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Ottica geometrica 3

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Ottica geometrica 3

13 gennaio 2014

Diottro convesso, convenzione dei segni, fuochi Diottro concavo, ingrandimento

Diottro piano

(2)

Diottro convesso

• Due mezzi trasparenti con indice di rifrazione

diverso, separati da una superficie, costituiscono un diottro

• Noi studieremo i diottri con superficie sferica o piana

• Supponiamo che il mezzo di sinistra abbia indice n

1

e il mezzo di destra n

2

e che n

1

< n

2

N

H C

P V Q

’

i

t

• Come per gli specchi abbiamo le relazioni geometriche

t

 ' 

 

 

i

2

(3)

Diottro convesso

• Ora la relazione tra i e t è data dalla legge di Snell

• Ricordiamo le relazioni tra angoli e segmenti (y = NH)

N

H C

P V Q

’

i

t



n

2

sin t  n

1

sini

CH NH

tg

tg' NH QH PH

NH tg 

3

(4)

Diottro convesso

• In approssimazione di Gauss (AG) confondiamo il seno e la tangente di un angolo con l’angolo stesso e VH~0

• La legge di Snell diviene allora

• Moltiplicando per n1 e per n2 e sottraendo membro a membro si ottiene

N

H C

P V Q

’

i

t

• ovvero



n

2

t  n

1

i



t     '



i    



n

1

      n

2

'

 

2 2 1

1

n ' n n

n   

R y tg  /

' tg' y /i o

y tg  /

 

4

(5)

Diottro convesso

• Sostituendo i valori degli angoli in AG, troviamo l’eq.

del diottro

• Poiché non vi compare la posizione di N (cioè y) il diottro è uno strumento stigmatico (nell’AG)

N

H C

P V Q

’

i

t



n

1

on

2

in

2

 n

1

R

5

(6)

Convenzione dei segni

• Anche per il diottro vale una convenzione sui segni delle distanze che permette di usare l’equazione trovata in tutti i casi (diottro convesso, concavo; oggetto in diverse

posizioni)

– La luce proviene da sinistra (spazio d’incidenza) e va a destra (spazio di trasmissione)

– o è positiva se l’oggetto è nello spazio di incidenza, negativa se giace nello spazio di trasmissione

– i è positiva se l’immagine è nello spazio di

trasmissione, negativa se giace nello spazio di incidenza

– R è positiva se il centro di curvatura è nello spazio di trasmissione, negativa se giace nello spazio di

incidenza

6

(7)

Fuoco posteriore

• Facendo tendere il punto oggetto P all’infinito,

l’immagine Q tende ad un punto detto fuoco posteriore

• La posizione del fuoco posteriore (i = f2) è

V C F2

i



t

f

2

n

2

n

2

 n

1

R

7

(8)

Fuoco anteriore

• Quando il punto oggetto P è nel fuoco anteriore, l’immagine Q tende all’infinito

• La posizione del fuoco anteriore (o = f1) è

V C F1

i



t

f

1

n

1

n

2

 n

1

R

8

(9)

Eq. del diottro convesso

• Con la definizione delle due distanze focali si può scrivere l’eq. del diottro nella forma

• Le distanze focali sono sempre diverse e stanno nel rapporto



f

1

of

2

i 1



f

1

f

2

n

1

n

2

9

(10)

Diottro concavo

• Ora le relazioni geometriche sono

• Da cui

• E grazie alle convenzioni dei segni diventa

N

C H V

P Q

 ’ i



t

   ' t



    i



n

1

on

2

i   n

2

 n

1

R



n

1

on

2

in

2

 n

1

R

10

(11)

Immagine di punti fuori asse

• Ripetiamo il ragionamento fatto per gli specchi

• Sia P un punto fuori asse, è sempre possibile tracciare una retta passante per P e il centro C della superficie sferica e ripetere le costruzioni fatte per punti sull’asse, sostituendo quest’ultimo con la retta PC

V C P’

Q’

P

Q

11

(12)

Immagine di punti fuori asse

• Tracciamo due superfici sferiche, una di raggio CP e l’altra di raggio CQ e siano P’ e Q’ le intersezioni con l’asse (P’C=PC, Q’C=QC)

• La relazione oggetto-immagine tra P e Q è la medesima che tra P’ e Q’

• Quindi il diottro trasforma una superficie sferica oggetto PP’ in una superficie sferica immagine QQ’

V C P’

Q’

P

Q

12

(13)

Immagine di punti fuori asse

• Grazie all’approssimazione parassiale, le

porzioni di superfici sferiche sono così piccole da poter essere considerate piane

• I diottri trasformano quindi superfici oggetto piane perpendicolari all’asse in superfici

immagine piane perpendicolari all’asse

V C P’

Q’

P

Q

13

(14)

Tracciamento dell’immagine

• Il diottro trasforma un segmento oggetto perpendicolare all’asse in un segmento immagine perpendicolare all’asse, basta quindi considerare i due punti estremi dell’oggetto per conoscere l’estensione dell’immagine

• Essendo il diottro stigmatico, bastano due raggi per determinare un punto immagine

• I raggi principali emessi dall’oggetto sono, in questo caso – Il raggio parallelo all’asse che viene rifratto nel fuoco posteriore – Il raggio passante per il fuoco anteriore che viene rifratto

parallelamente all’asse

– Il raggio passante per il centro di curvatura che viene rifratto senza deviazione

14

(15)

Ingrandimento

• Usiamo il raggio incidente nel vertice: dai triangoli PP’V e QQ’V abbiamo

• Dividendo membro a membro



PP'  P'V  tg

i



QQ'  Q'V  tg

t



QQ'

PP'Q'V  tg

t

P'V  tg

i

Q'V  

t

P'V  

i

Q'V P'V

n

1

n

2



GI

O   n

1

n

2

i o

C V

P

P’

Q

i Q’

t

• E usando la

convenzione dei segni

15

(16)

Diottro piano

• In questo caso R è infinito, per conseguenza

• Il segno negativo significa che l’immagine non sta

nello spazio di trasmissione, ma in quello d’incidenza (è virtuale)

• Poiché n1 < n2 l’immagine è più distante dalla

superficie del diottro di quanto lo sia l’oggetto; se il mezzo con n maggiore fosse a sinistra avverrebbe l’inverso, l’immagine sarebbe più vicina alla superficie



i   n

2

n

1

o

Q P

16

(17)

Diottro piano

• L’ingrandimento è dato da

• Cioè l’immagine è dritta e delle stesse dimensioni dell’oggetto



GI

O   n

1

n

2

i

o   n

1

n

2

n

2

n

1



  

 1

P

Q’ P’

Q

17

(18)

Esercizio: diottro+specchio

• Sia dato un diottro piano di con indici di rifrazione n1, n2 accoppiato ad uno specchio piano posto a distanza s dalla superficie del diottro

• Trovare l’immagine del punto oggetto P

s n1=1 n2=n

P VD VS

(19)

Prima immagine del diottro (Q

1

)

• Distanza oggetto PVD=o=o1

• Distanza immagine Q1VD=i1

• Equazione del diottro

• Da cui

s n1=1 n2=n P

Q1 VD VS

1 0

1 1

i n o

1

1 no

i

(20)

Immagine dello specchio(Q

2

)

• Distanza oggetto Q1VS=o2=-i1+s

• Distanza immagine Q2VS=i2

• Equazione dello specchio

• Da cui

s n1=1 n2=n P

Q1 VD VS Q2

1 0 1

2 2

i o

2

2 o

i

(21)

Seconda immagine del diottro (Q

3

)

• Distanza oggetto Q2VD=o3=-i2+s

• Distanza immagine Q3VD=i3=i

• Equazione del diottro

• Da cui

• Effettuando le sostituzioni s

n1=1 n2=n P

Q1 VD VS Q3 Q2

1 0

3 3

i o

n

n i3 o3

n o s

n o s

n

s no

n s i

n s o

n s i

n i o

i 2 2 2 2

1 1

1 2

2 3

3

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