L’ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COM MERCIO, BANCHI, FERROVIE, IN TERESSI PRIVATI
D irettore: M. J . de Johannis
Inno
mini
• Voi. LI
Firenze-Rnma. 3 Otlihre 1920 !
ROMA: 5Ã’, Via Gregoriana^
N. 2422
SOMMARI O
P A R T E ECONOMICA.
Controllo operaio e liberismo.
Deprezzamento della lira. Vilfredo Pareto. L ’inganno dei compensi. Luigi Einaudi.
I prezzi a ll’ingrosso delle merci in Italia nell'agosto 1920. RicÂ
cardo Bachi.
II mercato finanziario nel mese di luglio 1920. Riccardo Bachi. I l Duca degli Abruzzi e il suo viaggio in Som alia. A vv. A . G .
Mallarini .
D ati statistici e note sulle Banche d i credito mobiliare (luglio 1920). NOTE ECONOMICHE E FIN AN ZIARIE.
L e limitazioni di produzione.
P er assicurare gli industriali contro i danni degli scioperi e delle serrate.
Trasformazione del regime economico secondo il P artito Popolare. RIVISTA D EI P REZZ I.
Il ribasso dei prezzi si arres a — Numeri indici de L ’Economist •—■Numeri indici del Times — Numeri indici del caro-viveri a Genova — I l costo della vita a Poma — I l numero indice del valore della ghisa.
FINANZE DI STATO.
Tesoro britannico —■Entrate dello Stato - Imposte dirette—- En trate dello Stato - Tasse sugli affari — Entrate dello Stato -Servizi pubblici — I buoni 4 e 5 per cento del Tesoro — P re stito forzoso tedesco —■Prestito cinese ■— Movimento ferroviario dello Stato.
RIVISTA D E L COMMERCIO.
Importazioni ed esportazioni — Importazioni ed esportazioni in Russia — Commercio d ell’Ignhilterra — Commercio della F in  landia —- Esportazione di cotone dal B rasile — Commercio del Giappone — Commercio d ell’Australia.
NOTIZIE V A R IE .
Gettito dei Tributinel 1920-21.
: OVAZIONE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO MOBILIARE.
Istituti Nazionalie st e r i.
B I B L I O T E C A D E “ L ’
E C O N O M IS T A „
Studi Economici Finanziar; e Stat atici
p u b b li c a t i a c u ra do L’ ECONOMISTA
1) F E L I C E V IN C I L . 2
L ’elasticità dei consumi con le sue applicazioni
ai consumi attuali prebellici
2) G A E T A N O Z I N C A L I £ , j
DI ALCUNE ESPERIENZE METODOLOGICHE
TRATTE DALLA PRASSI DELLA STATISTICA DEGLI ZEMSTWO RUSSI
3) D ott. E R N E S T O S A N T O R O L . 4
Saggio critica su la teoria del valore
nell’economia politica
4 ) A L D O C O N T E N T O L . 2
Per una teoria induttiva dei dazi sul grano o sulle tarine
5 ) A N S E L M O S E R N A R D I N O !.. 2
II fenomeno burocratico e il momento
econoinico-finanziario
In ven dita presso i p r in c ip a li lib ra i-ed ito ri e p resso VAru-m in istraxion e de L’Econom isia - 56 Via G regorian a, ROMA 6.
PARTE ECONOMICA
Controllo operaio e liberismo
Scrive il « Droit du peuple » : « Il movimento dei
metallurgici ha debuttato con un atto illegale, e certo
1 ’^legalità , una volta ancora, si trova alla base di una
trasformazione importante. Ma quelli che commisero
un atto illegale, avendo un potere straordinario, si sforÂ
zavano di ottenere uno statuto giuridico che lo legalizÂ
zasse. Così i rapporti giurìdici fra il lavoro ed il capitale
saranno modificati dalla legge, essendo questa divenuta
serva fedele degli avvenimenti perfettamente illegali ».
Indubbiamente il proletariato ha manifestato nel
commettere una illegalità una forza che non potè essere
contrastata dalla borghesia, o dal Governo, che nè' è
¡ ’esponente; ma l ’atto arbitrario aveva tale contenuto |
di giustizia da potersi immediatamente trasformare l ’il- j
legalità in una legge che concede addirittura al proleÂ
tariato facoltà , alle quali esso neppur pensava nel moÂ
mento nel quale chiedeva soltanto più equo trattamenÂ
to economico, irragionevolmente negato, e iniziava
poscia quella illegalità che aveva per obbiettivo una miÂ
sura di salario ragionevolmente limitata.
Poco virile si mostra, nella sconfitta, il contegno
J
del capitalismo e poco avvedute Te sue meschine la- â–
mentele dinanzi al consesso vitalizio per la mancata
protezione delio Stato (non è esso forse borghese?)
e nell’insistere in querele per la minorata libertà di
padroneggiare, che esso si era fin qui ampiamente
riservata.
In un sano momento di pacifica evoluzione sociale
sorprende quindi maggiormente di vedere da un lato, alÂ
ia testa di ardite riforme rinnovatrici un, Presidente
di Consiglio quasi ottantenne, ma giovane ed energico
nella comprensione dei tempi nuovi, dall’altro, nelle
file della borghesia, la assenza completa di una voce
nuova ed agile che corra incontro agli eventi, che li
prevenga che tenda la mano al lavoro, il quale non
può e non deve, rimanere l ’eterno nemico, per accoÂ
glierlo cordialmente nello studio delle riforme che,
se non giungeranno in tempo, saranno, io abbiamo veÂ
duto, ben presto imposte dalla forza del proletariato
e non potute contrastare da quelle della borghesia.
In virtù dell’abito di adagiarsi sulla legalità la borÂ
ghesia da anni studia riforme e nomina commissioni
che si perdono nel giudicare ss o meno potesse conveÂ
nire la istituzione dell’azionariato del lavoro, o del
cooperativismo, o delle commissioni interne ed altre
fisime, nelle quali gli opportunamente scelti studiosi si !
dilungano attentamente e minuziosamente, al ben spe-
jdoso scopo immediato di non attuare intanto riforma ¡
alcuna. E il giuoco, troppo lungo, non ha questa volta |
sortito l ’esito sperato, poiché, in sole 48 ore, le soÂ
luzioni ideali, tanto care alla ricerca indefessa della
jborghesia, hanno incontrato, senza difficoltà , senza j
ceremonie e senze pregiudiziali, risultato pratico nel
principio del controllo delle industrie, accettato ed am- j
L’ECONOMISTA
534
mente camminerebbe il progresso e quanto risparÂ
mio di alleile irritanti lungaggini, che hanno deliÂ
ziato il capitalismo, il quale non ha voluto accorgersi
che nel contempo il proletariato tanto più si esasperava !
Ma non è di ciò che oggi vogliano principalmente
trattare; noi vogliamo porre dinanzi ai lettori altro
problema, affinchè, se possibile, il futuro possa essere
meno gravido di nuove sorprese e di problemi imÂ
previsti.
Il movimento politico operaio è indubbiamente di
carattere internazionale : non siamo ai primi sintomi
e il procedimento che ebbe base nella prima e nella
seconda internazionale, arrestato dalla guerra, riprende
il suo cammino rapido, talché i legami fra i proletaÂ
riati dei diversi stati non mancheranno di essere o-
gnora più intimi ed intensi e destinati ad intendersi su
campi più fecondi in ¡specie quelli economici.
Ciò contrasta in modo evidente col concetto pretÂ
tamente nazionalistico del capitalismo ed in particolare
deH’industrialism.
0
, che, pei suoi fini immediati ha voÂ
luto trovare più profittevole e più confacente ai propri
interessi il chiudere entro bari ¡ere statali le potenzialiÂ
tà economiche del capitale, cui dettero un carattere
patriottico ed una vernice di vantaggio collettivo naÂ
zionale.
Finché capitale e lavoro agivano indipendentemente,
la coesistenza delle due opposte e conflagranti tendenze
non potevano produrre alcun cozzo immediato. Ma il
giorno, ormai prossimo, nel quale if proletariato si troÂ
verà ad esercitare il controllo sui privilegi e sull inÂ
dirizzo dette industrie, come verranno a impostarsi i
termini del problema?
Non tarderà forse il proletariato ad accorgersi che
partecipando a li’indirizzo protettivo di una propria inÂ
dustria, agirà ai danrf'i del proletariato di altra nazione
che quella protezione non potrà vincere o superare? E
il proletariato che lavora in un’industria in regime di
libera concorrenza non troverà esso un giorno che, poÂ
tendo produrre a più basso costo di pari industria di
altra nazione, verrà a nuocere, a quel gruppo di prole
tariato che vi è addetto? E questi danni evidenti e
reciproci come potranno esser mantenuti e difesi diÂ
nanzi al concetto di fratellanza universale e di umaÂ
nismo di una terza quarta o quinta internazionale? CoÂ
me potranno coincidere i dogmi dell’internazionalisino
operaio con quelli del nazionalismo industriale, net moÂ
mento nel quale il proletariato accede al controllo sul-
l ’indirizao delle industrie? Sarà esso così intelligente
e magnanimo da rinunciare alla protezione nazionaÂ
listica, per fondere in un tutto imernazionale la proÂ
duzione mondiate ?
Scriveva or sono pochi giorni la « Europäische 'WirtÂ
schafts Zeitun « di Zurigo » les événements qui se
sont produits ces dernières semaines dans quelques
industries italiennes exerceront sans doute une influence
considérable sur la politique douanière du gouverneÂ
ment de Rome, qui par la force des choses sera porté
vers le protectionisme.
Dans les milieux compétents on prévoit que l ’appliÂ
cation du nouveau contrôle amènera forcément une
sélection des Çtablissements vitables de ceux qui ne le
sont pas. Entre ces deux categories il y en a une tro-
sième, celle des maisons qui ne sont pas assez fortes
pour vivre, ni assez faibles pour mourir. Dans la branÂ
che métallurgique il y en a beaucoup plus que dans
l'industrie des machines; dans l'industrie sidérurgique
elle est particuliérement nombreuse. Le gouverneÂ
ment a pris un intérêt grandissant à cette dernière
branche industrielle ; il voudrait limiter les nombres des
usines obbligées de fermer, au chiffre le plus bas posÂ
sible ; il a en certaine mesure les moyens pour le faire,
par les nouveaux tarifs douaniers ; un relèvement des
droits lui permettrait de maintenir en vie maintes u-
sines anémiques. Certes la nation n ’en tirera aucun
bénéfice, mais cette mesure se prête si bien à satisfaiÂ
re un grande nombre d’ouvriers et de patrons a u ssi» .
L ’estero si preoccupa dunque già delle prospettive
doganali che le nostre riforme sociali possono
deter-minare ; e ciò non suona affatto strano ; talché ci sembra
già di intravedere, fra non molto, nell’industria straÂ
niera un movimento favorito dallo stesso capitalismo,
perchè il proprio proletariato domandi a quello italiano
di non farsi forte della produzione doganale in loro
danno. Ed allora? Quale dei due dovrà cedere? Quale
sarà l ’interesse che prevarrà ?
Certamente là mancanza di protezione per le induÂ
strie siderurgiche del nostro paese determinerebbe una
sensibile riduzione degli stabilimenti ad essa dedicati,
ponendo fuori lavoro buon numero di operai. D ’altra
parte ciò condurrebbe ad un considerevole ribasso di
orezzi nel consumo di prodotti esteri, oggi interdetti dal
mercato. Prevarrà dunque l ’egoismo dell'operaio side-
rugico continuatamente protetto, o il vantaggio più geÂ
nerale e più collettivo del consumatore?
L ’operaio protetto come e quanto potrà resistere ai
colpi che gli verranno, non soltanto dal proletariato naÂ
zionale e straniero che abbia aderito al concetto interÂ
nazionalistico della industria, ma anche a quelli dello
stesso capitalismo di nazioni produttrici a costi più basÂ
si dei nostri ; i quali non si lasceranno sfuggire la proÂ
pizia occasione per trovar sbocchi sul nostro mercato?
Noi vediamo delincarsi in un futuro, che non possiaÂ
mo scorgere quanto sarà prossimo, ma verso il quale
il controllo delle industrie ha mosso un Basso di noteÂ
vole importanza, una contrazione inevità bile di tutte
quelle produzioni mantenute artificialmente in vita coi
mezzi protettivi e un notevole sviluppo di tutte quelle
che. essendo naturali al paese e quindi favorite da coÂ
sti inferiori a quelli di altre nazioni, marceranno alla
conquista di nuovi mercati. E forse altera if problema
de’la agricoltura italiana troverà quella soluzione, della
quale si va alla ricerca da secoli.
Confronta il nostro asserto un ricordo storico, quelÂ
lo della origine della prima Internazionale deli 28 setÂ
tembre 1864, alla quale prese parte come spettatore
Carlo Marx.
j
Dopo un primo incontro a Londra nel 1862 fra o- ;
perai francesi e inglesi, per una « Festa della Fratei- !
lanza Internazionale e un successivo convegno tenuto |
pure a Londra nel 1863 in favore della Polonia (quanto
poco cambia la storia attraverso il tempo!) nell’anno j
seguente gli operai inglesi decisero di dirigere ai comÂ
pagni francesi un indirizzo, in cui fosse affermata la neÂ
cessità della solidarietà dei popoli e fosse contenuta la
proposta di convocare un congresso internazionale. Il
primo congresso operaio internazionale !
a Convochiamo — diceva quell’indirizzo un’aduÂ
nanza di rappresentanti della Francia, del’Inghilterra,
dell'Italia, della Polonia e di tutti i paesi, in cui c ’è una
comune volontà di lavoro per l ’umanità . Teniamo i noÂ
stri congressi, per discutere le grandi questioni, da cui
dipende la pace dei popoli. Un affratellamento dei poÂ
poli è sommamente necessario per la causa operaia.
Infatti, ogni qualvolta noi tentiamo di migliorare la noÂ
stra Dosizione sociale con un accorciamento dell’orario,
o con un aumento di salario, i nostri padroni ci miÂ
nacciano di far venir qua operai francesi, tedeschi,
belgi, i quali faranno if nostro lavoro per minore saÂ
lario ; e purtroppo noi dobbiamo dire che realmente
ciò è accaduto, non già perchè i nostri fratelli sul
continente abbiamo l ’intenzione di nuocerci, ma perÂ
chè manca una regolare sistematica associazione fra gli
schiavi di tutto il mondo. E., questa, associazione verrÃ
costituita, perchè il nostro principio di sollevare i saÂ
lari degli operai mal pagati a un livello- possibilmente
eguale a quello degli operai meglio pagati, non deve
più permettere ai padroni di servirsi di uno di noi j
contro il suo stesso compagno, per abbassare con ciò
le nostre condizioni di vita così come garba al loro
spirilo di mercantucoli ».
3 ottobre 1920 — N. 2422
L’ECONOMISTA
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deputazione di operai parigini avrebbe presentalo un
â–
indirizzo di risposta agli operai inglesi, e avrebbe sot-
i toposto loro un progetto per un migliore accordo fra
i popoli. E al 28 settembre 1864 ebbe luogo la meÂ
morabile storica seduta, in cui fu posta la prima pietra
per l'edificio della Prima Internazionale.
« L ’assemblea era numerosa tanto, da soffocare »,
scriveva da Londra Carlo Marx a Federico EJngels che
si trovava allora a Manchester. Dopo i soliti saluti,
dopo un discorso del presidente, professore Beesly, in-
|
torno alla necessità di un lavoro comune e solidale tra
gli operai di tutto il mondo, l ’inglese Odger lesse l ’inÂ
dirizzo degli operai inglesi ai francesi, e in nome dei
francesi così rispose il loro delegato, l ’operaio Tolain :
« Onerai di tutti i paesi, che volete essere liberi, ora
|
sta a noi tenere congresso. Il popolo, che è venuto a
! conoscenza della propria forza, si solleva contro la tiÂ
rannia nell’ordinamento politico, contro il monopolio
nell’economia nazionale, giacché l ’industria, che deve
i suoi progressi alle scoperse scientifiche, sviluppa o-
gni giorno le sue forze produttive. L ’impiego delle
macchine, che facilita la distribuzione del lavoro, l ’aÂ
iuta ad ingrandire ancora più la sua potenza, mentre
i trattati commerciali che realizzano l ’idea del libero
scambio le aprono dappertutto nuovi territori per la
; sua espansione.
« Il progresso industriale, la distribuzione del laÂ
voro, il libero scambio : ecco i tre nuovi oggetti, che
debbono richiamare la nostra attenzione, giacché essi
I cambieranno le condizioni economiche deMa società in
j cose molto essenziali. Sospinti dalla forza delle cose e
dai bisogni de<l tempo, i capitalisti si sono uniti, si sono
coalizzati in potenti società finanziarie e industriali ; e
se noi non ci poniamo sulle difese, Ila pressione di
: questo peso resterà senza.contrappeso, e quanto prima
ci governeranno dispoticamente. Noi, operai di tutti i
1 paesi, dobbiamo unirci, per opporre a questo funesto
sistema una insuperabile barriera; altrimenti, l ’umanitÃ
|
si dividerebbe in due classi diverse, una massa di
1 affamati e di abbrutiti e una cricca di « parvenus »
e di sazi mandarini. Aiutiamoci con la solidarietà , per
raggiungere la nostra mèta. Ecco quel che i nostri fraÂ
telli francesi propongono ai loro fratelli inglesi ».
Ogni commento sarebbe invero superfluo tanfa è lÃ
freschezza di queste parole, pur pronunziate quasi otÂ
tanta anni fa.
In un pregevole articolo di alcuni giorni or sono il
« Resto del Carlino » prospetta come noi in forma duÂ
bitativa il problema, che abbiamo posto. Ripetiamo le
giuste e chiare considerazioni di quello seri to dettato
certo da persona che ha intuito egregiamentè il proÂ
blema. « Cointeressato alla prosperità della azienda cui
â– appartiene, non per la vaga attesa d’un piccolo diviÂ
dendo, ma per la magìa d’una collaborazione diretÂ
tiva l ’operaio dell’industria dovrà decidere fra la tenÂ
tazione di cercare ad ogni costo l ’incremento esclusivo
della propria fabbrica e lo scrupolo di servire anzi
tutto agli interessi generali del paese. Nel primo caso
vedremmo le organizzazioni degli operai, alleate alle
cricche industriali e bancarie, creare un pesceeanismo
semnre più mostruoso, che premerebbe sul Governo
con forze raddoppiate per ottenerne protezioni dogaÂ
nali ed ogni altra sorta di privilegi. Nel secondo caso,
assisteremmo allo spettacolo, moralmente nuovo e alÂ
tissimo, di una resistenza accanita opposta dalle stesse
maestranze allo sfruttamento del paese attraverso le
industrie protette.
La prima ipotesi sembra più probabile a chi esaÂ
mina la soluzione data alla presente vertenza metalÂ
lurgica, mediante la promessa, fatta dal Governo agli
industriali, di accrescere i dazi protettori in misura
tripla della cifra d’aumenti concessi alle paghe degli
operai. Se questi si acconciano a ll’iniqua misura, il loro
controllo sulle industrie viene a tradursi in un’espliÂ
cita e consapevole complicità con gli squali della meÂ
tallurgia e d ell’affarismo bancario. Le conseguenze poÂ
trebbero essere gravi. Le classi agricole, rtjinacciate
nella stessa esistenza dal caro prezzo, artificiosamente
mantenuto, di tutti gli strumenti di lavoro, ostacolate
nell’esportazione dei prodotti delle culture specializÂ
zate dalle rappresesaglie doganali negli altri Stati,, reaÂ
girebbero violentemente contro gli operai delle fabÂ
briche. Egoismo contro egoismo ; i lavoratori della
terra contro quelli dell’industria: sarebbe la guerra
civile, nella quale tutti i consumatori si schiererebbero
dalla parte dei contadini.
; Se invece il controllo degli operai sulle officine serÂ
visse a imporre un andamento sempre più liberista alla
loro gestione, essi potrebbero diventare benemeriti
del paese. Sostituendo alla speculazione rapace degli
industriali un criterio di speculazione più alto e lunÂ
gimirante, essi assicurerebbero la fortuna dell’industria
nazionale, spogliandola delle soprastrutture che le fanÂ
no ingombro, e sono causa di sperpero' d’energia e di
malcostume negli affari.
Ma questo liberismo imposto dal controllo dei lavoÂ
ratori alta grande industria non si concepisce senza una
chiara visione del problema internazionale. La vita e-
conomica e quella politica sono due aspetti d’un solo
fenomeno, che le classi lavoratrici debbono mostrare di
aver presente in tutta la sua interezza. Non si può conÂ
ciliare una politica liberista dell’Italia e una sua alÂ
leanza con le nazioni capitalistiche, detentrici di tutti
i monopoli. Il liberismo presuppone una vera emanÂ
cipazione politica da ogni gruppo egemonico e un riavÂ
vicinamento alle nazioni lavoratrici, con le quali siano
più facili gli scambi diretti e che meno abbiano a teÂ
mere della nostra concorrenza. Il liberismo1, come prinÂ
cipio. economico, non si può realizzare che in un monÂ
do politicamente libero. La nostra classe lavoratrice,
con oscura ma fedele intuizione, l ’ha affermato proteÂ
stando contro l ’ingiusto trattato di Versailles. Per riÂ
solvere il problema della rinascita nazionale bisogna
che i socialisti perfezionino questa toro onera, rendenÂ
dola da istintiva, cosciente e coerente, ed imponendola,
per l ’applicazione, tanto ai borghesi che dirigono le
fabbriche come a quelli che tengono il potere dello
Stato. Non è questa, la politica estera dei socialisti
-come la concepisce l ’onorevole T reves? ».
Deprezzamento della lira
Il prezzo di 100 lire italiane, alla borsa di Ginevra,
in franchi svizzeri può dare un concetto approsima-
tivo del deprezzamento della lira. Per non andare
troppo per le lunghe, ci limitiamo qui a notare menÂ
silmente i prezzi :
2 gennaio 1919 L . 7 4 .7 5 1 dicembre » » 4 4 .1 5 1 febbraio » » 7 6 .9 0 2 gennaio 1920 » 4 2 .0 0 1 marzo » » 7 4 .2 0 2 febbraio » )) 3 5 .9 0 1 aprite » » 6 6 .0 0 1 marzo » » 3 3 .4 7 4 maggio » » 6 4 .7 0 1 aprile » » 2 7 .2 0 2 giugno » » 6 4 .2 5 1 maggio » » 2 5 .2 5 1 luglio » » 6 7 .7 0 1 giugno » » 3 2 .1 0 1 agosto » » 6 3 .8 5 1 luglio » » 3 2 .8 7 1 settembre » » 5 7 .7 5 2 agosto » » 3 1 .3 0 1 ottobre )) » 5 6 .7 5 1 settembre » » 2 0 .2 0 1 novembre » » 5 2 .0 0Da questo specchio si vede che, con varie oscil-
lazioni, il prezzo della lira è andato ribassando nel ;
periodo di tempo considerato.
!
In esso furono presi vari provvedimenti, coi quali
I — si diceva — doveva essere impedito tale deprez- j
zamento. -Si fecero imprestiti, per -ritirare — promet- j
tevasi — la carta.-moneta ; ma poi non si ritirò niente ; ,
si crebbero le imposte, per pareggiare — dicevasi —
il bilancio dello Stato, che seguita ad avere un disa- j
vanzo non ben noto, ma certo molto grande; ci fu
un celebre Istituto nazionale dei cambi che doveva
fare miracoli, ma che, se non fece male, certo non
fece bene ; lo sostituì il « controllo » dei cambi c-
steri, tuttora in vigore, e pel quale si possono ripe- I
tere le stesse osservazioni.
L’ ECONOMISTA
3 ottobre 1920 N. 2422
Poiché il deprezzamento della lira è cresciuto, riÂ
mane dimostrato, colla massima evidenza, che tutti
questi provvedimenti non hanno avuto l ’effetto sperato
di scemarlo.
A ciò si rispose, mutando le previsioni, dopo la
smentita del fatto, che, senza di essi, il deprezzaÂ
mento sarebbe stato anche maggiore. Ad un simile
ragionamento, nulla si può opporre, sinché il prezzo
della lira non cada a zero, poiché, se fosse anche
di un solo centesimo, lo zero è peggiore. Ma, col
volere provare troppo, non si prova niente, ed ocÂ
corre che coloro, i quali assegnano certi effetti ai
provvedimenti trovino altre ragioni per suffragare la
loro opinione.
Tali ragioni non ci sono, e se ne hanno parecchie
contrarie.
E.’ stato detto e ripetuto, ed io stesso lungamente
ho scritto altrove, che solo coll’aumentare la produÂ
zione, o scemare il consumo, si poteva migliorare .1
prezzo della moneta. Si è fatto proprio l ’opposto;
quindi se è vera la teoria, doveva deprezzarsi la lira;
e poiché ciò è avvenuto, si ha una conferma della
teoria.
Come si è fatto l ’Opposto ?
La produzione è stata depressa direttamente dalla
giornata delle otto ore, dalla svogliatezza al lavoro deÂ
gli operai, dallo avere scoraggiato i capitalismi dal vol-
versi alla produzione, incoraggiandoli invece a ricorÂ
rere alla speculazione, al giuoco, dalle ostruzioni e
dagli scioperi industriali, che paiono ora divenuti
normali in Italia, dalle spese enormi di trasporto imÂ
poste davli alti e possenti ferrovieri, cal disordine dei
pubblici servizi, dalle ingerenze degli operai nella diÂ
rezione della produzione, dagli scioperi agrari e dalla
conseguente distruzione dei prodotti del suolo, dal
regresso dell’agricoltura che, colle invasioni delle
terre, e le requisizioni, legali del governo, arbitrarie
dei sindacati, i prezzi di imperio, volge ad uno stato
anti-economico ; dai sussidi detti di disoccupazione, coi
quali il lavoro è distolto da opere economicamen e
utili e consumato in inutili; e infine da molti altri
simili provvedimenti.
Indirettamente, la produzione è colpita dalle perÂ
secuzioni al capitale e dalle offese alla proprietà , diÂ
venuta oramai incerta e malsicura, sia per le ecÂ
cessive gravezze imposte dal fisco rapace, che ricorÂ
dano quelle della fine dell’Impero Romano, sia per i
privati sovvertimenti, che ricordano l ’anarchia medioeÂ
vale. Con la <( nominatività » dei titoli, le confische ed
altri simili provvedimenti, si prepara evidentemente
l ’esnropriazione dei « capitalisti ». Quale meraviglia
dunaue se questi procurano di porre in salvo ciò che
possono, e se ne va di mezzo la produzione? OcÂ
corre poi un’ignoranza stupefacente, della storia, od
una particolare inimicizia colla verità per credere, o
fingere di credere che la sicurezza della proprietà non
è stata sinora condizione indispensabile della prosperiÂ
tà economica. Si possono espropriare gli opifìci esiÂ
stenti, ma chi ne vorrà fare di nuovi sotto la minacÂ
cia di una futura espropriazione?
Rispetto al consumo, c e un fatto che sovrasta a
tutti gli altri ; quello cioè che l ’arbitrio dei governi e
dei popoli può molto pei salari e stipendi nominali,
poco o niente, almeno in generale, pei reali; i quali diÂ
pendono principalmente dalla produzione.
Per ottenere l ’aumento delle mercedi, si invoca il
caro vivere, Faumento essendo necessario perchè i
consumi popolari non scemino, anzi perchè aumentino.
M,a invece il caro vivere è indizio certo che essi debÂ
bono scemare, per mantenere l ’equilibrio tra produÂ
zione e consumo, se non si aumenta la produzione, o
non si pone termine agli enormi sperperi che vanno
commendo i governi. Per un poco di tempo, un po-
popolo si può sottrarre a tale necessità , consumando
i suoi capitali, non mantenendoli, non rinnovandoli ;
ma ner tal modo prepara maggiore depressione della
produzione, maggiori danni per l ’avvenire.
Si suole opporre che il mutamento dei salari e degli
Stipendi
sarà compensato da una riduzione del conÂ
sumo dei ricchi.
Ciò può essere vero, ma solo in ristretti confini ; da
prima perchè il consumo dei ricchi è poca cosa in pai-
ragone dei consumi popolari ; e poi perchè, sin ora. i
nuovi ordinamenti mutano bensì i componenti deila
classe dei ricchi, ma lasciano sussistere tale classe.
Oggi, per esempio, nella Russia sovietista i comÂ
missari de! popolo hanno sostituito la classe ricca deb
l ’ordinamento zarista; c ’è stata una riduzione generale
della ricchezza; ma la sproporzione tra il consumo di
un commissario del popolo e quello di un popolano
differisce poco dal'a sproporzione antica.
Può darsi, come dicono parecchi, che i « nuovi
temei », le « indispensabili trasformazioni sociali »
impongano i notati provvedimenti ; su ciò non intendo
qui discorrere ; _ osservo solo che vuol dire che quei
benedetti tempi e quelle eccelse trasformazioni imÂ
pongono la depressione della produzione, l ’inclinaÂ
zione ad un aumento dei consumi, e che, per conse- '
guenza, se non muta lo stromento che misura tali
fatti, come ii termometro il calorico, seguiterà il deÂ
prezzamento della moneta.
Qui tratto solo l ’argomento economico ; npp escludo
menomamente che considerazioni sociali e politiche
consiglino provvedimenti che condanna l ’economia;
ma affermo che. da! passato, si può trarre lo insegnaÂ
mento degli effetti futuri di simili provvedimenti.
Tali sono le conclusioni teoriche ; ora vedremo i
fatti, e fra un pòco di tempo, conosceremo se conferÂ
mano, o smentiscono le previsioni.
Vilfredo Pareto.
L ’ inganno dei compensi 0)
Non si csa in verità , dire che il Mezzogiorno, e-
sportatore di vino, uve, agrumi, frutta, ecc. debba
essere avvantaggiato da una politica la quale proÂ
vocherebbe indubbie rappresaglie dai mercati europei,
che prima della guerra assorbivano buona parte dei
nostri prodotti ; ma poiché si pretende che quella poÂ
litica sarebbe indubbiamente utile al paese nel comÂ
plesso, si afferma che il Mezzogiorno troverebbe un
bastevole risarcimento nelle migliorate vendite nelle
provincie del nord d’Italia, in lavori pubblici ad esso
largiti con abbondanza speciale, in agevolazioni ferÂ
roviarie e marittime.
Ora io ritengo che il Mezzogiorno sia concorde nel
respingere^ la politica dei compensi, che equivalgono
ad elemosine. E ’ la politica che ha inquinato per tanti
anni la vita pubblica italiana, che ha reso, per miseÂ
rà bili concessioni elettorali, tanti rappresentanti pronti
a passar sopra ai grandi interessi nazionali.
Questa politica corruttrice deve avere termine. Se I
il Mezzogiorno ha diritto ad una certa quota parte di
lavori pubblici, e se questi sono veramente utili al prtF- j
gresso economico del paese, fa d ’uopo compierli sen za
j
verun riferim ento a com pen si doganali.
Il rimboschiÂ
mento dell’Appennino, l'imbrigliamento delle acque
nel monte, la costruzione di laghi artificiali, la lotta 1
contro le paludi e la malaria, le bonifiche, le irrigaÂ
zioni le utilizzazioni delle cadute d’acqua, tutto ciò
il Mezzogiorno ha diritto di avere senza fare in cambio ;
alcuna
concessione nel. trattamento doganale del prò- |
pri prodotti esportati a ll’estero. Il diritto del MezzoÂ
giorno è condizionato esclusivamente alle possibilità j
finanziarie dello Stato, al costo dei prestiti pubblici, j
alla convenienza di distribuire equamente i lavori pubÂ
blici sul territorio nazionale, in guisa da spingere al
massimo la ricchezza del paese.
Del pari, se è utile adottare tariffe ferroviarie e
marittime di penetrazione a favore dei prodotti meri- !
Rionali nelle provincie del nord, quelle tariffe debbono |
essere adottate incondizionatamente. Sono dannose le !
tariffe le quali non dà nno all'erario nemmeno il rimÂ
3 ottobre 1920 — N. 2422
L’ECONOMISTA
537
borso del costo vivo del trasporto ; nè i consumatori
del nord od i produttori del sud, debbono volere l ’eÂ
lemosina fatta dai contribuenti. Ma se le tariffe speÂ
ciali. più basse di quelle generali — si intende che
prima della guerra, quando tutti i costi e i prezzi e-
rano più bassi, la tariffa generale poteva essere di 10,
mentre oggi, in mutate condizioni, è di 2 0 ; e la taÂ
riffa sarà speciale o di penetrazione quando stia, riÂ
spettivamente, al di sotto di 10 o di 20 — sono posÂ
sibili ed utili nell’interesse generale, il Mezzogiorno
deve averle senza dar nulla in cambio.
Sarebbe immorale che noi settentrionali dicessimo ai
produttori meridionali : noi consentiamo a consumare
i vostri vini, le vostre frutta, i vostri agrumi, e vi daÂ
remo a ll’uopo tariffe di favore, irrigazioni, opere pubÂ
bliche, strade, ecc., ecc., purché voi consentiate a
trattati di commercio, in conseguenza dei quali i vostri
prodotti saranno esclusi da certi mercati stranieri.
Perchè la nostra sarebbe una carità pelosa. Noi a-
vremmo l ’aria di comprare da voi i vostri prodotti a
buoni prezzi e di regalarvi per giunta lavori pubblici ;
mentre in verità vi impediremmo di vendere altrove
i vostri prodotti .a prezzi ancor migliori e vi costringeÂ
remmo a comprare da noi prodotti industriali a prezzi
più alti' di quelli che paghereste se li compraste dai-
l ’estero.
Questa non è, no, solidarietà fra nord e sud ; è diÂ
scordia civile, funesta e deleteria. La vera solidarietÃ
si ha quando ogni regione ha il suo, non è asservita a-
gli interessi altrui, e riceve dallo Stato ouanto le ocÂ
corre per spingere al massimo le proprie energie.
I protezionisti vorrsbbéro che i meridionali stenÂ
dessero a noi settentrionali la mano per ottenere, a guiÂ
sa di favore, quei mercati per.i loro prodotti, che essi
invece hanno ottenuto ed amplieranno di buon diritto,
perchè e se i oro prodotti saranno migliori dei proÂ
dotti concorrenti. Vorrebbero che essi ricevessero per
favore quei rimboschimenti e quei lavori che, se utili
al paese, essi hanno diritto' di ottenere dallo Stato.
Luigi Einaudi.
I prezzi all’ingrosso delle merci in Italia nell’agosto 1920.
Nella tabella allegata presentiamo i numeri indici
dei prezzi a ll’ingrosso di alcune merci nel nostro paeÂ
se nell’agosto 1920 (base la media dei prezzi nel
quennio 1901-905), colle consuete comparazioni con
gli analoghi dati anteriori e cogli indici dell’Econormsf.
La vera azione dei prezzi per i diversi gruppi di merci
appare dalle cifre sintetiche seguenti :
nuata : il marasma durato vari mesi specialmeme nel
commercio delle stoffe e degli articoli dir vestiario è
presso che cessato e il traffico è ripreso piuttosto atÂ
tivo.
Passando a considerare lo svolgimento dei prezzi,
lungo questo mese di agosto, rispetto alle derrate aliÂ
m entari
notiamo, accanto ai consueti lievi aumenti
Indice di fe b b r . 1920 V a ri a z .% ri sp e tt o a l mes e p re ce d en te Indice dimarzo
1920 V a ri a z .% ri sp e tt o a l mese p re ce d en te Indice dimagg.
1920 V a ri a z . / o ri sp e tt o a l m es e p re ce d e n te Indice digiugno
1920 V a ri a z % ri sp e tt o a l me «e p re ce d en te Indie e diluglio
1920 V a ri a z .% ri sp e tt o a l mese p re ce d en te Indice diagosto
1920 "S -2 ^ o«
« S s .5 © * ®•-
0.2o
ce æ « >'ZÇL,
. \ I ta lia , . .4 8 6 6
+04.8
458.5
+4.54
530.2
+8.64
535.0
+0.91
5 2 1 9
—2 45
534.8
+ 2 47
^ e r e d i i e Ldrni | In g h ilterra 2 9 0 .8 — 0 .4 8 301 6 + 3.81 2 9 6 8 — 0 .6 3 3 0 2 2 + 1 82 2 9 9 9 — 0 .8 0 2 8 7 . 6 — 4 .0 7 A l t r e d e r r alim \ ' '582 .2
+0.71
610.4
+4.84
728.2
+ 16.74
1 )7 4 6 .7 +251
742.7
— 0 54
745.6
+0 3 9
/ u u t.u iri.
diluì. ^ In g h ilterra 2 9 5 ,5 + 3 .3 9 3 0 4 .7 + 3.11 3 2 7 2 — , 0 .6 63 0 9 8 — 5.32 311 3 + 0 .4 8 3 0 9 . 0 — 0 .7 4
1018.2
+8.09
1 1 5 6 6
+ 14 45
1012.8
+ 10 72
895.3
— 11.60
915.4
+2 25
957.3
+4.58
m a t e r i e l e s s i l i j In g h ilterra 5 9 0 .3 + 9.21 5 9 4 .9 + 0 .7 8 5 6 3 8 — 1.21 5 1 2 .4 — 9 .1 2 5 1 8 8 + 1 25 5 0 4 . 2 — 2 811036.7
+26.69
1205.2
+ 16.25
1317.3
+8.07 1109.9
—15.74'1093.0
— 152
1157 9
+5.94
¿ .l i n c i . c in c u lili I In g h ilterra 3 1 3 .4 + 3 46 311 5 + 0.61 3 2 3 .9 — 1.09 3 2 2 .3 — 0.49 3 2 7 0 + 1.46 3 2 5 . 6 — 0 4 3 - , . \ I t a l i a . .522.7
+5.96
0576.
+ 1 0 20
619 4
+9 51
628.4
+1.45
639 .5
!+1.77
6 3 7 0
+ 0.39
n c uvane
.. j
In g h ilterra 3 2 2 .9+
5 .1 4 3 4 6 ,9+
5 .8 8 3 2 3 .8 — 3 ,2 2 3 1 1 .1—
3 9 3 3 0 8 2 — 0 93 3 1 0 . 9 — 0 .8 3.
. .\
I t a l i a . .701.0
+10.45
780.0
+ 11.72
830.3
+ 9.71
0 7 7 4 7— 6.69
772.4
— 0 80
795.9
+ 3 04
litui ce gen er. j
In g h ilterra 3 7 0 .9+
5 .0 4 9 3 7 .6
+
2 .3 5 3 7 2 .7 — 1.42 3 5 6 .7 — 4 .2 9 3 5 8 .0+
0 .6 3 3 5 2 . 0 — 1.68 (1) Cifra anteriore rettificata.L ’indice inglese complessivo segna ancora un anÂ
damento ribassista e corrisponde al livello minimo delÂ
la curva lungo il corrente anno. L ’indice italiano seÂ
gna invece andamento ascendente con un incremento
del 3% sulla cifra del mese precedente : quasi tutte
Ite merci, il cui prezzo è variato dalla fine di luglio,
hanno subito un rialzo più o meno sensibile. L ’« onda
di ribasso » ha appena increspata la curva dei prezzi
e senza essersi estesa in fatto a molte voci — si è
presto dileguata. Come i decrementi di quotazioni e-
rano avvenuti specialmente rispetto a merci oggetto
di vasta importazione, o esportazione, così per le stesÂ
se merci si hanno ora prevalentemente i rialzi: l'uno
e l ’altro movimento è la tardiva ripercussione dell’inaÂ
sprimento dei cambi. Sia sulle quotazioni delle divise
estere che sulle quotazioni delle merci opera la dilaÂ
tazione recente nella circolazione cartacea, che ha porÂ
tato il complessivo volume della massa di medio cirÂ
colante alla formidabile cifra di 20 miliardi : la dilataÂ
zione appare avvenuta nella circolazione così detta per
conto dèi commercio ( ?). La tendenza dei consumatori
alla astensione dagli acquisti si è ulteriormente
atte-negli indici per i grani e per l ’avena dovuta al graÂ
duale rialzo mensile nei prezzi di requisizione, un auÂ
mento assai più marcato per il granturco co ll’entrare
in vigore del nuovo prezzo di requisizione dell’inco-
mineiato raccolto, prezzo fissato in via normale a
L. 90 il quintale. Per il bestiame bovino nella prima
parte del mese è continuata la tendenza debole con
qualche falcidia nei prezzi essendo sempre esteso
l ’afflusso delle offerte: nella seconda parte si è avuta
una tendenza più sostenuta col maggiore consumo di
bestiame da macello, provocato dal regime di libertà :
sul mercato di Milano per i buoi di 1. qualità a peso
la chiusura ha luogo come nel mese precedente a
L. 5 ,4 5 il kg; riguardo ai suini si constata in alcuno
mercati una certa ricerca di grassi e di lattonzoli, menÂ
tre la deficienza di mangimi deprime la domanda dei
I J M O I C E Ì D E I P R B J Ì 5 3 5 I 1> I J j
Anno 1 9 1 3 molla
Anno
1914Anno 1915
Anno 1916
Anno 1917
A n n o
1 9 1 8
giugno dicembre giugno dicembre giugno dicembro giugno dicembre marzo giugno dicemb !1. Carni e cereali:
I
.grano duro . . . .
130 4 124 . 9 — — . — 2 4 3 . 8 2 4 8 . 3 253 . 6 3 0 3 . 2 3 0 6 . 8 31 0 . 4 4 2 5 . 2grano tenero . . .
115 0 109 . 0 145 . 6 145 . 1 183 . 6 162 . 3 149 1 152 . 8 186 7 189 1 191 . 5 2 4 9 . 5r i s o ...
12G 6 118 . 7 115 . 9 109 . 0 118 7 116 .1 145 . 8 145 . 8 2 07 . 9 2 0 7 . 9 20 7 . 9 2 4 5 . 7avena ...
111 6 111 . 3 153 . 6 165 . 0 158 3 154 . 3 159 . 6 159 . 4 197 2 199 . 6 20 2 . 0 2 4 6 . 8granturco . . . .
103 9 105 . 4 146 . 8 165 . 6 198 . 4 165 . 6 ; 182 . 0 185 .5- 2 2 8 . 0 2 32 . 7 23 7 . 4 2 8 3 . 6f a r i n a ...
112 5 109 . 5 134 . 5 140 . 6 166 6-- -
— —.--
__
__pesta alimentare .
118 8 111 . 2 124 . 5 120 . 3 152 3 156 . 3 158 . 3 154 . 0 154 3 154 . 3 154 . 3 17 3 . 0carne bovina . . .
124 8 129 6 114 . 7 180 . 2 2 1 6 6 2 1 6 . 6 2 2 8 1 3 03 . 7 3 4 6 2 3 4 8 . 5 4 2 3 . 3 4 2 3 . 3carne suina. . . .
133 0 123 4 123 . 4 148 . 0 156 3 201 . 5 2 6 3 2 3 45 4 3 8 4 7 3 8 4 . 7 38 4 . 7 5 2 8 . 9baccalà ...
125 4 — 165 . 3 172 1 2 53 1 2 4 6 . 3 3 1 7 . 2 3 67 8 8 9 7 6 8 9 0 . 5 1008.
1 7 0 8 . 6In d ic e d el gruppo.
120 2 115 . 9 136 0 149 . 5 178 2 184 . 8 2 0 5 7 2 29 8 32 2 9 3 5 3 . 8 3 3 5 . 5 3 6 5 . 0In d ic e inglese. . .
113 1 142 8 163 . 6 179 4 197 . 8 2 5 8 . 8 2 8 6 5 25 7 3 2 4 7 . 6 2 54 . 8 2 6 0 . 6 II. Altre derrate alimentari:o l i o ...
133 6 135 0 123 6 125 . 5 154 0 169 . 2 182 . 6 2 28 . 2 2 6 6 2 2 6 6 2 2 66 . 2 3 4 2 . 3b u r r o ...
115 7 93 5 117 9 126 1 146 4 150 . 5 138 . 3 2 19 . 6 2 4 4 0 2 4 4 0 3 25 . 3 3 5 3 . 8formaggio . . . .
107 0 118 3 126 1 118 3 118 3 140 . 6 128 0 159 1 159 1 174 6 194 . 0 1 9 4 . 0' ca ffè ...
178 7 154 8 157 0 154 8 171 7 2 1 0 . 6 21 2 2 2 85 5 — 2 9 7 4 4 22 . 3 4 6 9 . 6zucchero . . . . .
101 6 100 3 100 7 104 6 108 5 116 . 4 176 9 2 38 3 26 2 0 2 6 7 8 2 67 . 8 3 4 9 . 9lim o n i...
2 3 5 2 146 0 82 9 8 6 8 86 8 86 8 108 2 — '__ _!_ __mandorle...
201 2 23 3 7 148 8 159 8 20 9 8 193 5 172 4 2 05 5 2 12 2 2 08 8 2 95 0 3 3 1 . 5vino romano . . .
128 6 — 99 2 104 5 167 9 2 59 6 2 38 1 2 07 5 22 2 8 2 22 8 2 5 6 . 6 4 8 8 . 4vino pugliese . . .
112 9 80 0 122 1 141 0 33 2 5 4 2 5 1 431 4 451 7 478^ 0 5 1 0 9 581 .1 * 8 1 7 . 9In d ic e d el gruppo.
146 1 132 7 119 8 124 6 166 2 194 7 198 7 2 49 4 2 7 6 5 2 7 4 1 3 26 0 4 1 8 . 4In d ic e in g lese. â– . .
115 0 138 2 142 7 148 7 173 3 184 3 2 17 . 5 . 2 2 8 7 2 3 2 3 259 2 2 6 0 . 8III.
Materie tessili :-cotone americano.
122 3 132 2 87 1 108 9 152 5 172 0 2 7 4 9 5 14 6 67 7 6 9 4 6 5 1044 2 1 0 44. 2cotone indiano . .
135 8 110 5 79 4 104 5 149 7 162 7 2 4 6 4 4 39 0 6 7 7 6 6 77 6 677 6 6 7 7 . 6l a n a ...
126 6 ——
195 5 2 36 8 2 4 5 9 3 2 2 4 3 22 4 3 2 2 4 34 2 2 3 42 2 3 4 2 . 2canapa ...
128 1 113 5 140 1 160 2 193 5 2 5 6 7 3 3 4 8 4 18 6 8 3 7 2 731 8 731 8 7 3 1 . 8seta greggia . . .
105 8 110 7'--
91 9 143 8 160 9 2 1 5 7 2 49 9 3 02 4 3 4 9 2 3 880
3 4 2 . 4organzini...
105 2 111 0—
9 6 7 145 5 166 5—
281 4 2 7 6 1 32 7 3 3 5 4 1 3 6 7 . 5In dice del gruppo.
120 6 115 6 102 2 126 3 170 3 194 1 2 7 8 8 371 0 5 1 5 5 5 6 2 4 5 89 8 5 8 4 . 3In dice inglese. . .
123 2ibi
8 120 2 146 2 158 8 2 24 9 2 8 8 2 3 3 6 9 3 5 5 4 362 3 361. 1 IV. Minerali e Metalli:carbone Cardiff. .
134 6 124 0 181 4 2 8 9 2 59 0 3 7 9 5 6 1112 1 1146 3 1317 5 1539 9 1539 9 3 4 2 . 2carbone Newport .
136 3 121 4 182 1 301 7 61 5 8 7 9 4 3 1166 2 1195 9 1374 4 1605 5 1605 5 3 5 7 . 0ferro ...
9 9 6 98 4-- -
-- -
— — — —___
ghisa...
125 4 104 8 133 0 194 3 2 86 4 3 8 8 6 4 2 9 6 61 3 7 8 3 8 7 8 69 3 8 69 3 3 2 7 . 3ram e...
109 3 94 6 103 0 153 1 178 1 2 7 0 0 3 5 0 7 4 0 6 4 381 4 3 92 5 431 4 3 9 5 . 2zinco...
112 7 101 0 127 6 5 3 8 0 5 17 8 4 4 5 5 4 45 5 5 3 0 1 5 6 3 2 571 5 662 5 7 2 2 . 9piombo...
153 3 152 2 168 6 2 2 9 8 2 77 5 3 2 8 2 3 5 8 1 7 7 5 8 1119 0 1193 6' 1193 6 9 5 4 . 9zolfo...
96 8 96 8 98 8 115 7 131 7 195 5 3 0 3 3 3 89 1 5 0 0 8 5 0 8 8 5 22 8 5 4 6 . 7In dice del gruppo.
121 0 111 7 142 1 2 6 0 3 371 1 4 59 7 5 9 4 2 7 22 5 8 7 0 7 9 5 4 6 9 7 5 1 5 2 0 . 9Indice inglese. . .
117 9 119 0 156 0 177 9 2 2 3 8 20 6 1 2 1 0 4 2 0 9 9 2 09 0 2 15 4 216. 5 V. Altre merci :petrolio...
62 4 61 4 61 4 6 5 1 72 6 8 0 . 7 8 9 . 3 123 7 1 4 6 . 0 161 9 190 7 204. 1leg n am e...
132 0 132 0 138 5 2 2 4 9 3 3 2 . 5 371 .6 3 7 1 . 6 4 8 7 9 6 1 7 . 3 6 9 7 . 0 9 45 9 1085. 4mattoni...
103 2 100 0 105 8 129 8 166. 6 2 1 0 . 4 2 1 0 . 4 3 1 5 . 6 4 5 5 . 9 6 1 3 . 7 6 1 3 . 7 613. 7calce...
120 2 111 8 119 5 149 0 186. 3 2 3 4 . 4 2 3 4 . 4 3 9 0 . 6 5 7 2 . 9 5 7 2 . 9 6 25 0 625. 0solfato di rame . .
104 4 9 7 9 99 1 139 8 2 4 6 . 1 2 7 4 . 0. 2 5 4 . 9 2 5 4 . 9 4 0 0 . 6 4 0 0 . 6 4 1 5 . 2 415. 2fien o ...
128 0 105 3 125. 2 135 9 176. 7 1 9 0 . 3 2 7 1 . 8 2 7 8 . 6 2 6 7 . 1 2 7 3 . 2 2 5 8 . 2 3 4 9 . 3cuoio...
1 7 5 . 2 145 5 144. 0 2 3 6 . 7 2 6 2 . 4 2 6 8 . 1 2 7 3 . 8 2 2 8 . 2 2 2 8 . 2 2 2 8 . 2 2 2 8 . 2 2 7 3 . 8Indice del gruppo.
117. 9 107 7 113. 4 1 5 4 . 5 2 0 6 . 2 2 3 2 . 8 2 4 3 . 7 2 9 7 . 1 3 8 4 . 0 4 2 1 . 1 4 6 8 . 1 509- 5In dice inglese. . .
110. 2 137. 3 1 5 5 . 8 169. 7 2 0 3 . 0 2 2 2 . 4 2 5 5 . 7 2 6 9 . 7 2 6 3 . 3 2 7 6 . 1 2 6 7 . 4In dice generale . .
126. 0
117. 0
119. 7 161. 3 214. 8 242. 8 294. 6
362. 9
459. 3
496. 8
523. 5
468.9
Indice inglese. . .
115.9 I
127. 3 1 4 7 . 7 165. 1 191 . 5 2 2 3 . 0 2 5 6 . 6 2 6 5 . 7 2 6 6 . 0 2 7 7 . 5 2 7 7 . 0Circolaz. totale (1).
2 6 9 8 3 5 9 3 4 6 2 2 5 0 5 0 5451 6 3 3 0 7 2 7 6 1 0 2 6 6 1 1 0 1 5 12 1 8 4 14087Cambio sulla
Sviz-zera (2)
. . . . 106. 6 101. 5 1 1 1 . 9 1 23. 7 1 2 1 . 1 1 3 5 . 5 143. 8 1 8 9 . 9 1 9 7 .1
2 3 0 . 8 1 2 9 . 5Cambio sull’Inghii-
( 3 )3 ottobre 1923 - N. 2422
L’ ECONOMISTA
539
M E R C I A L I v ’ I I V G R O S S O
A n n o 1 9 1 9
A n n o 1 9 2 0
1 7 3 . 0 4 2 3 . 3
febbraio marzo
aprile
maggia giugno
luglio
428.7 430.5 432.3
434.1 435.9
505.4
252.0 253.2 254.4 255.6 256.8 304.3
245.7 245.7 245.7 245.7 245.7 245.7
295.1 295.1 362.2 362.2 362.2 362.2
286.1 287.4 288.6 289.9 291.1 292.4
---
--.
— ! -
——
luglio
agosto settembre ottobre | novembre ! dicembre { gennaio febbrai) j marzo | aprile j maggio
giugno
agosto
3 ottobre 1920 — N. 2422
I
|
consorzio. •—• Per i latticini i prezzi sono orientati
j a ll’aumen'.o : il burro a Milano è salito via via lungo
questo mese, da L. 14.80 a 16 il kg : per il formaggio
reggiano sullo stesso mercato permane formalmente
; invariata la quotazione di L. 10 il kg, mentre a Genova
! ¡1 grovriera è salito via via sino a L. 1340 in media al
j
quintale. Per i vini il commercio è proseguito piutto-
j
sto calmo con scarsi affari nel vino vecchio e con man-
j canza ancora di operazioni sulle uve e sui mosti del
prossimo raccolto : per i vecchi vini sono perdurati i
prezzi sostenuti per le scarse disponibilità dei tipi
migliori, mentre si avvertono sensibili ribassi per i
tipi deboli. Per Polio di ulivo prevale la tendenza al*
|
l ’aumento : le quotazioni prevalenti si aggirano in-
! torno a L. 1500 per le qualità extrafìné e L. 1450 per
quelle mangiabili. Invariati i prezzi del caffè e dello
zucchero. Rispetto a derrate non incluse nei nostri calÂ
coli, dobbiamo registrare nuovi aumenti nel prezzo delÂ
le uova, sia per la diminuzione stagionale di produÂ
zione che per la esportazione che si va svolgendo verso
1 estero:, la quotazione media per migliaio è salita lungo
j il mése a Roma da L. 467 1/2 a 590 ; per i legumi e
gli ortaggi è segnalata come prevalente la tendenza
al rialzo : per i fagioli bianchi, data la scarsità del rac-
|
colto, la quotazione del mercato genovese è passata
i da L. 182 1/2 a 205 il quintale. C oll’inasprimento
del cambio i prezzi del cacao si sono alquanto elevati ;
_ j ■! S. Thomè sup. è salito a Genova a L, 795 il quintale
sul mercato inglese prevale la tendenza debole, sia
pel cacao, che pel caffè e il thè; l ’olio di seme di’ lino
a Genova è salito da lungo il mese da L. 720 a 850 :
anche in Inghilterra si svolge un movimento di ascesa
i sugli oli di semi ; in ulteriore sostegno la conserva
di pomodoro ; stazionario il prezzo dell ’alcool.
Come appare dagli indici sintetici e analitici, per le
materie tessili prevale la tendenza ascensionale. Per
il cotone sul mercato internazionale è continuata la deÂ
bolezza fra le svariate oscillazioni nei prezzi : a dare
! un tale orientamento al mercato ha contribuito special-
I mente il rapporto del ministero di agricoltura degli Stati
Uniti indicante un ulteriore miglioramento nella condiÂ
zione del raccolto per il mese di luglio (indice 74,1 J
fronte a 1 0 ,1 ): sempre sul mercato internazionale c
la riservatezza degli acquirenti e la scarsità degli af
fari : nel movimento dei prezzi in America e in InghilÂ
terra il ribasso si è svolto deciso lungo gran parte del
mese, dando poi luogo ,a una certa ascesa negli ultimi
giorni; per i cotoni pronti a Liverpool, il middling ameÂ
ricano è passato lungo il mese da den. 2 5 .5 6 peMibbra
j a 23,42, per l ’egiziano bruno da 67 a 69 e per l ’indiaÂ
no omra da 15,25 a 14; le quotazioni cif. Genova seÂ
gnano ancora ribasso per il cotone americano e rialzo
per 1 indiano; nella traduzione in moneta nostra l ’ina-
; sprimento del cambio opera un senso rialzista : il pr ezzo
per kg. dei filati di cotone americano in Italia secondo
! g*i accertamenti della cotoniera è stato di L. 27 al kg.
! nella Prima settinama del mese, di L. 26.70 nella seÂ
conda, di 27,71 nella terza e di 28,10 nell’ultima.
I Per le lane la XV. serie delle aste londinesi è stata
segnalata da un afflusso di domande assai superiore
|
a ll’aspettativa : specialmente forte la richiesta delle
belle qualità per pettine per le quali i prezzi raggiun-
| sero un aumento del 10% sulle quotazioni precedenti :
1 aumento è stato del 5% per le incrociate dei tipi
migliori ; sebbene sia noto che le disponibilità monÂ
diali sono assai rilevanti, la tendenza del mercato si è
j fatta più sostenuta. In Italia la quotazione di Roma per
la sopravissana ha raggiunto L. 2500 il quintale : a
Genova la lana lavata bianca di Sardegna è salita da
L. 2225 a 2625 il q. Stazionaria la canapa. Per la seta
il risveglio di affari, che già si accennava alla fine di
Luglio, dopo il lungo marasma, si è rivolto accentuato
in agosto, stimolato dall ’inasprimento nei cambi : si è
verificato un notevole movimento di speculazione al
rialzo, infrenato però dalla pesantezza del mercato giapÂ
ponese e dalla esiguità della domanda americana : le
quotazioni hanno pertanto subito sensibili migliorie e
pur restando ancora molto lontano dai livelli altissimi
raggiunti nel marzo-aprile.
Passando ai m inerali e m etalli, grave si presenta la
tendenza al rialzo sul nostro mercato per il carbone, proÂ
vocata sia dall’aumento nei cambi sia dall’annuncio delÂ
lo sciopero inglese; sia in Inghilterra che negli Stati
Uniti le disponibiltà sono scarse e le prospettive diffiÂ
cili e da noi la situazione è piuttosto seria, essendo moÂ
desti i depositi ed esigui gli arrivi : le quotazioni di G eÂ
nova sono salite via via da L. 605 a 672 1/2 per il Gar-
diff e il Newport e da 625 a 670 per l ’americano da
macchina. La tendenza al rialzo è continuata sul merÂ
cato inglese dei metalli, ma senza grandi spostamenti .-
la tendenza si è venuta manifestando fra oscillazioni vaÂ
rie per il rame, lo. stagno, il piombo, pur senza grande
animazione di affari; stazionari il nikelio, l ’alluminio, il
mercurio, in ulteriore ribasso l ’antimonio: in ulteriore
aumento l ’argento sino a den. 58 3/4 dopo ampie oscilÂ
lazioni. Da noi la seconda parte del mese è segnalata
da una. tendenza decisamente rialzista pei metalli, coÂ
me appare dalle quotazioni seguenti della borsa di
Genova.
Bande stagnate IC 5 1 x 3 5 fogli
31 lug. 7agos. 14 ag. 21 ag. 28 ag. 112 per cassa . . . . L. 295 295 275 270 275 Zinco in pani, 1» fusione per Q . 335 320 310 325
320 Stagno in pani.m arcaStrettoperQ . 2275 2225 2380 2375 Rame raffinato in panetti » 800 800 815 820
850 Piombo in pani, 1° fusione » ! 255 255 260 265 270 Antimonio regolo in pani » 300 300 290 295
Stazionario il prezzo dello zolfo raffinato.
Per le m erci varie, prendendo in considerazione anÂ
che voci non incluse nei nostri calcoli, notiamo perÂ
durare generale la calma nel mercato del fieno, contiÂ
nuando l ’astensione dei consumatori di fronte agli altri
prezzi richiesti dai detentori : le quotazioni pel magÂ
gengo si aggirano intorno a L. 40 nei vari mercati,
in . iaLv, la paglia, data l 'esiguità della nuova produÂ
zione fra le materie di uso agricolo ; il solfato di rame
mostra accentuata la tendenza al rialzo superandosi di
nuovo il livello di L. 3 00 il quintale; presso che staÂ
zionario il solfato ammonico nazionale a L. 2 6 0 -2 § 5 ;
stazionaria anche la calcio cianamide a L. 14 0 ; iri
rialzo il nitrato di soda sino a 175-180 coll’inaspriÂ
mento del cambio. Di nuovo in progresso i legnami.
L rispetto ai materiali da costruzione, notevole l ’ulteÂ
riore ascesa del prezzo dei mattoni a Roma sino~a
u 220 il mille (contro 150 in gennaio), cioè a un liÂ
vello quintuplo di quello anteriore alla guerra StaÂ
zionari i combustibili vegetali, il petrolio. Sempre deÂ
bole la tendenza del mercato dei pellami così in Italia
come a ll’estero.
Riccardo Bachi.
3 ottobre 1920 — N. 2422
L’ ECONOMISTA
541
t .-X I ) 1 C ! 3 > K I
1 3X C O M P B X S Q D E L L E A Z I O N I
05 00 'o S ■di compensoPREZZO SOCIETÀ "2 Ja “ S g-Scu •- <v.c
2
'*5 'O
Cap it a le S die . 19 19 • d ic em b re 1919 (1) agosto 1920Istituii di Credili
Banca d’Italia
1 0 2 .1 180 1470 1340Commerciale
1 2 6 .3 2601170
9 7 0Ital. di Sconto
9 3 . 3 315 6 20 5 5 0Banco di Roma
1 0 2 .5 150 116 110Cred. Italiano
1 2 2 .1 200794
6 7 6lst. It. cred. fon.
9 5 . 5 40 5 1 6 4 7 5In complesso
1 0 9 .3 6 1145 — —Ex-ferrovieri
Mediterranea
8 2 . 7 106 2 2 0 178Meridionali
. . 9 7 . 3 191 5 2 4 4 2 4In complesso
9 2 . 0 9 2 97 — —Trasporli terrestri
Naz. ferr.tram.
9 3 . 3 8 140 130Tranv. romane
8 6 . 4 8 166 135Union. Genova
7 3 . 4 23 4 2 6 2 50Veneta costr.
9 0 . 4 24 170 170Soc. tor. tram.
9 8 . 3 6 2 4 0 2 0 0Comp.ff. sarde
— 24 2 2 6 23 0In complesso
— 93 ——
Trasporti marittimi
LlcydSabaudo
1 0 9 .6 60 4 2 0 3 60Nav. Generale
1 0 1 .3 180 7 4 0 67 0„ Alta Italia
1 0 7 .9 15 4 6 0 3 60In complesso
1 0 3 .6 4 2 55—
-Coline
Cot. Cantoni.
1 1 6 .9 12 6 9 0 730„ Valseriana
1 2 2 .7 10 3 5 6 5 70„ Veneziano
1 3 9 .1 17 128 196Cucirini Coats
1 0 8 .6 18 190 2 2 0DeAngelitess.
1 1 7 .8 25 3 5 8 450Manifatt. Tosi
1 3 1 .8 9 2 2 4 196„ già Muggiani
—
9 2 3 0 3 2 6In complesso
1 1 9 .8 4 100—
—io ta
Jutificio Costa
1 0 0 .0 2 120 2 0 0„ di Spezia
9 1 . 7 0 110 134In complesso
9 5 . 0 5—
—
Lam
LanificioRossi
1 0 6 .5 22 1650 1500»
Targetri
9 6 . 0 6 2 4 0 260Manif. Borgos.
1 0 4 .0 5 5 2 0 600Lanif.Givardo
_
4 6 00 8 50In complesso
1 0 4 .0 6 37—
Uno e tin a ia
Lanif. canapa
1 2 1 .8 15 4 7 0 620In complesso
1 2 1 .7 6 15 — —Seta
Filatura case.
1 6 3 .6 15720
850Tess. Bernasc.
1 3 0 .5 9 120 156 OptIn complesso
1 4 7 .9 5 19 — —Minierò
E lb a
... 8 6 . 4 75280
2 06Montecatini.
. 1 1 2 .8 75 164 168Monteponi
. . 1 0 2 .4 8 8 4 0 ' 80 0Miniere antim.
— 6 74 54Lignitifere.
. . ,--- 7 140 110In complesso
1 0 4 .4 6 171 — -rrSbernrgiche
Terni
... 9 8 .1 100 1060 7 50Uva
... 8 7 . 4 3 00 2 08 140Metallurg. It.
9 1 . 0 40 142 100Voltri
... 8 2 . 9 12 3 4 0 3 40Gregorini
. . . 7 5 . 2 60 136 90In complesso
8 7 . 9 3 512 •--- —M ette nicho
Ansaldo
. . . . 91 .5 5 0 0 2 1 4 160'B r e d a
... 8 1 . 2 100 2 68 2 1 0Miani e Silves.
8 9 . 9 40 112 84Off. Reggiane
9 7 .1 36 50 36Sesto S. Giov.
9 6 . 9 5 126 118Moncenisio . .
— 2 0 70 60di Savigliano.
— 15 100 9 50In complesso
9 0 . 2 3 7 16 — — I n d i c e agosto 1920 SOCIETÀ1) È indicato in neretto il prezzo di compenso di die.
9 1 . 2 8 7 . 5 8 8 . 7 9 4 . 9 8 8 . 8 9 2 .1