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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.47 (1920) n.2405, 6 giugno

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(1)

L ’ ECONOMI STA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI Direttore : M. J. de Johannis

in n o XLVI1 ■ Voi. L1

Firenze-Rom a, S Giugno 192 0

j F IR E N Z E : 31, V ia della Pergola 11

j ROMA : 5 6, V ia G regoriana

. 2405

1920

Alcune combinazioni che abbiamo potuto stipulare con periodici che andremo assorbendo nel corso del­ l’anno prossimo ci permettono di riportare ¡’Economista al numero di pagine che esso aveva prima della guerra e di completarne quindi in modo notevole la redazione ; la circolazione, per effetto delle fusioni accennate, verrà ad aumentare tanto da superare di gran lunga la somma delle tirature dei periodici congeneri. I miglioramenti accennati, che dobbiamo alla fedele assistenza dei vecchi e nuovi lettori, cui siamo altamente riconoscenti, po­ tranno essere attuati solo col mese di luglio a causa di difficoltà tipografiche.

BIB LIO TECA D E “ L ’ EC O N O M IS T A „ Stu di Economici Finanziari e Sta ti s ti c i

pubblicati A cura de L ’ ECO NOMISTA 1) Fe l i c e Vinci

L ’ E LA S TIC IT À ’ DEI CONSUMI

con le sue applicazioni ai

consumi

attuali

e

prebellici

! = L. 2

-2 ) Gae ta n o Zinca li

0i alcune esperienze metodologiche

tratte dalla prassi della statistica degli Zemstwo russi

j __________________ = L . 1 =

3) Do t t. Ern est o San toro

Saggio critico su la teoria del valore

nell’economia politica

_______ _________ = L 4 = = _____________ ___ 4 ) Aldo Con te n to

Per una teoria induttiva dei dazi

sui grano e sulle farine

I ______________ = L- 2 ==

I n v e n d i t a p re s s o i p r in c i p a l i l i b r a i - e d i t o r i e p re s s o J 1 A m m in is tra z io n e deli* E c o n o m is ta — 56 V ia G re g o ria n a

R o m a. ’

S O M M A R I O :

PARTE ECONOMICA.

Difendiamo il credito (C. T.I. Prestiti britannici a paesi diversi. Costo della vita a Roma e Milani.

I prezzi a ll’ ingresso delle merci in Italia nsll’a irila 1920 (R . Ba c h i). RIVISTA BIBLIOGRAFICA

FINANZE Di STATO

S itu a z io n e d e l T e s o ro . — B ila n c io d e llo S tato . NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE

P re z z o d e l l ’a r g e n to .

S itu a z io n e d e g li I s t i t u t i d i C re d ito

P A R T E E C O N O M I C A

Difendiamo il credito.

I nostri lettori ben sanno perchè ci sia consentito in ! ogni questione anche delle più delicate di dir - una p a ­ rola serena e sincera. Non ci fa velo, pregiudizio alcuno, e il pensiero nostro non è chiuso aha disciplina rigida di j una scuola, nè rifugge dal considerare con interesse e senza prevenzioni, qualunque idea onestamente propugnata nè si ostina a rimanere immobile, in una società che conti- il nuamente si evolve e trasforma. Appunto p r questo, preoc­ cupati come siamo unicamente degli interessi superióri del !j paese, trattiam o volentieri di un argomentò di ordine ge­ nerale che, come pochi'altri, ha radici profonde in tu tta la vita sociale.

Dato, lo sviluppo immenso che, nelle forme più diverse, li ha assunto il credito, e dato che esso, come è stato il prò- , pulsore di tanto progresso e di una trasformazione radicale dell’organismo economico è ormai la base indispensabile : del lavoro, delle industrie e dei commerci, dobbiamo es­ sere giustamente preoccupati, per ogni evento, per ogni jj circostanza che direttamente o indirettamente nuoce, smi- ! nuisce o turba la serenità di ambiente che occorre, accioc­ ché il credito permanga e s’accresca, onde ogni sana ini­ ziativa sia incoraggiata e vengano diminuite le difficoltà ì fra bisogni e mezzi, migliorati i rapporti fra capitale e jj lavoro dimostrando così, che non è affatto vero, esservi

j

fra questi, un contrasto insanabile. Ebbene, da qualche tempo a questa parte, gravi turbamenti dell’ordine pub­ blico. atteggiamenti od orientamenti di alcune classi, po­ lemiche giornalistiche non sempre serene, il degenerare del senso di responsabilità, ecc. vanno gettando un’ombra di preoccupazione sulla sicurezza del credito rendendo così !i i risparmiatori, forse restii e diffidenti. Questo proprio in

jj

un momento in cui è della massima necessità materiale e ¡1 morale, che le fonti del credito si accrescano, che irispar- !’ miatori grandi e piccoli intensifichino le virtù della pre- j videnza e della prudente economia, sì da seguirne un tenore di vita più austero e modesto, ed un aumento nulle di­ sponibilità delle, banche, pressate da infinite richieste e impari alle infinite necessità del momento.

Le classi operaie, ed anche altre, poco colte o illuse, li che hanno del capitale una concezione catastrofica, do­ vrebbero seriamente riflettere, che le continue agitazioni, le ! violenze a cui sottopongono la libertà del lavoro e quella jj individuale ed anche la proprietà privata, si risolvono, in definitivi', in loro danno e della borghesia più modesta, sia perchè l’arresto e incaglio della produzione determina un aggravio di spese e quindi un maggior costo dei pro­ dotti, sia perchè il capitale e il risparmio rimangono gra­ vemente scossi e sfiduciati, e quindi invogliati a ritrarsi da ' forme di impiego, che essi, avrebbero invece interesse a vedere aumentate, per rincremento che dànno al lavoro e j; alla produzione.

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262 L’KCONO;MISTA 4 g iu g n o 1920 N. 2405 può. astrarre dalla necessità di un capitale iniziale e di

esercizio e della sua rimunerazione'? Noi crediamo, che il successo dell’ultimo prestito Nazionale, sia in parte dovuto alla preferenza, che si è andata diffondendo, per gli im­ pieghi de tout repos, di fronte a quelli normalmente più redditizi e seducenti, ma attualmente screditati dalla indi­ sciplina delle maestranze, da crisi di sottoproduzione, dal­ l’anarchia dei servizi pubblici, e da uno spirito di... appro­ priazione indebita. Gli operai, dovrebbero anche riflettere, che non è affatto preclusa, a nessuno di loro — purché j provvisto di accorgimento, di capacità e spirito di iniziativa — la via per divenire dirigenti e proprietari. Se si facesse un’indagine statistica, noi riteniamo per certo, che risul­ terebbe evidente come buona parte dei passati ed attuali j industriali e proprietari, hanno, non lontana origine, nelle

pure fonti del lavoro.

Per contro, dobbiamo dire alla classe capitalistica e di rigente, che occorre scongiurare, prevenendo con concessioni ; j liberali ed equanimi, ogni movimento, ogni contrasto; che ; occorre dare il senso della persuasione, che non si è pervasi j| da un senso egoistico e di esoso sfruttamento che vi sono j| delle vere impossibilità materiali all’accoglimento di certe richieste; per questo, è forse desiderabile che le maestranze || siano più intimamente nella vita della azienda, onde pos- ; sano constatare o rendersi conto delle reali condizioni e | necessità, e riconoscere, che il profitto riserbato al capitale, i j è equo e modesto; che di fronte ad illusoria e per, forza ; di cose, modesta partecipazione agli utili, è da preferire ! una riduzione del prezzo dei profitti.

Bisogna anche, non dar motivo a certe critiche e pole­ miche — come quelle recenti per la cosidetta scalata alle Banche e per l ’aumento di capitale della Banca Commer­ ciale — perchè danneggiano il buon nome degli Istituti di Credito, ed inducono a ritenere, che in essi, possano aver predominio gruppi di azionisti, aventi interessi propri da tutelare e far prevalere. Non è detto, che per questo solo, si debba dedurre che tali interessi sono in contrasto con j quelli degli altri, e che si tramino operazioni a danno del ,

pubblico in generale e dei clienti in particolare ; ma è bene tuttavia, che le direzioni delle Banche maggiori, special- mente, evitino di dar appiglio a campagne che possono es- | sere sfruttate per fini politici.

Il recente decreto, che ha stabilito la nominatività delle azioni degli Istituti di Credito, gioverà certo a rendere meno facile l’accaparramento. in poche mani, di gran nu­ mero di azioni, e il tentare certe speculazioni discutibili; forse, dovrebbe essere integrato, da una prudente lim ita­ zione del numero delle azioni, che può essere posseduto da una medesima persona. In tal modo, le nostre grandi Banche, che pure hanno molti titoli di benemerenza, po­ trebbero, con più libertà e facilità, regolare la propria condotta, secondo gli interessi generali del Paese, che non v’è ragione, perchè siano in contrasto, con quelli dei pro­ pri azionisti e clienti. È così imponente, il raggio di azione i e l’influenza che tali Istituti possono avere in tutto il campo economico, e per riflesso anche in quello sociale, che ogni prudenza non sarà mai eccessiva e l’oculatezza, anche formale, mai troppa.

Torna a proposito, un breve accenno, alla recente agi­ tazione dei Bancari, i quali compresero, fra le proprie ri­ vendicazioni, principi miranti ad una eccessiva ingerenza negli Istitu ti, dimostrando così di non avere una giusta concezione degli organismi di cui fanno parte, della loro j particolare natura e delicatezza. Essi dimenticarono infatti, j che le Banche vivono e progrediscono non tanto col pro­ prio capitale (ben poca cosa di fronte all’entità delle ope­ razioni) quanto con quello che grandi e modesti capitalisti e risparmiatori ad esse affidano; e ciò è possibile, fino a quando la fiducia che questi hanno riposto in detti Isti­ tu ti, non viene turbata o sminuita, per una ragione o per l’altra. Crediamo, che non abbiano giovato favorevolmente, l’orientamento di gruppi di Bancari, alla Confederazione generale del lavoro, nè lasciata buona impressione certe critiche e insinuazioni vaghe di speculazione sul .cambio, di insincerità di bilanci, ecc.

Abbiamo, altra volta (1), accennato alla necessità che i bilanci siano chiari e veritieri, possiamo quindi confer­

ei) E c o n o m i* la n . 2396 d e l 4 a p r i l e 1920.

mare il già detto, osservando che — escludendone le con­ seguenze fiscali del momento— non può derivar danno j da dichiarazione di utili inferiore alla realtà. Perchè certo, ! questi, non possono scomparire nei portafogli privati di Tizio e di Caio, o comunque essere sottratti; rimarranno invece confusi tra le varie postazioni attive e passive per costituire delle riserve occulte, destinate a fronteggiare ! impreviste necessità e eccezionali perdite, o per essere, in altro momento distribuiti agli azionisti, o portati in au ­ mento delle riserve ordinarie e straordinarie. È da notare j anche, che la stabilità nella misura del dividendo, giova ad accrescere il credito e la fiducia, ed a sottrarre le azioni, j da eccessive operazioni speculative. La partecipazione agli utili, reclamata pure dai Bancari, non può trovare, teo­ ricamente ragionevoli opposizioni: all’atto pratico però, quando si tratta di aziende molto vaste e con migliaia di i dipendenti: il principio non acquista serio valore, data la cifra enorme di utili che occorrerebbe avere disponibili, per farli beneficiare in misura sensibile.

Mentre, si vanno scoprendo i veli, che mascheravano il patto, che doveva essere della santa alleanza; mentre : ogni giorno nuove delusioni ci amareggiano con gli amici di ieri, è necessario, che ciascuno, per la parte che compete, concorra a r< ndere più forte il prestigio dello Stato, ed a sviluppare e intensificare il credito, il senso del risparmio 1 e della moderazione, perchè quasi unicamente sulle nostre j sole forze e risorse, si dovrà fare assegnamento, p rr la l i ­ quidazione del passato e per la ricostruzione. Abbiamo i| lette in questi giorni, con vivo piacere, franche ed oneste j| parole, rigorosi richiami dell’on. Buozzi alla realtà impel- jj lente, durante il congresso metallurgico di Torino, sulla jj nostra condizione esilila necessità di lavoro disciplinato ed intenso. Che l’esempio, sia seguito dal Governo, ripristi­ nando senza spirito di reazione il principio di autorità e I il rispetto della legge, per la difesa di tu tte le libertà, I della libertà di tu tti; e le classi capitalistiche diano prova j di accorgimento, non sottraendosi ai doveri dell’ora, non

fermandosi ostinatamente nello stesso punto, ma incana­ lando la corrente verso forma di accordo e di mutua coo­ perazione. Sono anche da raccomandare: più serenità e meno impulsività in tu tti, giudizi ponderanti e prudenti, direttive tanto più nobili e pure, quanto più si ascende nella scala sociale e una strenua difesa e tutela degli in­ teressi generali, di fronte a quelli particolari e di classe. Il Credito, avrà così nuovo e potente impulso, il rispar­ mio sarà incoraggiato, ed anche il più modesto e timoroso risparmio affluirà alle Banche, per essere da queste poi irradiato con prudente accorgimento, a fecondare le ener- I gie assopite o latenti, a facilitare la risoluzione della grave | crisi che attraversiamo.

11 credito è un po’ come la virtù della donna: non deve essere offuscato neppure dall’ombra del dubbio...!

C. T.

Prestiti britannici a paesi diversi.

È stato di recente pubblicata la 46a relazione annuale del Council of foreign Bondholders, il cui incarico è quello di vegliare sui capitali britannici confidati ad au­ torità straniere.

Il documento ha un particolare interesse nell’epoca presente perchè rispecchia molti degli effetti della guerra. Malgrado la crisi economica che si abbattè più o meno fortemente sul mondo il Council non deve rigistrare sem­ pre eventi dolorosi.

Si comincia infatti a segnalare come uno degli avve- | nimenti più importanti la rimessa da parte del Paraguay di più di 90 mila sterline per interessi arretrati e ammor- I tizzo del suo debito esteriore 1886-96.

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conven-V ECONOMISTA 263 1920 — N. 2405

6 giugno

zione abbia avuto attuazione. Oggi giorno il debito 1886- i 1896 cbe era primitivamente di Lst. 994.600 si trova || ridotto a 682.450 al 31 dicembre 1919; esso rende un in ­

teresse attuale del 3 per cento.

Come contrasto al lodevole sforzo compiuto dal Para­

guay si deve segnalare la noncuranza m ostrata dalla r e ­

pubblica dell’ Equatore per i diritti dei suoi creditori col- j! l’astenersi dall’adempiere alle condizioni della convenzione conclusa e di pagare in gennaio i cuponi delle obbligazioni della Compagnia ferroviaria Guayaquil-Quito, pur tr a t­ tandosi della somma insignificante di 6 mila sterline. Verso la fine del 1919 dalla Investem'ent Bunker s Associatori dell’America venne nominata una commissione d’inchiesta i per conoscere le ragioni per le quali I P (funtore lasciava |[ cadere in sofferenza quel debito e la commissione ha pub- |j blicato un rapporto, le conclusioni del quale sono assai | severe verso Y Equatore. È stato stabilito che quel Governo || applica una incuria non giustificabile nella gestione degli ¡I affari pubblici, tanto che le entrate doganali che costitui- j| scono la garanzia dei creditori del paese sono distratte per j altre destinazioni; il sistema di percezione delle imposte è così imperfetto che fa. perdere allo Stato dal 3 o al 40 per cento delle sue rendite. Queste condizioni sono sufficienti a far ritenere che debbasi negare a quella repubblica ogni credito ulteriore anche nello stesso momento in cui più le sarebbero necessari capitali per mettere in.valore le ric­ chezze della contrada. Recentemente il Congresso delYE-

quatore ebbe proposta tendente ad autorizzare due opera­

zioni di prestito: l’una di 40 milioni di zucchero o 4 mi­ lioni di Lst. con banchieri italiani, l’altra di 50 milioni di dollari con finanzieri americani. È da credersi che tutto ciò rimanga allo Stato di progetto fin tanto che il governo non avrà cambiato il suo atteggiamento verso i suoi cre- j| ditori esteriori.

Nel gennaio 1920 ebbe luogo a Washington la 2a con- | ferenza Panamericana e un Comitato rappresentante dei detentori di obbligazioni della ferrovia Guayaquil-Quito ha | bene approfittato dell’occasione per rimettere nelle mani : dei delegati equatoriani presenti alla conferenza una ener- 1 gica protesta contro il procedimento del loro governo nei

riguardi dei creditori.

Invece i creditori del Salvador hanno miglior fortuna j che non quelli Ao\Y Equatore, sebbene non possano nep- pur questi essere pienamente soddisfatti. Le entrate lorde delle ferrovie hanno nel 1918-919 sorpassato del 38 per | cento quelle del 1917-918, ma le spese d’esercizio sono J anch’esse aum entate in proporzioni assi più considerevoli. Indipendentemente dal sussidio di 100) sterline ricevute del Governo del Salvador nel 1917-918 le entrate netfp |! non sono aumentate che del 30 per cento elevandosi a

Lst. 64.138 contro 49.562 dell’anno precedente.

L’esercizio successivo 1919-920 presenta un ulteriore j miglioramento. In queste condizioni è veramente strano che nel 1918-19 il governo del Salvador si sia astenuto ! non solamente dal pagare l’arretrato del sussidio annuale garantito dalla Compagnia fino alla fine del 1916, ma an­ che di versare qualsiasi acconto nel 1917 e n e i 1918. T u t­ tavia gli interessi di agosto 1919 dovuti sulle obbliga - I zioni ip »tecarie sono state pagate in specie e nel febbraio 1920 lo sono state fino alla concorrenza del 15 per cento dai certificati emessi in pagamento del residuo.

Secondo le ultime notizie ricevute dal Salvador- la si- | tuazione economica migliora sensibilmente tanto che il | cambio che alla fine del 1917 era di 260 è caduto aliatine dei 1919 a 152 in modo che il dollaro del Salvador è passato |. da sh. 1-6 1,2 a sh. 2-7 1/2.

La repubblica di Liberia neppure giunge a pagare re - 1 golarmente le obbligazioni impostele dal servizio del suo debito. Durante Tanno scorso sono stati pagati 2 cuponi arretrati del prestito in oro 1913 e cioè quelli del luglio 1918 e del gennaio 1919; il fondo di ammortamento nulla i; ha incassato dopo il 1916. Gli Stati Uniti avevano pro- |

messo un anticipo di 5 milioni al Governo della Liberia : j! che ha ricevuto in realtà soltanto 18 mila dollari. Una

riorganizzazione del servizio del debito si impone ed è pro - babile che T amministrazione delle dogane sarà esci usiva - mente affidata agli Stati Uniti. Il debito liberiano non è j del resto eccessivo e raggiunge al presente soltanto 1.458

milioni di dollari. I

Nella repubblica di S. Domingo il controllo esercitato dagli Stati Uniti e il rialzo d ù prezzi dei prodotti del paese ebbero effetti più felici sulla situazione economica talché gli interessi" del prestito 5 per cento del 1918 sono regolarmente pagati e 800 mila dollari sono stati resi d i­ sponibili per Tammortamento ; se le entrate doganali si mantengono nella misura alla quale sono giunte negli ultimi 2 anni, il debito esterno che si trova ora ridotto a j

12.215.000 dollari potrà essere interamente ammortizzato j in 10 anni.

L 'Honduras è ancora fra i paesi più dimentichi dei loro impegni, poiché dappiù di 47 anni il servizio del Suo Í debito è in sofferenza, nè si manifesta alcuna intenzione J da parte del Governo di addivenire ad una sistemazione ' coi creditori.

La rivoluzione scoppiata nel settembre u.s. ha condotto all’assunzione di un nuovo Governo, mentre lo Stato si trova ancora in preda alle lotte intestine.

Il progetto di bilancio per il 1919-20 calcola le spese e le entrate in 5.518.000 dollari di cui 2 milioni fanno ca­ rico all’Esercito e alla Marina. Il Governo che ha riservato ,

100 mila dollari per il servizio del debito interno non ha affatto pensato a quello estero, il capitale del quale am­ monta a Lst. 5.398.0)0 mentre la cifra degli interessi a r­ retrati si eleva già a 21.862.000 lire sterline.

Nel 1913 il Guatemala si è impegnato di consegnare ai creditori dei warrants di caffè in quantità sufficiente per coprire il servizio del debito di 12 mesi a partire dalla data dell’ impegno; a riprendere il servizio di ammorta­ mento nel luglio 1917 e a prendere infine degli impegni | col Consiglio dei prestiti esteri per regolare gli interessi scaduti del debito estero.

Il primo di questi impegni è stato adempiuto; il se- j condo subì un ritardo di 2 anni avendo il Governo rimesso per il fondo di ammortamento del 1919 una somma di Lst. 30 mila, colle quali sono state rimborsate Lst.55 mila | al valore nominale di obbligazioni del debito ; per ciò che concerne il terzo impegno il Governo si è limitato finora, a manifestare l’intenzione di adempierlo. Nel luglio 1919 un professore dell’Università Princeton è andato al Gua­

temala e ha chiesto ài Governo di dotare il paese di un

regime monetario a base d’oro e di formulare delle misure atte ad assicurare il pagamento degli interessi arretrati e dell’ammortamento del debito esterno.

La Columbia, il Venezuela, il Nicaragua e il Costa-

Rica continuano a riabilitarsi- facendo fronte ai loro im­

pegni- . , . . .

È invece doloroso vedere nella lista nera dei prestiti in sofferenza i debiti di provincie e di municipalità di due Stati come YArgentina ed il Brasile.

La Provincia di Buenos Ayres infatti è morosa al servizio di ammortamento delle obbligazioni oro consolidate nel 1915-16 e non ha ancora ripreso quello degli altri pre­ stiti esteriori che fu sospeso nel 1915 per un periodo che non doveva protrarsi oltre lo ristabilirsi delle condizioni normali in Europa, mentre era certo che con tale termine si aveva in mente soltanto il termine della guerra. Inol­ tre la provincia di Corrientes ha cessato di pagare gli | interessi del debito estero dopo il principio del 1918 e l’am- j mortamente non si compie più dal 1915.

Il M unicipio di Buenos-Ayres fa anch’esso difficoltà nel soddisfare la società che fornisce il gas alla città, cioè alla Prim itiva gas Company. Gli arbitri avevano deciso che il prezzo del gas dovesse essere elevato, ma nulla è stato deciso in tal senso dall’Amministrazione municipale la quale invece si è astenuta da pagare l’illuminazione. E ’ vero che essa ha fornito in pagamento una tratta, ma a questa non fu fatto onore alla scadenza talohèalla fine del 1919 la città doveva 135.090 pesos alla Società del gas là quale però poteva ottenere finalmente u n nuovo contratto secondo il quale le veniva permesso di rialzare il prezzo del gas sulla base di una scala mobile fondata sul prezzo del carbone.

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564

[/ECONOMISTA sono stati emessi per far fronte al pagamento di enei

cupone. 1

Al Brasile lo S.ato di Bahia ha continuato ad adem­ piere ai suoi impegni presi nel 1918 pagando in buoni del tesoro una pai te degli interessi del suo debito esteriore, ma il Consiglio fa notare esseie doloroso che Io Stato non sia in condizioni di pagare integralmente questo servizio m specie. La capitale di questo stesso Stato del quale porta il nome, ha mostrata ancora minore premura nel- esecuzione dei suoi obblighi verso i creditori esteri. Essa non ha osservato completamente nessuna delle clausole ilei contratti conchiusi dopo il 1915.

La città di Manaos non tiene un contegno più note­ vole delle altre; essa rimane sorda alle sollecitazioni dei rappresentanti d, i detentoii di obbligazioni che domandano maggù!Kl9l70 ^ CUP°nÌ deÌ prestiti oon« 'ssi a partire dal La città di Para segue I’< sempio delle precedenti; nel f!1QfCR0n*°111o a 1,interesse dovuto sui prestiti del I90o, 1906, 1912, a scadere dal gennaio 1919. Ma essa non ha tenuto 1 impegno ed ha concluso una nuova conven­ zione colla quale < ssa è ammessa a pagare dui ante 3 anni gli interessi dei debiti paite in buoni del Tesoro e parte in ispecie; 1 ammortamento dovrà essere sospeso durante quel periodo.

Tutto il debito estariore del Messicocontinua a rim a­ nere m sofferenza malgrado le reiterate promesse di quel governo. Le strade ferrate non sono ancora statericonse­ gnate alle compagnie che ne sono proprietarie e benché nella parte meridionale del paese vi sia un’apparenza di governo costituzionale, il brigantaggio e la rapina conti­ nuano a vigere nelle altre provincie che si trovano in una situazione profondamente caotica.

Nondimeno il Messico gode attualmente d’una incon­ testabile prosperità alla quale contribuiscono sopì atutto le ricchezze petrolifere ed il rialzo del prezzo dell’argi nto, su

una produzione di quest’ultimo calcolata ad 80 milioni di once che rappresenta un valore di 28 milioni di sterline, t on una instancabile perseveranza il Council ricorda alla patria di Washington e di Wilson che otto Stati fa­ centi parte della Repubblica stellata persisi ono da più di 40 anni a rifiutare, senza plausibile motivo e malgrado la loro meravigliosa prosperità, di riconoscere gli obblighi derivanti da debiti che si elevano insieme, senza calco­ lare gli interessi a 60 milioni di dollari. È da notare nullami no che la Corte Suprema degli S ta ti. Uniti nel corso dell anno 1919 ha dichiaratola Virginia occidentale i T ° deli: aBtÌC° debito della Virginia, ossia

di 12.393.929 dollari cogli interessi del 5 per cento * Se si passa dall’America all’ Europa, ci si trova per quanto concerno i prestiti di Stati rimasti in sofferenza in seguito alla guerra, dinanzi ad una situazione st, aordina- riamente complicata e realmente diffìcile che impone alla diplomazia problemi da risolvei e con speciale cura. Lo spezzettamento della Russia, dell’Austria Ungheria della

Turchia, che figurano oggi nella lista dei paesi insolvi­

bili. mena ad una ripartizione d( i loro debiti fra i nume­ rosi Stati che ne sono derivati.

Nel giugno dell’anno scorso si è costituito a Londra un Comitato per vegliare agli interessi britannici in Russia ma le condizioni deplorevoli nelle quali si trova quel paese 5“ “ “? ana T P f 1" di Untare il minimo passo in favore dei creditori del Governo e delle municipalità Si sa però.che nell'ottobre ,917 il Governo d T So viete ha ripudiato i debiti contratti dal regime precedente

r debiti esterni della Russia comprese le obbligazioni ferroviarie ed i prestiti municipali sono calcolati a l S i

BUl q" ate sono dovute lire sterline 102.437,160, di interessi airetrati.

r l eila gmìrra i] debito dell’A ustria era di 11 mi-hard1 495.000.000 di corone e quello Aell’Unqheria 7980 milioni, al 31 dicembre 1918 essi si elevavano riswttWa mente a 83 e 43 miliardi.

rispettiva-ioio1 brattato di Saint-Germain, firmato il 10 settembre 1919. ha tracciato le regole da seguire per la ripartizione dei debiti dei due Stati i quali hanno sempre avuto am- mmistraziom finanziarie separate. Dopo di allora la re- nazionati Austnaoa 81 limita a pagare i ouponi dei debiti antìchf alleati. ° e°CeZÌOnÌ “ favore dei neutri 0 di

' g iu g n o 1920 — N. 2405 In quanto alla Turchia la sorte della quale è stata I recentemente fissata, il debito è di circa 565 milioni di lire turche.

Costo deila vita a Roma e Milano.

Con calmiere in data 7 gennaio il prezzo del lardo e dei grassi suini veniva elevato da L. 8.60 a L io al ke • quello dell’olio da L . 5 e L 6.50. Con altro V lm te re t data 21 gennaio veniva fissato 1 aumento di prezzo per il t ‘“ W 11 b^calà, il tonno. In data 27 gennaio il prezzo della carne con fln quarto d’osso di g iu n ti saliva da L. 6 a L. 7 e da L. 7 a L. 9. Aumenti di prezzo h i avuto anche il pesce. Soltanto le uova hanno presentato diminuzioni, anche abbastanza sensibili.

Per effetto di questi e degli altri aumenti i numeri- indici hanno dovuto subire le seguenti variazioni •

gT o u ó r e’ P8Sta’ rÌS°' Carne b0VÌna' lard0’ latte

1° S e m e s tre 1914 mn 1919 N o v e m b re . . ' 295 85 ...1920 Gen^iafi»r e \ ; ;

Gli indici relativi al costo della vita per una famiglia g S ; aso T rse g u e ltì:nqile 5 6 1 8 0 1 1 6 < dU 6 adulti 6 tre ra‘

B ila n c io a l i m e n t a r e B ila n c io c o m p le to 1° S e m e s tre 1914 . 1919 N o v e m b re » D ic e m b re 1920 G e n n a io 100 - 245.68 251.58 274.86

e sono desunti dai seguenti calcoli :

S p e se s e t t i m a n a l i , G e n n a io 1920 91.39 20,75 7 - 4.80 2.10 13.80 139.84’ p e r V itto V e s tia rio . A b ita z io n e R is c a ld a m e n t o Ill u m in a z io n e V a rie T o t a le 33.25 5.43 7 — 2.55 1.30 3 55 53.0 100 — 236.98 245.67 263.4> N u m e ri i n d ic e 274 86 382.14 100 — 188.24 161.54 388.73 26345 sono invece Gli indici per una famiglia di tipo civile

questi altri: B ila n c io a l i m e n t a r e B ila n c io c o m p le to 1° S e m e s t re 1914 . 1919 N o v e m b re . * D ic e m b re 1920 G e n n a io

100

- 294.25 309.10 324.21

e sono desunti dai seguenti dati :

100 — 223.84 237.56 245.06 S p e se s e t t i m a n a l i p e r i9t4 V itto . 35 48 V e s tia rio . . 15.07 A b ita z io n e . . 2 5 -R is c a ld a m . a g a s . 3 — Ill u m in a z io n e 3 — V a rie . . 12 90 T o t a le . . 94.45 G e n n a io 1920 115.08 45.78 25 — 8.70 3,40 33,55 231.46 N u m e ri i n d ic i 324.21 303.78 100 — 290 - 113.33 260.07 245 06 . ,. . . — • * ’ tir»

-, W mdlc.1 ©sposti stanno a significare che il costo della vita è cresciuto, in confronto al primo semestre del 1914

nel seguente modo: ’

i . G e n n a io 1920 F a m ig lia o p e r a ia . 164,45 p e r c e n to

» a i tip o c iv ile . 145.06 ,

«al GÌ°7a ' a 8-2°P° di 'Lustrazione, ravvicinare gli indici calcolati per Roma con quelli calcolati per Milano.

f a m i g l i a o p e r a i a R o m a S p e s a e ffe ttiv a 1° s e m e s tre 1914 1919 G e n n a io * F e b b ra io * M arzo » A p rile » M aggio * G iu g n o » L u g lio + * A gosto * S e tte m b r e » O tto b re » N o v e m b re » D ic e m b re 1920 G e n n a io s e tt im a n a ie 53,08 128,18 127 08 120,51 117,29 117.81 114,87 99,96 108,59 114,31 122,92 125,79 130,40 139,84 N u m e ri i n d ic i 1 0 0 -241,48 239.41 227,03 220,97 221,95 216.41 188,32 204,£8 215,35 231,87 236,93 245,67 263,85 M ila n o S p e sa e ffe ttiv i s e tt im a n a ie 41,20 107,18 110,81 108,03 106,49 117,21 120,05 109,24 108,07 111,47 117,74 118,53 118,16 124,67 N u m e ri in d ic i 100 — 260.14 268,95 262,20 258,47 284,49 291,38 265.14 262,30 270,55 285,77 287,69 286,8n 302,59

Gli alimenti percentuali fra i singoli mesi e il mese di gennaio 1920 sono stati rispettivamente i seguenti:

(5)

L’ ECONOMISTA 265 6 giugno 1920 — N. 2405

I prezzi all’ ingrosso delle merci in Italia nell’ aprile 19 2 0 .

Nella tabella allegata presentiamo i numeri indici dei

prezzi all ingrosso di alcune merci nel nostro paese nel­ l ’aprile 1920 colle consuete comparazioni cogli analoghi

dati anteriori e cogli-indici dell’Economist. La variazione nei prezzi per i diversi gruppi di merci appare evidente | dalle cifre sintetiche seguenti:

In d ic e d i g e n n . 1920 V a ria z. °/o r i s p e t t o al m e s e p re c . ' I n d ic e d i f e b b r . 1920 V a ria z . % r i s p e t t o al m e se p re c . In d ic e d i m a rz o 1920 V a ria z. "/o r is p e tto al m e se p re c . I n d ic e d i a p r i l e 1920 V a r ia z / % r js p e tto al m e se p re c .

Cereali e carni ( Italia . .

( Inghilterra 292.2436Ù5 + 3.88 + 1.35 290.8438.8 — 0.48+ 0.48 458.5301.6 + 4.54+ 3.81 475.2299.7

+ 3.64 — 0.63 Altre d e rra te alim. ( Italia . .

( Inghilterra 285.8578.1 — 2.72+ 6.09 295.5581.9 + 3.39+ 0.71 610.4 304.7 + 3.11+ 4.84 712.6302.7 — 0.66+ 16.74 Materie tessili . . ( Italia . .

( Inghilterra

937A

540.5 + 18.134- 10.64 1013.1590.3 + 8 09+ 9.21 1159.6594.9 + 14.45+ 0.78 1283.9587.7

+ 10.72 — 1.21 Minerali e metalli ( Italia . .

( Inghilterra

811.9

302.9 + 14.93+ 5.06 1036.7313.4 + 26.69+ 3.46 1205.2311.5 + 16.25 + 0.61 1302.5308.1 — 1.09+ 8.07 Merci varie . . . ( Italia . .

( Inghilterra m . 3307.1 + 5.64+ 3.40 322.9521.7 + 5.96 + 5.14 576.0346.9 + + 5.881 0 .2 0 630.8330.9

+ 9.51 — 3.22

In d i c e g e n e r a l e . ( Italia . .

( Inghilterra 634.7353.1 + 8.15+ 5.50 370.9701.0 + 5.04+ 10.45 379,6780.0 + 11.27+ 2.35 855.7374.2 — 1.42+ 9.71

L ’indice generale italiano segna un aumento di quasi | il 10 per cento fra il marzo e Taprile: l’indice generale inglese segna invece un ribasso dell’l e mezzo per cento circa dopo molti mesi di costante ascesa. Riduzioni di | prezzi, anche più marcate di quelle registrate dall'indice ! inglese si sono presentate già nell’aprile negli Stati Uniti, in Germania, in Austria. In Germania e in Austria il mo­ vimento di discesa nel livello generale dei prezzi va ma­ nifestandosi già anche nel commercio al minuto. La ten- | denza al ribasso va determinando nei vari mercati un senso di riservatezza, di attesa: i consumatori si astengono dagli acquisti nella fiducia che il movimento di discesa abbia a durare e ad accentuarsi. Si manifesta così un senso j! <51 marasma, di rallentamento negli affari che riduce la i velocità nella circolazione della moneta è tende vieppiù a provocare la discesa nella ragione degli scambi. In vari j paesi, per parecchie industrie si ha pertanto una certa depressione, che potrebbe addurre prossimamente a una situazione critica con riduzione di impiego di braccia. Que­ sti fenomeni erano nettamente previsti per la fase dei prezzi decrescenti. Ma per ora sarebbe arduo giudicare se le presenti vicende corrispondano soltanto a una transi­ toria oscillazione oppure segnino l’inizio di un definitivo

j mutamento di congiuntura. Autorevoli previsioni ameri­ cane già da vari mesi vanno segnalando che numerosi in ­ dizi mostrerebbero essere stato oramai raggiunto il p iù alto punto nella curva dei prezzi ed essere probabile per il prossimo avvenire una certa liquidazione nel mercato delle merci, la quale però « will not be drastic and not accompanied by a panie ».

La rassegna dei prezzi delle merci in Italia per il mag­ gio mostrerà per alcune voci un primo sensibile cenno di discesa: per l’aprile non si è verificato ancora un feno­ meno che corrisponda a quello registrato dai numeri indici inglesi e americani: il livello dei prezzi delle merci è con­ tinuato a salire sebbene già nell’ultima parte del mese fosse ben notevole il miglioramento dei cambi: l’aumento nella potenza d’acquisto della nostra moneta si è manife­ stata prima rispetto alle valute estere che rispetto alle merci, ritardo analogo a quello che precedentemente aveva segnalato l’opposto fenomeno. Pertanto i nostri indici se­ gnano progresso per l'aprile sul marzo rispetto a tu tti i gruppi di merci (1) mentre gli indici inglesi per tu tti i , gruppi segnano regresso.

(!) P e r i l g r u p p o d e lle d e r r a t e a l i m e n t a r i v a r ie i l fo r te a u ­ m e n to è p r i n c i p a l m e n t e d o v u to a l l ’o lio d i o liv a in r e la z io n e a l p r o v v e d im e n to a d o tta to d a l d ic a s te r o d e g li a p p r o v v i g i o n a m e n t i , a c c e n n a to p iù i n n a n z i : l ’a u m e n to c o m p a re f o r m a l m e n te n e i d a t i s ta t is tic i p e r il m e s e d i a p r i l e m e n t r e in f a tto si è s v o lto g r a ­ d u a lm e n te d a lu n g o te m p o

Passando a considerare lo svolgimento dei prezzi delle principali merci lungo ’’aprile, per i cereali e le carni notiamo, rispetto alla maggior parte delle voci considerate nei nostri conteggi, essere rimasti invariati i prezzi legali. I prezzi di requisizione dei cereali hanno subito il lieve ritocco mensile consueto : i prezzi di cessione del grano ai consorzi provinciali sono oramai assai lontani da quelli di (x>sto per la merce estera risultando enorme la perdita per 1 erario. Per l’avena sono proseguite sui nostri mercati i graduali rialzi giungendosi a quotazioni varianti per lo più fa L. 120 e 125 il quintale, la disponibilità è oramai assai scarsa. Per l’orzo mondo la quotazione ufficiale della piazza di Roma è continuata invariata in lire 145 il quin­ tale. Per il bestiame bovino sui principali mercati di con­ sumo è continuata l’ascesa nei prezzi, favoriti anche dalla irregolarità nei trasporti e nell’approvvigionamento; nel mercato regolatore di Milano il prezzo medio per quintale a peso vivo ( l a qualità) è passato lungo il mese da lire 540 a 555 il quintale per i buoi e da 820 a 830 per i vi­ telli maturi. Per i suini di fronte all’invariato calmiere nominale di lire 600 perdurano nell’Alta Italia quotazioni da lire 800 a 840. Molto sostenuti i prezzi degli ovini. Il prezzo del lardo nazionale sul mercato di Roma è rimasto j

invariato a lire 940 il quintale. Per il baccalà è invariato in lire 525 il prezzo di rivendita da parte del Consorzio. \

Nel gruppo delle derrate alimentari varie il numero j

(6)

266 L ’ECONOMISTA 6 giugno 1920 - N. 2405

* Anne

1913 m edh

A nno 1914 A nno 1915 A n n o 1916 A nno 1917 A nno 1918

giug . die. giug- die. giug- die. giug die. m arz o giug . o tt. die. I. Cereali e carni. grano duro 130.4 1 2 4 / — . __ __ 243.0! 248.2 2 5 3 / 303.2 306. ? 310.'1 419/S 425.2 grano tenero 115.0 109.C 145.f 145.1 183.0 162.2 149.1 152.8 186.7 189.1 1 9 1 / 2 4 5 /) 249.5 riso 126.6 118.r 115.1 109.0 118.7 116.] 145.8 145.8 207.9 207.<) 2 0 7 / ) 2 0 7 /) 245.7 av en a 111.6 111.3 1 5 3 / 165.0 158.3 154.3 159.6 159.4 1 9 7 / 199. 2 0 2 / 2 4 3 / 246.8 g ran tu rco 103.9 105.4 146.3 165.0 198.4 165.6 182.0 185.5 228.C 2 3 2 / 2 3 7 / 281.] 283.6 fa rin a 112.5 109.3 134.5 140.6 166.6

_

— — — — __ — p a s ta alim en tare 118.8 111.2 124.5 120.3 152.3 156.3 158.3 154.0 154.3 154.3 154.3 1 7 3 / 173.0 c a rn e bovina 124.8 12 9.e 114.7 180.2 216.6 216.6 228.1 303.7 346.2 6 4 8 / 423.3 423.3 423.3 c a rn e suina 133.0 123.4 1 2 3 / 148.0 156.3 201.5 263.2 345.4 384.7 3 8 4 / 3 8 4 / 5 2 8 / 528.9 baccalà 125.4 — 165.3 172.1 253.1 246.3 317.2 367.8 897.6 8 6 0 / 1008.1 1 1 9 7 / 708.6

Indice del gruppo 120.2 115.9 136.0 149.5 178.2 184.8 205.7 229.8 322.9 3 5 3 / 3 3 5 / 4 1 3 / 365.0

Indice inglese — 113.1 142.8 163.6 179.4 197.8 258.8 286.5 257.3 2 4 7 / 2 5 4 / 249.3 260.6 li- Altre aerrale alimentari

olio 133.6 135.0 123.6 125.5 154.0 169.2 182.6 228.2 266.2 2 6 6 / 266.2 266.2 342.3 burro 115.7 93.5 117.9 126.1 146.4 150.5 138.3 219.6 244.f 2 4 4 / 325.3 325.3 353.8 - formaggio 107.0 118.3 126.1 118.3 118.3 140.6 128.0 159.1 159.1 1 7 4 / 194.0 194.0 194.0 caffè 178.7 154.8 157.0 154.8 171.7 210.6 212.2 285.5 — 297.' 422.3 469.6 469.6 zucchero 101.6 100.3 '100.7 104.6 108.5 116.4 176.9 238.3 262.0 267.8 267.8 267.8 349.9 lim oni 235.2 146.0 82.9 86.8 86.8 86.8 108.2 __ ---- — --- ' — — m andorle 201.2 233.7 148.8 159.8 209.8 193.5 172.4 205.5 212.2 208.8 295.0 331.5 331.5

vino rom ano 128.6 — 99.2 104.5 167.9 259.6 238.1 207.4 222.8 222.8 256.6 381.5 488.4

vino pugliese 112.9 80.0 122.1 141.0 332.5 425.1 431.4 451.7 478.0 510.9 581.1 646.8 817.9

Indice del gruppo 146.1 132.7 119.8 124.6 166.2 194.7 198.7 249.4 276.5 274.1 326.0 360.3 418.4

Indice inglese — 115.0 138.2 142.7 148.7 173.3 184.3 217.5 228.7 232.3 259.2 259.8 260.8 HI. Materie tessili.

cotone am ericano 122.3 132.2 87.1 108.9 152.5 172.0 274.9 514.6 677.6 946.5 1044.2 1044.2 1044.2 cotone indiano 135.8 110.5 79.4 104.5 149.7 162.7 246.4 439.0 677.6 677.6 677.6 677.6 677.6 la n a 126.6 — — 195.5 236.8 245.9 322.4 322.4 322.4 342.2 342.2 342.2 342.2 can ap a 128.1 113.5 140.1 160.2 193.5 256.7 334.8 418.6 837.2 731.8 731.8 731.8 731.8 se ta greggia 105.8 110.7 — 91.9 143.8 160.9 215.7 249.9 302.4 349.2 388.0 351.5 342.4 organzini 105.2 111.0 — 96.7 145.5 166.5 281.4 276.1 327.,3 354.1 367.5 367.5

Indice del gruppo 120.6 115.6 102.2 126.3 170.3 194.1 278.8 371.0 515.5 562.4 589.8 585.8 584.3

Indice inglese — 123.2 1Ó1.8 120.2 146.2 158.8 224.9 288.2 336.9 355.4 362.3 385.8 361.1 17. Minerali e metalli. ! carbone Carditi 134.6 124.0 181.4 289.2 590.3 795.6 1112.1 1146.3 1317.5 1539.9 1539.9 1266.1 343.2 carbone N ew port 136.3 121.4 182.1 301.7 615.8 794.3 1166.2 1195.9 1374.4 1605.5 1605.5 1320.9 357.0 ferro 99.6 98.4 — __ — — — — — — — — ghisa 125.4 104.8 133.0 194.3 286.4 388.6 429.6 613.7i 838.7 869.3 869.3 920.5 327.3 ram e 109.3 94.6 103.0 153.1 178.1 270.0 350.7 406.4^ 381.4 392.5 431.4 469.3 395.2 zinco 112.7 101.0 127.6 538.0 517.8 445.5 445.5 530.lj 563.2 571.5 662.5 857.4 722.9 piom bo 153.3 152.2 168.6 229.8 277.5 328.2 358.1 775.8 1119.0 1193.6 1193.6 1223.4 954.9 zolfo 96.8 96.8 98.8 115.7 131.7 195.5 303.3 389.1 500.8 508.8 522.8 546.7 546.7

Indice del gruppo 121.0 111.7 142.1 260.3 371.1 459.7 594.2 722.5 870.7 954.6 975.1 942.0 520.9

Indice inglese — 117.9 119.0 156.0 177.9 223.8 206.1 210.4 209.9 209.0 215.4 222.2 216.5 7. Altre merci-p etrolio 62.4 61.4 61.4 65.1 72.6 80.7 89.3 123.7 146.0 161.9 190.7 184.3 204.1 legnam e 132.0 132.0 138.5 224.9 332.5 371.6 371.6 487.9 617.3 697.0 945.9 1045.5 1085.4 m a tto n i 103.2 100.0 105.8 129.8 166.6 210.4 210.4 315.6 455.9 613.7 613.7 613.7 613.7 calce 120.2 111.8 119.5 149.0 186.3 234.4 234.4 390.6 572.9 572.9 625.0 625.0 625.0 solfato di ram e 104.4 97.9 99.1 139.8 246.1 274.0 254.9 254.9 400.6 400.6 415.2 415.2 415.2 fieno 128.0 105.3 125.2 135.9 176.7 190.3 271.8 278.6 267.1 273.2 258.2 341.2 349.3 cuoio 175.2 145.5 144.0 236.7 262.4 268.1 273.8 228.2 228.2 228.2 228.2 273.8 273.8

Indice del gruppo 117.9 107.7 113.4 154.5 206.2 232.8 243.7 297.1 384.0 421.1 468.1 499.8 509.5

Indice inglese — 110.2 137.3 155.8 169.7 203.0 222.4 255.7 269.7 263.3 276.1 278.8 267.4 Indice generale 126.0 117.0 119.7 161.3 214.8 242.8 294.6 362.9 459.3 1 496.8 523.5 545.8 468.9 Ìndice inglese — 115.9 127.3 147.7 165.1 191.5 223.0 256.6 265.7 266.0 277.5 283.5 277.0 Circolazione to -ta le (1) __ 2698 3593 4622 5050 5451 6330 7276 10266 11015 12184 13081 14087

Cambio sulla

Sviz-zera (2) — 100.6 101.5 111.9 123.7 121.1 135.5 143.8 189.9 197.3 230.8 152.9 129.5

Cambio% su ll’ In - (3)

120.2 g h ilterra (2) 101.8 100.1 102.6 113.1 122.9 120.6 129.3 134.7 156.6 165.2 173.2 120.2

(7)

6 giugno 1920 - N. 2405 L’ECONOMISTA 267

A n n o 1919 A n n o 1 9 2 0

gejin. feb. marzo apr. mag. giug- luglio agost. s e tt. o tt. nov. die. genn. feb. m ar. aprile rnag.

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268 V ECONOMISTA 6 giugno 1920 — N. 2405 va svolgendo con scarsità di affari e prezzi piuttosto so­

stenuti. L indice per il caffè segna sensibile rialzo essendo stato aumentato di lire 310 il quintale il prezzo col decreto del 10 aprile. In progresso anche T indice per lo zucchero essendo il prezzo all’ingrosso stato portato da lire 450 a 550. Riguardo a derrate non considerate nei nostri dati statistici, notiamo verificarsi una certa depressione nel prezzo dei fagioli secchi, fenomeno consueto in questa sta­ gione; oscillanti i prezzi delle aio va con tendenza preva­ lentemente debole (a Roma, per la prima qualità L. 361 1/2 il migliaio contro 390 alla fine di marzo) ; in ulteriore rialzo gli agrumi col chiudersi della stagione; in nuovo forte rialzo il cacao sul mercato genovese in relazione al- l’inasprito cambio e al più elevato dazio: cosìil S. Thomé superiore da lire 975 il quintale è" salito a 1235; sul mer­ cato inglese sono avvenuti rialzi per alcune provenienze ed è continuata la stasi per altre; sullo stesso mercato inglese per il caffè si è avuto stasi riguardo al Moka, Costarica, Nicaragua, Jamaica e Giava, e ribasso forte pel Brasile e il Guatemala; gli olii di semi sono ancora rin­ carati e il loro prezzo supera di molto la cifra ufficiale citata ; cosi quella di lino a Genova è passata da lire 925 a 990; sul mercato britannico nella prima parte del mese si è avuto un lieve rialzo e poi un più forte ribasso; lo | spirito triplo di gradi 95 si è quotato a Genova lire 1950 | il quintale contro 1525 alla fine di marzo.

Come appare dai dati sintetici e analitici, gli indici pel gruppo delle materie tessili hanno avuto ancora lungo il mese di aprile una marcata tendenza rialzista. Per il co­ tone sul mercato inglese si sono avute fluttuazioni varie ma non ampie le quali hanno condotto il prezzo di chiu­ sura lievemente al disotto di quello di marzo per l’ameri- cano e pel filato e un poco al disopra per l’egiziano: da noi il costo della merce grezza è molto accresciuto pel cambio e così gli indici sono assai elevati: il prezzo per chilogrammi dei filati di cotone americano in Italia, se­ condo gli accertamenti dell’Associazione cotoniera italiana è salito da lire 29,49 nell’ultim a settimana di marzo a 34,47 nell’ultima di aprile. Per la canapa i prezzi nei no­ stri mercati sono giunti sino agli inverosimili livelli di lire 1000 e 1290 il quintale, sulla fortissima domanda estera mirante a sostituire con la canapa lo scarseggiante lino: le disponibilità sono esigue; sul mercato inglese le quota­ zioni del lino hanno subito nuovi forti aumenti; per la ju ta è continuata la lieve discesa sulla materia prima mentre i filati e i sacelli con la scarsa disponibilità rag­ giungono alti prezzi. Per la lana sul mercato brittannico le quotazioni sono rimaste invariate lungo il mese per quasi tu tte le qualità: sul movimento commerciale domina una grande incertezza intorno all’ indirizzo che potrà assu­ mere la curva dei prezzi dopo il 30 giugno, quando sarà cessato il monopolio di fatto del governo inglese, quale detentore del prodotto della tosa australiana. Sul mercato di Genova la lana lavata di Sardegna è salita da lire 2075 a 2250 il quintale e quella lavata di Aleppo da lire 1750 a 2050. Per le sete le variazioni nei cambi avvenute verso la fine del mese hanno recato un certo disorientamento nel nostro mercato e gli inizi di una reazione agli altissimi livelli dei prezzi: le quotazioni di fine mese sono tuttavia sensibilmente superiori a quelle di fine marzo: così la seta greggia sublime è passata da lire 475 a 550 il kg., l’or­ ganzino classico da lire 530 a 599 e i bozzoli gialli clas­ sici da lire 530 a 590 e i bozzoli gialli classici da lire 134 a 155.

Passando ai m inerali e m etalli, troviamo indici supe­ riori agli altissimi del mese innanzi. Per il carbone fossile, mancando altre quotazioni abbiamo adottata quella di lire 750 pel carbone inglese figurante nel listino del Commis­ sariato dei carboni, la quale è però sensibilmente inferiore ai prezzi correnti sul mercato; per il carbone americano da macchina alla fine d i aprile si praticavano prezzi oscil­ lanti intorno a lire 850 la tonnellata. Passando ai metalli, notiamo che in Inghilterra sono rimaste invariate lungo l’aprile i prezzi della ghisa: da noi, in mancanza di quo­ tazioni di mercato notiamo che. per la vendita di mate­ riale metallurgico da parte dello Stato, col listino del 13 aprile, il prezzo per la ghisa da fonderia è stato elevato da lire 800 a 1000 per tonnellata e per il ferro da lire 180 a 225 per quintale. Riguardo agli altri metalli sul mercato

inglese si è avuta una certa debolezza con limitazione di affari: per lo stagno la chiusura è avvenuta a Lst. 350 contro 360 alla fine di marzo e 420 alla fine di febbraio: in analoga diminuzione le lamiere; il rame è ulteriormente declinato lungo la prima parte del mese per ricuperare poi alquanto nell’ultima settimana pur rimanendo assai lungi dalle altezze raggiunte in febbraio, essendo sempre scarsa la domanda dei consumatori; oscillante in vario senso il piombo, più sostenuto lo zinco, invariato il ni- ckelio, lalluminio e lievemente in d eb o lii il mercurio.

L argento ha subito oscillazioni varie lungo il mese persi­

stendo però la tendenza debole la quale ha depresso la quotazione sino a den. 64 1/2 per oncia: a questa debo­ lezza contribuisce la grossa offerta del continente europeo e la riduzione della domanda asiatica per la crisi finan­ ziaria giapponese. Per il nostro mercato i prezzi dei me­ talli sono molto elevati per l’asprezza dèi cambi come a p ­ pare dalle quotazioni seguenti:

n Bande stagnate I C 51 X 35

fogli 112 per cassa

Zinco in pani l a fusione pQ 420

27 3 io 17 21 m a rz o 5 a p r . a p r . a p r. a p r . 300 310 320 335 350 3 420 435 .435 440 440 2800 2800 3100 3200 3200 850 855 855 900 925 350 350 350 400 390 365 370 370 385 400

Rame raffin.in panetti » Piomboin pani I a fusione » Antimon. regolo in pani »

Per lo zolfo la quotazione di Roma relativa al raffinato molito segna rialzo da lire 99 a 105 il quintale.

Ij indice sintetico per il gruppo delle merci varie segna il rialzo ben notevole del 9 1/2 per cento. Prendendo in considerazione anche merci non contemplate nei nostri cal­ coli, notiamo che per i foraggi si è mantenuto un livello piuttosto alto dei prezzi essendo scarsa la disponibilità di fieno vecchio: gli affari sono limitati in attesa del nuovo raccolto; piuttosto sostenuti anche i prezzi della paglia pur non essendo attiva la domanda; invariati i prezzi dei m an­ gimi concentrati. Fra le materie di uso agricolo, il solfato di rame ha subito un nuovo progresso'da lire 285 a 310 il quintale col salire del prezzo del metallo : colla deficienza delle disponibilità e la irregolarità nei trasporti si m anten­ gono alti e crescenti i prezzi di alcuni concimi. Colla cre­ scente richiesta nuovi rialzi sono registrati nei prezzi dei legnami; le tavole di abete di seconda qualità sono salite a Génova da lire 365 a 375 il me. e le travi di pitch-pine da lire 765 a 875. Continua il sostegno sui materiali da costruzione: a Roma i mattoni ordinari sono fermi a lire 177 1/2 il migliaio, a Genova la calce idraulica è salita da lire 9 a 13 il quintale e il cemento da lire 26 a 35. In v a ­ riate a Genova le quotazioni dei combustibili vegetali: in forte progresso quella del petrolio (Atlantic da lire 52,25 a 70,45 per cassa di kg. 29,2). È continuato gravissimo il rincaro della carta. Ulteriormente progrediti i pellami sia greggi che lavorati. Rialzati i prezzi dei tabacchi della regìa a partire dal 26 aprile. Fra i prodotti chimici, se­ condo il listino di Genova, il carburo di calcio è risalito da lire 145 a 155 il quintale, l’acido tartarico è u lterio r­ mente cresciuto da lire 3000 a 4000 il quintale; l’acido solforico è stazionario a lire 37 h kg.

Ric cardo Ba c h i.

R I VI S T A B I B L I O G R A F I C A

The paper pound of 1797-1821: a reprint of thè B ullion Beport, with an introduction by Ed w i n Can na n — London, P. S. King & Son 1919; 1 volume in 8, pag. XL1X-71, prezzo 6 scell.

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se-6 g i u g n o 1920 — N. 2405 !.’ KCONO.M ISTA 269 colo X IX . L’introduzione del Cannan presenta molti inte­

ressanti elementi storici sulle circostanze che condussero alla inconvertibilità dei biglietti e all’eccesso di circola- i zione e presenta schematicamente gli effetti risultanti sui cambi, sui prezzi, sul movimento creditizio. Questa nuova edizione del documento sarebbe riuscita anche più oppor­ tuna e preziosa se maggiori elementi fossero stati pre­ sentate intorno al posto che il Bullion Report occupa nella storia delle dottrine economiche con richiamo ai molti ' scritti del tempo. Non giova certo scendere, qui a un an a­ lisi del grande documento: solo vogliamo richiamare l’a t ­ tenzione sulla dolorosa ' constatazione, più o meno velata da quella prosa ufficiale, che dirigenti la Banca d’Inghil­ terra procedevano al governo della circolazione, degli sconti e delle anticipazioni in base a una schematica «routine», | senza essere pienamente consci delle leggi economiche se­

condo cui si svolgono i fenomeni monetari e creditizi.

r. b.

F ! N A N Z E D I S T A T O

Situazione del Tesoro. — Ècco qual’è la situazione dell’esercizio finanziario in corso per il periodo che va dall’inizio, ossia dal 1° luglio 1919 a tutto il mese di feb­ braio scorso.

Il Bilancio ha dovuto far fronte ad oltre 10 miliardi e 600 milioni di lire di pagamenti presso che tu tti per spese effettive, ed ha potuto ottone oltre 14 miliardi e 200 milioni di lire di incassi, dei quali oltre 6 miliardi e mezzo per entrate effettive e quasi 7 miliardi e 700 milioni di lire per movimento di capitali, e cioè essenzialmente per accensione di debiti, il resto spettando a minori contabi­ lità, dimodoché si sono avuti oltre tre miliardi e 600 m i­ lioni di lire in più negli incassi in confronto ai paga­ menti,

Le cifre precise sono le seguenti, in milioni di lire:

Bilancio dello Stato. — Circa il nostro movimento fi- ; nanziario attraverso i 77 mesi che vanno dal 1° agosto a tu tto il 29 febbràio 1920 e che comprendono i 10 mesi | di neutralità, i 41 mesi di guerra e i 16 successivi mesi, lo Stato ha, sul conto del bilancio compiuto quasi 100 miliardi e 200 milioni di lira di pagamenti ed ottenuto quasi 86 miliardi di lire di incassi avendo dovuto quindi ricorrere all’aiuto del Tesoro per quasi 14 miliardi e 200 milioni di lire, per i quali, sul conto del bilancio, gli in­ cassi erano rimasti al disotto dei pagamenti.

D’altra parte, gli 86 miliardi di lire di incassi in conto di bilancio sono risultati composti da oltre 34 miliardi e 200 milioni di lire per entrate effettive, da oltre 51 mi­ liardi e 100 milioni di lire per movimento di capitali, da 600 milioni di lire per partite di giro e da pochi milioni di lire per costruzioni di ferrovie. Quindi, m complesso, i 100 miliardi e 200 milioni di lire di pagamenti in conto di bilancio sono stati coperti con 34 miliardi e 200 milioni di lire per incassi di entrate effettive di bilancio e per il resto essenzialmente con debiti, dei quali, all’ ingrosso quasi tre quarti di bilancio e poco oltre un quarto di Tesoro.

Ciò significa che il finanziamento della preparazione, delle effettuazione e della liquidazione della nostra guerra è stato finora conseguito essenzialmente con mezzi di bi- ¡1 lancio e soltanto molto sussidiariamente con mezzi di te- ! soro, fatto che attesta di una retta finanza.

Ecco, in dettaglio, le cifre di cui si tratta, in milioni I di lire (ricordando che, delle quattro categorie in cui si dividono le entrato e le spese di bilancio, la prima cate­ goria comprende le entrate e le spese effettive ordinarie e straordinarie, la seconda categoria comprende le costru­ zioni di ferrovie, la terza categoria comprende il movimento di capitali c 'a quarta categoria comprende le partite di giro;:

Incassi e pagamenti in conto di bilancio dal 1° agosto 1914 al 29 febbraio 1920. Incassi e pagamenti in conto di bilancio

nei p rim i otto mesi dell’esercizio finanziario 1920-21. T i to lo Categoria I Categoria II Categoria III Categoria IV Totale In c a s s i 6.513.8 0.2 7,680.6 64.4 14.259.0 P a g a m e n ti 10.388.6 10.8 154.4 104.3 10.658.1 D iffe re n z a — 3.874.8 — 10.1 + 7.520.2 — 39.9 3.600.9 Il Bilancio ha restituito al Tesoro la somma per cui gli incassi sono risultati al disopra dei pagamenti; difatti il Tesoro ha appunto perciò aumentato nella stessa mi­ sura l’insieme dei suoi crediti e del fondo di cassa in p a ­ ragone ai suoi debiti.

Le cifre precise sono le seguenti, in milioni di lire:

Situazione del Tesoro per i prim i otto mesi dell’esercizio finanziario 1919-20. T ito lo 29 g^ | no Pondo di cassa . . 919.9 Crediti di Tesoreria. 11,959,4 Insieme . . . 12,879,3 Debiti di Tesoreria . 30,208.6 Risultato . — 17.329.3 29 f e b b r . 1920 Differenza (— miglioramento *!* p e g g io r a m e n to ) 2,291,4 + 1.371.5 16,542,1 + 4.582.7 18,933.5 + 5,954.1 32,561.9 — 2,353.3 — 13.728.4 + 3.600.9 D’altronde, per il periodo indicato, i nuovi debiti di tesoreria sono stati principalmente formati mediante bi­ glietti. L ’ammontare dei buoni in circolazione il 29 feb­ braio 1920 è risultato invece inferiore di oltre 300 milioni di lire all’ammontare di quelli in circolazione all’inizio dell’esercizio finanziario corrente.

Le cifre precise sono le seguenti, in milioni di lire:

T i to lo 30 g iu g . 1914 Biglietti . . . 8 514.7 Buoni . . . . 14.474.9 Vaglia . . . . 1.370.2 Altro . . . . 5.848.8 Totale . . 30.208.6 29 fe b b . 1920 D iff e r e n z a 9.914,7 + 1.400.0 14.169.0 — 305.9 1.608.9 + 237.8 6.870.2 +

_

1.021.4 32.561.9 4 - ^ 3 5 3 3 T ito lo Categoria )) )> )) I. II. III. IV. In c a s s i 34.216.7 24.7 51.129.6 627.9 P a g a m e n ti 94.615.1 154.6 4.916.8 508.6 D iffe re n z a — 60.398.4 — 129.9 —46.212.8 + 119.3 Totale 85.998.9 100.195.1 + 14.196.2

NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE

Prezzo dell argento. — C irc a l ’a n d a m e n t o d e l p re z z o d e l- l a r g e n to s u lla p ia z z a d i L o n d r a , si h a n n o le s e g u e n ti i n f o r m a ­ z io n i : 11 p re z z o d e l l ’a r g e n to c h e p e r il 1913 e r a r i s u l t a t o i n m e d ia d i P e n e e 27,7 p e r o n c ia s t a n d a r d , è s ta t o in m e d ia , n e llo s c o rs o a p r i l e 19-0 d i p e n c e 68,8 p e r o n c ia s t a n d a r d . Il p re z z o m e d io d e l- a P ia z z a d i L o n d r a , in c ia s c u n o d e g li a n n i fr a il 1913 e d il 1920 e p e r l ’a p r i l e d i o g n u n o d i ta li a n n i è r i s u l t a t o c o m e s e g u e : P re zzo m e d io p e r o n c ia s ta n d a r d . I n p e n c e . N e ll’a n n o* » 1913 27,711 N e ll’a p r i l e 1913 27,415 1414 25.316 » * 1914 26,958 » » 1915 23,674 » » 1915 23,709 » » 1916 31,314 » , * 1916 30,661 » » 1917 40,853 » * 1917 36,963 » > 1918 47,518 » » 1918 47,215 » » 1919 57.057 * * 1819 48,885 » » 1920 68,847

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