Scheda di autoapprendimento n.9 Soluzione dei quesiti
Una lampadina da 100W emette 100J di energia luminosa ogni secondo in tutto lo spazio circostante. A 10cm di distanza, questa energia fluisce attravero una superficie sferica di raggio r1=10cm. L'intensità è quindi
I1 = 100J/(1s · 4·102cm2) = 100J/(1s · 4·10-2m2) =
= 8,0·102 J/(s·m2) = 8,0·102 W/m2 Analogamente, se r2=1m
I2 = 100J/(1s · 4·1m2) = 8,0 J/(s·m2) = 8,0 W/m2
Si può anche ricavare indirettamente l'intensità I2 applicando la legge del quadrato della distanza:
I2= (r12/r22)·I1 = (10-2m2/1m2)·I1 = 10-2·I1 = 10-2·8,0·102 W/m2 = 8,0 W/m2
Una carica elettrica q che muovendosi passa da un punto il cui potenziale elettrico è Vi ad un punto il cui potenziale è Vf (ovvero che attraversa una differenza di
potenziale V=Vf-Vi) acquista o perde una quantità di energia potenziale elettrica pari q·V che si trasforma in energia cinetica Ek della particella. Quindi sarà
Ek = -q·V
Un elettrone, che ha una carica elettrica negativa pari a q=-1,6·10-19C, quando è libero di muoversi nel tubo a vuoto accelera verso il punto a potenziale positivo (anodo);
acquista quindi una energia cinetica pari a
Ek = -q·V = -(-1,6·10-19C)·(102kV) = 1,6·10-19·105C·V = 1,6·10-14 J Ricordando che 1eV=-1,6·10-19J, il risultato può essere anche espresso come
Ek = 1,6·10-14/1,6·10-19 eV = 105 eV = 100 keV
La massa molecolare M del CO2 può essere facilmente ottenuta sommando le masse molecolari di carbonio ed ossigeno:
MCO2 = MC + 2·MO (12 + 2·16) uma = 44 uma
Quindi, poichè una mole di CO2 corrisponde a 44g, il numero di moli corrispondente a 0,2g(=0,2·10-6g) può essere ottenuto con una semplice proporzione
44g : 1mole = 0,2·10-6g : x da cui ottengo
x = 0,2·10-6/44 moli = 4,5·10-9 moli.
Infine, ricordando che una mole contiene un numero di molecole pari al numero di Avogadro (NA=6,02·1023), posso usare una seconda proporzione per ottenere il risultato finale:
1 mole : 6,02·1023 molecole = 4,5·10-9 moli : x ovvero
x = 6,02·1023 · 4,5·10-9 molecole 2,7·1015 molecole
L'altezza minima del flacone è quella alla quale la pressione idrostatica del sangue da somministrare al paziente (p=d·g·h) uguaglia la pressione venosa (pv=18 mmHg). Se h rappresenta l'altezza del flacone rispetto al paziente, d=103kg/m3 la densità del sangue e g=9,8 m/s2 l'accelerazione di gravità, sarà
h = pv/(d·g) = 18mmHg / (9,8·103kg/m2s2) =
= (18·105/760)Pa / (9,8·103Pa/m) = 0,24 m = 24cm