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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.451, 24 dicembre

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T IM A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Anno IX - Voi. XIV

Domenica 24 Dicembre 1882

N. 451

La riforma del credito fondiario dinanzi al Senato

F ra i progetti di legge che il parlam ento sarà chiam ato a d iscutere nella presente sessione, v ’ è quello sulla riform a del credito fondiario, com pilato dal m inistero in seguito alle proposte del Congresso adunatosi in Rom a nel m arzo del IS S I e p re se n ­ tato al Senato del Regno nel successivo novem bre. D urante la sessione che venne chiusa nello scorso autunno il prim o ram o d e l parlam ento non ebbe tem po di occuparsene, e solo poco prim a delle va­ canze estive la C om m issione senatoria incaricata di esam inarlo presentò la sua Relazione. Giova spe­ rare che il progetto venga in discussione tra non molto, tanto più che il governo ha m anifestato in modo non dubbio l’intendim ento di non farsi ini­ ziatore, p er alquanto tem po, di riform e politiche e di volere invece apparecchiare alla attività del p o ­ tere legislativo m olto m ateriale di lavoro per rifor­ me econom iche d’ogni m aniera.

Nello scorso anno 1’ Economista si occupò a più rip rese e con sufficiente larghezza intorno alla r e ­ visione della legge vigente sul credito fondiario. ') Senza sta re qui ad esp o rre di nuovo i punti p rin ­ cipali del progetto m inisteriale, cosa che abbiam o già fatta nei nostri N.1 4 09, 411, 4 1 6 indicherem o Invece brevem ente quelli nei quali la com m issione senatoria non approva le disposizioni del progetto stesso e le cancella o le corregge.

Alla soppressione delle zone territoriali , che segnano finora i limiti entro i quali può operare ciascuno degli otto Istituti che esercitano la detta forma di credito, la R elazione che abbiam o sott’o c- ‘chio, si dichiara pienam ente favorevole. E d a ltre t­

tanto al principio di estendere il privilegio ad altri Istituti che non sieno gli otto oggi esistenti, purché presentino bastevoli guarentigie. Se non che m entre la sola guarentigia chiesta dal progetto m inisteriale è il possesso, negli Istituti da am m ettere a tale eser­ cizio, di u n capitale versato non inferiore per cia­ scuno a 10 milioni di lire, la C om m issione se n a­ toria chiede qualcosa di più : cioè lo scopo princi­

pale, nei detti Istituti, di su ssid iare la possidenza e

l’ag ric o ltu ra; più l’obbligo in essi, di im piegare in orestiti garantiti da ipoteca la m età alm eno dei 10 milioni di capitale. In tal caso essi potranno em et­ tere cartelle fondiarie per l’am m ontare di dieci volte il loro capitale versato. — Dove la Relazione del Senato si discosta assai dal progetto del governo si

') Vedi L' Economista N. 318, 350,358, 360, 361.

è nel riammettere la varietà nel saggio dell’ in te­ resse delle cartelle. — D iciam o riam m ettere, perchè il congresso del 1881 l’ aveva a m aggioranza a m ­ m essa e raccom andata al m inistero, m entre questi poi non aveva creduto opportuno accettarla. — In proposito dobbiam o dire francam ente che il p arere espresso dalla Relazione e il partito preso in con seguenza, ci soddisfano poco. Non sappiam o vedere i vantaggi che possono esservi pel pubblico in ge­ nere e pei m utuatari in ¡specie nella scelta fra d i­ verse serie di cartelle, alcune delle quali fruttino il 5, altre il 4 1 |2 , altre il 4 p er cento.

P er certo cotesti vantaggi la Relazione non riesce a porli in evidenza. G iudichino i lettori. « S e oggi appena le cartelle di Milano e T orino hanno v a r ­ cato il pari, le prim e di m aggior passo, le seconde di lieve differenza, non è a c re d ere che sarà sem ­ pre così. Anzi è da sp erare il contrario, poiché il progresso econom ico si segnala con u n ribasso nel saggio dell’ interesse, ossia con u n rialzo nel valor nom inale di lutti i titoli a reddito fisso; e tra questi sono le cartelle fondiarie. O ra, poiché 1’ am m o rta­ m ento si fa sem pre alla pari, p e r la facoltà che è lasciata al debitore di liberarsi del suo debito in denaro, così l’am m ortam ento pesa sulle ca rtelle fon­ diarie com e una m inaccia e im pedisce ch e esse raggiungano il loro giusto valore. Ciò to rn a com e dire che i proprietarj pigliano a prestito il danaro a un saggio m en buono. L a bisogna co rre diversa, per esem pio, se alla cartella fruttante il 5 0 / 0 si sostituisce quella che rende il 4 1 /2 ; allora per poco che i corsi scendano al disotto della pari, 1’ estinzione p er estrazione e P am m ortam ento con rim borso alla pari funziona com e una allettativa di prem io ; i corsi relativam ente si innalzano, ossia il proprietario che piglia a prestito ha p iù a buon m ercato il danaro. »

Che cosa vuol dire : l’estinzione per estrazione e l’ am m ortam ento con rim borso alla pari funziona come una allettativa di prem io ? Q uesto sarà, come dice la Relazione, nel caso in cui i corsi scendano al disotto della pari ; ed è molto ovvio e tu tti lo sanno. Ma non è una conseguenza del saggio d ’in ­ teresse inferiore al 5 0 /0 , giacché succede con qual­ sivoglia saggio di interesse. Q uando io com pro u n titolo che sul m ercato mi costa 4 7 0 e il giorno in cui viene sorteggiato me lo rim borsano a 5 0 0 , è naturale eh ’ io vi trovi u n guadagno. La questione è di sapere se, qualunque sia l’ interesse, le cartelle fondiarie staranno sopra o sotto la pari.

— E che cosa vuol dire: I corsi relativamente si

innalzano, ossia il m utuatario ha il danaro a più

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818 L ’ E C O N O M I S T A 24 dicembre 1882 ogni altro fattore di rialzo o di ribasso, sarà sem pre

proporzionato al loro saggio di interesse. Come non •vedere che, se tutte avranno un valore nom inale di 5 0 0 lire, quelle che fruttano 5 lire avranno un corso più alto di quelle che fruttano 4 1 /2 o 4 ?

B isognerebbe poter dim ostrare che, nel caso in cui in u n dato periodo di tempo tutte quante p er­ dessero sul prezzo effettivo in confronto del valor nom inale, ossia tutte quante stessero sul m ercato al disotto della pari, quelle a un saggio di interesse m odico perderebbero relativamente m eno di quelle a u n saggio p iù alto. La Relazione non lo dim ostra davvero.

U n altro punto di grande im portanza è il seguente: U na form a di credito rim asta finora oltrem odo ra ­ chitica, p er causa della severità delle disposizioni regolam entari che ne reggono l’ esercizio, è quella delle anticipazioni in conto corrente garantite da ipoteca. Le restrizioni del R egolam ento 25 agosto 1866 sono n o te , e noi pure nei citati nostri articoli ne tenem m o parola. Ora il progetto m inisteriale sosti­ tuisce un nuovo sistem a, appoggiato anco dal Con­ gresso del C redito fondiario, a quello oggi in vigore; (bisognerebbe dire anzi in languore). — Il sistema consiste in c iò : autorizzare gli Istituti di Credito fondiario ad accendere ipoteca per som m e d eterm i­ nate, rilasciandone attestato, nelle m ani del possi­ dente, il quale va dove m eglio sa ad offrire quella iscrizione ipotecaria per averne denaro. Il titolo che si rilascia così al possidente ha per due anni la sua efficacia ; scaduti i due anni ed altri tre mesi, il datore di danaro, che non sia rim borsato, può v o l­ gersi all’ Istituto che accese 1’ ipoteca e com piere 1’ operazione chiedendo in pagam ento le C artelle fondiarie. 1

Il sistem a produce u na specie di mobilitazione del suolo. La com m issione del Senato fu unanim e a re spingerlo, e la relazione porge i seguenti motivi.

« N ulla più fatale, nulla più avverso ai fini stessi del Credito F ondiario, quanto la mobilitazione del suolo. La F ra n cia ne fece una breve e trista espe­ rienza nei giorni di rivoluzione. N ulla più varrebbe a scuotere le basi stesse delle istituzioni sociali, che questa agevolezza accordata ai proprietarj di stac­ care una parte sostanziale del valore delle proprie te rre, rendendolo così girabile, scontabile nelle lor p roprie m ani. N ulla sarebbe meglio accrescere i pe­ ricoli della spensieratezza e della dissipazione. Il proprietario, ad ogni distretta, ad ogni fantasia, quando v orrà aver denaro, estrarrà dalla m atrice ipotecaria il titolo scontabile, piglierà a prestito s o ­ p ra di esso a condizione qualsiansi sperando in non so quale provvidenza per il pagam ento alla fine del biennio. »

L e considerazioni della com m issione senatoria non m ancano al. certo di gravità. Bene è vero che ai tem pi nostri va facendosi strada una scuola che v orrebbe togliere alquanto della im m obilità attri­ buita alla proprietà fondiaria. N essuno può preve­ dere l’avvenire, e si sa che il m u ta r de’tem pi m o ­ difica m olti de’principj anco più saldi sui quali pog­ giano e dai quali prendono form a e carattere i di­ versi istituti giuridici. C om unque, è certo che tra le possibili riform e che col tem po dovessero ren­ dere più agile, a d ir così, la trasm issione della pro ­ prietà del suolo, quella del Credito Fondiario non potrebbe m ai essere la prim a. Il credito fondiario è u na istituzione delicata, la quale abbisogna di

qualcosa di solido e di ferm o che gli serva di base. Inoltre è ben lungi dall’avere, alm eno nel nostro paese, tutto lo sviluppo del quale è suscettibile e m olte sono ancora le modificazioni da farsi alle leggi che lo regolano, p er raggiu n g ere un fine siffatto, prim a di d enaturare artificialm ente e per una sola applicazione il carattere fondam entale della proprietà im m obiliare. Non ci fa poi m araviglia che il Senato ripugni dall’am m ettere una riform a così ardita, m en­ tre appunto dà opera a com pierne parecchie altre, quali sono quelle com prese nel progetto, e prim a di averle vedute alla p ro v a, tuttoché fiducioso nella loro utilità.

Gli altri punti nei quali la Relazione non accetta il progetto del G overno riguardano la procedura di esecuzione. P e r ultim o, sono ritoccati qua e là al­ cuni articoli, col fine di ren d ern e più com pleto il concetto o più chiara la dicitura.

IL CORSO FO R ZO SO

Le notizie che via via abbiam o pubblicato su l- l’abolizione del corso forzoso debbono subire una sospensione, poiché l’ onorevole M inistro delle F i ­ nanze esige da ognuno dei com m issari la prom essa di conservare il m assim o segreto sulle decisioni della com m issione.

Q uesta m isura di per se stessa indica, che ora­ mai non è lungo il tem po che ci divide dall’attua- ziono della prom essa abolizione, e com e più volte abbiam o detto è una nuova prova che il m inistro stesso vuol conservarsi arb itro della scelta del m o­ m ento opportuno.

Possiam o non ostante com unicare alcune notizie non prive d’interesse.

Le intendenze di F inanza destinate ad operare il cam bio dei biglietti in oro, che erano state fissate in num ero di otto furono aum entate a tredici ; vi sono com prese così quelle di alcune provincie che l’im portanza del loro com m ercio rende interessate alla sollecitudine del cam bio, quan to , e forse più, delle città principali del R egno, che erau le sole che in prim a avean ricevuto questo vantaggio.

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pagam ento. Q uesto fatto non si spiega altrim enti che per la lunga m ancanza di abitudine di m aneg­ giare la valuta m etallica ; ognuno, non conoscendo ancor abbastanza questa m oneta, tem e rim anere in­ gannato, e preferisce la carta che ha già in p ra­ tica, di cui conosce le falsificazioni, ed è perciò in grado di evitarle, e la cui conservazione è più fa­ cile attualm ente, che è com unem ente invalso I’ uso di adoprare dei portafogli in rim piazzo dei p o rta­ m onete. E da sperare che allorché l’ argento sarà em esso in sufficiente quantità perchè possa divenire la m oneta corrente dei piccoli scam bi, sarà presto conosciuto e ricevuto senza paura d’inganno o di dispersione e non accadrà com e ora, specialm ente nelle provincie m eridionali di vederselo rifiutare, offrendolo in pagam ento.

In questi giorni l’intera som m a del prestito per l’abolizione del corso forzoso fu com pletata dagli assuntori di esso e, salvo un piccolissim o resto di cui si attende prossim am ente l’arriv o , giace tutta nelle casse del Tesoro.

Una buona notizia che tranquillizzerà quelli che tanto tem ono l’abolizione del corso forzoso p er la reazione che può p ro d u rre nelle operazioni di sconto, si è che tutti i principali stabilim enti di credito sem brano anim ati dalla m iglior volontà di facilitare questa gran d e operazione. Essi non furono sordi all’appello patriottico, che, fra altre pubblicazioni periodiche, anche la nostra fece loro, e pu r tenen­ dosi nei lim ili im posti dalla prudenza vanno facili­ tando gli sconti onde non p ro d u rre ristagno negli

affari. .

La leggera recrudescenza nell aggio dell oro, se ­ gnalata dii Ile borse negli ultim i gio rn i, parve allar­ m are qualch ed u n o ; ma non si hanno che da p re n ­ dere in m ano i listini di Borsa d e i mesi di dicem ­ b re di tutti gli anni passati onde persuadersi che questo è u n fatto che si rinnuova sem pre alla fine di ornò anno, e trova la sua spiegazione nel bi­ lancio dei conti dell’annata, coll’estero, che rende la dom anda dell’oro più pressante.

T erm inerem o coll’annunziare che la Com m issione pel corso forzoso si è com pletata, essendo stati no­ m inati i tre senatori e i tre deputati che le due Cam ere si riservano di nom inare, e che eran d ec a­ duti dall’ufficio per la chiusura del P arlam en to . F u ­ rono in m assim a parte rieletti quelli che fecero parte della com m issione stessa prim a d’ora, il che vai quanto dire le più belle intelligenze econom i­ che e finanziarie che onorano il P arlam en to italiano.

mHOBTAMEUIO BEL DEBITO PUBBLICO

11 D ’Azeglio diceva : « ci vuole un grande in g e ­ gno a capire le cose facili » questa arg u ta espres­ sione ci tornava alla m ente, considerando la politica finanziaria di alcuni S tati. Ci sono certe verità che parrebbe che nessuno potesse revocare in dubbio, una fra queste che uno Stato dove prim a di tutto sforzarsi di m ettere 1’ equilibrio fra le entrate e le spese, poiché p er uno Stato le cose non vanno di­ versam ente da quel che vadano p er un privato cit- ladino , il quale se vuole spendere al di là di quel che gli perm ettono le sue ren d ite, è obbligato a far debiti e finire poi coll’ andare incontro alla rovina. Ma poiché per ragioni notissim e m olti Stati hanno

un ingente debito p u b b lic o , sarebbe nel loro in te­ resse andare m ano a m ano scem andolo. E stato detto da alcuni che i cittadini ci trovano u n utile e com odo im piego dei loro capitali, m a non hanno veduto il rovescio della m edaglia, non h anno v e ­ duto cioè come lo Stato indebitandosi sia costretto per far fronte a i.su o i obblighi ad ag g rav are i con­ tribuenti. Inoltre ogni prestito che si contrae è una cam biale che la generazione presente trae sulle ge­ nerazioni fu tu re ; è com e se u n padre creasse dei debiti che graverebbero sul patrim onio e che i figli prim a o poi dovrebbero pagare. O ra questo non deve farsi che nei lim iti della necessità e quando il sa­ crifizio sia vinto dai vantaggi che può portare con se. Si ha diritto di lasciare u n peso_ a quelli che verranno dopo solam ente quando essi saranno per risentirne u n benefizio evidente. Si ric o rre rà a un prestito. Ma siam o alle so lite ; più tardi si dovrà pu r venire a u n aum ento d’ im poste. E quando 1’ estrem o lim ite sarà raggiunto, che cosa a v v e rrà della prosperità econom ica del paese? Q uesto im ­ pietro di capitali di cui si parla v i obbligherà a pa­ gare imposizioni sem pre più gravose. E si aggiunga che queste pesano su intere classi, e sono le più num erose, che non hanno certo eapitali da com prare cartelle del debito pubblico. E in tal modo si sot­ trae all’ agricoltura e all’ in d u stria u n g ran capitale che rilasciato alla libera circolazione si m oltipliche­ rebbe indefinitam ente. E tutto questo è certo, la­ sciando da parte che i cittadini sono spinti tu tt altro che all’operosità, e tacendo p u re altri inconvenienti. La conclusione? La conclusione logica è q u e s ta : che uno Stato, che è riuscito a stabilire l’equilibrio fra le entrate e le spese, dovrebbe procedere alla graduale dim inuzione del debito pubblico. E p p u re spesso si ò b attu ta una via opposta , testim one la F ra n c ia . I m inistri di finanza francesi, quando la pro­ sperità econom ica del p a e se , forniva loro facile il mezzo di procedere a scem are il debito pubblico, hanno preferito di aum entarlo crescendo le spese e in generale quelli della repubblica più ch e quelli delf’im p ero , forse per u na m alintesa sm ania di po­

polarità. .

Nel 1861 il F ould accennava già ai pericoli d e ­ rivanti dall’essersi messi su q uesta strada, sebbene lo sviluppo econom ico del paese avesse raggiunto un alto grado di prosperità, e l’ Im peratore lo r i­ chiam ò alle finanze senza che p e r questo il sistem a cam biasse. Nel 1882 L éon S a y levò egualm ente il grido d’allarm e, m a nondim eno si crebbero le spese nell’atto stesso che si sgravavano le im p o ste, e il F re y cin e t proponeva di spendere sette m iliardi in m eno di 10 anni in opero pubbliche. Secondo il Say, le risorse finanziarie erano finite o im pegnate p er molti anni, cosicché nulla più essendovi di dispo­ nibile conveniva ric o rre re ai prestiti. Ma i prestiti non sono p iù così facili, com e m algrado le appa­ renze ha dim ostrato l’ ultim o. Con tutto questo, a detta del Sig. B onnet che ha scritto sulla questione nella Eevue des Deux mondes, il sig. S ay non fa che presentare un bilancio più esatto, ma si oltrepassano sem pre le riso rse esistenti e solo si allontana il pre­ stito p er due anni.

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820 L ’ E C O N O M I S T A 24 dicembre 1882 bito pubblico. Il debito fluttuante è quasi di tre

m iliardi, il debito consolidato ascende a 24 m iliardi, senza contare le obbligazioni a corta scadenza. Così la F ra n cia spende ogni anno da 600 a 700 m ilioni che non ha. Sta bene che si spenda più che in pas­ sato: s’intende che ciò debba avvenire, perchè mano a m ano che la civiltà progredisce nascono fatti nuovi e interessi nuovi che, non foss’ altro, hanno bisogno di tutela, m a è certo che molte cose si po­ trebbero rilasciare ai privati, com e ad esempio le ferrovie, considerando che la F rancia in m edia r i­ sparm ia due m iliardi e mezzo all’anno.

In una sim ile situazione finanziaria è ragionevole sgravare le im poste? Lo sarebbe quando vi fosse un com penso. S e si abolisse la im posta del 23 p er cento sui trasporti e quella di trapasso del 6 1/2 per cento sulle vendite d’im m obili, il m om entaneo sacrifizio sarebbe più che contrabbilanciato dal m ag­ giore m ovim ento degli affari. Invece si vorrebbe sgravare l’im posta fondiaria p er m igliorare le con­ dizioni dell’agricoltura. Ma una im posta di 120 mi­ lioni su una proprietà che ascende al valore di 8 o l O m iliardi è cosa ben piccola, nota il prelodato scrittore, e se si scem asse di 8 0 m ilioni, l’erario n e risentirebbe un grave danno, m entre l’interesse dell’agricoltura sarebbe m inim o. All’agricoltura gio­ vano le buone raccolte, i perfezionam enti della col­ tu ra, il capitale, la legislazione, il credito. Il Bon- n et crede che le im poste si debbano considerare dal solo punto di vista economico, e che la q u e ­ stione della reparlizione sia secondaria, anzi sparisca p er la ripercussione dei tributi. Qui farem m o le nostre riserve. Siam o di opinione che le imposte oltreché dal lato econom ico, e anco da quello po­ litico s’intende, debbano altresì rig u ard arsi dal punto di vista giuridico, poiché l'incidenza del tributo il p iù delle volte è difficile a determ inarsi e non ci si può contentare del calcolo di incerte rip e rc u s­ sioni. Questo a parte, il Bonnet ha ragione di dire in sostanza: m antenete le im poste e pensate a sce­ m are il debito pubblico.

Si rim borsano le obbligazioni a scadenza, ma il m ale sta nella tendenza a far prestiti. Così la F ra n ­ cia ha il debito più grosso del m ondo, equivalente circa al reddito lordo di un anno.

Gli A m ericani hanno provveduto ben altrim enti. Dopo la g u erra di secessione il debito ascendeva a 15 o 16 m iliardi, ed oggi è ridotto già quasi della m età e l’interesse è del 3 per cento al più. Si sono m antenute le im poste, e il loro eccedente è stato im piegato s saldare il debito. Il m iglioram ento del credito ha rese possibili le conversioni. Avevano em esso buoni a scadenza vicina e interesse v aria­ bile, e li rim borsano alla scadenza con economie e con buoni a interesse m inore. Si h a fiducia che alla fine del secolo il debito sarà estinto. E si noti che il credito particolare è andato m igliorando. S en ­ za dubbio non si saprebbe disconoscere che l’A m e­ rica si trova in condizioni speciali; oltre alle sue im m ense risorse, non è circondata da Stati gelosi e arm ati sino ai denti, tantoché non è com e i paesi più im portanti d’E uropa obbligata a spendere in ­ genti som m e per m antenere u n form idabile esercito stanziale. M a p u r fatta ragione di queste differenze, l’esem pio rim ane degno di studio e di im itazione. Gl’Inglesi non hanno fatto quanto gli A m ericani; nondim eno non sono stati inattivi e hanno ridotto di tre il debito di venti m iliardi contratto p er lo t­

tare contro il prim o im pero, e sì che quel che ri­ m ane pesa oggi assai meno di un tem po, di fronte alla triplicata ricchezza. Il G ladstone partendo dalla m assim a che non si deve fare una spesa se non vi è il correspettivo o anche più, e che in pace con­ viene am m ortare il debito e r iJ u r re le spese, con­ v erte la rendita perpetua in rendita a term ine (ter­

minane annuities). Anco nel caso di g uerra si ri­

corre alla im posta per non aum entare il debito con­ solidato. Si propone una nuova riduzione del debito e si aum enta l’interesse per rico stru ire il capitale in più di 2 0 anni.

Se in F rancia si seguissero questi esempi, si fa­ ciliterebbero le conversioni perchè la rendita alze­ rebbe, e rim arrebbero intanto più capitali disponi­ bili e a interesse più basso. Se il Governo non avesse pagato ogni anno una rata del debito alla Banca di F ran cia, q uesta avrebbe ancora il corso forzato, m entre con quel provvido sistem a si può dire che questo fu più di nom e che di fatto.

S arebbe molto opportuno che in Italia si m ed i­ tasse sull’argom ento di cui abbiam o tenuto parola. Noi non abbiam o il debito della F ra n cia , ma siamo anche lontani dalla sua potenza econom ica. Noi sia­ mo andati troppo spesso accrescendo le spese, vo­ tando ingenti som m e p er opere pubbliche di cui parecchie pel m om ento di contestabile utità; abbia­ mo consum ato molti capitali, abbiam o aum entato il consolidalo. Gioverà ferm arsi con questo, com e an ­ nunziava Fon. M inistro delle finanze, ma gioverà anche tenere a m ente la m assim a sovraindicata del G ladstone. Il paese ha tenuto alto il suo onore m e r­ cè sacrifizi e n o rm i,.e il suo credito se n ’è avv an ­ taggiato; sarebbe doloroso p erdere il frutto di tanta abnegazione. Ciò sia detto per incidenza.

T ornando all’argom ento della riduzione del d e ­ bito pubblico, resterebbe a trattare dei modi d i.e se­ guirla. In seno della Società di Econom ia politica di P arigi, discutendosi sulla conversione del 5 p e r cento, il signor Gastè osservava che la questione era d ’interesse capitale, perchè da un giorno all’a l­ tro la conversione av v errà. V eram ente nelle condi­ zioni attuali potrebbe dubitarsi di ciò. F orse si era presentato il m om ento opportuno, e non se ne fece n ie n te ; sarà non facile che si ripresenti, e se si rip resentasse, chi sa che la politica non entri an ­ cora di mezzo perchè alla fine l’occasione sia per­ duta. Secondo il signor G astè in m ateria di con­ versione bisogna soprattutto rid u rre l’interesse senza aum ento del capitale del debito. Non è inopportuno notare che in un paese che per le ragioni da noi dette disopra non è nelle felici condizioni degli Stati U niti, l’am m ortam ento propriam ente detto ossia il rim borso di una parte del capitale avuto in p re ­ stito, sarebbe difficile, perchè esigerebbe un aum ento di im poste e questo dove esse sono già gravi non potrebbe farsi ; la converzione invece reca u n b e­ nefizio al tesoro senza aum entare il capitale del debito. S’intende che la conversione non dovrebbe essere obbligatoria pei possessori di rendita.

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scelta dei mezzi, lo scopo non si deve perdere di vista. E giova ripeterlo oggi che vediam o un paese ricco com e la F rancia com m uoversi delle conse­ guenze di una politica finanziaria dal cuor le g ­ gero. — P a re bensì che sia venuto il m om ento della resipiscenza. Infatti nella recente discussione avvenuta alla C am era francese si sono palesate le preoccupazioui di cui abbiam o tenuta parola, e il signor T irard stesso ha convenuto che la situazione se non era allarm ante, era certo tale da dover pen­ sare a non esagerare le spese. Ha annunziato pure che nel 1881 l’am m ortam ento del debito era avve­ nuto per oltre a 100 m ilioni.

Il trattato di commercio e di navigazione col Belgio

In una delle ultim e sedute della C am era il M ini­ stero presentava il progetto di legge sul trattato di com m ercio e di navigazione conchiuso col Belgio, da surro g arsi a quello del 1863. Il progetto è ac­ com pagnato da un im portante relazione, che crediam o utile il riassum ere.

La relazione com incia col notare che gii scam bj nostri col Belgio dai 186 3 sono notevolm ente c re ­ sciuti, e col m ettere in evidenza il carattere liberale della tariffa doganale attualm ente in vigore in quel paese.

Dei prodotti italiani che s ’ im portano nel Belgio soltanto le frutta secche, gli aranci ed i lim oni sono tassati con dazi piuttosto elevati : la relazione espone le pratiche fatte per ottenere un ribasso e le ragioni di ordine p u ram e n te p er cui lo scopo non fu rag­ giunto. Il trattato nuovo si lim ita a stipulare il re ­ gim e della Nazione più favorita in fatto di dazi. R i­ guardo alla navigazione conferm a le disposizioni del precedente trattato, eccetto pel cabotaggio. Il trattato del 1863 stipulava 1’ assim ilazione com pleta della bandiera del Belgio alla nazionale anche nei ri­ guardi del cabotaggio : il conferm are questo accordo sarebbe stato contrario alle proposte della Com m is­ sione d’ inchiesta sulla m arina m ercantile. Il G overno non ha voluto vincolarsi in alcuna guisa, e perciò nel trattato si è stabilito che il cabotaggio sarà re ­ golato dalle rispettive leggi interne. Con ciò non vien m utato in fatto Io stato di cose esistente, p er­ chè le leggi interne dei due Stati accordano il ca­ botaggio alla bandiera estera ; m a al nostro paese rim ane piena libertà di m odificare la legge interna, quando il P arlam ento ed il G overno reputino ciò opportuno, p er riserbare il cabotaggio alla m arina n az io n a le, com e propone la C om m issione d ’ in ­ chiesta.

L a relazione discorre poi dell’ altre innovazioni contenute nel trattato. La prim a è quella dell’ arb i­ trato internazionale e dim ostra come questo si adatti senza difficoltà alle m aterie delle quali è argom ento nei trattati di com m ercio, im perocché questi non si lim itino soltanto ai dazi, m a regolino altri fatti che possono g en e rare controversie di diritto pubblico in­ ternazionale. La F ran cia, com e già abbiam o avuto occasione di avvertire, non volle acconsentire che la clausola dell’ arbitrato venisse iscritta nel trattato di commercio- che fu da noi stipulato con essa lo scorso anno.

L ’ altra innovazione consiste nella dichiarazione

che i sudditi di ciacuno dei due Stati godranno nel territorio dell’ altro della pienezza dei diritti civili come i nazionali. Q uesto patto, evidentem ente appli­ cabile anche a m aterie estranee al com m ercio ed alla navigazione, e perciò a sem plici rapporti di d i­ ritto civile, consacra a favere dell’ Italia una giusta reciprocità.

Le tariffe doganali d ell’Italia e della Spagna

La Spagna compilò la sua tariffa doganale con accuratissim o studio, sia nella com posizione delle voci, che nella m isura dei dazi relativam ente alle condizioni particolari delle in d u strie spagnuole, ed in guisa da poter serv ire com e un do ut des nel tr a t­ tare le convenzioni coll’estero e le relativ e con ces­ sioni senza nuocere alle industrie nazionali. Essa potè così concbiudere dei sodisfacienti trattati nel 1878 per sei anni col Belgio, e nel 18 8 0 con l’A ustria.

La tariffa spagnuola oltre dei dazi fissi, im pone dei diritti slraordinarj e tem poranei su parecchie voci. A lcuni di questi d iritti eccezionali vanno tolti entro un periodo determ inato. A ltri vanno p u re tolti in periodo più lungo, m a previo consenso di u na com ­ m issione com posta di senatori, di deputati, di fab ­ brican ti, agricoltori com m ercianti, ecc. D ella r id u ­ zione profittano prim a i paesi aventi trattati con la S pagna: della seconda questi paesi profitteranno solo se accorderanno u lte rio ri com pensi equivalenti. Chi non ha trattati sarà soggetto al m assim o della ta ­ riffa qualunque sia p er essere ora o in seguito.

Il pregio e la sapienza della tariffa spagnuola stanno nella elasticità della tariffa generale e nelle garanzie che prom ette una com m issione autorevole e com petente della difesa graduale del lavoro n a­ zionale. E ra n aturale che in queste condizioni non potessero approdare le trattativ e fra l’Italia e la S p a­ gna per una convenzione com m erciale, e a p ersua­ dersene basterà il dare uno sg uardo alla nostra po ­ sizione di confronto p e r alcune principali voci di m anifatture :

TRATTAMENTO DELLE MERCI

Italiane Spagnnole Qnint. all’entrata in Spagna all’entrata in Italia Bottiglie . . L. Lavori di re­ 8 — L. 3 — tro e di cri­ stallo . . .L. 45 - L. 12 — Lastre di re­ tro o di cri­ stallo . . . L. 17 — L. 8 — Lastre sta­ gnato. . . L. Terraglie e ma­ 80 — L. 50 — ioliche . . L. 37 50 L. 9 — L. 20 — Porcellane • . L. 52 — L. 18 — L. 35 — Latta larc-ata.L.

Pezzi per oro­

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-822 L ’ E C O N O M I S T A 24 dicembre 1882 Alcaloidi o loro sali. . . . Li. Medicinali non 30 — L. 5 — nominati. . L. 100 — L. 10 -Sapone comune L. 18 75 L. 6 — Profumerie. . L. 270 _ L. 60— Filati di cotone L. Tessuti di co­ 125 — L. 250 - L. 18 — L. 110 — tone . . . L. Filati di canapo 270 — L. 400 — L. 57 — L. 190 -lino, ec.. . L. Tessuti di ca­ 27 50 L. 122 50 L. 11 — L. 34 65 nape, lino, ec. L. 125 — L. 425 - L. 23 — L. 115 — Filati di lana. L. 185 — L. 300 — L. 50— L. 97 50 Tessuti di lana. L. 500 - L. 800 — L. 110 — L. 400 -Stampe, lito­ grafie, eco. L. Lavori d i gom­ 125 — L. 70 — ma elastica. L. 75 - L. 300 - L. 32 — L. 115 50

Così essendo le cose la Spagna non ha alean in­ teresse a fare una convenzione con l’Italia poco im portandole di pagare un 10 per cento di più de­ gli S tati convenzionali, m entre essa assoggetta l’Ita­ lia a dazi che variano dal doppio al decuplo.

N ella tariffa spagnuola tutto è considerato sotto l’esclusivo rig u ard o agli interessi nazionali, e non sotto l’aspetto teorico e cosm opolita. Riconoscendo la somm a difficoltà di proteggere le industrie m ec­ caniche, la Spagna non volle opprim ere le m anifat­ tu rie re e le agricole col segnare alti dazi a motori a vapore e alle m acchine per l’agricoltura.

V ediam o adesso qu al’è la posizione nostra com ­ parativam ente alla F ra n cia e alla Spagna, prendendo ad esempio le m anifatture di seta in esportazione.

Dazi applicati

dalla Spagna all’Italia alla Francia L. 17 50 L. 10 — » 26 75 » 12 — » 9 — » 5 — » 22 50 » 7 — » 15 — » 10 — » 12 60 » 8 — » 6 7u » 4 — » 7 50 » 5 —

E cosi prese in m onte le nostre m anifatture pa­ gheranno per entrare in Spagna il doppio circa delle francesi, ossia il cento per cento di più.

COMMERCIO DELL’ ITALIA COL GIAPPONE

La R. Legazione d’Italia a Tokio ha trasm esso al governo, u n rapporto nel quale si contengono im portanti notizie intorno ai prodotti italiani, che attualm ente s’im portano nel Giappone, ed alle m erci giapponesi che il nostro com m ercio potrebbe espor­ tare. Il m inistero nel richiam are l’attenzione delle C am ere di C om m ercio su queste notizie, ha rep u ­ tato opportuno di aggiungere a corredo di esse ta ­ luni dati statistici intorno alle m erci im portate n e ­ gli ultim i anni nel G iappone dall’Italia, Inghilterra, G erm ania, F ran cia, Belgio e Svizzera.

C om inciando dall ’olio d'oliva da pasto im portato dall’Italia nell’anno fiscale che term ina col 50 g iu ­ gno 188 0 fu di soli 414 y en s. Il burro nazionale nello stesso perio d o di tem po figura per H I 7 y e n s . A m bedue questi prodotti non si trovano sui m e r­ cati giapponesi, e le poche quantità colà im portate

servirono al consum o dei nostri conuazionali. Solo nell’anno 1881 m ercè l’iniziativa della casa P . B e - retta il b u rro e l’olio italiano presero la via del Giappone, ove hanno incontrato abbastanza favore tanto per il prezzo che per la qualità. Il b u rro di Milano specialm ente vi sostiene vantaggiosam ente la concorrenza del b u rro di D anim arca, e di quello degli Stati Uniti che erano i soli usati in T okio, e potrà forse anche sostituirli. Nel 1881 dalla ditta B eretta ne furono sm erciati da circa 500 0 chilo­ gram m i.

La totalità del chinino im portato dall’Italia nel Giappone fu nello stesso anno fiscale di 2 1 ,515 yens. Q uest’articolo p er la sua bontà, e per il suo prezzo conveniente, non che per il largo consum o che se ne fa al G iappone è destinato ad avere un favorevole avvenire nelle transazioni com m erciali fra l’Italia e il Giappone. Il rapporto deplora che la im portazione di quest’articolo italiano venga fatto soltanto da case estere. Esso paga un dazio d’e n ­ trata del 5 per cento sul valore.

Il com m ercio del corallo è fatto esclusivam ente coi giapponesi, e fino dall’apertura dei porti del G iappone il corallo italiano vi ha trovato favore. Il valore della sua im portazione che fu di circa 2 5 0 mila dollari fino al 1880 nel decorso 1881 scese a dollari 1 8 0 ,0 0 0 . Tale dim inuzione peraltro e più apparente che reale, e si attribuisce al contrabbando che vien fatto dal personale navigante delle Mes­ saggerie m arittim e. Il corallo giapponese fa poca concorrenza : esso non piace ai consum atori locali, ma trova favore all’estero. T alvolta anche lavorato in Italia, non ha trovalo colà acquirenti a m otivo del suo colore e delle sue v enature. Il corallo paga ora il dazio d’entrata del 5 per cento sul valore.

C irca ai tessuti di cotone quelli che hanno tro ­ vato m aggior favore al Giappone, e che pertanto hanno assunto colà u n ’im portazione veram ente g r a n ­ de, sono forniti p er la m aggior parte dall’Inghilterra. I tessuti di cotone, nelle varie loro formo, sono e n ­ trati nell’uso com une di quelle popolazioni, e sono oggi per esse un oggetto di necessità ed il relativo com m ercio è fonte di grandi profitti per i produt­ tori esteri.

I tessuti fabbricati in Italia non sono finora posti in concorrenza cogli esteri, benché alcuni industriali nostri, pratici della piazza, abbiano a più rip rese espresso il parere che i tessuti di cotone italiani potrebbero colà trovare profittevoli sm erci, anche in presenza delle fabbricazioni estere, alm eno in quanto concerne gli articoli inferiori e di basso prezzo.

L ’uso delle paste alim entari è m aggiore nel G iap­ pone che non lo sia in altri paesi abitati da inglesi, am ericani e tedeschi. Oionostante si può dire che esse alm eno per ora non sieno oggetto di co m m er­ cio internazionale. I G iapponesi nella grandissim a m aggioranza, non hanno ancora accettato la cucina europea, e sebbene anche in quella giapponese vi sia un cibo (soba) che assom iglia m olto alle nostre paste (verm icelli e m accheroni), tuttavia essi sono usi a prep ararle volta per volta, a m isura del b i­ sogno e non si servono di paste estere.

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dalla G erm ania. Il rapporto osserva in proposito che, sebbene l’uso delle scarpe com inci ad essere più com une fra le popolazioni indigene che vivono a contatto coll’elem ento europeo, e che T esercito giapponese ne sia fo rn ito , tuttavia la concor­ renza dell’ industria nazionale è assai seria. —- Non pochi giapponesi e chinesi si danno nei porti aperti alla professione del calzolaio e forniscono calzature assai ben fatte ed a prezzi abbastanza mo­ dici, p er cui l’im portazione delle scarpe dall’ estero tende piuttosto a dim inuire che a svilupparsi. In tutto il G iappone avvi un solo calzolaio europeo che risiede in Y okoham a, e questo pure si serve di operai giapponesi e chinesi. Giova però n otare che in g ran parte le scarpe adoperato dai forestieri arrivano colà già confezionate.

Il vermouth italiano ha incontrato imo dal p rin ­ cipio delle relazioni com m erciali dell’ E uropa col Giappone, il favore dei com sum atori giapponesi, e il suo uso è sem pre andato aum entando, ottenendo la quasi esclusione del verm outh francese e di altri surrogati. La qualità che si vende con m aggior f a ­ cilità è quella a m iglior m ercato, specialm ente della fabbrica M artini e Sola. Da qualche tem po a questa parte però incontra non poce favore, m assim e fra le persone agiate, il v erm o u th -c h in a di F elice V it­ torie di Milano. Molti sono i negozianti che ne fanno l’im portazione, ed anche negli ultim i tempi di r i ­ stagno com pleto del com m ercio, il verm outh italiano fu ricercato ed acquistato dagli indigeni. L a q u a n ­ tità annualm ente im portata dall’ Italia non può essere indicata con precisione, perchè le statistiche giap­ ponesi indicano sovente com e provenienza della m erce il porto di im barco in E u ro p a, e pertanto una gran d e quantità del verm outh italiano viene indicato com e articolo francese od inglese. 11 v e r ­ m outh paga ora un dazio del 5 per cento sul valore,

I vini italiani sono ancora poco consum ati dai giapponesi, essendo colà preferiti quelli francesi e spagnuoli. Le poche partite fin q u i im portate serv i­ rono piuttosto al consum o dei nazionali colà dim o­ ranti, che al com m ercio ; e la statistica giapponese lo dim ostra, dando per l’anno che term ina col 50 giugno 18 8 0 un im portazione di 9 0 0 y en soltanto. Tale articolo però com e in molte a ltre regioni estere, è suscettibile di g ra n d e sviluppo, m assim e ora che i viticultari francesi e spagnuoli lam entano cosi gravi perdite per la m alattia della vite. Esso paga a ttu a l­ m ente un diritto di entrata del 5 per cento sul valore.

LE I H

TMSITIE BEL BICE DI B E H

In considerazione della loro specialissim a im p o r­ tanza pubblichiam o p er intero il decreto reale del 14 decem bre che reca queste disposizioni:

UM BERTO I.

per grazia di Dio e volontà della Nazione

Ke d’ Italia

Art. 1. P er la continuazione dell’ esercizio del com m ercio intrapreso dal m inore em ancipato prim a dell’attuazione del nuovo Codice, in v irtù di au to ­

rizzazione ottenuta e pubblicata secondo le d ep o si­ zioni delle leggi anteriori, non è necessario 1 a d e m ­ pim ento di altre form alità.

A rt. 2. Il genitore o il tutore che , nel giorno dell’ attuazione del nuovo Codice, esercita il com ­ m ercio nell’ interesse di un m inore, non può co n ­ tinuarlo senza l’autorizzazione prescritta nell’art. 12

del Codice stesso. _ ,

Q uesta autorizzazione produce effetto sino dal detto giorno, qualora sia ottenuta e pubblicata nei modi stabiliti nell’a rt. 9 dello stesso Codice entro ì tre m esi successivi. . . . ,

A rt. 5. L e disposizioni delle leggi e dei regola­ m enti in vigore sulle Borse di com m ercio, sugli agenti di cam bio e sensali e sulla professione di m ediatore continuano ad avere osservanza anche dopo l’attuazione del nuovo Codice, in quanto non siano contrarie al Codice stesso e sino a che non sia provveduto altrim en ti. .

A rt. 4. Le Società e le A ssociazioni com m ercim i esistenti al tem po dell’ attuazione del nuovo Codice sono regolate dalle leggi an terio ri, salve le seguenti

disposizioni : . . .

1. Le Società in accom andita per azioni eu anonim e sono esonerate da ogni autorizzazione e v i­ gilanza governativa e dagli oneri relativi ; m a sono soo-ffette'alle disposizioni degli articoli 10 4, 140, 442 147 1 5 1 , 155, 165 capoverso, 167, 172, 173, 1 7 4 , 175, 177, 179, 180, 183, 1 84, 185, 2 4 6 , 247, 2 48, e 250 del nuovo Codice, ed a quelle che in esso riguardano la riduzione del capitale, la fusione e la liquidazione delle Società. Sono inoltre sog­ gette alle disposizioni dell’articolo 123, rispetto agli am m inistratori rieletti o nom inati dopo 1 attuazione del n uovo Codice.

2. Le Associazioni m utue, che non abbiano per oo-getto esclusivo le assicurazioni m arittim e , sono soggette allo disposizioni dell’articolo 242 del nuovo C odice, salvo ciò che è disposto nel nu m ero se­

guente. .

5. L e Società e le Associazioni di assicura­ zioni sulla vita ed am m in istratrici di tantino sono soggette alle disposizioni dell’articolo 145 del nuovo Codice per tu tti i prem i che riscuotono dopo ■ a t ­ tuazione di esso, salva riduzione proporzionale delle cauzioni date p er le operazioni preced en ti, nei modi e nei term ini stabiliti nel regolam ento.

4. Le Società ed A ssicurazioni ch e vogliano in tro d u rre modificazioni nei loro atti costitutivi o prolungare il term in e fissato alla loro durata, devono uniform arsi alle disposizioni del nuovo Codice.

A rt. 5. P e r l’esecuzione delle disposizioni dell a r­ ticolo precedente la nom ina dei sindaci deve essere fatta nella p rim a assem blea generale da ten ersi cm ro sei mesi dall’attuazione del nuovo Codice o m altra da convocarsi all’ uopo nel term in e stesso, sotto la

responsabilità degli am m inistratori.

L’assem blea generale, quando siavi rap p resen tata alm eno la m età del capitale sociale, può, col voto favorevole di tanti soci che riuniscano alm eno i due terzi del capitale rappresentato nell’adunanza, d eli­ b e ra re che gli am m inistratori attuali sia n o , in caso di rielezione, esonerati dall’obbligo di d a r cauzione.

A rt. 6. Gli articoli 2 3 0 , 251 e 2 3 2 del nuovo Codice si applicano anche alle Società estere sta­ bilite nel Regno prim a dell’attuazione di esso.

L e form alità p rescritte nei duetti a rtico li, e non

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824 L ’ E C O N O M I S T A

24 dicembre 1882 devono adem piersi entro sei mesi dall’ attuazione

stessa.

Alle Società estere di assicurazioni sulla vita ed am m inistratrici di tontine si applicano inoltre le di­ sposizioni dell’art. 4, n. 3, del presente decreto.

A rt. 7. L e Società costituite anteriorm ente all’at­ tuazione del nuovo C o d ice, che vogliano sottoporsi alle n orm e di esso intorno alle Società cooperative, devono, con deliberazione presa secondo il proprio statuto, farne dichiarazione e s p re ssa , e conform are lo statuto stesso alle disposizioni del nuovo Codice.

T uttavia le disposizioni della prim a parte del— l’art. 2 2 4 non si applicano alle azioni di valore no­ m inale superiore alle cento lire em esse prim a dell’at­ tuazione del Codice, nè ai soci che siano da tempo an terio re all’atluazione stessa sono possessori di una quota sociale superiore alle lire cinquem ila, o di tante azioni che eccedano tale somm a al valore no­ m inale. P arim enti le disposizioni della prim a parte dell’ art. 226 non si applicano ai soci già inscritti nella Società al tempo dell’ attuazione del nuovo Codice.

A rt. 8. L a deliberazione indicata neli'articolo pre­ cedente, ancorché non ricevuta per atto pubblico, tranne che lo statuto lo richieda, deve essere depo­ sitata, trascritta, affissa e pubblicata secondo le d i­ sposizioni dell’art. 9 6 del nuovo Codice.

L e pubblicazioni si fanno senza spese, e p er gli effetti dell’articolo 2 2 8 del Codice stesso la delibe­ razione suddetta è parificata all’atto costitutivo.

A rt. 9. L e lettere di cam bio e i biglietti all’ or­ dine em essi anteriorm ente al nuovo Codice, le loro girate, accettazioni ed a v a lli, in qualunque tempo latti, sono regolati dalle leggi anteriori e non si ap­ plica ai suddetti titoli l’art. 323 del Codice stesso.

D evono tuttavia ad essi applicarsi dal giorno del— l’ attuazione del nuovo C o d ice, le disposizioni di questo che riguardano la form a e i term ini del pro­ testo, ed i provvedim enti da em ettersi in caso di sm arrim ento delle cam biali.

P e r le lettere di cam bio e i biglietti all’ordine che scadono il 30 e il 31 dicem bre 1882 la forma e il term ine del protesto sono egualm ente regolati dal nuovo Codice.

A rt. 10. Il m andato dell’institore, che nel giorno dell attuazione del nuovo Codice abbia già im preso I esercizio del com m ercio cui è preposto, dev’essere depositato entro tre m esi dal giorno stesso secondo le disposizioni dell’art. 369 del Codice stesso e per m edesim o Sta^ ' lU n e d ’ultim o capoverso dell’articolo

A rt. I l Nei prim i tre mesi dall’ attuazione del nuovo Codice le A m m inistrazioni di strade ferrate applicando le tariffe speciali v igenti, non incorrono nella m aggiore responsabilità in esso stabilita

Le disposizioni della legge del 3 'luglio Ì S n 682 Ì Ì n e 2~ ì\” dC-la leS -e dfti 2 a P'’‘le 188w, n. 682 (S erie a ), sui magazzini generali sono abrogate dal giorno dell’ attuazione del nuovo Codice per quanto è in esso provveduto.

A rt. 13. 1 contratti aventi p er oggetto la co stru ­ zione, la proprietà o il godim ento di una nave o di porzione di essa, ed i contratti di pegno della nave e di cam bio m arittim o, hanno pieno effetto secondo la legge a n te rio re , e se le form alità in esse sta b i­ lite siano state adem piute prim a dell’ attuazione del nuovo C o d ice; altrim enti si applicano le disposizioni

del nuovo Codice. r

A rt. 14. E n tro sei m esi dall’attuazione del nuovo Codice, tutte le navi soggette alle disposizioni del— 1 a|4- 5 0 0 del Codice stesso devono uniform arsi ad esse.

P er le navi che nel giorno dell’ attuazione del nuovo Codice si trovano in viaggio, il term ine sud­ detto deco rre dal giorno del loro arrivo in un porto del Regno.

A rt. 15. I privilegi sulle navi acquistati prim a dell’attuazione del nuovo Codice nelle form e sta b i­ lite dalla legge anteriore conservano il loro grado anche rispetto ai privilegi acquistati sotto l’im pero del Codice stesso.

Le disposizioni dell’art. 678 e seguenti del libro secondo del nuovo Codice si applicano anche ai privilegi acquistati prim a dell’attuazione di esso.

A rt. 16. Gli effetti delle dichiarazioni di falli­ m ento pronunciate prim a dell’ attuazione del nuovo Codice sono regolati dalle leggi anteriori.

L e disposizioni del nuovo Codice riguardanti le form e del procedim ento entrano im m ediatam ente in vigore, se nel giorno della attuazione stessa non sono ancora nom inati i sindaci definitivi, e il T rib u ­ nale, con ordinanza da pubblicarsi nei modi stabi­ liti nell’ articolo 912, deve dare, senza indugio, le disposizioni prescritte nell’art. 691. A queslo effetto, il ruolo ordinato nell’ art. 713 del nuovo Codice deve essere per la prim a volta form ato e trasm esso ai presidenti dei T ribunali ivi indicati alm eno cin­ que giorni prim a dell’attuazione di esso.

Se i sindaci definitivi sono già nom inati, si appli­ cano le leggi anteriori sino alla com pleta verifica­ zione dei crediti.

P er il procedim ento u lterio re si osservano le d i­ sposizioni del nuovo Codice, e se i creditori sono già in stato d’ unione il giudice delegato deve con­ vocarli il più presto possibile per la nom ina della Delegazione di sorveglianza, e p e r proporre od eleg­ gere il curatore.

L e disposizioni degli articoli 737 e 9 1 4 , e dei due ultim i capoversi dell’ articolo 800, e quelle d e l­ l’ articolo 741, concernenti la esenzione dell’ inven­ tario da spese e tasse, com e p ure le disposizioni del capo III. titolo V I, libro terzo, del nuovo Codice si applicano anche ai fallim enti dichiarati prim a dell’a t­ tuazione di esso.

I sindaci che, per effetto delle disposizioni prece­ denti, cessano dall’ ufficio, devono ren d e re il conto della loro gestione al cu rato re coll’ assistenza della delegazione dei creditori, e consegnargli il patrim onio e le carte del fallimento.

Art. 17. Nei giudizi di pignoram ento, seq u e­ stro e vendita giudiziale delle navi e di distrib u ­ zione del loro prezzo, che si trovano pendenti se­ condo le disposizioni del titolo II, libro secondo, del Codice di com m ercio del 25 giugno 1865, si appli­ cano le disposizioni del capo ÌI, titolo I, libro quarto, del nuovo Codice, in q u alunque stato i giudizi stessi si trovino nel giorno dell’ attuazione di esso.

A rt. 18. I term ini per l’ inam m issibilità di azione sono regolati dalla legge vigente al tem po dell’ av ­ venim ento che d à luogo all’ azione.

Art. 19. L e prescrizioni com inciate prim a del­ l’ attuazione del nuovo Codice si regolano secondo le leggi anteriori.

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di quello fissato dal nuovo Codice, si com piono col decorso di questo term ine m inore com putato dal giorno della attuazione del Codice m edesim o.

A rt. 20. N elle provincie ove è in vigore il Codice penale toscano, le disposizioni del nuovo C o­ dice di com m ercio, le quali si riferiscono al Codice penale del 20 novem bre 1 8 5 9 , si applicano colle norm e seguenti :

1° Alla pena della reclusione e dei lavori for­ zati a tempo è surrogata la pena della casa di forza ; 2° D ovunque è m enzione del reato di truffa s’ intende il reato di frode ;

5° Q uanto alla distinzione tra le pene crim i­ nali e correzionali e tra i crim ini e i delitti, valgono le regole di corrispondenza stabilite nell’ articolo 12 del Regio decreto 30 n ovem bre 1865, num ero 2607.

Modificazioni alla tariffa generale delle dogane francesi

I m inistri del com m ercio e delle finanze francesi, hanno proposto, I T I dicem bre, agli uffici della Ca­ m era un progetto di legge portante modificazioni alla tariffa generale delle Dogane.

Q uesto progetto è così concepito :

Artìcolo 1°. — I d iritti stabiliti nei trattati con­ clusi col Belgio, l’Italia, la Svezia e N orvegia, il Portogallo, la Spagna e la Svizzera, saranno ap p li­ cabili ai prodotti qui appresso descritti, che saranno im portati nelle condizioni della tariffa generale :

Cera greggia, anaci verdi, resine esotiche tolte quelle di pino e di abeto, generi m edicinali (radici, barbe, foglie fiori, frutti e grani) strisele treccie e cappelli di paglia, di scorza di sparto, di fibre di palm a e di q u alunque altra m ateria vegetale.

A rticolo 2. — La sopratassa del 2 4 Ò[0 stabilita dalla legge del 7 m aggio 1881 sul sale m arino, il sale dt salina e il sai gem m a è soppressa.

La Commissione delle Tariffe agli Stati Uniti

La Com missione per la riform a delle tariffe delle dogane, ha indirizzato al Congresso degli Stati Uniti u n rapporto del quale ecco l’analisi :

La Com m issione propone :

U na riduzione da 20 a 50 0 |0 delle tariffe di d o g an a ; la soppressione delle tariffe sulle m aterie prim e ed una dim inuzione del 10 0 /0 sui prodotti che hanno già subito una prim a preparazione.

L e tariffe sui vasellam i saranno invece a u ­ m entate del l o 0 |0 . I diritti sulle v erg h e di ac­ ciaio B essem er saranno ridotti da dollari 2 8 a 17.94 la tonnellata ; i diritti sui ferri da 10 a 20 0 |0 , quelli dei fili di ferro da 2 0 a 30 0 |0 ; e quelli di altri prodotti in ferro da 15 a 25 0 |0 .

L a com m issione propone inoltre delle riduzioni del 15 0 |0 sullo z u c ch e ro ; del 25 a 3 0 0 /0 p er i cotoni di qualità inferiore ; del 20 0 |0 p er le lane, m entre' che p er i tessuti di lana dom anda un a u ­ m ento da 18 a 40 0[0 e per le sete u n aum ento del 25 0(0.

Notizie economiche e finanziarie

Il 16 co rren te si riu n ì al M inistero delle finanze la C om m issione p erm a n en te che ai term ini dell’a r ­ ticolo 24 della legge 7 aprile 1881 deve essere sentita su tutti i provvedim enti che rigu ard an o l’a ­ bolizione del corso forzato della carta m oneta. Dopo aver preso atto di una Relazione p reparata dall’Am- m inistrazione del T esoro e com unicata a ciascun Com m issario, intorno alle operazioni fatte dall’A m ­ m inistrazione m edesim a in esecuzione della legge per l’ abolizione del corso forzato, a p artire dal giorno a cui si riferiscono le notizie pubblicate nella Relazione già presentata al P arlam ento dal M inistro delle Finanze a nom e della C om m issione perm a­ nente, la Com m issione approvò l’abbruciam ento dei biglietti da 5 0 centesim i e da 1 e 2 lire, ritirati dopo il 1 luglio 1 8 8 1 ; esam inò ed approvò i m o­ delli dei futuri biglietti di Stato. F inalm ente, in or­ dine alle disposizioni della legge 7 aprile 1881, la Com m issione, su proposta del M inistro, approvò che allo T esorerie designale nella legge m edesim a com e autorizzate al cambio dei biglietti in valuta m etal­ lica, si aggiungano quelle di V erona e C atania.

— Al M inistero delle finanze si sta ultim ando la preparazione di tutti i m ateriali destinati a provare alla Commissione perm anente per I’ abolizione del corso forzoso, che col 1 aprile si possono ric o m in ­ ciare i pagam enti m etallici.

— D allo stesso M inistero delle finanze vennero o r­ dinati studi per ¡stabilire il drawback dello zuc­ chero im piegalo nel citrato di m agnesia.

— Il M inistro delle finanze ha, con apposita cir­ colare, invitato le dogane di conline a vegliare a f ­ finchè non siano violate le leggi che riguardano l’esportazione degli oggetti d’arte antica.

— Il M inistro B erti presenterà alla C am era nei prim i giorni della entrante settim ana i progetti di legge sui danni a cui vau incontro gli operai nel­ l’esercizio del lavoro e sulla lim itazione delle ore di lavoro delle donne e dei fanciulli.

— Col prim o dell’ anno sarà iniziata la statistica del m ovim ento d e’ m etalli preziosi tra l’Italia e l’e ­ stero, quale fu deliberata dal Consiglio superiore.

— A nche nel m ese dì novem bre, le im p o rta­ zioni di petrolio, di caffè e di zuccheri presentano cospicui aum enti. L e vendite dei tabacchi sono a u ­ m entate di oltre mezzo m ilione.

— A Casal M onferrato è stata ap erta una nuova fabbrica di enocianina.

— Nella riunione a Rom a dei deputati che ade­ rirono al program m a della graduale abolizione del sale fu approvata la m assim a svolta dagli onore­ voli Mussi e Ruzzati ; n i disavanzo nè tassa del sale a 55 centesimi il chilogrammo.

— Con recente disposizione il M inistro dei L a ­ vori P u b b lici ha stabilito che, a com inciare dal 1 gennaio prossim o, gli uffici telegrafici siano a u to ­ rizzati a riscuotere in francobolli le tasse dei te ­ legram m i.

Tale provvedim ento è stato preso nel fine di fa ­ cilitare m eglio la consegna dei telegram m i stessi.

— La Cam era di C om m ercio di Bari ha d elib e­ ralo di concorrere all’im pianto di u n a scuola di enologia in Gioia del Colle.

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826 L ’ E C O N O M I S T A 24 dicembre 1882 novem bre rileviam o che le m edesim e am m ontarono,

p er le provinole continentali e per la S ardegna, a lire 1 2 ,6 5 9 ,0 4 9 , presentando così un aum ento di 538 ,5 1 3 in confronto delle riscossioni fatte nel n o ­ vem bre del 1881. In otto provincie però venne constatata una dim inuzione che arriva, com plessi­ vam ente a 6 4 ,4 0 3 lire : le dim inuzioni m aggiori si sono verificate a C agliari ed a Napoli. Som m ando le riscossioni del novem bre a quelle dei dieci m esi precedenti si ottiene un totale di 1 33,803,787, cioè 4 ,7 9 5 ,0 0 8 più che negli undici primi mesi dell’anno passato.

La gestione siciliana ha dato nel novem bre scorso lire 8 6 4 ,2 4 9 , cioè, 4 0 ,8 9 2 più che nello stesso mese del 1881. Riunendo in un medesimo totale le r i ­ scossioni degli undici mesi dell’ anno si hanno li­ re 8 ,8 9 3 ,1 2 1 , la- quale cifra supera quella corri spondente del 1881 di lire 455,691.

— La situazione al 30 novem bre della Società di Credito mobiliare italiano era la seguente :

All’ Attivo: Cassa 4 ,8 2 0 ,4 6 2 ; Portaf., 4,2 2 6 ,4 7 ;

R iporti 9 ,1 0 6 ,2 4 5 ; Titoli dello Stato, 1 6 ,1 1 7 ,2 5 6 ; Azioni ed obbligazioni di società, 6 5 ,3 3 5 ,6 7 2 ; Conti correnti, 2 9 ,2 2 7 ,5 8 9 ; D ebitori diversi, 2 6 ,125,010 ; R iserva; 9,016,275.

A l Passico: Conti correnti senza interesse 1 3 ,7 8 8 ,9 3 9 ; Conti correnti ad interesse 18,097,101 ; Crediti diversi, 1 ,4 4 1 ,2 6 1 ; R iporti, 1 4 ,7 6 2 ,4 8 4 ; Conti correnti di Banca a interesse 6 3,585,108.

1 prestiti a cauzione am m ontavano a 8 6 ,9 0 8 ,2 6 6 ; i depositi liberi e volontari a 132,179,787. Le spese e perdite dell’esercizio salivano a 2 ,4 1 8 ,8 0 8 ; le re n ­ dite e i profitti a 2 ,9 2 8 ,2 8 1 .

— L ’inaugurazione dalla ferrovia T o rin o -P in e ro lo - T o rre P edice è riuscita splendidam ente.

L ungo tutta la linea, alle stazioni im bandierate, le deputazioni festanti di vari Com uni salutarono il treno inaugurale.

G iunti a T o rre Pedice, gl’invitati all’ in a u g u ra­ zione, fra le acclam azioni della popolazione, p rece­ duti della m anda m usicale di P inerolo, si recarono al luogo de! banchetto.

— Col giorno 31 del corrente mese cesseranno di essere validi tutti i biglietti di circolazione, di viaggio ed i buoni di favore rilasciati nell’ anno co rren te dalle A m m inistrazioni ferroviarie, salva ai portatori dei medesimi la facoltà di com piere entro il prim o gennaio 1883, la gita che avessero intra presa nel giorno precedente.

I soli scontrini di ritorno di biglietti o buoni per u n solo viaggio saranno tenuti validi per due mesi dada data del rilascio, purché m uniti del visto della prim itiva stazione di partenza che constati 1’ effet­ tuato viaggio di andata.

— L ’ am m inistrazione delle S trade ferrate del­ l’Alta Italia ha sottoposto all’approvazione g overna­ tiva una proposta di modificazione all’attuale ta­ riffa pel trasporto dei carri, concordata con le altre A m m inistrazioni delle ferrovie Rom ane e M eri­ dionali.

— L’ A m m inistrazione delle Poste, rende noto, che stante alcuni inconvenienti riscontrati nel di­ fettoso ed irregolare im ballaggio dei p a c c h i postali, p e r cui giunti alia destinazione sfasciati, una parte del contenuto era andata dispersa, fatta eccezione per gli stam pati, i quali potranno essere avvolti in carta, i pacchi non verranno accettati se non f o r

-rnati con cestine o scatole ed anche avvolti in tela, altrim enti saranno a rischio dello speditore.

— A com inciare col prim o gennaio p. v., i tra ­ sporti dichiarati ferro in filo per telegrafi per fruire dei prezzi della classe Va e rispettivam ente della tariffa speciale interna N. 15, S erie F , dovranno d’ora innanzi essere accom pagnati da una dichiara­ zione officiale, com provante che il filo di ferro da trasportarsi è realm ente destinato per uso dei tele­ grafi dello S tato o delle S trade F erra te.

In m ancanza di tale dichiarazione i trasporti in parola saranno tassati sulle linee delle ferrovie A lta Italia com e ferro in fili coi prezzi della classe II, oppure, se del caso, con quelli della tariffa speciale N. 15, S erie B, tanto in servizio interno di queste ferrovie, quanto in servizio com ulativo italiano.

— Il Congresso com m erciale tedesco p re se n te - m ente adunato esam ina quali modificazioni si d eb­ bano in tro d u rre nelle statistiche degli scam bi in te r­ nazionali sopratutto in relazione alle dichiarazioni del valore.

— Il G overno francese studia il progetto di creare un m inistero appòsito delle colonie. Questo disegno si attiene allo sviluppo che vuol d are alla politica coloniale.

— 1 governi austriaco ed ung h erese hanno preso in considerazione le dom ande dirette a far sì, che per le grandi fabbriche la tassa dell’ alcool non si applichi più col sistem a indiziario, ma con la d e ­ term inazione della quantità del prodotto.

— I governi di V ienna e di Pest hanno diretto, alle C am ere di com m ercio, u na circolare per s tu ­ diare 1’ introduzione dei drawbacks sul ferro.

— Si annunzia la costituzione della Regìa de’ta- bacchi in T u rch ia. La Regìa italiana non vi prende parte.

— 11 progetto di nuova tariffa doganale svizzera è evidentem ente diretto contro 1’ Italia. Esso con­ tiene forti aum enti sugli olii, gli agrum i, le farine e le paste.

— L e due Cam ere svizzere votarono il capitolo del bilancio col q u a !e è autorizzala la coniazione di 5 m ilioni in pezze d’oro. Sorse la quistione del bi­ m etallism o, ma fu infine deciso che la politica mo­ netaria della Svizzera doveva m odellarsi su quella della F raueia, e quindi non essere il caso di p ren ­ dere decisioni sulla quistione.

— Il governo spagnuolo, ha sospeso la libera in ­ troduzione dei cereali nel regno in seguito alle a b ­ bondanti pioggie e nevi cadute su oltre un terzo del territorio.

— Il governo chileno ha prom ulgata una legge, colla quale dichiara esente da dazio d’im portazione, per lo spazio di IO anni e sino all’im porto di 1 5 ,0 0 0 pezzi le seguenti sostanze destinate alla fab b rica­ zione dei fiam m iferi :

Fosforo com une ed am o rfo ; clorato di potassa, la parafina in m assa, l’ossido di m anganese, il solfuro di antim onio, il bicrom ato di potassa, destinato com e m ateria per la fabbricazione nazionale dei fiam ­ m iferi.

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