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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.438, 24 settembre

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G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Anno IX - Voi. XIV

Domenica 24 Settembre 1832

N. 438

LE INONDAZIONI NELL’ALTA ITALIA

G ravissim e notizie giungono dall’Italia se tte n trio ­ nale sui danni cagionati dalle piene di fium i. V it­ tim e um ane, im m ensi danni econom ici sono da ogni parte se g n ala li, e l’anim o rim ane straziato al le g ­ gere i concisi ma terribili racconti che ci fa il te­ legrafo sulla sventura onde sono colpite V erona, B rescia, Belluno, Legnago, Vicenza, Padova, ecc, ecc. Non sono ancora rim arginate le piaghe che le inondazioni del 1872 e del 1879 hanno causate a quelle nobili provincie, che già di nuove e più terribili, e più aspre ne vengono inflitte. — L a sc ia ­ mo le parole di rim pianto e di dolore che cad reb ­ bero senza posa dalla penna, e dom andiam oci in­ v ec e: — D unque le terribili lezioni del 1872 e 1879 non hanno servito a nulla ?

Ci ricorda che in quegli anni e la stam pa e la tribuna del P arlam ento ad alta voce reclam arono che il G overno tutelasse la sicurezza delle persone e delle proprietà contro la possibilità delle ro tte e degli allagam enti ; ed in quei m om enti in cui il dolore di tante sciagure era acerbo, il P arlam ento si m ostrava disposto ad esser largo di appoggio e di mezzi al G overno perchè riinovesse ogni pericolo prevedibile e perchè provvedesse efficacem ente a distogliere ogni futura m inaccia. — E d il G overno parve com prendere la grandissim a responsabilità che la buona disposizione del P arlam ento gli addos­ sava, e prom ise, e studiò.... ma che cosa fece? Non crediam o possa trovare alcuna giustificazione che basti a sanargli il rim provero com pendiato in questa frase : se fece, non fece abbastanza.

Noi non intendiam o senza dubbio di abusare della sovreccitazione degli anim i per gettare accuse che in questi m om enti di sgom entò, potrebbero anche non aver fondam ento, ma è perm esso, senza d u b ­ bio di osservare che, noi spendiam o annualm ente ben 6 0 m ilioni per nuove ferrovie, il che è poco, assai poco, quando si fosse provveduto a tutto quanto vi ha di p iù ' urgente, è troppo, eccessiva­ m ente troppo, quando le condizioni dei nostri fiumi sieno tali da p ro cu rarci ad ogni breve periodo d i ­ sastri econom ici quali sono quelli che oggi lam en­ tiam o.

Lo ripetiam o al Governo, ed al m inistro dei la­ vori pubblici sopratutto, incom be una grande re ­ sponsabilità, se egli non ha saputo profittare delle condizioni m orali in cui si trovarono le C am ere nel 1872 e nel 1879 per dom andar loro tutto quanto era necessario ad im pedire il rin n u o v arsi dalle scia­ gure che allora ci afflissero. Gli incom be una grande

responsabilità, se quando si discussero i progetti per le nuove ferrovie, non ebbe il coraggio di dire ai rappresentanti della nazione : prim a di spendere mezzo m iliardo in ferrovie, è necessario spendere, duecento, trecento milioni per ren d e re sicu re le vite dei cittadini e dei contadini, p e r ren d e re s i­ cu re le cam pagne dalle pioggie dirotte.

Ora la lezione, cosi severam ente rip etu taci dal­ l’avverso fato, non vada u n ’altra volta p erd u ta . — L a stam pa tutta deve dim andare al G overno stretto conto dei suo operato, e deve chiedergli del perchè egli tappasse la casa quando le m u ra erano crollanti.

Ciò che oggi toccò al V eneto ed a parte della Lom bardia, domani può toccare alle altre regioni d ’Italia.

L ’A dige che aveva fatto strage a L egnago, inondò V erona, ruppe u n ’ altra volta a L egnago. D unque quel fium e non era stato reso capace di sopportare F urto d’ una piena ! D unque il problem a idraulico che esso nascondeva non fu risolto! F u incapacità della scienza o degli uom ini?

Non è a noi rispondere, ma osserviam o.

U na inondazione come quella di questi giorni, nel m ese di settem bre, equivale a venti anni di corso forzoso, alla costruzione di m igliaia di chilo­ m etri di ferrovia. Se non occorrevano che denari p er im p ed irla, era mèglio m antenere p er altri d ie cia n n i il corso forzoso, ritardare p er dieci anni il com pi­ m ento della rete ferroviaria.

Il G overno non deve cercare quel bene del paese che p iù gli porti popolarità, ma quello che riesce il più utile di tutti.

IL RINNOVAM ENTO EDILIZIO DI ROMA

n i .

Spesa presunta e mezzi di farvi fronte.

Dopo aver preso in rapido esam e il piano re g o ­ latore e di am pliam ento della città di Rom a, rim ane da dire qualche cosa intorno al costo che si p re­ sum e tanta opera possa im p o rta re , nonché al modo di tro v are il danaro o ccorrente. — Ci duole il dirlo : questa è la parte più debole, la parte alla quale l’am m inistrazione m unicipale di R om a ha dedicato m in o r profondità di studio, m inore esattezza di p re ­ visioni.

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piano, non la Com m issione che lo ha esam inato, non la G iunta che lo ha sostenuto dinanzi al Con­ siglio, non il Consiglio che lo ha votato, non il Go­ verno, non i cittadini.

11 d iretto re dell’ Ufficio tecnico, per prim o, de­ clinò la responsabilità di una previsione m olto con­ form e al vero. E gli però calcolando in base all’ e-sperienza fatta nell’ ultim o decennio, in cui il Co­ m une ha speso 36 o 37 m ilioni d i lire per opere pubbliche che sono stale seguite da u n m ovim ento di oltre 1 0 0 m ilioni per opere p riv a te , espresse l’opinione che l’attuazione del piano regolatore co­ sterebbe approssim ativam ente 2 0 0 milioni di lire. ■) S e una previsione purchessia l’abbiam o, resta da vedere quale assegnam ento possa farvisi.

I più ottim isti, nel Consiglio Com unale e fuori, hanno giudicato la cifra troppo esigua ed hanno pronunziato quella di 300 milioni. Notisi fino da ora che la dilferenza non è piccola d a v v e ro ; giacché se nel calcolare cose di poco mom ento si suol dire due o tre, com e se fosse quasi lo stesso, trattandosi di som m e così ingenti la differenza fra 200 e 300 m ilioni è enorm e, spaventosa.

Ma andiam o innanzi. — A ltri hanno rite n u ta più conform e al vero la som m a di 4-, di 500 m ilioni, e taluno è arrivato sino al m iliardo.

Sem brano pu erilità, esagerazioni; ma qual g aran ­ zia di m aggiore esattezza danno quelli dei 300 m i­ lioni in confronto di quelli del m ilh rd o , se nò gli uni nè gli altri espongono alcun elem ento di ca l­ colo da prendere per punto di partenza ? — E non facciamo asserzioni gratu ite : in tutta la discussione del Consiglio nessuno di cotesti elem enti è venuto a galla, nessun oratore che m ostrato di possederne. E se i più si sono ferm ati sui 3 0 0 m ilioni, ma in­ cidentalm ente e alla sfuggita, e quasi evitassero di cercare u n po’ di luce su questo punto,Pgli è stato, a parere di chi scrive, più che altro per prendere quella che poteva sem brare la via di mezzo. — Siffatta indeterm inatezza nella previsione del costo dei lavori, ha esercitato — sarem o forse troppo se­ veri, ma dobbiam o pure esternare schiettam ente il pensier nostro — ha esercitato, diciamo, u n ’influenza sinistra anco sulla previsione dei mezzi per farvi fronte. U na volta posta, o bene o male nel modo che si è detto sopra, la base di 300 m ilioni, biso­ gnava alm eno edificarvi un edilìzio solido e di e s e ­ cuzione precisa e accurata.

O ra non ci sem bra che così sia stato fatto. — Vediamo.

Nella discussione che ebbe luogo in Consiglio, la G iunta, per bocca dell’on. A ssessore per le finanze, fece u na b rev e (e, se non erriam o, superficiale) esposizione dello stato finanziario del Com une. Essa fu fatta risu lta re oltrem odo rosea e consolante. P a r­ tendo dalla cifra già più volte accennata di 500 m i­ lioni per eseguire il piano regolatore in 25 anni, si ha una spesa annua, pel detto titolo, di 12 m ilioni in m edia, secondo l’entità dei lavori che vengano deliberati anno per anno. P artendo poi dal principio che dei vantaggi che saranno procurati alla citta­ dinanza dall’ esecuzione del piano, non tutti i pre­ senti potranno goderne, m a invece assai più le g e

-') Vedi Atti del Consiglio Comunale di Roma. Discussione ed approvazione del piano regolatore__ Tipografia Fratelli Bencini — Roma-Firenze, 1882 — pag. 8.

iterazioni future, e che quindi è giusto riv ersa re in parte gli oneri su di esse, l’assessore concluse esser opportuno fare una operazione finanziaria a lungo term ine.

Questo dovrebbe essere di anni 60 e si d ovreb­ bero em ettere obbligazioni p er serie ad un saggio che è da sperarsi non superiore al 5 0 /0 , in guisa da provvedere al servizio di un debito di 3 0 0 milioni.

Dai calcoli istituiti dall’assessore risulta che em et­ tendo per 10 anni 12 milioni di obbligazioni a l - 1’ anno, 1’ onere del bilancio fra interessi e am m or­ tam ento giungerebbe a lire 6,3 3 9 ,0 0 0 . — L o Stato non avrebbe nè potrebbe avere difficoltà (dacché la legge del concorso governativo glie ne fa un o b ­ bligo) di garantire 1’ em issione per 2 .5 0 0 ,0 0 0 lire all’ anno. Il bilancio com unale com incerebbe ad e s­ sere fortem ente gravato dal 25° anno in poi. Il se r­ vizio del debito am m onterebbe allora a 15 milioni l’anno, cifra che poi decrescerebbe verso il 60° anno per tornare nei lim iti de’prim i anni dell’operazione. In confronto alle condizioni presenti può ritenersi che allora la posizione del com une sarebbe difficile; ma bisogna tenere a m ente che a quell’ epoca sa­ rebbero estinti tutti tutti gli altri debiti attuali del Com une, e tale estinzione calcolata a num eri esatti, rid u rreb b e a 12 i 15 milioni di aggravio annuo de­ rivanti dall’operazione di credito in discorso. Inoltre l’aum entata popolazione e la cresciuta prosperità pub­ blica renderebbero molto più produttive le tasse lo­ cali e quindi m aggiore l’entrata annua del com une; tantoché probabilmente non vi sarà bisogno di con­ tra rre altri debiti.

In conclusione l’on. assessore per le finanze crede poter sopperire alle spese ingenti e forti e sicure dei lavori e agli oneri di un grosso prestito , m e ­ diante la speranza (!) che il saggio del prestito sia m ite, la probabilità (?) che in un così lungo p e­ riodo di tempo non occorra co n tra rre veru n altro debito nè grande ne piccolo, e una illim itata fiducia nell’aum ento della popolazione e della ricchezza p u b ­ blica nonché nel m aggior gettito delle tasse com u­ nali. Cose queste sulla certezza delle quali non si può dubitare, ma sulla cui m isura nessuno può fare pronostici che non sieno necessariam ente voghi e m en che approssim ativi.

Ma il più bello com incia ora. — T utto questo c o rp o , alquanto zoppicante, di previsioni, è sotto­ posto dall’on. assessore ad una condizione sine qua non, ch’egli ha avuto la lodevole franchezza di d i­ chiarare in modo esp licito ; quella cioè ch e all’ in ­ fuori del piano regolatore si ometta qualunque opera straordinaria.

— È buona am m inistrazione , questa ? Noi sa­ prem m o im m aginare un individuo od una famiglia che p ro p o n en d o si, p er conseguire un dato fine, la più stretta econom ia, si im ponesse di non m angiare per tutti i 3 6 5 giorni fuorché pane asciutto, e in base a ciò ficcasse la spesa preventiva al minimum possibile.

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eccezio-24 settembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 611

naie? — La sopraccennata condizione sine qua non, la quale è posta dall’assessore per le finanze come base e caposaldo delle sue previsioni, ci sem bra un erro re così grave una tale contradizione ai più elem entari prrneipj di am m inistrazione, da non po tersi, colla m aggior possibile buona volontà, lasciar passare inosservata da un giornale deli’ indole del nostro.

Invero non m ancò nel Consiglio chi la rilevasse, e fu facile a qualche consigliere enum erare subito una se rie di spese non previste alle quali, nel. solo anno corrente, il Com une si era dovuto sobbarcare; ad en u m erare eziandio una serie di servizi pubblici tuttora im perfetti, tali da poter presentare, quando m eno vi si p e n s i, il bisogno anzi la necessità di nuove spese. — E senza stare a far nom i, direm o che u n o rdine del giorno fu presentato, a tenore del quale il Consiglio, passando alla discussione del piano regolatore, ma ritenendo le spese pbr la sua esecuzione inadequate e superiori alle risorse at­ tuali e preved bili del bilancio com unale, confidava tuttavia nel grande avvenire riservato alla patria com une e nella speranza del generoso concorso della Nazione.

Ma cotesto ordine del giorno non ebbe fortuna, com e non ne ebbe un a ltr o , ritirata poi del suo proponente, secondo il quale parim ente il Consiglio passava alla discussione del piano fidando sopra un largo sviluppo dei cespiti com unali e sopra un largo concorso della Nazione interessata a che la Capi­ tale sia degna. La ragione per la quale m olti Con­ siglieri e tutta la G iunta si rifiutarono ad accettare il concetto espresso dalle parole che abbiam o sot­ tolineate, sta in ciò : che non si può am m ettere una form ula di deliberazione la quale vota una spesa prevedendo che non si possa fare, ossia approva un piano regolatore con una condizione equivalente alla dichiarazione della m ancanza di mezzi per attuarlo. — Siffatto argom ento , ne conveniam o, non m anca di peso. Ma, a parer nostro, v’era un modo di evi­ tare la difficoltà, e consisteva nel rip artire d iv e rsa - m ente le categorie delle opere da eseguirsi. Chi guardi l’elenco delle opera enum erate nella R ela­ zione da noi nel precedente articolo più volte citata, si accorge come quelle della prim a categoria, cioè le più urgenti, sieno m olte e dispendiose. Visto che ad ogni modo non possono eseguirsi e n eppure incom inciarsi tutte ad un te m p o , crediam o che se ne sarebbe potuto includere una parte nella 2 a ca­ tegoria, e parte della 2 a nella 5 a ; la quale ultim a, è im portante notarlo, annovera quelle opere che il C om une eseguirà se i mezzi non gli faranno di­ fetto. — Il C om une adunque, checché sia stato detto in Consiglio, in q u est’ ordine d’idee c’ è entrato; la necessità di una deliberazione in parte sub condi- tìone, 1’ ha am m essa, giacché 1’ ordine del giorno definitivam ente adottato approva il P iano « come alla Relazione e ai tipi esibiti » — e le parole se i mezzi.... ecc., sono proprio della R elazione.

F u espresso il tim ore del pericolo che il Piano fosse per incontrare ostacoli nella sua approvazione presso la superiore autorità, perchè dalPart. 3" della legge sulle espropriazioni è prescritto di in d ic a r e , nelle opere di pubblica utilità, la spesa p resu n tiv a; che per conseguenza un ordine del giorno suonante sfiducia del poterla sostenere, fosse capace di g u a ­ stare ogni cosa. P e r le cose dette sopra a p ro p o ­ sito dei lavori di 3 a categoria, il pericolo sussiste

anco adesso. Ma alm eno, adottando il provvedim ento cui abbiam o accennato, si sarebbe fatta opera più seria giacché non si sarebbe m ostrato di im pegnare a cuor leggiero il Comune in u na spesa che non esitiam o a dire certamente superiore alle sue forze.

L e giuste osservazioni di alcuni C onsiglieri, r i ­ m asti poi so c co m b e n ti, lo hanno posto in chiaro. All’ ottim ism o dell’ on. assessore per le F inanze fu opposto, con m olta verità, che se, a norm a dei cal­ coli di lui, dopo il 25° anno l’ aggravio del bilan ­ cio pel servizio del debito contratto sulla base di 3 0 0 milioni sarà di circa 12 milioni annui, non è lecito im piegare oltre 11 m ilioni per quel solo t i ­ tolo in un bilancio che al presente no ha soli circa 12 e mezzo di entrata. E fu aggiunto che in ogni caso bisognerebbe contare su 23 anni del tutto ec­ cezionali ; che su ll’ aum ento dei redditi com unali non bisogna far troppo asseg n am en to , giacché essi aum enteranno senza dubbio , ma fin qui lo hanno fatto con moto lentissim o; che inoltre le previsioni sul concorso dell’industria privata e su varj coeffi­ cienti di sviluppo econom ico sono accettabili come augurio, non com e basi positive.

A d onta di tutto ciò fu votato a grandissim a m ag­ gioranza l’ ordine del giorno della G iu n ta , il quale approva il P ia n o , incarica il Sindaco di fare tutti gli atti necessari p er ottenerne 1’ approvazione go­ vernativa, l’esecutorietà e dà la precedenza alle opere contem plate nella legge 14 m aggio 1881 sul con­ corso governativo, e senza sollecitare alcun u lte rio re concorso dello Stato, incarica la G iunta di prepa­ rare , oltre ai progetti te c n ic i, le proposte per le operazioni finanziarie.

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24 settembre 1882

già eitata, scriveva : « Solo le nostre strettezze fi­ nanziarie giustificano il G overno di aver fatto pro­ poste così m odeste p er Rom a, e la vostra C om m is­ sione d’ essersi tenuta nei limiti dei provvedim enti m inisteriali. » — M entre adunque 1’ adozione di un Piano grandioso e com pleto, anco senza la certezza di possedere tutti i mezzi di attuarlo, era bene in­ tesa perchè predisponeva la trasform azione graduale della città p e r il futuro con larghezza di vedute e secondo un concetto arm onioso, mal non si appone­ vano coloro ai quali non sem brava per nulla as­ surdo confessare la propria probabile im potenza e la fiducia in un valido ajuto di tutta la nazione. — Chi si ajuta, Dio (e qualche volta lo Stato — non sem ­ pre) lo aju ta ').

I B ilanci di prim a previsione per l’anno 1883

Il 15 settem bre il M inistro delle finanze presen­ tava alla presidenza della C am era dei deputati gli stati di prim a previsione dell’ entrata e della spesa pel 1 8 8 3 , siccom e prescrive la nostra legge di con­ tabilità.

I risultati generali del bilancio sono i seguenti: E n trata . . . . L. 1 ,5 3 9 ,1 2 8 ,6 7 0 99 S pesa. . . . . » 1,5 3 1 ,0 6 2 ,9 8 8 37 Avanzo L. 8,06 5 ,6 8 2 62 L ’ entrata ordinaria supera di L ire 2 3 ,706,957 quella prevista pel 1 8 1 2 ; l’ entrata straordinaria è invece m inore di 2 ,0 7 6 ,0 3 4 lire e 57 cent.

L a m aggiore entrata ordinaria proviene dalle im ­ poste e dai servizi pubblici.

S ul prodotto dell’ im posta di ricchezza m obile si prevede, sulla base dei ruoli già accertati un a u ­ m ente di lire 1,8 3 9 ,1 0 0 .

P e r le dogane la previsione si aum enta di lire 7,6 0 0 ,0 0 0 , portandola a 151 m ilioni, sebbene l’ac­ certam ento deb 1881 abbia superati i 156 m ilioni, e le riscossioni a tutto agosto facciano presum ere pel 1882 u n introito anco m aggiore.

L e tasse sugli affari, secondo alla media dello scorso triennio, si prevede che daranno un aum ento di lire 4 ,8 0 0 ,0 0 0 .

Sul red d ito de’ tabacchi si lim ita la previsione dell’aum ento a non più che lira 50 0 ,0 0 0 , q u an tu n ­ que sia da attendere un ’ entrata m aggiore avendo questo ricco cespite ripresa la sua curva ascen­ d ente, secondo che apparisce dalle riscossioni d e l­ l’anno in corso.

Le poste e i telegrafi, in seguito allo sviluppo dato alle varie parti di questi servizi e specialm ente a quello dei pacchi postali, si calcola abbiano a dare un m aggior provento di lire 2 ,0 6 0 ,0 0 0 .

Gli altri cespiti dell’ entrata che sarebbe troppo lungo en u m erare com pletano l’aum ento che abbiam o annunziato in L. 2 3 ,706,957.

’) Lieti di aver riprodotti questi articoli di un no­ stro valente collaboratore intorno ad un così impor­ tante argomento, facciamo le nostre riserve su quanto riguarda la massima del concorso governativo nei la­ vori della Capitale, aventi carattere puramente mu­ nicipale. (Nota della Direzione)

D educendo da queste m aggiori entrate le m ag­ giori spese ad esse inerenti in lire 2,4 0 2 ,8 0 0 , cioè, aggi, spese di riscossione, rim borsi, spese per l’in ­ crem ento del servizio delle poste e dei telegrafi eco., resta la previsione del m aggior reddito netto in L. 2 1 ,3 0 4 ,1 5 7 .

Una parte ragguardevole di questo m aggior re d ­ dito netto è destinata ai m aggiori stanziam enti pei bilanci dei m inisteri della g u erra e della m arina.

Il bilancio ordinario del M inistero della g u erra da L . 1 9 2 ,9 2 6 ,0 6 5 25 previste pel 1882, si porta a L. 2 0 0 ,5 5 7 ,8 0 0 con u n aum ento di L . 7 ,631,734.75.

Il bilancio ordinario del M inistro della m arina, da L. 4 5 ,3 1 4 ,7 1 8 previste pel 1882, si porta a L. 4 9 ,2 8 3 ,3 6 4 con u n aum ento di L. 3,9 6 8 ,6 4 6 .

In conclusione le m aggiori spese m ilitari ordinarie richiedono L. 1 1 ,6 0 0 ,3 8 0 7 5 ; e poiché le maggiori entrate ascendono com e si disse a L . 2 1 ,3 0 0 ,1 5 7 , resta tuttavia u n m argine di circa 10 milioni.

Im perocché il M inistero ebbe il proposito di m an­ tenere entro i lim iti delle econom ie consentite dal bilancio, le altre m aggiori spese della parte ordi­ n aria , ascendente a circa L. 8 ,7 0 0 ,0 0 0 che erano p u re assolutam ente necessarie com e:

La rendita da em ettersi p er le nuove costruzioni ferroviarie, le m aggiori garanzie a Società conces­ sionarie di strade ferrate, la graduale attuazione dell’ordinam ento del genio civile, le spese pei ses­ senni degli im piegati e quelle per m iglioram enti indispensabili di alcuni servizi in relazione anche col progressivo sviluppo della pubblica entrata.

O ra, coll'avauzo della parte ordinaria del bilancio, al quale si aggiunge 1’ entrata straordinaria di non più di lire 6 ,8 7 6 ,1 5 9 98, si fa fronte a tutte le spese straordinarie ascendenti a lire 9 8 ,9 8 9 ,3 6 9 63, restan d o tuttavia u n discreto avanzo.

Infatti l’ entrata ordinaria supera la spesa o rd i­ naria per la som m a di L. 95,120,291 13 ; e questo avanzo copre ben largam ente il deficit di L ire 9 2 ,1 1 3 ,2 0 9 65, che riscontrasi tra l ’entrata e la spesa straordinaria.

Sono notevoli fra le spese straordinarie quelle pe’ lavori pubblici, p e r la g u erra e per la m arina.

Le spese straordinarie pei lavori pubblici, d e ­ stinate alla costruzione di nuove opere stradali ed idrauliche ascendono a L . 4 2 ,5 7 4 ,1 8 0 .

L e spese strao rd in arie della g u erra, a cui prov­ vede anche la parte ordinaria del bilancio, si p re­ veggono in L. 4 3 ,7 6 6 ,6 6 6 68. E qui notisi che non solo si stanzia pel 1883 tutta la quota stabilita dalle relative leggi ma il M inistero della g u erra, valendosi della facoltà consentitagli dalle leggi stesse, ha spinto con tale energìa i lavori m ilitari nel 1 8 8 2 , da ren ­ dere probabilm ente necessario di im pegnare sui fondi di questo esercizio u na som m a abbastanza notevole in anticipazione di quelle fissate p er gli anni avvenire.

Le spese strao rd in arie della m arina ascendono a L. 5 ,6 1 4 ,0 0 0 , con un aum ento cioè di L. 2 ,7 0 0 ,0 0 0 sul 1 8 8 2 , le quali vanno ad accrescere le som m e stanziate nel bilancio ordinario per la riproduzione del naviglio, ascendenti a L . 1 7 ,500,000.

I^e rim anenti spese straordinarie di m inor conto sono tutte effetto di altre leggi che avranno nel 1883 il loro adem pim ento.

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24 settembre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 613

Il bilancio dello entrate e delle spese effettive essendo più che sufficiente a sè stesso, le som m e stanziate nella categoria del m ovim ento dei capitali ascendenti p er 1* entrata a L. 5 3 ,2 0 8 ,1 9 4 0 9 , ser­ vono per L. 4 8 ,1 4 9 ,5 9 2 95 alla estinzione di debiti, e pel resto rappresenterebbero u n m aggior fondo di tesoreria, nel caso che il governo intendesse v a­ lersi delle facoltà, di em issione di nuove obbliga zioni dem aniali ed ecclesiastiche 'già consentitegli da leggi speciali.

Ma tatto fa riten ere che il governo, seguitando nel sistem a degli scorsi anni, si -asterrà dal fare quelle em issioni.

Poiché, atteso il rigore usato nella previsione delle entrate e la giusta larghezza degli stanziam enti delle spese e del fondo di riserva, giova credere che i risultati dell’ esercizio 1883 daranno, com e negli anni scorsi, un avanzo alquanto m aggiore di quello che ora viene annunciato. Di che ne dà speranza il fatto che l’ avanzo previsto nel 1878 in lire 8 ,5 8 4 ,8 3 6 , sali col rendim ento di conti a lire 12,212,777 3 8 ; nel 1879 da lire 3 7 ,7 4 0 ,0 0 0 giunse a lire 4 2 ,5 1 3 ,7 5 3 7 5 ; nel 1880 da L. 3,72 7 ,7 2 7 .1 9 a lire 19,1 4 1 ,7 7 0 4 9 ; nel 1881 da L. 7,20 2 ,0 1 6 .7 3 a lire 5 0 ,8 9 5 ,4 3 8 2 6 ; ed anco poi 1882 invece del modesto avanzo che cogli stati di prim a previsione si annunciava in lire 6 ,4 5 5 ,0 6 0 58 lo avrem o in una som m a ben più confortante.

In ogni modo gli stati di prim a previsione per l’esercizio 1883, sono, per se m edesim i, una nuova riprova delle solide basi sulle quali è fondata la finanza italiana.

SOCIETÀ DI ECONOMIA POLITICA DI PARIGI

(Riunione del 5 settembre).

D ietro proposta di Carlo L etort la Società m ette in discussione la seguente proposta « Le casse di risparmio scolastiche sono esse in accordo con i p rin ­ cipi dell'economia politica e della morale ì »

Courtois com incia col segnalare l’erro re assai co­ m unem ente ritenuto, di credere cioè che il fanciullo sia u n uom o proporzionalm ente ridotto. Secondo l’oratore il fanciullo non è che u n uom o incom ­ pleto che ha dei difetti che l'uom o adulto non ha più, e presso cui molto spesso le qualità dell’uomo m aturo non possono essere presentate, non esistendo n ep p u re allo stato em brionale. E u n essere sui ge­ neris, s\ quale bisogna ben guard arsi dal l’applicare il regim e senza cui l’uomo non potrebbe vivere. Cosi Courtois opina che il regim e del risparm io così n atu rale presso l’uom o, non abbia la m edesim a ragione di essere presso il fanciullo. L’ uom o è produttore al tem po stesso che consum a, il fanciullo non è che u n consum atore. Egli non può com pren- dare p er conseguenza il m erito deb risparm io. P e r ­ chè risp a rm ia re ? P e r form are un capitale. P erchè form are u n cap itale? P erchè senza capitale qua­ lunque produzione anche la più m odesta è im pos­ sibile. Il ragazzo ignorando la necessità della p ro ­ duzione p er vivere, l’indispensabilità di u n capitale per p ro d u rre, nè apponendosi più che tanto che ¡’unica sorgente del capitale sia il risp arm io , la

privazione nel presente in vista di un aum ento di godim ento nell’avvenire, non vede nel risparm io, padre di ogni ricchezza, che una tirannia un m ale, m ale senza com penso. La sua n atura lo porta a consum are, a godere dei piaceri della sua età. Re ■ goiate questo consum o, che è la sua vita, fatelo sè rv ire alla sua conform azione fisica e intellettuale, e che esso sia argom ento di ricom pensa. È egli n aturale, è egli ben fatto che il fanciullo non goda le ricom pense che le gii accordano con 1’ intendi­ m ento di ristorargli io spirito, e perchè egli si r i ­ m etta al lavoro con energia ? Se lo si priv a non sarà a detrim ento del suo sviluppo intellettuale, della sua istru zio n e? E la perdita che più tardi com e produttore, egli proverà e farà su b ire al m o­ vim ento econom ico, non sa rà essa considerevolm ente su p erio re al m iserabile peculio che avrà risp arm iato ? C ostringerlo al risparm io se anche con mezzi indi­ retti, è per l’oratore, forzare la sua n atu ra . 0 egli si rivolterà, e allora voi com prom ettete la vostra autorità, o egli si sottom etterà, m a ciò av v errà a spese della sua dignità nascente, e dovenlerà sor­ nione, fors’anco ipocrita. Ma, aggiunge Courtois, vi sono considerazioni più gravi ancora, e di un ordine altrim enti più elevato, di cui l’ardore dei propaga­ tori delle casse di risparm io scolastiche disconosce la portata. Si spera nel figlio m oralizzare il padre per fargli apprendere il risparm io. A h, esclam a l’oratore, conte padre di famiglia io protesto. E che ! il r a ­ gazzo catechizzato dal m aestro, v errà o con parole, o con fatti a d a r lezione a suo padre, a condannarlo se non può ricondurlo al bene. Non è questo un m ondo alla ro v esc ia, un attacco diretto allo sp i­ rito di fam iglia, alla rispettosa subordinazione del figlio al padre? U n operajo che sostiene la sua fa­ miglia col lavoro, dovrà vedere i suoi più modesti passatem pi giudicati con severità dal figlio, un m o­ nello di 40 anni, che ignorando le difficoltà della vita, non conoscerà che i principi assoluti appresi alla scuola, e che egli im iterà m eccanicam ente? Io concludo, d ic e Courtois, che è la cassa di risp ar­ m io scolastica è im m orale e distruttiva delia pubblica ricchezza.

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614 L’ E C O N O M I S T A

1 8 7 9 - 1 8 8 0 ... F r. 14,635 1 8 8 0 - 1 8 8 1 ... 2 5 ,414 1 8 8 1 - 1 8 8 2 ... 5 7 ,534 F r. 75,355

La cassa di risparm io scolastica di cui si tratta, ha dunque come si vede ottenuto anno per anno un progresso sensibile che prova con qual successo l’idea di questa istituzione è accolta dalle fam iglie, a m isura che la pratica l’ha fatta conoscere alla popolazione delle scuole.

Monteaux parla nello stesso senso di Courtois. Egli va anche più lungi, e aggiunge agli argom enti già sviluppati, una ragione di cui si apprezzerà il valore, ed anche sotto certi riguardi la m oralità. L ’adolescenza, la giovinezza egli dice, hanno delle passioni, delle debolezze inerenti aH’organizzazione, alla n atu ra u m a n a; non bisogna intralciare le s o - disfazioni richieste da queste passioni, e perciò bi­ sogna ben guardarsi d’im pegnare i fanciulli, o i giovinetti a econom izzare sui loro piaceri, facendoli m ettere da parte il denaro destinato a quelle sodi- sfazioni personali.

Boucherot pensa che non si debba respingere il risparm io scolare col pretesto che esso potrebbe sviluppare in alcuni ragazzi una avarizia precoce. Infiltriam o sem pre, egli dice, e di buon’ ora nei giovani spiriti l’idea deU’economia e del risparm io, senza la pretesa di am m assarvi molto denaro. La idea frutterà più tardi, e se ne raccoglieranno i preziosi resultati, allorché i fanciulli saranno do- ventati nom ini.

Brodi dice di essere avversario delle casse di risparm io scolastiche, iriquantocbè ha veduto a Stokol- raa il sistem a spinto un po’ troppo lontano. Là i m aestri stabiliscono fra gli scolari una specie di em ulazione, nella quale i poveri devono necessaria­ m ente soccom bere, e che è di n atura tale da avere realm ente degli inconvenienti facili a com prendersi.

Cherot opina che il risparm io nel suo vero aspetto economico sia essenzialm ente il modo di m ettere in riserva una parte del prodotto del lavoro. N on è ciò, secondo esso che possono com prendere i r a ­ gazzi sollecitati a portare dei soldi alla scuola. È piuttosto la tesaurizzazione che viene loro inculcata, in condizioni tali di n atura da fom entare l’avarizia. Questo risparm io scolastico può sviluppare certi cat­ tivi istinti, se esso è m ale interpretati) dalla gioven­ tù, cosa che secondo l’oratore può benissimo v eri­ ficarsi. Cherot crede poi che quell' em ulazione ri­ scontrata da Letort nel suo circondario ove la gio­ ventù delle scuole m ostravasi fiera di possed ere'd ei libretti di risparm io ben com pleti, possa in certe n atu re avere dei cattivi resultati, facendo nascere dei sentim enti di gelosia e di invidia a riguardo dei più favoriti, cioè a dire di coloro che avrebbero più soldi disponibili. Questi sentim enti, per l’oratore potrebbero facilm ente condurre alla tentazione di procurarsi dei soldi con mezzi non del tutto leciti, e quindi per tenere in disparte tali elementi di d e ­ moralizzazione bisognerebbe che il risparm io fosse segreto e non vanitoso.. Il risparm io non è una v irtù se non quando lo scopo è morale.

Fournier de Flaix appoggia l’opinione di L etort e di Boucherot. Egli fa osservare che l’ineguaglianza a cui B roch ha fatto allusione è un fatto generale in tuttè le scuole e pensioni, ed è un fatto inevi­ tabile. Q uesta ineguaglianza è certo più penosa

quando si m anifesta in spese apparenti, cbe nei r i ­ sparm i, che sono m eno com uni. A ggiunge poi che il risparm io è uno dei mezzi più desiderabili per abituare il ragazzo a fare la carità, privandolo di un piacere, ed è altresì un mezzo di educazione, perchè gli perm ette di avere delle risorse per com ­ prare libri, atlanti per fare dei viaggi ecc., cose tutte a cui le famiglie non provvedono con molta larghezza.

Courtois insiste ancora una volta sui pericoli di un insegnam ento economico im partito tonto presto e necessariam ente incom pleto, e crede che un altro inconveniente del risparm io scolastico sarebbe quello di distogliere i ragazzi dal fare la carità.

I NOSTRI RAPPORTI DI COIIERCIO ED EIIGRAZIOIE

c o l l ’ U r u g u a y

Il giudizio altrui quando è dato senza p rev en ­ zioni com e senza passione, è il m iglior specchio in cui si riflettono i nostri pregi ed i nostri difetti. Non è quindi senza interesse lo esam inare ciò che di noi si dice all’estero e ciò che all’estero si scrive dagli stranieri qui residenti. E l’interesse cresce, e m aggiore diventa, delle notizie e degli ap p rezza­ m enti, quando partono da persone che per ragione di alto ufficio prestano più attenzione e sono più in grado di seguire l’andam ento degli affari e dei traffici.

Un recente rapporto della Legazione dell’ U r u ­ guay in Rom a diretta al governo di M ontevideo ci porge il destro di avere notizie intorno a quel pae­ se, che riguardano anche il nostro. I dati in esso contenuti sono per la m aggior parte estratti dai re­ gistri dei consolati dipendenti dalla Legazione e più specialm ente da quello residente in Genova, g ia c ­ ché il traffico di esportazione ed im portazione fra l’Italia e l’U ruguay si fa quasi esclusivam ente per quel porto, ivi rendendosi sia per la via di m are com e per quella te rrestre anche i prodotti delle al­ tre provincie destinati a M ontevideo. T utto il com ­ m ercio si concentra e si effettua per quella via e financo l’accrescersi del num ero dei piroscafi che fanno servizio com m erciale e concorrenza olla n a­ vigazione a vela, influisce in questo accentram ento, attalchè la partenza diretta di bastim enti da altri porti italiani per porti U ruguaiani è quasi total­ m ente nulla com e pure tutti i legni provenienti da M ontevideo con destinazione p er i’ Italia vengono diretti esclusivam ente a Genova.

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24 settembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 015

M erita considerazione l’ aum ento progressivo e spiccato del num ero di bastim enti partiti da G e­ nova, della loro carica e dei passeggieri.

Dando una occhiata retrospettiva sopra il m ovi­ m ento m arittim o, si vede che 50 anni fa poche erano la navi che da Genova salpavano p er Mon- levideo, pochissimi gl’ individui che s’ im barcavano per quella destinazione. Non è che nel 1857 epoca in cui venne stabilito il consolato della R epubblica in G enova che com inciò il m ovim ento che doveva svolgersi successivam ente. N el detto anno il num ero delle partenze fu di 10 bastim enti a vela di ton­ nellate' 1695 di registro com plessivam ente con 294 9 tonnellate di carico e 164 passeggieri. L ’anno s e ­ guente partirono 16 bastim enti con 49 9 5 tonnellate di carico e 2 6 7 em igranti.

Ma com e l’aum ento andò verificandosi, m eglio si rileva dal seguente quadro, dov’ è riassunto per quinquennii il m ovim ento progressivo.

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È certam ente motivo di com piacim ento il vedere com e la navigazione da uno dei nostri principali porti p er le regioni del P iata sia andata accrescen­ dosi; si nota però allo stesso tem po che la pro­ gressione del carico non ha seguito quella del n u ­ m ero delle navi e del loro tonnellaggio. Così m e n ­ tre nei tre prim i decennii il carico ha sem pre s u ­ p erato il tonnellaggio di registro, nel q u arto d e­ cennio gli è di due terzi inferiore e n e ll’ ultim o triennio di un quarto.

A questo proposito rileviam o dal prelodato r a p ­ porto le seguenti considerazioni.

« E evidente che le relazioni com m arciali che « esistono fra M ontevideo e G enova p e r q u anto « producono u n a co rrente im portante di scam bi, « p ure non hanno proporzione colla produzione dei « due paesi e. m eno ancora colla forza consum a- « trice che l’Italia continuam ente ci procura per « mezzo della im m igrazione. Q uesta sproporzione è « m otivata da varie cause, m a non d i tale gravità

« che non si possano rim uovere. P rincipalm ente « fra esse è la scarsa cognizione che del nostro « paese hanno i produttori e negozianti delle p ro - « vincie del centro e del mezzogiorno di questa « penisola e la conseguente m ancanza di nozioni e « notizie che sono vivam ente reclam ate da chi pur « avendo intenzione di in tra p re n d ere qualche cosa, « non vuole arrischiare capitali in regioni di cui « non ha una idea ben chiara e form ata. Q uesta « deficienza di notizie capaci di stabilire un giusto « criterio della vera situazione delle cose fece si « che alcuni m ale consigliati o meno esattam ente « inform ati, abitanti di quelle provincie, tentassero « esperim enti che non bene condotti o anche più « non curati tanto nella esecuzione m ateriale, come « nel concetto che li guidava, non ebbero, risu l- « tato favorevole, ingenerando così lo scoraggia- ■ « m ento e la diffidenza nelle persone che giudicano « degli effetti senza darsi la pena d’ in d a g arn e le « cause. »

E qui avrem m o molto da aggiungere di osser­ vazioni e di studi intorno al m odo con con cui si fanno le spediz'oni, la qualità, la confezione ed il condizionam ento dei prodotti, le epoche, i racco­ m andatari, ecc., cose tutte che influiscono non poco sull’esito di una operazione di com m ercio e la p re ­ giudicano quando sono P o co curate 0 trasc u rate af- latto ; ma l’indole dell’odierno lavoro non ei con­ sente di en tra re per ora in piu particolari esam i a

tale riguardo. , .

R iprendendo la disanim a delle cifre offertaci dal suddetto rapporto, rileviam o com e il n u m e ro dei basiim enti a vela spediti p er M ontevideo si vada facende ogni anno sem pre più insignificante: cosi due prospetti degli arriv i e delle partenze da G e­ nova e Savona per M ontevideo d urante il 1 8 o l ci fanno sapere che partirono per questo ultim o porto 55 bastim enti (quali 5 0 piroscafi) 56 di bandiera italiana, 15 francesi, tre inglesi, 1 danese, con to n ­ nellate di carico 2 4 ,2 6 5 , m entre non giunsero in G enova da M ontevideo che 34 bastim enti (dei quali 29 piroscafi) 33 italiani ed uno austro-ungherese, con tonnellate 24,2 8 8 . D ue terzi d unque soltanto dei bastim enti che partono, ritornavano a porti ita­ liani con carico di m erci. . . Il valore della esportazione ed im portazione tra i due Stati è dim ostrata dalle seguenti cifre relative a ll’ultim o decennio col valore attribuito alle m erci

Totale Piastre 1,306,134 1,165,821 987,906 748,215 946,555 1,153,867 1,514,743 1,835,386 1,615,277 dalla tarifia aelle valutazioni ufficiali

U ruguaiane.

Commercio speciale Anno ImportazionePiastre EsportazionePiastre 1873 , . . 461,941 844,193 1873 . . . 305,546 860,275 1874 . . . 133,269 854,637 1875 . . . 39,031 709,184 1876 1) .1877 . . .’ 170,608 775,947 1878 . . . 286,524 867,343 1879 . . . 421,099 1,093,644 1880 . . . 312,006 1,523,380 1881 . . . 583,083 1,032,194

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L’ E C O N O M I S T A 24 settembre 1882

Questi dati presi dalle accurate pubblicazioni della laboriosa D irezione della statistica generale dello U ruguay, sono tanto p er noi più interessanti in quanto il volum e del Movimento com m erciale del Regno d’Italia pubblicato annualm ente dalla D ire ­ zione generale delle gabelle riassum e sotto una sola rubrica il valore del com m ercio italiano cogli Stati del P iata, cioè A rgentina, U ruguay e P araguay, come em erge dal seguente prospetto relativo al passato triennio. ’)

St a ti del Piata

Commercio speciale — Valore in migliaia di lire Annodi Importazione Esportazione

1879 . . . . 21,444 20,527

1880 . . . . 16,825 20,683

1881 . . . . 17,202 25,265 Totale del triennio. 55,471 66,475 L ’im portanza del nostro traffico coll’U ruguay non è certam ente insignificante; p u r tuttavia giova r i ­ petere che esso non è in proporzione con la forza consum atrice che noi form iam o. Gli stessi U ruguiani riconoscono cne noi potrem m o fo rn ir loro molto di più. E per vero dire, qual vasto cam po .non è ri- sernato ai nostri prodotti nazionali in quei paesi dove i nostri concittadini sono in gran num ero e dove appunta i nostri generi di produzione, sono colà generi d im portazione e di generale consum o.

hi esportano da M ontevideo quasi esclusivam ente lane gregge, pelli lanute, carni di bue e di cavallo secche e salate, pelli di capretto, carni conservate, estratto di carne, olio anim ale, grascie, ossa, corna ossia quanto proviene dalla industria pastorizia, che è ancora la principalissim a di quel paese e no for­ ma la ricchezza. In piccola scala si fa anche la esportazione di grano, la quale è destinata ad un m aggiore sviluppo, giacché quelle ubertosissim e terre molto si prestano a quella coltivazione. P er conti o s im portano dall Italia come più rag g u a rd e­ voli articoli : olio, riso, paste, uva, fichi °e funo-hi secchi, cacio, vino, verm outh e conserve per i ge­ neri alim en tari; e p e r le m a n ifattu re: bordali, te s­ suti di cotone e di seta, carta, sigari, tabacco, pelli, trine, cappelli, guanti, abili fatti, fiam m iferi, attrezzi, cordam i ecc.

Ora di questi prodotti vi sarà ognora ricerca ed im portazione. A nostri produttori e negozianti sta di profittare dei facili rapporti già aperti, possiamo dire giornalieri, che abbiam o con quei paesi, per aum entare l’esportazione dei nostri articoli, per g e­ neralizzare sem pre più l’uso ed il credito. Noi di­ ciamo ad essi: fate il com m ercio col Piata dove il m ercato è vasto, straordinario il consum o e sem pre in aum ento continuo attalche potrete trovare uno sfogo vantaggioso e perenne alla vostra produzione e stimolo ad accrescerla, m a aggiungerem o anche fatelo bene, poiché a questa sola condizione po ­ trete realizzare un sicuro e non indifferente g ua­ dagno.

Della im m igrazione discorre pure a lungo il ra p ­ porto della Legazione U ruguaiana. Noi non lo se­ guirem o nelle molte argom entazioni ed assennate

') Auguriamo che questa statistica possa essere ratta Stato per Stato come appunto si pratica in r rancia, e crediamo anche in Inghilterra e nel

osservazioni che più che i n o stri riguardano gl’in­ teressi di quella nazione.

R im archerem o soltanto com e esso si m ostri più partigiano della im m igrazione sponteDea che della artificiale e come p u r deplorando quelle m isure che tendono ad incepparne forzosam ente il naturale spon­ taneo sviluppo m ostra anzi desiderio che 1’ autorità se ne ingerisca nel senso di proteggere gli individui e sopratutto gli inesperti contro gli inganni gli abusi e le illusioni. D acché se, come disse a L ord D erby il dotto giureconsulto G regorio P erez G om ar, Inviato S traordinario dell’ U ruguay in L o n d ra , l’ interesse privato si fa sem pre strada da sé e I’ em igrazione dove trova il suo tornaconto si dirige irresistibil­ m ente, d ’ altra parte gli scioperati o gl’illusi, senza mezzi, senza m estiere a senza voglia di lavoro, che sognano ricchezze senza fatica, prosperità nell’ ozio, nonché fortuna rapida ovunque e in ogni m odo, sono gente così inutili al paese che gli da com e a quello che li rice v e; dovunque di aggravio agli altri, di peso a sé stessi.

Ma se poi i laboriosi e perseveranti portino a se vantaggio ed alla pratica loro, lo provano con elo ­ quenza le cifre testim oni irrefragabili dei risultati ottenuti.

« È noto che gli Italiani nell’U ruguay — così la » Relazione — dopo i cittadini del. luogo sono in « m aggior num ero fra i proprietari del nostro paese « ed anche per quanto riguarda, il valore della pro- « prietà sodo essi sem pre che tengono il prim ato

« fra gli stranieri. D alla m em oria dell’ufficio di con- « labilità generale dello Stato corrispondente al 1879, « ultim a pubblicata, risulta che in quell’anno 4899 « proprietari di nazionalità italiana possedevano « per valore di piastre 26 ,5 5 6 ,9 8 7 equivalenti a « lire 1 42,079,880.45 cent. Considerando il valore « dei beni imm obili dei quali gli italiani in specie “ e tutti gli esteri in generale sono diventati pro- « prietari (19381 stran ieri pagano il tributo diretto « sopra un capitale di piastre 1 2 5 ,2 1 1 ,8 8 7 eguali « a lire 6 9 1 ,8 8 3 ,5 9 5 .4 5 cent.) è facile convincersi « che non furono vane nè sterili le speranze co n - « pepite da gente onesta recatasi in quelle regioni « in cerca di m iglior sorte, provvista dei requisiti « necessari d’ intelligenza, attitudine e volontà di « lavorare seriam ente. A ltra prova che parla in fa- « vore delle risorse che 1’ em igrazione italiana al « pari di quella di altre nazionalità trova sulla sl- « nistra sponda del Piata sorge dal fatto che dal « 1868 a tutto il 1880, la popolazione italiana fra « noi residente ha m andato al paese nativo unica- « m ente per mezzo di vaglia consolari emessi dal « R. Consolato d Italia in M ontevideo la som m a ap- « prossim ativa di tre milioni di piastre, com e a p — « parisce dalle seguenti cifre di fonte ufficiale:

V a l o r e

L ire 7 ,144,572.32 « 6 ,2 6 3 ,2 2 5 .9 5 « 1 ,1 5 8 ,8 4 0 — « Totale N. 5 9 ,5 6 8 L ire 14,566 ,6 3 8 .2 7 Ora a chi conosce quei paesi è noto come codesti vaglia non rappresentino che una sola parte e so— vente non la più im portante delle rim esse che si fanno da gli em igrati, m entre oltre le banche, quasi tutte le case di com m ercio si incaricano per tenui com m issioni della trasm issione dei fondi in tutte le

V a g l i a

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24 settembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 617

parli d’ Italia. E questi danari non rappresentano che una sola parte dei loro risparm i e diciam o una parie, perchè oltre quelli che là stabilisconsi e ch ia­ mano a sè^ le proprie famiglie, anziché spedir loro soccorsi, vi sono poi i m oìtissim i che desiderosi di rivedere la p a tria , ritornano portando seco indosso il peculio raggranellato.

Inoltro è un fatto conosciutissim o che molti ca­ pitalisti italiani, specialm ente Genovesi, si sono a r ­ ricchiti nel Rio della Piata e nelle città del Pacifico e molti fra e s s i, lo diciam o a loro o n o re, abbelli­ scono e beneficano oggi le loro località native si- tnate lungo le due pittoresche riv iere L iguri, dove num erose famiglie cam pano colle rim esse pecuniarie che di tempo in tem po ricevono dai loro parenti assenti sulle rive del Piata.

Concludendo il nostro resoconto sul R apporto del M inistro dell’U ruguay in R om a,signor Antonini y Diez, m entre constatiam o che esso è ispirato e sentim enti di grande sim patia per il paese nostro e da una p e r­ fetta im parzialità di giudizi, rile v iam o , com e se molto abbiam o a rallegrarci delia prosperità degli scam bi esiste n ti, u n ’ assai p iù sfarzoso cam po pur tuttavia è riservato'al nostro com m ercio, alle nostre industrie : a noi il saperne profittare.

Vini italiani e vini francesi

In F ra n cia si trova attualm ente allo studio un progetto di legge concernente il vinage. Si tratta di una questione poco conosciuta da m olti, ma che tocca da vicino num erosi e gravi interessi, sopratutto ^Italia in generale ed il Piem onte e Sicilia in p ar­ ticolare nella loro qualità di im portatori di vini in F rancia.

L ’operazione del vinage consiste propriam ente nel- l’aggiungere dell’ alcool al vino ; essa si fa non nel periodo di ferm entazione, ma quando il vino è già fatto; ha per iscopo di dare più forza al vino, e perm ette di trasportare e conservare i vini leggieri, che senza ciò non resisterebbero ad un viaggio un po’ lungo.

Sotto il punto di vista com m erciale il vinage offre dei vantaggi reali ciò che spiega il perchè sia tol­ lerato dalla legge. Ma sotto il punto di vista igie­ nico il vinage ha dato luogo a diverse critiche. A g­ giungendo dell’ alcool al vino è dim ostrato che si dim inuisce in modo sensibile la proporzione degli elem enti utili, cioè delle sostanze zuccherate e grasse, delle m aterie azotate e di quelle saline.

Il vinage è stato, a varie riprese; proibito, a u to ­ rizzato ed anche incoraggiato da 4 0 anni in q ua da leggi diverse. Ora il Governo francese si propone di autorizzare il vinage fino a lo g r a d i e di rid u rre a 20 franchi la tassa sugli alcoolici destinati a questa operazione. P rèndendo questo partito, il G overno dice di non far altro che cedere alle necessità econom iche n ate dalla recente conclusione dei nuovi trattati di com m ercio con la Spagna e JTtalia.

Il tritato con la Spagna am m ette i vini di questo paese alla tariffa di 2 fr. per ettolitro fino a l o gradi. La clausola della nazione la più favorita avrà per conseguenza di estendere lo stesso trattam ente per i vini d’Italia. Ora con questa tariffa ridotta le im ­ portazioni sono chiam ate a p rendere m aggiore sv i­ luppo ed il Governo francese tem e ch e °le co n d i­

zioni della lotta diverrebbero troppo ineguali per i vini francesi se 1’ adozione di un regim e interno nuovo non venisse a m igliorare la loro condizione rim petto alle' im poste.

Im perocché i vini spagnuoli ed italiani che vanno in F rancia con una ricchezza alcoolica di 14 gradi hanno ricevuto nei rispettivi paesi u n ’ addizione d ’ajcool che entra in franchigia in F ran cia

È soprattutto la Cam era di C om m ercio di B o r­ deaux che insiste perchè sia presto prom ulgata la nuova legge sul vinage.

Notizie economiche e finanziarie

A m aggior schiarim ento delle notizie pubblicate sul bilancio di prim a previsione pel prossim o anno è da notare che alla spesa p er costruzioni fe rro ­ viarie stabilita pel 1885 in L. 8 9 ,2 3 5 ,8 0 7 sarà provveduto per soli 72 m ilioni con alienazione di ren d ita, m entre ai rim anenti 17 m ilioni si farà fronte coi concorsi obbligatori volontari, e colle anticipazioni da parte delle Provincie e dei Com uni giusta gli stanziam enti che al term ine di legge a p ­ pariscono nel bilancio dell’entrata.

— Un decreto del 19 agosto p. p. approva il se­ guente regolam ento della tassa di bollo sugli a s­ segni bancarj :

A rt. 1. Le norm e per l’applicazione agli assegni bancari della tassa di bollo m ediante m arch e, bollo a punzone o uso di carta filigranata, stabiliti col decreto 23 aprile 1881, n. 168, saranno osservate anco per gli assegni bancari diversi da quelli em essi dagli istituti legalm ente costituiti, o tratti su di essi e pagabili nello Stato, quando siano fatti in confor­ m ità del nuovo Codice di com m ercio, giusta la legge 5 luglio 1882, n. 951.

Q ualora gli assegni ora indicati provengono d al­ l’ estero, l’ apposizione ai m edesim i delle m arche o del bollo a punzone dovrà essere eseguita prim a che di essi si faccia uso nel regno, a senso del - l’ari. 2 della legge 13 settem bre 1874, n. 2077.

A rt. 2. L ’ applicazione della tassa g rad u ale sta ­ bilita dalla m entovata legge 5 luglio 18 8 2 p er gli assegni bancari che non sieno fatti conform em ente al succitato Codice, avrà luogo con le stesse norm e che regolano la riscossione delia tassa di bollo sulle cambiali ed altri effetti di com m ercio.

— Il Consiglio provinciale di F iren ze nella sua adunanza del 13 settem bre ha votato la seguente deliberazione :

Il Consiglio vista la dom anda presentata dal Co­ m itato prom otore di una m ostra m ondiale da tenersi in Roma.

R itenendo che non sia giunto il tempo opportuno per tenere in Italia una m ostra m ondiale.

D elibera di passare all’ ordine del giorno sulla dom anda presentata dal Com itato suddetto.

Il Comitato torinese annunzia che le som m e esatte (in conto azioni) a tutto il 6 settem bre co rrente per 1 esposizione italiana dell’anno 1884 am m ontarono a L . 8 46,340, e le sottoscrizioni am m ontarono in totale a L. 2,7 7 2 ,6 0 0 . Gli oblatori a fondo perduto diedero inoltre L. 5 6 3 ,2 3 4 .

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fin d’ora prevedere che il num ero degli espositori oltrepasserà di gran lunga le m igliori speranze c o n ­ cepite in sul principio, e che quindi l’ opera così felicem ente intrapresa dalla città di Torino assum erà vastissim e proporzioni.

— La Società anonim a italiana della Regìa coin­ teressata dei tabacchi pubblica nella Gazzetta Uf­ ficiale del 13 settem bre lo specchio delle riscos sioni fatte nel m ese di agosto 1882 confrontate con quelle del m ese corrispondente del 1881, dal quale appare che le riscossioni furono:

Nel mese di agosto 188 2 . . L. 12,433, 4 4 0 78 » >* 1881 . . » 11,937,881 35 Differenza in più nel 1882 L. 4 7 5 ,5 5 9 43 Le riscossioni dal 1° gennaio a tutto il m ese di agosto furono com e se g u e:

N ei prim i 8 mesi dell’anno 1882 L. 9 6 ,272,367 68 » » 1881 » 92 ,6 3 3 ,7 3 7 40 Differenza in più nel 1882 L. 3 ,6 3 8 ,6 3 0 28 In Sicilia dove si ha una gestione separata si è introitato nel m ese di agosto 1882 la seguente somm a : Mese di Agosto A nno 1 8 8 2 . . , . L . 843,857 01 » 1 8 8 1 ... » 759,188 20 In p iù . . L . 8 4 ,668 81 Dal 1° Gennaio Anno 1882 . . . . L . 6,34 7 ,4 1 4 11 » 1881 . . . . » 6,06 7 ,1 4 2 70 In più . . L. 28 0 ,2 7 4 41 —• T re decreti del 5 co rren te pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 6 aprono tre concorsi a molti posti nel M inistero delle finanze e del Tesoro.

Il prim o è di 24 posti di segretario am m inistra­ tivo e 18 di segretario di ragioneria nei M inisteri delle finanze e del tesoro.

Il secondo concorso è di 40 posti di segretario am m inistrativo e di 56 a segretario di ragioneria nelle intendenze di finanza.

T utti e due i concorsi avranno luogo m ediante esam i dal 7 al 14 gennaio p. v. e le dom ande di am m issione al concorso dovranno essere presentate 30 giorni alm eno prim a del com inciam ento degli esam i, colla tabella di servizio e col diploma di laurea.

Il terzo concorso è quello di 36 posti di vice- segretario di ragioneria nelle intendenze di finanza da' conferirsi per mezzo di esam i dal 14 al 16 g en ­ naio p. v.; le dom ande 3 0 giorni prim a del ^ g e n ­ naio coi docum enti voluti e che tutti possono cono­ scere presso la intendenza.

— Nella seduta del 10 corrente, a Torino, del Congresso orticolo venne votata p er acclam azione la proposta che il terzo Congresso degli orticoltori sia tenuto in Rom a nel 1885.

Il presidente ringraziò a nom e di Roma i Con­ gressisti italiani.

—- Il M inistero di agricoltura ha accolto favore­ volm ente la dom anda degli industriali bergam aschi affinchè sia im posto u n dazio di entrata sopra i ce­ m enti.

— L ’ 11 corrente furono aperti al pubblico se r­ vizio i tronchi G arlasco-P avia e Pavia Stradella, pei trasporti di viaggiatori, bagagli e cani, nonché delle m erci a grande e piccola velocità, dei veicoli e del bestiam e, escluse fino a nuovo avviso le m aterie in­ fiammabili.

1 trasporti sui detti tronchi saranno per ora li­ m itati al servizio locale fatta eccezione per quelli da e per le stazioni di M ilano centrale, S. G iuletta, A rena Po, Castel S. Giovanni e Sarm ato.

La stazione di V illanova d’A rdenghi essendo una sem plice ferm ata , sarà abilitata ai soli trasporti di viaggiatori, bagagli e cani.

— Dall’ 11 corr., venne attuato un nuovo s e r ­ vizio diretto Italo-Franco-lnglese per viaggiatori e bagagli, via C biasso-G ottardo-Basilea-Francia, al quale parteciperanno le stazioni di Rologna, Firenze, Ge nova P. P., e Torino P. N ., per la corrispondenza con Londra via Basilea-Delle Relfort-Parigi e quelle di M ilano-Centrale, V enezia e V erona P . V., p e r la corrispondenza con Parigi via Basilea-D elle-Relfort e con Londra via Parigi e via Basilea Delle-Laon. I prezzi dei biglietti colle relative quote da pagarsi in oro per la percorrenza estera, risultano da ap­ positi quadri affissi agli sportelli di distribuzione.

I biglietti hanno una validità di giorni 10, se per L o n d ra , decorrendi dalla data della loro distribu­ zione e danno diritto ai portatori di ferm arsi in sta­ zioni interm edie.

— 11 15 co rren te d’accordo con le ferrovie inte­ ressate furono provvisoriam ente attivate alcune T a ­ riffe speciali per il trasporto in servizio italo—sviz­ zero, via G oltardo, delle seguenti m e rc i:

Acqua am m oniacale , a g r u m i, asfaltile , canapa greggia, cereali e crusca, cicoria, cotone greggio e cascam i di c o to n e , farina di c e re a li, f ila ti, frutta secca, legumi secchi, lino greggio, m alto (orzo ta l­ lito), olii v eg e ta li, ohi di c a tra m e , r is o , sem i da prato e semi oleosi, sommano, stoppa, tabacco e vino.

L e tariffe speciali di cui sovra form eranno il 1° supplem ento alla tariffa diretta dell’ agosto a. c., e tale supplem ento, oltre alla classificazione delle m erci am m esse alle tariffe speciali, la quale dovrà indi­ carsi a m ano nelle corrispondenti voci della nom en­ clatura generale inserta nella citata tariffa dell’agosto u. s., contiene altresì una nota di alcuna rettifica­ zioni che avranno effetto p u re col giorno 15 su d ­ detto.

— Mercè recen ti accordi intervenuti fra la Banca N azionale e i seguenti istituti di c re d ito , quella si obbligò di am m ettere allo sconto presso tutte le sue sedi e succursali gli effetti esigibili sulle piazze qui appresso indicate, affidando l’incarico di corrispon­ denti speciali p e r l’incasso di tutti gli effetti da essa scontali sopra Bra alla « Banca popolare di Bra », sopra Ovada alla « Banca popolare d’A lessandria », sopra C hiavari al « Banco di sconto di C hiavari », sopra Savigliano e Racconigi alla « Banca popolare di S av ig lian o » , sopra Mondovì alla Banca popolare di M ondovì », sopra Possano alla « Banca popolare di Possano », sopra Novi L ig u re alla « Banca di Novi L igure, sopra V alenza alla « Banca Lom ellina », sopra Spezia alla « Banca di G euova », sopra Lecco « al Banco di Lecco » e finalm ente sopra Codogno alla « B a n ca popolare di C odogno».

(11)

24 settembre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 619

del C ircondano di G hiavari è ridotto da un m ilione a lire 900 ,0 0 0 ; col secondo sono approvate le m o ­ dificazioni allo statuto del Banco di Sconto e riporti di G enova.

— 11 Console italiano a Bom bay, sig. Bozzoni, in un rapporto-al m inistero degli affari esteri avverte clic se le tariffe ferroviarie del San G ottardo sa ranno tali da concorrere con quelle francesi e bel- ghe, g ran parte dei prodotti che ora prendono la via di H avre e di A nversa, preferiranno il transito via Genova.

Il governo dovreb b e te n er conto di tali avverti m enti.

— _ Il M inistero di agricoltura, industria e co m ­ m ercio ha approvato, per la parte che lo rig u ard a, le modificazioni proposte dall’A m m inistrazione delle F erro v ie dell'A lta Italia, da introdursi nella vigente tariffa interna circa le norm e da seguire pel carico e per la tassazione dei trasporti con vagoni da 14 e 15 tonnellate.

— Nella seduta dell’ 11 corrente il Consiglio di A m m inistrazione delle S trade ferrate R om ane appro­ vava un ribasso di tariffa pel trasporto dei semi oleiferi e pel trasporto della grafite (carburo di ferro o piom baggine).

— Il M inistero dei lavori pubblici ha consentilo a che siano messe provvisoriam ente in vigore le ta­ riffe concordate colla Svizzera pel servizio delle m erci .stille linee del G ottardo. Le ferrovie svizzere però non hanno fatto nei prezzi riduzioni co rrisp o n ­ denti a quelle fatte da noi e le trattative continuano per ottenere condizioni m igliori, senza le quali ta­ riffe provvisorie non potrebbero essere m antenute in vigore.

— Al M inistero d’agricoltura è giunto- avviso es­ sersi costituito in A m burgo un Gomitato n u m e ro - rissim o coll’incarico di organizzare pel m ese di lu­ glio 1883 u n ’ Esposizione internazionale di anim ali rurali. Agricoltori di ogni parte d ’ E u ropa’, nonché degli Stati Uniti d’ A m eric a, furono invitati a far parte di tale Com itato.

Il nostro G overno darà di ciò contezza alle Ca­ m ere di com m ercio perchè alla loro volta ne fac­ ciano edotti i Comizi agrari, gli Istiiuti e ie Società agricole non che gli allevatori.

-— Presso ¡’anzidetto M inistero di ag ricoltura sono ultim ati gli studi diretti a stabilire quanto sale venga im piegato nel b u rro e nelle carni insaccate che si esportano. In seguito a questi studi, il Consiglio del com m ercio sarà invitato a • pronunziarsi sulia do­ m anda fatta da alcuni industriali per o tten ere il draw back all’ esportazione degli accennati prodotti ; vale a dire sulla dom anda di restituzione della parte del prezzo del sale im piegatovi, che costituisce il benefizio del monopolio.

— È stato deciso lo scioglim ento della Socirtà delle bonificazioni ferraresi, per l’opposizione fatta dagli azionisti in g le si, alla sottoscrizione p er 1’ au ­ m ento del capitale.

La Banca di Torino è stata in caricala della li­ quidazione della società.

— Essendosi fatto il quesito se alle p rofum erie com prese nel trattato italo-francese dovesse appli­ carsi la tariffa delle ta re , il M inistro delle finanze, dopo sentito il Consiglio del Com m ercio, ha dichia­ rato che esse' devono sdoganarsi al lordo dei rec i­

pienti im m ediati tanto se appartengono alle profu­ m erie alcooliche quanto alle non alcooliche, detraendo i soli recipienti esterni non im m e d ia ti, quando vi siano, non dovendosi intendere per tale la carta od altro consim ile involucro.

— Gli sperim enti che si stanno da alcuni giorni facendo nel Palazzo del T a Mantova, p er estrarre zucchero dalla canna del sorgo am bra prim aticcia del M innesota, danno buoni risu lta ti; i sughi sono abbandanti e, sebbene non sia ancora com inciata la turb in atu ra, tutto induce a sperare che abbondante sarà pure la proporzione di zucchero cristallizzabile contenuto in essi. Il m erito di tali sperim enti spetta al Comizio A grario, il quale ha raccolto i fondi oc­ correnti m ediante azioni ; spettabili cittadini assun­ sero la direzione dell’ in d u stria , senz’ alcun com ­ penso.

E assolutam ente insussistente la notizia data da qualche giornale che l’A gente delle im poste abbia m andato alta nascente im presa la seheda per il pagam ento della tassa di ricchezza mobile.

— Col 2 di ottobre incom inciano presso la R. Scuola di viticoltura ed enologia in C onegliano gli esam i di riparazione tanto di prom ozione che di li­ cenza. Il giorno 9 si tengono invece gli esam i di am m issione al 1° anno del corso superiore p er tutti i giovani che non sono m uniti di regolare licenza dal Ginnasio o dalle scuole Tecniche regie o pareg­ giate. Il com inciam ento regolare alle lezioni ha- luo­ go il giorno 16 di ottobre ; attualm ente i giovani più anziani fanno la loro pratica nelle operazioni di vinificazione. L ’iscrizione dei figli di coloni e castaidi inviati dai proprietari maggiori, com e allievi del corso su periore o pratico, si fa in questo frattem po.

Program m i dettagliati vengono spediti dalla D ire­ zione della scuola.

— Il regio console a Y okoham a ha avvertito il G overno che i cartoni dei sem i-bachi per 1’ espor­ tazione saranno offerti q u est’ anno in una quantità molto m inore dello scorso anno.

— Il regio console a T ripoli di B arberia avvisa che, con recente disposizione del G overno ottom ano, è stata proibita l’ esportazione da quel vilayet dei s u in i, c a p r e , pecore e m o n to n i, fino al 13 m arzo 1883.

— Una circolare dell’ am m inistrazione doganale di F rancia dichiara esenti da dazio all’ entrata in quel paese gli invii fatti con lettera affrancata (non com e cam pioni) di pizzi o d’ogni altra specie di te s­ suti, a condizione che il peso della lettera non passi i gram m i 150.

— U n dispaccio da A lessandria, 12 corrente, reca notizie sulla situazione del raccolto del cotone. Si valuta il futuro raccolto a 2 m ilioni di cantaro, m entre i raccolti delle annate ordinarie sono di circa 2 ,5 0 0 ,0 0 0 cantara.

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