GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRiVATI
Direttore: M. J . ti.' Johannis
U no KIVI! - VOI. LI
t a r t m a , 2ü Luglio 192S
t FIREN ZE: 31, Via della Pergola( ROMA : 56, Via (ìregoriana11. 2412
S O M M A R I OP A R T E ECONOMICA. Dinam ica sociale.
Lo sfacelo della valuta Austro-Ungarica. ¡ 1 progetto Visserinq e i cambi.
Metodo di partecipazione. al profitto c nuove fo rm e
di salario. Doti. O. Levi.
L a Lrjiie sui profitti straordinari di guerra, nel ladijun L e condizioni economiche della Lussili nell anno 11)19.
Consorzio B ancario Internazionale. Popolazione di alcuni Comuni italiani. NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE.
Popolazione di Fiume.
Tj industria nella Lussili soviettista. L a c'rcolazione degli Stati Uniti.
Liquidazione delle pensioni d i invalidità e vecchiaia. Gli sta ks di grano m i mondo.
LEGISLAZIONE.
Commercio, approvvigionamenti e prezzi. RIVISTA BIBLIOGRAFICA.
Qror?e Chandler Whipple - Vilal statislics, and in-
troduction io thè S cien ce o f demograpln/.
John A. Todd - The mechanisme o f e ridiali g\ Thomas N:xon Caiver - Brine,iples o f politicai eco
nomi/.
RIV ISTA D EL COMMERCIO. 'Commercio coll'Estero. _ FINANZE DI STATO.
B ilancio della Stato.
Gettito dei tributi nel 1919-20. Situazione d eg li Ist it u t i d i Em issio n e It a l ia n i. Situazione d e g l i Ist it u t i d i Cr e d it o Mo b il ia r e.
B I B L I O T E C A D E “ L ’ E C O N O M I S T A „ Studi Economici Finanziari e Statistici
pubblicati a cura de L ECONOMISTA
1) F E L IC E V IN C I L . 2
L'elasticità dei consumi con le sue applicazioni
ai consumi attuali prebellici
2 ) G A E T A N O Z1N G A U
DI ALCUNE ESPERIENZE METuDOLOOICHE TRATTE DALLA PRASSI DELLA STATISTICA DEGLI ZEMSTWO RUSSI
L . 1
3 ) D o ti. E R N E S T O S A N T O R O L .' 4
SaflBio critico su la teoria del valore
nell’ economia politica
4) A L D O C O N T E N T O L . 2
Per una teoria induriva dei dazi sul grano
b
sulle farine
5 ) A N S E L M O B E R N A R D IN O L - 2
Il fenomeno burocratico e il momento
econoinico-finanziario
In v e n d ita p r e s s o i p r in c ip a li lib r a i- e d it o r i e p r e s s o l A m-m in i » tr a z io n i d e L’Esonom is'a - 5 6 V ia G r e g o r ia n a , ROMA 6.
PARTE ECONOMICA
D i n a m i c a s o c i a l e
Il manifestarsi di fenomeni sociali diretti a conse- | guire migliore livellamento nella distribuzione della ricchezza, con sforzi che acquistano sempre maggio re estensione nello spazio e nel tempo e violenza nella applicazione, fanno erroneamente ritenere, a mol ti pensatori, che ciò sia principalmente da attribuirsi alle conseguenze psicologiche e materiali della guer ra. Con ciò si rinnegano nella massima parte tutti quei movimenti quasi sempre sporadici, limitati nella superficie e nella durata che da secoli vanno ripe tendosi, ed intensificandosi con moto accelerato e sincrono aUa maggiore tumultuosità del vivere.
Fino a pochi anni or sono r movimenti delle masse intesi a diminuire le distanze che separavano i di versi gradi sociali, riflettevano nuclei di civilizzazioni un pò progredite, dove le coscienze della generalità de gii individui uscivano appena e gradatamente dallo stato ai schiavitù, barbarie, o semibarbarie per affacciarsi a comprendere la ingiustizia delle differenze nella distribuzione sociale delle ricchezze; e del lavoro.
Nei paesi di vecchie tradizioni le istituzioni sto riche avevano costituito per le classi superiori e di rigenti una comoda catena di difesa e di privilegio per la conservazione delle quali esse combattevano aspra mente contestando punto per punto ogni conquista che Ìe classi inferiori venivano
reclamando-Nelle civiltà di più recente costituzione e meglio progredite, mancando la ragione storica della conser vazione, gli avvicinamenti tra gli estremi livelli so ciali avvenivano con assai minore contrasto e con migliori disposizioni da ambo Ite parti, poiché alla generalità delle classi inferiori non sfuggiva l ’osser- j vazioiie, del resto ben facile, che coloro che si tro- 1 vavano all’apice della scala sociale erano e da poco usciti dalle loro stesse
file-Non è forse priva di fondamento e di connessione | collo stato di fatto cui abbiamo accennato la afferma- ! zione di coloro che sostengono volersi in Europa dalle
j
masse proletarie, per la soverchia ignoranza loro, la distribuzione de capitale, mentre nei paesi nuovi e progrediti della America ogni singolo lavoratore mira j a divenire egli stesso uncapitalista-Se osserviamo infatti nella linea generale la condot- ! ta e il risultato delle agitazioni che informano i tempi r»ìù recenti, anche anteriori alla guerra, non possiamo
J
disconoscere che essi presentano caratteristiche assaij
diverse a seconda che si svolgono in civiltà dove il j determinismo storico ritrova nel decorrere dei secoli j disparità sociali che non hanno riscontro in altri- _
La avversione contro il capitalismo e il quasi in- cosciente istinto di abbatterlo si manifesta, se im parzialmente si vogliano considerare le manifesta zion-i dei tempi presenti, più acuito e più fortemente ! voluto laddove è più basso il livello de le masse che appena intravedono e sentono 1 enorme peso deJe disu- ! guaglianze sociali, senza ben comprendere 1 insieme i
350 L’ECONOMISTA mica degli organi e sociale degli individui. Là pure il
ca p itai non ira mai voluto o creduto di dover com piere rinuncie che valessero a persuadere della sua necessità nella cooperazione col lavoro ai tini della produzione.
E certo fuori del vero il1 voler attribuire alla guerra la causa principale delle convulsioni odierne, quando questa non si appalesa che un.pretesto occasionale, rafforzante le ragioni ed i metodi di lotta già preesi stenti e già determinati da un non equo convivere delle collettività. Se si voglia far paragone fra i ter m ini di contrasto e i metodi di combattimento nei paesi di più recente formazione storica e di più evo luta condizione di coscienza, con quelli che subiscono il retaggio di condizioni sociali precostituite attra verso secoli con privilegi pel solo capitale e se si estende il paragone in questi stessi ultimi, non si potrà disconoscere ette la salvezza dai movimenti travol genti. starà soltanto nella quantità delle rinuncie econo miche che lie classi superiori sapranno fare per ele vare le masse e per abbassare il proprio livello quan to più possibile verso quello delle
masse-Effetto delle nuove rivoluzioni è indubbiamente quello di far sparire dalla scala alcuni gradini di ca tegorie sociali e specialmente i più aliti; la conve nienza di questi non *>uò stare, per poter sopravvivere al movimento travolgente, che nella costante preoc cupazione di autoeiiminarsi, di anticipare le future spoliazioni, togliendo così alie masse ogni pretesto o ragione di abbattere violentemente quando volesse re sistere al fatale avverarsi di ciò che tutte le rivolu zioni grandi e piccole, antiche e moderne, hanno sempre
insegnato-E ’ vero che da queste s-ono sempre enufse di nuo vo delle categorie privilegiate, le quali hanno saputo rimettersi al sommo delia scala sociale, rinnovando gli stessi errori delle classi privilegiate anteriori, ma è anche vero che esse non furono più costituite dagli stessi elementi, i quali disparvero per dar posto ogni volta ai nuovi strati che dalle masse furono spinti e sostenuti nell’alto.
La rivoluzione russa è effetto della condizione di classi dirigenti ultra potenti e di masse abbrutite nella ignoranza e nel disagio economico; la rivoluzione te desca è effetto di condizioni diverse in quanto la col tura della collettività ha permesso di comprendere la necessità della esistenza di classi superiori e quindi la inutilità di abbattere tutte le esistenti per doverne poi creare delle
nuove-I paesi che più si avvicinano al tipo della collet tività Russa maggiormente sono in pericolo di trovarsi dinanzi ad una rivoluzióne di quel genere e inversa mente per gli altri composti di collettività più colte e quindi più
ragionevoi-Ma anche nel primo caso, amiamo ripetere potersi trovare la via di evitare ciò che sembra ineluttabile, quando al livellamento violento le classi superiori vegliano e sappiano preferire un livellamento spon taneo.
Lo sfacelo della valuta Austro-Ungarica
Dopo la caduta della monarchia Austro-Ungarica i due Stati, l ’Austria e l ’Ungheria -non si trovarono nelle più favorevoli condizioni per subire Fssorbi- mento della valuta; essi si sono trovati in due alter native di fronte alla vecchia Austria ed alia vecchia Ungheria che non avevano debiti pubbici : o le pas sività deila duplice Monarchia dovevano essere di stribuite fra le' separate provincie a seconda delle loro singole capacità, ovvero la nuova Austria e la nuova Ungheria avrebbero dovuto sopportare spro porzionalmente una grave parte dell’onere.
Per non perdere i vantaggi del primo punto della, alternativa fu < accolto il principio che la moneta, e- messa e i depositi sarebbero stati onorati dagli stati successori della duplice monarchia, non in proporzio ne della valuta attualmente in circolazione o del depositi tenuti dai singoli abitanti, bensì secondo la
25 luglio 1920 — N. 2412 loro legittima parte di debiti contratti dall’ex monar chia Austro-Ungarica e in virtù di accordi che avreb bero stabilita la loro capacità economica.
Ma gli Stati successori non caddero in queste direttive e rifiutarono di rendersi responsabili per un equa parte dei debiti dei due vecchi Stati nei nuovi territori acquisiti : essi non ebbero infatti scrupolo di nazionalizzare i biglietti circolanti nei loro
contini-La Czeco-siovacchia fu la prima ad incominciare una secreta separazione della valuta; la Jugo-slavia avendo notizie di questa preparazione, improvvisa mente nel febbraio 1919, decretò che i biglietti cir colanti nel suo territorio dovessero entro brevi settima ne esser presentati a speciali funzionari per essere con? venientemente stampigliati. Dopo la data stabilita nei territori delia già Monarchia Austro-Ungarica nessun biglietto non stampigliato poteva avere circolazione (nei territori della vecchia Serbia fino dall’armistizio aveva prevalso nella circolazione il Dinar) e durante la stampigliatura venne proibita la importazione di
carta-Questa misura che secondo il punto di vista Jugo slavo era perfettamente corretta in teoria, non ha rag giunto lo.scopo nella pratica: la preparazione essendo stata affrettata ne conseguì che la stampigliatura ven ne - eseguita in modo da rendere assai facile la fai-
j
sificazione e quando le comparativamente - favorevoli condizioni economiche permisero che la corona della Jugo-slavia aumentasse il suo potere di acquisto sui biglietti non stampigliati rimasti in circolazione in Ungheria e in Polonia, i falsificatori si avvalsero im mediatamente dell’occasione. D ’altra parte la Jugo slavia non possedendo officine carte e valori, ' non appare come il Governo avrebbe potuto ottenere cre dito interno senza l ’aiuto di biglietti coite stampiglia- tura falsificata, che passavano la frontiera, mentre un credito interno si rendeva indispensabile per co prire i-1 deficit del bilancio.Avrebbero potuto esservi altre alternative, come i prezzi interni abbassati in assenza di biglietti falsifi cati entranti nel territorio per pagare le esportazioni, e quindi la esistenza di risorse che potrebbero essersi riscontrate adeguate a garantire il credito. Ma questo metodo difficilmente avrebbe potuto attuarsi con suf ficiente rapidità date le molteplici cause di attrito; lo ammontare di banconote stampigliate dalla Jugo slavia ammonta a sette miliardi dei 39 in circolazione al febbraio 1919 per conto deU'Àustria-Ungheria. Nel dicembre dello stesso anno i biglietti subirono un se condo processo di discriminazione colla stampigliatura, ed in questa occasione ili Governo, seguendo l ’esem pio della Czecoslovacchia, ha trattenuto il 20% dei bi glietti presentatigli per la, stampigliatura. Per quanto si conosce questa seconda operazione ebbe lo scopo di rendere più difficile la falsificazione e nello stesso tempo di provvedere allo Stato delte Valuta- Nel gen naio il Governo annunciava che le corone stampigliate sarebbero state cambiate con nuovi biglietti e che per ragioni tecniche si sarebbero usati biglietti in Dinar aventi un bollo speciale. Questi nuovi biglietti eccetto che per il loro aspetto esteriore non hanno in comune coi veri Dinar nulla più che vi avessero pre cedentemente i biglietti di corone stampate- La uni ficazione delte valuta non è ancora terminata princi palmente perchè il Governo non ha ancora potuto de cidere sul rispettivo valore delle corone e dei Obliar, trovandosi questo problema violentemente controverso a ll’ufficio pubblico di. cambio. Nei territori jugo-slavi già appartenenti alla monarchia i biglietti in Dinar e- rano prima accettati contro 2 mezze corone stampi gliate- Dopo l ’agosto contro 3 e da gennaio contro 1- II tasso reale di cambio delle note in Dinari era fino al gennaio un poco più alto del tasso ufficiale.
25 luglio 1920 - N. 2412 , L’ECONOMISTA 351 mista (1). Esse seguono più particolarmente le in
tenzioni del Dott. Raschin, tesoriere della Czecoslo- vacchia, il quale mira principalmente alla nazionaliz zazione della valuta- Il 50% delle note presentate nel marzo 1919, mentre erano chiuse le frontiere, per la stampigliatura, furono, fatte poche, eccezioni, trat tenute contro la emissione di buoni del tesoro portanti ¡ ’interese del 1% e non
negoziabili-Era stato annunciato che quando la progettata e- sprospriazione del capitale venisse eseguita, quei buo ni sarebbero stati accettati in pagamento della con- taibuzione e che qualunque -residuo lasciato dopo l'integrale versamento dei buoni sarebbe stato incas sato egualmente alla
pari-Per mezzo di una esatta registrazione delle corone presentate insieme con un inventario delle.altre forme di ricchezza (depositi bancari, azioni ecc.), venne compilato un registro della proprietà e preparata così la coscrizione del capitale. Il pagamento di questo era assicurato colla trattenuta -del 50 per cento dei biglietti e nello stesso tempo, bloccando il 50 per cento dei depositi bancari, mentre si calcolava che il contribuente, per evadere la espropriazione avrebbe lasciata una parte dei suoi biglietti non stampigliati al fine di usarne ad acquistare proprietà in altri paesi successori della Monarchia. Nello stesso tempo la riduzione del numero dei biglietti in circolazione a- v-rebbe migliorato le condizioni, alzando il valore della valuta.
Nel novembre 1919 le corone stampigliate veni vano cambiate alla pari con i « Sokols » la nuova moneta unitaria della Czecoslova-cchia emessa dall’Uf
ficio bancario della tesoreria.
rante il regime soviettista fecero un premio del 30 per cento. Le casse di risparmio postali aggiunsero alla circolazione biglietti di loro fattura per un am montare di 300 milioni.
Il Governo che seguì quello bolscevico ha fissato il valore nominale dei biglietti bianchi in circolazione ad -un quinto del valore nominale ed a tale prezzo li ha riassorbiti. I biglietti della Banca a- u. si mostra rono insufficienti per i bisogni del Governo e del com mercio : la popolazione agricola soprattutto urgeva nella domanda di valuta per poter spendere in manu fatti la moneta guadagnata nella, vendita della der rate e non si azzardava, nelle incertezze d'eli momen to, di depositarla nelle banche, così che la circolazione veniva sempre più a ridursi.
Il Governo si trovò costretto ad emettere attraver so- le casse di Risparmio Postali alcuni milioni di bi glietti che però la popolazione rurale non volle accet tare in pagamento delle derrate fino a che essi non furono ammessi ad uno sconto percentuale notevole- Più tardi ritornando la confidenza e avendo potuto la Banca a- u- fornire nuovi biglietti lo sconto scom parve e la circolazione è ritornata alle condizioni nor mali. Adesso le corone a. u- non stampigliate e i bi glietti emessi dagli uffici postali stanno con un pre mio dal 15 al 3 0 per cento sulla corona austriaca. La seguente tabella, secondo le quotazioni di Zurigo, illustra il deprezzamento della corona e della valuta nazionale derivante da essi nell ’ultimo anno e mezzo !
P ari = 24 corone per 1 L st.
2 5 .1 0 2 .1 2 8 .2 2 9 .3 3 0 . 8 3 0 . 9 2 0 . 1 1918 1919 1919 1919 1919 1919 1920 Ma- afferma Io Schles-singer che la trattenuta del 50
par cento si è manifestata una poco fortunata misura, che oiù tardi il Governo era costretto praticamente ad abbandonare, perchè il livello dei prezzi si rifiutò di adattarsi alla ridotta quantità di circolazione e ne conseguì una insopportabile scarsità di circolante. I! Governo mancando di officine carte valori era privo dell -mezzo necessario 'per superare la difficoltà e quindi fu obbligato dapprima ad instaurare la mora toria, più tardi a restituire ai proprietari molta della valuta che aveva tratténuta- Finalmente la scarsità fu alleviata dall’afflusso di biglietti fraudolentemente stampigliati.
Si afferma che il dott. Raschin in uno dei suoi di scorsi abbia affermato che Ite note presentate alla stampigliatura ammontavano a circa 8 miliardi e che l ’ammontare ritornato fosse a ll’incirca dai 5 e mezzo ai 6 miliardi e
mezzo-Nel ¡corso dell’estate anche la Rum ena come l ’I talia hanno proceduto alla nazionalizzazione della mo neta circolante nelle provincie loro assegnate. La Rumeni-a non convertì le corone a. u- ma soltanto le ha stampigliate ed esse vennero accettate nei pubbici uffici di cambio delle provincie acquistate, sulla base di 2 e più tardi di 2 corone e mezza per 1 lei- In Italia le corone a- u- furono convertite in lire sulla base di 2 e mezzo per 1 ; più tardi venne fatto anche un pagamento addizionare e, afferma lo Schlessinge-r, che questo fu un trattamento veramente favorevole. Vennero così incassati 2 miliardi e mezzo di corone.
La Polonia fino al presente non ha stampigliato le corone.a. u- circolanti nella Galizia e si è limitata finora a proibirne, senza successo, la importazione stabilendo il cambio a 2 corone per il marco polonese.
In Ungheria la preparazione della stampigliatura fu interrotta per l ’avvento della rivoluzione bolsce vica- Il Governo del Soviets trovando insufficienti i 3 miliardi di biglietti non stampigliati mise in circola zione altri 3 miliardi di corone imitate, le quali cerò vennero immediatamente riconosciute dal contado e rifiutate nei pagamenti. Il rovescio di questi biglietti era bianco mentre quello della Banca Austro Un gherese era bleu ; di conseguenza i biglietti bleu ; du
Corone in circolazione sull’intero territorio
Austro-Ungarico . 5 2 .7 5 7 6 .5 0 Corone nonstampigliate — — Nuove corone austria
che ... — — Corone Czeco-slovacche — — Corone Jugoslave . . — — 100 — — — — — 115.50 222 515 870 — 115.50 218 5 7 5 1 1 3 0 — 8 5 .5 0 123 214 275 — 115.50 208 402 450 La corona jugoslava non i quotata a Zurigo e il calcolo è fatto per paragoni coi prezzi di Vienna. Lo stesso metodo venne usato per ar rivare alla quotazione della corona non stampigliata sembrando ciò più sicuro della quotazione di Zurigo.
Il progetto Vissering e i cambi (1)
Abbiamo esposte nel passato articolo le ragioni che hanno dato ori gine a l progetto Vissering e i cinque punti fondamentali sui quali egli stabilisce il suo programma di scambi internazionali. Esaminiamo qui ciascuno dei capisaldi sopra accennati.
1 • Sul primo punto il Vissering mostra facilmente gli inconvenienti del sistema del prestito e della carta moneta-; la soluzione dii questo problema si presenta immediata ed assoluta, ma gioverà domandarci se essa è possibile
dappertutto-2- Revisione dei debiti; questa Revisione dei de biti implica come primo punto la revisione di quelli della Germania, nei riguardi dei suoi vincitori e, af ferma il Guyot, più particolarmente quelli della Fran cia. Nei suoi scritti il Guyot non ha mancato di affer mare che la prosperità dell’Europa non poteva essere fondata sulla rovina della Germania, ma che essa poteva ancor meno essere fondata su quella della Francia. Ci è facile aggiungere che non meno della Francia l ’Italia e il Belgio si trovano in condizioni precarie e che ciò sembra assai troppo dimenticato, non tanto dal Vissering, quanto dallo stesso Guyot.
L’ECONOMISTA 25 luglio 1920 - N. 2412 | 352
Per il funzionamento di questa organizzazione do vrebbe risolversi la difficoltà del cambio?
Se si emettessero, per il regolamento dei pagamenti, obbligazioni il cui titolo di valore fosse pari ali’oro negli Stati Uniti, l ’Inghilterra dovrebbe pagare un premio del 20 per cento, l ’Olanda del 6 e mezzo per cento, la Svezia del 16 e mezzo per cento; la Dani marca del1 39 per
cento-Il Vissering conclude che ciascuna nazione presta trice dovrebbe prestare al tasso del suo cambio- Essa collocherà dei buoni sul mercato internaziona'e dove essi avrebbero come garanzia quella dell’organizza zione di una nazione prestatrice, più le garanzie spe ciali della nazione debitrice. Queste obbligazioni do vrebbero essere della stessa natura delle obbligazioni ferroviarie deg'i Stati Uniti. Un capitalista olandese potrebbe considerare che il va'ore della Lira sterlina o della corona danese aumenterà ed egli quindi acqui sterà le loro obbligazioni come investimento, questi investimenti non avverrebbero simultaneamente.
L ’interesse di tali obbligazioni dovendo essere quel lo dei paesi prestatori, ne verrà una nuova attrazione per ii capitalista.
La organizzazione Centrale ¡avrebbe il controllo sulla qualità delle importazioni e rifiuterà i crediti per le importazioni di generi, alimentari non essenziali o di materie ed oggetti che essa non considerasse come ' indispensabili.
Da ciò fa necessità di un’organizzazione centrale residente nel centro d
el;’Europa-Le nazioni debitrici dovrebbero aneh’esse creare una organizzazione equivalente, che dovrà determinare quia.1 genere di; mercanz'e sarà permesso di importare alle nazioni che ne faranno parte e quali garanzie spe ciali esse potranno dare per il pagamento di quei crediti ; queste garanzie saranno dapprima dei pegni sui diritti di importazione ed esportazione come quelli che sono stati messi in pratica in Turchia ed in
Cina-Il Vissering dice che <( questa questione di orga nizzazione sarà di una importanza generale » senza dubbio, commenta il Gùyot, ma quando potrà essa essere formata?
E di qui ad allora dovrà essere rifiutato ogni credit^ a tutte Ìe nazioni che hanno bisogno di far debiti? E ii loro credito è per esse del tutto uniforme? Pone il Vissering allo stesso livello il credito della Francia e quello dell’Austria? Non possiamo creder'o, mentre possiamo comprendere benissimo il1 funzionamento dei- l ’organizzazione delle Nazioni
prestatrici-Senza dubbio esse non avranno tutte sentimenti uni formi di simpatia o di antipatia di indirizzi e vedute identiche nei riguardi delle nazioni debitrici, ciò non- 1 dimeno esse potranno mettersi d’accordo. Al contrario giova chiedersi se l ’Austria l ’Ungheria e la Germania potranno mai mettersi d ’accordo sui loro bisogni ri spettivi. Non accadrà che ciascuna di queste Nazioni chiederà aspramente più di quanto esse non potranno pagare? E se venissero riuniti insieme vincitori e vinti non si risveglierebbero forse gli antichi odii? Non posso vedere afferma il Guyot, attorno alla stessa tavola i rappresentanti della Germania reclamanti : « Voi dovete darmi lana e cotone prima di darne alla Francia! Voi dovete farmi credito per acquistare e dovete rifiutarlo alla Francia 1 »
Il Vissering scorge un’altra difficoltà come risultato del rorimo punto in virtù del quale sarebbero inter detti nuovi prestiti a tutti i paesi in genere.
Come potranno essi rispettare Quest’impegno? Con tinueranno essi ad aumentare Umiliazione che si tratta di sopprimere? E inoltre le Nazioni prestatrici non dovrebbero prestare che per bisogni industriali, ma quale sarà l ’estensione da dare ,a questo-termine?
Certamente difficoltà si appalesano ad ogni passo, ma non è per questo detto che non si possano ade guatamente. superare, come è avvenuto per tutte quel le, non meno gravi, che sono state sormontate duran te la
guerra-. IL COMMERCIO P E R BA RA TTO E LA MONETA DI CONTOguerra-. Eccoci giunti al quarto punto ed al più importante ; del progetto Vissering : la istituzione cioè di un sistema ; internazionale di commercio per baratto.
Alcune nazioni non possono acquistare, per man canza di mezzi di pagamento, in altri paesi, le materie indispensabili per finire i loro prodotti ; sarà neces sario di anticipargliele- Ciò già si pratica per le pelli ; ! una nazione ne tornisce a condizione che i cuoi ot tenuti le sieno riservati, il Vissering cita l ’esempi-o seguente che potrebbe applicarsi a questo sistema : una ditta di ingegneri elettricisti potrebbe fabbricare debe macchine eletriche se fosse loro fornita la seta necessaria per farne gli isolatori ; ora i filatori di seta non hanno affatto bisogno di quegli apparecchi elettrici e quindi n'on possono èssere disposti a far credito ! delia seta, anche se dovessero essere pagati in specie, perchè essi vogliono conservare i loro fondi disponi
bili- j
« Attualmente eg’i dice, la Germania e l ’Austria ¡ sono in situazioni tali da non poter acquistare i mezzi di pagamento negli altri paesi- Esse devono pagare i ispettivamente 10 o 25 volte il valore nominale dei j marchi e delle corone pei loro acquisti a ll’estero e di ! più occorre che esse trovino degli esportatori disposti ad accettare marchi o corone, il che non è facile.
Ma i>n questi paesi vi ha ancora un numero di pro dotti che. adatti ad essere venduti a ll’estero, dareb bero i mezzi di pagamento per l'e loro cose essen ziali.
Allo scopo di realizzare questo sitema occorrerà ' scoprire un nuovo intermediario e far uso di questa nuova, forma di scambio che chiameremmo la « Isti tuzione del baratto ».
Il Vissering prende l ’esempio seguente: la Ger- j mania dovrebbe preparare una lista di merci che essa desid'era acquistare; i Paesi Bassi stabilirebbero ’e quantità che potrebbero esserle consegnate; fa Ger mania formerebbe allora una lista di quelle merci che ì
essa potrebbe consegnare immediatamente, o con un lasso di 3 mesi o un anno, dopo il raccolto o dopo la fabbricazione. Queste offerte e queste domande ver rebbero
registrate-Come sarebbero valutate queste m erci? Non in marchi ; si potrebbe invece prendere il fiorino olan dése d’oro, ma se la sua stabilità non ispirasse una sufficiente fidùcia;, si potrebbe istituire una moneta di conto, marco o fiorino d ’oro che adempirebbe lo stesso ufficio- A,1 momento dei conti, in seguito alla consegna delle merci, il saldo in denaro diventerebbe una quantità
insignificante-« Considerando che la stessa unità di conto, dice il Vissering, può essere adottata per tutte le transa zioni ; ciascuna parte è sicura d’ottenere il valore in trinseco delle merci fornite e non avrà più la preoccu pazione di compiere ii passaggio di una moneta de prezzata ».
E il Vissering viene ali caso dei costruttori di mac chine elettriche ai quali gli olandési fornirebbero la seta della quale hanno bisogno : « la produzione di queste costruzioni costa x ; quando essi consegneran no il loro prodotto questo prezzo di costo sarà rim borsato con una cifra y. Con -X essi percepiranno il orezzo di tutte e materie prime, salari, e c c -; e 'il1 pro fitto vi resterebbe a loro disposizione. Essi possono convertire questo y in marchi al tasso del giorno, per ché altre persone in Germania ricercheranno una somma di y per acquistare altre mercanzie a ll’estero- Se questi costruttori non vogliono realizzare il loro pro fitto in marchi essi Tossono acquistare maggior nu mero di mercanzie all ’estero e aver bisogno così, per fare questa operazione, di un credito minore di quello che era stato loro necessario precedentemente- ».
25 luglio 1920 — N. 2412 L’ECONOMISTA 353 non fu trasferita alia Reichba-nk che nel 1875- Queste
istituzioni realizzarono ì regolamenti internazionali con un grande successo, poiché le unità della moneta, di conto fittizia possedevano una notevole stabilità fra le numerose specie di moneta il circolazione a qtìell’opo- ca. Durante più di un secolo l ’Amsterdam Wissel- banksehe fu la principale istituzione di questo genere.
La moneta di conto era non soltanto internazionale, ma anche nazionale. In Francia la libbra non è mai stata altro che una moneta di conto e lo è lo stesso oggi giorno la libbra sterlina. Ma il rapporto delle mo nete di conto alle monete reali si determina enun ciando il valore delle monete reali m valore di conto ( 1
)-Afferma il Guyot di essere convinto che attualmente una moneta di conto internazionale può essere uti'e. Nel suo studio: En politique toui change_. l ’americano Fredelic Mathews t ’aveva proposto, ma questa moneta di conto aveva per base la istituzione intcrnazioT.'e analoga al Federai Reserve Board degli Stati
Uniti-LA RICOSTITUZIONE D ELUniti-LA CIRCOUniti-LAZIONE E D EL CAMBIO
Quando il Vissering si occupa dèi suo quinto punto sulla ricostituzione della circolazione e del cambio, egli prende di nuovo ad esempio l ’Austria,' di cui è stata più sopra veduta la situazione- Colla corona a! tasso nominale si ottiene un pareggio, ma le sue emissioni ai carta sono state compiute senza contro partita di valori e si è giunti così a 48 miliardi di corone pagabili a vista, coperte da mezzo per cento d ’oro e 76 per cento di obbligazioni del Governo de prezzate.
Le merci ed i servizi sono pagati con delle corone di carta aventi un valore nominale assai alto, ma in realtà senza valore- Se questo valore è 25 volte più alto che quello della corona d ’oro prima della guerra, il portatore di 25 corone di carta non potrà acquistare in Austria che ciò che egli poteva acquistare prima della guerra e ad'estero nulla potrà acquistarvi. Da ciò una dolorosa miseria per tutti i membri della po polazione che non ricevono maggior numero di corone di ouelle che ricevevano prima della guerra- I porta tori di queste corone emesse dopo la guerra non han no il diritto di chiederne 'il rimborso sulla base della corona d’oro- Il peso per l ’Austria sarà così grave che essa non potrà mai uscire dalla posizione
attuale-Il Vissering propone di distinguere fra le corone e- messe in differenti periodi : i portatori di quelle e- messe nell’ante guerra avrebbero diritto sì rimborso a valore d’oro ed egualmenté dovrebbe avvenire per i crediti e i titoli datati a quell’epoca. I portatori di corone acquisite durante 'a guerra non potrebbero ri cevere egual pagamento : essi sono solamente porta tori di corone non' aventi un equivalente valore in oro. Questi 60 miliardi di corone di carta sarebbero però egualmente mantenuti pel momento nella circo lazione interna, ma non avrebbero alcuna parte nei pa gamenti esteriori, servirebbero solamente al regola mento dei salari degli affitti nei pagamenti quotidiani.
Ma questi 60 miliardi non sono tutti impiegati in queste transazioni: ve ne sono dei tesorizzati: il Go verno può proporre di rimborsarli in un termine da 60 a 100 anni, riservando loro un . interesse ed un ammortizzo del 2 e mezvo per cento, pagabile indif ferentemente in corone carta o in qualunque altro va lore- I portatori di corone carta ne avrebbero imme diatamente un vantaggio e vi è da sperare che ne risulterà una importante riduzione delle corone attual mente emesse- I! Vissering ritiene che se la circo'a- ziione venisse ridotta anche a 5 o 6 volte quella del- l ’ante guerra essa non sarebbe da considerarsi anor male- Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per portare a fianco della corona carta l ’uso generale della co
(1) Turgot 1769 — Valeur e monnaies — Opera di Turgot pubbli cata da G. Scelle T . 3 pag. 81.
rona oro e per ottenere un tale risultato propone il seguente sistema : una nuova banca di emissione sarà stabilita in Austria e renderebbe la corona d ’oro co me base esclusiva dei suoi affari- I paesi esteri pos sono fornirle dei fondi, una parte dei quali resterà nei paesi -stessi.
La banca potrà fare degli anticipi in corone oro ai produttori austriaci,. che ne hanno bisogno, pel loro lavoro ed essa potrà procurare materie prime all stero. Nessun rapporto la banca dovrà avere coi pre stiti governamentaK e quelle società che volessero aumentare artificialmente il loro potere d’acquisto. Essa dovrà essere diretta da persone completamente indipendenti sul modello di ciò che è stato fatto per la Banca,di Aìgesiras al
Marocco-La Banca Austro Ungherese continuerebbe nei suoi propri affari sotto il controllo di questa nuova banca d i.
emissione-iP'Vissering invoca la sua esperienza negli affari orientali per affermare che non ritiene impossibile la connessità dei due s’stemi differenti di circolazione é di banca in Austria- Senza dubbio v>i sono difficoltà notevoli come quelle delle tariffe per le ferrovie, per il regolamento dei debiti, il pagamento di alcuni salari, ma tutto ciò potrà èssere regolato per
legge-Misure analoghe possono essere prese per altri paesi come la Germania, ma il Vissering si è limitato a considerare l ’Austria, come la Nazione che presenta nel momento- attuale le difficoltà maggiori.
Il Guyot ritiene che il progetto de Vissering non contenga errori da dover essere segnalati e ritiene che la .istituzione di una moneta di conto internazio
nale presenti una soluzione eccellente, rna debba es sere garantita da un fondo comune; e quindi si do manda se fa conferenza economica di Bruxelles potrà arrivare a costituire questo fondo comune ed a sta bilire una istituzione internazionale sul tipo, della F e
derai R eserve B oard.
In ogni caso il Vissering ha apportato un importan tissimo contributo nello studio di ciò che concerne l ’avvenire economico e finanziario del mondo ed è augurabile che i suoi suggerimenti possano risolversi in una soluzione pratica.
PRO BLEM I D EL LAVORO.
Metodo di partecipazione al profitto
e nuove forme di salario (1)
Nel 1894, un nuovo provvedimento, atto a rendere gli operai sempre meno proclivi allo sciopero e sem pre più interessati a ll’impresa, il Livesey volle an cora adottare colla, co-partnership; cioè facendo inve stire una parte delia quota utili degli operai-, in azioni dell’imprésa, anziché col distribuirne il totale im porto in contanti, come avveniva per effetto del con tratto di partecipazione al
profitto-li1 motivo occasionale, che indusse il Li-vesey a questa innovazione, è stato ricordato dal Livesey stes so : l ’idea di trasformare g i operai in azionisti si de terminò in me, leggendo che un meccanico della Compa-gniia della Strade Ferrate di Taff-Vall (che era possesor-e di un’azione della Compagnia, il cui importo non superava probabilmente le 125 lire) « si rifiutò, ne! 1890, di prender parte ad uno'.sciopero, adducend-o che egli non poteva mettersi in sciopero contro se stesso ».
Al fine, quindi, di eliminare ogni possibilità di scio pero trasferendo su ogni operaio i diritti e le respon sabilità di un piccolo azionista, iì Livesey adottò l ’as sociazione del personale al capitale dell ’impresa.
Egli stabilì Che la parte di utili spettante a ciascun operaio fosse divisa in due parti uguali, 1 una da es sere pagata in contanti, l ’altra da essere investita in azioni deli'impresa, per conto dell’operaio stesso.
354 L’ECONOMISTA in azioni non solo tutta la loro quota di utili, ma anche
i. relativi dividendi, e inoltre l ’impresa si era riser vato il diritto di restituire ai singoli operai il capitale azionario corrispondente, soltanto a ll’epoca del’a ces- I saz.ione del servizio ; in casi eccezionali, in seguito a speciale autorizzazione del Segretario del Comitato Amministrativo della Partecipazione al Profitto.
Questo Comitato fu istituito per l 'amministrazione dei fondi degli operai, ed è composto di 36 membri, 18 dei quali sono eletti, fra il personale dirigente, dal Consiglio deH’impresa, e gli altri 18 sono eletti dal personale dipendente, fra quegli operai aventi un ca pitale azionario non inferiore a Ls.
25-II Comitato della partecipazione al profitto (che nei 1904 fu giustamente denominato Comitato della co-partnership) si era dimostrato dipendente, in modo modo quasi assoluto, dal Consiglio direttivo dell’im presa perciò, a maggior tutela degli interessi degli ope rai furono ammessi, dal 1897 in p-;i, due rappresentanti degli operai a far parte del Consiglio Direttivo stesso.
-Gli operai, per ayer diritto di. voto nelle elezioni dei consiglieri, devono possedere almeno Ls- 5 di capitale j azionario, e per essere eleggibili, devono aver servito ininterrottamente l ’impresa almeno per 7 anni e posse
dere Ls- 100 di azioni.
ET notevole il fatto, che i due consiglieri eletti dagli
j
operai hanno, singolarmente, gii stessi diritti degli altri otto Consiglieri eletti dall’assemblea, degli azio nisti ; benché, attualmente, questi rappresentino un capitale di oltre 8 .0 0 0 .0 0 0 di Ls- ed i primi non ne rappresentino che poco più di Ls- 300-000 cioè, non approssimazione 1/27 del capitaledell'Tmpresa-Coll'istituzione degli organi amministrativi suddetti, ii contratto di lavoro nella South Metropolitan gas Companv ha raggiunto la sua forma definitiva.
II Livesey, attraverso la varietà dei provvedimenti adottiati, sia col condizionare la quota-utili deglLoperai al basso presso del prodotto, sia col vincolare i fondi degli operai in azioni della Compagnia, raggiunse l ’intento di regolare proficuamente non soltanto gli interessi degli operai e dell’impresa, ma pure quelli dei consumatori ; poiché egli seppe coordinare il mi glioramento delle condizioni. degli operai co ll’incre mento del dividendo sociale; il quale, è bene ricordar lo, per disposizione di legge, non può determinarsi senza una corrispondente diminuzione del prezzo del prodotto, a favore dei consumatori.
Praticamente nella South Metropolitan gas Co. l ’au mento del salario diegli operai si effettuò, a grado a grado, co ll’aumento del dividendo sociale, e colla di minuzione del prezzo del gas; ed è vanto dèi Livesey l ’aver potuto dichiarare, per molti anni, alla chiu sura di ogni esercizio, che in virtù dello spirito di coo perazione che univa gli operai alla South Metropolitan I gas Co- questa era in grado di pagare al suo perso li naie, salari più elevati di quelli in vigore presso le altre imprese inglesi del gas, di ripartire un dividendo superiore a quello dèlie altre Compagnie Metropoli- tane e, last not least, di vendere il gas ad un prezzo
inferiore a quello di ogni altra impresa..
Sarebbe tuttavia eccessivo ritenere che questi van taggi spettino esclusivamente ai sistema di rimunera- ■ zione del lavoro ; poiché a determinare così eccellenti risultati concorsero indubbiamente altre cause, d’or dine diverso, quali : il grado di perfezionamento tecni co ed amministrativo della South Metropolitan gas Co. rispetto a quello raggiunto dalle altre imprese, la di versa potenzialità redditizia delle zone dii iilumina- zione di ciascuna impresa, la loro relativa distanza dai bacini carboniferi, il livello generale dei salari delle varie località, l ’orario di lavoro giornal'ero vigente presso le singole imprese, l ’organizzazione delle forze operaie nei vari centri industriali, ecc.
Il sistema di partecipazione al profitto del Livesey ha però il merito esclusivo di avere assicurato, dal l ’anno in cui fu istituito, cioè del1 1889, in poi, la buona intesa fra la South Metropolitan gas Co. e gli operai dipendenti ( i quali sono attualmente oltre
£5 luglio 1920 — N. 2412 6000), e di avere stabilito una solidarietà di interessi giovevole, tanto ad ’impresa e agii operai quanto ai consumatori.
Il felice esito dell’esperimento della South Metro politan gas Co. indusse, nel 1906, ben 12 Compagnie del gas a modellare la loro forma di rimunerazione del lavoro sul metodo della partecipazione al profitto del Livesy; e nel 1909, oltre 9 imprese ne seguirono l ’e- sempio; tra quéste,-la Gas Lighi and Coke Company j di, Londra, che possiede un capitale 1 di circa Ls. 3 0 .0 0 0 .0 0 0 ed impiega 11-000 operai ed è forse la più grande impresa di gas esistente.
Nel Giugno 1912, complessivamente, ben 33 com pagnie inglesi per la produzione del gas avevano già adottato, con soddisfazione completa del personale e degù azionisti, il metodo di partecipazione al profitto vigente nella South Metropolitan gas Co-, e queste possedevano, allora, 5 0 .0 0 0 -0 0 0 di Ls- di capitale, cio-e più della metà del capitale investito in quest’in dustria dalle imprese private inglesi, e impiegavamo più di 2 8 .0 0 0 operai.
Osservando il metodo del Livesey, nel suo insieme e in rapporto alle disposizioni di legge che regolano 1’ ndustria inglese del gas, e nei suoi risultati, si scorge che esso ha potuto affermarsi, per la . coesi stenza dèlie seguenti condizioni essenziali:
1- Il monopolio legale dell’industria.
2- La limitazione legale dei dividendi e la loro correlazione coi prezzi, in modo da determinare con temporaneamente e condizionatamente il maggior utile
degli azionisti e dei consumatori. 3- La sicurezza del profitto.
4- La correlazione del compenso degli operai coi prezzi, in modo da determinare contemporaneamente e condizionatamente il maggior utile degli operai, de gli azionisti e dei consumatori.
5. La sicurezza degli operai di conseguire una rimunerazione superiore al salario medio
locale-6- L ’investimento degli utili degli operai neh l ’impresa.
7. Le limitazioni legali e contrattuali -alla libertà di sciopero.
8. La debolezza o l ’assenza dell’unionismo o- neraio.
Lo svolgimento e la fortuna del metodo dèi Livesey hanno quindi richiesto condizioni assai complesse ed eccezionali ; e perciò molti furono indotti a ritenere che questo metodo non possa avere altre applicazioni che neH’indusiria inglese del gas o in alcune imprese monooilizzate, passibili di limitazioni legali o statutarie, simili a quelle stabilite per l ’industria stessa del gas.
Altri invece ravvisano nel metodo del Livesey di schiuso un nuovo e sicuro, divenire alla partecipazione al profitto, e, più ancora, il Livesey stesso ritiene che il metodo suo — qualora sia convenientemente uni- ^ formato alle esigenze particolari delle singole indù- J strie — • possa servire alla .generale determinazione del
giustoi salario, e offra la soluzione di quello che è I detto, per eccellenza, il problema sociale.
Ma come sia possibile applicare nelle altre indù- i strie il metodo di rimunerazione vigente nella South Metropolitan gas Co. il Livesey non ha saputo in
re-25 luglio 1920 — N. 2412 L’ECONOMISTA lazione posta dal Livesey fra i prezzi e i salari, con
siderata in sè stessa ed in rapporto alla coordinazione esistente -— per legge — fra i prezzi ed i dividenti.
Il Livesey, co ll’aver condizionato il salario ai prezzi, in modo tale che le successive diminuzioni del prezzo del prodotto,, al disotto del prezzo base, determinas sero la formazione e l ’incremento del sopra-salario, ha stabilito nell’industria del gas una forma di rimune razione del lavoro non prima esistente in alcuna in
dustria-Ed invero, il metodo di rimunerazione vigente nella South Metropolitan gas Co. che, per seguitare la con suetudine, abbiamo fin qui denominato metodo di par tecipazione al profitto, se ha in comune colle forme generali della partecipazione al profitto il sopra-sa lario. ne differisce però in modo sostanziale; perchè la partecipazione al profitto presuppone la esplicita di retta dipendenza del sopra-salario dal profitto, méntre
a base del metodo del Livesey sta, invece, il rapporto di . tassativa dipendenza del sopra-salario col prezzo
del prodotto.
Nella South Metropolitan gas Co- per le disposizioni gali e contrattuali in essa vigenti, il prezzo del gas è l ’elemento regolatore comune delle variazioni dei pro fitti e dei salari, e perciò le variazioni dei salari sono direttamente ed effettivamente indipendenti da quelle dei profitti, e questa indipendenza è vera, anche se è dissimulata dial .diverso apprezzamento del Livesey, dalla complessività dei rapporti economici esistenti fra prezzi, profitti, e salari, e da" tutte quelle norme e limitazioni pratiche, che, in forme più o meno simili, hanno giovato all’applicazione del metodo del Livesey, come alla fortuna delle comuni applicazioni della partecipazione al profitto.
La denominazione di partecipazione al profitto, at tribuita al metodo del Livesey è quindi impropria, e non può essere giustificata che dall’errore in cui so no sovènte caduti, tanto i teorici quanto 1 pratici, nel considerare come metodi di partecipazione al profitto alcune forme di rimunerazione del lavoro che hanno rapporti di diretta dipendenza dei prezzi e non dei profitti.
Inoltre, il metodo del Livesey differisce notevol mente da tutte le altre forme di salario che dipendono direttamente, in una data misura, dai prezzi; ed è giovevole, in ¡specie, al fine che ci proponiamo, sta bilire quali relazioni esistono tra questo metodo ed il salario a scala mobile, il quale, fra tutti i metodi di rimunerazione del lavoro aventi immediata relazione coi prezzi, è quello che subì applicazioni praticamente più importanti e più vaste.
Occorre ricordare, che il salario a scala mobile è un metodo di rimunerazione del lavoro, nel quale, fis sato un salario base corrispondente ad un prezzo base del prodotto, gli aumenti o le diminuzioni del salario, in rapporto al salario base, sono condizionati diretta- mente dagli aumenti o dalle diminuzioni del prezzo, in rapporto al prezzo base del
prodotto-Nel salario a scala mobile, come nel metodo del Livesey, esiste, come già abbiamo detto, una rela zione immediata fra i prezzi ed i salari, ma nel sa lario a scala mobiie questa relazione condiziona tanto gli aumenti quanto le diminuzioni del salario, cioè re gola il salario stesso, mentre nel metodo del Livesey essa condiziona soltanto gli aumenti del salario, cioè regola il sopra-salario; inoltre, ne! sa’ario a scala mobile gii aumenti e diminuzioni: del salario dipen dono in ragione diretta, rispettivamente, dagli au menti e dalle diminuzioni dei prezzi, mentre nel meto do del Livesey gii aumenti o le diminuzioni dèi sopra salàrio sono in ragione inversa degli aumenti o del’e diminuzioni del prezzo del prodotto, al disotto del prezzo base.
Come altrove abbiamo accennato, nel1 metodo del Livesey la relazione fra i prezzi-ed i salari, integrata dalla relazione legale fra prezzi ed i salari, integrata dalla relazione legale fra prezzi e dividendi, pro muove il massimo rendimento di lavoro, per il
mas-355 | simo vantaggio di tutti gli interessati a ll’industria,
perchè essa determina un aumento tanto maggiore del salario," quanto minore è il costo della produzione, che potrà permettere, a favore dei consumatori e de gli azionisti, la riduzione del prezzoj e,, inversamente, determina la progressiva diminuzione, e, infine, la perdita, del sopra-salario, quanto maggiore è il costo della produzione, che dovrà richiedere, a danno dei consumatori e degli azionisti, un aumento del prezzo li salario a scala mobile, per contro, qualora non fosse integrato dal salario a compito, come invece praticamente avviene, promuove il minor rendimento
del lavoro, perchè in esso, gli alti salari sono con- | dizicnati dagli alti prezzi, mentre i bassi salari di- I
pendono' dai bassi prezzi, e crea, un'opposizione, reale ed insanabile, di interessi, fra gli imprendi tori, gli operai ed! i consumatori.
Infatti, col metodo del salario a scala mobile, gli imprenditori, nell ¿interesse proprio e dei consuma tori e a danno degli operai, possono vendère, in al cuni casi, con riduzione del prezzo deli prodotto-, in previsione soltanto deH’economia conseguibile nel co sto della produzione, mediante la stessa riduzione del orezzo del prodotto; poiché questa riduzione, per effetto del salario a scala mobile, dovrà determinare necessariamente e spontaneamente, una corrispon dente diminuzione del
salario-Se, invece, gii imprenditori, col precipuo intento di aumentare il salario degli operai, volessero e po tessero vendere con aumento del prezzo del prodotto, determinerebbero una corrispondente perdita a dan no dei consumatori.
Da parte loro, gli operai, nel regime della scala mobile hanno incentivo a diminuire la produzione, affinchè il valore unitario del prodotto possa aumen tare ; e quindi il minore rendimento del lavoro tende, n-ellaxscala mobile, a favorire l ’operaio a danno del- l'imprNnditore e del consumatore.
Il metodo del Livesey, oltre al merito intrinseco di stabilire fra prezzi e salari, una relazione indiscu tibilmente superiore a quella determinata dal salario a scala mobile, presenta altri vantaggi, in confronto del salario a scala mobile stesso, dovuti propria mente alla relazione esistente fra l ’elemento prezzo e la produttività tecnica ed economica delle industrie, in cui il metodo del Livesey è stato applicato.
Infatti, il metodo del Livesey e il metodo del sa lario a scala mobile sono informati al concetto cne la produttività economica dell’industria debba con correre a determinare direttamente il compenso degli operài, e dèi concetto esposto, questi metodi sono un’.applicazione tanto maggiormente rigorosa e fe lice, quanto più i prezzi sono un indice sicuro e fe dele, oltreché evidente ed immediato, della produt tività economica stessa.
Ma le applicazioni del salario a scala mobile, av venute specialmente nelle industrie metallurgiche ed estrattive inglesi, poiché i prezzi in queste indu strie non sono sovente un’indice esatto della pro duttività economica delle imprese, hanno dimostrato che il salario a scala mobile non è sempre informato alle esigenze dell’industria ed a quelle dell’equità- Invece, nelle applicazioni del1 metodo del Livesey all ’industria inglese dèi gas, i prezzi, per le ragioni già esaminate, attinenti specialmente alla poca ela sticità della domanda del prodotto ed ai rapporti legali fra i prezzi ed i dividendi, sono sempre l ’e satto esponente dèlia produttività economica dell’in dustria, e perciò il metodo del Livesey è apparso sempre consono' al fine per cui fu istitutito : ^ che è quello di provvedere all’equa ripartizione dei risu.- tati economici ottenuti dall’opera collettiva della pro
avviene-356 L’ECONOMISTA 25 luglio 1020 — N. 2412 N ell’applicazione del metodo del Livesey, è, la
varia produttività dell'industria che in genere giusti- fica e seconda la relazione, posta dalla legge, fra l ’in cremento dei dividendi ed il ribasso dei prezzi.
Nelle applicazioni del salario a scala mobile, l ’ele mento prezzo è un indice troppo insufficiente ed alea torio della mutabile produttività tecnica ed economica delle imprese, e, perciò, si è affermata la necessità, all'atto delle stipulazioni dei nuovi contratti di la voro, di regolare le scale mobili dei salari, non solo in relazione ai prezzi, ma pure in base a ll’insieme della produzione e dello smercio delle singole imprese.
Però la necessità di far dipendere direttamente le variazioni dei salari dalle condizioni generali dell’in dustria dal prezzo e dall’insieme della; produzione è dello smercio — dal prezzo e dalla massa degli affari
(from thè price and thè volum e o f bu sin ess) -— dal l ’entità del flusso della produzione —■ da ciò che co- 'stituisce la totale e variabile preduttività economica delle imprese — non trova nel salario a scala mobile la sua adeguata estrinsecazione; e, anzi, questa ne cessità è, dal principio informatore del salario a scala mobile, esplicitamente contraddetta.
N ell’industria inglese del gas, il1 metodo del Li- vesey, rispecchia invece questa necessità, appunto perchè il prezzo, nell ’industria inglese del gas, è l ’e lemento riassuntivo, esponenziale, della produttività tecnica ed economica assieme dell’industria.
Di fronte ai vantaggi particolari del metodo Livesey, il salario a scala mobile vanta altri meriti proprii, i quali, sostanzialmente,, consistono in ciò, che il sa lario a scala mobile regola gli aumenti e le diminu zioni del salàrio, cioè regola il salario, e non il sopra- salario, come avviene nel metodo del Livesey ; che nel salario a scala mobile, gli aumenti e le dimi nuzioni dei salari si accertano e si effettuano - entro brevi periodi di tempo, in genere, il tempo necessario per fare gli opportuni rilievi contabili (da 15 giorni a 3 mesi), mentre nel metodo del Livesey il sopra- salario è determinato solo annualmente ed è, ora, in vestito in azioni dell’impresa; infine, che il salario a scala mobile, lungi dall’essere applicato nelle in dustrie monopolizzate o legalmente disciplinate, è in valso nelle industrie metallurgiche ed estrattive in glesi ed americane, industrie in cui l ’organizzazione del capitale e del lavoro ha raggiunto il suo più libero, più efficace e più grande sviluppo, e in cui, tuttavia, le variazioni e le crisi economiche hanno determinato le ripercussioni più immediate e più gravi
li confronto, pur se frammentario, del metodò del Livesey, col salario a scala mobile, rilevandoci meglio i pregi e le limitazioni della forma di rimunerazione della South Metropolitan gas Co-, ci ha offerto, tra l ’altro l'occasione di chiarire come nell’industria in glese del gas, l ’elemento prezzo sia indice perma nente e fedele della varia produttività dell’industria stessa, indice che nelle altre industrie è dato essen zialmente dal prezzo e della quantità del prodotto conseguito e
venduto-Perciò, scindere gli elementi generali contenuti nel l ’elemento prezzo dell’industria inglese del gas, scor gere in esso sintetizzati gli indici, valutativi essen ziali della produzione, e del flusso della produzione stessa, indici che nelle condizioni generali dell’indu stria sono diati dal prezzo e dall’insieme della pro duzione e dello smercio, — • from thè price ad and
thè volum e o f businés — dal totale della produttività tecnica ed economica delle singole imprese, è scor gere secondo noi, la possibilità di rendere attuabile in tutte le imprese, secondo le esigenze particolari di ciascuna di esse, quelle complesse relazioni esi stenti tra i salari e la produttività tecnica ed econo mica del;’industria, che formano iL pregio fondamen- 'tale del metodo di rimunerazione del lavoro della
South Metropolitan gas Co.
Volere generalizzare alla multiforme realtà e ne cessità economica gli insegnamenti derivanti dal me todo del Livesey, significa, secondo nói., volere
sta-biiire in ogni industria la maggiore possibile diretta e immediata dipendenza del salario da risultati va riabili della produzione tecnica ed economica della industria stessa ; più precisamente ancora, significa stabilire fra i prezzi, la quantità del prodotto conse guito e venduto ed i salari, relazioni immediate e tali
da determinare direttamente il maggiore comune in teresse degli imprenditori, e degli operai; relazioni atte a promuovere ed eventualmente a determinare, in via subordinata, un simultaneo vantaggio a favore dei consumatori stessi.
Maggiori vincoli di solidarietà,, fra imprenditori, operai e consumatori, nuove e più complesse rela zioni economiche e più aderenti alla natura ed ai bi sogni delle singole industrie, e alle esigenze dello smercio; nuovi metodi di applicazioni dovranno na turalmente affermarsi nella pratica attuazione della dipendenza dei salari dai prezzi e. dalla quantità del prodotto conseguito e venduto ; e alla determinazione di ouesti complessi rapporti economici e sociali po tranno portare un contributo giovevole, per ciò che si riferisce più direttamente alla distribuzione, tanto i metodi adottati dal Livesey nella. South Metropoli tan gas Co-, quanto i metodi proprii del salario a scala mobile, e quelli, in genere, che stabiliscono rapporti immediati fra salari e prezzi e la quantità del prodotto conseguito e venduto.
Così, in relazione ai particolari interessi di date industrie, di dati mercati, di determinati momenti e- conomici, i Sopra salari o i salari potranno variare in relazione diretta dei prezzi e della quantità, (prodot ta e smerciata), in relazione diretta della quantità e in relazione inversa dei prezzi, in relazione inversa della quantità e in relazione diretta dei prezzi, in relazione proporzionale o progressiva dei prezzi e delle quantità, ecc.
Sull'esempio del salario; a scala mobile, potranno stabilirsi i massimi ed i minimi entro i quali i prezzi e le quantità dovranno condizionare i salari, come pure, questi potranno essere determinati dalla quan tità del prodotto conseguito e venduto e dai prezzi netti, depurati del costo della materia prima.
Sempre sulle tracce del salario a scala mobile, potranno crearsi gli uffici dei contabili, e dei comi tati misti degli imprenditori e degli operai, e potran no prefissarsi i termini oltre i quali si potrà procedere alla revisione od alla rinnovazione dei contratti di lavoro! Il metodo proporzionale e quello progressivo possono venire tra di loro contemperati, come si trova esempio nella scala mobile stessa, in cui il
doublé jump (doppio salto) viene a raddoppiare, a un certo punto della scala, quella parte di salario che prima di quel punto subisce un aumento soltanto pro porzionale al prezzo del prodotto-.
Analogamente, il salario potrebbe subire aumenti o diminuzioni, oltreché in misura proporzionale . e progressiva, anche in misura variamente regressiva, in rapporto diretto o inverso a ll’aumento o alla dimi nuzione, tanto del prezzo o del margin quanto della
quantità del prodotto conseguito e
venduto-Per effetto delle relazioni sopra enunciate, i sa lari e i sopra-salari potrebbero subire aumenti in casi diversi e notevoli, ad esempio:
a) coll’aumento proporzionale, progressivo e re gressivo del prezzo e dei margin, la quantità restan do eguale;
b) colla riduzione proporzionale, progressiva e regressiva del prezzo o del margin, la quantità re
stando eguale;
c) coll ’aumento proporzionale, progressivo e re gressivo della quantità,, il prezzo e il margin, restan do eguali ;
d) colla riduzione proporzionale,, progressiva e regressiva della quantità il prezzo e il margin re stando eguale;
re-25 luglio 1920 — N. 2412 L’ECONOMISTA 357 gressivo del margin, la quantità e il prezzo restando
eguali ;
g) colla dirhinuzione proporzionale, progressiva e regressiva del margin la quantità e il prezzo re
stando eguali ;
h) colla riduzione proporzionale, progressiva e regressiva del prezzo e del margin e con un maggior aumento proporzionale, progressivo e regressivo del la quantità;
i) colla riduzione proporzionale, progressiva e regressiva della quantità e con un maggior aumento proporzionale, progressivo le regressivo del prezzo e del margin.
Similmente, per le citate relazioni, i salari o i sopra:salari potrebbero subire analoghe diminuzioni o, entro limiti circoscritti, potrebbero rimanere inva
riati- '
Sarebbe forse utile l ’ulteriore ricerca di metodi di applicazione e l ’indagine degli effetti economici e sociali derivanti dalla possibilità di far dipendere di rettamente le variazioni dei salari dalla totale produt tività tecnica ed economica delle singole imprese, quale può emergere, nelle condizioni generali delia industria, dal prezzo o dal margin e dalla quantità del prodotto conseguito e venduto.
Si potrebbe inoltre determinare come questi ele menti valutativi del salario possano essere opportu namente e variamente integrati da altri elementi ; ad esempio, in rapporto alla produttività del lavoro, dal- l ’elemento tem po, entro il quale il prodotto viene effettuato e venduto; in rapporto allo standard of Ufe dell’operaio, dall’indice del potere acquisitivo della moneta.
Nè la complessità degli elementi e_dei rapporto do vrebbe essere considerata di pregiudizio all’adozione di metodi atti alla determinazione di un più giusto salario; poiché l ’entità del salario, che è risultante di forze molteplici, trova nell’esatta valutazione e correlazione dèi suoi essenziali coefficienti costitutivi garanzia e strumento, adeguati e sicuri, di giustizia. Nostro intento vuol essere però un semplice ten tativo di interpretazione del valore generale conte nuto nella forma di rimunerazione del lavoro vigente nella South Metropolitan gas Co-, da cui la deriva zione di nuove forme di salario sembra essere co rollario logico e
necessario-Attraverso queste nuove e complesse forme di ri munerazione del lavoro, il calcolo matematico, o, semplicemente, aritmetico, potrà offrire nuovi metodi
sicuri e geniali di valutazione e di commisurazione delle diverse e variabili necessità individuali e_ col lettive, e potrà apportare un più prezioso contributo
per l ’orientamento delle attività e degli sforzi verso il progressivo ed equo conseguimento del benessere
S 0 C Ìa Ie - D o tt. O. Le v,.
guerra e avendo guadagnato 200.000 franchi non im ponibili nel 1919 dovrà pagare
1. gruppo di fr . 5 0 .000 10 % = fr. 5 .0 0 0 2 . » » » 5 0 .0 0 0 1 5 % = » 7 .500. 3 . )) » » 5 0 .0 0 0 20 % = » 10.000 4 . » » 5 0 .000 25 % = )) 12.500 Totale fr . 7 .2 0 0 .0 0 0 T otale fr. 3 5 .000
Un altro caso è il seguente : una società dei ca piate di 3 milioni avendo guadagnato fr. 2 5 0 .0 0 0 di utili nel 1913-14 e guadagnato 3 milioni imponibili nel 1919 e non avendo avuto profitti durante la guerra si troverà ad avere l ’esonero su
1. Doppio dei benefici 1 9 1 3 - 1 4 ...fr- 5 00.000 2 . Mancanza di guadagno 4 y2 anni per 2 5 0 .0 0 0 » 1 .1 2 5 .0 0 0
Totale fr. 1 .6 2 5 .0 0 0
La imposta graverà quindi su 3 milioni meno 1-625.000 ossia su fr.
1-375-000-Il calcolo si stabilisce quindi per ventesimi di ca pitale investito come s e g u e :
1. gruppo di fr. 5 0 .0 0 0 10 %== fr . 5 .0 0 0 2 . » » » 150.000 15 %= ' » 2 2 .5 0 0 3 . » » ,, 150.000 20 0//o = » 3 0 .0 0 0 4 . » » 150.000 25 0//o = » 3 7 .5 0 0 5 . » )) » 150.000 30 %=5 » 4 5 .0 0 0 6 . » » ), 150.000 35 %= » 25.5Ò0 7 . » » 150.000 40 %= » 6 0 .0 0 0 8 . » ), » 150.000 45 %= » 6 7 .5 0 0 9 . » » 150.000 50 %== » 7 5 .0 0 0 Totale f r . 1 .2 5 0 .0 0 0 Totale fr. 3 95.000
di modo che il fisco avrà diritto a fr. 3 9 5 .0 0 0 — più la metà della differenza tra 1-375-999 — e 1-250.000 ossia a fr. 62-500 e quindi l ’imposta totale sarà di fr. 4 6 7 .5 0 0 .
In quanto concerne il significato di capitate inve stito cioè a dire del capitale esistente al 1 • gennaio d ell’anno tassabile, più le riserve, il Ministro ha citato un caso d ’interpretazione il quale potrebbe prestarsi ad ambiguità : Un commerciante avendo ¡nesso 100-000 fr- nel suo commercio si può trovare nel bisogno di avere un fondo di capitale circolante; se egli trae in prestito la somma necessaria egli non forma del Capitale investito, ma se al contrario egli trae in prestito mediante compenso fisso annuale e lo mette* nel suo commercio per trarne profitto egli costituirà appunto del capitale
investito-La legge sui profitti straordinari di guerra
nel Belgio
Il Senato Belga ha approvato dopo alta discussione la legge dell’imposta sui profitti
straordinari-L ’A gence E conom ique et F inancière prontamente informata dà gli estremi delle principali disposizioni La percentuale d ’imposta speciale è fissata al 10% per gli imponibili inferiori a 5 0 .0 0 0 franchi; la per centuale aumenta progressivamente de; 5% , sia per ogni 50-000 franchi di imponibile, sia per ogni 2 0 .mo del1 capitale investito al1 principio deli anno, senza però poter oltrepassare il 5 0 % ; le somme inferiori a 10.000 franchi sono esenti dalla imposta la quale po trà continuare ad essere percetta per gli anni dal 1921 al 1924 in ragione dei benefici realizzati nell anno anteriore ad accezione dei casi di mancanza di pro fitti i quali non sono ammessi che per gli anni ai guerra e cioè dal 1- luglio 1914 al 10!
8-Ne viene di conseguenza che una Società con un capitale di 1 milione non avente benefici prima deì.a
Le condizioni economiche della Russia nell’anno 1919
(i) L ’organizzazione industriale del governo del Sovietnel suo Stato attuale - (ottobre 1919).
Il supremo Consiglio economico popolare del governo dei Soviet venne creato al principio dell’anno 1918, ma ha funzionato soltanto dopo il Maggio del 1918, attivato in seguito al Congresso dei Consiglieri a Mosca. S e condo le comunicazioni dell’osservatore di Copenhaghen del “ Economist „ (del 26 luglio 1919), vi sta a capo un presidente (Rykon) con sette vice-presidenti che rap- presentano la commissione completa. Il Consiglio ha il rango di commissariato popolare, come le altre grandi amministrazioni dello stato. Nella sua organizzazione oramai si osserva una grande diffeienza di fronte alle conferenze straordinarie antecedenti; poiché dei suoi 69 membri ve ne sono 39 eletti dalle maestranze operaie, 20 dai consiglieri dell’amministrazione popolare del man- ! damento, 10 dall’amministrazione centrale del potere ese- I cutivo (organo superiore del governo centrale), 7 dai commissariati, (Ministeri) per le Finanze, Trasporti ecc.