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Istologia 05

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Academic year: 2021

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Istologia 05 – Epitelio pavimentoso composto corneificato 1

Istologia 05 – Epitelio pavimentoso composto corneificato

Epiteli composti

Gli epiteli composti sono epiteli costituiti da più strati di cellule.

Lo strato basale rappresenta, in genere, un compartimento staminale.

Negli epiteli composti di un certo spessore, la membrana basale dell’epitelio si fa ondulata, per consentire anche alle cellule più lontane dal tessuto connettivo di essere nutrite.

Le ondulazioni del connettivo prendono il nome di papille connettivali mentre le corrispettive ondulazioni dell’epitelio prendono il nome di creste epiteliali.

Epitelio pavimentoso composto

È formato da cellule piatte disposte in più strati.

Esistono due varietà di epitelio pavimentoso composto:

 Epitelio pavimentoso composto non corneificato (vedi Istologia 07).

 Epitelio pavimentoso composto corneificato (o cheratinizzato).

Epitelio pavimentoso composto corneificato

Le cellule di questo epitelio prendono il nome di cheratinociti.

Gli strati che compongono l’epitelio pavimentoso stratificato corneificato sono i seguenti:

 Strato basale o germinativo (3-5 strati):

simile a quello della variante non corneificata. Le cellule dello strato basale si attaccano:

 Alla membrana basale grazie ad emidesmosomi. L’attacco è mediato dall’integrina α6β4

1

.

 Alle altre cellule, grazie a desmosomi, che sfruttano tonofilamenti di 10 nm con cheratina del tipo K5/K14

2

. L’attacco è mediato da integrine del tipo α2β1 e α3β1.

 Strato spinoso del Malpighi (4-8 strati): simile a quello della variante non corneificata.

Le cellule dello strato spinoso sono attaccate tra di loro da numerosi desmosomi, composti da tonofilamenti del tipo K1/K10, che tendono ad aggregarsi in tonofibrille (cheratina nella pelle).

All’interno delle cellule dello strato spinoso sono presenti diversi granuli, il cui contenuto viene riversato, però, tra le cellule dello strato granuloso:

 Cheratinosomi (corpi lamellari), del diametro di 100-150 nm. Producono idrossiceramide, una sostanza lipidica che viene liberata nello spazio intercellulare e contribuisce a renderlo impermeabile.

 Melanosomi, provenienti dai melanociti (vedi dopo).

Le cellule dello strato spinoso producono una proteina, l’involucrina, che forma una sorta di incrostazione sul versante interno della membrana citoplasmatica, detta involucro cellulare corneificato. L’involucro blocca il movimento delle proteine trasportatrici e delle proteine dei pori.

 Strato granuloso (3-5 strati). Le cellule si appiattiscono sempre di più e aumentano al loro interno i tonofilamenti. Le cellule sono attaccate tra di loro da zonule aderenti e zonule occludenti.

1 Le integrine sono glicoproteine di membrana che legano proteine presenti o su altre cellule o sulla matrice extracellulare. Sono molecole formate da due subunità, alfa (α e β). Ciascuna subunità può essere di diversi tipi.

2I tonofilamenti sono filamenti intermedi fatti di cheratina. Questa esiste in diverse forme, indicate con la lettera K (keratin) seguita da un numero.

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Istologia 05 – Epitelio pavimentoso composto corneificato 2 Le cellule dello strato granuloso presentano, al loro interno:

 Granuli di cheratoialina, che contengono profilaggrina. La profilaggrina, una volta liberata nel citoplasma, viene convertita in filaggrina, una proteina ricca di zolfo che ha la proprietà di unire insieme i filamenti intermedi.

Grazie all’aggregazione dei filamenti intermedi, la cellula si assottiglia e assume il nome di corneocito.

 Granuli di loricrina, una sostanza che rafforza l’azione dell’involucrina.

 Strato lucido: è visibile solo negli epiteli particolarmente spessi (es. palmo della mano o tallone). È formato da uno strato di cellule appiattite, allungate, acidofile (perché non hanno attività sintetica) e prive di nucleo.

 Strato corneo (involucro cellulare): è formato dalla squama cornea, una struttura assai impermeabile e resistente agli stress meccanici.

La squama cornea è formata da più corneociti uniti assieme. I corneociti non sono vere e proprie cellule; sono residui di cellule, non più dotati di organuli, privi di attività metabolica e inerti. Al loro interno, presentano l’involucro cellulare corneificato completo (fatto da involucrina, loricrina e cheratina), mentre sul versante esterno è presente l’idrossiceramide.

I corneociti sono uniti tra di loro da particolari desmosomi, i corneodesmosomi.

Il processo di citomorfosi cornea (cioè formazione dello strato corneo) richiede da 15 a 30 giorni per compiersi nella sua interezza.

Lo strato corneo comprende a sua volta:

 Strato corneo compatto, in cui le squame cornee si mantengono ancora unite per opera dei corneodesmosomi che uniscono ogni corneocito a quello vicino.

 Strato corneo disgiunto, in cui gli enzimi contenuti nei granuli lamellati (di Odland) distruggono i residui di desmosomi e, di conseguenza, le squame perdono l’adesione.

L’epitelio pavimentoso composto corneificato ha due importanti proprietà:

 Resistenza meccanica verso gli insulti che provenienti dall’ambiente esterno o interno;

 Impermeabilità, per impedire il passaggio indiscriminato di sostanze dall’esterno verso l’interno e viceversa.

Grazie alle sue caratteristiche, lo troviamo a formare l’epidermide

3

. Questa può avere uno spessore diverso a seconda del distretto: è spessa solitamente 70-120 µm, ma il suo spessore arriva ad 800 µm a livello del palmo della mano e a 1400 µm a livello della pianta del piede.

3L’epidermide è lo strato più superficiale della pelle. E’ costituita interamente da epitelio pavimentoso composto corneificato. Poggia su un uno strato connettivale, il derma. Epidermide e derma formano assieme la cute.

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