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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.02 (1875) n.65, 1 agosto

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L'ECONOMISTA

• G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE. INTERESSI PRIVATI

Anno II - Voi. IV Domenica 1

Dei patronati popolari Selle parrocchie in Toscana

avanti all'anno 1789

La recente sentenza del tribunale civile di Man-tova con la quale sono state accolte le ragioni dei parrocchiani di S. Giovanni del Dosso nella causa da essi sostenuta contro il vescovo mantovano a proposito della elezione del proprio parroco fatta nella persona del sacerdote D. Lonardi ha ri-messo a nuovo la questione della elezione popo-lare dei parroci di che si parlò anche alla Ca-mera dei Deputati in occasione dello svolgimento della interpellanza L a Porta-Mancini sugli atti e tolleranze del Governo in materia ecclesiastica a carico dei diritti dello Stato. L a pubblica stampa si è di nuovo occupata di cotesta questione la quale è probabile che prenda maggior consistenza e larghezza considerato che le popolazioni, avendo conseguito il diritto elettorale negli ordini politici ed amministrativi, si sforzeranno prima o poi di conseguirlo anche nelle faccende religiose. In que-sti ultimi giorni poi si è verificato un fatto ohe potrebbe trovare imitatori, e che merita tutta l'attenzione di chi si occupa di questa questione, quale si è la elezione popolare del Parroco di Stellata nel Bolognese promossa dallo stesso pa-trono della parrocchia signor marchese Pepoli che ha voluto rilasciare la scelta del parroco a tutti i capi di famiglia della parrocchia invece di usare del suo diritto di patronato.

Già si è accennato alla questione se il Governo debba ingerirsi in cotesta rivendicazione dei diritti elettorali popolari, se debba contrariarla o favo-rirla, e da alcuni periodici autorevoli è stato detto che il Governo potrebbe influirvi in questo senso, cedendo cioè ai popolani i propri diritti di pa-tronato parrocchiale, lo che in moltissimi casi non sarebbe che una restituzione. Ma per calcolare le conseguenze di una possibile renunzia dello Stato dei suoi diritti patronali sulle parrocchie sarebbe interessantissimo il conoscere quanti sieno cotesti diritti in tutto il regno. NePa tornata della Ca-mera del 4 maggio ora decorso fu chiesto

dal-agosto 1875 N. 65

! l'onorevole Mancini all'onorevole ministro dei Culti un elenco dei benefizi di patronato regio, ed il ministro prometteva di farlo e pubblicarlo in oc-casione di una nuova relazione nelle amministra-zioni degli Economati del regno, ma a tutt'oggi cotesto non è stato fatto, e generalmente si ignora di quale entità sieno cotesti diritti governativi. In attenzione pertanto di cotesta statistica generale delle parrocchie di patronato regio per tutto il Regno crediamo interessante di vedere a quante coteste ammontino per le provincie già componenti il granducato di Toscana e come lo Stato conse-guisse cotesti diritti di patronato.

Le parrocchie delle provinole toscane sono at-tualmente 2641, delle quali 1016 sono di patronato regio. Rintracciando le origini di codesti patro-nati regi si trova che ben pochi sono quelli pro-venienti per diritto di fondazione o di dotazione fli chiese parrocchiali, mentre alcuni derivano allo Stato da antiche confische a carico di patroni laici, altri da cessioni volontarie, altri, già di spet-tanza di istituti di beneficenza e di corporazioni religiose, per concessioni papali, e la maggior parte poi in virtù del motuproprio granducale del 12 marzo 1789, che avocò al sovrano il diritto di collazione di tutte le parrocchie che erano di data delle Comunità e del Popolo.

I patronati popolari si trovano più numerosi in quei paesi dove per tempo le popolazioni scuo-tendo il giogo feudale si rivendicavano a libertà, tanto più perchè nella prima costituzione dei pic-coli comuni rurali che si formavano nel 12° e 13° secolo spesse volte il parroco era anche il capo ci vi'e di quei piccoli consorzi. Così per esempio nei territori che anticamente formavano lo Stato fiorentino di coteste parrocchie di data popolare se ne trova un numero vistoso tantoché fra le parrocchie comprese nella Diocesi fiorentina se ne contano oltre 120, che avanti al 1789 erano di patronato del popolo.

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soppressione dei patronati popolari. Tostochè giun-geva all'autorità civile la notizia che o per morte o per rinunzia di un parroco era rimasta vacante una parrocchia di data popolare si pubblicavano appositi editti con i quali si invitavano tutti gli ecclesiastici che volessero concorrervi a darsi in nota presso la cancelleria del Giusdicente locale. Dei concorrenti che si presentavano dentro i ter-mini fìssati dagli editti si rimetteva nota al ma-gistrato dei Signori Nove di Firenze il quale si dava cura di richiedere ai vescovi, dai quali 1 concorrenti dipendevano per ragioni diocesane, le debite informazioni sulla loro moralità e capacità ; dopo di che venivano in un dato giorno sottoposti ad esame dinanzi una Commissione di teologi no-minati dal Governo. Notificato che fosse al Giu-sdicente locale T'elenco dei concorrenti riconosciuti abili ed idonei alle funzioni parrocchiali si pub-blicavano avvisi indicanti il nome degli ecclesia-stici ammessi a concorrere alla chiesa vacante ed il giorno preciso in cui sarebbesi proceduto alla elezione del parroco per parte dei parrocchiani, oltre di che si rimettevano analoghi avvisi inviduali a tutti coloro che si credeva avessero di-ritto al suffragio. Il didi-ritto elettorale competeva a tutti i capi di famiglia, senza distinzione di sesso, i quali da dieci anni almeno avessero stabile di-mora nel territorio parrocchiale. Nel giorno de-terminato il Giusdicente locale assistito dal suo cancelliere si recava alla chiesa della parrocchia vacante per presiedere alla adunanza elettorale in unione a due persone estranee alla parrocchia le quali dovevano testimoniare della regolarità

della elezione. Si suonava per lo spazio di un'or,a la campana della Chiesa per convocare gli elet-tori e nel frattempo a cura dell'ufficio di pre-sidenza, costituito come sopra è detto, si levavano di chiesa le croci, i candellieri, le aste, ed ogni

altra cosa alta ad offendere

, mentre un banditore

collocato alla porta della Chiesa intimava da lungi a tutti gli elettori che deponessero a cento passi di distanza ogni sorta di armi, bastoni, chiavi e qualunque cosa che potesse convertirsi in arme sotto pena ai renitenti di scudi 50 di

ammenda, arbitrio et cattura.

Introdotti in chiesa

i popolani elettori se ne faceva l'appello nomi-nale dal banditore, mentre dal cancelliere pren-devasi nota dei presenti che concorrevano alla elezione, dopo di che si procedeva ad una spe-cie di verificazione dei poteri elettorali interro-gandosi l'adunanza se doveva ritenersi che tutti gli intervenuti avessero diritto al voto. Di se-guito il Giusdicente che presiedeva l'adunanza rivolgeva agli adunati una breve allocuzione esortandoli a scegliersi per loro parroco quello fra i concorrenti che avessero creduto più utile

ed idoneo per la loro chiesa, remosso ogni mon-dano interesse, e quindi ad illuminare le menti degli elettori s'invocava l'assistenza divina. S'im-borsavano poi i nomi dei concorrenti perchè la sorte decidesse quale" di loro dovesse in prece-denza degli altri essere sottoposto a squittinio. Compiute coteste formalità preliminari s'intro-duceva in chiesa il concorrente che la sorte aveva designato per il primo, il quale rivolgeva una specie di supplica agli adunati chiedendo per sè i loro suffragi, dopo di che usciva di chiesa ; e di subito veniva portato in giro un cartoccio che riportava scritto all'esterno il nome del can-didato nel quale gli elettori deponevano il loro voto, avvertendo che il voto nero approvava ed il bianco rigettava. Cotesto cartoccio si chiudeva dal presidente dell'adunanza e si collocava a vista di tutti sopra l'altare. Eseguite le stesse opera-zioni per tutti i concorrenti secondo l'ordine de-signato dalla sorte, il Giusdicente assistito dal cancelliere e dai testimoni apriva i cartocci, numerava i voti e notificando l'esito della v o t a -zione proclamava il nome dell'eletto. Ciò fatto l'adunanza nominava nel suo seno due procuratori aventi l'incarico di presentare all'Ordinario il parroco eletto perchè potesse ottenere la inve-stitura ecclesiastica della parrocchia. Compiute le operazioni elettorali si intuonava al suono delle campane il rendimento di grazie a Dio e quindi si scioglieva l'adunanza.

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trova sempre contro di sè l'odiosità e la diffi- ] denza di tutti quelli che favorivano altri; e dove sono inevitabili gli intrighi i partiti e bene spesso i sospetti e le accuse di simonìa; per tali cause ha determinato che le chiese curate di data delle comunità e del popolo sieno tutte consi-derate in avvenire di Regio Patronato per con-ferirsi senza il partito né delle comunità nè del popolo, ecc. »

Dobbiamo noi dire che il granduca Pietro Leo-poldo avesse perfetta ragione di togliere alle popolazioni parrocchiali questo loro antico di-ritto di elezione del parroco, o piuttosto è da dirsi che cotesto fosse uno di quei capricci di dispotismo dai quali qualche volta non vanno esenti neppure i migliori fra i prineipi assoluti? Potremmo dire che oggi sieno cambiate le con-dizioni morali ed intellettuali delle popolazioni campagnole dimodoché non sieno a temersi gli sconci lamentati già da Pietro Leopoldo ? Il con-seguimento del diritto elettorale nelle faccende politiche ed amministrative per parte dei citta-dini può essere argomento bastante a giustificare nelle popolazioni il diritto di eleggersi i propri capi spirituali? Coteste sono questioni gravissime nelle quali non ci attentiamo addentrarci e che rilasciamo volentieri a chi abbia vaghezza di trattarle. Avvertiamo soltanto ohe in certe fac-cende così delicate la stretta logica vale fino ad un certo segno e che non senza ragione il Leibnitz ebbe un giorno ad esclamare : cave a

a consequentiariis !

I N O S T R I B I L A N C I

Y

Stato di prima previsione della spesa pél Ministero

dei Lavori Pubblici per l'anno

1876.

Per la competenza dell' anno 1876, si propone la spesa complessiva di lire 9 4 , 2 1 9 , 9 0 8 . 0 3 mentre quella autorizzata pel 1873, fu di lire 105,776,887.20, quindi differenza in meno pel 1876 lire 9 , 3 2 6 , 9 7 9 . 1 7 . Questa diminuzione cade intieramente sulla spesa straordinaria, mentre sulla ordinaria è occorso in-trodurre un piccolo aumento di lire 2 6 8 , 9 1 7 . 6 2 .

La spesa ordinaria autorizzata per competenza nello Stato di prima previsione 1873, fu di lire 3 1 , 6 8 4 . 6 4 , quella ora proposta pel 1876, ascende a lire 51,953,740. 26, quindi 1' aumento è come sopra di lire 268,917. 62, suddiviso fra i servizi generali e fra quelli delle strade, delle acque, dei porti, spiaggge e fari e delle poste.

Quanto alla mggiore spesa pel 1876, in generale questa o deriva da maggiori impegni cui converrà provvedere per effetto del compimento di opere

pub-bliche, come, per esempio, della manutenzione di una maggior quantità di chilometri di strade nazio-nali, i quali si troveranno compiuti nel 1876, o pro-viene da necessità inerenti ai singoli servizi, come pei porti dalla riparazione e custodia del materiale effossorio, e per le poste dall'accresciuto movimento delle corrispondenze e dalla sempre maggiore esten-sione data al servizio postale in tutti i Comuni, specialmente per quelli che tuttora ne sono privi.

Quanto alla spesa. straordinaria tutti indistinta-mente i servizi presentano diminuzioni sulla com-petenza, le quali per la maggior parte traggono ori-gine, come già pel 1875, dallo esaurimento dei fondi autorizzati colle leggi speciali per varie ed impor-tanti opere pubbliche, e da minori assegnazioni per quest' esercizio. Perciò mentre pel 1875 è stata accordata per le spese straordinarie la somma di lire 5 2 , 0 9 2 , 6 6 4 . 5 6 , pel 1876 non si propongono che lire 4 2 , 2 9 6 , 1 6 7 . 7 7 , onde la differenza in meno pel 1876 è di lire 9,795,896. 79.

Venendo ora più particolarmente agli stanziamenti proposti per 1876, 1' ammontare preciso per servizo delle somme proposte per la spesa ordinaria, e per la spesa straordinaria in confronto a quelle corri-spondenti del 1875 autorizzate colla legge 21 marzo 1875 N. 2410 è come appresso:

Regio corpo del Genio Civile . L. 2,741,583. — Strade » 6,597,300. — Acque (opero idrauliche di 1" e

2" categoria) » 6 , 6 5 5 , 2 5 2 . — Bonifiche » 123,000. — Porti, spiaggie e fari . . . . » 2 , 6 8 2 , 2 0 0 . —

Totale L. 18,799,135. — Mentre quelle del 1 8 7 5 furono:

Regio corpo del Genio Civile . L. 2 , 7 4 1 , 3 8 3 . — Strade » 6 , 5 2 3 , 6 0 2 . 0 5 Acque (opere idrauliche di la e

2a categoria) » 6 , 6 5 4 , 8 4 9 . 9 5

Bonifiche » 1 2 3 , 0 0 0 . — Porti, spiaggie e fari . . . . » 2 , 5 6 2 , 0 0 0 . —

Totale L. 1 8 , 5 4 4 , 8 3 5 . — Per la spesa straordinaria le somme autorizzate colla prima previsione 1875 erano le seguenti :

Strade L. 11,216,420 — Acque » 270,400 — Bonifiche . . . . » 1,665,446 32 Porti ecc >» 2,694,354 28 La previsione pel 1 8 7 6 è invece:

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Quindi mentre pel 1875 la spesa straordinaria era proposta in lire 15,844,620 60, pel 1876 è di lire 11,736,685 77.

Aggiungendo alla somma di competenza pel 1876 in lire 30,536,000 77 i residui per trasporti dal bi-lancio definitivo del 1875 per somme che maturan-dosi al 31 dicembre non possono essere soddisfatte che nell'anno successivo, per lire 8,486,500, si ha lo stanziamento effettivo del 1876 pei lavori pubblici in lire 39,022,500 77. È da notare però che una somma equivalente circa alle dette lire 8,486,500 dovrà essere trasportata all'esercizio 1877 all'epoca della compilazione del bilancio definitivo del 1876.

Riepilogando per tutti i servizi del Ministero dei lavori pubblici gli stanziamenti proposti per la com-petenza 1876, si hanno lire 51,953,740 26 per la spesa ordinaria, che pel 1875 fu di lire 51,684,822 64, e per la spesa* straordinaria lire 42,296,167 77, mentre nella previsione del 1875 fu di L. 52,092,064 56. In totale fu tra lire 94,249,908 0 3 , a cui aggiun-gendo i residui per lire 10,998,834 09, si viene alla somma complessiva di lire 105,248,742 12.

L'Amministrazione centrale figura per lire 708,000, i lavori pubblici per lire 18,799,135 di spesa ordi-naria e lire 11,736,865 77 per la straordiordi-naria; le strade ferrate per lire 848,500, spesa ordinaria, e lire 30,510,702, straodinaria ; i telegrafi per lire 6,783,650, spesa ordinaria; le poste perL. 21,615,620, spesa ordinaria ; le spese comuni e generali per lire 51,953,740,26, spesa ordinaria e lire 48,600 straor-dinaria.

Anche qui è da notare che una parte della suddetta somma dovrà trasportarsi al 1877 per le spese che non possono soddisfarsi nell'anno.

Di più vuoisi osservare che vi sono per vari titoli da calcolare i rimborsi e concorsi delle provinole, e dei consorzi interessati nelle opere, per modo che la somma prevista in circa 94 milioni non va a ca-rico assoluto dello Stato.

Calcolando i rimborsi per costruzioni stradali in lire 8,793,042 15, e i proventi per entrate ammi-nistrate dal Ministero dei lavori pubb. inL.59,253,800, più un altro importo per oltre 2 milioni, la spesa interamente a carico dello Stato resta di lire 43,974,230 64.

Riguardo ai particolari, noteremo che quanto al-l'amministrazione centrale le spese per indennità d'al-loggio agl'impiegati stabiliti in Roma da L. 75 mila vengono ridotte a 62 mila, mentre si propone un aumento di lire 10 mila per le spese del materiale. La spesa ordinaria pel servizio delle strade pre-senta su quella approvata pel 1875 un aumento di lire 7 5 , 6 9 7 , 9 5 , repartita in L. 59,100 per manu-tenzione e riparazione delle strade e ponti nazionali e per spese eventuali, e L. 1 4 , 5 9 7 , 9 5 per concorsi

obbligatori per opere stradali. Si attende però nel-l'anno la concessione di altri simili concorsi, e il Ministero si riserba di proporre ulteriori spese. La spesa straordinaria pel servizio stradale presenta la diminuzione di L. 5,268,874, 80. Calcolando i con-tributi e i rimborsi, la spesa effettiva a carico dello Stato rimane di L. 19,782,279, 79.

Riguardo alle acque, alla somma di lire 120,000 che annualmente si iscrive per concorsi e sussidii, nelle opere idrauliche di 3a e 4a categoria si sono

dovute aggiungere lire diecimila pei concorsi nelle spese utili alle strade nazionali. Tenuto conto dei rimborsi delle provincie e dei consorzi che rappsentano complessivamente la metà della spesa, re-stano a carico dello Stato L. 4,025,252. Nella spesa straordinaria pel servizio idraulico si ha una diminu-zione di L. 4 5 , 6 3 4 , 4 9 . Tutto calcolato, la spesa effettiva che resta a carico dello Stato è di L. 5,110,767, 51. Per le bonifiche si riscontra una diminuzione di L. 416,446, 32 nella spesa straordinaria, e ciò per essersi tolto ogni stanziamento per le maremme to-scane, per le quali fu presentato in omaggio alle deliberazioni della Commissione generale del bilancio apposito progetto di legge. Di qui risulterebbe l'au-mento di L. 83,553, 60, perchè occorrerà inscrivere L. 5 0 0 , 0 0 0 ; ma essendosi ridotti a proposta della detta Commissione di L. 100,000 altri stanziamenti, si avrà in realtà sul presente servizio 1' effettiva di-minuzione di L. 16,447, 32. La spesa effettiva a ca-rico dello Stato resta di L. 518,877. Valutati i tra-sporti dall' esercizio 1875 e aggiungendo la compe-tenza 1876 si ha la spesa complessiva di L. 1,803,000.

Per i porti, spiagge e fari si ha per competenza L. 2,682,200, per trasporti 1875 L. 35,500 ; totale per la spesa ordinaria L. 3,017,700, e per la straor-dinaria L. 5 , 2 4 0 , 5 5 4 , 9 6 ; calcolati i concorsi per 1' erario resta la spesa di L. 5,040,254, 96. L'au-mento di fronte al 1875 sarebbe di L. 100,200.

Riguardo alle strade ferrale, si propongono per la sorveglianza L . 8 4 8 , 5 0 0 ; ma considerevoli diminu-zioni si hanno sulla spesa straordinaria, onde la di-minuzione sarebbe di L. 5,046,532. La spesa effet-tiva a carico dello Stato resta di L. 28,876,492,47.

Nei telegrafi la diminuzione è di L. 60,624. Per competenza sono L. 6,783,650, per trasporti 1875 L. 259,000 ; totale L. 7,022,650 e siccome nel bi-lancio dell' entrata fu presagito il provento pel ser-vizio telegrafico di L. 9,658,800 si ha in confronto della spesa un maggior prodotto di L. 2,656,150.

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Quanto alle spese comuni e generali si ha un au-mento di L. 5,891, 66. Vatutati i trasporti e la com-petenza, si ha il totale di L. 3,932,435, 26.

IL COMMERCIO DEGLI STATI UNITI

nel primo trimestre 1875

Ciò che succede in Italia a proposito della mostra universale di Filadelfia dimostra quanto poco gli Stati Uniti di America vi siano conosciuti. Di quel lontano paese molti giudicano passionatamente, alla cieca e con piena ignoranza di causa : alcuni ne sono esa-geratamente entusiasti, altri lo denigrano senza ra-gione. Il che accade perchè, se gli Americani sono forniti di ottime e grandi qualità, non vanno per altro scevri da pregiudizii e da difetti. La civiltà loro dif-ficilmente può essere paragonata alla europea, male apponendosi perciò coloro che ce la vogliono dare per modello. Essa sta bene in America, rispondendo perfettamente ai bisogni di un paese nuovo ; ma non sarèbbe al suo posto tra di noi, men robusti e più smussati degli Anglo-Americani. Ciò non pertanto noi possiamo molto apprendere da essi, a condizione di non voler stabilire parallelismo tra loro ed i popoli ohe vivono nell' Europa occidentale.

Un paese il cui suolo è in gran parte vergine, le cui foreste non sono usufruite che minimamente, il quale dispone d'immense estensioni di terreni incolti senza chi li possieda e recluta la sua popolazione all'estero, nel che stanno la sua prosperità ed il suo avvenire, questo paese non può per nulla offrir ma teria a confronto con quelli del vecchio mondo, che non han più terreni da vendere e pei quali una im-migrazione estera cotanto ragguardevole costituirebbe pericolo non indifferente.

Checchessia di ciò, alla vigilia della celebrazione del primo centenario dell' indipendenza americana acquista maggior interesse il seguire periodicamente il progresso della colonizzazione negli Stati Uniti, ove vanno grado grado fondendosi le principali civiltà europee, quali componenti di una resultante che deve trasformare tutta la parte settentrionale del nuovo continente.

I più recenti documenti commerciali pubblicati dal governo di Washington si riferiscono soltanto al primo trimestre dell'anno in corso, o meglio ai primi nove mesi dell'annata doganale 1874-75, perchè l'esercizio finanziario ivi comincia il primo luglio ; ma noi non terremo conto che del trimestre 1875 per facilitare i confronti coi consimili studi fatti sugli altri paesi •e ridurremo i dòllari in lire, calcolando i primi a lire 5 , 1 0 l'uno.

Le importazioni sono così ripartite :

1875 1874 Gennaio L. 179,297,880 L. 226,965,000

Febbraio » 266,915,600 » 253,000,000 Marzo » 297,068,700 » 295,423,000

E cos'i l'esportazione delle sole mercanzie d'origine indigena : 1875 1874 Gennaio L. 518,000,000 Febbraio » 268,000,000 Marzo » 289,000,000 L. 566,000,000 » 293,000,000 » 512.000,000 Come si vede, negli Stati Uniti l'importazione è presso che pari all' esportazione : il che indica una condizione commerciale non molto prospera, della quale è da addebitarsi il sistema protezionista, il quale impone dazi di entrata così alti da divenire talvolta proibitivi.

La scarsa differenza tra l'importazione e l'espor-tazione è debolmente compensata dalla percezione doganale che dal luglio 1873 al luglio 1874 salì a 832 milioni di lire, oltre ai 37 milioni di diritti di navigazione. Il compenso per altro lo fa il contrab-bando che vi si fa in proporzioni che superano ogni sforzo d'immaginazione; il che non dee recar mara-viglia, trattandosi di un paese i cui confini sono ster-minati quanto è debole la densità della sua popola-zione.

Proporzionalmente all'estensione territoriale il com-mercio americano non è che la sedicesima parte del commercio francese, e la trentaquattresima di quello inglese. Gli Stati Uniti pertanto hanno ancor molto" da fare per raggiungere il grado di attività e di prò spenta commerciale raggiunto dalle nazioni dell'Eu-ropa occidentale. E vaglia il vero, il governo fede-rale nulla risparmia per promuovere le esplorazioui aventi per fine di far trarre dai coloni il maggior profitto del suolo, illuminato da ciò che i Mormoni sono stati capaci di fare nel deserto. In questo mo-mento parecchie spedizioni, sotto la direzione del luogotenente Wheeler e di un ingegnere militare, esplorano la California orientale ed occidentale, par-tite da Puebla, da Colorado e da Los Angelos, con ordine di spingersi fino alla valle della Moite nella Sierra Nevada, al centro del Nuovo Messico ed al sud e sud-ovest del Colorado per istudiarvi il modo di utilizzare, derivando le acque di questo fiume in servizio dell'emigrazione e di altri usi economici.

Ma da tutti questi conati per altro non si otter-ranno dal punto di vista commerciale che dei risul-tati minimi, fino a tanto che lo spirito proibitivo e protezionista della legislazione americana sarà pos-sente incentivo, come di prepos-sente accade al contrab-bando. Basti il citare il caso avvenuto non ha guari di cinque milioni di lire perdute dal tesoro federale per un valore di 16 milioni di lire in seterie fatte entrare in frode i on la complicità del Deputy

cól-lector ossia agente in capo delle Dogane di Nuova York.

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dell'ini-portazione del ferro inglese in America, il che è con-seguenza dell'aumento notevole della corrispondente produzione indigena; diminuzione della metà in va-lóre e di oltre un terzo in peso; la quale è dovuta ai migliorati mezzi di comunicazione e quindi al di-minuito costo dei trasporti. Nel 1873 gli Americani avevano 93,871 chilometri di ferrovie, mentre l'In-ghilterra non ne avea che 21,442; il che, se è poco proporzionevolmente al territorio e assai meno che in Inghilterra, rappresenta una progressione assai su-periore.

A concludere, nel primo trimestre del 1873 si verificò negli Stati Uniti una diminuzione di 28 mi-lioni di lire circa, nell'importazione e di 96 mimi-lioni nell'esportazione in confronto del periodo di tempo corrispondente dell'anno precedente : il che, da qua-lunque punto di vista si consideri, costituisce un si-stema di poca prosperità commerciale, dovuto, lo ripetiamo al sistema proibitivo.

IL COMMERCIO DELLA FRANCIA

Durante i primi 6 mesi del 1 8 74 e 1 8 7 5

La situazione del commercio estero della Francia alla fine del primo semestre del 1873, sembra assai favorevole. L'importazione però è inferiore a quella del primo semestre del 1874; ma si sa che questa diminuzione dovuta all'abbondanza dell'ultima rac-colta che ha permesso di ristringere le compre al-l'estero, non può essere considerata come un danno. L'esportazione del 1873 accusa al contrario un au-mento di 263,812,000 franchi, comparativamente ai resultati del 1874.

Questa corrente favorevole al commercio dell'anno 1873 si manterrà ella? Ciò è impossibile a preve-dersi ora e se si pensa che l'anno passato l'espor-tazione, debole al principio dell'anno, non cominciò a risorgere che verso la fine d'agosto, si capirà che la differenza tra le cifre del 1875 e quelle del 1874 dovrà essere necessariamente meno forte, a misura che ci si avvicina alla fine dell' anno. Perchè fosse altrimenti, bisognerebbe che gli affari d'esportazione aumentassero straordinariamente negli ultimi mesi.

Pertanto, ecco come si stabilisce il movimento del commercio francese alla fine del primo semestre del 1874 e del 1875.

1875 1874 Importazione Fr. 1,711,280,000 1,742,740,000 Esportazione » 1,932,765,000 1,668,953,500

Totale Fr.^64L045,000 3,411,693,000 Secondo il sistema fino ad ora da noi tenuto, prima di esaminare il dettaglio di questo movimento, diamo

qui sotto la cifra degli affari di ciascun mese dal primo dell'anno in poi.

Importazione

1875 1874 Differ. per il 4875 Gennaio. Fr. 267,712,000 294,022,000 — 26,310,000 Febbraio » 282,956,000 297.770,000 — 14,814,000 Marzo.. » 300,701,000 333,337,000 — 32,636,000 Aprile . » 325,359,000 290,472,000 -+- 34,887,000 Maggio. » 215,019,000 188,203,000 -+- 26,814,000 Giugno. « 319,533,000 338,936,000 — 19,403,000

Esportazione

1875 1874 Differ. per il 1875 Gennaio. Fr. 290,238,000 206,932,000 + 83,306,000 Febbraio » 310,653,000 281,427,000 -+- 29,226,000 Marzo.. » 375,912,000 367,641,000 + 8,271,000 Aprile.. » 374,985,000 347,162,000 + 27,823,000 Maggio. » 256,405,000 199,784,000 + 56,621,000 Giugno. » 324,572,000 266,007,000 + 58,575,000 Il quadro che precede non ha bisogno di com-menti. La colonna delle differenze è bastantemente chiara. Passiamo dunque all'esame del dettaglio.

1° Importazioni

L'importazione si suddivide in tre categorie prin-cipali di mercanzie. 1875 1874 Oggetti alimentari.. Fr. 342,754,000 445,976,000 Materie prime » 1,055,696,000 1,027,979,000 Oggetti fabbricati... » 232,162,000 192,570,000 Altre mercanzie » 80,668,000 76,215,000 Totale... Fr. 1,711,280,000 1,742,740,000 Insisteremo sul fatto che la categoria dei prodotti alimentari accusa solamente un poco di diminuzione, il che per certe cause già conosciute non è affatto inquietante. La categoria delle materie prime non pre-senta, secondo noi, che un leggiero aumento. In quanto alla categoria degli oggetti fabbricati, essa continua il movimento ascensionale che abbiamo già segnalato un' altra volta.

Abbiamo creduto dover riunire in un quadro spe-ciale le mercanzie la di cui esportazione era dimi-nuita nel 1875 e sono le seguenti :

Importazione

1875 1874 Cotoni Fr. 156,368,000 171,797,000 Cereali » 72,981,000 196,261,000 Legno da costruzione... » 29,789,000 38,292,000 Doghe » 21,228,000 24,834,000 Lino » 28,303,000 30,368,000 Frutti oleosi » 18,042,000 19,332,000 Guano ed ingrassi » 15,200,000 20,245,000

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in Francia nel 1875 solo 85,107,900 chilogrammi di cotone in lana. L'importazione del lino era nel-l'anno scorso di 609,988 chilogr. di lino in fusti, 25,518,880 chilogr. di lino gramolato e 2,522,060 chilogr. di stoppa. Quest'anno sono entrati in Fran-cia 1,551,200 chil. di lino in fusti, 21,955,400 chil. di lino gramolato, e 1,741,800 chil. di stoppa.

Il seguente quadro riunisce le mercanzie che pre-sentano un aumento nel 1 8 7 5 :

Importazione

1875 1874 Lane Fr. 178,033,000 171,525,000 Sete e borra » 150,514,000 131,245,000 Pelli brute » 101,543,900 90,945,000 Carbon fossile » 94,097,000 80,003,000 Caffè » 58,871,000 36,901,000 Zucchero » 52,415,000 40,737.000 Grani oleosi » 43,664,000 36,965,000 Bestiami » 40,642,000 38,522,000 Tessuti di l a n a . . . » 40,312,000 32,740,000 « di cotone >» 40,055,000 28,363,000 Pelli conciate » 22,710,000 16,246,000 Stoie e trecce di paglia. » 22,659,000 19,804,000 Fili di cotone >» 20,659,000 13,140,000 Tessuti de seta » 18,119,000 15,048,000 Doghe » 18,316,000 16,371,000

Richiameremo specialmente l'attenzione sullo svi-luppo preso dall' importazione dei tessuti esteri, di lana, di seta e di cotone in ispecial modo.

Le quantità importate sono : per le lane in massa 65,264,200 chil. nel 1874 e 65,074,400 chilog. nel 1 8 7 5 ; per la borra ed i ritagli di lana 845,900 chil. nel 1874 ed 1,186,900 chil. nel 1875 per le sete crude, comprese le terzarelle e le sete greggie 1,162,500 chilog. nel 1874 ed 1,465,100 nel 18 7 5; per le sete lavorate 774,100 chil. nel 1874 e 775,600 chil. 1875. Le quantità del carbon fossile importate si elevano a 28,957,816 quintali metrici nel 1874 ed a 55,090,100 quintali metrici nel 1875. Le quan-tità del coke passano da 1,779,904 quintali nel 1874 a 2,645,800 quintali metrici nel 1875. Finalmente invece di 16,184,561 chil di caffè importati nel 1874 ne è entrato quest'anno in Francia per 25,820,722 chil. 1 caffè importati nel 1875 provengono princi-palmente da Haiti (6,888,807 chilogr.), dal Brasile (6,075,719 chilogr.), dalle indie inglesi (4,015,408 chilogr.) e dall'Inghilterra (2,347.089 chil.). La Ve-nezuela ne ha forniti 1,759,852 chilogrammi.

2° Esportazione

L'eportazione si suddivide in due grandi categorie di mercanzie che presentano i seguenti risultati :

1875 1874 Oggetti fabbricati.. Fr. 1,063,679,000 964,379,000 Materie prime ed

og-getti alimentari. . » 767,557,000 60^,400,000 Altre mercanzie.... » 101,529,000 101,168,000 Totale... Fr. 1,932,765,000 1,608,953,000

Si osserverà che 1' esportazione dei prodotti fab-bricati nel 1875 è superiore di 99,400,000 franchi a quella del 1874. L'esportazione delle materie prime e dei prodotti alimentari, nel 1875 oltrepassa di 164,155,000 franchi il resultato ottenuto nel 1874. La totalità dell'esportazione è superiore di 265,812,000 franchi nel 1875 a quella del 1874.

Come abbiamo già fatto per l'importazione, riuni-remo in due quadri per ordine d'importanza, da una parte le mercanzie che hanno veduto nel 1874 di-minuire il loro movimento, e dall' altra quelle che in quest' anno accusano al contrario un progresso sensibile.

Esportazioni

1875 1874 Piccoli oggetti d'ebanisteriaFr. 71,849,000 75,434,000 Pelli conciate » 47,518,000 50,600,000 Lane » 41,450,000 48,185,000 Utensili e lavori in metallo » 41,427,000 47,019,000 Cotone in lana » 36,134,000 41,738,000 Confezioni » 32,482,000 33,471,000 Bestiami » 21,699,000 23,168,000 Pelli gregge » 16,352,000 17,645,000

Così, invece di riesportare come nel 1874 chilo-grammi 24,268,015 di cotone in lana, nel 1875 ven-nero venduti all' estero soli 21,008,210 chilog. L'e-sportazione della lana in massa quest' anno è di 5,500,657 chili, invece di 4,556,497 che era nel 1874. Le lane cardate figurano sul quadro di esportazione del 1875 per 1,825,526 chilogr. contro 2,289,524 chilogr. nel 1874. Al contrario l'uscita dei ritagli della lana che quest'anno arriva ai 4,055,626 chil. oltrepassa quella dell'anno scorso che era di 5,912,698 chilogrammi.

Ecco ora le mercanzie che presentano un aumento nel 1 8 7 5 :

Esportazioni

1875 1874 Tessuti di seta Fr. 225,974,000 183,733,000 di lana » 154,871,000 142,392,000 Vini » 141,595,000 192,046,000 Cereali >» 121,204,000 37,280,000 Lavori in pelle » 79,016,000 67,448,000 Zucchero raffinato » 78,508,000 66,366,000 Seta e borra » 62,332,000 45,945,000 Acquavite » 42,522,000 18,226,000 Tessuti di cotone » 39,354,000 34,074,000 Oreficeria » 30,535,000 19,436,000 U o v a » 26,298,000 20,985,000 Zucchero scuro » 26,035,000 19,308,000 Fili di lana » 20,748.000 13,500,000 Vetri e cristalli » 18,657,000 15,859,000

Un articolo è rimasto stazionario, ed è il burro, il di cui movimento d'esportazione era per 58,000,000

(8)

Circa il movimento d'importazione dei metalli pre-ziosi nel 1874 era di 538,243,000 franchi e nel 1875 di 502,021,000.

L'esportazione ha portato nel 1874 sopra franchi 74,914,000 e nel 1875 più di 103,777,000.

(Economiste frangais)

IL COMMERCIO DELL' INGHILTERRA

durante i primi 6 mesi del 1875

Ecco quale è stato il movimento del commercio estero del Regno Unito durante il mese di giugno e durante il primo semestre degli anni 1874 e 1875.

Importazione

Giugno P r i m i sei mesi

1875 Lire st. 31,949,000 183,844,000 1874 » 34,029,000 186,398,000 Diminuzione 2,080,000

Esportazione

Giugno 1875 Lire st. 18,336,000 1874 » 19,367,000 Diminuzione 1,031,000 2,554,000

Primi sei mesi

109,843,000 117,831,000 7,988.000 Benché l'importazione dei primi sei mesi del 1875 sia inferiore a quella del corrispondente periodo del 1874, nella proporzione del 1 40 °/o e che l'espor-tazione del 1875 accusi anche una diminuzione di 6 80 °/o su quella dell'anno precedente, gli econo-misti inglesi trovano che la situazione generale del commercio britannico è, ben considerato, bastante-mente soddisfacente. La diminuzione dell'importa-zione, fanno essi osservare è moderatissima. Essa non raggiunge l'I V2 °/o per i primi sei mesi. Ora è cosa notoria, che dietro l'abbondanza generale l'im-portazione degli oggetti d'alimento si è trovata molto diminuita. Bisogna dunque che l'importazione delle altre mercanzie, specialmente delle materie prime si sia possibilmente sviluppata perchè i resultati del 1875 e quelli del 1874 presentino una così piccola diffe-renza. La diminuzione dell'esportazione è più impor-tante, è vero; ma non dipende dal rallentamento degli affari. Essa è dovuta quasi interamente al ri-basso dei prezzi delle principali mercanzie d'espor-tazione. 11 valore del carbon fossile, dei ferri e del-l'acciaio è ribassato; ma se ne esporta, se non di più, tanto quanto per il passato. Si può dunque dire, materialmente parlando, che l'esportazione non è di-minuita. Solo i corsi si sono modificati ed hanno in-fluito sulla colonna dei valori.

Data questa spiegazione passiamo all'esame detta-gliato del quadro del commercio inglese.

Importazioni. — Fra le mercanzie la di cui

im-portazione è diminuita nel 1875 si osservano prin-cipalmente le seguenti: Quantità Valori 1874 1875 1874 1875 — — lire st. lire st. Lardo quint. 1,530,312 1,303,042 3,296,456 3,289,595 Ùrano 19,088,324 18,986,424 12,780,579 9,629,968 Avena » 5,785,821 5,540,930 2,602,061 2,501,536 F a r i n e » 3,518,653 2,820,698 3,392,436 2,19G,086 Cotone . 8,384,448 8,114,972 31,093,601 29,056,174 Lino » 1,111,324 642,086 2,762,992 1,748,425 J u t e » 2,583,592 2,229,292 2,161,607 1,757,542 Petrolio tonnell. 37,353 25,033 477,506 260,843 Riso quintali 2,791,245 1,663,418 1,561,479 811,501 S e t a . . livres de poids 2,128,850 1,703,304 2,066,216 1,325,840 Vini galloni 9,711,353 9,695,196 3,684,139 3,564,569 Legname intero (charges) 987,822 556,899 3,076,621 1,496,790 » segato » 982,942 494,317 3.321,125 1,411,225 Doghe » 50,597 30,030 374,276 216,578

Questo quadro permette già d'apprezzare l'influenza del ribasso dei prezzi sul commercio. Mentre le quan-tità di cotone in lana importate nel 1875 e nel 1874 differiscono di poco, il valore di quest'articolo nel 1875 era inferiore di due milioni di lire sterline a quello del 1874. Questa osservazione si applica an-cor meglio ai cereali, per i quali la differenza di valore è tre milioni di lire sterline.

In confronto di questi ribassi, bisogna registrare alcuni rialzi. Quantità Valore 1874 1875 1874 1875 — — lire st. lire st. Catte quint. 872,436 • 1,044,595 4,527,136 4,841,719 Orzo 4,469,650 5,560,925 2,323,982 2,402,220 Granturco . . . » 8,432,316 9,657,725 3,694,899 4,016,736 Pelli fresche. » 273,850 337,356 1,090,294 1,327,895 > conciate, liv.de p. 16,020,850 19,778,867 1,102,624 1,356,974 Semi di l i n o . quint. 659,850 799,172 1,652,470 2,155,591 Tessuti di seta. vai. » » 3,641.474 4,555,143 Nastri di seta » » » 1,021,572 1,119,420 Zucchero raf. quint. 1,323,850 1,460,102 2,037,250 2,250,013 » scuro » 7,924,920 8,693,627 8,987,577 9,437,332 Melazzo » 182,872 294,196 93,658 182,589 T è livres de p. 43,226,213 58,655,204 3,009,021 4,015,784 L a n e > 232,453,314 249,818,495 13,983,924 16,275,485

Biesportazioni. — Fra le mercanzie importate in Inghilterra ed ulteriormente riesportate si osservano importanti diminuzioni sul rame (1,043,589 lire st, nel 1.874 e 602,951 lire st. nel 1875); sul carbone (3,542,605 lire st. nel 1874 e 2,888,284 lire st. nel 1875). La riesportazione del caffè si è elevata da 1,806,291 lire st. cifra del 1874 a 2,996,573 lire st. nel 1875.

(9)

In questo quadro non vi abbiamo compreso il car-bon fossile che continua a presentare un doppio mo-vimento : aumento per la quantità e diminuzione per il valore.

Nel 1874 l'esportazione di questo articolo era giunta a 6,171,526 tonnellate. La cifra ottenuta nel 1 8 7 5 si eleva a 6,197,209 tonnellate. Mentre che l'espor. tazione del 1874 rappresentava un valore di 5,825,254 lire st. quella del 1875 non è più di 4,548,290 lire st. Così benché la cifra delle quantità sia aumentat a nel 1875 il valore totale del carbon fossile esportato quest'anno è inferiore di più di 56 milioni di fran-chi del primo semestre 1874.

Tutte le mercanzie che compongono l'esportazione inglese non accusano una diminuzione. Ye ne sono di quelle il di cui movimento si è sviluppato. Cite-remo specialmente i tessuti di lino. La loro espor-tazione era nel 1874 per 5,766,806 lire st. ed in quest'anno si è elevata a 5,875,465 lire st. I fili di lino e di jute hanno fatto progresso ma in propor-zione quasi insensibile (865,074 lire st. nel 1874 ed 878,515 lire st. nel 1875). Gli olii di semi figurano sul quadro dell'anno passato per 6,465,657 galloni del valore di 776,501 lire st. e su quello di quest'anno per 7,462,662 galloni del valore di 801,411 lire st.

L'esportazione delle macchine e utensili che era stata nel 1874 per 5,152,745 lire st., nel 1875 rag-giunse la cifra di 5,182,257 lire st.

Metalli preziosi. — Ci resta ora da dare il mo-vimento dei metalli preziosi, oro ed argento.

Importazione Oro Argento 1 8 7 4 . . . ,. lire st. 7,706,496 7,235,132 1 8 7 5 . . ,

..

» 12,902,318 4,930,474 Esportazione Oro Argento 1 8 7 4 . . . .. lire st. 5,871,049 6,912,114 1 8 7 5 . . . • » 7,838,799 4,278,377 In conclusione l'importazione dell'oro e dell'argento riuniti insieme si è elevata da 14,941,628 lire st. nel 1874 a 17,852,792 lire st. nel 1875. L'esporta-zione totale ha subito una leggila diminuL'esporta-zione. La vediamo da 12,485,165 lire st. nel 1874 a 12,117,176 lire st. nel 1875.

IL SISTEMA DOGANALE DELLA SVEZIA

Se fosse necessario lo addurre nuovi esempi per provare che 1' abbassamento dei dazi d'im-portazione, nei paesi ove sono molto elevati è favorevole al pubblico e serve di stimolo all'in-dustria nazionale, la Svezia servirebbe a con-vincere i più increduli.

L a Svezia è stata per lungo tempo sottoposta alla protezione l a più esagerata. Dopo il 1830

furono fatti i primi tentativi per mutar sistema, poi a poco per volta si prese coraggio, finché nel 1856 si entrò risolutamente nella via della libertà commerciale — I risultati hanno sorpas-sato ogni previsione e ci piace di riportarne al-cuni togliendoli da una relazione indirizzata al suo governo dal signor Erskine ministro inglese a Stockolma e comunicata al parlamento inglese.

L a Svezia aveva delle filature di cotone. Una tale industria malgrado una forte protezione non produceva annualmente più di 2 7 0 mila franchi. Nel 1830 furono abbassati i dazi d'entrata; i fi-lati inglesi entrano in Svezia; ciò non ostante la produzione nazionale invece di diminuire, au-menta. Dal 1837 al 1841 è annualmente in me-dia di franchi 1,920,000. Dopo il 1842 a dispetto delle sinistre predizioni dei protezionisti la pro-duzione nazionale continua a svilupparsi quan-tunque i diritti d' entrata siano nuovamente di-minuiti. Nel 1858 il dazio era di 4 5 centesimi per chilogrammo; le filature svedesi produssero per un valore di 17 milioni di franchi. Nel 1865 il dazio è ridotto a 30 centesimi, la produzione nazionale ascende a 2 2 milioni e mezzo di franchi.

L a relazione del signor Erskine menziona dieci o dodici industrie importanti che sono state trat-tate dal legislatore svedese come le filature di cotone e che hanno dato gli stessi risultati di queste. Togliendo la protezione, accanto all' im-portazione dei prodotti esteri, si è visto aumen-tarsi considerevolmente la produzione nazionale che si è cominciata ad esportare con successo.

L o stesso possiamo dire dell' industria della lana, delle tele stampate, ecc. ecc. Quanto alla costruzione delle m a c c h i n e , industria di cui la Svezia ha la materia prima, il ferro, di qualità eccellente , prima del 1854 non produceva più di 2,448,000 franchi. Essa era protetta da un dazio ad valorem di 25 °/o che fu allora ridotto a 5 e abolito nel 1858. Nel 1873 il valore della produzione nazionale è stato di 20,186,000, cioè più d'otto volte maggiore.

L'industria ceramica, quelle dei tessuti di lino e di canapa, dei guanti, delle candele, hanno dato gli stessi risultati tutti favorevoli al regime liberale delle dogane. L'abbassamento delle t a -riffe è stato sempre seguito da un grande aumento della produzione nazionale e dell' importazione dei prodotti esteri. Ed il paese che prima espor-tava pochissimi fra i propri articoli ha visto svilupparne l'esportazione.

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si-stema della libertà commerciale il paese ha avuto a miglior mercato, sia per mezzo della produ-zione interna sia per mezzo della importaprodu-zione estera, una maggior quantità di oggetti d' ogni specie, il che equivale ad un aumento di benessere e di prosperità.

E c c o alcune cifre che ci danno un' idea dei progressi fatti in Svezia da alcuni anni a questa parte. Dal 1851 al 1857 quando la maggior parte delle industrie nazionali erano favorite da diritti proibitivi la Svezia contava 2,450 manifatture che davano lavoro a 26,528 persone e producevano annualmente un valore di 5 3 milioni e mezzo di franchi. Nel 1856, la proibizione era abolita ec-cetto che per alcuni prodotti che furono affran-cati nel 1858 e nel 1860. Al principio del 1858 tutti i dazi furono ricondotti ad una scala pro-porzionale oscillante fra il 10 ed il 50 %• Il 15 aprile si procedette ad una nuova e forte ridu-zione e si fece lo stesso nel 1866, 1867 e 1868. In media durante gli anni 1 8 6 9 - 7 3 sono state in attività 2,316 manifatture , che hanno dato lavoro a 41,200 persone ed hanno prodotto per un valore di 176 milioni di franchi.

Questa ci sembra una prova evidente che il sistema di libertà commerciale rimpiazzando il protezionismo non limita il lavoro nazionale, e lungi dall' indebolire la potenza manifatturiera di uno stato sviluppa grandemente l'uno e l'altra. Ci sembra quasi superfluo di notare qui come il governo svedese annette una grande impor-tanza ad avere nella sua tariffa doganale per quanto è possibile, soltanto i così detti diritti

specifici, vale a dire espressi in danaro, invece dei diritti ad valorem che sono ipotetici e che danno luogo a contestazioni molto dannose agli affari. Facendo ciò ha dato prova del suo fine criterio e del suo spirito pratico.

SITUAZIONE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO

al 30 giugno 1875

Dal Ministero d'agricoltura e commercio ab-biamo ricevuto il bollettino delle situazioni dei conti legli Ist tuti di credito pel mese di aprile del corrente anno. Riassumiamo, secondo il con-sueto, le cifre dei principali titoli di dette situa-zioni, distinte per ciascuna specie d'Istituti e confron-tandole con quelle corrispondenti al 30 aprile 1874.

Banche popolari. — Alla fine di aprile 1875 vi erano in Italia 100 banche di credito popo-lare ; alla fine del mese stesso del 1874 non erano che 93. In un anno quindi abbiamo l'aumento di 7 banche popolari.

Ecco le cifre principali delle situazioni di que-sti Ique-stituti al 30 aprile de' due anni suddetti.

1875 1874 Capitale nominale. . L. 35,111,130 L . 35,680,420 Capitale versato. . » 32,976,128 » 33,084,594 Numerario in cassa. » 6,202,613 » 6,740,923 Portafoglio. . . . » 79,609,991 » 59,259,425 Anticipazioni . . . » 18,405,069 » 17,290,892 Titoli dello Stato . » 20,364,971 » 10,725,787 Conti correnti attivi. > 21,597,614 » 17,213,523 Conti corr. passivi. » 110,139,708 » 73,631,207

Riserva » 7,994,262 » 7,649,754

Boni in circolazione. » 6,035,548 » 9,789,646 Movimento generale. » 201,550,588 » 159,829,512 Dall'esame di queste cifre si rileva come il ca-pitale delle Banche popolari abbia subito una lieve diminuzione nel 1875, cosa che a prima vi-sta sembrerebbe impossibile, sia considerando l'au-mento verificatosi nel numero di queste istitu-zioni, s'a per non esser conosciuto che alcuna di esso abbia cessato di funzionare in questi ultimi mesi. Spingendo però le nostre ricerche per spie-gare simile fatto ed avendo riscontrato nel som-mario statistico del bollettino di aprile 1875 che la differenza è anche maggiore fra il mese stesso e il confronto che vien fatto col precedente marzo, senza indicazione alcuna che giustifichi tale di-minuzione, abbiamo proceduto all'esame delle si-tuazioni di ciascuna Banca popolare del mese di apr.le confrontandole con quelle del mese di marzo riportate nel precedente bollettino. E da questo riscontro è venuto a resultare che il capitale della

Banca popolare di Genova

indicato al 31 marzo

1875 per 6 milioni di lire, nella situazione alla fine di aprile è invece ridotto a 4 milioni e 200 mila lire. Non comprendiamo davvero perchè nel bollettino non si faccia conoscere, oltre l'appro-vazione delle nuove Società di eredito e quelle che eessano di funzionare nel mese, anche la ri-duzione che alcune di esse portano al loro capi-tale sociale ; riduzione che dev'essere autorizzata, come è noto da uft decreto reale. Ora senza que-sta indicazione, come abbiamo già altre volte os-servato, non è dato spiegare alcune differenze che si riscontrano nelle cifre comparate nei sommarii statistici del bollettino ministeriale.

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milioni. E da osservarsi che nei conti correnti passivi delle Banche popolari, che al 30 aprile 1875 ammontavano in complesso a 110 milioni di lire, sono compresi i depositi a risparmio che si recevono da non poche di queste istituzioni coo-perative di credito.

Anche il ritiro dei biglietti fìduciarii procede regolarmente presso le Banche popolari, verifi-candosi in un anno la diminuzione di oltre tre milioni e mezzo. Nel solo mese di aprile scorso furono ritirati dalla circolazione per 340,000 lire di biglietti. Nel movimento generale di questi Istituti si ha un aumento di quarantadue milioni di lire.

Società di credito ordinario.

— Questi Istituti

di credito che al 30 aprile 1875 erano 117, alla fine del mese stesso del 1874 ammontavano a 134. Sono perciò diminuite in un anno di 17 le Società di credito ordinario. Nel mese di aprile 1875 ces-sarono di funzionare il Credito Milanese col capi-tale nominale di 10 milioni di lire, con sede in

Milano, e il Banco di Sani Ambrogio, col capitale

nominale di 3 milioni, con sede pure in Milano. All'incontro, nel mese stesso fu approvata la Banca

Trevigiana del Credito unito,

con sede in Treviso,

avente un capitale nominale di 250 mila lire, di-viso in 5000 azioni di lire 50 ciascuna.

Vediamo le cifre principali delle situazioni delle Società di credito ordinario al 30 aprile dei due anni in esame: 1875 1874 Capitale nominale. L. 539,373,846 L. 710,958,589 Capitale versato . » 280,744,500 » 348,070,298 Cassa » 28,818,592 » 34,278,042 Portafoglio . . . » 168,175.450 » 154,716,834 Anticipazioni . . » 14,742,063 » 19,001,062 Azioni senza

gua-rentigia. . . . » 126,292,746 » 129,567,411 Conti corr. attivi . » 131,080,633 » 145,504,526 Debitori senza

clas-sificazione. . . » 209,566,496 » 289,963,056 Conti corr. passivi. » 288,113,749 » 294,030,443 Riserva . . . . » 38,998,216. » 39,836,815 Boni in circolaz. . » 5,346,341 » 10,168,159

Movimento gener. » 1,074,120,582 » 1,190,435,334 Non poche di queste cifre presentano delle di-minuzioni nell'aprile 1875 a confronto del mese stesso del 1874. Le cause di questo fatto sono da attribuirsi principalmente ai fallimenti, alle liqui-dazioni ed alle riduzioni di capitale verificatesi nel corso dell'anno per diverse Società di credito ordinario. E da notarsi l'aumento di quasi 14 mi-lioni che si riscontra nel portafoglio di queste Banche, le quali pure concorrono a diminuire la circolazione de respettivi biglietti fìduciarii.

Credito agrario. — Alla finto di aprile 1875 vi erano nel Regno 13 Istituti autorizzati a fare

operazioni di credito agrario secondo la legge 21 giugno 1869 ; all'epoca suddetta 2 però non ave-vano incominciato le operazioni. Neil' aprile 1874 erano 12 gl'Istituti di credito agrario dei quali parimente due non operavano. Le cifre seguenti riassumono la situazione di queste istituzioni al 30 aprile degli ultimi due anni.

1875 1874 Capitale nominale. . L. 16,300,000 L. 16,200,000 Capitale versato. . . » 8,879,945 » 8,345,965 Cassa » 3,732,969 » 5,060,777 Portafoglio . . . . » 14,844,050 » 13,876,471 Anticipazioni. . . . » 2,178,532 » 1,879,835 Boni agrari in circolaz. » 4,662,220 » 4,426,430 Conti correnti . . . » 9,211,287 » 8,102,745 Movimento generale . » 32,859,939 » 33,027,633

Dall'esame di queste cifre si scorge facilmente come il credito agrario non abbia finora ricevuto alcun serio sviluppo fra noi, limitandosi quelli Istituti allo sconto delle cambiali, operazione co-mune a tutte le Banche ordinarie.

Credito fondiario.

— Al 30 aprile 1875 le

ope-razioni di credito fondiario erano eseguite presso 8 Istituti. Alla fine del mese stesso del 1874 uno di questi Istituti non aveva ancora cominciate le operazioni. Nelle cifre seguenti si riassumono le situazioni degli Istituti di credito fondiario alla fine di aprile de' due anni suddetti.

1875 1874

Prestiti ipotecari . . L. 120,618,086 L. 104,877,359 Cartelle fond. in circ. » 120,704,000 » 104,958,500 in deposito . » 5,402,442 » 5,461,396 Abbiamo nel 1875 un aumento di quasi 16 mi-lioni di lire nei prestiti ipotecarii conclusi da que-sti Ique-stituti a fronte di quelli que-stipulati nel 1874. Siffatto aumento segna un certo progresso nelle operazioni di questi speciali Istituti di credito.

Banche di emissione. — L e situazioni delle 6 Banche di emissione che abbiamo nel Regno pre-sentavano alla fine di aprile le seguenti cifre principali : 1875 1874 Cassa e riserva . L. 281,138,516 L. 338,276,861 Portafoglio . . . » 369,567,163 » 398,815,597 Anticipazioni . . » 91,214,827 » 90,311,624 C:rcolazione. . . » 1,477,076,435 » 1,515,571,406

Nel portafoglio delle Banche d'emissione ab-biamo nel 1875 una diminuzione di oltre %30

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DELLE MORTI VIOLENTE

Suicidi

La frequenza de' suicidii mette da qualche tempo in apprensione la società e in desiderio di conoscere la quantità e le cause di questo pervertimento mo-rale. Già fin dal Ì 8 6 4 il dott. Maestri Direttore della Statistica si provò alle indagni opportune, e nel darci un saggio delle morti violente di ogni genere ci pre-sentò anche le cifre de'suicidii. Ma delle cause non si cominciò a darci un cenno che due anni dopo l'una e l'altra indagine (quantità e cause) aveva la sua difficoltà, e più la seconda che la prima per la ri-pugnanza ai denunciatori di dire il vero : onde fu confinata sotto nome di cause ignote una cifra che si mantenne continuamente grande. Per la quantità non siamo finora soddisfatti che a tutto il 1872, escluso però il territorio romano, ed entrato il ve-neto dopo il 1866. L'attuale direzione tornata sul primo getto ebbe occasione di mutare in correzione alcuni numeri dei due primi anni e presentarci la seguente tabella a cui aggiungiamo per confronto la popolazione dell'anno Popolazione Anno al 31 dicembre 1864 24,850,690 1863 23,063,239 1866 25,312,249 1867 25,372,780 1868 23,495,972 1869 25,734,274 1870 25,912,600 1871 26,093,822 1872 27,125,718

Io qui ho un dubbio che mi cade sulla cifra della popolazione presunta pel 31 dicembre 1872, paren-domi esagerata rispettivamente alle antecedenti. Ri-sparmio l'aritmetica ai lettori e metto le differenze degli accrescimenti.

Anni Aumento Anni Aumento

1865 214,549 1869 238,302

1866 247,010 1870 178,334

1867 60,531 1871 181,212

1868 123,192 1872 1,029,896

Posso spiegare coi fatti d'arme del -1866 la dimi-nuzione del 1867, non ho nessuna cagione per con-solarmi dell' aumento del 1872 ; nè mi pare che tanto si possa avere dal metodo usato nel censi-mento del 1871, perchè anzi da quello si sarebbe dovuto ottenere l'aumento singolare. Le successive diligenze dell'ufficio della statistica dicerto chiariranno il dubbio.

Due cifre in questa esposizione per la loro dimi-nuzione in mezzo agli aumenti de'suicidi ci faranno

pensare all'influenza della preoccupazione politica: il 588 del 1866 e il 633 del 1869; questo per l'ansia della non lontana e ardentemente desiderata occupazione di Roma; quello, per l'acquisto del Veneto. Se fossero note tutte le cause de'suicidi che or sono arcane forse non sarebbe difficile trovare a molti il mezzo di salute perchè tanto ognuno si adopera per guarire se infermo che non par vero debba annien-tare la sua esistenza sano. Per questo si conclude dai poco pazienti alle indagini che chi si uccide è matto. Piuttosto è che la ragione è sopraffatta dal peso di un infortunio, e in questo caso bisognerebbe che la educazione mirasse a fortificare la ragione per renderla salda e resistente ad ogni guaio. Prima di parlar più innanzi vediamo quali cause potè racco-gliere la direzione della Statistica per gli anni che scegliamo 1867 e 4872 quali meno dominati dal-l'influenza politica e i meno patiti da correzioni.

Anno 1867 Anno 1872 CAUSE I M P E L L E N T I Mas. F e m . Mas. F e m .

Miseria, timor della miseria . 33 5 67 13

Perdita d'impiego 3 — 9

Dissesti e rovesci di fortuna . 84 3 102 7

Dispiaceri domestici 49 10 53 17

Amore contrariato 25 10 31 15

Disgusto del servizio militare 10 — 9

.

» della vita l i 1 12

Disperazione 13 — 23 13

Timore di condanna 10 9

1 4 2

Falso punto d'onore 6 14

_

Gravidanza fuor di matrimonio 4

Ubriachezza 7 1 5

Patimenti fisici 84 30 45 1 5

Febbre cerebrale 1 1 1 2

Alienazione mentale, delirio. . 76 57 77 44

Monomanìa 42 11 25 6

Idiotismo imbecillità . . . . '7 2 4 2

Nostalgia 1

Pellagra —

___

43 26

Avarizia 3

Cause ignote e diverse . . . . 174 28 173 24 610 443 704 186 La Direzione della Statistica eliminò in questo ul-timo anno dalla sua tabella la collera e lo straviziò che aveva ricevuto in quella del primo anno; la

nostalgia e l'avarizia che si trovano nell' altra del 1867, ma notò la pellagra di cui non era verbo an-tecedentemente non perchè la pellagra non finisse col suicidio anche prima, ma come non dichiarata con precisione fu lasciate accovacciata nelle cause ignote. Nel 1871 la pellagra tradì 47 maschi e 21 femmine, e sommate queste due cifre colle alienazioni mentali, le

monomanie,

l'idiotismo e l'imbecillità diedero 190

ma-a cui ogni cifrma-a è indittma-a.

Suicidi

In tutto Maschi Femmine

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schi e 58 femmine; e nel 1872 le facoltà mentali obiettate perdettero 150 maschi e 60 femmine, la-sciando alla sola pellagra la colpa di 43 maschi e 26 femmine. Quello che l'anno ultimo guadagnò sui meschi perdette sulle femmine. Se è vero che causa precipua di questa malattia è il cattivo nutrimento abbiamo l'indizio del mezzo di risarcire. Gli uomini guadagnando più delle donne hanno modo (e ne usano) di miglior trattamento; trattate le donne come gli uomini e meglio degli uomini, e sarà diminuita e forse soffocata questa miseria.

I suicidii nel 1872 furono 890, cinquantaquattro più che l'anno antecedente, centotrentasette più che 1867. Sono 230 curabili nella mente, 6 6 0 nella ra-gione. Ma questi rilievi patiscono molte eccezioni. Principalmente 1' enunciazione della disperazione a quale spiegazione ci può condurre quando la mag-gior parte degli altri suicidii sono avvenuti in chi disperò mutamento, sollievo o rimedio a ciò che gli rendeva esosa la esistenza ? La speranza che lega l'uomo in tutte le vicende della vita, diventa dispe-razione quando non può più l'uomo persuadersi che ad esempio possa alleviarsi, o che non sia inevita-bile; nè che si possa riassestare il dissesto, o il di-spiacere domestico possa sfumare, ecc. Così la gelosia e il punto falso d'onore entrerebbero nel lor punto culminante al delirio; l'ubbriachezza nell'alienazione mentale. La gravidanza non approvata fuori del ma-trimonio si rifugerebbe piuttosto nel timore di

con-danna, non propriamente nel foro correzionale, ma in quello della opinione pubblica, tanto crudele da spingere spesso all' infanticidio le disgraziate che vi soccombono, in cifra tonda un centinaio !

Si avrebbero adunque tre classi di malati da curare diversamente nella società : affatto quale fisicamente, quale moralmente, quale con tutti due i mezzi : la prima colla scienza medica, la terza colle buone leggi economiche, la seconda colla buona istruzione e colla migliore educazione. Chi amministrerà la farmacopea necessaria alle tre classi ? Scienza e istruzione è affar del Ministero di questo nome ; l'educazione di lui e delle femiglie. La giusta misura del bene e del tempo a produrlo, le leggi savie e rispettose della dignità umana, l'equità nelle azioni pubbliche, la libertà nelle private non manomessa da coloro che devono rispet-tarla.

Non sarà inutile conoscere anche i mezzi dei quali al loro fine si servono i suicidi. Questi registrò la statistica :

nel 1867 nel 1872 mas. fem. mas. fem.

Con armi da taglio 36 ' 9 41 4

» da fuoco -182 6 199 3

Annegamento i o 3 56 196 104

Avvelenamento 39 11 39 l o

Ostinato rifiuto d'alimento » 1 )) »

Impiccagione . 107 23 126

. 8 4 12

Precipitazione dall'alto . . . 78 33 66 Sotto convogli ferroviarii. 4 » 13 Mezzi ignoti e diversi . . . 3 )) 12

610 143 704 186 Questa enunciazione di mezzi diversi era eziandio nella tabella del 1867 ; ma rimane dubbio se s'in-tendano differenti dai sopranotati, o se diversi fra essi ignoti. In questo caso e in quello mantiensi cu-riosità di conoscerli perchè si avrebbe già un segno della inclinazione speciale. Cosi va detto dei moventi al suicido che non era nella tabella del 1867 e fu messa in quella del 1872. In questa deplorevole di-mostranza vedesi come le donne aborrono dal san-gue, e antepongono l'annegamento ad ogni altro mezzo di morte. Qui richiamando noi un rilievo fatto su queste infelici annegate, ed anche fu trovato nella precipitazione dall' alto, quasi tutte si sono avvolte strettamente ne' panni, o per dir meglio negli abiti, avendo in buona mente la loro pudicizia e il decoro femminile: affettività su cui studiarono i Romani quando invase il lor sesso femmineo la smania pel suicidio e per combatterla e subito guarirla decretarono che la suicida si ponesse e si lasciasse nuda sulla pub-blica piazza.

Rincrudì l'inclinazione all' avvelenamento non o-stante l'esempio dei patimenti che si seppero sof-ferti dai precedenti innanzi il morire, ma forse n'è colpa la facilità d'avere il mezzo traditare, cessata la vigilanza governativa sopra coloro che delle so-stanze venifiche sono spacciatori così come quella sulle armi, specialmente da fuoco, volte dal mici-diale contro sè stesso o contro altrui, o casualmente scaricate a danno degli innocenti. Di 17 crebbe nel sessennio il numero de'maschi suicidi per arme da fuoco, di 48 le suicide per annegamento e di 43 per quest'esso mezzo i maschi. Lo spettacolo del-l'impiccagione crebbe più dai maschi che dalle fem-mine ; diminuì sì in queste che in quelli nella pre-cipitazione dall'alto. La somma ci dà un più di sui-cidi 94 e di suicide 43. Quando la direzione avrà maggior tempo o maggior numero di teste e di brac-cia torrà a comporre un'altra tabella, e allora co-nosceremo a qual sorta di dolori fu applicato il mezzo a finirli, e insieme a quei numeri e non distinta-mente la condizione civile, delle persone medesime. Saranno divisioni numerose, ma laudevoli valendo a conoscere la specie di malati e rintracciare i mezzi di curar le pestilenze.

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anni ai 40 maschi 186 e femmine 48, e dai 40 ai 60 maschi 224 e femmine 58 ; così questo secondo riesce il periodo più disgraziato per amendue i sessi. La tabella 1 8 7 1 - 7 2 presenta queste divisioni più concludente. Anno 1871 Anno 1872 Mas. F e m . Sotto i 15 anni . . 3 » dai 15 ai 2 0 . . . 27 14 dai 20 ai 2 5 . . . 58 16 dai 25 ai 3 0 . . . 67 19 dai 30 ai 4 0 . . . 127 28 dai 40 ai 5 0 . . . 138 26 9? Mas. F e m . 5 1 15 74 25 71 18 119 28 140 35 dai 50 ai 6 0 . . . 128 26 136 30 dai 60 ai 7 0 . . . 98 15 82 21 dai 70 agli 80 . . 26 7 36 10 sopra gli 80 . . . 7 1 6 1 Età ignota . . . . 3 » 13 a 684 152 704 186 Accomodando le cifre al sistema del -1867 si a-vrebbero:

dagli anni 25 ai 4 0 . 194 47 190 46 dai 40 ai 60 . . . 266 52 276 65 L'accrescimento è grande in amendue le età ri-spetto al 1867 è anche più grande relativamente nel nel 1872 sopra il -1871, fermando per altro il mag-gior guaio all'età fra 1 40 e i 50 anni, sì ne'maschi come nelle femmine. La diversità de'mezzi adoperati in questa età dall'un sesso e dall'altro potrebbe con-durre a studii fisiologici molto particolari.

Combinate colle età darebbero utili insegnamenti anche le cognizioni delle condizioni 0 professioni esercitate dagl'individui; ma la direzione della Sta-tistica la quale non combinate pur ne diede un cenno nel 1867, non ne diè punto nei due ultimi anni. In quello il maggior numero fu degli agricoltori e delle industrie affini 171 maschi, 67 femmine; poi gli esercenti arti e mestieri 87 maschi e 23 femmine ; indi i possidenti e i pensionati 72 maschi e 10 fem-mine ; suceessivamente gì'industrianti e commer-cianti 63 maschi e 7 femmine. Avendo ciascuna classe proprie cagioni di afflizioni è possibile appli-care proprii rimedii morali che gravitino sui mali fisici. Le cifre più grosse nelle classi ci avvisano del più intenso rimedio opportuno, e la qualità più ovvia al bisogno.

Quella tabella del 1867 avrebbe fatto gran bene ripetendosi nel 1872 nel dare colle cause della morte 1' età che vi condusse i disgraziati perchè si sareb-bero svelate le prepotenti cagioni fìsiche in ciascun periodo nella vita sotto l'influenza de'guai enume-rati. Omesse le cause ignote l'età dai 10 ai 25 anni ebbe : soli 2 suicidi nei patimenti fisici e nella alienazione mentale 0 nel delirio ; altri 2 nel delirio

e nell'imbecillità quella dai 15 ai 20 anni. I di-spiaceri domestici hanno il maggior numero di patiti dagli anni 20 ai 40 in cui la sensibilità nervosa è maggiore; e l'amore contrariato dai 45 ai 25 nella quale manca l'esperienza che darebbe forza alla ragione. I patimenti fisici colsero il lor numero negli adulti fra i 25 e gli 80 anni, più ne' maschi ( 8 0 ) che nelle femmine (30) le quali sono al sessantesimo anno meno esposte, 0 meno sensibili agli accidenti materiali e morali della vita viva. A quel medesimo circolo d'anni prevale l'alienazione mentale, e il de-lirio, 70 maschi, 37 le femmine, accompagnati dalla monomania, 12 maschi, 10 le femmine, onde se la medicina fisica, legale 0 spirituale vuol sapere ove più distendersi, abbia di mira questo periodo dai 25 agli 80 anni.

Avendo le stagioni non poca attività sui corpi umani sono un elemento in questa fatta statistiche; il caldo e 1' umido ai loro estremi sono più che no-civi quello ai cervelli, questo a tutti gli altri visceri. Nel 1867 il mese di giugno vide il maggior numero di suicidi ( 4 1 4 ) e non ebbe discorde lo stesso mese nel 1872 ( 1 0 4 ) ; per altro la somma più ragguar-devole è nei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio nei quali il 1867 vide 340 suicidi, il -1871 ne vide 354 e l'anno appresso 362 ; 1' accrescimento veduto nelle diverse contingenze non discorda neppur in questa. La statistica di questi due anni non distingue i ma-schi dalle femmine; ma l'altra, di quei 340 dei mesi caldi nota 277 maschi e 63 femmine. Nei freddi del dicembre e gennaio 68, di che 54 maschi e 14 fem-mine; e noi mezzani di ottobre e novembre 90 di cui 78 maschi e 12 femmine donde per le femmine si ha questo, e pei maschi men disastroso il prece-dente periodo.

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più ricca, più agiata, più libera ha maggiori do-lori di cuore e di mente e più nel sesso che più sente : la Lombardia e T Emilia ; poi il Pie-monte, indi la Toscana e il Veneto. È dunque de-plorevole la finezza del sentimento? Chi vorrà per ciò più esser bestia che uomo ? Ma de' guai che vengono da quel fino sentire dev' essere un sollievo ne' correttivi che la buona educazione sa preparare alle età anteriori alla virilità. Formati alla modera-zione, francati alla virtù chè conosciuto il vizio il sanno fuggire, abituati alla ragione che insegna la pazienza misurata alle disgrazie crescono gli uomini meno schiavi dell'infelicità, più vigorosi nelle oneste volontà, meno paurosi, meno spauriti da quei futuri che non conoscono, più confidenti nelle probabilità dell' avvenire, coraggiosi dispregiatori di quanti fan-tasmi pone innanzi ad avvilire gli animi loro 1' av-versa fortuna. Se le scuole osservassero il dover proprio e perciò nelle scuole si ponessero uomini che di questo dovere fossero dotti, e virtuosi fos-sero, i governi più all' educare che al correggere e al punire pensassero, e la pecunia pubblica voltas-sero più a questa nobile e fruttuosa utilità che all' arrogante ciarlataneria che fa parere e non es-sere, non molti anni andrebbero che anche que-sto vergognoso e dannoso. malanno scemerebbe e scomparirebbe dalla società con tanti altri malanni che colle morte violenti si appalesano, segno evidente che la Società è inferma per vitalità scema dal sce-mato latte della virtù ; la balia è vecchia e con-viene mutarla.

Prof.

L. S C A K A B E U L I .

L'Esposizione internazionale Selle scienze p o g r a M e

Il congresso internazionale delle scienze geogra-fiche deve tenere le sue sedute a Parigi dal 1° al 10 agosto. Esso ha avuto 1' eccellente idea di orga-nizzare una grande esposizione, destinata a porre sotto gli occhi del pubblico i monumenti i più in-teressanti della geografia pura e della geografìa ap-plicata ai bisogni agricoli, commerciali ed industriali. Questa impresa è stata concepita ed eseguita per iniziativa privata e tutto annunzia che avrà un vero successo.

Non pertanto restano ancora alcune serie da com-pletare, e solo tra qualche giorno sarà possibile farsi un idea dell' insieme di quest' opera quando ne verranno comunicati tutti i dettagli. Ora diamo un idea del piano adottato.

Gli oggetti esposti sono classificati non per gruppi, ma per paesi di produzione. Nei quattro piani del palazzo delle Tuileries, molte sale sono riserbate alle differenti nazioni dell'Europa che formano l'in-sieme degli espositori. Gli Stati Uniti, la

Repub-blica Argentina ed il Chili rappreseutono il nuovo mondo. Orni Stato avendo fornito le informazioni

o

sulle sue colonie, i documenti raccolti abbracciano pertanto la quasi totalità dei paesi con i quali l'Eu-ropa è in corrispondenza commerciale.

I privati non figurano soli a questa esposizione ; i corpi scientifici, le pubbliche amministrazioni, tutti i governi esteri vi hanno spedito ciò che hanno di più raro e di più notevole nei loro archivi scientifici. La Francia, la Russia, l'Inghilterra, l'Italia, l'Olan-da, la Germania hanno rivaleggiato in disinteresse per la scienza. Il palazzo delle Tuileries rinchiude in questo momento un numero considerevole di te-sori manoscritti, ciascuno dei quali meriterebbe le spese di un viaggio speciale. La loro riunione in un sol luogo è un occasione ,che gli amatori, e gli stu-diosi indubitatamente non ritroveranno più.

Senza cominciare qui 1' esame di questa esposi-zione dove figurano tanti oggetti degni di uno studio speciale, possiamo segnalare ciò che troviamo oggi nei giornali francesi.

La carta della Erancia al IpOOOOO (15 carte por-tanti il numero 2 2 1 ) è un eccellente lavoro .che fa più grande onore agli ufficiali del genio. Allorché le 15 carte saranno terminate; si vedranno in mano a tutti : non costano che 60 cent, ciascuna, e per-mettono d' avere una idea esattissima delle strade, delle ferrovie, e delle vie navigabili.

Nell'esposizione officiale non vi è altro da .segna-lare che una carta della frontiera francese sulle Alpi a 180,000° con curve orizzontali.

L' esposizione privata a quanto leggiamo semb ra sia delle più interessanti. La casa Hachette espone alcuni suoi lavori che rivaleggiano coi prodotti te-deschi. Citiamo specialmente la Nuova Geografia

Universale d'Eliseo Reclus (N. 211) con 2000 carte

e più di 600 incisioni ; la Storia della geografia di

Vi vi eri di Saint-Martin, e le due magnifiche carte murali di Erhard. Il prodotto più rimarchevole del-l'esposizione francese e forse di tutta del-l'esposizione, è

1 'Atlas universel di Vivien di Saint-Martin. La

pre-cisione e la finitezza dell'inpre-cisione permettono di pa-ragonare questo lavoro alle più belle carte di Stieler e di Kiepert.

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