,0 0 0 di lire.
La P ersia pu re, conscia dell im portanza della sua posizione per la quale, com e nell’ antichità può anche oggidì servire di legam e fra l’O riente e l’Occidente, ha riconosciuto essere necessario entrare nel m ovi m ento generale e perciò il M inistro dei Lavori Pub blici di quel paese si preoccupa della costituzione di una Società per costruire alcune linee riu n en ti le provincie interne al Golfo P ersico ed al Mar Caspio.
Indie Inglesi. — La costruzione delle ferrovie nelle Indie Inglesi incom inciò non è oltre v ent’ a n ni. — 11 prim o progetto delle due grandi linee che dovevano riu n ire i tre capo-luoghi di presidenza, B om bay-C alcutta e M adras, benché studiato fino dal 1833, non fu approvato che piu tardi e le due linee non vennero aperte all’ esercizio che nell’ anno 1871. — D’ allora la re te grandem ente si svolse ; — le frontiere dell’A fghanistan furono collegate col Golfo del Bengala ; Bom bay, già unita a M adras e Cal cutta, fu messa in com unicazione con Delhi e T u - ticorin (presso C eylan).
La re te indiana la quale nel 1873 non aveva che lo sviluppo di 1 0 ,4 3 2 chilom etri, uel 1886 raggiun geva 19,881 chilom etri in esercizio, oltre 9 7 3 in costruzione.
Il G overno inglese, che non volle avere nessuna ingerenza nell’esercizio ferroviario delle Isole B ritan niche, n ell’ India invece si fece prom otore delle co struzioni, guidandole sia nei rapporti stratetigici che in quelli com m erciali. — Quasi tutte le linee fu rono costruite con capitali forniti dal Governo inglese o da case bancarie inglesi con garanzia governati va. Soltanto in questi ultim i anni alcuni Rajahs hanno costruito con capitali p ropri alcune linee, quali quelle di R a d y -P o u n to m a , di Dhepal, ecc.
L a rete indiana è divisa in due parti : l’ una costituita ed esercitata dallo Stato, l’altra, mollo più estesa, costruita ed esercitata da Società private con garanzia governativa.
Lo scartam ento norm ale è di m. 1,67, ma sonvi m olte linee a scartam ento ridotto di diversa larghezza, che varia da 1.22 a 0.73. — L a m aggior parte però (16.000 cm. circa) è a scartam ento norm ale.
S u 19.881 chilom etri in esercizio ai 31 marzo 1886, 1 1 .4 4 3 erano di proprietà di Com pagnie europee sovvenzionate dal G overno, 7 .3 6 3 di proprietà del m edesim o e 1.073 degli Stati indigeni. — Le spese di prim o im pianto ascesero a 4 ,1 3 3 ,6 6 6 ,0 0 0 lire, di cui 2 .7 9 8 .9 6 8 .0 0 0 p er la rete delle Com pagnie, 1 .2 2 3 .7 9 3 .0 0 0 p er quella dello Stato,
1 2 8 ,9 0 3 ,0 0 0 p er le linee degli Stati indigeni con una m edia chilom etrica di 3 2 3 ,7 0 0 lire.
I risultati dell’ esercizio furono soddisfacenti; è però a notare com e i prodotti sieno più special- m ente dovuti al trasporto delle m erci essendo lim i tatissim o il num ero dei viaggiatori, giacché gli In digeni preferiscono ancora i mezzi ordinari di tra sporto alle ferrovie. P u r tuttavia un aum ento si ha sem pre, e infatti m entre su tutta la rete indiana nel 1881 non si trasportarono che 4 8 ,0 6 6 ,0 6 0 viag giatori, nel 188 3 se ne trasportarono 8 0 ,864,779, con un aum ento del 68,33 per ° / 0 ; le m erci creb bero nello stesso periodo di tempo da 9,319,421 a
1 8 ,923,385 di tonnellate.
I risultati dell’ esercizio nei due anni furono :
A n n o 1881 A n n o 1885
( Viaggiatori ) 138,453,000 lire
Prodotti lordi ! Merci... >301,452,030 lire 297,884,000 »
( D iversi.. . . ) 10,903, 000 »
Spese d’esercizio... 150,031,500 » 221,582’000 » Prodotti n e t ti... 151,420,500 » 225,658’000 » Interessi sul capitale di
1° impianto... 5,55 0/0 5,84 OIq
Percentuale d’esercizio 49,83 0/o 49,44 0/o
L ’ increm ento continuo dei prodotti ha perm esso alle Com pagnie di non ric o rre re alle sonvenzioni governative, dando ai loro azionisti dei dividendi che raggiungono il 4 , 9 7 per °/0 nel 1 8 8 0 .
il 5, 38 p er °/0 nel 1881. il 5, 35 per °/0 nel 1882. il 3, 91 per ° /0 nel 1 .83. e il 3, 84 per ° /0 nel 1883. Tali aum enti coincidono con una notevole dimi nunzione nelle tariffe, giacché, dai rapporti inviati al Governo inglese dai propri agenti, risulta che i prezzi di trasporto sulle linee indiane furono ribas sati del 23 per ° / 0 negli ultim i v ent’ anni, e sono tutti più bassi di quelli delle principali reti europee, fatto ciré em erge dal seguente prospetto :
Prezzo per tonnellata e p er miglio ( 1 .6 0 9 m etri)
G ra n o Z u cch ero C o to n e C arb o n e F e r r o in b a r r e I n g h i l t e r r a . . . 0,154 0,112 0,277 0,051 0,1065 G e rm a n ia ... 0,113 0,132 0,161 0,051 0,078 B elg io ... 0,079 0,100 0,174 0,037 0,050 O la n d a ... 0,086 0,086 0,161 0,048 0,069 I n d i a ... 0,085 0,085 0,128 0,064 0,085
I prezzi delle ferrovie indiane esposti più sopra sono quelli a breve distanza, giacché pei lunghi percorsi le v arie Com pagnie ne fanno di speciali bassissimi.
In seguito ad una inchiesta votata dal Parlam ento inglese nel 1884, all’ epoca delle carestie, che de solarono le Indie, il Governo decise di com pletare la rete indiana. V ari studi furono fatti a tal fine, dai quali risultò la necessità di costruire in 3 anni a l meno 6. 269 chilom etri di S trade, salvo a costruirne in seguito altri 3. 5 2 2 per dotare le Indie di una rete ferroviaria corrispondente ai loro bisogni.
La costruzione di tali linee venne già decretata e v e rrà eseguita coi denari forniti dal G overno in diano per una m età delle som m e necessarie (valu tate a 700 milioni di lire per i 6. 269 chilom etri) e da un sindacato di banchieri inglesi per l’ altra metà.
6 novembre 1887 L’ E C O N O M I S T A 717
La prim a strada ferrata costruita fu quella da Colombo a K andy, della lunghezza di 126 chilom e tri, collo scartam ento norm ale di m etri 1. 6 7 . Essa venne incom inciata nel 1862 e fu aperta all’eserci zio nel 1867. Da questa data incom incia la costru zione di tutte le linee secondarie che, collegandosi con la principale in esercizio, costituirono la rete attuale di 285 chilom etri di sviluppo, il cui prezzo di costo chilom etrico ha variato grandem ente per le grandi difficoltà tecniche incontrate nella esecuzione di talune opere d’ arte.
L’ esercizio delle linee del G eylan non presenta alcun che di menzionatole ; è fatto da Società private, con capitali inglesi garantiti, come i capitali im piegati nelle linee delle Indie;
Giappone. — Le prim e linee ferroviarie pro gettate nel 1868 nel G iappone furono quelle da Jedo e K ioto, le due capitali, a Yokoham a e Isonronga, centri com m erciali im portantissim i. In seguito a gravi difficoltà finanziarie insorte, il G overno dovette a b bandonare tale progetto, lim itandosi a costruire la linea da Tokio a Y okoham a, lunga 29 chilom etri. — O nesta strada, incom inciata nel 1870 e costruita dallo Stato ad un sol binario collo scartam ento di 1,067 m ., vene aperta all’esercizio nel 1 8 7 2 ; nel 1880 fu costruito anche il secondo binario, sp en dendo com plessivam ente 333,000 lire al chilom etro. — Dopo il 188 0 il G overno, col concorso della Società delle strade ferrate giapponesi, costituitasi con un capitale di un m ilione di' lire, ideò u n piano di costruzione che gli perm ise di avere alla fine del 1883 una rete di 426 chilom etri in esercizio, dei quali 2 9 5 appartenenti alla rete dello S tato e 131 am m inistrati dalla Società predetta, la quale riceve dal G overno una garanzia d 'in teresse per la linea da Tokio a NangasaW M ayebascki, lunga 1 1 0 ch i lom etri. — O ltre le linee in esercizio havvene a n cora per uno sviluppo di 4 3 6 chilom etri in co stru zione p e r conto dello Stato e di 8 3 9 in istudio, dei quali 611 a carico della Società giapponese e 198 a carico dello Stato.
L e spese di prim o im pianto delle linee in eser cizio al 1° G ennaio 1886 ascesero a 8 7 ,1 9 3 ,0 0 0 di lire, pari a 2 0 4 ,7 0 0 lire per chilom etro. — Non si hanno dati precisi intorno ai risultati dell’eserci zio; sem bra però che le spese non siano superiori agli in tro iti; questi crescono sem pre ma lentam ente, in causa della m ancanza di strade ordinarie d’ ac cesso alle ferrovie e delle difficoltà e spese che il com m ercio incontra, m assim e nelle provincie interne, per trasportare le m ercanzie alle stazioni.
Sarebbevi aneora da far m enzione delle ferrovie della China e di quelle progettate nel T on k in o , di m ediocrissim a im portanza. — In China il Governo essendosi sem pre opposto alla concessione di ferro vie, anzi avendo perfino distrutta quella che nel 1876 alcune case di com m ercio avevano] costruita a pro prie spese da S hanghai a W oosm ig (della lunghezza di 20 chilom etri) non si ha presentem ente che una brève linea di 13 chilom etri, a sistem a D ecanville, il cui esercizio ha prodotto buona im pressione sulle A u torità governative chinesi, le quali ora sem brano disposte ad accordare la concessione della linea T ientsin, Chang, Ghia, Y an, della lunghezza di 26 chilom etri.
Nel Tonkino, in seguito ai rapporti pervenuti al G overno di P arig i dalle A utorità locali, venne pro gettata la costruzione di una linea a scartam ento di
u n m etro, della lunghezza di 33 chilom etri, da Hanoi' a B ac-N in h , da concedersi ad una Società con una sovvenzione governativa. — Tale linea non è ora in corso di costruzione.
(Continua)
G. Lampugnani.
IL COMMERCIO ITA LIA N O
nei primi nove mesi del 1887
Il m ese di settem bre, ha avuto un m ovim ento com m erciale, esclusi i m etalli preziosi, di 192 m i lioni e mezzo; questi 192 m ilioni si dividevano in 1 2 0 di im portazione e 7 2 e mezzo nella esporta zione; perciò la im portazione fu superiore ui 8 m i lioni e mezzo, a paragone d e h settem bre 18 8 6 , e la esportazione inferiore di poco più di quattro.
M algrado questa influenza del mese di settem bre nel com plessivo m ovim ento dei nove m esi si hanno le seguenti cifre, sem pre esclusi i m etalli preziosi:
1887 D iffe re n z a col 1886
Importazione . L. 1,097,300,296 64,430,852
Esportazione . » 767'. 573,447 + 33,140,226
Totale . L. 1,864,873,743 + 97,571,078
Com prendendo in questo m ovim ento anche i me talli preziosi troviam o:
1887 D iffe re n z a col 1886
Im portazione. L. 1,171,543,036 95,556,592
Esportazione . « 863,257,962 -f- 92,656,226
Totale . L. 2,034,800,998 + 188,212,818
Diam o un rapido sguardo ai m ovim enti delle prin cipali voci :
Im portam m o in m eno 4 m ilioni di vino u n m i lione e mezzo di olio d'oliva, 2.2 di olio di cotone in più due m ilioni di 'petrolio ; la esportazione crebbe di 3 4 m ilioni per j| v\no di 0 ,7 p er lo spirito, di 0 ,3 per l'olio d'oliva.
Dei coloniali, la im portazione aum entò di 6 m i lioni del caffè, di 13 m ilioni dello zucchero, d im i n u ì nel tabacco per 3 ,7 m ilioni.
Nei prodotti chim ici trovansi aum entati alla im portazione: di un m ilione il carbonato di soda e di potassa, di u n altro m ilione il nitrato di soda, di 1,2 m ilioni la polvere da fuoco, di 0,7 m ilioni le scorze di china-china ; ed alla esportazione di 1 m i lione i sali di chinina, di 5 ,8 m ilioni il tartaro e feccia di vino; di 0 ,8 milioni il sugo di limone.
La c a n a p a , lino ecc. grezzi aum entarono nella im portazione di oltre u n m ilione, e di 2 ,6 m ilioni nella esportazione, i filati di lino, canapa au m en tarono di 2 m ilioni alla en tra ta e di 1,3 alla uscita, i tessuti crebbero di circa un m ilione alla im p o r tazione e di 0,7 alla esportazione.
D ella lana naturale o sudicia ne entrò p er 4 ,2 m ilioni e ne uscì p er 1,8 milioni meno dell’ anno precedente; l’im portazione dei lavori crebbe di oltre
ra ^ on'> e 1® esportazione di mezzo m ilione. N ella seta le differenze non sono im portanti; una m aggiore im portazione di 2 milioni e mezzo di semi e bozzoli, ed una m inore esportazione di 6 m ilioni; la seta tratta diede 3 milioni e mezzo di m eno alla entrata e 2 e mezzo alla u sc ita ; dei cascami note volissim a la dim inuzione della uscita (cinque milioni) leggerm ente aum entata la im portazione; nei tessuti e lavori l’aum ento della im portazione ragguaglia 3 m ilioni, quello della esportazione non rasoiun<re il
mezzo m ilione. n
Di cinque m ilioni aum entò la im portazione di le gno rozzo e di tre milioni e mezzo dim inuì quello
delle barche, bastimenti ecc.
Le pelli grandi crude dànno una dim inuzione all’en trata di 5 m ilioni e mezzo, quasi tutte le altre voci di pelli crude e conciate sono pure in dim inuzione alla im portazione, m entre vi è un aum ento nella entrata dei lavori di pelli p e r circa un milione. L 'e sp o rta zione delle pelli è aum entata di quasi 3 milioni e mezzo, quella dei guanti, sola esportazione di lavori tn pelle di qualche entità, aum entò di 2 3 9 ,3 0 0 paia.
Nei m etalli continuano gli aum enti nella im p o r tazione; 1,2 m ilioni in più di rottami, 4,8 di ghisa in pani, 1,3 di ferro di seconda fabbricazione; 3 m i lioni di macchine, 1 milione di veicoli da ferrovia per m erci. Nella esportazione poche variazioni ; la più im portante è quella dei gioielli d'oro che dim i nuì di 1,2 milioni.
A bbiam o im portato tre milioni di meno di pietre preziose e 3 m ilioni di più in pietre per costru zioni, l o m ilioni di più di carbon fossile, quasi un m ilione di vetri, cristalli ecc.
A lla esportazione dim inuirono di milioni 1 ,7 le P ^ e preziose, di 2 ,2 milioni il marmo lavorato, di 0 ,8 lo zolfo, m entre aum entò di 0,8 milioni l’uscita delle conterie.
Nei prodotti agrari, troviam o i cereali che dim i nuiscono di 4 m ilioni, le farine di 3 ,4 m entre au m enta di 4 ,4 milioni l’avena, di 3 ,2 i semi oleosi. All uscita aum entano di 20,8 milioni gli aranci e cedri.
A bbiam o im portato 3 milioni meno di lire di ca- vatli; del bestiam e aum enta l’entrata dei bovi e tori, degli ovini e caprini, e dim inuisce quello delle vacche, dei giovenchi e vitelli; pure dim inuita di oltre un m ilione I entrata del formaggio, di 1,2 milioni e cresce di 1,41 uscita; dim inuisce di 4 milioni l’esportazione delle uova di pollame.
In quanto alle mercerie, le com uni crescono di mezzo m ilione alla entrata e di altrettanto dim inui scono alla u sc ita ; quelle fini crescono di 4 milioni alla im portazione e di 1,7 m ilioni alla esportazione.
Il m ovim ento delle m onete dava :
1887 D ifferen z a col 1886 Oro importazione 1,785,600 4 - 2, 706,300 Argento » . . . 65,215,400 + 33,967,600 Totale 67,001,000 + 31,261,300 Oro esportazione 21,594,600 4 - 14,700,200 Argento » . . . 71,562,600 + 48,978,400 Totale 93,157,200 + 63,678,600
Così adunque, secondo queste statistiche, abbiamo perduto nei nove mesi del 1 8 8 6 circa 26 milioni di stock metallico, dei quali 2 0 milioni in oro e 6 m i lioni in argento.
Ecco ora il prospetto delle categorie.
i. ir. i n . I V . v. v i. V I I . V ili. IX . x. X I . X I I . X I I I . X I V . X V . X V I. C A T E G O R IE seco n d o la ta r if f a d o g an a le S p ir iti, b e v a n d e ed o lii . . . . G e n e ri co lo n ., d ro g h e e ta b a c c h i. P ro d o tti ch im . g e n e ri m e d ic in a li, r e s in e e p ro fu m e rie ... C olori e g e n e ri p e r ti n ta e p e r c o n c i a ... C a n a p a , lin o , j u t a ed a l tr i v e g e ta li fila m e n to s i esci, il co to n e. C o to n e... L a n a , crin o e p e li... S e t a ... L eg n o e p a g lia ... . C a rta e l i b r i ... P e ll i... M in e ra li, m e ta lli e loro l a v o r i.. P ie tr e , te r r e , v a s e l la m i, v e t r i e c r i s t a ll i... C e re a li, f a r ., p a s te e p ro d o tti ve-
g e t.,n o n co m p resi in a l tr e ca teg . A n im a li,p ro d o tti e spoglie d i a n i
m a li n o n co m p resi in a l t r e ca t. O g g etti d i v e r s i . . . . ... IM P O R T A Z IO N E V alo re delle m erci im p o rta te n e i p rim i n o v e m esi d e ll’ a n n o 1887 D iffe re n z a co l 1886 31,893,524'— 5,586,495 61,694,889 4 - 18,322,435 32,579,687 5,292,403 17,956,314 + 1,051,748 28,033,208 + 130,931,840 + 80,313.600 + 80,547,090 + 52,687,203 + 13,715,857 + 34,168,440— 2 l5 ,0 2 9 ,1 9 3 ;-f 3,303,106 7,966,320 352,050 2.223.089 2.339.089 1,827,148 6,040,890 45,035,055 96,756,2041+ 15,940,771 To t a l e. 184,940,848 69,902,546 40,392,593 1,171,543,036 — 1,863,041 — 1,310,917 + 6,704,721 + 95,553,592 C A T E G O R IE secondo l a ta r if f a d o g an a le I. II. I I I . IV . V . V I. V I I . v ili. IX . X. X I . X I I . X I I I . X IV . X V. X V I. S p ir iti, b e v a n d e e d o lii... G e n e ri co lo n , d ro g h e e ta b a c c h i. P r o d o tti c h im .,g e n e r i m e d icin ali, re s in e e p r o f u m e r i e ... C o lo ri e g e n e ri p e r ti n t a e p e r c o n c ia ... C a n a p a , lin o , j u t a e d a l tr i vege*
ta li filam e n to si, esci, il co to n e. C o to n e ... L a n a , c rin o e p e li... S e ta ... L eg n o e p a g l ia ... C a rta e l i b r i ... P e l l i ... ... ’ t M in e ra li, m e ta lli e loro lavori.*.* P ie tr e , t e r r e , v a s e lla m i, v e t r i e c r i s t a l l i ... C e re a li, f a r ., p a s te e p ro d o tti v e
g e ta li, n o n co m p r. in a l tr e c a t. A n im a li, p ro d o tti e spoglie d ì a n i m a li, n o n co m p r. in a l tr e c a te g . O g g etti d i v e r s i ... To t a l e. . . . E S P O R T A Z IO N E V alo re delle m e rci e s p o rta te n e i p rim i n o v e m esi d e l l’ a n n o 1887 158,719,418 4,919,631 32,908,660 8,110,737 29,868,001 13,249,425 7,048,400 225,434,026 39,653,554 5,555,094 16,882,140 108,216,168 43,476,519 83,906,196 75,628,188 9,681,810 863,257,967
E d ecco lo entrate dei dazi doganali :
6 novembre 1887 L ’ E C O N O M I S T A 719
Ü C O N IM I
1
U X E
4
% FRANCESE
Nella Rivista Economica dell’ultim o num ero del- l’ Economista abbiam o esposte riassuntivam ente le condizioni principali del progetto di legge presentato alla Cam era francese per la conversione del vecchio 4 ì [2 e del 4 per cento francese.
L 'im portanza econom ica e finanziaria dell’ arg o m ento ci suggerisce di dare ai nostri lettori così la relazione del M inistero, com e il testo del progetto di legge e finalm ente la relazione parlam entare.
Ecco la relazione che precede il progetto di legge.
Presentando il bilancio rettificato per l’esercizio 1888, il Governo aveva annunziato che i provvedimenti pel le spese imputate, da coprirsi con entrate straordi narie, fornirebbe argomento di speciali proposte, che sarebbero presentate alla riapertura delle Camere. Era necessario provvedere alle spese indispensabili alla di fesa nazionale, senza modificare per nulla l’economia del bilancio ordinario, cioè senza ricorrere nè ad au mento di imposte, nè ad emissione di rendita o di al tri titoli del Tesoro che dovessero aggravare il bi lancio.
A questo scopo vi domandiamo T autorizzazione di procedere secondo le disposizioni contenute nel pro getto di legge, al rimborso della rendita 4 1(2 Og) (antico) e 4 Og), iscritte nel Gran Libro del Debito pubblico, ovvero alla loro conversione in rendita 3 Og). Crediamo che date le condizioni attuali del credito pubblico, tale operazione non possa presentare che benefizi. Infatti, mentre il nostro 3 0[0 perpetuo si capitalizza convenientemente ad un tasso di 3,65 a 3,70 0[(), il 4 1(2 antico ha un tasso di capitalizza zione che ascende a 4,63 O[0. Tale differenza non de v’essere mantenuta.
Il giusto rispetto ai diritti dei portatori di rendita non richiede che lo Stato paghi più dì ciò che deve, poiché in tal caso lo Stato si renderebbe colpevole verso la massa dei contribuenti, se non sapesse mettere a profitto il miglioramento del credito pubblico per al leggerire, per quanto gli è concesso dai contratti dei prestiti, le gravezze del debito.
In questo momento, nel quale la politica delle eco nomie forma il voto di tutti, l ’opinione pubblica non saprebbe comprendere che lo Stato adoperasse una misura tanto naturale . quanto legittima; i corsi delle rendita 4 1(2 e 4 0[0, indicano certamente quanto essa entri nelle previsioni dei portatori di rendita.
Non bisogna d'altronde perder di vista che nelle circostanze attuali lo Stato ha più che mai il dovere di reagire contro tutte le cause che possono contri buire a tassare od a render più caro il prezzo del de naro. Voi sapete quale deprezzamento abbia subito in questi ultimi anni la proprietà ferroviaria, e special- mente quella agricola, sotto l’influenza di cause com plesse, in prima linea il perfezionamento delle vie di comunicazione e lo sviluppo dei mezzi di trasporto. Se da questo stato di cose e dal ribasso dei prezzi che ne furono la conseguenza, risultarono da una parte grandi facilitazioni di esistenza per le nostre popolazioni laboriose, d’ altra parte gli inconvenienti che presenta non possono essere, messi a parte da quelli che hanno desiderio che la fortuna nazionale si sviluppi e che le nostre istituzioni repubblicane progrediscano. Perciò l’intervento dello Stato è asso lutamente giustificato quando, per riparare a quegli inconvenienti, si sforza di sopprimere gli ostacoli che si oppongono alla libera circolazione dei capitali, alla diffusione del credito ed al ribasso del saggio dell'in teresse. Mancherebbe anzi a questo dovere lasciando circolare sul mercato dei titoli mobiliari, delle rendite condannate per il loro tipo a dei corsi rinviliati.
Vi proponiamo quindi di non aspettare di più a procedere alla conversione della rendita 4 1[2 0[0 (vec chio) e della rendita 4 Og); in quanto al 4 1(2 0[0 nuovo, esso sfugge per qualche anno ancora a qua lunque progetto di rimborso obbligatorio.
L’operazione che vi proponiamo si presenta colle seguenti modalità: — I portatori di rendita 4 1(2 Og) (vecchio) e 4 Og) hanno la scelta su tre proposte; possono cioè: — sia reclamare il rimborso delle loro rendite alla pari in contanti, cioè 100 fr. per fr. 4,50 di rendita 4 1 j2 0g) e per 4 fr. di rendita 4 0[(>; — sia ricevere questo rimborso in nuova rendita 3 0g) calcolata al corso che sarà in seguito stabilito per decreto ; — sia infine assicurarsi il mantenimento dei loro patti attuali mediante, da una parte il cambio dei loro titoli come nel caso precedente, dall’ altra il pagamento del supplemento della rendita necessaria ad eguagliare l’antica somma di interessi. Questo pa gamento sarebbe però graduato in modo da fornire ai portatori ogni facilitazione per soddisfarlo.
11 prodotto della operazione sarà superiore all’ am montare dei crediti necessari per coprire il bilancio straordinario del 1888. Il di più rim arrà disponibile. Non abbiamo esitato a proporvi la sostituzione di rendita 3 0g) alle rendite rimborsate o convertite. La creazione di un nuovo tipo di rendita, parve doversi eliminare, dappoiché e il numero e la varietà degli impegni del Tesoro sono stati argomenti di giuste critiche. Facendo sparire due tipi dai nostri fondi di Stato, la combinazione che abbiamo l’onore di sotto mettervi realizza un progresso notevole nel senso della unificazione del nostro debito pubblico, e tanto dal punto di vista amministrativo che dallo sviluppo del nostro credito, presenta vantaggi manifesti.
In conseguenza, abbiamo l’onore di sottoporre alle vostre deliberazioni il progetto di legge del seguente tenore :
Ar t 1°. — Il Ministro delle finanze è autorizzato :
1° ad inscrivere nel Gran Libro del Debito pubblico
ed a procedere nel modo migliore per gli interessi del Tesoro una somma di fr. 37,632,997 di rendita^ 3 0g), con godimento dal 1° gennaio 1888; — 2° a rimbor sare in ragione di 100 franchi per fr. 4,50 di rendita 4 1[2 0[q o per 4 franchi di rendita 4 0g) le rendite 4 1(2 0[o (antico) e le rendite 4 0g), inscritte nel Gran Libro del Debito pubblico.
Ar t. 2. — Rimane riservato un diritto di preferenza ai portatori delle rendite, di cui sopra è autorizzato il rimborso, per la sottoscrizione delle rendite 3 0|0 di cui è autorizzata la alienazione. Tale diritto di pre ferenza potrà essere esercitata dal portatore dei titoli di rendita 4 1[2 0(0 (antico) o di rendita 4 0(0 : — sia soltanto fino alla concorrenza della rendita 3 0[0 alla quale loro dà diritto il saggio di conversione fissato con decreto, in cambio delle rendite 4 1(2 e 4 0(0 di cui è portatore ; — sia pure per una somma di ren dita 3 0(0 eguale all’ ammontare della riduzione che la sua rendita subisce per il fatto della conversione.
Ar t. 3. — Ogni proprietario di rendita 4 1(2 (an
tico) o 4 0[0 che, nello spazio di 10 giorni dall'epoca che sarà fissata con decreto, non abbia domandato il rimborso effettivo o fatto conoscere la sua intenzione di sottoscrivere integralmente la rendita alla quale ha diritto in forza dell'articolo precedente, sarà con siderato come se eserciti il suo diritto di preferenza fino alla concorrenza della rendita alla quale gli dà di ritto il saggio fissato dalla conversione.
Ar t. 4. — Le rendite non convertite continueranno
a portare interesse fino alla data fissata per il rim borso, la quale data non potrà oltrepassare per la Francia, la Corsica e l’Algeria il 22 Dicembre 1877.
Ar t. 5. — Le rendite convertite godranno degli in
teressi 4 1[2 e 4 0[0 fino al 31 Dicembre 1887 in clusivi.
i rimborsi o la conversione delle rendile 4 Ij2 (antico) e 4 0[0, la consegna agli aventi diritto delle promesse di rendita 3 0[0 al portatore per le frazioni di rendita non iscrivibili, o il rimborso in capitale per le stesse frazioni, e l ' alienazione delle rendite 3 0[0 prevista dalla presente legge, saranno determinate da decreti del presidente della Repubblica.
Ar t. 7. — P er quanto riguarda i proprietari di ren dite che non hanno libera e completa amministrazione dei loro beni, l’ accettazione della conversione sarà assimilata ad un atto di semplice amministrazione e sarà dispensata d’autorizzazione speciale e di ogni al tra formalità giudiziaria.
I tutori, curatori ed amministratori potranno, non ostante ogni contraria disposizione, e specialmente a derogazione dell’ articolo 5 della legge del 27 Feb braio 1886, ricevere ed alienare senza autorizzazione le promesse di rendita al portatore, rappresentanti fra zioni di franco non iscrivibili, e resultanti dalla con versione di rendite appartenenti agl’ incapaci eh’ essi rappresentano.
Ar t. 8. — Per le rendite gravate d’ usufrutto, la
domanda di rimborso deve esser fatta unitamente dal nudo proprietario e dall’ usufruttuario. Se è fatta da uno di essi solamente, il Tesoro potrà liberarsi, de positando il capitale della rendita alla Cassa dei De positi e delle consegne. Si opererà egualmente per ciò che riguarda il rimborso delle somme rappresen tanti le frazioni di franco non iscrivibili, risultanti dalla conversione delle rendite gravate d’usufrutto, se la quietanza di questa somma non sia rilasciata con temporaneamente dal nudo proprietario e dall’ usu fruttuario.
Se il deposito è stato fatto dall’ usufruttuario esso non avrà diritto, quanto all’ impiego, che agl’ interessi che la Cassa è solita dare ; se resulta invece fatta dal nudo proprietario, quest’ ultimo sarà obbligato a in dennizzare T usufruttuario della differenza tra il saggio degl’ interessi pagati e quello che sarà risultato dalla conversione. Nessuna alterazione però devono subire le stipulazioni particolari che regolano i diritti del nudo proprietario e dell’ usufruttuario.
Ar t. 9. — Tutti i titoli e le domande presentate per la conversione delle rendite 4 1[2 0[0 e 4 OjO, saranno bollate e registrate gratuitamente sempre che sia in dicato lo scopo della conversione, e solo per il tempo in cui devono servire alle operazioni dipendenti dalla presente legge.
Ar t. 10. — II Ministro delle F inanze potrà stipu lare colla Banca di Francia delle convenzioni allo scopo di facilitare le operazioni previste dalla presente legge. Le anticipazioni fatte in virtù di questa dispo sizione, dovranno essere rimborsate al più tardi alla data del 31 Dicembre 1888.
Ar t. 1 1 .— Viene aperto al Ministro delle Finanze
sul bilancio^ 1888 un credito di 9,408,249.25 franchi, da destinarsi al pagamento di un trimestre d’ interesse ai portatori delle rendite 4 1[2 e 4 0|0 rimborsate, o convertite.
. I pagamenti fatti anteriormente al 31 Dicembre 1887 ai portatori di rendita, della quale sarà stato chiesto il rimborso, saranno provvisoriamente registrati in un conto di tesoreria, e poscia regolarizzati coll’assegnarli a carico del credito inscritto nel bilancio conforme mente al presente articolo. Gl’ interessi complementari pagati ai portatori di rendite rimborsate, o convertite, i quali non potranno sorpassare la somma di 1,040,000 franchi, saranno imputati sul prodotto della opera zione.
Ar t. 12. — Sul prodotto della operazione, ali’ im
piego del quale sarà provveduto colla legge del bi lancio, saranno egualmente prelevate le spese d’ogni specie che non potranno eccedere la somma di 4 milioni.
Ar t. 13. — Il Ministro delle Finanze renderà conto delle operazioni autorizzate colla presente legge, per
mezzo di un rapporto diretto al presidente della Re pubblica e distribuito alla Camera dei Deputati.
Questo progetto di legge, esam inato dalla Com - m issione parlam entare, venne da essa m odificato in due soli punti, e cioè all’art 11, che non sem brava troppo chiaro alla Com m issione, e che, potendo per m ettere il G overno d’ im putare sul prodotto della em issione delle nuove rendite 3 0|0 il residuo de gl’interessi dovuti ai portatori delle rendite 4 1[2 0 |0 e 4 0 |0 a p artire dal 22 decem bre fino al 31 d e - cem bre 1887, avrebbe esonerato in tal modo e senza ragione il bilancio ordinario di una spesa che gl’in- com be. O sservò inoltre la Com m issione che la somm a di 11 m ilioni, prevista all’art. 12 per le spese del l’operazione era eccessiva, e d’accordo col G overno ne propose alla Cam era la riduzione in 2 m ilioni.
L ’onor. Ribot, relatore della Com m issione, n e l- l’esporre queste considerazioni si dichiara favorevo lissimo al progetto governativo, e riconoscendo che la conversione è legittim a e necessaria esam ina ed appoggia il modo col quale il Governo, propone che la conversione si effettui, approvando la em issione di nuova rendita al 3 0(0 che deve fornire i fondi necessari per la operazione.
Togliam o dalla relazione del sig. R ibot, la co n sistenza delle rendite 4 1[2 0 |o (vecchi fondi), e com e sieno rip artite tra privati e stabilim enti pub blici.
I 37,658,630 che costituiscono la complessiva ren dita 4 1[2 0|0 e 4 0[0 da convertirsi, appartengono per franchi 37,212,534 di rendita al residuo lasciato nel Gran Libro del Debito Pubblico della conversione facoltativa operata nel 1862 delle rendite 4 1 [2 per cento provenienti dalla emissione autorizzata colla legge 1 Maggio 1825. Gli altri 446,096 franchi di rendita appartengono alla rendita 4 0[0 emessa in virtù della legge del 19 Giugno 1828.
Le rendite 4 1[2 0[0 (antichi fondi) al 1° Luglio 1887 erano così ripartite :
Rendite nominative . . N. T ìto li 96.022 Fr. Som m e 27,103,344 Rendite al portatore . . » 108.129 » 10,329,190
Le rendite nominative si suddividono così.
T ito li Som m e
Rendite appartenenti a
sta-bilimenti pubblici . . N. 3.280 Fr. 3,791,399
Rendite appartenenti a
p artico la ri... » 92.742 » 23,311,945
In fine le rendite nominative appartenenti a stabi limenti pubblici erano così ripartite :
Titoli Som m e
Stabilimenti religiosi . . N. 1.412 Fr. 202,109
» comunali. . » 879 » 421,254
» dipartiment.. » 32 » 76,106
» diversi . . » 452 » 1,923,091
Demanio dello Stato . . » 500 » 22,988
Cassa di depositi e consegne
l.° Università di Francia. N. 1 Fr. 99
2.° Ricovero per la vecch.a » 1 » 1,139,550
Invalidi della marina . . » 2 » 4,702
Istituto di Francia . . . » 1 » 1,500
6 novembre 1887 L’ E C O N O M I S T A 721
Rivista (Economica
La rin n o v azio n e d el p riv ile g io d e lla Banca d i F r a n c ia
— P ro d o tti d e lle s tra d e f e r r a t e in g le s i — I l b i
la n c io preventivo d e ll’A u s tria -U n g h e ria p e r i l 1888.
Al 31 dicem bre 1897 v errà a scadere il term ine della durata della Banca di F rancia. Il privilegio, della Banca conferito per la legge del 24 G erm i nale anno XI (ino al 1821, ebbe 15 anni avanti lo spirare di questo term ine una proroga di 25 anni accordata colla logge 22 aprile 18Ò6, e u n ’ altra proroga venne data fino al 31 dicèm bre 18 6 7 per la legge 30 giugno 1 8 4 0 ; infine la legge 9 giu gno 1857 prorogava per altri tren t’ anni il privile gio, che come si è detto avrà term ine col 1897.
E dotte da questa provvida consuetudine, che pre veniva di parecchi anni la scadenza del privilegio coll’aecordarne la proroga, parecchie C am ere di Com m ercio F rancese si occuparono già con vivo in te resse della questione, che sia necessario fin d’ ora assicurare per un nuovo periodo la vitalità della Banca.
E per prim a la Cam era di Com m ercio di C ler m o n t-F e rra n d prese una deliberazione nel m ese d e corso, per far conoscere al G overno il suo voto sulla necessità, nell’ interesse dello Stato, del credito pub blico, del com m ercio e di tutti, che la Banca di F ran cia possa contare al più presto possibile sulla certezza della sua durata.
Q uesta deliberazione è stata provocata da una re lazione del sig. Chalus, com petentissim o in questioni econom iche e finanziarie, il quale ha dim ostrato con eloquenti parole 1’ utilità che deriva dalla sicurezza di lunga esistenza per i grandi stabilim enti di c r e dito, poiché in tal modo è loro concesso di fissare senza esitanza la durata delle loro operazioni socia li. — Si sofferma inoltre il sig. Chalus ad esam inare a quali condizioni lo Stato debba conferm are alla Banca il privilegio, se cioè, com e fanno altri Stati, sia da confidarsi alla Banca il servizio di T esoreria e la riscossione delle im poste. Ed osservando come se la Banca fosse chiam ata a tali funzioni esigerebbe un com penso relativo a tale servizio, e la facoltà di nom inare il personale, esprim e 1’ opinione che lo Stato non debba abdicare nelle mani d’ un in term e diario la direzione della sua am m inistrazione in te r na, e che tutti i rapporti dello Stato co’suoi cre d i tori e i relativi pagam enti debbano essere accentrati nelle mani di funzionari dello Stato stesso.
E sam ina quindi il sig. C halus la questione se debba essere aum entato il capitale della Banca, e vi si di chiara favorevole, stim ando necessario che il capi tale sia portato da -182.5 a 2 5 0 milioni. F acendo poi rilevare com e la Banca accettò talvolta il depo sito di valori a garanzia di cam biali, non com presi tra quelli per i quali è autorizzato ad accordare a n ticipazioni, trova necessario che sia tolto tale abuso. A pprova che venga esteso a tutte le succursali della Banca il deposito dei titoli, ma non vuole che le sia dato il diritto di scontare al disotto del sag gio officiale la carta di prim o ordine. Si dichiara infine contrario a che sia accordato alla Banca il monopolio della co m p ra-v en d ita dei fondi pubblici.
Senza dubbio di questo im portante argom ento avrem o ad occuparci di proposito, quando il Governo francese elaborerà il progetto di legge per la rinnova
zione del privilegio alla Banca : ed in frattanto segui rem o gli studi e le proposte che dai privati e dalle C am ere di Com m ercio verranno fatte.
Le considerazioni che vengono spontanee nel co noscere che in F rancia già si comincia a parlare di un fatto, che avrà luogo tra un decennio e a discuterne le conseguenze, sono quelle di un p e noso confronto colla generale apatia che domina in Italia su di una eguale e più palpitante questione. F ra poco tem po scadrà il privilegio del nostro m assim o Istituto di credito e di em issione, vo gliam o dire della Banca Nazionale del Regno ; ma ¡inora non solo le rappresentanze com m erciali, ma neppure il G overno ha fatto sentire direttam ente od indirettam ente la sua voce, nè esposto i suoi inten dim enti, lasciando cosi il paese ignaro ed im pre parato ad un avvenim ento di così grave im portanza econom ica.
— Nei prim i sei mesi del 1887 l’esercizio delle fer rovie inglesi ha dato un prodotto più rilevante di quello ottenuto nel 1886. In confronto del 1° se m estre 1886 le tredici principali com pagnie hanno realizzato un aum ento di prodotto lordo di lire s te r line 449,988, su di un totale di L. st. 2 6 ,4 6 6 ,8 6 4 ; i prodotti netti am m ontarono a L. st. 12,5 5 6 ,1 5 7 con un aum ento di L. st. 3 1 8 ,6 8 9 . Agli azionisti è stato distribuito un dividendo netto del 3, 87 °[0.
I benefizi realizzati non risultano solam ente dallo sviluppo del traffico, che è stato norm ale, ma ezian dio provengono da econom ie im portanti realizzate nelle spese di esercizio. Nella seguente m isura pre sentasi il confronto dei dividendi riparliti per il 1° sem estre degli anni 1 8 8 7 -1 8 8 6 per le tredici p rin cipali C om pagnie;
1887 1886
London and Nov W estern th G 0[0 5 li2 OtO
G reat W e ste rn ... . 4 1[2 » 4 »
Lancashire and Yorkshire. . 3 3|4 » 3 »
M id la n d ... . 4 1(4 » 4 »
North E astern... . 4 3i4 » , 4 Ii2 »
G reat Northern... 3 »
Sheffield... . 0 Ii2 » 0 »
G reat E a s te r n ... . 1 0 3[4 »
London and South W estern . 3 3[4 » 3 1[2 »
London and Brighton. . . . 3 2 1[4 »
South E a s te r n ... . 3 1[4 » 3 Ii4 »
Chatham (pref. stock) . . . 2 1[2 » 2 »
M etropolitan... . 5 4 »
La lunghezza totale di queste linee assiem e a quelle della N o rth -L o n d o n e N orth-S taffordschire e di 1 8 ,940 chilom etri, dei qu ali due terzi appartengono a cinque Com pagnie, la L ondon e la jN orth-W estern, la G reat W estern, la M idland e la N o rth -E a ste rn .
L. it. 1 3 ,080,000, in confronto del 3 5/ 8 che si è otte nuto nello stesso periodo del 1886.
La rete irlandese è di una estensione di 4,200 chilom etri rip artiti fra quaranta Com pagnie, delle quali la principale è la G reat S outhern And W estern. A lcune di queste Com pagnie hanno appena 5 0 o 6 0 kilom etri da esercitare: e le loro spese generali sono troppo considerevoli per perm ettere un esercizio ri m uneratore. Q uindi l’aum ento che nel prim o se m estre 1887 si ottenne nei prodotti delle linee ir landesi, è stato conseguito solo dalle quattro o cinque m aggiori Com pagnie, tra quelle che esercitano quelle ferrovie.
— Il 14 ottobre il m inistro delle finanze A ustriaco sig. vqn D unajew ski presentava alla Cam era dei de putati il progetto del bilancio per il 1888 accom pa gnato da una relazione da cui togliamo i seguenti dati:
P er poter confrontare il progetto del bilancio per il 1888 a quello votato per il 1887 occorre non m et tere in conto di quest’ultim o i crediti straordinari ac cordati al governo il 7 marzo scorso, crediti che ven nero votati per dare esecuzione a m isure m ilitari eccezionali. Ecco allora come si stabilisce il confronto:
E s e r c i z i R e n d ite S p ese D eficit
1888 .fior. 514,471,836 535,715,753 21,243,917. 1887 > 509,546,594 537,221,802 27,675,208 Diff. 1888 4 - 4,925,242 — 1,506,049 — 6,431,291 T uttavia la cifra delle spese del 1887 ridotta come sopra com prende ancora 11 ,9 6 1 ,7 3 5 fiorini di c re diti supplem entari concernenti l’esercito. Se si deduce questa som m a dal deficit del 1887 (2 7 ,6 7 5 ,2 0 8 fior.) questo si trova ridotto a fior. 15,713,473. Si. vede in definitivo che nel 1888 il deficit presenta un aum ento di fior. 5 ,5 3 0 ,4 4 4 e non una dim inuzione di fior. 6,431,291 e le spese u n aum ento di più di l i milioni di fiorini e non una dim inuzione di fior. 1,5 0 6 ,0 4 9 .
P assiam o alle entrate. Il bilancio del 1887 ha approfittato di una risorsa eccezionale di fior. 633,540, defalcando questa som m a dalle entrate votate per quell’anno, si trova che la distanza in più a favore del 1888 sale a fior. 5,558,782. Le contribuzioni dirette figurano in quell’aum ento per 1.8 milioni di fiorini; i tabacchi per 1 .7 e il dazio di consumo p er 745,000 fiorini.
Al contrario è stato previsto per il 1888 un nuovo incasso di fior, 471,000 nella produzione dello zucchero, di 10 0 ,0 0 0 fiorini negli spiriti e di 1 ,3 3 2 ,0 0 0 nel prodotto delle dogane.
Il m inistro, dopo la esposizione delle cifre, an nun zia che ai P arlam enti austriaco e ungherese saranno in breve presentati dei progetti di legge tendenti a rivedere il regim e applicabile agli zuccheri, agli spiriti e alla b irra, l’adozione dei quali perm ette rebbe di procedere alla riform a delle imposte di dirette, e di sgravare i piccoli contribuenti. E per ultim o 1’ on. M inistro delle finanze fa com prendere colla sua relazione che sarà probabilm ente necessa rio di fare appello al credito p er dare esecuzione al bilancio del 1888.
I FALLIMENTI IN INGHILTERRA
D O P O X. A R I F O R M A D D L 1 8 8 3La legge del 188 3 (Bankruptey act) ha recato dei notevoli m iglioram enti nella legislazione dei fal lim enti, dim inuendo il num ero di essi e provocando uua distribuzione com pleta, e rapida dell’ attivo dei debitori insolvibili.
Secondo questa legge il fallim ento non è mai d i chiaralo d’ ufficio. La dichiarazione può essere pro vocata tanto dal debitore, che dai c re d ito ri; ma questi ultim i non possono usare del loro diritto che alle seguenti condizioni: 1° che i loro crediti ascen dano com plessivam ente a non m eno di 50 lire ster line: 2° che sieno liquidi, esigibili o a te rm in e: 3° che per i crediti garantiti con sicurezza reale, i creditori si conform ino alle condizioni determ inate dalla legge, cioè valutazione della garanzia reale, oppure, se i creditori Io preferiscono, dichiarazione che renunziano a questa sicurezza, in caso di falli m ento del debitore.
La Corte non può im m ediatam ente dichiarare il fallimento. E ssa nom ina dapprim a un sequestrario, funzionario del Board of trade, che è incaricato di fare alla Corte un rapporto sulla condotta del d e bitore, e sulle cause dei suoi imbarazzi.
Nei quindici giorni che seguono si procede alla verifica dei crediti e il sequestrario provoca la riu nione dell’ assem blea dei creditori. L ’ assem blea esa m ina se vi è luogo di accordare al debitore u n concordato, oppure di concludere con lui un acco m odam ento. Q ueste proposte debbono dar luogo a due deliberazioni dell’ assem blea dei creditori che sono poi sottoposte alla omologazione della Corte, che delibera sul rapporto del sequestrario officiale, e che deve ricu sa re 1’ omologazione se la proposta non sem brasse ragionevole, oppure se qualche frode è stata riscontrata nella condotta del debitore.
Se il progetto di concordato, o di accom odam ento è rigettato dall’ assem blea dei creditori, o dalla Corte, si dà luogo alla dichiarazione di fallim ento e un sindaco è nom inato sia dall’assem blea dei creditori, sia dal com itato di sorveglianza, se 1’ assem blea dei creditori I’ ha autorizzato a q u est’ effetto.
P e r effetto della dichiarazione del fallim ento i beni del fallito passano al sindaco, ma la dichiara zione di fallimento può essere sem pre revocata, se sopravviene inseguito un concordato, o un com ponim ento am ichevole. I prim i dividendi debbono essere distribuiti quattro mesi dopo la prim a assem blea dei creditori, a meno che il sindaco non provi che vi è una causa legittima che ne ritarda la di stribuzione; gli altri dividendi devono per m assim a essere distribuiti ogni sei m esi.
Tali sono le grandi linee della nuova legislazione inglese sui fallim enti, i cui effetti nel prim o triennio di esperim ento, non hanno per altro interam ente cor risposto alle speranze che se n e erano concepite.
Nel 1886 il num ero delle ordinanze di sequestro è stato di 4 ,8 1 6 ; nel 1885 era stato di 4,5 3 3 e nel 188 4 di 4 ,1 7 0 ; vi è d unque nel 1886 un au m ento di 646 sequestri in confronto del 1884, cioè a dire del 15.49 °/0. Al contrario vi è una manifesta notevole dim inuzione nel totale del passivo, e il rap porto. fra 1’ attivo e il passivo si è notabilm ente rialzato.