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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.50 (1923) n.2548, 4 marzo

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L’ECONOM ISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Direttore: M. J, de Johanms

Anno

l

■ noi.

liu

Firenze-Roma u,

11, 18, marzo 1923 [

rom a

^ - via Gregoriana, se n. 2548-49-50

S O M M A R I O

PARTE ECONOMICA. La riforma dei codici.

Il mercato delle merci in Italia nel febbraio 1923. - Ric c a r d o

Ba c h i.

Il mercato finanziario in Italia nel febbraio 1923 - Ric c a r d o

Ba c h i.

Forestieri e sbilancio commerciale. -Fe d e r ic o Fl o r a. RIVISTA BIBLIOGRAFICA.

Piccola Enciclopedia Banoaria. - Ca r l o Ma r s i l i. FINANZE DI STATO.

Quota dell’ Italia nella ripartizione del debito pubblico austro­ ungarico.

Riforma nel servizio di tesoreria. Pel conto riassuntivo del tesoro. NOTIZIE VARIE.

La tariffa doganale e l’ agricoltura in un comunicato ufficioso. Produzioni mondiali agricole nell’ anno 1922 in confronto al­

l’ anteguerra.

RIVISTA DEL MERCATO DEI VALORI. Rassegna settimanale. - Fr a t e l l i De x l e x.

PARTE ECONOMICA La riforma dei codici

L ’attuale Ministero ha ritenuto, a poca distan­ za dalla assunzione del Governo, di dover proce­ dere alla revisione dei principali codici del Re­ gno, richiedendo al Parlamento la autorizzazione delle riforme sulla base di una breve relazione presentata da S. E. Oviglio, ministro Guardasi­ gilli, che indica in modo non completamente de­ fluito i punti principali dell’innovazioni. Non vo­ gliamo affermare che la nostra legislazione co­ dificata non abbisognasse e non abbisogni di es­ sere riformata e di essere messa al corrente con le nuove esigenze del convivere civile. Lo stesso codice di Commercio promulgato nel 1883, si può dire che in alcune sue parti era già vecchio ed arretrato al moménto in cui andava in vigore

Leggi successive abolirono o modificarono istituti contenuti in tal Codice, talché non si tar­ dò a nominare le consuete commissioni compo­ ste di dotti e di pratici nelle discipline commer­ ciali al fine di addivenire aU’aggiortiamento e al rinnovamento del Codice che regola i rapporti di tutto il traffico, di tutto il commercio, di tutte le relazioni ed i rapporti d'affari fra concittadini. I lavori di tali commissioni hanno proceduto nel quarantennio con quella incommensurabile len­ tezza caratteristica di ogni nostro metodo, talché soltanto da poco furono completate e approntate le nuove disposizioni legislative da portare alla approvazione delle Camere. In questo senso, quin­ di, il Ministero attuale come afferma anche S. E. Oviglio, viene a dare attuazione a riforme già pre­ disposte e consentite dai Governi precedenti.

Non diversamente è accaduto per il Codice Penale, il cui nuovo ordinamento ispirato a quel­ le dottrine di scienza positiva di cui furono apo­ stoli e convinti sostenitori i due magni luminari delle più moderne teorie, il Lombroso e il Ferri, si troverebbe approntato e ormai suscettibile di una rapida approvazione da parte del Parla­ mento, sebbene esso non sia stato voluto compren­ dere nella vasta riforma legislativa considerata dai nuovi ministri.

Ma le intenzioni deTl’attuale regime pollano a voler emendato invece il Codice Civile e pubbli­ cati nuovi Codici di Commercio, di Procedura Ci­ vile e per la Marina Mercantile.

Anzi a riguardo del Codice Civile la relazione di S. E. Oviglio si riferisce più specialmente alla modifica di alcuni istituti particolari, quale la ri­

cerca della paternità, la assenza, la adozione, la tutela, la trascrizione, la preosrizione, eoe.

Ora per chi abbia la sentita convinzione che il nostro sapiente sistema legislativo inteso a re­ golare i rapporti civili della collettività costitui­ sce un monumento architettonico di complessità ed organicità tali da non potere essere suscetti­ bile di ritocchi e di parziali riparazioni, senza recare grave e sensibile pregiudizio alla stabilità ed alla armonicità di tutta la compagine degli istituti oonessi fra loro secondo i predeterminati ordinamenti del diritto romano, e frutto di sele­ zioni e . di adattamenti arrecativi attraverso i se­ coli, non può non ritenere pericoloso che parziali rinnovamenti, sporadici rinfarcimenti, limitate varianti vengano a invalidire la solidità dell’in­ sieme.

Noi non siamo atti a comprendere e a ritenere che una riforma del Codice Civile possa compier­ si, senza un preventivo minuzioso studio ed una lunga preparazione che lo adatti .sì alle moderne esigenze del convivere civile, ma nello stesso tem­ po mantenga e ne rispetti la organicità indispen­ sabile.

Sappiamo anzi pur bene che nel nostro Co­ dice Civile vi sono disposizioni superate dai tem­ pi e sorpassate in importanza dalla maggiore ra­ pidità della vita moderna, disposizioni che diven­ tano oggi anacronistiche o tutto al più elemento di litigiosità fra i cittadini, anziché di tutela dei diritti imprescindibili, o dell’ordine sociale, e non è ignoto invero che popoli di antica storia come l’Inglese, di pili recente vita come l’Americano, hanno potuto prosperare sotto regimi di conviven­ za che non si addentrarono con disposizioni codi­ ficate a regolare le innumeri quisquilie che ri­ scontriamo nei nostri codici.

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50 L’ ECONOMISTA

« maniera che le acque piovane scolino sul suo « terreno o sulla via pubblica in conformità ai « particolari regolamenti e non può farle cadere « sul fondo del vicino » dispone l’art. 591 del no­ stro Codice Civile, ina è evidente che, l’istituto

dello stillicidio è ormai di così lieve importanza, nella storia delle costruzioni e nei riguardi della tutela della proprietà privata, ora passibile di li­ mitazioni e servitù di ben maggiore peso, che di esso si potrebbe farne appena' argomento di un regolamento di polizia municipale e non già di un Codice fondamentale del Regno. Egualmente ed esempio può dirsi puramente scolastica la de­ finizione degli immobili per la destinazione di •cui all’art. 4 l.’j dove si attribuisce la qualità di immobili ai piccioni delle colombaie, ai conigli delle conigliere, agli alveari, ai pesci delle pe­ schiere, ai torchi, alle caldaie, ai lambicchi, ai tini, alle botti ecc. ecc. Infinite altre potrebbero essere le nostre esemplificazioni intese a dimo­ strare che se una operazione, il legislatore doves­ se essere chiamato a compiere sul nostro Codice

Civile, essa dovrebbe essere di eliminazione di tutto ciò che apparisce superfluo in una Società ormai adattata a vivere con rapidità di concezio­

ni e magari sotto « i l regime delia velocità». E’ per questo che non comprendiamo una ri­ forma del nostro Codice Civile, senza una revi­ sione totale e completa dei suoi elementi istituzio­ nali e una eliminazione vigorosa, nonché 'corag­ giosa asportazione, di tutte le superfluità e di tutte le incongruenze verso la realtà; ma non comprendiamo ritocchi parziali e inserzioni di nuovi istituti quale conseguenza di brevi studi e di una preparazione limitata a particolari con­ tingenze che si vogliono disciplinare.

Temiamo che sia per soffrirne la armonici tà del Codice e che la riforma pregiudichi quella revisione più completa, ma organica, che lo stes­ so attuale Governo non può non desiderare.

Infine non vogliamo tacere che nel nostro pae­ se si è stati capaci di creare un’apposita scienza, quelle della procedura, sia civile che penale.

Con tutto il rispetto ai nostri massimi giuri­ sti il Mortara, il Mattinilo, il Pateri ecc. non possano non ritenere che la scienza procedurale non costituisca uno dei principali danni del no­ stro progredire giuridico e sociale. Quando sen­ tiamo affermare da qualsiasi avvocato che una causa ottima in diritto può essere perduta facil­ mente nelle more procedurali, non possiamo non amméttere che questa nuova scienza non sia che una deformazione ed una superfettazione degli istituti del puro diritto civile. Essa ha creato e crea un fomite infinito di ingiustizie e complica la amministrazione della Giustizia rendendola ol­ tremodo più costosa ed aleatoria.

Se l’attuale Governo avesse avuto il coraggio di proporre al Parlamento la graduale abolizione dei Codici di Procedura, non avremmo mancato di dare tutto il nostro plauso e tutto il nostro con­ senso alla riforma altamente desiderabile che se­ gnerebbe una liberazione del cittadino dalle in­ tricate e complicate disposizioni dei 500 e più ar­ ticoli di legge.

E’ perciò che se paventiamo da- una parte di fronte alla parziale modifica del Codice Civile e rimaniamo perplessi e scettici sulla utilità di una tale riforma, dall’altra ci dichiariamo delusi nel non vedere apprezzata la fortunata occasione di

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pensare alla sostanziale riforma della nostra pro­ cedura.

E ’ vero sì che il Governo si ripromette di tra­ sportare nel Regno le disposizioni procedurali più moderne della legislazione austriaca che vige nelle nuove provinole, ma- d’altra parte temiamo anche qui che disposizioni derivanti da altre con­ cezioni, inserite senza organicità nelle intermi­ nabili disposizioni legislative dei nostri codici di procedura, possano peggiorarne anziché miglio­ rarne la essenza e possano quindi accentuare la necessità di una ulteriore e più razionale riforma.

Il mercato delle merci in Italia nel Febbraio 1923

Numeri indici dei prezzi, nel commercio all’ ingrosso I numeri indici. — Presentiamo qui appresso i numeri indici dei prezzi delle merci nel commer­ cio all’ingrosso in Italia, computati prendendo per base (100) la media dei prezzi nell’anno 1920. Ta­ li. indici sono calcolati rispetto alle principali -merci -che danno luogo a un movimento notevole di affari; le merci -studiate a partire -del gennaio 1923 sono 107 e sono -considerate nelle quotazioni ufficiali di Genova, Milano, Roma, Bologna, e per talune di sse in base a prezzi leali o a prezzi medi di portata generale. Gli indici per gruppi di mer­ ci e per la totalità sono formati secondo il proce­ dimento della media aritmetica semplice ; i dati -seguenti si riferiscono agli ultimi mesi. L ’indice generale è presentato anche sulla base del quin­ quennio 1901-1905, dell’anno 1913 e del luglio 1914, per consentire -comparazioni varie col livello dei prezzi anteriori alla guerra.

N. delle NUMERI INDICI voci djc . giug. ott. noA. die. feb. nel 1923 1921 1922 1922 1922 1922 1923

Derrate alimentari.”vegetal i 23 115,3 108,7 113,3 112,0 110,0 109,1 Derrate alimentari animali . . 13 120 6 90,7 113,5 112.3 109,6 107,8 Prodotti ch im ici... 13 73,5 67,0 72,ì 70.9 69,3 69,8 Materie t e s s i l i ... 13 79,4 73,6 84,6 82,0 77,9 83,0 Minerali e m e t a lli... 18 66,0 57,4 69,1 67,0 64,9 64,3 Materiali da costruzione . . . 6 89,1 75,7 86,3 87,9 88,1 86,1 Prodotti vegetali varii . . . . 8 113,7 104,9 123,6 126,6 128,8 129,9 Merci industriali vari e. . . . 13 93,8 87,0 96,0 99,7 94,0 92,3 Indice generale (base 1920) . . 107 95,2 86,0 96,3 95,4 92,8 93,2 Indice generale (base (1901-5) . — 749,2 677,0 757,7 750,9 730,3 733,5 Indice^generale (base 1913) . . — 594,6 537,3 BOI ; 3 596,0 579,6 582,1 Indice generale base luglio 1914) — 648,1 585,6 655,4 649,6 631,7 634,5

Il livello complessivo dei prezzi nel febbraio 1923 segua adunque un rialzo dell’uno e un quin­ to per -cento rispetto al gennaio, del 582 per cento rispetto al 1913 e un rialzo raggiungente il 634 per cento in confondo con la situazione comples­ siva dei prezzi che si presentava nel luglio 1914 allo scoppio della guerra europea.

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cani-4, 11, 18, marzo 1923. N. 2548-49-50 L’ECONOMISTA 51 '

bi, poiché il relativo 'mercato presenta sempre una maggiore sensibilità ai mutamenti di situazione.

Le condizioni monetarie e finanziarie prevalen­ ti sembrano escludere tuttora la probabilità di grandi variazioni nel livello generale dei prezzi. Fattore però notevolissimo di ascesa negli indici è il rincaro così forte che si manifesta nel merca­

to dei carboni in conseguneza del conflitto fra la Francia e la Germania, conflitto che ha sconvolto la situazione del mercato mondiale dei combusti- bili fossili. Il rialzo rapidamente prodottosi nei carboni, col perdurare della crisi politica, potrà ripercuotersi ben sensibimente sui prezzi di molte altre merci.

Riportiamo qui appresso cifre indicanti la va­ riazione percentuale avvenuta fra il gennaio e il febbraio 1923 per ciascun gruppo di merci :

Derrate vegetali — 0 24 Derrate animali — 0,54 Prodotti chimici .+• 0,65 * Materie tessili + 2,64 Minerali e metalli + 2,89 Materiali da costruzione — 1,60

Prodotti vegetali vari + 0,1

Merci industriali varie + 0,34

Indice generale +-1,18

L ’andamento dei mercati

Derrate vegetali. — Il mercato granario inter­ nazionale, attraverso oscillazioni, sembra tendere prevalentemente verso il sostegno, per quanto a frenare tale tendenza-concorrano le lunghe spedi­ zioni che avvengono dal Piata e la calma con. cui procedono gli acquisti da parte dei paesi importa­ tori: le disponibilità mondiali sono cospicue in confronto col presunto consumo ; ad orientare il mercato Nord-Americano verso il rialzo, concor­ rono gli sforzi che si svolgono sia nel Canadà che negli Stati Uniti per il controllo sindacale del­ l’offerta.

Sul mercato Italiano lievi rialzi si sono pale­ sati rispetto a-1 grano tenero di produzione interna, mentre per i frumenti duri, pure nazionali, si rag­ giungono quotazioni oscillanti fra 125 e 130 lire il quintale. Le transazioni sono rilevanti per il gran­ turco con tendenza al rincaro che ha spinto le quotazioni sino a lire 98-100 per la produzione nostrana. La tendenza ferma, ma senza notevoli spostamenti di prezzi continua per gli altri ce­ reali. Prosegue il rialzo stagionale nei prezzi del­ le patate e di alcuni legumi ed ortaggi Rispetto alla frutta, continua la situazione favorevole nel mercato degli agrumi, specialmente per gli aran­ ci, in relazione alla buona domanda per l ’espor­ tazione, sopratutto verso l’Inghilterra.

Un possibile rialzo è registrato per la conser­ va di pomodoro.

Nel mercato vinicolo domina sempre la calma ed i prezzi in genere invariati, ma si hanno co­ spicue offerte con ribassi per i vini deboli di mi­ nore conservabilità.

Nel mercato oleario si ha grande attività di af­ fari e prezzi piuttosto elevati soprattutto per le qualità migliori ; nelle Puglie, per i tipi di mag­ gior pregio le quotazioni oscillano fra lire 600-680 il quintale. Sul mercato internazionale degli zuc- ri prevale una certa tendenza al sostegno ; per il caffè dopo qualche fase di deciso sostegno si è a- vuto sul mercato internazionale nell’ultima parte

del mese una certa reazione in vista della gran ri­ levanza presunta per il prossimo raccolto ; sul no­ stro mercato qualche quotazione ha segnato ulte­

riore lieve inasprimento.

Derrate animali. —• Nel mercato dei pesci con­ servati si è avuto lungo il mese in complesso un qualche ristagno nella domanda,, che ha recato parziali falcidie nelle quotazioni. Il mercato del latte e dei latticini continua orientato verso la da- bolezza in relazione alla cresciuta produzione, spe­ cialmente nei rispetti del burro, per cui la produ­ zione corrisponde pienamente ai bisogni del consu­ mo interno e alla richiesta per l’esportazione; si è così presentata una nuova riduzione nei prezzi, così come per qualche tipo di formaggi di pasta molle, mentre per quelli di pasta dura le quota­ zioni rimangono invariate. Proseguono molto sen­ sibili i ribassi stagionali nei prezzi delle uova. E’ continuata la situazione assai difficile nel mercato del bestiame bovino, malgrado il grosso contin­ gente di offerta risultante dalla importazione pro­ veniente dalla Francia e dalla Jugoslavia ; dopo il ribasso avvenuto così sensibile alcuni mesi fa pro­ vocato dalla crisi foraggierà, questa, con gli alti prezzi del mangime, determina ora un deciso movimento di sostegno per i prezzi del bestiame di tutte le categorie, ma, specialmente per i capi da lavoro e da allevamento; solo si è verificata nell’ultima parte del mese sui grandi mercati di consumo, qualche falcidia rispetto ai prezzi dei vitelli in seguito alla contrazione della domanda. E’ proseguito fortissimo il rialzo dei prezzi dei suini in relazione all’alto costo di produzione e allo scarseggiante allevamento; sul mercato di Milano la quotazione per i capi di grandi dimen­ sioni da macello ha raggiunto lire 8.40 al kg. pe­ so vivo, contro 4.70 nella primavera del 1922. Prodotti chimici. — Per parecchi prodotti chi­ mici di uso industriale e specialmente per la soda caustica e per l’acido nitrico si delinea una ten­ denza piuttosto sostenuta; anche per le materie di consumo agricolo prevale la tendenza al rincaro in relazione all’inizio della campagna di consumo e alla favorevole disposizione dell’agricoltura per una più abbondante concimazione; per alcune ma­ terie- la domanda accenna ad eccedere le imme­ diate disponibilità. Così per persfosfato le richie­ ste si annunciano assai cospicue; la quotazione è stazionaria così come avviene per le Scorie Tho­ mas e anche per la calciocianamide, malgrado la grande attività del mercato; in sensibile rialzo è il nitrato di soda in relazione anche all’inaspri­ mento dei tessuti-; qualche progresso nei. prezzi è segnato pure per il solfato di amoniaca e per il solfato di rame.

Materie tessili. — Per il mercato cotoniero lo andamento è stato piuttosto irregolare e le quota­ zioni di fine mese sul mercato internazionale se­ gnano lieve progresso per il cotone americano e qualche regresso per l ’indiano e l’egiziano; la do­ manda industriale si è alquanto ridotta e un no­ tevole movimento è avvenuto tra i filatori inglesi per una coordinata riduzione della produzione in vista del sostegno ritenuto eccessivo riguardo al cotone sodo : le notizie sullo svolgimento della ve­ getazione prospettano un raccolto cospicuo negli Stati Uniti, e così in complesso -si prospetta la possibilità di una maggiore facilità sul mercato.

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52 L ’ ECONOMISTA

declinato tra la fine di Gennaio e la fine di Feb­ braio,

.Per la lana sul mercato britannico e sui mer­ cati coloniali si è accennato verso la fine del mese a qualche arresto nella tendenza al rialzo che perdurava . da tempo. Per la canapa nel nostro mercato le quotazioni sono in complesso stazio­ narie. Il mercato serico è stato piuttosto animato sulla sensazione di una -certa deficienza nella di- sponibiltà di materie prime ; la quale ha provo­ cato una notevole attività di affari e.sensibili au­ menti nei prezzi; le richieste di -seta italiana si sono presentate cospicue specialmente da parte del mercato americano; i prezzi sia per le sete che per i bozzoli hanno segnato un considerevole progresso tra la fine di gennaio e la fine di feb- braio.

Minerali e metalli, — Il conflitto tra la Fran­ cia e la Germania ha ulteriormente impresso un and,amento sostenuto al mercato carboniero; in Inghilterra si verifica una specie di « boom » ri­ spetto al commercio di esportazione, sulle rilevan­ ti richieste della Germania e di altri paesi con­ sumatori, il rialzo che prima si era presentato specialmente per i carboni da gas si è esteso sen­ sibilissimo anche per i carboni da vapore; il mo­ vimento di rincaro si è esteso fortissimo sul no­ stro mercato, accentuato anche -dalla sostenutez­ za dei noli, così fra la fine di dicembre e la fine di febbraio le quotazioni dei carboni si sono ina­ sprite in ragione di 20-25 lire per tonnellata.

Per i metalli sul mercato britannico si sono verificati nuovi rialzi assai sensibili per il fèrro la ghisa e l’ac-ciaio ed anche per parecchi fra i metalli minori ; l’intonazione al sostegno e data dal mercato americano dove il consumo è attivo e gli affari cospicui ; una notevole tendenza specu­ lativa al rialzo è -segnalata -sullo -stagno. Per il nostro mercato gran parte delle quotazioni me­ tallurgiche segnano progresso; da notarsi quella sensibile avvenuta per l ’alluminio, dopo un lungo movimento declinante.

Merci varie. — Parecchi spostamenti di prez­ zi sono avvenuti nelle voci incluse nel gruppo dei materiali da costruzione: notevoli specialmente i rialzi nei prezzi dei mattoni più che neutraliz­ zati nel conteggio dal ribasso sensibile registrato per la calce. Presso che stazionario è il mercato dei legnami con scarsa attività di affari.

Rispetto ai prodotti vegetali vari prezzi in con­ siderazione nel nostro studio, continua ancora per quanto meno decisa, la tendenza al rialzo nel mercato foraggierò ; una nuova plusvalenza rile­ vantissima si è ancora verificata per la paglia e nuovi rincari si. presentano per i semi oleosi.

Fra le merci industriali varie ancora consi­ derate nei nostri calcoli, notiamo aumentati i prezzi dello spirito, del tabacco, del gas e della energia- elettrica, del petrolio, della benzina e del­ la carta. Nel mercato dei pellami prosegue la ten­ denza sostenuta nei corpi del crudo, malgrado la rallentata esportazione mentre una certa fiacchez­ za si ha per il conciato: un movimento di rialzo sensibile si ha per le pelli esotiche. Rispetto alle altre voci considerate deve notarsi il progresso nei prezzi dell’olio di semi e del sapone.

Le variazioni nei prezzi per gruppi economici di merci

Accanto alla^ considerazione delle variazioni nei prezzi avvenute rispetto alle merci, esaminate

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per gruppi formati secondo l’indole merceologica, conviene anche l ’esame per gruppi costituiti in base all’indole economica delle merci.

Per le derrate, complessivamente -considerate, fra il gennaio e il febbraio l’indice è declinato da 96,9 a- 96,3 con una diminuzione del 0,64 per cen­ to.. Per le materie prime si è verificato invece un considerevole progres,so dato specialmente dai mi­ nerali e metalli e dalle fibre tessili, l’indice è così progredito da 103,6 a 106,0 con una plusvalenza del 2,29 per cento. Anche per le materie semi-la­ vorate il progresso è sensibile, poiché l’indice è passato da 92,8 a 94,3 con un aumento dell’1,59 per cento. Meno notevole appare il rialzo riguardo ai pochi prodotti,.finiti esaminati -dalla nostra sta­ tistica; l ’indice è progredito da- 89,5 a 90,7 con un aumento dell’l e un quarto per cento.

- Con un altro ordine di raggruppamento abbia­ mo una modesta variazione nel livello comples­ silo dei prezzi per le merci che sono prevalente- nUn te prodotte e consumate all’interno: il relati­ vo indice è salito da 96,8 a 97,1 con un progresso di appena un quarto per cento. Come dì consueto la variabilità del prezzo si presenta assai più pro­ nunciata riguardo alle merci che sono soggette di più larghi scambi commerciali con l’estero. Cosi per le merci che danno luogo ad una larga impor­ tazione, l’indice è passato -da 98,2 a 99,9 con un aumento dell’ 1.7.1 per cento E analogamente per le merci di cui -si effettua una cospicua esporta­ zione l’indice è progredito da 95,5 a 98,3 con un aumento del 2,87 per cento.

RICCARDO BACHI

Il mercato finanziario in Italia nel febbraio 1923

Numeri indici delle quotazioni di borsa dei titoli di Stato e delle azioni

Per lo studio sistematico dell’andamento del mercato finanziario nel nastro paese, a -comple­ mento dei numeri indici presentati lo scorso mese intorno alle quotazioni di Borsa dei principali ti­ toli a reddito variabile, esporremo d’ora in poi anche degli indici relativi ai principali titoli a reddito fisso, quelli emessi dallo Stato.

Questi nuovi dati sono computati sulla base del reddito dato dai titoli e indicano il prezzo di borsa (depurato della parie talora spettante alle cedole in -corso di maturazione) per ogni lira di reddito. Il calcolo è effettuato ri spetto ad 11 titoli emessi dallo Stato, scelti fra quelli che sono og­ getto di più cospicue transazioni ed il dato sin­ tetico è formato col metodo della media aritmetica ponderata, cioè assegnado all’indice per ciascun titolo un « peso » corrispondente al complessivo interesse annuo pagato dallo Stato per l’assieme d-èi titoli c-he ora. sono in circolazione.

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cen-L'ECONOMISTA 53

to. Tra la fine de] 1920 il saggio di interesse in base a cui il mercato valuta i titoli di Stato è an­ dato gradualmente abbassandosi, questa discesa nei saggio di interesse dei capitali è fenomeno di grande importanza.

Raccogliamo qui appresso gli indici mensili per i titoli di Stato a partire dal 1919 cioè dall’ar­ mistizio :. dati che indicano dapprima un sensibi­ lissimo movimento di discesa delle quotazioni e poi di rialzo : 4, 11, 18, m arzo 1923. N. 254849-50 die. 1919 19.20 1920 15.62 1921 15.73 1922 17.74 1923

Rispetto ai titoli a reddito variabile, presen­ tiamo qui appresso i numeri indici computati per il mese di febbraio rispetto alle azioni di 133 So­ cietà aventi un complessivo capitale sociale di 6801 milioni.

Tali indici sono computati secondo i prezzi di compenso del febbraio sia prendendo per base (100) il livello delle, quotazioni del dicembre 1922, sia il livello delle quotazioni del dicembre 1918.

INDICE sulla base del

dicembre 1918

INDICE sulla base del dicembre 1922 febbraio 1923 febbraio 1923 istituti di Credito . . . . 101.76 101.16 Ex-ferroviari ... 69.74 98.21 Trasporti terrestri . * . . 93.68 * 94.08 Trasporti marittimi . . . 60.88 98.10 Cotone . . . 184.19 111.92 I u t a ... 140.44 98.71 L a n a ... 183.23 108.14 ex 1,30 Lino e canapa . . . . 182.75 93.70 S eta... 259.13 98.64 M i n i e r e ... 67 58 102.40 Siderurgiche... 21.29 104.70 M e cca n ich e ... 18.41 87 88 A u t o m o b ili... 69.78 100.51 ex 0,55 Elettriche... 79.91 102.13 C him ich e... 75.33 102.52 Z u c c h e r i... 129 85 105.16 Altre alinentari... 157.17 104.07 A c q u e d o t t i... 88.53 99.90 Im m obilia ri... 133.11 114.55 Diverse ... 143.77 103.75 ex 0,25 Indice generale... 72.76 100.94 ex 0,05

prosieguo del movimento ascendente che si svolge da molti mesi : a determinare la stasi negli indi­ ci complessivi ha contributo unicamente il forte ribasso proporzionale (da 26 a 16) avvenuto nella quotazione delle azioni Ansaldo, in seguito alla •sistemazione avvenuta per la Società, che confer­

ma perduto totalmente il capitale sociale, di gui­ sa che le vecchie azioni hanno solo più un ben te­ nue valore per il diritto di opzione loro presumi­ bilmente competente per la formazione del capita­ le dei nuovi organismi sociali.

Il ribasso avvenuto per le Ansaldo esercita una grossa influenza sulla formazione dell’indice generale in relazione al rilevante capitale socia­ le della vecchia società. Se si escude l’Ansaldo dal nostre conteggio, l’indice generale sale da 100,94 a 109,61 e segna rialzo rispetto al gennaio in ra­ gione dell’! , 62 per cento.

Esclusa adunque questa particolare azienda, appare sensibile di nuovo il movimento ascenden­ te avvenuto nel generale livello dei prezzi di Bor­ sa delle azioni e di poco inferiore a quello regi­ strato per i titoli di Stato.

Lo cifre presentate nell’ultima colonna della tabella mostrano come — fatta eccezione sempre per il gruppo delle Società meccaniche — per la maggior parte dei rami di attività economiche gli 'spostamenti non siano stati molto rilevanti.

Prevalenze notevoli si hanno per le Società co­ toniere e laniere in relazione ai favorevoli risul­ tati raggiunti nell’esercizio ora chiuso per effetto del rialzo, che avviene nei prezzi del Cotone e del­ la lana. E ’ proseguito il movimento d’ascesa ma in maniera moderata, per le Società chimiche au­ tomobilistiche, elettriche. Assai più sensibile pro­ segue il progresso pei titoli immobiliari in conse­ guenza dello svincolo delle pigioni. Una preva­ lenza tenue si ha per i titoli bancari, dopo qual­ che parziale transitoria campagna rialzista che era stata tentata prima dell’annunzio dell’oppor­ tunissimo mantenimento dei dividendi sulla pre­ cedente 'base. Rispetto al gruppo delle Società di­ verse, deve notarsi il lieve regresso avvenuto pel­ le azioni delle Compagnie di Sicurtà triestine e il notevole rialzo avvenuto, col favore dell’inaspri­ mento dei cambi, .sulle Marconi e sui valori di esportazioni.

Raccogliamo qui appresso gli indici generali per tutti i mesi dell’ultimo quadriennio, tutti quanti riferiti alla base (100) elei dicembre 1918:

G e n n a io F e b b r a io M a r z o A p ri le J M a g g io G iu g n o L u g li o A g o st o S e tt e m b r e O tt o b r e N o v e m b r e D ic e m b r e 1919 99.10 105.53 106.96 101.91 108.11 110.02 105.19 100.97 100.34 96.02 96.43 99.49 1920 102 23 106.27 106.42 105.95 105.04 94.39 87.12 86.42 79.92 73.24 79 79 79 67 1921 75 08 78.42 73 15 72.11 6839 64.34 62.71 66.02 69.34 72.56 66 91 63.84 1922 61.88 60.09 56.70 56.45 59.45 60.54 60-77 65.76 67.47 70.16 71 46 72.08 1923 72.82 72.76

---

--

. ““

"

Mentre l ’indice per titoli di Stato ha segnato fra il gennaio e il febbraio un progresso di circa il 2 per cento per le azioni si ha in complesso una variazione presso che nulla (— 0,03 per cento), praticamente un livello stazionario.

Questa stasi registrata dagli indici contrasta decisamente con la tendenza prevalentemente so­

stenuta donneatasi sul .mercato finanziario 'in

Queste cifre .sono assai significative, poiché tracciano con grande evidenza, i lineamenti ge­ nerali del nostro mercato finanziario dopo la chiu­ sura delle ostitlità, e mostrano come il livello del­ le quotazioni, malgrado i recenti rialzi, sia an­ cora inferiore del 17 per cento a quello che si era raggiunto all’indomani dell’armistizio.

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54 L ’ECONOMISTA Forestieri e sbilancio commerciale

Da oltre due anni l ’Italia-, per colmare il disa­ vanzo della sua bilancia commerciale, non ha più bisogno di contrarre debiti all’estero. Lo prova la stabilità biennale delle quotazioni del dollaro, no­ nostante l’entità dei nostri acquisti di merci nord­ americane. Le esportazioni, le rimesse. degli emi­ granti, le spese dei forestieri bastano ancora da sole a pagare le merci importate. L'equilibrio del­ la bilancia commerciale è nuovamente assicurato.

Senonchè, mentre 1 dati sui due pi'irni elementi

compensatori abbondano, mancano addirittura, o quasi, quelli relativi a.l terzo.

E ’ una inferiorità dannosa essendo oggi il con­ tributo turistico dei forestieri, in seguito alle li­ mitazioni poste dagli Stati Uniti, con la così detta legge dei 3 per cento, alla nostra emigrazione, di­ ventato l’elemento compesatore del disavanzo com­ merciale che più urge-sviluppare. Ognuno ricono­ sce che l’industria del forestiero alimentata dalle incomparabili bellezze naturali, dalle risorse cli­ matiche e terapeutiche, dalle memorie storiche e artistiche del nostro paese, procura alla economia nazionale con i beni, i servizi, le prestazioni fatte agli stranieri, ingenti' somme di valuta estera, ma nessuno finora potrebbe dire con esattezza a quan­ to ammonta questa moneta esotica che entra e rimane in patria a disposizione degli importatori nostrani di prodotti stranieri. Quanti sono gli ¡stranieri che ogni anno affluiscono in Italia sog­ giornandovi a lungo ? Quanto spendono in. essa ? Che fare per incoraggiare queste «esportazioni latenti », o meglio, queste esportazioni interne, co­ si preziose per il saldo dei nostri debiti verso i paesi stranieri ?

Secondo calcoli assai attendibili negli anni an­ teriori alla guerra in numero dei forestieri attrat­ ti dal nostro paese, oscillava intorno al milione al­ l’anno, con un soggiorno medio di un mese ed una spesa complessiva per trasporti, vitto, alloggio, ac­ quisti, di circa mezzo miliardo di lire-oro. Essendo allora il disavanzo medio della bilancia commer­ ciale di 1 miliardo e 150 milioni la, spesa dei fore­ stieri arrivava da sola a coprirne quasi la metà.) Basta questo dato per mostrare l ’importanza eco­ nomica del movimento dei forestieri per il nostro paese.

Che è mai divenuto ¡simile cespite di ricchezza dopo la guerra ?

Il prof. Guido Barata, operoso e geniale segre­ tario dell’Ente Nazionale Industrie Turistiche (E. N I. T.) — la giovane e fiorente istituzione che, presieduta con alto intelletto da Luigi Bava e di­ retta con infaticabile energia da Michele Oro, sta svolgendo un vero apostolato di fervida italianità — ha voluto in questi giorni accertarlo. Valendosi di dati statistici innumerevoli, attinti a fonti mol­ teplici ufficiali, il prof. Ruata ritiene che nel 1922, dal gennaio all’agosto, i forestieri abbiano' lascia­ to nel nostro Paese non meno di un miliardo’ e 50(1 milioni di lire. La cifra presa come minimo e fon­ data sopra una permanenza di 12 giorni appena, è certamente inferiore al vero. Essa arriva almeno, accogliendo cifre meno prudenziali e più vicine alla realtà di queste del Buata a due miliardi di lire,, cioè — come appare dall’unito prospetto ap­ prossimativo dei debiti e crediti dell’Italia verso l’estero per il periodo gennaio-agosto 1922 — qua­ si alfa metà,

4, 11, 18, marzo 1923. N. 2548-49-50

Bilancia monetaria deUTtalia. Milioni di lire

Debiti Crediti

Importaz. 9.927 Esportazioni 5.002

Rimesse emigr. 981

Spese dei forestieri 2.000

' Partite varie 1.344

Totale, 9.927 Totale 9 927

del disavanzo (4.325 milioni) derivante, dalla sem­ plice eccedenza considerata delle importazioni sul­ le esportazioni. Le rimesse degli emigranti e le al­ tre partite attive minori, quali esportazione di li­ re-carta ricercate dagli speculatori stranieri, noli,

interessi di capitali italiani investiti all'estero ece. completano il saldo sfavorevole con pronta ed efficace azione compensatrice;

Il prospètto, benché appena approssimativo, conferma luminosamente l’importanza commercia­ le per l’Italia, capace di contracambiare con merci proprie soltanto tre quinti dei prodotti richiesti all’estero, l’afflusso aleatorio dei forestieri e la im­ possibilità odierna della sua sostituzione con ele­ menti compensatori più stabili senza provocare ri- percussioni economiche e finanziarie dolorose. La- valuta da essi lasciata in un anno basta da solaj a pagare i venti milioni di quintali di grano cha dobbiamo importare dall’estero per colmare le de­ ficienze del raccolto nazionale.

E’ un movimento che si potrebbe, però sfrutta­ re maggiormente con una sapiente industrializza­ zione del turismo da parte dello Stato, degli enti* pubblici e sopratutto dei privati, finora appena embrionale, avente per unico obbiettivo l’esalta­ zione dell’Italia nella quale il turista può, come in nessun altro paese, realizzare tutti gli svariati obbiettivi che ¡sospingono gli uomini a viaggiare. L ’E. N. I. T. già provvede all’intento e con -cre­ scente ¡successo alla propaganda all’estero, incana­ lando verso di noi nuovi rivoli di stranieri prima attirati da paesi concorrenti, meno di noi provvi­ sti di bellezze naturali e artistiche ma più esperti nel trattamente dei forestieri.

Ma l ’azione dell’Enit, senza il sussidio di una politica turistica interna schiettamente italiana, non è sufficiente. Il governo dell’on Mussolini, a- nelante a diffondere all’estero l’«idea della gran­ dezza italica», non dovrebbe tardare a svolgerla aiutando con ogni mezzo l’industrializzazione ac­ cennata.

I primi ad applaudirlo sarebbero gli economi­ sti che ai vantaggi pecuniari delle bonifiche delle irrigazioni, degli impianti idro-elettrici associaro­ no sempre quelli, non meno proficui, derivanti dal­ lo sfruttamento delle bellezze naturali che danno all’Italia un fascino singolare ed eterno. E ’ una preminenza su tutti gli altri paesi, che i tesori di arte, sparsi a profusione su tutto il suo territorio ad attestarne la civiltà millenaria, convertono ir- un privilegio unico a-1 mondo.

Perciò, ora che per la contrazione delle rimesse degli emigranti, più difficile si rende il saldo del­ la bilancia commerciale, conviene più che mai tram e. profitto rendendo con ogni mezzo sempre più sicuro, agevole ed attraente agli stranieri il soggiorno in questa nostra terra italica nella qua­ le tutti i popoli della civiltà sentono una seconda

patria.

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4, 11, 18, m arzo 1928. N. 254849-50 L ’ECONOMISTA 55

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

Avv. Carlo Ma r s il i: Piccola Enciclopédia Ban­ caria. Milano'. U. Ho-epli, 1922, L. 15.

Questo libro, redatto da un vicedirettore di ban­ ca, con lunga pratica dei bisogni degli uomini dii affari, offre la possibilità di aver'a dei vari argo­ menti bancari e dei diversi termini usati in borsa, una cognizione precisa ed immediata. Le parole sono poste in ordine alfabetico ed il volume di 320 pagi­ ne, elegantemente legato, è corredato anche di fac- sirnili di moduli, conti, ecc. ecc.

Pubblicazioni delle Scuole di Coltura Sociale I. Giovanni 0 entile. — Lavoro e Coltura, discorso inaugurale del 4. anno scolastico tenuto nell’aula magna del Collegio Romano il 15 gennaio 1922.

Tipogr. Centenari pag. 19, L. 2.

II. Giulio Colamarino. Il controllo operaio delle industrie.

Conferenza pronunciata nella sede della Scuola di Coltura.

Tip. Centenari pagg. 43, L. 2.

Pubblicazione mensile diretta da lì. Rigola.' —

I problemi del lavoro.

1. L’organizzazione intemazionale del lavoro (In-

terlab) lì. Rigola.

L’ associazione nel pensiero di G. Mazzini (F. P.). 2. L’evoluzione della Confederazione generale del lavoro, lì. Rigola.

La legislazione nel lavoro dei campi. A. Altobelli La funzione economica nel lavoro intellettuale. Prof.

Gustavo Ingrosso. Russia Sindacale, avv. Ferruccio Colombo.

3. 11 XVIII congresso del partito, socialista. 71. Ri­

gola.

I compiti degli uffici provinciali del lavoro nel­ l’applicazione delle leggi sociali. B. Giuseppe Ger-

minìani.

II parlamento sindacale.

La riduzione dei salari Roberto Tremelloni. 4. La Politica-delle Gilde. Un Gildista. 5. La deflazione dei salari. 7?. Rigola.

Il sistema Taylor dai punito di vista della fisio­ patologia del lavoro.77. Prof. C. Biondi. Le assicu­ razioni sociali. Il lodo Bianchi. M Matteucci.

6. La Gilda degli edili italiani. R. Rigola. La terza conferenza interri azi oliale del lavoro.

Noi.

7. II problema della nostra, emigrazione prima e dopo la guerra. 77. Rigola.

8. La politica delle Gilde (Parte Seconda). Un Gildista.

Movimento gildista intemazionale. X. X. 9. Leggi sociali urgenti. 77. Rigola.

Il ragimle giuridico degli uffici del lavoro Avv.

Domenico Papa.

10. Manual etto di tecnica, sociale (Parte seconda) 7?. Rigola.

Vita Sindacale italiana.

I predetti volumetti sono editi dalla Critica So­

ciale a cura di R. Bemporad e figli in Firenze.

Oltre gli argomenti sopr'acitati, o-gp-i fascicolo contiene la rassegna del movimiento internazionale. I Volumi constano di circa 75 pagine ciascuno, al prezzo di L. 2.

FINANZE DI STATO Quota dell’Italia nella ripartizione

del debito pubblico austro-ungarico

La - commissione delle Riparazioni ha risolto il problema della ripartizione del debito pubblico- au­ stro-ungarico d’ anteguerra fra gli otto Stati suc­ cessori e cioè: Italia, Austria, Ungheria, Polonia, Czeco-Slovacchia, Rumenia, Serbia e Fiume.

Il debito austriaco d’anteguerra comprendeva le seguenti categorie:

a) debiti non garanti, che ascendevano com­

plessivamente a circa 13 miliardi di corone-;

b) debiti garantiti, clie ammontavano a circa

quattro miliardi;

c) debiti amministrativi che si valutano a -cir­

ca 266 milioni;

d) débiti comuni all’Austria ed alÌ’Ungheria,

di cui una parte doveva ugualmente essere suddi­ visa.

La ripartizione del debito è stata fatta in basa al cumulo di tutte le imposte dirette ed indirette, del­ ie tasse e dei diritti, esclusi però per il debito am siriaco i proventi dei monopoli del sale e- dei ta­ bacchi.

-In liase a tale formula il debito è stato ripartita nelle seguenti proporzioni:

Italia 4,087 per cento; Gzeco-Slovacchia 41,700- per cento-; Austria 36,827 per cento-; Polonia 13,733 per cento; Serbia 2,043 per cento; Rumania 1,610 per cento.

All’Italia’’ spettano dunque 300 milioni di corone, valutate al cambio di 40 centesimi di lira,. I debiti garantiti invece’ sono stati attribuiti allo Stato che è in possesso del bene statale ai quali essi si riferi­ scono.

Riforma nel servizio di tesoreria

Con decreto del ministero delle finanze in data 22 corrente viene disposta una importante riforma alle vigenti istruzioni generali sul servizio del Teso­ ro-, che saranno attuate con decorrenza del 1. mar­ zo p. v..e die avrà per effetto una notevole semplri ficazione nel servizio di tesoreria.

Finora i 'titoli di spesa da pagarsi fuori della provincia dove hanno sede, le autorità emittenti do­ vevano essere commutati in vaglia del tesoro, trat­ ti sulla sezione di Regia Tesoreria incaricata del pagamento. Avveniva cosi una laboriosa sostituzio­ ne di vaglia del tesoro ai titoli originari emessi da­ gli ordinatori provinciali della spesa, aumentando in mio-dìo rilevante la. circolazione di tali vaglia. Ora col suddetto decréto si dispone che i titoli di spesa pos­ sono essere pagati anche fuori della provincia dove •risiedono le amministrazioni emittenti e cioè presso tutti gli uffici pagatori (sezioni di R. Tesoreria pro­ vinciale, tesoreria centrale, uffici postali e- del re­ gistro) mediante la spedizione che la locale delega- zione del tesoro sezione di Regia Tesoreria incari­ cata del provvedere al pagamento.

In tal modo si eviterà la sostituzione dei titoli1 conseguendo una importante semplificazione e si ot­ t e r r à ciré la quietanza dei percipienti venga appo­ sta sul titolo originale della spesa, anziché sul titolo sostituito. I titoli di spesa pagati nel modo suespo­ sto rientreranno poi trimestralmente nella sezione di R. Tesoreria sulla quale era assegnato originaria­ mente il pagamento, mediante una. riscontrata che avrà per effetto di compensare cumulativamente le risultanze di debiti e di crediti reciproci tra le varie sezioni di R. Tesoreria, le quali liquideranno i ri­ spettivi saldi con l’emiissionie- di un solo titolo per ciascuna sezione.

Con tale nuovo sistema si conta di ottenere uri notevole risparmio .di lavoro contabile segnatamente a causa delia, rilevante economia di vaglia del te­ soro, i quali durante la guerra e nel periodo post-, bellico avevano preso uno sviluppo inquietante- per numero e per ammontare. Infatti da 60.000 all’anno salirono a 320.000 con un ammontare che- da circa 3 miliardi e mezzo di lire all’anno ascese- a circa 35 miliardi. Con apposita circolare ini corso la di­ rezione generale del Tesoro pro-vvedle per l’appli­ cazione delle disposizioni contenute nel decreto- mi­ nisteriale.

Pel conto riassuntivo del tesoro

L’on. De Stefani ministro delle finanze dopo a- ver provveduto per la eliminazione- di ogni ritardo nella, pubblicazione del conto riassuntivo del tesoro, rientrando nell’esatto adempimento di quanto pre­ scrive l’art. 636 del regolamento sulla contabilità, generale deilo Stato, ha disposto per lo studio di una riforma* radicale delle scritture di cassa, tendente a semplificare le contabilità ed a rendere più chiare le pubblicazioni relative.

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L’ECONOMISTA 4, 11, 18, marzo 1923. N. 2548-49-50 56

extrabilancio, comprendente i buoni ordinari, le an­ ticipazioni dell’istituto di emissione, il biglietto di' stato, i buoni di cassa ed anche i vaglia del tesoro, (che a vero rigore rappresentano un debito speciale) la seconda rappresenta i fondi depositati dalle am­ ministrazioni correntiste per conto delle quali il te­ soro effettua il servizio di cassa. Per i crediti di te­ soreria si hanno tre categorie diverse, quella delle « Operazioni di tesoreria e dei pagamenti da regola­ re in conto spese di bilancio » quelle delle anticipa­ zioni extra bilancio, e quella dei pagamenti da rim­ borsare sui conti correnti rispettivi. Infine- Fon De- Stefani ha disposto per raggiunta di un prospetto da allegare al conto del tesoro che analizza i paga­ menti per spese di bilancio secondo le varie voci* principali; mandati ministeriali, ordini di spese fisse ordine di pensioni, buoni su mandati a disposizione spese di giustizia, spese del lotto, buoni del tesoro.

NOTIZIE VAR IE

La tariffa doganale e l’agricoltura in un comunicato ufficioso

Cor, le riduzioni tariffarie stabilite, per le im­ portazioni in Italia, nel trattato firmato- il 27 gen­ naio con la Svizzera, notevole' vantaggio deriverai alle nostre coltivazioni, alcune di queste riduzioni essendo di natura tale da facilitare agli agricoltori nazionali 1 acquisto- a- migliori 'condizioni, dei mezzi indispensabili per la produzione e cioè delle- macchi­ ne agricole e di una materia fertilizzante-. Con il detto trattato infatti, olre ad abbassare- da L,. 4 a 3; oro il dazio- di importazione sulla calciocianamide, si sono diminuiti altresì di circa 60 per" cento i diritti’ di confine sugli aratri tipo « Bra-bante », di 54 per cento sulle falciatrici e mietitrici, di 33 per cento- sulle presse di fieno e i. trinciapaglia, di 62 per cén-l to sui voltafieno, spandifieno e rastrelli meccanici e infine di 35 per- cento- quelli per le parti staccate di- macchine agrarie.

Il Governo ha curato la emanazione di una serie di provvidenze, le quali avranno pronta attuazione mediante R. Decreto.

Così, per agevolare la fabbricazione in Italia del­ la calciocianamide, compensando Tindustria relati­ va della diminuita protezione, si è provveduto ad, ammettere in esenzione da ogni dazio di entrata i residui della distillazione degli oli minerali desti­ nati ad essere impiegati nella detta industria per la dec-austicazione della caldojcianamiide-. Pertanto non verrà più a gravare, sul co-sto di produzione del det­ to concime, la quota relativa al dazio sui residui; attualmente di L. 8 oro per quintale e che incideva sul prezzo della calciocianamide nella misura di cir­ ca L. 2 carta per quintale.

Siè concessa inoltre la franchigia per la impor­ tazione delle acque ammoniacali, p-rimia soggette al dazio di L. 5 oro per quintale.

In accoglimento poi dei voti espressi, da lungo tempo dai Consorzi e dalle Associazioni Agrarie, si è soppresso il dazio di L. 1 oro per quintale sui pen- fosfati per uso di concimazione, e, ad agevolare la, importazione nel Regno del nitrato di sodio per via sintetica, il quale da tempo viene usato con succes­ so nella concimazione per questo prodotto la esen­ zione da dazio doganale.

Da questo insieme di provvedimenti è da spera­ re trarrà notevole beneficio lo sviluppo della nostra agricoltura.

Produzioni mondiali agricole nell’anno 1922 in confronto all’anteguerra

L’Istituto Intemazionale di Agricoltura, in uno studio pubblicato nell’ultimo suo Bollettino di Sta­ tistica agraria e commerciale, nei riguardi della produzione dèlie principali piante tessili, riassumen­ do i risultati del raccolto del 1922, giunge - alle se­ guenti conclusioni!:

Per il cotone in un insieme di paesi rappresen­ tante circa l’85% della produzione mondiale, la pro­ duzione dell’attuale campagna, che si valuta a 33) milioni di quintali, è inferiore del 16% alla, mediai corrispondente del periodo di anteguerra (39 milioni

di quintali), pur essendo superiore a circa il 22% a quella del 1921-22 (27 milioni di quintali). Quest,’ulti­ ma produzione è stata, eccezionalmente bassa, a cau­ sa specialmente del deficiente raccolto, degli Stati Uniti, il più scarso che si sia avuto in quell paese- da oltre 25 anni.

La superficie coltivata nel 1922-23 (23 milioni di ettari), superando di circa il 12% quella, della, cam­ pagna precedente, si è avvicinata alla media di an­ teguerra,, rimanendo inferiore soltanto- del 4%; i ren­ dimenti per ettaro segnalano tuttavia, come annata sfavorevole anche il 1922-23, avendo- fornito- un ren­ dimento medio di 1.4 quintali per ettaro-, in confron­ to di 1,7 nel periodo 1909 a 1913.

Per il lino e la canapa, si considerano le pro­ duzioni dei paesi europei, dove sono prevalentemen­ te praticate dette colture per la produzione- del tiglio. In questi paesi, la produzione del lino nel 1922, di 1.712 migliaia di quintali, pur segnando un au­ ménto del 18% in confronto al 1921, è però ancora di molto inferiore (21%) alla media d’anteguerra.

La produzione dii canapa, che- si valuta nel 19221 a 1.506 migliaia di quintali, è inferiore sia a quella del 1921 (15%) che alla media del 1909 al 1913 (24°A in meno). La notevole diminuzione della produzione del 1922 in confronto alla media è dovuta per il lind quasi esclusivamente ad una corrispondente ridu­ zione della superficie -coltivata, mentre- per la cana­ pa, oltre alla diminuzione delle superimi, si rileva quella dei rendimenti unitari.

Nei potali suindicati non sono- tuttavia compresi i dati relativi ai territori della Russia attuale, della quale non si conoscono ancora statistiche esatte. La mancanza di questi dati- rende i totali assai incom­ pleti, considerando che il 70% della, produzione eu­ ropea, del lino e il 60% della canapa erano rappre­ sentati, nel periodo dii ante guerra dalla, produzione di detti territori. Secondo 'calcoli approssimativi la produzione di tiglio di lino nel 1922 nel territorio della Russia, attuale sarebbe solamente un, sesto- del­ la produzione media d’anteguerra; ed è da, ritenersi che la coltura della canapa abbia, subito- anch’essa una fonte diminuzione.

La produzione delle patate nel 1922 è stata par­ ticolarmente abbondante. Infatti secondo i -calcoli dell’Istituto Internazionale di Agricoltura, per l’in- sie-mie dei paesi europei e dell’America settentrionale che rappresentano riuniti circa 95% della produzione mondiale (Russia eccettuata), la produzione del 1922 ascende a 1,422 milioni di quintali in confronto- a, 960 nel 1921 e 1,253, media del quinquennio prece­ dente, la

guerra-li raccolto del 1922 è perciò superiore del 48% a quello del 1921 e del 14% alla media quinquiennale del periodo d’anteguerra.

A tale elevata produzione globale hanno contri­ buito le favorevoli condizioni della, stagione, in quan­ to che la superficie seminata nel 1922 (11.9 milioni di ettari) è solo di poco superiore a quella del 1921' (11,5 milioni di ettari) e quasi uguale alla media. (12,0 miilio-ni di ettari), mentre i rendimenti per etta­ ro nel 1922 (119 quintali) sono sensibilmente più ele­ vati di quelli ottenuti ne-1 1921 (83 quintali) ed anche superiori alla media di anteguerra (104 quintali).

Rendimenti per ettaro elevati si sono avuti spe­ cialmente nei paesi produttori di maggiore impor­ tanza, dell’Europa centrale e settentrionale, quan­ tunque parecchi di essi, come la Germania, la Ceco­ slovacchia, la Polonia e la Francia, abbiano lamen­ tato e-ceesive pioggia durante il periodo del raccolto-, che hanno considerevolmente pregiudicato la qua­ lità delle patate, rendendo difficile la loro conser­ vazione.

I dati suindicati non comprendono la produzio­ ne nei territori della Russia attuale, -che può essere in modo approssimativo valutata inferiore' alla metà della, corrispondente produzione media di anteguer­ ra (che ascendeva a circa 200 milioni di quintali). La produzione delle barbabietole a zucchero- nel 1922 in Europa, quantunque superiore .a quella del 1921, che fu eccezionalmente scarsa, è tuttavia note­ volmente inferiore (di circa il 24%) alla miedia dei cinque anni dal 1909 al 1913.

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4, 11, 18, m arzo 1923. N. 2548-49-50 L ’ ECONOMISTA 57

(446 milioni di quintali) e soltanto di poco superiore (4%) a quella molto bassa del 1921 (339 milioni di quintali).

La diminuzione della produzione 1922 in con­ fronto al periodo anteguerra è dovuta alla diminu­ zione di super ficie coltivata in Europa e all’inferiore produzione unitaria sia in Europa che in America. Infatti, in confronto a un rendimento medio per et­ tari di 260 quintali durante gli anni 1909 a 1913, si è ottenuto nel 1922 un rendiménto di soli 243 quintali.

Nei dati suindicati non è compresa la produzio­ ne della Russia attuale, che può considerarsi, in mo­ do approssimativo, inferiore alla quinta parte della produzione media corrispondente dell’anteguerra, che era di circa 95 milioni di quintali.

Le costruzioni navali nel mondo

Il Lloyd's Register pubblica la sua relazione tri­ mestrale sulle costruzioni marittime nel mondo, do­ ve mostra per la prima volta dal marzo 1921 un auJ mento nel tonnellaggio sotto costruzione della Gran Bretagna e Islanda. Questo alla fine di marzo era di 1.492.138 tonnellate, con un’eccedenza di 23.500 tonnellate sulle cifre al 31 dicembre 1922.

Il tonnellaggio totale ■mercq.ntile degli altri paesi ammonta a i .367.934, comprese 148.000 tonnellate sopra le quali il lavoro venne cessato. Le ultime ci­ fre segnalano una diminuzione di 50.000 tonnellate su quelle del dicembre ultimo.

La suddivisione attuale è la seguente : Germania e ìlari zie a 343.207 tonnellate; Francia 209,581; Italia 185.001; Stati Uniti 173.762; Olanda 121.321; Giappo­ ne 83.357. Il tonnellaggio' per la Germania, sola, è di 333.427, e viene quindi seconda potenza nel mondo nel rècord del tonnellaggio' sotto- costruzione.

Il tonnellaggio complessivo delle- navi lanciate nel mondo durante l’ultimo trimestre ammonta a 442,522 tonnellate, delle quali 228,371 in Gran- Breta­ gna e Islanda,; 70,462 in Germania, e Danzica, ,53,202) negli Stati Uniti e- 90.477 negli altri paesi.

Movimento delle Società Italiane per Azioni durante l'anno 1922

Dall’esame dei dati raccolti e raggruppati men- siIrniente daiTAsso-ciazione Bancaria Italiana si ri- via che- durante l’anno- scorso si sono costituite 1072 Socità per Azioni per uni capitale1 complessivo di lire 1.222.118.370. Gli aumenti di capitale somma­ rono-, nello stesso periodo a 818 per L. 2.188.721.111. Si ebbero inoltre 8 ricostitutzioni per- un totale di lire 114.900.000. Il totale degli investimenti dell’anno raggiunse la notevole cifra, di lire- 3.525.739.451. En­ trarono però in liquidazione ben 396 Società per un totale complessivo di L. 1.014.447.696. Sii ebbero inol­ tre 237 riduzioni di capitale per lire. 1:178.113.358 e 17 fusioni per L. 237.777.500. Il totale dei disinvesti­ menti dell’anno fu così di 2.466.338.554 lire. Con­ frontando il totale degli investimenti col totale dei disinvestimenti si può fare- la -confortevole consta­ tazione che si è avu-to un incremento netto di 667 Società con investimenti netti per più di uni mi­ liardo.

L’ emigrazione dell’ Italia

Dal raffronto delle statistiche- delle Nazioni eu­ ropee che danno- un più largo -contributo all’emigra­ zione, risulta che l’Italia tiene sempre- il primato tra detti paesi. Questo risultato è dovuto in gran parte alle vigili cure ed all’opera perspicace- del no­ stro Commissario dell’emigrazione che ha facilitato, sorretto ed indirizzato i nostri, lavoratori con giudi­ ziosa previdenza.

Infatti nel triennio 1920-1922 l’Italia ne annove­ rò 883.681, mentre la Gran Bretagna e Tir-landa n-e ebbero 634.514, la Spagna 2.799.117, il Portogallo*, 104.570 la Germania 35.053, a Svezia 26551, la Svizze­ ra 18180, la Danimarca 14.965, il Belgio 13551, la Finlandia 10237.

Come nel decennio più prossimo del periodo del- l’antegerra l’Italia occupava il primo- posto con 579.383 emigranti all’anno lasciando a grande di­ stanza la Gran Bretagna e l’Irlanda (con 351.572) che occupavano il secondo posto nella scala emigrato­ ria, così anche nel 1920-21, nel 1922 l’Italia si pre­ senta come il paese della più forte emigrazione di­ stanziando notevolmente le quote degli altri paesi compreso il Re-gno Unito.

RIVISTA DEL MERCATO DEI VALORI Rassegna settimanale

Settimana di movimenti contrastanti e disordi­ nati, senza che si potesse riscontrare un nesso qual­ siasi fra le oscillazioni dei vari titoli. Iniziatosi ini pieno fervore d’ aumento su improvvisi realizzi co­ minciati con un poco simpatico attacco alle azioni di un nostro grande Istituto di -credito, il mercato reazione a mezzo della settimana per rifarsi legger­ mente in fine d’ottova. L’atenzione maggiore- è sem­ pre rivolta alla Fiat sulla quale avvennero scambi notevolissimi dii migliaia e migliaia di azioni. Il ti­ tolo conservò un magnfico contegno-, frammezzo- ad inevitabili oscillazioni del resto di poco momento. Raggiunto il 30-0 il titolo malgrado- cospicui realizzi avvenuti in qualche- riunione noni cedette -più questa quota che conservò durante tutta l’ottava salvo mar- terì nel dopo- borsa in leggera contrazione sino a. 298 1/2. Finiamo a 306 nell’odierno dopo borsa.

A Milano- fu invece agitato il comparto tessile sili quale s’era inscenato un « boom » ed altrettanto fu brusca la discesa quanto rapida, era stata, la sa­ lita

Specialmente in regresso furono le Cantoni, Tu­

rati. Tosi, T)e Angeli, nonché i titoli che si riteneva',

facessero parte del gruppo del Banco di Bornia : Ca­

scami Seta e Lanificio e Canapificio Nazionale i pri­

mi caduti fino a 707 e i secondi a 540 colla chiusura di -settimana in ripresa. I forti spostamenti nei valo­ ri tessili sono indizio di nervosismo del mercato co­ toniero. Se l’esercizio 1922 diede utili lautissimi, il 1923 si presenta, sotto assai meno- lusinghieri auspici. Affiorano sintomi di stasi e di arresto nel consumo con conseguente rallenta,m-ento delle vendite, come già rilevammo in una precedente rassegna. Accenni a tale stato di cose si trovano' nelle relazioni di al­ cune Società fra le quali quella «ilei Cotonificio Valli

di Lanzo all’assemblea dì giovedì, che dice testual­

mente : «U na stasi nelle vendite si fa sentire già abbastanza, acuta, ,e mentre sui mercati di origine i prezzi delle materie prime salgono al cielo, non è dato ricavare per ora, prezzi proporzionali per la merce manufatta ». L’instabilità dei Cambi e le preoccupazioni politiche aggiungono' nuove ri-percus­ sioni sfavorevoli su questo primario ramo indu­ striale.

I Fondi di Stato dopo una depressione- verso la mletà dell’ottava si rifanno verso- fine di settimana, ri­ prendendo brillantemente quota. La Rendita 3 1/2% ha marcato e-mpre molto limitato e finisce a 76,671/2, do-po 76,40 martedì minimo delTottava. mientr'e- il

Consolidato 5 raggiunge 86,45 dopo 85,90 minimo delTottava. Sempre ricercati i Buoni Settennali 5°/_

a premio 100,15 più interessi, le- Obbligazioni Ferro­ viarie 3% a 280; le- San Paolo 31/2 a 3971/2, e le

5% intorno a 474. Si dice con insistenza che sia pros­ sima (Aprile ?) remissione dei Buoni Novennali le cui caratteristiche parrebbero dover-si di po-co disco­ stare dal tipo dei Buoni Settennali, 5°¿ a premio. Ben vangano cotesti Buoni a nove anni ; il pubbli-cci italiano riserverà loro buona accoglienza per patriot­ tismo non solo-, ma anche per fare un ottimo' investi­ mento di capitale.

Banca d'Italia stazionaria into-rno a 1490. Poco

brillante il contegno della Banca Commerciale con non piccola delusione- della speculazione che ha at­ teso invano un movimento d’aumento su questo' pri­ mario titolo; finisce l’ottava a 9331/2. Non ritenia­ mo opportuno farei eco delle voci che nuovamente» corrono circa eventuali modificazioni della Direzio­ ne di questo grande Istituto di Credito, voci sempre smentite. Il Credilo Italiano che si: sostiene natural- miente, quota oggi 719, ed il Banco di Roma che fu! oggetto di improvvise vendite reclina da 164 a, io ti lire.

Ex ferroviari calmi : Meridionali 350 : Mediterra­

nee 243 circa ricercate su proposto dividendo di 12

lire. 1Ribattino trascurato intorno a. 567 ed in regres­ so la Navigazione Alta Italia da 186 a 172 poi mi­ gliore a 175. Pesanti le due Snia-Viscosa finite a 631/2 e 73 3/4 rispettivamente l'ordinaria e la p rere­

fi-oziale.

Spa 70 circa. Terni in forte regresso da 494 a 475

Dal 5 ha luogo il cambio- di 3 azioni! Carburo Roma­

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