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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.09 (1882) n.428, 16 luglio

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GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I

Anno IX - Voi. XIV

Domenica 16 Luglio 1882

N. 428

LA TASSA DI RICCHEZZA MOBILE APPLICATA ALLA MARINA

(Coni, e fine vedi Num. 4 2 7 )

Ili.

Dopo avere esposto, nei due numeri preeedenti le ragioni addotte dagli avversari della tassa di ric­ chezza mobile applicata alla marina, vediamo se tutte sieno egualmente valide, o quali lo sieno ab­ bastanza per consigliare l’abolizione della tassa.

Essa, si dice, colpisce spesso redditi che non vi sono. E noi non stentiamo a credere che pur troppo molte volte sia così. Infatti non basta possedere uno o più bastimenti bene armati ed equipaggiati: se, per effetto della concorrenza che gli stranieri ci fanno fino dentro i nostri porti, il bastimento ri­ mane inoperoso, ovvero se in seguito al ribasso generale dei noli, questi non risultano remunerativi e tali da compensare le spese di costruzione e di navigazione, un vero reddito netto, quello che si chiama comunemente gu adagn o e che la legge prende di mira per sottoporlo ad imposta, è certo che non esiste. Vediamo che cosa risponde il mi­ nistro Magliani alle domande di schiarimenti in pro­ posito, rivoltegli dalla commissione d’inchiesta sulla marina mercantile. « Per determinare l’imposta che il contribuente, possessore di redditi incerti e va­ riabili, deve pagare annualmente, la legge prescrive che si prenda per base la media del reddito v eri­ ficatosi nel biennio compiutosi col 30 giugno del­ l’anno anteriore a quello per il quale l’ imposta è dovuta. Ma per la determinazione del reddito veri­ ficatosi non è dalla legge tracciata alcuna norma : essa si affida in prima linea ai contribuenti cbe chiama a far in proposito le loro denunzie, e poscia agli agenti delle imposte cui dà l’incarico di sin­ dacare e rettificare le denunzie e di farle d’uffizio se i contribuenti manchino al debito loro. Può quindi dirsi che la valutazione dei redditi incerti e variabili viene fatta in via tutto affatto indiziaria e presuntiva e sulle informazioni e indagini che gli Agenti e le Commissioni, quando sono chiamati a dirimere le controversie, sono in facoltà di richie­ dere e di eseguire.

Anche per 'l’accertamento dei redditi dell’industria marittima si sono seguiti, come del resto era ne­ cessità ineluttabile, i criterj indiziarj. Ma non tutti gli agenti nè tutte le commissioni hanno adottati gli stessi criterj. Nel compartimento ligure dal 1868 in avanti, agenti e commissioni hanno preso a base dei loro giudizi di estimazione il valore di assicu­ razione dei bastimenti applicandovi un coefficiente

decrescente in ragione dell’aumento dell’età. Negli altri compartimenti invece la valutazione è fatta in ragione del numero delle tonnellate, con una ta­ riffa che decresce coll’aumentare dell’età. » *)

Queste parole del ministro rivelano già una con­ tradizione tra il principio prestabilito in massima e la pratica applicazione che ha luogo in materia di imposta sui redditi marittimi. Invero nella imposta sulle altre specie di redditi la legge « si affida in prima linea ai contribuenti che chiama a fare le loro denuncie. » Perche in pratica non si fa altret­ tanto in materia di redditi marittimi ? Forse non si presterebbe fede alle loro dichiarazioni? Ma gli agenti e le commissioni hanno diritto di esaminarle e rettificarle. Non abbiamo abbastanza pratica di cose marittime per decidere se sia possibile accer­ tare il reddito di fatto conseguito da ogni basti­ mento. Ricordiamo che uno degli interrogati dalla Commissione d’inchiesta, il cav. Pieruzzini di Li­ vorno, propose di accertare il reddito ad ogni viag­ gio presentando il contratto di noleggio. Le spese normali ei diceva, si conoscono, e le straordinarie non è difficile provarle.

Quando invece fosse proprio vero che non è pos­ sibile determinare la tassa su un re d d ito accertato, per la ragione che rimane • impossibile accertare i

red d iti, bisognerebbe per lo meno che i criterj per

determinare il reddito p resu n to fossero uniformi in tutto il Regno. Abbiamo già riportato nei due nostri numeri precedenti alcuni reclami contro la vigente difformità di criterj. — Ma qui sorge un’altra diffi­ coltà. Si dovrà determinare il reddito in ragione del valore di assicurazione del bastimento, ovvero in ra­ gione del suo tonnellaggio? Fra i due criterj, ine­ satti entrambi, quale lo sarà meno ? Che quello del tonnellaggio sia assurdo, non v’ è chi non lo veda. Infatti, che importa che una nave sia dì due mila tennellate, ed un’altra di sole cinquecento, se questa in un biennio ha la fortuna di trovare molti e buoni noleggi, mentre !’ altra ha la disgrazia di rimanere inattiva? Ed è noto quanto gran parte del nostro materiale marittimo, per non aver seguito i pro­ gressi recenti del sistema di costruzione, o per l’im­ possibilità in cui ci pongono le gravi tasse vigenti di lottare contro la concorrenza straniera, giaccia inoperosa nei porti, non rendendo ai proprietari neanche le spese di costo. — D’ altra parte anco quelle provincie in cui è adottato il criterio del valor d’ assicurazione, si lamentano e Io proclamano i n

-’) Comunicazione del Ministro delle Finanze in data 24 luglio 1881. — Atti della Commissione di

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giusto. E nel numero precedente fu da noi citata la giusta osservazione della Camera di Commercio di Cagliari, ossia che, considerando il valore d’ as­ sicurazione, si viene a tassare il capitale e punto i

red d iti che sono la v era e sola genesi d ella legge.

Dunque?

La soluzione è proprio difficile e noi non siamo in grado davvero di suggerirne alcuna. Ma in tesi generale concluderemo: Che se non vi fossero altre buone ragioni per consigliare l’abolizione della tassa, questa della difficoltà di applicarla non sarebbe da sola sufficiente, perocché bisognerebbe pur trovare un modo qualsiasi e contentarsi del meno cattivo ; che per altro la detta difficoltà e il frequente darsi luogo ad applicazioni diseguali e ingiuste, sono già un argomento secondario sì, ma pur abbastanza forte anch’esso per propugnare l’abolizione della tassa di ricchezza mobile sull’ esercizio della marina mer­ cantile,

— In ogni caso, e qui non ci assale proprio nessun dubbio, vorremmo si accettasse subito, come vali­ dissimo, il reclamo, già da noi esposto dei Trapa­ nesi , i quali essendo per lo più commercianti e armatori ad un tempo, vengono tassati due volte per le suddette loro qualità. Tassare lo stesso indi­ viduo una prima volta come armatore supponendo che noleggi a sé stesso il suo bastimento, ed una seconda Volta come trafficante per l’ impresa che tenta col bastimento medesimo, sarebbe in sommo grado ridicolo se non fosse prima di tutto supre­ mamente ingiusto. Fu detto con tutta ragione che allorquando un commerciante adopera pel suo traf­ fico la nave, egli se ne giova come uno strumento per la sua speculazione e non vi è nolo alcuno; che quindi non si ha diritto di supporlo e di lassarlo. Ed è esatto il paragone fatto dai reclamanti trapa­ nesi colla industria agricola, la quale quando è eser­ citata per conto proprio non è passibile di imposta di ricchezza mobile e paga soltanto quella prediale.

Passiamo ad un altro argomento contro la tassa. Questa, si dice, se applicata alla marina colpisce redditi prodotti fuori dello Stato, mentre la legge sulla tassa della di R. M. considera soltanto quelli che si producono entro il territorio dello Stato, tanto è vero che non colpisce i redditi nazionali nelle colonie.

Questo argomento è vero solo in parte, o meglio il disgravio di tasse ch’esso mira ad ottenere agli interessati, non potrebbe, ci pare, accordarsi fuor­ ché ad una parte di essi. È proprio vero che i red­ diti si producono sempre fuori dello Stato? Quelli derivanti dai noli per trasporti fra le varie città marittime italiane, evidentemente no. — Quando poi i viaggi sono fra porti italiani e porti esteri, un certo numero degli atti che danno origine alla produzione del reddito si compiono, è vero,- fuori de! Regno, ma un numero corrispondente di atti consimili si compie entro il Regno. La merce, sup­ poniamo, parte da Rotterdam, ma viene a Genova; ovvero va a Rotterdam, ma parte da Genova. Dove si produce il reddito? Nè qua nè la esclusivamente: si produce in seguito a rapporti umani e commer­ ciali che fanno capo da un lato nello Stato, dal - l’ altro in terra straniera. Ma si noti che ad ogni modo si produce per italiani, si gode in Italia, e lasciando da parte il godimento, si compie, si per­ feziona, si concreta in Italia.

Difatti l’armatore o il proprietario della nave

ri-siede in una città italiana, nella qual città si di­ spongono i servizi della sua industria e quindi si da l’impulso a quel tutto insieme di operazioni il cui risultato é il lucro e quindi il reddito imponibile, nella quale parimente si riassumono i conti della azienda e in ultimo si riversano i danari guada - gnati.

Pur tuttavia quando si volesse, in rapporto alla marineria mercantile, adottare il principio che i red­ diti prodotti fuori dello Stato non sono passibili dell’ imposta di ricchezza mobile, noi non vi trove­ remmo da ridire, purché la si applicasse soltanto a quelle navi che per il corso di un intero anno o più non fanno operazioni di commercio nei porti del Regno, ma viaggiano tra porti esteri e porti

esteri. .

Crediamo che questo caso in pratica si verifichi; nondimeno le agenzie delle imposte non ne tengono conto. Epperò anche questo fatto dà un piccolo crollo alla legittimità della tassa di ricchezza mo­ bile applicato alla marina.

Addirittura privo di qualsiasi valore ci sembra 1’ argomento secondo il quale è illegittima la tassa di ricchezza mobile sui redditi della industria marittima pel fatto negativo di non esser contem­ plata tale industria dalia legge che stabilisce e re­ gola la tassa suddetta. Come ! dal non avere la legge speciali disposizioni per la riscossione della tassa sull’ industria marittima, si vuol forse conclu­ dere che quest’ industria non è compresa fra quelle tassate? Ma non è forse anch’ essa un’industria ? E le industrie non sono ellero tassate tutte, come del resto qualunque altra sorgente di reddito? Troppo ci sarebbe voluto a stabilire per ogni singola specie di industrie speciali disposizioni.

Ma, si dice, di talune la legge fa speciale men­ zione. Questo è vero, ma non dimostra nulla. Il legislatore ha espressamente nominato 1’ iudustria agricola, serica, armentizia ed altre, in vista del loro carattere speciale che poteva farle credere forse ec­ cettuate dalla regola comune, o più probabilmente ancora perchè, per la loro indole, richiedono un diverso modo di computo della tassa. Avrebbe do­ vuto fare particolare menzione anco della industria

marittima che ha essa pure caratteri specialissimi. Non lo fece e fece male. Ma è certo che mentre nessuna industria sfugge in pratica alla applicazione della tassa quella marittima non ha àlcun diritto di sfuggirvi pel solo fatto di non essere espressa- mente nominata nella legge. — La vera e sola valida buona ragione, secondo noi, è questa : che cioè la marina paga già altre tasse, e non lievi, che a quella di ricchezza mobile possono in certo modo dirsi equivalenti. Tasse d’aneoraggio, di sanità, consolari, ecc.

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colla manutenzione dei porti ove le navi si ricove­ rano, ove vengono riparate se guaste, e ove com­ piono comodamente lucrose operazioni di traffico commerciale. Come fu giustamente osservato, nes­ suna cosa die sia sorgente di reddito, per la nostra legislazione, paga più di ' una imposta diretta. La tassa di ancoraggio è venirne te un’imposta diretta? Scientificamente vi sarebbe forse da discutere su ciò. Certo si è che dei caratteri delle imposte di­ rette esso ne ha uno principalissimo, ossia che nes­ suno tra gli enti (diciamo cosi) che per loro na­ tura ne sono passibili, può essere in condizioni di sfuggirla. Infatti, come supporre una nave che non approdi nei porli? Quando poi si consideri che sulla marina pesano altre tasse, non dovrà sembrare a nessuno che lo sgravarla da quella di ricchezza mobile possa costituire un privilegio odioso e in­ giusto, verso le altre industrie, quando anco non si reputi abbastanza esatta l’affermazione che queste ultime sono tutte,, più o meno, protette dai dazi di confine.

Questi, o c'inganniamo, sono i veri argomenti serj idle danno diritto di chiedere, a favore della marina mercant le, l’abolizione della tassa di ric­ chezza mobile. Nonostante è certo che, come ab­ biamo già detto, anco gli altri die pure sono su­ scettibili di confutazione, hanno una parte di vero; e senza dubbio il loro cumulo è più che sufficiente a dare il crollo alla bilancia.

IL CAMBIO DEI BIGLIETTI

L ’esecuzione della legge per abolire il corso for­ zoso importa una serie di operazioni le quali pos­ sono riuscire più o meno complicate a seconda delle circostanze che potranno nascere o mantenersi nel mondo economico. — Una di queste operazioni che però, qualunque siano i mezzi pratici da adottarsi, non potrà essere mutata, si è quella del cambio dei biglietti consorziali sia in altri biglietti, sia in mo­ neta metallica.

Ma il cambio dei biglietti domanda necessariamente una serie di provvedimenti precauzionali per mezzo dei quali siano ad un tempo tutelati e 1’ interesse del pubblico e quello dello Staio.

Per l’ esecuzione della legge 7 aprile 1881 venne già pubblicato un regolamento approvato con de­ creto reale del 16 giugno dello stesso anuo, il quale ci piace esaminare in alcune disposizioni, parendoci che debbano esser rivedute e riformate, stantechè sembra abbiano di mira la tutela degli interessi dello Stato, ma non altrettanto quelli del pubblico e dei funzionari chiamati alla esecuzione delle disposizioni stesse.

Cominciato il ritiro dei biglietti da L. 0,50 e par­ zialmente di quelli da L 1, 2, 5 e 10, emerge un fatto che andrà sempre più rendendosi grave, quanto minore sarà il numero ilei biglietti che rimarranno in circolazione. Il fatto cioè dei biglietti fa l s i o f a l ­

sificati.

L’ Art. 14 del citato regolamento stabilisce che tutti gli uffici pubblici e i contabili dello Sta.a e degli istituti di emissione, ai quali venissero pre­ sentati biglietti di Stato oppure consorziali passati a debito dello Sisto, ritenuti fa ls i, fa lsifica ti, o so­

spetti d i fa lsità o d i fa lsifica z io n e, debbano rite­

nerli rilasciando ricevuta ai presentatori e redigendo processo verbale, trasmetterli por mezzo delle In­ tendenze di Finanza della provincia, alla Direzione generale del Tesoro.

Questa disposizione è naturalmente giusta, guar­ data in sò stessa, ma pur troppo manca di base logica quando la si osservi accompagnata dalle altre disposizioni in vigore.

Infatti : il Tesoriere provinciale che è incaricato del cambio dei biglietti vecchi in nuovi od in mo­ neta metallica, è responsabile di tutti quei biglietti che egli avesse accettati come buoni e che dalla commissione tecnica venissero riconosciuti come falsi o falsificati, e quindi deve rispondere lo Stato delle somme da quei biglietti rappresentati.

Ora quale mezzo ha il Tesoriere per distinguere un biglietto buono da uno falso o falsificato? Nes­ suno tranne la sua p erso n a le esperienza. E questa personale esperienza è molto piccola guarentigia alle perdile talvolta enormi alle quali può essere esposto un Tesoriere, quando si pensi : 1° alla serie di nuove e complicate incombenze che pel cambio e per l’abolizione del corso forzoso gravitano sul Tesoriere stesso : 2° al fatto die i nostri biglietti consorziali di piccolo taglio sono pessimi per qua­ lità di carta e per lavoro litografico, e quindi fa­ cilmente fnlsabili o falsificabili, facili ad essere ri­ dotti in uno stato irriconoscibile : 3° al fatto che le banche, ad esempio, presentano al Tesoriere molto migliaja di lire da cambiare ed egli non può avere il tempo necessario per una minuziosa e calma ve­ rifica di ciascun biglietto: 4° al fatto che la dire­ zione generale' del Tesoro non si è occupata di in­ vestigare e studiare le falsificazioni, farne conoscere gli elementi al Tesoriere e rendere quindi a questi funzionari meno difficile il compito che viene ad essi affidato.

Questi fatti principali, a cui noi accenniamo assai sommariamente, producono una serie di inconve­ nienti, oggi forse non troppo sensibili, ma che di­ venteranno molto gravi e si imporranno, ove non si provveda, quando, procedutosi nella operazione di cambio, i biglietti falsi e falsificati nog potranno più essere mantenuti in circolazione e saranno o dagli interessati o dagli ultimi ingenui possessori presen­ tati al cambio.

Come si può ragionevolmente pretendere che un Tesoriere, al quale sono imposte tante altre man­ sioni, possa cambiare qualche centinaio di migliaia di lire di biglietti in un mese, esaminando ad uno ad uno davanti al pubblico i biglietti stessi e renden­ dolo responsabile di tutti quelli che sfuggono alla sua attenzione non sorretta nè illuminata per giunta da alcune di quelle notizie che pur la direzione ge­ nerale del Tesoro deve possedere?

Si può rispondere che il regolamento ha prov­ veduto concedendo al Tesoriere il diritto non solo di sequestrare i biglietti falsi o falsificati, ma anche

quelli sospetti d i fa ls ità o d i falsificazion e. È però

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dando tutti quei biglietti alla direzione generale del Tesoro eome biglietti sospetti? — E l’interesse del pubblico dove va? chi lo tutela?

Guardi bene il Ministro ! — ogni giorno che passa avvicinandoci al cambio completo dei biglietti, tramuta lo sportello del Tesoriere in un serio pe­ ricolo per il Tesoriere stesso, in un grave imba­ razzo per il pubblico, in una brutta speculazione sul mercato.

Il Tesoriere per coprirsi da ogni responsabilità, dirà molto facilmente al pubblico : io non posso ac­ cettare il vostro biglietto che quale sospetto, quin­ di per avere il cambio attendete il responso della commissione tecnica centrale; — il pubblico col­ pito ne’ suoi interessi diventerà titubante davanti al Tesoriere e crescerà così la ingorda specu­ lazione dei cambiavalute che offriranno un prezzo minore pel biglietto sospetto, dicendo di correr l’alea del giudizio della commissione tecnica; — ed allora al povero Tesoriere saranno portali abil­ mente in massa e confusi con altri biglietti quelli che prima fu titubante ad accettare alla spicciolata.

Questi fatti ornai si verificano, ma su piccola scala e perciò rimangono in parte nascosti ; — non tarderà molto che diventeranno insopportabili. E necessario che sia provveduto a tempo.

Riconosciamo che un rimedio completo è difficile assai ad indicarsi, e che la responsabilità del Te­ soriere deve mantenersi di fronte alla Amministra­ zione dello Stato anche per ovviare guai forse mag­ giori. Ma non mancano provvedimenti che possono attenuare assai il male.

Perchè ed esempio non si facoltizza il Tesoriere a far firmare i biglietti sospetti dalle parti e non si accorda al Tesoriere diritto di regresso sulle parti stesse, quando la commissione tecnica trovi dei bi­ glietti falsi o falsificati ?

Perchè almeno non si obbligano tutti i contabili dello Stato e le Banche a mettere il loro timbro sui biglietti che debbono essere annullati, ed in tal modo non si divide la responsabilità scemando quella che oggi pesa esclusivamente sul Tesoriere?

E sopratutto perchè la commissione tecnica non si preoccupa di studiare le falsificazioni ed adulte­ razioni e non manda a cognizione dei Tesorieri tutti gli elementi per facilitar loro il compilo di attendere a così delicata funzione?

Queste osservazioni abbiamo voluto fare richiamando 1’ attenzione del Ministero sopra un argomento che riteniamo molto serio e che lo diventerà sempre più. In qualche città si comprano già dei biglietti da L. 0 . 5 0 per L. 0 . 3 5 . Evidentemente è una spe­ culazione. Il cambiavalute ha potuto con tranquil­ lità accorgersi che il sospetto del Tesoriere sulla legittimità di un biglietto è infondato, e quindi lo compera per L. Ò. 35 sapendo di cambiarlo a L. 0 50 ; un guadagno del 30 0/0 ! Andando avanti si compreranno anche i biglietti che pur essendo falsi o falsificati vi è dubbio probabile che sfuggano all’ occhio del Tesoriere; e il Tesoriere chiamato dalla commissione tecnica a rifondere l’importo dei biglietti erroneamente accettati, diventerà eccessiva­ mente guardingo e sospetterà di falsificazioni anche dove c’ è poco motivo.

È urgente quindi provvedere in un modo o nel­ l’altro prima che l’ imbarazzo nel pubblico si faccia sentire troppo vivamente.

L ’ IN C H IE S T A

SULLE NOSTRE FERROVIE PUBBLICATA IN FRANCIA

Sei anni sono trascorsi dacché il problema del- 1’ esercizio ferroviario cagionò la caduta dell’ ultimo fra i ministeri di destra che tennero il potere. In niun altro paese sarebbe stato possibile che una que­ stione amministrativa di tanta importanza come è questa, si fosse trascinata per sì lungo lasso di tempo senza giungere ad un risultalo, ed anzi senza che che questo risultato apparisse ben chiaro all’orizzonte. Eppure è innegabile che il Parlamento, la Commis­ sione d’ inchiesta e lo stesso Governo si sono tro­ vati d’accordo nel riconoscere la migliore delle so­ luzioni consistere nell’esercizio privato. È impossibile di decifrare quest’enigma, senza ammettere l’ intru­ sione di un interesse che impedisce che si risolva effettivamente una questione che da molti anni è decisa in massima. Quale esso sia non fa mestieri di dirlo, perchè ognuno intende che trattasi di quello della burocrazia governativa. Il lungo intervallo di tempo di cui essa ha goduto, e che spera di pro­ lungare indefinitamente, è però in parte dovuto alla grande estensione che venne data dalla Com­ missione d’ inchiesta parlamentare allo studio a cui si dedicò. Sono sette diffatti i volumi in quarto che contengono i risultati delle sue indagini; e ciò in qualche modo giustifica le ripetute dilazioni che chiese ed ottenne dalla Camera prima di dar in luce il suo lavoro.

Ora si rammenti che non è soltanto in Italia che la questione delle ferrovie in potere del Governo o delle società industriali viene agitata. In Belgio, in Francia, in Germania, nell’Austria-Ungheria essa è stata ed è ancora controversa. Il diffuso e completo sviluppo di tale problema fattosi in Italia doveva dunque interessare anche all’estero. Da ciò è avve­ nuto che 1’ editore parigino Dentu abbia fatto ese­ guire la traduzione in francese dell’ inchiesta italiana, da cui venne tolto un sunto di molte delle opinioni ivi espresse, dei dati di fatto più salienti che con­ tiene e delle conclusioni a cui si giunse. È questo sunto che ci sta davanti e di cui facciamo cenno ai nostri lettori.

L ’autore di esso esprime opinioni che sono per­ fettamente in accordo con quelle della commissione italiana d’ inchiesta, ed augura al suo paese di trarre profitto della esperienza che noi stiamo facendo per non cadere in imbarazzi simili ai nostri. Fortunata­ mente pei nostri vicini la forza d’inerzia, che è molta parte delle umane vicende, combatte in Francia per la buona causa, che è quella dell’ esercizio privato, mentre opera, in Italia, per la cattiva. Ormai gl’ inte­ ressi commerciali e la forza dell’individualismo hanno acquistalo, presso i francesi, una potenza sufficiente a resistere alla forza invadente dell’ accentramento go­ vernativo. Presso noi è tutto il contrario, come ci dimostra precisamente la questione ferroviaria che qui accenniamo.

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L’ E C O N O M I S T A

Adamo Smith di Firenze. Nell’ appendice C viene fallo un’estraito di un volume pubblicato dall’inge­ gnere Gabelli sul riscatto delle ferrovie private. Nell’altra D è contenuto un accenno delle opinioni espresse dall’Ingegnere Lucchesini chediedesi il carico di far la chiosa ad alcune deposizioni fatte davanti la Commissione d’ inchiesta.

Noi non vogliamo qui rientrare sul problema del­ l’esercizio ferroviario e rinnuovare l’esame, che già ampiamente facemmo in quattro consecutivi numeri di questo periodico, dei risultati a cui è giunta la nostra Commissione d’inchiesta. Nulla v’ ha al mondo di perfetto; e le mende del lavoro di quella Commis­ sione noi le manifestammo, non senza aver dimo­ strato il pregio in cui avevamo il lavoro estesissimo da essa compiuto. Ci limitiamo al presente ad espri­ mere la nostra soddisfazione, perchè l’indagine com­ piuta e le conclusioni raggiunte dai quindici com­ ponenti la Commissione, siano state apprezzate in Francia e servano a convalidare anche fuori d’ Italia l’opinione che noi invariabilmente abbiamo propu­ gnata ; quella dell’esercizio privato delle ferrovie.

Rivista Bibliografica

Estadística Escolar de la República 0. del Uruguay — Ano 1831.

Ecco il titolo di un quaderno testé pubblicato in Montevideo per cura della Ispezione Nazionale della Istruzione Primaria, inviatoci dall’egregio Sig. Nin Reyes Direttore dell’ Ufficio di Statistica Generale dell’Uruguay.

Questo pregievole lavoro presentato dal compila­ tore al Congresso Pedagogico riunito in Buenos- Ayres nello scorso aprile, in occasione della Espo­ sizione Continentale Latino-Americana, è diviso in 6 capitoli diversi, ognuno dei quali tratta del censi­ mento scolare, dei mezzi d’ istruzione, dei vantaggi dello insegnamento, delle entrate e delle spese, della gestione delle Commissioni ed ispezioni dipartimen­ tali e termina con un’ accurata statistica comparata. È nell’insieme una esposizione ricca di cifre e di nozioni e vi si attinge larga messe di interessanti notizie, ma noi stretti dallo spazio dobbiamo limi­ tarci a prendere in esame 1’ ultima parte, la quale sintetizza i lodevoli sforzi di molti anni e completa i dati raccolti nel nostro N. 410 intorno all’istruzione primaria nell’Uruguay.

Cominciamo dalle scuole pubbliche e il numero di queste nel 1880 era in tutto il territorio di 307 e nel 1881 si elevò a 315 con un aumento asso­ luto di 8 scuole. La cifra degli alunni inscritti che nel 1880 era stata di 24,722 (13,612 maschi e 11,1 IO femmine) raggiunse nel 1880 quella di 26,170 (14,095 maschi e 12,075 femmine). Il costo dell’ in­ segnamento per ogni alunno inscritto fu in media nel 1880 di piastre 15,45 e di 15,09 nel 1881 con un lieve vantaggio a favore di quest’ ultimo anno. Il personale docente si componeva nel 1880 di 224 maestri (70 nazionali e 134 esteri) e di 2 8 6 mae­ stre ( 2 l 8 nazionali e 68 straniere) : in tutto 5 1 0 : nel 1881 il complesso era di 543, cosi diviso: mae­ stri 225 (74 nazionali e 151 esteri) e maestre 320 (251 nazionali e 6 9 straniere) aumento assoluto nel 1881 3 5 insegnanti di ambo i sessi. — Il numero

dei pubblici edifici ad uso di scuola fu nel 1880 di 45 ed il valore totale compreso gli utili scolari di P. 138,638.45. Nel seguente anno vi erano 59 edifici pubblici ed il valore complessivo di essi non­ ché degli utili delle scuole era di P. 176,166.99 con un aumentato valore di P. 37,528.54.

Vediamo ora il movimento delle scuole private. Queste da 349 che erano nel 1880 ascesero nel 1881 a 373 accrescendosi di 24. Il numero degli allievi inscritti nel 1880 era di 14,603 (7,437 m. e 7,166 f.): nel 1881 erano 16,316 (8,849 m. e 7,467 f.) con un aumento di 1,713. — Il personale docente era nel 1880 di 657 persone, composto di 525 maestri laici (2 35 uomini e 290 donne) dei quali 241 na­ zionali e 284 esteri e di 132 appartenenti a corpo- razioni religiose dei quali 122 uomini e 10 donne, 12 nazionali e 120 esteri. Nel 1881 il personale scese a 630 con una diminuzione di 27 insegnanti. I laici erano 511, (278 donne e 233 uomini, 260 nazionali e 251 esteri) ed i religiosi 119 (14 donne e 105 uomini, 10 nazionali e 109 esteri.

Le accennate cifre segnano un progresso e questo appare anche più notevole comparato colle cifre cor­ rispondenti all’ anno 1876 in cui ebbe principio la vigente Riforma scolastica. Difatti nel 1876 esiste­ vano unicamente 195 scuole pubbliche e 217 pri­ vate : oggi si hanno in più 120 pubbliche e 156 private ; aumento totale 276. — 11 numero degli alunni inscritti nelle scuole pubbliche nel 1876 era di 17,910 (8,966 m. e 8,044 f.) e quello delle scuole private di 6,631 (4,295 m. e 2,336 f.) quindi le scuole pubbliche annoverano adesso un maggior nu­ mero di 9,160 alunni e quelle private di 9,685, cioè in totale un aumento di 18,845. — Il numero degli edifici pubblici ad uso di scuole era allora di 25 ed il loro valore riunito a quello degli utili scolari era di P. 9 0 ,3 1 5 .5 8 : in oggi vi sono 34 edifici di più ed il valore del materiale scolastico si accrebbe di P. 79,857.41. — Nel 1876 ogni alunno inscritto nelle scuole dello Stato costava annualmecte P. 20,62 cioè 36,64 per 0/o più caro che attualmente.

Un quadro grafico annesso al quaderno dimostra 10 stato della educazione pubblica e privata nel­ l’Uruguay, facendo risaltare il numero degli attuali alunni in confronto con quello di cinque anni fa ; 11 passo fatto è veramente gigantesco, ma grande è ancora lo sbilancio esistente fra il dipartimento di Montevideo e gli altri 14 compresi nella giurisdi­ zione nazionale di quello Stato. Il colpo d’ occhio che olire questo quadro risparmia al lettore faticose ricerche di cifre sparse.

Prof. Avv. Iacopo Virgilio. I l Telefono ed il G overno.

Genova, Tip. e L it. Pagano, 1882.

Sono brevi considerazioni del chiaro professore di Genova, che segnaliamo all’ attenzione del Go­ verno e del pubblico. Dopo avere posti in chiaro i vantaggi della nuova invenzione ormai provati dalla esperienza e ammessi generalmente, tantoché per ogni dove va rapidamente estendendosi, trova che 1’ attitudine assunta dal Governo di fronte al tele­ fono è grave e non giustificabile, come quella che si palesa con una visibile avversione cagionata, è a credersi, dal timore di una concorrenza al telegrafo.

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società. Egli preferisce l’esercizio privato, ma os­ serva che sarebbe migliore l’ esercizio governativo dello stalo presente.

Invoca una legge, la quale conciliando l’interesse del pubblico e delle società telefoniche e pur te­ nendo conto delle condizioni della finanza, risolva il prohlema. E qui entra in alcuni particolari degni di seria considerazione.

Ulisse Manara. — Concetto e genesi della rendita fo n ­

d iaria, suoi correttivi e sua naturale elisione. —

Roma, eoi tipi di Mario Armarmi, 1882.

E una tesi di laurea che la Facoltà di giurispru­ denza di Bologna ha stimata meritevole della stam­ pa e che rivela nel giovine autore buoni studi, mente chiara, felici attitudini, qualità che si mostrano tanto maggiormente quanto più è difficile l’argomento preso a trattare. L’ Autore determina il concetto scientifico della rendita fondiaria quale gli economisti ingenerale la intendono, ed esamina quindi le dot­ trine degli scrittori a cominciare da quella del Ri­ cardo, della quale è forse troppo dire che special- mente dopo gli studi del Carey ha una importanza più storica elle scientifica, mentre l’Autore stesso riconosce che v’è una parte sostanziale che ha re­ sistito a qualunque critica. Esposti i fatti coll’aiuto della statistica, egli nota come a ciascuna delle cause che producono la rendita — diversa atiitu- dine delle terre a eguale coltura — varia distanza dal mercato — diversa utilità dei capitali succes­ sivamente impiegati — si oppongano cause che contrabbilanciano la loro azione. Noi non dubitiamo punto della esistenza di queste cause che chiame­ remmo appunto contrabbilancienti e più volte abbia­ mo avuto occasione di esporre la nostra opi: ione in proposito. L’Autore conclude che col sostituirsi dell’agricoltura scientifica alla empirica, il fenomeno della rendita come fatto generale sparirà nell’avve­ nire. I limiti che ci sono imposti non ci permet­ tono di seguire l’Autore su questo campo, e d’altra parte la realtà ne è ancora lontana. Ci piace ter­ minare ripetendo al giovane Autore, a noi ignoto, una schietta parola di lode.

Prof. Carlo Giuseppe Albonico — D ell’idea della E co­

nomia Sociale e di alcune cause che influiscono sul lavoro — Torino, 1882.

Si tratta di una conferenza tenuta dall’ egregio A. alla Società Operaia di Chieti, e ciò basta a spiegare le proporzioni e I’ indole del lavoro. L o ­ diamo lo scrittore di avere con molta chiarezza messi olla portata del suo uditorio alcuni veri eco­ nomici, e abbiamo piacere di sentire che egli si pro­ pone di tenere altre conferenze. Sarebbe da augu­ rarsi che dappertutto le persone versate negli studi economici imitassero più spesso questo esempio, e così forse contribuirebbero a remuovere molti ma­ lintesi e ad allontanare molti pericoli.

IL COMMERCIO DELL’ EGITTO

Nel momento in cui gli avvenimenti di Egitto destano in Europa la più viva preoccupazione c re ­ diamo far cosa gradita ai nostri lettori, il dare al­ cuni cenni sul commercio di quel paese.

L ’ agricoltura forma la principale ricchezza di

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tutto l’ Egitto; ma sola una parte del paese, prin­ cipalmente il Basso Egitto, bagnato dalle acque del Nilo, trovasi eminentemente produttivo, e il resto della vasta regione lo sarebbe anche di più se le condizioni interne cambiassero, e se il governo del vicereame fosse all’ altezza della civiltà.

E pertanto nel Basso Egitto solo, ove per mezzo di strade ferrate, di canali, e della navigazione del Nilo, l’agricoltura e il commercio dei relativi pro­ dotti hanno potuto prendere un notevole sviluppo, ma nelle altre provincie la produzione non sta in relazione con la feracità del suolo, perchè vigeti- dovi il sistema dell’ estorsione, i governanti piccoli e grandi non hanno altro scopo che quello di ar­ ricchire se stessi.

Il commercio dei principali prodotti come il co­ tone e lo zucchero si trova da molto tempo in mano degli Europei, e per questo l'attuale crise politica produrrà forse una tale reazione in questo paese che porterà per l’avvenire dei danni incalcolabili tanto al governo che alle popolazioni. Lasciando da parte la politica, ci limiteremo a parlare soltanto del commercio egiziano basandoci sopra alcuni dati statistici tolti da pubblicazioni officiali.

Negli anni 1878-1 8 8 0 il movimento di esporta-zione dei prodotti dell’ Egitto fu il seguente:

1878 1879 1880 Cotone... 130091 212928 194161 Seme di cotone. . . 2G263 31239 10224 Z u cch e ro ... 21271 17646 19281 G ranaglie... 2394 31947 27381 Fave... 5713 19820 16182 Denti d’elefante. . . 717 175 580 Gomma arabica. . 4997 5784 5137 L a n a ... 1345 12i9 1440 Lenticchie. . ' . . . 107 848 1039 Orzo... 19 2145 1862 Pellami... 2810 1950 1865 Penne di struzzo ecc. . 2837 2604 2666 Gli. Stati che parteciparono a questa esportazione per il perioiio del 1880 sono i seguenti :

Inghilterra. . . per 60. 90 p. 100 Francia. . . . » 8. 58 » Turchia. . . . » 5. 68 » Russia . . . . » 5 .5 6 » Italia . . . . » 4. 22 Austria. . . . » 2. 75 » Grecia . . . . m 1 .0 7 » America . . . » 0. 76 » India. . . . . » 0. 03 » Diversi . . . . » 1. 45 »

L'importazione è del pari assai importante e dalla statistica doganale ne risultano le seguenti cifre per l’anno 1880, che divise fra i diversi Stati sono

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con la Svizzera e con la Germania, che transita per la maggior parte per i porti di Genova e di Trieste..

Come si vede dagli specchi più sopra riportati l’Inghilterra ha una parte molto importante agli af­ fari dell'Egitto, essendo rappresentata con

70 0|Q per 1’ esportazione e 55 0|0 per l’ importazione.

Viene poi la Francia con 8 0|0 per l’esportazione e 17 per l’ importazione; e da ciò ben si comprende come queste due nazioni vorrebbero avere la pre­ ponderanza in Egitto, specialmente 1’ Inghilterra in­ teressata com’ è per il Canale di Suez a motivo dei suoi possedimenti indiani.

L’ Italia non occupa neppure il quinto posto fra gli Stati Europei negli affari commerciali dell’ Egitto, i quali consistono principalmente in importazioni di zucchero, cotone, gomma ed altri articoli di minore importanza.

IL CAR BO N F O SSIL E TEDESCO SUL M ERCATO IT A L IA N O

Coll’apertura della ferrovia del Gottardo, il car- bon fossile del territorio della Sarre e della Ridir, ha grandi probabilità di fare un’efficace concorrenza al carbone inglese, che domina quasi esclusivamente il mercato italiano, con un’ importazione annua di circa 500,000 tonnellate. Onde raggiungere questo scopo però, è necessario che le amministrazioni delle mi­ niere si limitino ai prezzi più modesti, e che le amministrazioni ferroviarie tedesche e svizzere siano disposte alle più grandi concessioni nel compilare le loro tariffe.

Si era proposto a tale scopo, insieme ai prezzi minimi del carbone posto alla miniera, anche una t.assa massima pel trasporto*iel 3 per cento per tonnellata e chilometro, oltre ad una tassa di spe­ dizione di 60 P fen n ig e (centesimi 73) per tonnel­ lata e chilometro sulle ferrovie tedesche. Tuttavia calcoli più recenti provarono che, anche a questi prezzi la concorrenza da intraprendersi non può avere alcun vero successo.

Le ferrovie tedesche si sono quindi dichiarate disposte ad un ulteriore riduzione di queste quote del 15 per cento, qualora anche le ferrovie sviz­ zere vogliano per parte loro consentire a ridurre ulteriormente le tariffe proprie del IO per cento.

Stante l’enorme aumento subito dalla produzione del carbon fossile tedesco, in ¡specie nel più im­ portante centro di produzione quello della Ruhr, che va ogni anno crescendo, non si può a meno di augurarsi che tutti questi sforzi abbiano un felice risultato.

LEGISLAZIONE COMMERCIALE IN GERM ANIA ED IN A U S T R IA

La legge sulle Società austriaca ha introdotto, come si sa, (a differenza della legislazione tedesca, la quale ammette soltanto le Società con garanzia solidale illimitata) la responsabilità facoltativa, limi­ tata od illimitata. Non è a dubitarsi che la respon­ sabilità illimitata rappresenta la forma più elevata e più pura della forza sociale, in cui, con molta più efficacia si constata la potenza dell’associazione

e si dà un'espressione più dignitosa anche all’ele­ mento morale delle associazioni.

Ciò nondimeno, nell’impero germanico si nota da qualche anno un’agitazione abbastanza vivace in favore della libertà della scelta fra la responsabilità limitata ed illimitata del socio, nella creazione della Società. Sembra infatti che il governo tedesco sia disposto, a tener conto di queste domande, ed a presentare nella prossima sessione del Reichstag un progetto di legge in questo senso.

Si darebbe la preferenza al progetto del deputato von Mirbaeh, secondo cui, oltre alle Società esisten­ ti con responsabilità illimitata, sono ammissibili per l’avvenire anche Società con responsabilità limitata. Il padre delle associazioni, Schulze Delùseli, si op­ pone ad una riforma della legislazione sulle Società in questo senso; egli vorrebbe mantenere il prin­ cipio della solidarietà di tutti i soci, ma intrapren­ dere modificazioni praticamente importanti della legge, in ispecie provvedere affinchè in caso di fallimento di Società, i creditori non possano sce­ gliere arbitrariamente, e com’è naturale, fra i più alti al pagamento dei soci solidariamente responsa­ bili, ma che il debito venga ripartito fra tutti i soci.

Notizie economiche e finanziarie

I versamanli fatti per l’ abolizione del corso for­ zato ammontano a 470 milioni di lire.

— È inesatta la notizia data che il governo- in­ tenda procedere alla riforma della tariffa doganale mediante nuovi trattati. Secondo gl’ impegni presi con la Camera sarà anzitutto presentato e discusso il progetto di revisione dei dazi di confine.

— Le fabbriche di cementi idraulici di Bergamo e di Casale hanno domandato al governo che sia abolita la franchigia daziaria sui prodotti esteri si­ milari.

— Sono in corso le pratiche burocratiche per la necessaria approvazione della fusione della B a n c a

sconti e r ip o r ti con la B a n ca generale.

— Sono quasi terminati gli studi che il Mini­ stero d’agricoltura, industria e commercio commise alla regia scuola di zootecnia e di caseificio di Reggio Emilia intorno alle misure da prendersi per il d ra w b a ck sul nostro burro, sui formaggi, sulle carni salate che esportiamo all’estero.

Lo disposizioni per regolare il d ra w b a c k del da­ zio sul sale del burro, del formaggio, delle carni salate saranno fra poco determinate dal Ministero delle Finanze in base agli studi fatti da quella scuola.

— Dal Ministero delie finanze sono state recen­ temente pubblicate nuove istruzioni sul servizio di deposito e di distribuzione dei valori di bollo.

Nelle nuove recenti sue istruzioni il Ministero ha raccolte e coordinate tutte le discipline vigenti sulla gestione della carta bollata e delle marche da bollo presso i magazzini succursali, i distributori primari e secondari, sulla gestione dei registri ipotecari bollati, dei registri a matrice per la riscossione delle entrate demaniali.

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del trattato commerciale con la Francia quando si tratti di vino in bottiglie non solo deve riscuotersi il dazio del liquido in ragione d’ettolitro, ma anche ih dazio sulle bottiglie che lo contengono.

— La Camera di commercio di Milano ha fatto istanza al Ministero dei lavori pubblici, perchè le Amministrazioni delle Ferrovie Meridionali e Ro­ mane, allo scopo di agevolare il commercio dei vini e degli olii, adottino una meno rigorosa applica­ zione delle norme da seguirsi per ottenere le faci­ litazioni in massima concesse dalla tariffa speciale per la spedizione delle botti di ristauro.

— 11 Governo italiano ha stabilito di astenersi dal promuovere e dirigere, ufficialmente il concorso delle industrie nazionali alla grande Esposizione di pesca che avrà luogo a Londra nel venturo anno. E ciò perchè nei soli due anni dacché si è tenuta a Berlino un’altra esposizione consimile, le industrie italiane della pesca ed affini non hanno potuto fare tali progressi da cimentarsi in una nuova mostra internazionale:

— Al Ministero delle finanze fu sollevato il dub­ bio se fosse applicabile la legge sui contralti di borsa alle azioni nominative delle società anonime ed in accomandita e delle banche popolari coope­ rative, prima di procedere all’iscrizione dei trapassi delle azioni nei propri libri, e ancora se pei trasfe­ rimenti dei titoli emessi da società popolari spe­ cialmente informate ai principii della mutualità, si debbano usare i foglietti bollati.

— Il Ministero di agricoltura, allo scopo d’incorag­ giare l’introduzione e la coltivazione diffusa del som- maco nelle provincie di Foggia, Bari, Lecce, Cagliari e Sassari, ha aperto un apposito concorso per l'im­ pianto di sommaccheti nei territorj delle indicate provincie.

Ad ogni provincia sono assegnati 7 premi da lire ISO ciascuno; non potranno concorrere ai premi che i coltivatori, i quali abbiano messo a sommaco una superficie di terreno di un ettaro almeno.

Le piante di sommaco dovranno essere poste giù non più tardi della primavera del 1883, ed i prernj verranno aggiudicati nel 1883 da apposita Commis­ sione che verrà nominata a suo tempo dal Ministero di agricoltura.

— La Società di navigazione generale italiana ac­ corderà la riduzione del SO per 0/o pel trasporto coi propri piroscafi delle persone e degli oggetti de­ stinati al Concorso Agrario regionale che si terià in Arezzo nel mese di settembre p. v.

— Il Ministero delle finanze ha inviato un ispet­ tore nella Liguria per visitare alcuni opifici indu­ striali ove con nuovi metodi si vuole dare allo zuc­ chero greggio l’apparenza del raffinato.

— Giusta le tariffe doganali austriache, andate in vigore col 1° giugno, per le spedizioni di verdura destinate a località dell’impero austro-ungarico, de- vesi separatamente dichiarare la precisa qualità della merce, come: carciofi, cavoli fiori, rampolli di cavolo, broccoli, carote, fagiuoli verdi, piselli verdi, cerfoglio ramolacci, asparagi, ravanelli, lattughe funghi, cic- ciole, spugnole, tartufi.

Si avvisa, ciò stante, il pubblico che la dogana austriaca tratterà tutte quelle spedizioni che non siano specificate, in conformità delle sopra citate prescrizioni, e che le stazioni della ferrovia Alta

Italia, per parte loro, non accetteranno siffatte spe­ dizioni dichiarate in modo generico o con voce non corrispondente alla vera natura della merce.

— Il seguente prospetto contiene il movimento delle esportazioni dal distretto consolare di Firenze per gli Stati Uniti durante il 2° trimestre del 1883.

Statue in marmo . . . . L. 92,653 70 D ip inti... » 86,307 14 M osaici...» 7,852 — Canape... » 4,015 70 G r a n o ... » 1,100 — M o b ili...» 16,636 — Acido b o r i c o ... » 11,117 80 V in o ... » 6,969 — A n tich ità... » 25,377 — Cappelli di paglia. . . . » 1,265,646 99 M iscellanee... » 3,654 — Isola di Sardegna (sale! . » 18,321 40 » (lana) . » 6,316 30 L. 1,545,469 03 — Ecco la nòta totale dei coloniali esistenti nel deposito franco di Genova al 4° luglio 1 8 8 2 :

Esistenza A rriv i E sistenza a l 1 giugno in giugno a l 1 luglio

C a ffè . . Sac. 65,540 17,970 70,670

Caccao . » 1,750 245 1,620

Zucchero » 83,460 33,860 81,370

Pepe. . . » 760 250 700

— Sull’ istanza della Camera di Commercio di Genova, perchè la Camera di Milano le si assodi nel chiedere al Governo la soppressione delle tariffe ferroviarie differenziali si deliberò di soprassedere, ritenendosi necessario di rendere meno gravi i tra­ sporti per quegli industriali, i cui stabilimenti sono lontani dagii scali marittimi.

— I prodotti lordi appossimativi del traffico sulle ferrovie dell’ Alta Italia durante lo scorso mese di maggio hanno raggiunto la somma di L. 9,550,000, la quale presenta , in confronto dei prodotti avuti nello stesso mese del 1881, un aumento di circa L. 350,000.

I prodotti poi dal 1 gennaio a tutto maggio del corrente anno rilevarono a circa L. 44,800,000. Nel corrispondente periodo del 1881, i prodotti stessi essendo ammontati a L. 42,150,000, si ha nel corr. anno un aumento di L. 2,630,000.

— L’ Amministrazione delle ferrovie romane ha deliberato di ridurre i prezzi di trasporto della ma­ gnesite e della giobertite.

— A Spanocchia in provincia di Siena si sono trovate traceie di miniere di galena e lignite.

— Col titolo la M arem m a a g rico la si è costi­ tuito in Roma un comitato fra livornesi, pisani, se­ nesi e grossetani allo scopo di studiare e propu­ gnare i mezzi migliori e più adatti per sviluppare e crescere la produzione della Maremma Toscana.

— Gol 1° luglio andò in attività nella Svizzera la nuova legge sulle banche di emissione. Ventisei sono quelle che risultavano autorizzate fino dal detto giorno alla emissione di biglietti. La somma com­ plessiva per la quale valeva l’autorizzazione era di franchi 119,300 000 dei quali però effettivamente constavano emessi soltanto fr. 101,190,380.

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— Il Consiglio federale svizzero propone alla Assemblea federale di aumentare la sovvenzione per le spese dell’Esposizione nazionale della Svizzera che avrà luogo nel venturo anno. Il numero degli espositori che tocca i 5000 e 1o spazio considere­ vole dai medesimi domandato (metri 66,400) ren­ dono insufficiente il sussidio di L. 430,000 già vo tato dall’Assemblea nel passato anno in vista di un bilancio di L. 641,000 per le spese di costruzione, quindi ora il Consiglio federale propone di elevare il detto sussidio, a seconda del bisogno, fino a rag­ giungere le L. 590,000.

— La Spagna ha denunziato il suo trattato di commercio colla- Svezia e Norvegia, perchè reputa dannoso ai suoi interessi l’aumento de’ilazi sui vini che contengono più di 15 gradi d’alcool, introdotto col trattato tra la Svezia e la Francia.

— Il Senato spagnuolo ha approvato con note­ vole maggioranza il progetto di legge che riduce i dazi doganali sulle materie prime.

— Il numero dei fallimenti in Inghilterra, Scozia ed Manda nel primo semestre dell’ anno in corso, è di 5891 dei quali 6 2 ) nel commercio e nell in­ dustria in grande e nelle finanze, e 5271 nel com­ mercio di dettaglio, nei costruttori, mercanti dì vino e liquori, classi operaie, ecc., mentre in tutto l’anno 1881 sommarono a 1325 quelli del grosso commercio ed industria.

— La Società della strada ferrata del Gottardo, nell’intento di aumentare il transito lungo quella linea, studia il modo di promuovere 1’ esportazione de’ vini italiani iu Svizzera ed in Germania.

— La Camera di Commercio di Londra reclama contro la irregolarità delle pubblicazioni dei rapporti dei consoli inglesi e contro una certa scarsità che si nota nei loro rapporti di notizie praticamente ed immediatamente interessanti il commercio.il ministro Dilke si affrettò a rispondere che procurerà di ren­ dere soddisfatti i voti della Camera Londonese.

— Le ferrovie tedesche hanno deliberato la ri­ duzione delle tariffe di trasporto dei carboni desti­ nati all’ Italia, via Gottardo, purché le strade fer­ rate svizzere adottino lo stesso provvedimento.

— In Austria-Ungheria fu nominata una grande Commissione d’inchiesta per studiare la riforma della tassa sugli spiriti.

— Col 1° luglio l’ ufficio postale italiane di T r i ­ poli di Barberia sarà autorizzato al servizio dei pac­ chi, colla differenza che alla tassa di centesimi 50 dovrà aggiungersi quella marittima di cent. 25.

— Risulta da una comunicazione fatta dal Go­ verno della Sublime Porta che la misura d’ interdi­ zione, la quale colpisce l’ introduzione nell’ impero ottomano della carne salata di maiale proveniente dall’ America, è estesa del pari ai prosciutti ed al lardo della provenienza stessa , qualunque siasi la via per la quale detta merce viene importata in Turchia.

— Le nuove tariffe daziarie della Spagna ridur­ ranno sensibilmente i diritti su parecchi prodotti importanti d’importazione; così ad esempio i dazi su molti articoli di ferro e di cotone, che dovranno gradatamente ridursi, si troveranno nel 1882^ ad essere al 15 per 100 in luogo del 25, 30 e 35 a cui sono attualmente.

~ Col primo luglio è andata in vigore la nuova tariffa doganale russa.

Sarà mantenuta la tassa sull’oro e verrà sop­ presso il diritto addizionale del 10 per cento. Tutti i diritti doganali esistenti precedentemente saranno aumentati, meno poche eccezioni, e quasi tutti i generi che passavano in franchigia saranno d’ora in poi sottoposti a diritto.

— Il ministro delle finanze della Spagna ha pre­ sentato al Congresso spagnuolo un progetto di legge che riduce notabilmente, a partire dal 1“ agosto p.v., i dazi doganali sulle materie prime.

— Con regio decreto del 26 giugno scorso la Banca Popolare di Legnago è stato autorizzata ad aumentare il suo capitale da L. 60 mila a L. 120 mila, mediante l’emissione di nuove 600 azioni da L. 100 ciaascuna.

— Con recente decreto reale è stata autorizzaza una nuova S ocietà v etraria V eneziana, che ha sede in Murano.

— Con recente regio decreto fu autorizzata una nuova Cassa di Risparmio a Staffalo (provincia di Ancona), la cui dotazione di L. 2000 fu costituita per azioni non fruttanti interesse del valore di lire 20.

— Con recenti regi decreti furono autorizzate le Società d’alcool e setificio in Savignano con un ca­ pitale di due milioni diviso in azioni di 500 ciascu­ na ; e la Vetreria Veneziana in Murano con lire 700,000 divisa in 56 azioni di lire 12,500 cia­ scuna.

— Con recenti decreti furono pure approvate alcune modificazioni alla Società anonima per la ferrovia Sassuo.o-Modena-Mirandola-Finale e alla Società tipografica Azzoguidi.

— La Società delle ferrovie meridionali ha sta­ bilito una tariffa locale pel trasporto dei recipienti vuoti sul'e linee calabro-sicule, per effetto della quale fa tale trasporto gratis pei recipien ti vuoti

d i ritorn o e per i recipienti vuoti sp ed iti nei luo­ g h i d i riprodu zion e, sotto determinate condizioni

che sono iu generale quelle stesse prevedute nei regolamenti delle altre ferrovie. Tra esse quindi c’è la prescrizione che i recipienti vuoti debbano ri­ tornare alla medesima stazione da cui sono partiti e alla medesima persona che ne fecero la spedizione

primitiva.

— È noto che in forza dellè norme regolamen­ tari, le quali reggono l’istituzione delle Camere di Commercio, sono elettori commerciali tutti gli eser­ centi commerci, arti ed industrie purché però siano anche inscritti nelle liste elettorali politiche.

Allargato colla nuova legge l’elettorato politico fu sottoposto al Ministero di Agricoltura il quesito se dovesse pure intendersi allargato il suffragio com­ merciale^

Il Ministero di agricoltura, dopo maturo esame della questione, riconobbe che allorquando andranno in vigore le nuove liste elettorali politiche, deb- bansi in base a queste ritenere pure allargate le liste commerciali, con questa restrizione però che non dehbasi l’elettorato commerciale, intendere este­ so senz’altro a tutti gli artigiani ed operai, i quali possono essere inscritti sulle liste politiche, ma uni­ camente invece ai capi d’arte, i quali soli possono intendersi compresi fra gli esercenti industrie, arti e commerci.

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tariffe ferroviarie differenziali. Questa istanza fu di­ retta a tutte le Camere di Commercio del Regno onde ravvalorino del loro appoggio.

— 1 Ministeri di agricoltura e commercio e dei lavori puldiliei si som posti d’accordo intorno alle

norme fondamentali cui si debbono ispirare le nuove tariffe generali delle ferrovie italiane.

— Le strade ferrate meridionali hanno deliberato di accrescere la tariffa per le sanse trasportate alla rinfusa, alfine di compensare i danni che tali tra­ sporti recano al materiale mobile.

— Venne presentato al Ministero dei lavori pub­ blici, dal cav. Muzzy, ingegnere capo del Genio ci­ vile, il progetto ili massima per la ferrovia di ac­ cesso al Monte Bianco.

Secondo il detto progetto, la linea presenterebbe una pendenza continua del 12,50 per mille, ecce­ zione fatta per le tratte necessarie all’ impianto delle stazioni. La grande galleria sotto le Alpi risulte­ rebbe lunga m. 15.500, dei quali 4,500 in territorio italiano, e m. 9,000 in territorio francese.

— Il Ministero delle finanze ha pubblicato con­ temporaneamente il movimento commerciale e la statistica della navigazione nei porti nazionali per l’anno 1881. In quest’ultima fu inlrodotta un’ im­ portante novità, cioè la notizia delle tonnellate di merci imbarcate o sbarcate nei porti italiani, men­ tre prima non si conosceva che il tonnellaggio delle navi arrivate o partite.

Al 6 luglio il bilancio settimanale delle Banche di Francia e d’ Inghilterra in confronto del prece­ dente ha le seguenti variazioni :

Ba n c a d i Fr a n c ia

Aumenti

Incasso metallico...Fr. Anticipazioni... » Circolazione biglietti... ¡> C nti correnti particolari . » Sconti ed interessi... » D im inuzioni 594,016 16,627,513 24,861,460 6,772,135 1,335,814 Portafoglio commerciale.. F r. 8,969,620 Conti correnti del Tesoro . » 27,652,773 Bilancio che mostra solo la calma assoluta che regna negli affari, ma nel suo complesso abbastanza soddisfacente.

Ba n c a d’ In g h i l t e r r a

A um enti

Conti correnti del Tesoro... Ls. 1,299,991 » » particolari... » 2,775,818 Fondi pubblici... » 1,270,911 Portafoglio ed anticip azioni... » 4,133,650

D im inuzioni

Circolazione b ig lie tti...Ls. 5,962 Incasso m e ta llic o ... » 288,343 Riserva biglietti... » 1,158,685 In causa dei bisogni per pagamenti dei vari

coupons, le proporzioni dell'incasso e gl’impegni ri­

bassarono dal 43 al 55 p. 0/0.

Canpra di Commerc o di Rema. — Il

23 Giu­ gno si tenne a questa camera di commercio l’adu­ nanza di tutti i rappresentanti degli istituti di credito di Roma, e venne approvato senza discussione il

seguente statuto riguardante le stanze di compensa­ zione.

1. Le Stanze di compensazione sono costituite dagli Istituti di emissione attualmente esercenti in Roma, e degli altri istituti di credito e fiuanziarii ivi legalmente autorizzati ed aventi un capitale ver­ sato non minore di un milione di lire. Ne fa parte altresì un rappresentante del Tesoro.

2. La presidenza delle Stanze è devoluta al Pre­ sidente della Camera di Commèrcio e, appartenendo questi alle Stanze, ad un Delegato speciale della Ca­ mera stessa.

3. Per le ammissioni di nuovi istituti che si troveranno nelle condizioni suaccennate, occorrerà l’approvazione della maggioranza di due terzi degli associali.

4. Gl’istituti sono rappresentati alle Stanze dai rispettivi Direttori, o da un loro incaricato speciale, designato al presidente delle Stanze con lettera di ufficio.

5. Oggetto delle Stanze è la compensazione, tanto dei tìtoli di credito e di debito che hanno fra loro gli associati, quanto dei titoli ivi domiciliati presso alcuno degli associati stessi.

Le differenze si saldano unicamente con assegni sopra le banche di emissione.

6. Chiunque ha facoltà di domiciliare alle Stanze i suoi titoli di debito e f r esigere alle Stanze i suoi titoli di credito ivi domiciliati incaricando all’ uopo quello che crederà degli associati, il quale dovrà prestarsi alle operazioni di pagamento e d’ incasso, previa la provvista dei fondi nei casi di pagamento.

7. Per la riscontrata dei biglietti delle Rauche di emissione è riservato alle Banche stesse di prov­ vedere con speciale convenzione.

8. Il Presidente delle Stanze invigila e prov­ vede al loro regolare funzionamento e convoca e presiede le adunanze degli associati ogniqualvolta occorrano per provvedimenti relativi al buon anda­ mento delle Stanze medesime.

9. Le adunanze sono legali intervenendo in I a convocazione la metà degli associati, ed in 2 a con­ vocazione il quarto di essi.

Le deliberazioni si prendono a maggioranza asso­ luta ed a scrutinio segreto.

Nel caso d’ammissione di nuovi associati o di qual­ siasi esclusione, e per le variazioni al presente Sta tuto, occorrerà' il consenso di due terzi di associati.

Quando vi sia parità di voti quello del Presidente è preponderante.

10. Volendo un associato ritirarsi dalle Stanze dovrà avvertire preventivamente il Presidente.

1 1 . La Camera di Commerciò, finche sarà in vigore il presente Statuto, provvede gratuitamente al locale e all’illuminazione delle Stanze. Le altre spese saranno sostenute dall’ associazione.

12. Il Regolamento per I’ esecuzione del pre­ sente Statuto sarà compilato dagli stessi associati e messo in vigore contemporaneamente all’ apertura delle Stanze, previa l’approvazione della Camera di Commercio.

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Deliberò di appoggiare presso il R. Governo una memoria della Camera di commercio di Cremona perchè vengano ridotte le tariffe ferroviarie sul tra­ sporto dei concimi.

Deliberò un contributo a favore della Scuola fem- minile di commercio in Firenze.

Fu presentata e letta alla Camera la relazione dell’ operato della Giunta speciale per l’ Esposizione Nazionale di Milano nel 1881, composta deg'i ono­ revoli signori Padovani, Lorenzini, Frullini, Nieco- lini. Rubli, avvocato Barzelletti e del compianto commendatore G. Civelli. La Camera, sulla proposta del presidente, de iberò un voto di plauso e rin­ graziamento alla Giunta suddetta e alla Segreteria per (pianto era stato operato.

Essendosi quindi annunzialo dall’onorevole Pado­ vani, presidente della Giunta suddetta die da Mi­ lano erano stati trasmessi i diplomi e le medaglie ottenute dagli espositori di questa città e provincia la Camera deliberò che la distribuzione si facesse in modo solenne, incaricando la Giunta ricordata di adottare a tale uopo tutti quei provvedimenti che credesse opportuni.

Camera d’ Commercio di Btlogna.

[Seduta d el 13 giugno.) — Dopo l’approvazione e rettilicazione

delle liste elettorali il Presidente dava comunica­ zione di un indirizzo al Ministero dei lavori pub­ blici fatto dalla Camera di Cremona a benefizio dell’industria agricola. In esso si osservava che la ta­ riffa delle ferrovie applicata nelle piccole percorrenze al trasporto dei concimi, riesce gravosa, e potrebbe per contro riescire tollerabile dove fosse commisu­ rata la tariffa stessa a quella delle maggiori percor­ renze. Si aggiungeva che una diminuzione di tariffe gioverebbe allo sviluppo dell’ agricoltura per pro­ cacciarle maggior quantità dei concimi, delle ceneri, e di quanto fa bisogno per I’ ingrassamento dei ter­ reni, e gioverebbe altresì al commercio. Terminata la lettura dell’indirizzo il presidente propone che sia appoggiato, e la Camera a unanimità incarica il presidente di raccomandare al Ministero il voto della consorella di Cremona.

Camera di Commercio di Parma.

[S edida del 2 7 m aggio.) — In questa seduta la Camera prese

le seguenti deliberazioni:

1° Deliberò di appoggiare un ricorso presentato al Governo dalla Camera di Commercio diretto ad ottenere che sia diminuita la tariffa ferroviaria per il trasporto dei concimi a piccola percorre, za, pro­ porzionandola alla tariffa per le percorrenze di 301 chilometri.

2° De/iberò di associarsi alla Camera di Com­ mercio di Messina e di Genova nel presentare istanza al Governo affinchè faccia opera che sia respinto il progetto di legge per la soppressione dei Tribunali di Commercio presentato alle Camera elettiva dai deputati Bi/zozero e Martelli.

Camsra di Commercio di Boulogne sur mer.

— Il

15 giugno p. p. ebbe luogo nella sala delle sedute della Camera di Commercio di Boulogne, la solenne distribuzione dei premi in denaro, medaglie e diplomi d’onore meritati dai pescatori e marinai di Boulogne che nel 1881 hanno riportato dal mare le aringhe meglio preparate.

Numerosi invitati della Camera di Commercio abbel­ livano con la loro presenza la cerimonia, e crescevano il valore di queste ricompense istituite col concorso

del Ministero della marina al fine di determinare nuovi progressi nella prima industria del paese, quella delle pesche marittime.

Il piparlo dei fondi fra le ferrovie di 2a e 3a categoria

Ora che il progetto di legge pel riparto dei fondi fra le ferrovie di 2 a e 3 a categoria venne altresì approvato dal Senato, stimiamo utile pubblicarne il testo esat o.

Art. 1. La linea Lecco-Colico inscritta in forza deli’ art. 10 della legge 29 luglio 1879, n. 5002 (seria 2 a), alla quarta categoria delle ferrovie com­ plementari del Regno viene trasferita alla seconda categoria ed il reparto della complessiva quota a carico dello Stato per le linee di seconda, terza e quarta categoria di cui all’ articolo 27 della legge predetta di 'lire 618.993,720 è stabilito come segue :

Per le linee di 2 a categoria :

Contr boto dello Stato . . . L. 265,066,600 Per le linee di 3 a categoria:

Contributo dello Stato . . . » 259,797,120 Per le linee di 4 a categoria :

Contributo dello Stato . . . » 91,130,000

Totale L. 618,993,720

Art. 2. L’ammontare dei lavori per le linee di 2 a categoria in L 263,066,600 corrisponderà presun­ tivamente per gli anni dal 1880 a tutto il 1879 alle

ili somme; Anno 1880 . L 5,720,200 id. 3881 . . » 6,193,400 . id. 1882 . . » 7,037,900 17,432,000 id. 3883 . . 1> id. 1884 . . » 17,600,900 id. 1885 . . » 19,20.1,900 id. 1886 . . » 19,882,400 id. 1^87 . . » 21,482,400 id. 1888 . . » 19,382,400 id. 1889 . . » 19,107,700 id. 19U0 . . 2> 19,132,900 id. 1901 . . » 19,296,700 id. 1902 . . » 14,831,600 id. 1903 . . » 13,334,700 id. 1904 . . •» 13,138,100 id. 19.-5 . . » 11,529,800 id. 1906 . . » 11,229,800 id. 1907 . . » 9,529,800 Totale L. 265,066,600

Art. 3. Per le linee di 5 a categ. la somma comples­ siva dei lavori come sopra segnata in L. 259,797,120 è ripartita presuntivamente negli anni dal 1880 a tutto il 1900 come appresso.

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