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BENEFICIO
VISIONE
DI
VINCENZO MONTI
BRESCIA HDCCCV.
PER NICOLO*
BET TO NI
TIPOGRAFO DIPARTIMENTALE.DigitizedbyGoogle
?4S?.!K9
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ALLA MAESTÀ
DI
NAPOLEONE I.
IMPERATORE
DE’FRANCESI CORONATO RE
D’ITALIA
ILGIORNOXXIII.11AGGIO MDCCCV.
VINCENZO MONTI
A9SESSOREALMINISTRO DELL'INTERNO
E
MEMBRO
DELL’ ISTITUTONAZIONALE
ITALIANODigitizedbyGoogle
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SIRE
Le Muse
,antichecompagne
degli Eroiede’Re
,ebberosempreinusanza difar argomento de’ loro cantiilvalore de’ Forti nelle battaglie,ela virtùseduta sulTrono;eildiadema
diGiovedelpari cheV
alloro diMarte
acquista più rive- renza e splendore, celebratoda
queste Dive. Sire, son esse che posero Ercolefragli
Dei
, cfecero piangerd’invidia sullatomba
d’ Achilleun
grande Conqui- statorej che nellaopinionedegliuominiDigitizedbyGoogle
sarebbe tuttaviailmaggiorde’ Guerrieri,
seVoinonfostecomparso.
Mentre la Storiascrivendolevostre imprese teme di comparire bugiarda al
tribunaldellaposterità,laPoesiapar- lando di Voi vieneper
V
oppostoa spo-gliarsi laprimavolta di questataccia.
Liberata
da
ognibassosospetto d’adula-zione ellavireca a’piedidelpiùbelTrono del
Mando V
ammirazionedell’Universo, ellaviesprimeveracementenelsuodivino linguaggiolariconoscenzael’amoredegli Italiani,che
da
Voiredenti si sollevanoad
altesperanze,esisentononon
indegnide’ vostri eccelsi pensieri« Sire, sta in
mano
vostrailfar si , che l’miticalorograndezza
non
siapiù.una
dolorosa e vanamemoria
; e conciliando i disegniDigitìzedbyGoogle
della Politica con quelli della
Natura
,
risvegliarne gli spiriti addormentati, e
farliperPoiistrumcntoelinuovagloria, maggiore ancor,se il vorrete,diquella
chegiàvicirconda.
Nè
Voi certamente viaveteassuntoilgrave pesodi regnare sopradi noicheper emendareleingiurie dell'avversa nostrafortuna, restituirciil rispetto delle Nazioni cfame
tutti felici.
Della Sacra Imperiale Reale
Maestà
VostraUmilissimo,DivotissimoeFedelissimo Suddito Vincenzo
Monti
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X_J>'ADonnadiforme alteedivine Per lungo duoloattrita,e disquallore Sparsa1*augusto venerando crine
In visionm’apparve-,esìd’amore,
Sìdipietàmiprese edi rispetto,
Cheancorlaveggo, ancormibalzailcore.
Eraunsasso al bel fiancoduroletto,
Lasinistraallagota;e scissoilmanto Scoprialepiaghedell'onesto petto.
Insultavan superbealsuogran pianto StranieDonnescettrate, elastrignea Orquesta or quelladicatene,evanto
Traeandallutto, ond’ Ellasipascea,
E
cresceanstrazioed ontaallameschina.Ioleguardava,ed' irailcorfrenica.
Ma
1’afflitta,chepurnellaruina Delleprime fortune alma serbava Sdegnosa,edentrosisentiaregina,2
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IO
Ricordivi,Iordisse(eilcapo alzava,) Ricordivi,chetutte iov'ebbiancelle,
Tutte,e rottounsospir gliocchi inchinava.
Poilelucinelpiantoancor piùbelle Girandoaifigli,chidivoim'aita?
Sciamava.Eifigliforsennatee felle
Yolgean1’armein se stessi,elaferita Del sen materno esacerbando,ilpoco Miseroavanzoletoglieandivita.
Micorseall'empiavistaegeloe foco Perlevene,c gridai:pace,fratelli.
PerDio pace:e trovarnonsapealoco.
Pareami errar furente,irtoicapelli Perlesacredi
Roma
ermeruine,E
percnotercolpugnoichiusiavelli,E
agitarli,e svogliar1’Ombrelatine.Ahi priscagloria!ahi vaniorgogli!ahicome L'italicavirtù cadde aviifine!
IochiamavaleanticheOmbrepernomei
Equelle,alzatiicoperclij,erimosse Daifieriaspetti lescorrenti chiome,
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Sporgentilefrontiper veder chefosse.
E
de’nipoti laviltàveduta,Lefraterne discordieelepercosse,
E1’arbitradelvintoOrbe venuta In servitùdelservo, dolorosi Queidivi Spirti disigrancaduta.
In voltosiguardarmutiepensosi.
Indiqua1vergognandogiùcadea, Gliocchinelcavodellepalineascosi.
Qualrittoin pièspiccandosimettea Tuttafuori dell’arcalapersona,
Egridando vendetta,armi chiedea
.
Altri,incuipiù superbairaragiona,
Diccan:tnertaisuoiceppiToziosa;
Dàlieilfuso,edimirtiunacorona
.
E
lafacciatorcean bieca e sdegnosa Daquellamesta, che tenea sembianza D’uom
che cercascolparsi,edirnonosaChedivoceloprivae dibaldanza De’ suoifalliilrimorso,epiù tacendo Cheparlandofascusaallamancanza
.
Mentr’ioconfusoilgiudicarsospendo Sul’uditesentenze!enelcormio Lapietà col rigorvacombattendo,
Tuttad’armi tonar1'Alpes’udio,
£
inmaestade alteramente onestaUn
Cuerrier discendea pariadunDio.
Qualfra'Numiincedendoilcielcalpesta Di Saturnoilgranfiglio,edallascossa De' nericrinisu l'ambrosiatesta
Trema1’Olimpo,esentelacommossa Terral’impulsodell’eterno piede-,
TaleilMagnovenianellasua possa.
Mutailguarda1’Europa,caLui mercede Grida in segreto;ed Ei nelibrailfato.
Nè
mortai occhioilsuolibrarmaivedeGlivienfedele laVittoria alato,
E
nonpar ch’Eilacuri,c ched’oliva Più chedilauroirgoda incoronato.Ma
leapparse grand'Ombre,incuibolliva Altoildisdegnodelleviste offese,E
lapatriapiangean spenta,omalvivai3
Comevider1’Eroe,corser comprese Di maraviglia,eilnomeediche gente Sifosseilprodesichiedean sospese.
E
dise giifer’cerchioinriverente Atto,eabbracciarlononardianessuna,Che minorsitendadiquel Possente.
All’Infelice.,che giaceadiniuna Spemeinconforto,esiparea-purdegna Di riverenza,e dimenriafortuna,
Colla pietà,che corgentileinsegna
,
S'appressòquell’Invitto,ela
man
stesa,Magnanimoledisse:alzati,eregna.
Ed
Ellaalzossi,esubito prostesa SuoSignor1’adorò:voleadir,figlio!Ma
lavocemoridal piantooifesa.EdEileterseaffettuosoilciglio,
Netrattò le ferite;eaLei,com’ era D’arminudaed‘ardireedi consiglio.
Dièloscudo,diè1'asta,e giàguerriera,
Già coronataintronolacompose,
Conguardo che dicea:fasenno,espera
.
2*
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>4
Allor torve guatarla,edispettose Mordersiilditolecosteinemiche,
De’ suoirenimionori invidiose;
•
E
rinfrescandolepaure antiche, Far consulta,efurtiveallavendetta Allacciarsi lemaglieeleloriche.Qui portentovid' iochealcordièstretta;
"Vidiuna nubesu1’Egeo levarse,
Chetutta ricopria1’onda suggetta.
£fiammeggiantenellanubeapparse Lunga unaspada,lacuipuntaalseno Dell’almaItaliamiparea drizzarse.
Ilrubro chen’uscia spesso baleno,
Ferialespalled’Appennino,etutto ColoravadisangueilmarTirreno.
Latristalucerifletteansulflutto LeBritanniche antenne,congiurate
A
porlanuovaReguatricein lutto.EdElla, chefatai lasuabeliate Sapea per prova,delsuostatoinforse Già ritornavaalletemenze usate.
Ma
collaman
su1’elsa 1»soccorse D’unsuotalrisoilgran Guerrier,che piena Al cor fidanzaesecurtàleporse.Aquelrisotornò l'aria serena.
Mandòl’Alpe splendor,cheI'altroestime.
Vivonell’occhiodellamenceappena,
Ogni rivadilucesidipinse,
Edisuogloriea ragionar con Dori Piùrattal’Eridàn l’onda sospinse.
Eper tutto tripudj,edanze,ecori Di donzelle,efragrantidiprofumi Isacritempli,ed ogni viadifiori.
FattaItaliaparea stanzadiNumi, Si cheinvederlacosibella,ilpianto Dellaletiziamifa'veloailumi.
Perdelavistaquelle larve intanto, havista,chenelgaudiosismarria-,
Nèpiù, fuoreh’una,lemividiaccanto.
Unasolanevidi,che venia Di gran sembiante,ornatadellafronda qheNinfasulPenéoFebofuggia.
1 6
Ilnegro lacco,ond'ellasicirconda, Modernalapalesa e Fiorentina, Di quellatristaetàd’irefeconda.
Cuidiènomelarabbia Ghibellina.
Lenta e grave procede,e tal nelviso Cheladelficaannunzia aura divina.
Almacroaspetto,chedall' arteinciso Già piùvolteadorando avea veduto,
E
piùdelcorealpalpito improvviso.EbbitostoilCantor riconosciuto.
Cuidicarnevestitoiltrinoregno Dellamorte veder fu conceduto.
Priasevero guardò quel franco ingegno Larisarta Reina;indiproteso Yers’ellaildito, diparlarfe'segno;
E
cominciò:Da’ tuoidelittioffeso.CaraItalia,iotipunsi,etuoflagello Sentirtifecidimie noteilpeso.
m Servatidissi,edidoloreostello,
»Navesenza nocchieroingran tempesta, nNon donnadiprovince,
ma
bordello,17
Etaletilasciai,quandolavesta Mortai deposidallapatriaescluso • A’ suoi maligna, eda’nonsuoimolesta.
Orched"incautalibertàmaluso Ti partorìbuonsenno, e migliorsorte AlfintivolgedelleParcheilfuso;
Daglieterni silenzjdellamorte
A
vedermiconducodipentita Madreancorbella levirtùrisorte.S’ iot’amai,s’iotifeciundì scaltrita Del verace tuo meglio,etigridai
,
Chesolloscettrotipotea dar vita.
Tu,che ancorleggi lemie carte,ilsai.
Divisa,esconciada’tuoivizj,indanno Lalibertà, diss’ io,tu volgerai;
Elavolgesti,eticrescestiaffanno:
Ch’ove concordia,eamordipatriaèmorto,
Fu
de’moltiilregnarsempre tiranno.Dopovaria burrascaalfinnelporto Riparastilanavea salvamento,
D’altesperanze care»ediconforto
.
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Ma
rugge ancoralaprocellaeilvento, Eritornart’èforzainmarcrudeleA
far de’ fianchiinfermi esperimento.
Benmarinari hai tn chesartee vele Sannotrattar:
ma
chialtimon dàmano?O
chi1’ardisceintanta onda infedele?Dunqueva cauta,e diNocchier sovrano.
Chedinembi nontema,tiprovvedi Finche torboefrementeè1’Oceano.
A
lui1'impero,alui1'arbitriocredi Delledubbie tuesorti,eladonata BcgalCoronaalDonator concedi.Ei piùricca,Ei più bella cpiù temprata Lafarà.Nonben attaatantopondo E’latua fronte,emaln'andria gravata.
Nè
menarvanto,cheildomatoMondoUn
di tenesti insignoria;chestolta E'lasuperbia dei cadatialfondo.
Siparlava l’acerbo.Equal talvolta Mutalocounastella,elungodardo Di luce rigalasiderea volta;
19
Tal rattaiovidinelpiegardelguardo DalbelcrindellaDonnascintillando LaCoronapartir delLongobardo;
E
l'italicocieloilluminandoPosarsiinfrontealsuo Signor, chefiero Lapressealcapo,elacalcòcolbrando
.
Strettoallatempiadel fataiGuerriero Mettea quel Cerchio riverenzaetema
,
EsospesodelMondoerailpensiero
.
Dal travagliato Ispano,edall'estrema Elba prudente1’Agenoreafiglia Salutòilraggiodelnoveldiadema.
SulaNoricarupe ancor vermiglia Del suo sangueafFacciossi1'Alamanno;
Videilsuomeglio,ed abbassòleciglia.
Ma
dinavi possenteepiùd'inganno Bestemmiò,corseggiandoilporporino Ligureflutto,ilpredatorBritanno.Edaffrettavadall'aperto Eusino L’irto Busso, che anelailfreddo polo Colbel cielocangiardiCostantino.
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QuidimiaVision futroncoilvolo,
Quidagliocchi sparì1'altoCantore Del gaudio eterno,e dell'eterno duolo.
E
unsorriso,che parventid'amore.Mi
raggiò nel partirl’Ombragentile ,Sì che dentrobrillarm'intesiilcore.
Piendiquestoilpensier,vatenonvile Scrissi allorlaveduta maravigliai
E
fidoalfianeomireggealo stile ,Ilpatrio
Amor
,chesolomiconsiglia.
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Jj t d&
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285
MONTI
Vincenzo—
IlBeneficio. Vi- , sionc -Brescia,1805,op.m-8,pa«.20, rilep.dell’epoca in cartone.Primaedizione. •.toNwccorniMi
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