• Non ci sono risultati.

L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.452, 31 dicembre

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.452, 31 dicembre"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I

Anno IX - Voi. XIII

Domenica 31 Dicembre 1882

IL NUOVO ANNO

All’ istante in che il 188:2 cade nell’ eternità del passato ed il 1 8 8 3 si presenta ad aprire 1’ eternità del futuro, non è inopportuno di gettare uno sguardo sul primo, ed augurare quanto ci attende nel secondo di quest’anni.

Il 1 8 8 2 non fu , nella sua prima m ela, a noi scarso di benefìci'!. La pace che regnava e regna tuttora in Europa, l’ ubertosità dei raccolti che ci prom etteva, nella primaria delle nostre ri­ sorse economiche, un lieto avvenire, le premure di cui fecero prova i poteri pubblici per accrescere il benessere nazionale e ringiovanire, colla riforma elettorale, il Parlamento, l’ attività nei lavori ferro­ viarii che cominciavano ad offrire dei resultati, fra i quali il grandioso dell’apertura del Gottardo, ma­ scheravano con vantaggio il poco progresso delle in­ dustrie, la deficiente attività del traffico internazionale, che, invece di crescere, indietreggiava, la sicurezza pubblica gravemente compromessa nella Sardegna, il ni un lustro arrecato dalle produzioni letterarie e scientifiche alla nazione. La seconda metà del c a ­ dente anno, fu invece apportatrice di eventi oltre­ modo a noi sfavorevoli. La fiorente nostra colonia in Egitto fu manomessa da una rivolta militare che distrusse e sperperò in pochi giorni il frutto del la­ voro di molti anni di 2 0 mila italiani, che noi ve­ demmo riedere in Italia atterriti, malconci, immise­ riti e perfino affamati. Nè ciò solo ; perchè quella qualsiasi influenza che avevamo acquistata nella terra dei Faraoni, si dileguava e sta ora per cessare, so­ verchiata da quella dell’Inghilterra che, da sè sola, ha ristabilito l’ordine in quella regione. Mentre poi noi vedevamo compromessa ognor più, al di fuori, la lemttima tutela dei nostri interessi, pativamo, al- l’ interno del R eg n o , un terribile disastro generato dall’ irrompente furia dei fiumi, che innondarono, e tuttora tengono som m erse, alcune delle più belle provincie dell’Alta Italia. I disastri e le innondazioni dell’Adige, del Brenta, del Mella, del Piave, del Taglia- mento e dei minori corsi d’acqua, testimoniarono del­ l’ imperizia che presiedè alla costruzione delle difese in­ nalzate per contenerli, se per di più, come pretendesi, non addimostrarono l’incapacità di chi dilatò il disastro per volerlo alleviare. Perdite enormi subimmo adunque nell’Egitto e nell’ Alta-Italia, le quali per necessaria conseguenza ora rifluiscono, nonché sulle finanze delle ^Provincie e dei Comuni danneggiati, ben anche su quelle dello Stato. Che se il nuovo Parlamento non tralasciò di accorrere per riparare sì grave di­

sastro, 1’ opera sua rimase poi deficiente per stan­ ziare i bilanci preventivi, che dovettero autorizzarsi coll’ esercizio provvisorio ; ossia con un espediente che, per quanto frequentemente usato in addietro, non manca d’attestare poca previdenza dei pubblici affari.

Noi salutiamo ora l’arrivo del 1 8 8 3 come un pe­ riodo di riparazione delle disgrazie sofferte, e cre­ diamo che dipenda da noi che così avvenga. Ad onta dei timori che da alcuni pubblicisti si manifestano sulla conservazione della pace, non sappiamo vedere alcuna verace minaccia di guerra Europea, pel pros­ simo anno almeno. Se in alcuni luoghi delle pro­ vincie innondate, le acque avranno deposto delle sterili sabbie, altrove avranno lasciato un limo fe­ condante, che aumenterà l’ubertosità del suolo. I la­ vori di ripristinamento delle difese, contro le irrom­ penti fiumane, forniranno alla classe più disagiata una meno precaria esistenza, ed è anche possibile che il rivestimento a boscaglie delle montagne, m e n tre , dall’ un lato, creerà un nuovo capitale, dall’ altro servirà efficacemente di impedimento, a che tali di­ sastri si rinnovino. Le centinaia di milioni già spese, e quelle che nel 1883 si spenderanno a prò delle ferrovie complementari, contribuiranno, con maggior frutto che nel cessante anno, ad offrire t loro risul­ tati. Certamente ciò avverrà in minori proporzioni di quanto poteva ottenersi concentrando su poche linee tutte le erogazioni. Ma se questo sistema, a cui ora il Governo francese presta la sua adesione e sta per praticare, non ha ancora trionfato in Italia, soverchiato come è dalle istanze che dalle singole regioni si fanno strada fino al Ministero de’ Lavori Pubblici, è però da attendere che debba esserlo in avvenire,- e che venga a cessare, davanti all’ ev i­ dente interesse dello Stato, la debolezza del Governo su tale argomento. Questo poi, nell’ anno prossimo, deve realizzare la promessa , sì lungamente delusa, di presentare il progetto della definitiva sistemazione dell’esercizio privato delle ferrovie, antiche non solo, ma nuove eziandio.

(2)

834

L ’ E C O N O M I S T A

31 dicembre 1882

acquisti quel vigore che ora non dimostra , facen­ doci sortire dalla stagnazione in cui ci troviamo da alcuni anni. Ciò che difatti ne occorre, è di impri­ mare nuova vita alle nostre produzioni ed ai nostri traffici. Siccome poi questi ultimi, costituenti il com ­ mercio, dipendono dalle prime, poiché laddove non esiste la merce non esiste il suo scambio con altre equivalenti, così il compito dell’ Italia pel prossimo anno, dal punto di vista economico, deve consistere nell’aumentare la propria attività materiale. La quale, per essere bastantemente fruttuosa, deve basarsi sulla applicazione dei trovati scientifici ed industriali che dirigono ed accescono l’opera materiale dell’uomo.

L ’ Italia è stata, fino ad_ ora, simile ad Una m ac­ china a bassa pressione. E bisogno ora di trasfor­ marla in un’altra ad alta pressione. Si obbietterà la proverbiale infingardaggine, tanto rimproverata a noi Italiani. Ma questa infingardaggine è dessa una qua­ lità intrinseca della nostra razza, oppure proviene piuttosto dall’ambiente politico in cui viviamo? Noi crediamo che dipenda da questa seconda causa an­ ziché dalla prima. Il professionista o l’operaio Ita­ liano, allorché si è espatriato, non è meno attivo e capace dei suoi competitori, e lo è forse di più. Le ostilità che gli operai Italiani incontrano in Francia, derivano da che essi si contentano di una mercede minore dei Francesi. Ciò non prova soltanto la loro sobrietà; dimostra altresi la loro capacità ed attività. L ’Italiano è infingardo in Italia, perchè, non solo non trova stimolo ad adoperarsi in prò suo e del paese, ma trova inoltre degli ostacoli dappertutto. Se difatti si guarda il Governo, si scorge che, no­ nostante le belle parole di discentramento e di non ingerenza negli affari industriali, esso tende ad esten­ dere, ad ogni tratto, l’opera sua. Il sistema del Go­ verno-Provvidenza, del Governo-Paterno che tutto sa, che tutto fa, ed a tutto provvede, affacciato in pieno Parlamento dall’onorevole Spaventa, che voleva fare del potere amministrativo centrale il tutore di tutti gli Italiani, è desso smentito? A parole sì, ma a fatti non ci pare. Noi vediamo che il Governo non ha ancora rinunziato alle ferrovie. Che si appresta ad impadronirsi della Regìa dei Tabacchi. Che co­ struisce le grandi navi e le ferrovie complementari e che non rinunzia a verun servizio. Da un altro lato, non ha desso, al pari dei suoi predecessori, le preferenze e le antipatie che lo inducono ad arrestare I’ opera di taluno che vuol paralizzato perfino in quanto concerne la di lui attività professionale o scientifica, a prò di altri che esso spinge, favorisce, promove? Non è desso pure preoccupato da timori politici che lo inducono ad accrescere ogror più la sua forzo, al quale scopo si crede in diritto di oc­ cuparsi di tutto e di tutti? Ora il Governo che fa tutto inceppa tutto.

Le classi alte dal loro lato possono accusarsi di essere poco propense a favorire l’attività nazionale. Paghe di possedere la terra, poco curano di accre­ scerne la produzione, perchè restìe dal dimorare sui loro fondi. Godendo la considerazione che la ricchezza procura, presso il volgo, non amano che sorga a fronte di loro la classe degli industriali; la quale in breve volger di tempo, avrebbe accumulate ben maggiori ricchezze delle sue, perchè le industrie più della agricoltura pongono a profitto i trovati scientifici ed il lavoro intellettuale. Invece di impiegare i loro ri­ sparmi nell’ impiailto di opifìcii esse preferiscono il lusso, i viaggi, l'oziosità e privano del capitale o c

-corrente le industrie ed i milioni di operai che, alla loro voce, accorrerebbero a raddoppiarlo.

E cco, secondo noi, le vere cause della pretesa nostra infingardaggine. Quando saranno rimosse, noi prenderemo fra le nazioni il posto che ci è dovuto. Ci lusinghiamo che, nel prossimo anno, vedremo incamminato il paese su questa via. Ormai esso è arbitro dei suoi destini, e può con serietà e fer­ mezza trasformarsi da nazione frivola ed inattiva, in un popolo serio ed operoso. Ma ad ottenere tal risultato occorre che l’opinione pubblica sì dichiari in questo senso, nella stampa e nel Parlamento ; perchè dovrà allora il Governo fecondare e favorire questo indi­ rizzo, dando bando risolutamente alle influenze con­ trarie, e promovendo colle piene sue forze 1’ ope­ rosità di tutti i cittadini dello Stato.

L’ EMIGRAZIONE E LA MARINA MERCANTILE

Il tema dell’ emigrazione si presterebbe a tratta­ zioni diverse e voluminose, tanto dal punto di vista economico, quanto da quello legislativo. Diverse sono le opinioni emesse fin ora sui danni e sui van­ taggi ch’ella arreca ad una nozione, e se sia lecito infrenarla o proibirla del tutto in certi casi con leggi speciali.

Noi accenneremo solo alle opinioni oggi sostenute, per occuparci poi dell’emigrazione, osservala da un punto di vista essenzialmente pratico, quello del vantaggio che ne può ritrarre la marina di com ­ mercio, che è pure il punto principale che occupò la commissione d’ inchiesta sulla marina mercantilo, ed esamineremo le decisioni da essa prese.

(3)

e quel che è peggio dovremo assistere senza a c­ cagionarne altri che noi, al miserando spettacolo che ci offrono tuttodì i nostri porti; quello di gente giovane, robusta, pratica che fugge un suolo d i­ venuto ingrato, perchè non sa più nutrirla ; uomini validi che disertano le nostre campagne e vanno a portare il tesoro del loro lavoro a paesi esteri che per meritare questo dono generoso non hanno altro da fare che aprire i loro porti ad ogni venuto, e assicurarlo che troverà libertà di lavorare a proprio profitto. E si noti come non sempre queste pro­ messe sien mantenute, anzi in molti casi, e forse nei più, i poveri emigranti sono infamemente in­ gannati da avidi speculatori che li traggono in paesi malsani e poco produttivi ; ma tanta è nei nostri contadini la furia di lasciare al più presto una pa­ tria che non sa compensare il loro lavoro che con cibo insufficente, con febbre e con pellagra, che vien meno in essi ogni premura di bene informarsi di ciò che li aspetta, e partono contenti per spiaggi e di cui ignorano non solo I’ ubicazione, ma perfino il nome,' dicendo che per quanto sia tetro l’ av v e­ nire, sarà pur sempre migliore del presente; « peg­ gio di così non può andare, » questo è il grido de­ solante che e§ce da tutte le bocche.

In questo stato di cose una legge che avesse per scopo, sia d’ impedire I’ emigrazione dei lavoratori all’estero, sia di costringerli a dirigersi in un luogo invece d’ un altro, e a preferenza in quelle parti del nostro territorio ove vi son terreni da dissodare, sarebbe inutile ed iniqua; inutile perchè si elude­ rebbe facilmente coll’ eseguire l’ imbarco in porti esteri ove la legge non avrebbe effetto; iniqua, per­ chè menomerebbe i diritti del cittadino non solo, ma puranco quelli dell’ uomo.

Il ministro di agricoltura e commercio, senatore Finali, tentò far questa legge, ma cadde dal mini­ stero quando mancava ancora ad essa 1’ approva - zinne del Senato; essa limitava la facoltà di emi­ grare, e creava uffìoj governativi di sorveglianza ; la prima misura non avrebbe fatto altro che dan­ neggiare la nostra marina e gli emigrati stessi, col costringerli ad andare ad imbarcarsi in porti esteri, procurando loro una spesa maggiore pel viaggio tra 1’ Italia e il porto d’ imbarco, ove il nolo del tra­ sporto sarebbe guadagnato da navi di estera ban­ diera ; la seconda misura non avea bisogno di una legge speciale ed è materia di regolamenti di po­ lizia, i quali sono già in questa materia in Italia tanto gravosi, che molti emigranti, per evitare tante formalità, si recano ad imbarcarsi a Marsiglia e Trieste.

Il ministro Maiorana, successo al Finali, ritirò la legge, e fu bene ispirato.

Attualmente pende dinanzi al Parlamento una proposta di legge suH’emigrazione firmata dal Min- ghetti, Del Giudice, Luzzatti e Sonnino, ma è dub bio possa prevalere poiché il ministro attuale, Berti, si è dichiarato ad essa contrario ritenendola ineffi­ c a c e ; è il destino comune a tutte queste leggi d’in­ gerenza governativa, che non fanno altro che creare uno stato di cose artificiale, ed hanno per effetto di cadere in disuso per l’ impossibilità di farle os­ servare.

Se, assolutamente parlando, I’ emigrazione è per l’Italia un male grandissimo non è per tutto sprov­ vista di vantaggi, relativamente importanti. Gli em i­ granti fanno conoscere i nostri prodotti all’ estero;

determinano una corrente di esportazione dei me­ desimi; inviano denari ai loro parenti accrescendone così il benessere e facendo progredire la ricchezza nazionale; tornano spesse volte ricchi, e investono i loro capitali nell’ agricoltura e nell’ industria na­ zionale ; rendono più sopportabile la condizione di quelli che rimangono togliendo loro la concorrenza, e sono uno spauracchio col loro esempio ai troppo avidi speculatori, ai quali la miseria dei lavoratori darebbe troppo coraggio di diminuire le mercedi se questo correttivo alla concorrenza non esistesse.

In ogni modo, sia un bene, sia un male, l’ emi­ grazione è un fatto, ed è tal fatto che bisogna su ­ bire, almeno finché non avremo possibilità di farla divergere verso quelle parti di territorio che sa­ rebbero più adatte a riceverla. Intanto il meglio che si possa fare è di profittare dei vantaggi che reca, e primo di tutti non impedire, anzi in co rag­ giare l’ imbarco degli emigranti nei porti nazionali, onde si avvantaggi del loro trasporto, la nostra m a­ rina mercantile.

Primo provvedimento da prendere sarebbe quello di accordare, ad esempio delle altre nazioni, ribassi agli emigranti, noi viaggi in ferrovia. Dicono alcuni che ciò sarebbe un favorire l’emigrazione con danno dell’ agricoltura, ma ciò n o n e ; imperocché se gli emigranti voglion veramente partire, non è il tanto per cento di più sul biglietto ferroviario (differenza di centesimi) che li può ritenere; piuttosto può consigliarli ad imbarcarsi in paesi esteri, che questo ribasso accordano, quando la differenza del prezzo convenga loro.

V’ ha di più che questi ribassi potrebbero deter­ minare le emigrazioni estere a venire ad imbarcarsi nei nostri porti, e soprattutto ora, coll’apertura del Gottardo non sarebbe di poco interesse per Genova il divenire il porto preferito dell’ emigrazione sviz- * zera e germanica.

La commissione per l’ inchiesta sulla marina non tenne buone le ragioni che consigliano di ac­ cordare questi ribassi agli emigranti italiani e le rigettò con 7 voti contro 3, mentre convenne nol- utilità dei ribassi agli emigranti esteri, alla quasi unanimità; essa non volle parere, per procurar van­ taggi alla marina, perder d’occhio l’agricoltura na­ zionale, e sia pure; purché questa mezza misura non determini gii emigranti italiani ad imbarcarsi altrove.

Quanto alle agenzie di emigrazione, si limitò a far voti onde siono sorvegliate dal governo, allo scopo di evitare, in quanto è possibile, gl’inganni di cui sono spesso vittima i poveri emigranti e che si convertono in terribili ecatombe di buona parte di essi, quando son condotti in luoghi malsani ; quando non sono pronti i viveri loro destinati nei paesi ove si recano, che son per lo più lande d eserte; e quando, come non di rado accade, sono obbligati a conquistare essi stessi il loro territorio, sulle tribù indige ie.

(4)

836

L ’ E C O N O M I S T A

31 dicembre 1882

gli ha negato il passaporto, senza che questo possa fare nulla, per impedire quella partenza.

Anche in queste decisioni vi è dunque da lodare la commissione, alla quale non toglie il merito l’aver negato l’appoggio al ribasso delle tariffe ferroviarie per gli emigranti italiani, perchè è disposizione di secondaria importanza e non può portare grandi effetti.

La tassa di fabbricazione sugli alcool

Sappiamo che il Consiglio d’ amministrazione della Società F a b b ric a d'alcool e setificio in S aviglian o, la cui sede trovasi a Torino, allarmato dalla notizia della presentazione di un progetto di legge per au­ mento di tassa sulla fabbricazione degli alcool, ha deliberato d’ urgenza e ad unanimità di presentare alla Camera dei deputati un ricorso affinchè, se per necessità di cose l’ aumento della tassa deve essere decretato, voglia il Consesso legislativo correggerne la troppo aspra applicazione e specialmente il modo di percezione della tassa, che — dice il Consiglio — riuscirebbe disastroso per I’ industria nazionale, già troppa duramente colpita dalla nuova proposta

d’ aumento di tassa.

Ecco che cosa si espone nel citato ricorso: Il progetto di legge, mentre stabilisce l’ aumento della tassa da L. 6 0 a L. 100 l’ ettolitro, impone altresi l’ obbligo ai produttori di anticiparne il paga­ mento, salvo a rivalersi nello smercio sui consu­ matori.

Questo sistema, se favorisce il Governo, il quale provvede senz’ alcuna spesa alla riscossione _d’ una tassa importante, offende però assai gravemente gli interessi della nazionale industria, obbligando i pro­ duttori, oltre all’ aggravio della cauzione, anche nl- T anticipazione d’ ingenti somme col duplice danno della perdita d’ interessi e della distrazione di con­ siderevole parte del capitale circolante destinato e necessario alla fabbricazione, sulla quale i fabbri­ canti nazionali conseguono lievissimo beneficio, do­ vendo sostenere 1’ enorme concorrenza dell’ estero.

A togliere questi gravissimi danni — dice il r i ­ corso — sarebbe opportuno il sistema d’ applicazione della tassa usato in Francia, ove un’ apposita bol­ letta di circolazione accompagna la merce ovunque essa sia destinata, cosicché quest’ imposta verrebbe, più logicamente, pagata dal consumatore anziché an­ ticipata dal produttore.

Il ricorso sottopone inoltrò alla Camera un’ altra considerazione relativa all’ epoca di applicazione della tassa, in ordine ai contratti di consegna.

Una fabbrica come quella commessa all’ ammini­ strazione della Società predetta, che produce circa 1 0 0 ettolitri al giorno, deve necessariamente assu­ mere degli impegni fissi di consegna non inferiore a 3 0 0 0 ettolitri, da eseguirsi in un intervallo di 3 o -4 mési. — Ora, l’ inatteso aumento di lassa arre­ cherebbe a quella Società una perdita di L . 1 2 0 ,0 0 0 , per la maggior tassa di lire 4 0 non calcolata nei contratti a oonsegnnstipulati e che ricevono la loro esecuzione sotto il regime del nuovo progetto di legge. — Si domanda perciò alla Camera di modi­ ficare il progetto di legge nel senso che non venga

applicata la nuova tassa sugli alcool destinati a sod­ disfare contratti di consegna anteriori al l o corrente mese, debitamente constatati oppure che la nuova tassa non venga messa in vigore prima del 1° luglio 188 3 .

Ancora del prestito Bevilacqua La-Masi

I signori rag. Cardani, nob. Cusani e rag. Finzi, adunando gli obbligatari La Masa il 2 0 corr. nei locali della Camera di Commercio di Milano, ed e- sposti i motivi che resero impossibile il compimento della progettata operazione, rimettevano il mandato, in antecedente assemblea loro conferito.

Furono i gruppi di Verona, di Mantova e la Cassa di Risparmio di Milano che, colle pretese avanzate, delusero tutte le speranze dei molti obbligatari che depositarono i loro titoli. Ma 1’ assemblea non per­ dendosi per questo d’ animo, con viva discussione, avvisò d’ iniziare tosto altre pratiche, nell’ interesse comune e votava il seguente ordine del giorno :

« 1 portatori di Obbligazioni Bevilacqua La Masa, udito il rapporto della Commissione, che ha tentato la sistemazione del prestito, la ringrazia della sua opera intelligente e sollecita. E considerando essere opportuno che i portatori di Obbligazioni siano rap­ presentati in comune, sia per nuove pratiche di as­ sestamento se si presentassero possibili, sia per far valere i diritti dei portatori in giudizio.

» Conferma in carica la Commissione per gli effetti suesposti.

» La Commissione agirà come rappresentante tutte le Obbligazioni che rimarranno in deposito a sua disposizione o saranno ex novo depositate, e potrà sostituire nel mandato altre persone e special- mente avvocati per stare in giudizio ed ha altresì la facoltà di aggregarsi altre persone. »>

Seduta stante, la Commissione ufficiava i signori comm. Restelli, cav. Podreider ed avv. Luzzatto a voler associarsi ad essa nella tutela degli interessi di tutti gli obbligatari.

Notizie economiche e finanziarie

Si annunziano due importanti deliberazioni prese dal Consiglio superiore della Banca Nazionale nella sua ultima seduta del 2 0 corrente, in ordine al nuovo Codice di Commercio.

Esso deliberò: 1 ° che tutti gli stabilimenti della Banca manterranno ad un sol giorno non festivo dopo quello stabilito per il pagamento, il termine per levare il protesto delle cambiali, valendosi della facoltà concessa al possessore di procedere tanto nel primo che nel secondo giorno, nuova dilazione accordata a benefizio del creditore e non già del debitore. 2 ° Che gli stabilimenti medesimi non po­ tranno consentire per cam biali dom iciliate, di sur­ rogare il protesto per mancanza di accettazione o di pagamento colla dichiarazione scritta di rifiuto di questo o di quella, designata nell’art. 307 del

Codice.

(5)

Ma-gliani e Zanardelli tiene conto degli emendamenti presentati dall’nfiìcio centrale del Senato nella pas­ sata legislatura e riassume tutte le disposizioni con­ tenute nei precedenti progetti, ampiamente discusse nelle relative relazioni.

— Quantunque il sindacato per il collocamento del prestito per l’abolizione del corso forzoso non abbia ancora presentato il conto definitivo della ope­ razione, dovendo ancora versare nelle casse dello Stato pochi milioni, si ha fondala ragione di credere che il benefizio per i partecipanti si aggi­ rerà dall’l all’l 1 /8 per cento sul valore nominale della rendita assunta.

— La Camera di Commercio di Genova rende pubblico che presso di essa si ricevono le sottoscri­ zioni delle azioni di lire 1 0 0 ciascuna per la fon­ dazione di una società commerciale colonizzatrice per Assab, a seconda del programma che venne formulato dal comitato promotore con sede a Na­ poli, e di cui chiunque potrà prendere visura al­ l’ufficio della Camera.

— Dalla statistica del commercio negli 11 mesi del corrente anno risulta che le importazioni dimi­ nuirono di 7 9 milioni e le esportazioni di 6 2 mi­ lioni. Le entrate doganali invece aumentarono di circa 5 milioni.

— Al seguito dei ricorsi delle Camere di Com­ mercio di Spagna e d’ Italia contro l’applicazione delle tariffe generali, lesive dei rispettivi interessi commerciali, riaprironsi trattative fra i due Governi per affrettare i negoziati del nuovo trattato.

— Una sentenza pronunciata dalla Corte di Cas­ sazione di Roma a sezioni riunite dichiara, che le decisioni del Ministero delie finanze pronunciate col parere del Collegio dei periti doganali, rispetto alla qualificazione delle merci, non sono suscettibili di ricorso all’autorità giudiziaria.

— La società Ligure-Lombarda per la raffina­ zione degli zuccheri pagherà, dal 1° gennaio, L. 7 ,5 0 per azione, interesse semestrale.

— A! 1° di aprile perderà il suo vigore la conven­ zione postale fra l’Italia e la Francia. Allora i pi­ roscafi postali francesi perderanno il beneficio, di cui hanno goduto finora, di essere assimilati alle navi da guerra.

— Con recente decreto reale venne approvato l’aumento del capitale alla Società per la ferriera di Vobarno da un milione e 5 0 0 ,0 0 0 lire, diviso in num. 1 5 0 0 azioni da lire 1 0 0 0 ciascuna, a lire 2 ,0 0 0 ,0 0 0 diviso in 2 mila azioni dell’anzidetto valore, in base alla deliberazione adottata dall’ assemblea generale degli azionisti nell’aprile scorso.

Questa Società in accomandita per azioni nomi­ native, stabilita a Milano sotto la ragione sociale Angelo Migliavacca e Comp., ha per ¡scopo l’acqui - sto e l’esercizio dello stabilimento F e r r ie r a d i V o - b arn o, o la compra e vendita del ferro laminato.

— La Commissione di sorveglianza alla Cassa depositi e prestiti ed ha deliberato di mantenere nel venturo anno il tasso d’ interesse per le opera­ zioni della Cassa nei limiti fissati per il 1 8 8 2 , ad eccezione dei prestiti ai Comuni, per i quali il tasso dovrebbe essere elevato dal 5 al 5 e 1 /2

0/o-Naturalmente queste deliberazioni sono subordinate all’approvazione dell’ on. ministro delle finanze.

— Il seguente prospetto contiene il resoconto sommario delle operazioni delle casse di risparmio postali a tutto ottobre 1 8 8 2 :

Num. degli uffici autoriz- zati...

Ottobre

1882 preced.Mesi preced.Anni Sommetotali 23 so 3406 3179 Depositi... Rimborsi... Complessivo... 58830 38272 97102 662315 1*50923 1013238 2300753 979942 3280695 3021897 1369135 4391038 Libretti emessi . . . . > estinti . . . . filmasti in corso . . . . 9289 8224 6065 111674 14424 97250 516340 45246 471094 637303 62894 574409

Movimento dei fon d i.

Ottobre 1882 Mesi precedenti Anni 1876 77-78-79-80-81

Importo dei de­ positi . . . L. Interessi capitai. » Totale compless. » Importo rimbors. » Credit, dep. . . . » 6.216.843 47 6.216.843 47 6,168,083 77 48,736 70 63.997.623 73 63.997.623 73 bO, 249, 218 78 13,748,404 93 185,575,821 3-2 4,344,830 03 189,920,651 35 122,923,786 84 66,996,864 51

Da questo movimento si hanno quindi i seguenti totali alla fine di luglio :

Depositi . . . . . . . . L . 2 5 5 ,7 9 0 ,2 8 8 .52 Interessi capitalizzati . . . » 4 ,3 4 4 ,8 3 0 03 Somma complessiva dei depositi

e degli interessi . . . . » 2 6 0 ,1 3 5 ,1 1 8 55 Importo dei rimborsi . . . » 1 7 9 ,3 4 1 ,0 8 9 39 Residuo del credito dei depositanti » 8 0 ,7 9 4 ,0 2 9 16

— A Milano si tenne una riunione di molti in­ dustriali allo scopo di costituire tra di essi una As­ sociazione per la sorveglianza delle caldaie a vapore rispettivamente possedute. L ’Associazione fu effetti­ vamente costituita e ne fu approvato lo Statuto.

E questa una bella istituzione, a cui la città di Milano deve esser lieta di aver dato vita per la prima in Italia.

— Ecco le modificazioni alla tariffa telegrafica interna ed altri provvedimenti che entrano in v i­ gore col 1 ° gennaio 1 8 8 3 :

La tassa pei telegrammi interni di 1 5 parole è mantenuta di una lira. L ’aumento di ciascuna pa­ rola, oltre le prime 1 5 , viene ridotta a 5 centesimi. La tassa di un telegramma « urgente » di 15 parole, viene ridotta a 5 lire con aumento di 15 centesimi per ogni parola oltre le prime 15.

La tassa di un telegramma semaforico è fissata a lire 2 per qualunque numero di parole, oltre alla tassa, quando ne sia il caso, relativa alla percor­ renza delle linee telegrafiche.

La tassa di un vaglia telegrafico, rimane fissa ad una lira; viene data facoltà al mittente di un va­ glia di aggiungere quelle parole che vuole, pagan­ do 5 centesimi per ogni parola aggiunta.

Il mittente di qualsiasi telegramma privato che richiede la ricevuta all’ufficio cui lo presenta, pa­ gherà 5 centesimi per ogni ricevuta. Pei vaglia te­ legrafici non si rilascia ricevuta.

La tassa per la ricevuta, si paga anche pei tele­ grammi diretti all’estero.

(6)

838

L ’ E C O N O M I S T A

— Il Consiglio federale svizzero, invitato dalla Con­ ferenza commerciale di Zurigo a dare istruzioni sul modo di trattare le Società anonime estere operanti nel territorio della Confederazione, ha risposto che le succursali svizzere di dette Società devono essere considerate e trattate come imprese indipendenti ; quindi esse non potranno essere inscritte sul registro del commercio se non in quanto i loro Statuti siano in armonia col diritto svizzero delle Obbligazioni, co­ dificato, come si sa , in nuova e completa forma nell’ anno passato.

— Dispacci da Parigi annunziano che il Bengier, amministratore della B an ca Im p eriale Ottomana, è partito testé da Parigi alla volta di Vienna, di dove egli si recherebbe dopo essere stato ricevuto dal Ministro degli esteri, conte Kalrioeky, a Buda-Pestb.

La combinazione progettata dalla B a n ca Im p eriale Ottomana col concorso della Società d i C redito Mo­ b iliare A u striaco e della Casa S . B leich rod er a Berlino, combinazione che avrebbe per ¡scopo prin­ cipale la formazione d’un gruppo finanziario austriaco- francese e tedesco il quale si metterebbe alla dispo­ sizione del Governo imperiale di Costantinopoli per 1 esercizio d’ una vasta rete ferroviaria e di varie miniere dell’ Impero specialmente designate da quel gruppo, è senza dubbio la principale causa di (presto movimento che si considera come una prova del - I’ avanzamento dei negoziati per un accordo tra i! barone de Hirsch da una parte ed il gruppo finan­ ziario in discorso dall’ altra, sulla base della retro- cessione delle strade ferrate orientali.

— Gli studi fatti in Austria per stabilire il d r a w ­ b a ck sui prodotti di cuoio, sono arrestati dalla im ­ possibilità quasi assoluta di identificare la materia prima importata dall’ estero.

— Il Congresso commerciale tedesco ha deliberato di raccomandare ai Governi la legislazione dei w ar- ra n ts e il miglioramento delle vie fluviali.

— A cominciare dal 17 decembre venne compieta- mente riattivato sull’ intera linea del Tirolo da Peri a Kufstein, e sul tratto Franzensfeste-Bruueck della linea del Pusterthal, il servizio dei trasporti che si effettuano in servizio cumulativo italo-austriaco.

Dalla stessa data del 17 restano parimenti riatti­ vati i servizi italo-germanico ed italo-boemo per la suddetta via di Peri Kufstein e ritornano ad essere in vigore tutte le disposizioni delle tariffe relative all’ instradamento obbligatorio dei trasporti.

— Il Governo austriaco, nella seduta del 15 cor­ rente, ha presentato al Parlamento un progetto di legge per disciplinare il lavoro delle donne e dei fanciulli nelle fabbriche, e un altro sul numero delle ore di lavoro. In Italia pare che il ministro Berti abbia intenzione di fare altrettanto; ma finora non siamo oltre il campo molto fecondo delle intenzioni.

Al 21 decembre il bilancio settimanale delle Banche ¡ di Francia e d’ Inghilterra presentava in confronto del precedente le seguenti variazioni :

Banca di Fkancia

Aumenti

Incasso m etallico... Fr. 1,479,407 Anticipazioni... » 166,938 Conti correnti particolari.. » 19,366,125 Sconti ed interessi... » 875,490

31 dicembre 1882

D im inuzioni

Biglietti in circolazione . . . F r. 21,325,830 Portafoglio com merciale.. . » 15,273,262 Conti correnti del Tesoro . » 11,716,399

Bilancio alquanto migliore, ma nel complesso senza grande importanza.

Banca d’ Inghjltebua

A um enti

Circolazione biglietti... Ls. 107,755 Conti correnti del Tesoro.. . » 1,057,371 Conti correnti particolari.. . » 78,680 Portafoglio ed anticipazioni. » 1,176,655 Incasso metallico... » 46,555

D im inuzioni

Riserva biglietti... Ls. 1,965

B lancio indicante, come sempre in quest’ epoca dell’anno, un rallentamento d’ affari.

Le proporzioni dell’incasso cogli impegni diminui­ rono dal 41 5 /4 6 al 3 0 5 /8 per cento. Improbabile per ora dunque la riduzione dello sconto.

— Il Ministero austriaco del commercio ha pur presentato in questi ubimi dì al Parlamento un nuovo progetto di legge per disciplinare le Società per azioni ; esso tende a lasciar libero lo svolgimento all’ operosità delle Associazioni, ed ha reprimerne in pari tempo, per così diro, le seduzioni col rendere severamente garanti verso gli azionisti i fondatori e gli amministratori.

— Il nuovo prestito del Credito fondiario a Parigi avrà luogo, molto probabilmente, nel periodo dal 4 5 al 2 0 gennaio 4 8 8 3 e comprenderà un’ emissione di 6 ,7 0 3 ,0 0 0 lire. Il tasso dell’ emissione verrà sta­ bilito nei primi giorni di gennaio e si crede non sorpasserà i 3 5 0 franchi per titolo, rimborsabili a 5 0 0 franchi, coll’ interesse di 45 franchi

— Il rapporto presentato dal segretario del Tesoro, signor Folger, al Congresso degli Stati Uniti, segnala l’opportunità di ridurre fortemente i dazi sullo zuc­ chero, sulla lana, su! ferro, sull’ acciaio e sul cotone. Però la riduzione dovrebbe piuttosto toccare le ma­ terie prime che i manufatti.

RIVISTA DELLE BORSE

Firenze, 29 dicembre.

(7)

felicitarsene, perchè è a questa sola condizione, che potrà sparire quella diffidenza che ha reso gli affari impossibili per tanto tempo. La situazione monetaria continua a migliorare. Alla Banca d’ Inghilterra le riserve in biglietti diminuirono al seguilo dei bisogni commerciali della fine d’anno, ma le riserve in oro ebbero un aumento di 46 mila lire sterline, mal­ grado le frequenti esportazioni d’oro per l’ Egitto. Il bilancio settimanale della Banca di Francia non reca variazioni importanti segnando s itante un aumento di un milione e mezzo nel fondo metallico in oro, e una diminuzione di 15 milioni nel portafoglio, e di 21 nella circolazione. Il mercato monetario am e­ ricano continua a mantenersi facile e con abbon­ danza di denaro. E cosi le Banche associate di Nuova Y ork poterono aumentare la loro riserva portandola a 1 ,2 0 0 ,0 0 0 ster. al disopra del limite legale. Così essendo lo cose è sperabile che la liquidazione della fine d’ anno che comincia oggi sarà sodisfacente, e aprirà forse all’anno 1 8 8 3 un’ era di attività finan­ ziaria che non si è punto verificata nell’ anno che sta per finire.

A Parigi la tendenza al rialzo venne un poco pa­ ralizzata da alcune realizzazioni operate per appro­ fittare dei piccoli vantaggi ottenuti ; tuttavia le di­ sposizioni nell’ insieme restano favorevoli, e lasciano sperare che il miglioramento raggiunto si consoli­ derà. Il denaro è piuttosto abbondante essendosi pa­ gato lo sconto sul mercato libero da 3 1 /8 a 3 1 /2 per cento.

A Londra i consolidati ricuperarono gran parte del terreno perduto la settimana passata, e il loro miglioramento ebbe favorevole influenza anche sugli altri valori.

In Italia prevalse un po’ d’incertezza prodotta dal poco favore che durante l’ottava ebbe la nostra ren­ dita 5 O/o sui mercato di Parigi.

Rendite fran cesi. — Il 5 0 /0 da 1 1 4 ,9 5 saliva 1 1 4 ,9 7 ; il 3 0 /0 da 7 9 ,4 0 riprendeva fino a 7 9 ,7 0 e il 3 0 /0 ammortizzabile da 8 0 ,9 0 a 8 0 ,8 0 .

C onsolidati inglesi. — Da 1 0 0 3 /4 salivano a 101 1 /1 6 .

R endita turca. — A Londra da 11 3 /8 migliorava a l l 3 /8 e a Napoli venne trattata fino a 1 1 ,9 3 .

V alori egiziani. — La nuova rendita egiziana da 71 iudebohvasi a 70 9 /1 6 e il Canale di Suez da 2 3 3 0 a 227 5 .

V alori spagnuoli. — La nuova rendita esteriore da 6 2 4 /4 saliva fino a 6 3 1 /1 6 .

R endita italian a 5 0/y . Sulle varie piazze italiane venne negoziata fra 9 0 ,3 0 e 9 0 ,5 0 in con­ tanti ; fra 9 0 ,5 0 e 9 0 ,7 0 per fine mese e fino a 9 1 ,0 5 per fine gennaio. A Parigi dopo aver toccato prezzi più alti cadeva a 8 9 ,2 7 e 8 9 ,6 0 ; a Londra da 8 8 1 /2 migliarava fino verso 8 9 e quindi ritornava a 88 1 3 /1 6 e a Berlino da 8 8 ,7 0 a 8 8 ,2 0 .

R endita 3 0 /0 . — In piccole partite venne ne­ goziata fra 5 3 ,3 5 e 53,45.

V alori pon tifici.— Ebbero affari di poca impor­ tanza e restano nominali il Blount, a 8 9 ,2 0 il Bothscild. a 9 2 e i certificati del Tesoro 1 8 6 0 -6 4 a 9 1 ,7 5 0 .

V alori b a n c a rj. — Quantunque non molto attivi ebbero però prezzi più sostenuti dell’ottava trascorsa. La Banca Nazionale italiana fu negoziata da -2125 a 2 1 3 4 ; la Banca Toscana da 8 7 0 a 8 7 3 ; il Cre­ dito Mobiliare fra 7 5 0 e 7 5 5 ; la Banca di Milano intorno a 5 7 0 , il Banco di Boma fra 6 2 3 e 6 2 5 , la

Banca di Torino fra 6 9 7 e 6 9 9 e la Banca di Boma nominale a 1003.

Regìa T abacchi. — L e azioni vennero contratte fra 7 1 5 e 7 10.

V alori fe rro v ia rj. — Ebbero affari assai limitati e prezzi generalmente invariati. Le azioni meridio­ nali si contrattarono fra 4 0 0 e 4 0 2 ; le romane in­ torno a 1 1 2 ; le Goltardo a 5 7 0 ; le obbligazioni meridionali a 2 7 2 ,7 5 ; le nuove Sarde a 2 6 7 ,2 5 ; le centrali toscane a 4 5 6 ,7 5 ; e le complementari in­ variato a 2 9 0 .

Credito fon d iario. — Boma fn contrattato a 4 32; Napoli a 4 6 8 ,5 0 , Siena a 4 8 1 , Cagliari a 4 5 2 ,5 0 e Milano a 5 0 2 ,5 0 .

P restiti m unicipali. — Le obbligazioni 3 O/o del Comune di Firenze ebbero qualche aliare fra 5 6 ,4 0 e 5 6 ,5 5 e l’Unificato napoletano fu quotato fra 8 1 ,8 0 e 82,10.

Oro e cam bj. — Sostenuti. I napoleoni restano a 2 0 ,5 0 il Francia a vista 1 0 0 ,8 5 e il Londra a 3 mesi a 2 5 ,1 3 .

NOTIZIE COMMERCIALI

Cereali. — Durante 1’ ottava che termina oggi il movimento dei prezzi fu ben poca cosa, la maggior parte dei mercati essendo trascorsa senza variazioni di qualche importanza Quanto ad affari furono ge­ neralmente scarsi, perchè i detentori compresero che per accrescerne il numero sarebbe stato necessario fare nuove concessioni. Sicché concludendo, ¡ ’grani si mantennero con tendenza favorevole ai consuma­ tori ; il granturco di buon colore e bene stagionato ebbe ricerca attiva; i risi furono discretamente do­ mandati, e la segale si mantenne sostenuta, stante lo scarso raccolto annuale. I prezzi praticati all’ in­ terno furono i seguenti : A Firenze i grani gentili bianchi si venderono da L. 14,50 a 15,25 al sacco di tre staia e i gentili rossi da L . 14 a 14,50. — A Bologna i grani realizzarono da L. 24,25 a 24,75 al quint., i granturchi da L. 20 a 20,50 e i risoni da L . 17 a 23,50. — A F e r r a r a i grani realizzarono da L. 24 a 24,50 e i granturchi da L. 19 a 20. — A Milano il listino segna da L . 23 a 26 al quint. per i grani ; da L. 16 a 21,50 por i granturchi, da L. 18 a 19,50 per la segale e da L. 28 a 43 per il riso no­ strale fuori dazio. — A Genova i grani teneri no­ strali si venderono da L. 25,50 a 27 al quint., e gli esteri da L. 20,50 a 22,50 all’ettol. — In Ancona i grani delle Marche ottennero da L. 23,75 a 24,50 al quint; i grani degli Abruzzi da L. 22,75 a 23,50 e i granturchi da L. 19,50 a 20. — A B a r i si praticò L . 25 al quint. franco a bordo per i grani bianchi, e L. 24 per i rossi e a Taranto i bianchi si vende­ rono a L. 24,35 e i rossi a L. 23,50.

(8)

so-840

L ’ E C O N O M I S T A

13 dicembre 1882

spettati ribassi furono impediti da una vendita ab­ bastanza animata : i vini più ricercati furono quelli di tutto colore. Continuano gli arrivi. Ecco i corsi che si sono fatti : Castellamare rosso da L. 35 a 36 all’ettolitro; id. bianco da 26 a 2 7 ; Napoli, secondo il merito, da 22 a 31 ; Sardegna, secondo il merito, da 30 a 44; Scoglietti da 33 a 34, e di questo la piazza abbondava in modo speciale ; Gallipoli da 34,50 a 35, con smercio corrente ; Pachino da 32 a 33, Biposto da 33 a 34. — A Torino i prezzi non subirono che una piccola variazione al rialzo nelle prime qualità che si trattarono da L. 50 a 58 al l’ettolitro ; le seconde qualità continuarono ad essere trattate da 44 a 48. Il piccolo aumento, che si è no­ tato, è dovuto unicamente alla qualità eccellente e alla non abbondanza che di essa c’era sul mercato. Del resto, la generale tendenza è tutt’ altro che al rialzo. — A Udine il vino friulano rimase inalterato da L. 30 a 50 all’etto!., secondo -qualità, e gli altri vini oscillarono da L. 19 a 28. — A Siena il vino comune si vendè da L . 30 a 36 all’ettol-, e a P eseia il rosso da L. 26,35 a 15,35. — A N apoli i carichi arrivati dalla Sicilia furono venduti sulla base di due. 107 il carro, spedito di dazio, alla marina. Nella provincia tutte le qualità ebbero uu sensibile ribasso; ribasso provocato dal bisogno di vendere ; i prezzi, secondo le qualità, oscillarono da ducati 45 a 80 il carro, ma gli affari furono pressoché nulli. È suppo­ nibile però ch e , vista questa tendenza ribassista, i compratori verranno. — A G allipoli i prezzi oscilla­ rono da L. 25 a 24 all’ettol.

C o to n i.— Continua tuttora la tendenza al ribasso provocata dall’ abbondanza del raccolto americano, che sembra debba raggiungere i 7 milioni di balle, ed anche dal ribasso dei cambj che fece rallentare gli affari nei principali centri industriali inglesi. A G enova le poche vendite fatte vennero praticate al prezzo di L . 80 a 85 ogni 50 chilogrammi per le

Avv. Giulio Franco D irettore-proprietario.

provenienze dall’America. AM'Havre calma e prezzi in ribasso. — A L iverpool gli nltimi prezzi praticati furono di den. 6 per il Middling Orleans; dì 5 13/16 per il Middling Upland, e di 4 1/8 per il Fair Oomra e a Nuova York il Middling Upland chiuse a cents 10 5/16. Alla fine della settimana scorsa la provvista visibile dei cotoni in Europa agli Stati Uniti, e alle Indie era di balle 2,769,000 contro 2,832,000 nell’anno scorso alla stessa epoca e contro 2,607,000 nel 1880.

O lj d’ oliva. — La posizione dell’articolo è sempre al sostegno specialmente nelle qualità fini e sopraf­ fini che sono ricercatissime. A Diano Marina gli oli nuovi si venderono da L. 95 a 110 al quint. — A Genova i Sassari realizzarono da L. 115 a 130 al quint. ; i Toscana da L. 120 a 150 ; i Romagna da L. 100 a 110 e i Bari da L. 100 a 125. — A L i­ vorno gli oli di Lucca e delle colline di Firenze si contrattarono da L. 125 a 128 al quint. sul posto. — A Firenze gli olj acerbi ottennero da L. 77 a 83 per soma di clul. 61,200 e le altre qualità mangia­ bili da L. 72 a 75. — A B a r i si fecero i medesimi prezzi dell’ottava scorsa, e a Trieste gli oli italiani uso tavola fini e sopraffini da fior. 50 a 60 ogni 100 chilogrammi.

Zuccheri. — Anche in questa quindicina l’articolo si mantenne in calma e con prezzi deboli. A Genova i raffinati disponibili delia Ligure Lombarda realiz­ zarono da L. 135 a 136 al quint. — In Ancona i raffinati nostrali e olandesi si venderono da L. 140 a 142 e i raffinati austriaci da L. 143 a 144. — A Trieste i pesti austriaci furono contrattati da fio­ rini 29,75 a 33,25 al quint. — A P a r ig i gli ultimi prezzi praticati furono di fr. 52,75 per gli zuccheri rossi di gr. 88 ; di 59,25 per i bianchi N. 3 e di fr. 107 per i raffinati. — A L on dra mercato debole, e in Amsterdam i Giava N. 12 sì quotarono a fio­ rini 28 al quintale.

Billi Cesare gerente responsabile

SOCIETÀ GENERALE

DI

CREDITO MOBILIARE ITALIANO

Il Consiglio di Amministrazione in conformità dell’ art. 48 degli Statuti

Sociali, ha deciso di distribuire alle azioni liberate di L. 400 l ’interesse del

2° semestre 1882 in L. 12 italiane per azione.

I pagamenti si faranno contro il ritiro della Cedola N. 36 a cominciare

dal 5 gennaio prossimo.

Firenze

presso la Sede della Società Generale di Credito Mobiliare Italiano.

Torino

id.

id.

id.

id.

id.

id.

id.

Roma

id.

id

id.

id.

id.

id.

id.

Genova

id.

id.

id.

id.

id.

id.

id.

Id.

presso la Cassa Generale.

Id.

presso la Cassa di Sconto.

Milano

presso la Banca di Credito Italiano.

Parigi

presso la Banca di Parigi e dei Paesi Bassi.

N.B. Il pagamento a Parigi delle suddette L. 12 per azione sarà fatto al

cambio che verrà giornalmente indicato presso la suddetta Banca di Parigi

e dei Paesi Bassi.

(9)

Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali

Si notifica ai Signori Portatori di Buoni in Oro che le sottoindicate Casse

sono incaricate di eseguire, a partire dal 1° gennaio prossimo,

il

pagamento

della Cedola X X V I di L. 15 in oro per il semestre d inte­

ressi scadente il 31 dicembre corrente, nonché

il

rimborso

in L. 500 in oro dei Buoni estratti nel XXV° sorteggio avve­

nuto il 2 ottobre decorso :

a FIR E N Z E la Cassa Centrale della Società

» ANCONA

id.

dell’Esercizio

id.

» NAPOLI

id.

id.

id.

» MILANO il sig. Giulio Belinzaghi

» TORINO

la Società Generale di Credito Mobiliare Italiano

» ROMA

id.

id.

» GENOVA » Cassa Generale

» LIVORNO » Banca Nazionale nel Regno d’ Italia

» PA RIG I

» Banca di Parigi e dei Paesi Bassi

» GIN EVRA

id.

id.

Firenze, 19 Dicembre 1882.

LA DIREZIONE G EN E R A LE.

Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali

Si notifica ai Signori Azionisti che, a partire dal 1° gennaio prossimo, le

sottoindicate Casse sono incaricate di pagare

la

Cedola XXV

CCouponJ

di L. 12,50 delle Azioni vecchie per il semestre

d’interesse scadente il 31 Dicembre corrente:

a F IR E N Z E la Cassa Centrale della Società

» ANCONA

id.

dell’ esercizio

id.

» NAPOLI

id.

id.

id.

» MILANO

il Signor Giulio Belinzaghi

» TORINO

la Società Generale di Credito Mobiliare Italiano

» ROMA

id.

id.

» LIVORNO » Banca Nazionale nel Regno d’ Italia

» GENOVA » Cassa Generale

» VENEZIA i Signori Jacob Levi e Figli

» PA RIG I

la Società Generale di Credito Indust.16 e Cornm.'0

» GINEVRA i Signori Bonna e C.

» LONDRA

id.

Baring Brothers e C.

al cambio che sarà ulteriormente

stabilito

Parimente al

Gennaio prossimo saranno rimborsate, unicamente presso

1’

Amministrazione Centrale della Società in Firenze, le

Azioni estratto al 13°

Sorteggio

del 15 volgente, cessando le medesime di essere fruttifere.

Ogni portatore di Azioni estratte riceverà all’ atto del rimborso la Cartella

di godimento al Portatore, di cui all’ Art. 54 degli Statuti Sociali.

Ai Portatori di Certificati interinali di Azioni di nuova emissione (1881)

liberate, sarà inoltre pagata in L. 11,25 la Cedola N. 3 per il semestre d’in­

teresse 5 °|0 scadente a detta epoca, sul complessivo importo dei versamenti

in L. 450 a saldo.

(10)

Riferimenti

Documenti correlati

Quale risultato principale della combinazione dei resoconti sommarii suesposti, dovrà tenersi presente la massima che, come agli Stati-Uniti la maggior parte dei

’) Lieti di aver riprodotti questi articoli di un no­ stro valente collaboratore intorno ad un così impor­ tante argomento, facciamo le nostre riserve su quanto

La Camera sul preavviso della speciale sua Commissione, si dichiara favorevole alla con­ cessione dell’invocata agevolezza e delibera di far ufficii presso il

IL PRESIDENTE ELETTIVO DELL! DEPUTAZIONE PROVINCIALE Fino dal 21 dicembre ora decorso sta dinanzi alla Camera la Relazione della Commissione parlamentare incaricata

— Anche questa settim an a trascorse in ge­ nerale poco dissimile delle precedenti... ferro inglese in verghe

Il prezzo dell’ Olio dovrà essere scritto in tutte lettere e in cifre nella offerta, e questa dovrà pure indicare le Stazioni delle Ferrovie Romane dalle quali

M. Alphonse Courtois reclama all’opposto di M. de Labry, il riconoscimento legale del mercato a termine. Perchè dunque la legge, che garantisce nel primo caso

La pesca del corallo continua nei mari di Sciacca se non collo stesso materiale e con altrettanti gua­ dagni dell’anno precedente, in modo però soddisfa­