SAGGIO
DÈI
MONUMENTI
ETRUSCHI E ROMANI
TROVATI A GHIàNCIANÓ
ILLUSTRATIDAL DOTTOK
DESIDERIO MAGGI
POLIGRAFIA FIESOLANA
uócccxxu.DigilizedbyGoogle
Vtpeltro explicaio•••probabiUueonjeciurattt}iuns>
, Cic.TukuI.,1.I.
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AL CAVALIERE
FRANCESCO INGHIRAMI
SOTTOBIBLIOTECARIODELLA MA)IDCELLIA»A
U AUTORE
J. entaiy vari anni sono,
d* illustrareper sem- plice mio diporto
, eper
toglierlialla dispersione
eal
oblìo,alcuni dei molti monumenti etruschi
eromani, rinvenuti a diverse epoche nel
territo~rio
chiancianese
,sema che avessi allora la mini-
ma idea di
pubblicarli.Ma successivamente cam- biai pensiero, vedendo come questo genere di
stu-di
sivada, mercè vostra e di
altri illustriAr- cheologi, rianimando presentemente in Toscana.
Venni quindi nella determinazione di mandarli
allestampe. Prima però di farlo
,ho creduto di inviare a voi egregio maestro in queste come in
altrematerie
,ilmio tenue lavoro
,e di pregar-
viad un tempo a volerlo leggere ed esaminare.
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per vedere se meriti d"
essermesso alla
luce,o di rimanere per sempre sepolto
nelletenebre.
Nel primo caso, compiacetevi di farlo pubbli^
care coi torchi della vostra PoligrafiaJiesolana
,e nél secondo non
sene parli mai
più.Colgo questa occasione
,cortese
sig.cavaliere, per rinnovarvi
leproteste della profonda stimai ed alta considerazione colla quale mi pregio di dedicarmi ai
vostricomandi-
Chianciano 8 Marzo 1839.
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INTRODUZIONE
Oe
ciponiamo a
considerareperunmomento,
quale deidue
naturali sentimenti abbiamaggior
poteresulcuoreuma- no
ilmeno
guastoe corrotto,ilpiacere,oildolore,dovremo
convenireper avventura,che abbia quest’ultimo sul primo lapreminenza,E
per avereuna
prova diuna
tal verità^contempliamo
t uomo
indue
oppostesituazioni,attea
su- scitarlientrambicollamaggiore energìa,enellapiit gran- deestensione.Qual
gioianon
cagiona infatti nei teneri genitori, e negliamorosi congiuntila nascitadiun
figlio fE
quale acerbo dolore d'altrondenon
produceinnoila perdita diun
individuoche ciappartenga per legame di sangue^o
peraffetto,eche abbia con noi comunigliusidella vita le passioni,leprosperità e gl' infortunii fE
laddoveilprimo
eccitaed alimentalasperanza dei parentie dellapatria,il secondoledistruggedel tutto,perchèsecoportaV
ideadel- l’annientamento,e dellanon
esistenza.E
peròcelebravasi presso leantiche nazioni conminor pompa
e solennitàilnascimento,cheilfunerale, e presso qualche popolo rozzo riguardavasiquelprimo come
ilprin- cipiodelsecondo, associandosinello spiritocoll’idea lieta dellavita,quellapuretristissimadellamorte.
Quindigliestremionori funebri divennero
un
oggetto di religione,nonmeno
cheun
tributodiriconoscenzaediamo-
re,etidette in certomodo
uitamaggior
estensione,edun
piùgran
risaltoal dolore diquellicheamarono
in vita,edammirarono
leutili virtù deldefunto, con apparati fune- rei,E
diciònoncontentisifece ancora di più.
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6
y
olieròicongiuntie gliamicitramandare altetàfuture lamemoriadellepersone chelorofur care,efarpalesi nei monumentidestinatia
raccogliernegli acanzi mortali,le azioni,edititolipei quali eransi segnalativivendo. Quindi ebbe origineV usodeimausolei,delleurne,e deisarcofagiF~enneintalguisaildolore
a
rendersidurevole,e direi quasiperenne, rinnovandosi ognivoltache agli occhi dei superstitipresentavansicolaimonumenti
, richiamando alla loromemoria
ciòchenefu
f oggetto.Simili
monumenti
erettidagliaffettidomestici alla ricor-danza
dei trapassati,coll"andare del tempo ebbero unaltro scopo,non
preveduto certamente dailoroprimiautori,enon
augurato dalla pietà,edallareligionedegli antichi.Avve- gnaché peressiabbiam potatorinvenirenelbuiodeisecoli,10popolazioni perdutee distrutte, e le regioni ov'elleno ebbe- ro sede;somministrandocosìmateriali
meno
incertialla storia.Senzaillorosoccorsonoi
saremmo
ancoranellapiù profon-da
oscuritànell’assegnareV
origine,e stabilirealmeno ap- prossimativamente,V
antichitàdialcuni luoghi,ove abitarono gliEtruschi.La
celebre città diChiusifa
lasede,fragli altridiun
rinomantissimoLucumone
diquesta nazione, esappiamodalle antiche storie fjchededussedelle colonie, echeisuoi abitatori eranoconosciutiancheaitempideldominio romano,sottoilnome
genericodiNdotìchiusini *,yàrie popolazionisulle rive dèifiume Chiana, che irrigava lefloridepianurediquella città ci vengondescrittedagli antichi autori *, e la storia ela tradizioneparlano pure con lode intornoaifamosiBagni chiusini,annoverandoli
fra
ledeliziedi Porsenna^;
ma
senon
sichiamassein soccorso 11localeritrovamento divetusti sepolcreti,edaltrietruschi1Moltiantichi tepolerispieganounamagnificiensadaeccitarlamora- viglia inehilirimira.Ponevansiprettoimedesimiare,templi e ttatue che amiquette ebbero originedaisepolcri,sedobbiamo ammettereciòchene diconoidotti illustratori dell’Ercolano T.‘ì,p.3a4>
aPlin.,t. I,infine.PavolottiIntrod. aliasua storia mt.diChitmeiano.
3Tacit.,Ann,l.t,infine.
4 Pavolozzinelladottatualetteraaddizionaleal trattato diBaldsutar- ri,tuibagni di Chianoiano.
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7 monumenti,dissotterrati incopianelle
campagne
di Chian- ciano,limitrofeaquelledellasurriferita città,non
avremo potutomai
dimostrare,che o soggiornò in esseuna
delle coloniechiusinenominateda
Plinio ofu
annoveratafra
le altrepopolazioni poste intornoallachiana,eda me
qui sopra accennate,tantopiiicheda un
cotalfiume
; e lago ripeteilsuonome
*,o chelerinomate terme chiancianesifurono
iBagnicbiasìni,celebratidagli antichi scrittori ^,
e chesalirono neitempimoderniintanta
Jama
,da
potersiparagonare
contuttaragione,altepiùsalubriacque marzialid’Europa
*•Che
seciònon
sicredessebastevolmenteprovato,sarà sempre vero chela collina, ov' èpostoChianciano,
come
pureisuoi contorni,furonoconosciutifino da* più remotiabi- tatorid’ Italia.
L*illustratoreditutta
V
etrusca antichità*pone
Chian- ciano fraqueiluoghilimitrofia
Chiusi,chehanno
sommini- stratouna maggior
quantitàdisarcofagi, edietruscheiscri- zioni.E
benché Strabono,Tolomeo,
edAntonino
nelsuo Itinerario,non
ne facciano menzione,pureèben naturaloa
credersicheuna
quantitàcosìprodigiosa diantichimonu-
menti appartenutiad un
talpopolo,non
possono trovarsi che dov*egZ'abbialungamentedimora
.Che
anzisebenri/lettesi,è questoilpiùsemplicead un
tempo,edilpiù forteargomento
pergiustificarne l’antichità,ICheabitasse nellevicinanze di Chianciano unacoloniadiEtruschi,fu giàdame annunziatoinunalettera che diressi al eav.Jnghtrami,ilcui principio esso riporta nellasuagrand’ operadeiMoaamentiEtruschi, odi Etrusconomeser.ii
,p. o56.
aDino desltu Clanar.Pavolozzi operacitata.
3Orazio,lib.»,Epist, l5 Tib.Eleg.3.Marronelib.5.delV analogìa delle cose antiche.Chepoiibagnichiancianesi sianoichiusini di cuipar- lanoiprecitati autori,loprovano Pirro Paleode Th.Ciani, p. tg. IlCo- niettiAnalisiMS. didettibagni,edilPavolozziop.eit.iguati riferiscono lemotte antichità rinvenute pressoimedesimi,comele vestigio di grandiose fabbricheetnische eromane. Lestessecoseha pureripetutecon moltacritica ed erudizioneildottor FilippoCignozzinelsuobreve,masugosotrattato dell’acgua santadi Chianciano.Poligrafa fesolanai8aS.
4 Moltetono le analisidiquestibagnistatefattedadiversiautoriin diversitempi,malepiùrecentitonoquelle del celebreDr.Bottini,edel oh.ProfessoreGiacomoBarzellotti.
5IIdottimimo Lanzi saggio diliog'iaetnisca,Tom.apag. 53.
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8
mentrenonèfondato su confusetradizioni,o su dubbie autorità d' istorici
,
ma
sibbene su riscontridi fattoipiit induplicati,perchèrisultantida monumenti
lasciaticida
quei medesimi remotiabitatori^dicuivuoisi provareV
esistenza,Se
nei secoli posterioria
quellideiBarbaricifostestato conservato quelpoco che potèsfuggire al lorogeniodistrug- gitore,avremmo
al certouna
quantità bastante dimonumenti
perillustrare lastoria di questecontrade.Ma
cosanon
po^tetterò in quei tempi di feroce ignoranzatpregiudizi che giunsero
ad
ispirareun fanatismoilpiùviolentocontro qua- lunque anticamemoria
,perchè fosse
pagana
,perchè erain- distintamente considerata qualpietradi scandalo contro la verareligione t*uippena incontravansimonumenti
idolatri^ osidistruggevanoaffatto,oridotti inpezzi qualioggetti superstiziosie profani, venivano impiegaticome
cemanti,
e materialiordinari, anche per riempirele
mura
dellefabbri- chetlequaliandavansi edificando*.E
quasiche fosse poco potenteV
opinion popolare gl‘istessi imperatori carlovingi ordinarono cheitemplideigentilisiterminassero diatter- rare,esirifacesseroconqueimaterialilemura
delle fortezze, e delle città*.Questafu
senzameno V
epoca,alla quale sidebbeascrivereanchenellenostrecontradela rovina dinon
pochi pregevoli monumenti,et
essere statimal
condoUi,una
infinitàdimarmi
,e questemoltissimeepigrafi etrusche, cheneldemolirelefabbriche,come vedremo
in seguito,non
dirado s'incontrano.Anche
l*avarizia,eV
avidità dei nostri abitanti potette moltocontribuire alla distruzione,almeno,degli antichi se- polcri idiquella avidità ioparlo,chenon
curando,odi- sprezzando la sanzione delle leggi controi violatori deiir.
ildolioCupmartin dechaussti deconvertedeU
maieon d’Horace T.l,cap.3.Adamixt.di BoxtenT.a,p.ig6.a Lami,Antichità toscanep.ga,esig.rcrmiglioliiecrit,perug.T.l,p.io
€T.ap8o3.Girardini edifiùpub.di Milano.Adami et.diBoUenaT.
p.195,aoa.
3Futale
U
fanatismo perla distruzionedeimonumenti paganiche in gualchet^ovincta ti volle ciò ottenereanche amanoarmalaeper mezzodi stragi.Il fattodiAlessandrianeUadistruzionedal Tempio di Strapide’ceneconvinceubbastanzu. *
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medesimi,scendeva perfino entrogli avelli
a
cercareiteso- ri turbandocosìanche agliestintiquella pace, chelana- turastessapareva averloroiviaccordata,e durevole.
A.secoliperòsitenebrosieferocisuccesseroappoco ap-
poco
,almeno
neiluoghipiùcolti,dei tempimeno
oscuri,e dei costumi più mansueti.RisvegliandosiV
Italiadal profon-do
letargo, nel qualel*avevano l'ignoranza,ed
ipregiudizi servilmentesepolta,bensiaccorse che troppogrande
erail tortoche Jacevasiallaverareligione, che assaiprofonde avevaornai gettatenelcuore dei popolilesue radici,mo-
strando di temerel'esistenzadimonumenti
idolatri.E fu
allo- ra,che mediantel*avanzamentodella civiltà,ecolrinascere delle arti liberali e delle scienze,non
potènon
essererimes- so inpregio anchelostudio dellecose antiche. Quindisi rispettai’onoipiùvetustilavoritoscani^benchérozzi,come
soglionoessereiprimi saggi.di qualunque arte,epresto qualsivoglianazione.
Quelli poidell’epochesuccessive, nelle qualipoteronogli Etruschi anche più gloriosamenteessereparagonatiaiGreci,
come
nelleoperedeibuonitempiromani
,furono
proposti per modello, e quantoall’intelligenzadeW
arte,equantoalbuon
gusto. Tonto**, nllnra di ordinareedecifrareV
alfa- betodelleantiche lingueitaliche,e
V
etrusca eccitò sopraICauiodor.variar, litt.^, p.|83.Siceomtspette volteeranortateritro- vatenell’archetepolcrali italiche, e vesti e tesseredifila <T oro,ed anche oro inpolvere,come nefanfedeilPasseri,ilyermiglioli,ilfyinkelmann, edaltri,perchiimorti ponevansinelrogo,o
mi
sepolcroconvesti,edor- namentipreziosi, cosìne avvenne chegli abitanti dellenostrecontradeap- pena trovavanoantichi eepolcri,senzapuntocurarti delle urne, e del vasella- mediterra cottachevirinvenivano,tuttovandalicamentedisfacevanomi
momento, per giungere più prontamentealritrovamentodel tesoro.FYai tantiesempidiquesta barbarie eh’ io potrei riportare,neciteròdue soltantoaccaduti a miotempo. Ilprimo occorso
mi
1786inunipogeo sco- pertomi
podere deiCeretelliappartenente allamia famiglia,ovedopola barbaradistruzionedi liurne diterra cotta,furono rinvenuti due pendenti oorecchini d’ oro, che eolidopo alcunimesi,quandosiriseppeilfatto,po- terono estere rivendteatidal defunto mio padre,che mfecedonoalvetco.vo di Sovana Pio Santi suoasnicissimo. Ilsecondo accadutoneli8o8in al- tro sepolcreto scoperto allaStiliamse,diilurnedellequali4sole potero- nosottrarti ai fieri colpidiquegliavidiiltvtMori,eche io riporto inque.
tt’opuscolo.
a
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IO
tuttelegare deidotti,per leggere,tnterpetrareperquanto erapossibile,fralepiùsterili,espinose indagini,le iscri- zioni,e
V
epigrt^, chein quellasitrovavanoscritte.Una
nobileemulatione difare
delle collezionidiquesti preziosi oggetti,sirisvegliòfra
ipotenti,eidottiamatori diuna
scienzasìbella,
«furonoallora messe,percosidire,
a
contribuzione,perl’etruscosingolarmente,lenostrecontrade,e lealtre nelle qualiavevafiorito quella celebreevalorosa nazio- ne.Ilcoltivatore dellacampagna,
chenon
conoscevailpregio ditali anticaglie,erabenpago
allorquando
gli^accadeva di rinvenirne>di cederlea
chi gli offrivaun
qualunqueguadagno,
e eh* eglinon
isperava forse neppuredi ritrar- nequel tanto.Gliscrittorichehanno parlato di Chiancianoe de’ suoi famosi bagni’
,e quelliche illustrarono leantichità degli Etruschi, ol’arte figulinadei medesimi,ciraccontano che nelle
campagne
chiancianesi,ovvio, e quasi giornaliero è statoilritrovamento di medaglie,sepolcri, epigrafi,patere ospecchi mistici,crateri,sitale, corniole, idoli, ed una infinitàdialtre anticaglie,edistrumenti destinatiad
usireli- giosie civilidegliEtruschiedeiRomani, ma
con verasor- presa pochi ne restano ancora,perchéovenduti,omandati indono
inpaesistranieri.Le
antichememorienazionali,diceilcelebreLanzi,
v'ari* no sempreconservate,perché ancheipiìtinfortniruderi
fan-
no sempre onore,esonodidecoroallapatria.E
persuasodiquestamassimailtanto benemeritodelle lettereLuigi A.n- tonio Pavolozzi*mioaffine,eccitòisuoiconcittadini
a
te- nereinmaggior
pregioimonumentiantichi,cogliendol'op- portunità dirender di pubblica ragione alcune iscrizioni etrusche eromane
,dissotterratenel tempo eh’ciscrivevauna
erudita lettera addizionaleall’analisifatta dal Pro- fessorBaldassarri, delle nostre acquetermali.Iyid.Paleo, ePavolozzi opert eit.LoHzi,opera eit.edilcèlebre architetto eletteratoLeonardoDefegnieJntolo^a romanalei.a,sulla figulina, di- retta alFea,
a
y
ed.Velogio fatto,aquesto letterato dall’ istorico senese cav.Giovan ÀntoniaPecctinseritonelle Novelle letterarie fiorentine.DigitizedbyCoogle
XI Seguitandoilsuoesempio
V
altrocelebre letteratoedar- chitettoLeonardode
fregaimio
zio fece aneliesso men- zione,delleantichità ritrovatea
Chiancianofneifoglipe- riodicideiVAntologìaromana
^ovescrissecontantoplauso delle cose architettoniche;ma
essendo cosa estraneaal suo scopol*estenderelericerche sullalinguadeiremotiabitatori del nostropaese,prtfiltò dellascopertadiun
ipogeo fatta nelchiancianesetovefurono
dissepolteconaltreanticaglie etrusche , olle,etegolicinerari,dandosi cura di trarne i calchi,prima
chevenisserodailoro inventori disperse, ed inviandolial chiarissimoAbate
Lanzi suo amico,perchè fa- cesselorovederla luce.Questiinfatti sceltociòeh' eigiudicava pià acconcio al suoscopo,lopubblicò nelrinomanlissimo Saggio di lingua etrusco,
da me
piùvolte citato.Ed
iobenchésiabenlon- tanodal pretendere di emularecolle mie ricerche sù tali materieuomini ditanta celebrità,ho
creduto benenon
pertanto di occuparmi permio
diporto, nelfar
conoscere alpubblicoalcuni altri antichimonumenti quà
ritrovati,onde non
vengano,come
di molti accaddenegletti e dispersi.Pren-dendo
poi taleopportunità,piacemi diriprodurre,per giovare al confronto,chesireputaindispensabile in tali studi, le altre iscrizioni,statedatefinora alla luce,e chefurono da me
stesssoquisopra accennate.
Anche
ibagnid‘acqua naturale chefra
noi esistevano,
lihostimati meritevolidi
una
qualchèillustrazione,siper- cheuna
sordida e bassa speculazione diprofittardiquei ru- deri,li và deturpandoelidistrugge,esì ancora perchè trovandosiperloinnanzi quasituttoilfabbricatodiquelli ricoperto diterra,ecircondatoda una
barriera di piante parasite, chesoleonorano,edifendonogliavanzi di que- sto tagguardevolemonumento
,non
èmai
riuscitodi farviIyed. relogio istorieodamefatto ad unuomoeoàcelebre,inventore della plastica dei tartari,chel’accademiadellesdente di Siena feceinse-
rire nelTom.8,*de’suoi atti.
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tjueW esame che meritava, e che conhuonsuccessosarebbe stato eseguito
da due
insigni letteratichelovisitarono'.Alieno, conCiosono dal volermi procacciar lode per
un
lavorosìtenue,senon
riusciròcome
ti converrebbe nellamia
intrapresa,avrò almenoilcontentodisottrarrealladi- menticanzadegli antichimonumenti, che potranno con mi- glior successo essereesaminatida
altri,esomministrerò,tenon
altro agli abitatori delle contrade, ovefurono questi dissotterrati,dei riscontripiùcertiper autenticare lere- motissimeloro origini.
Taleh infatti ilsoccorso che apporta
V
antiquariaalla istoria ;chese laprima
ciconduce perse stessa alla perfet- tacognizionedegli oggettiche vogliamoillustrare,cfùatna- taV
altra inaiuto,vicendevolmente sostengonsi,esicomu- nicanoad
ogni passoinecessarilumi,onde
ilverofinal- mente apparisca,benchéalteratoo confuso dal tempo,dalle fisichevicendedelglobo,e dalle ingiurie degliuomini«*Alterìassicalteraposcit
opem
res».•.Um
i'Oiì\iM .tom•»*.
tDeSdegniparla diquitto Jabbricato nell'Antologìaromana,letteraa.
•ulte figuline, eGiorgioSanti nei_tuoi friaggi^almonte Amiata:
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SAGGIO
DEI MONUMENTI ETRUSCHI E ROMANI
CAPITOLO PRIMO.
Iscrizioni bilingui semibarbareed etruschi
'/AHtHRA VMaM -a+MlV^
Q. SEKTIVS.
L.F.ARMA. NATVS
.À.bbandoii)itache ebberogliEtmachi1’anticasemplicitli di viu,cheinaltra etàne aveva formato1’onoreedilsostegno
,
ilorocostumi,snervati ingremboall’ozio,incominciarono a corrompersi,edillasso elamollezza, chenontardòadin*
trodurvisi,dette irreparabilmenteilcrolloallalorograndezza*.
La
natura della costituzionefederativadelgovernoetrusco, era nello stessotempo unadellemeno
attea conservarneunita laforza,mentrelalibertàche avevaogni principale popolazione di seguire,o nòlerisoluzionidellealtre,venivaarendernedi*sginntelemembra;elalegatoscana,similealfavoloso serpente dipiùteste,nonpresentava,senon raramente,una unionecon- corde, e regolatadall’ìstessovolere.1
Romani
d’altronde 6eri,
intraprendenti ed arditi,scopertoilsegretodell’etniscadebo*
lezza,nonurdaronoacoglierneilpunto, elasanguinosa batta- gliadiVadimonedeciseirreparabilmente%dopo unalotta,che avevadurato più di quattro scoili,dellasonedei Tusci.Ten- taronoessinonpertanto,vergognandosidellaservitù,di risvegliare 1’antico valore,ediravvivarsi,implorando anchel’aiutodipo- tentialleati;
ma gU
sforzicheessiavventurarono,furonosimi- liaimovimenticonvulsi diun
animale chemuore.IDiod. Sic.V. Sirab. ptg.a4a. Dionit.AUcstbm.IX,i6.
aTii.Lir. IX,
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*4
À
cbinonsirammenta quantosacroediqualeimportanza fossepressogliEtruschi l’amore della patria ' e della libertà sembrerà,cbenondovesse riuscir loromoltospiacente,oalme- nononfosseper essereaimedesimigrave a sopportare,ilveder- siriunitiallanazione più grandecheabbia vantatolaterra,men- treildirittodellacittadinanza romana adessiaccordato, po- nevaliingradodiessereammessinelsenato,edalleprime ma- gistrature,diquella celebredominante,senzapiu distinguersiilconquisutoredalpopolo conquistato.
Ma
tebensirifletta,fu questoassaipoco,raflirontandoloalsacrifizio irreparabile, cbe
doveronofaredellaloroindipendenza,essendo senza quistione, ancheinmezzoaivantaggi efra lepiù dorate catene,sempretrista edinfelicelasorte deivinti*.Fraigrandicambiamenti,infatti, a:qualiandòsoggetta1’Etmria,dopolariunionealla repub- blicaromana,vifu quellodiperderel’anticalingua nazionale.
E
benchémaipossa cangiarsiun idiomaperpubblica autorità,
facendovid’uopo la tacita accettazione delmaggior numero
,
ed un lasso notabile di tempo,pureciòriesce indispensa- bileallenazionisoggiogate.Oltrechéillinguaggiodeivincitori trovasempre, per lo spirito di novità,oper adulazione,dell’ac- coglimento, e dei partigiani.
E
peròpococivuole a persuadersi, cheun popolosottomesso,come
nelcaso nostroiTusci,doven- doper necessità avere un’immediato commercionei principali rapporticoniromani,fu dinecessitàchesene rendesserofa- miliarelalinguacheinsensibilmentevenne adalterarela pro- pria.Laondel’idioma etruscostranamentesfigurato, dovette soflrireunmiscuglio irregolare dilettere,e dinuovevoci pie- nediscorrezioni,dibarbarismi,e dianomalie.Tutto annunziòallora,chelalingua dei Tusci andava in proporzionedell’annientamento del loro spirito nazionale, irre- parabilmente amancare.
À
quest’epoca,senzameno
,sidevono riferireleepigrafisemibarbaredegliEtruschieleiscrizionibi- lingui,chealtronon mostrano,senon chegli ultimiaccenti diunanazione vicinaa spegnerai.E
sebbeneleprimesiano co-1Glietriifchieranocotigelo»!edamanti della liberti,•coticontrariad una polenta dispotica, dietidichiararononemici,nèvolleroaccordare loccorto aiVeienti,perchètierano touopottiadnnre«Livio,lib.V.
2GibbouSlot,della dccadensadsli’impeto romano. Voi.I,cap.II.
Diyiiizcdby V -ole
1 5
sitravisate
, pare debboasirispettare
come
altrettantiinierpetri, inelegantisi,ma
fedeliper ridurre,secondoilmiglior sistema finoraconosciuto, all*anticolatino edalgreco,leparolepiù incerte edambigue,mentrelealtrecisomministranolachia*vedell’alfabeto;venendosi cosi agradoagradocollatraduzio- ne ad appianarelastradaallacognizione di questa lingua.
E
perciòalcuni moderni dottissimi antiquari hanno posto tali iscrizioni,benché
meno
antiche,iotestadellelororaccolte,on- detentareilritrovamento,dirò cosi,delfilodi Arianna, per noncimentare dei passi totalmenteincertisullacognizione dinn idiomagiàspento,ilqualeadonta di unti confronti, e di tantistudi,sembra nonavereancoraperdutodeltuttolaqua- litàd’enigma;echesenon giunge adessereaffattoinestrica- bile,come
ilaberintidiCieU
,e di Chiusi,olirenonpertan-todelledifficoltànonagevolia superarsi'•
Fattequestepremesse;che ci precisanoitempi,ai quali possonoriferirsi leiscrizionidellequalisono perparlare
,eche
giustificanoilmotivodiporleleprimeinquesto saggio, scendo a fare sullemedesime qualcheavvertenza.
Ilsarcofago nel cui coperchio trovai incisa 1’iscrizionebi- linguenotau qui sopra,fu trovato1’anno
1809
nelsotterraneo delsantuariodell’isignecollegiaU di Chianciano, ed oraesi- stente nelvestibolo di dettotempio.É
ditravertino* delquale abbondailterritoriochiancianese*,sasso usato nelleurnemor- tuarieanchedaipiù antichiromani.Può
il nostrocontarsifra ipochi checene restano degli Etruschi,essendo,benchéroz*zo,regolare e maestoso.
Ha
essotrebraccia emezzo
toscane dilunghezza,sudueemezzo
dilarghezza.
Ciòdimostra essere stato sepolcro nobile ederettofuori dell’ordinarioadunindividuo di famigliaillustre,qualefula
IL*Amadanidopoarere confrontatiinpropositoipareride^Iiintiqaarie deiletterati,cba scrisseroprimadel1574 cosi conchiiide» Quareti-mpermctr- tum tummoperaerit,quiftruscaa acriptionet obvolvant-» PignoniIstoriidella Toscana T.1,ad loghiramiMonumenti Eunscbiser.11,,pag.io 3,
aVedasilamiaTopografialisicadiCbianciano stampatal’anno180S.
3Lami,op.cit,Tom.I,pag. a 5,Tom.Il,pag.107.
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i6
Senzia cheCoriinqueste contrade,mentreiseporcrivolgari eranocomunemented’ argillacotta,odiembriciinsiemeuniti, inguisadacostituireunaquasiurnaintornoaicadaveri.
L’ iscrizionebilingue,chevièscolpita,oltread indicarci nelsuo principioladilTereuzadeidueidiomi etrusco e latino
,
ci offre pure unriscontro delladiversità neicostumidiquesti duepopoli
.
Inf^ttigliEtruschiritennero costantementeCnoalloro totale annientamento,l’usodiunirequasipercognomeal
nome
pro- prio,quello dellamadre.
Una
simileconsuetudinenonpratica- tanel Lazio,potrebbeaprimoaspettoindurci acrederecon Dio- nigi diAlicarnasso *,chegliEtruschi niente avessero di co-mune
collealtregenti,nèper lingua, nè per costumi.,Ma
que- stausanzanonè singolare, e senzaesempio;anzi fugenerale fralepopolazionipiùamiche,eripete,perquantoposso con- getturare,lasua origineGndaitempianterioriallostabilimen- todellesocietàcivili;primacioè,chefossesottopostaacerte formalità1’unionedell’uomo
colladonna.Non
seguendoinal- loraiduesessinel lorocommercio, chel’istintodellanaturaab- bandonataasestessa,ledonne passavanofra lebracciadichi avevanelmomento
laforzadiprenderle,o1’abilitàdisedur- le^IGglipertanto che ncnascevano,ignorandoilpadre,non conoscevano chelamadre,onde seguendonelacondizione,si distinguevano col dileinome
Similcostumeper altro,adonta dellesavieleggichefurono emanate,onderendereleumane
as- sociazionicostanti,elegittime noncessòmaipressolenazio- nipiù antiche,ediprischiGreci,secondo Strabono, Erodotoe Plutarco,come
gliEgizi,gliEtruschi,‘edaltripopoli,ancheILtfamigli*Semi*pasiàfra leromane,edall*anno^33aitrova contoleC.^
SenùoSaturnino,ilquale colla tiu fermeiza e col tuo coraggio, bencliè solo nel coa- solatone sostenneladignità inuna manieradegna degli antichi tempi della repub- blica.Ildiluipadreuomodietà,e d' esperienaiagovernòlaSiria,elaGerma- nia,edebbe parte con Tiberio nella guerra controipopoli di quest’ ultima pro- vincia,comecontroMarobodnoredeiMarcomani,e fuonorato deltrionfo.Tacito lupiù luoghi dei suoi annali
.
a Lib.1,Tito Liviolib.I,cap.VII.
3 Orat.deart.Poet.
4 SanchoD.apudEnseb. p. 34. Varrò,apndAugnst.derivitateDeilib.lS.cap.9.
à Oraudeart.PocU a Concubiniprotberc vugU)durejui'tanuirilit.
6Lauaiiopcit.T.II,pag.loS,3i4,^ 00.
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neitempi romani'.continuarono a ritenere il
nome
materno«trvendoessiper avventura.1principio, chenello .tatonam' talelasolamadreècerta,eperòilAglioèsemprealei sotto.
posto; tanto piuched’essaèunicamentela prima, che lo abbia avutoinsuapotestà *.
"
reV
f
ifondamentiperbasa-reIautorità del
manto
snila moglie,epiùancoraildispoti-smo
assoluto,equasi barbaro ’deipadri suiAgli, infuna estensionecertamentenonconosciuta dallealtrenazioni,comesi esprime 1impcrator Giustiniano ,fudimestieri rb»incl.,..r„d.ira.oI„d.„,pa,
„„„
i;,„g.,Innqueincertezzasullapersonadel genitore.Quindi stabilirono permassima cheilAglio riconoscer dovesse,atuttiglieffetti per padre^ colui che pertalegl’indicavano, e nelodimostravano lenozze ;echelamadredovesse,malgradoidrittialeidati su1 Agli,nonsolotrovarsene spogliata,
ma
passare conime- desimisoUolapotestàmaritale Assicuratain talguisalacer ... d.l genuore.
.H„„
ilfigli.p„
>nlui unialproprio
nome
quello paterno, senza più legalmen- tedubitare della propria condizione.Questo,sema^ non mia,.- pongo,può vens.milmenteessere statoilmotivodella diversità de- gl.USIquisopraindicatifralenazionietnische,«romane e questo a no.giovaperillustrare la personadelnostro
Sto!
\u,taenuptiatdemonnrant Glot.adL^t.
^ dX
/.fg.19 CMd. eod. Lee.t.etGlot. /T.ad r° etad
tu-t. noblesrs uterine,ou Contumiernobltttematernèue suralaDinoble.se uterineq..«to ..nlimentodeè.laChampagne-DC0r.il celebreTraiti,Slobideladenobi Aj
.DitoB.ldo nell. L, Lexnaturaef.de 3Er.colleUreotUnell..u. orieiDe1.«.tri.
4Ved,.i p.r.gr.foa.i„nit.depatria por.
5VedatiUnouidiqaetUpagiot.
min..idovev.'n»riUre,^e^e«TlbUo^*viri*e''”p^^^
topo.t-,
A
1.1,ogg,uo,bbi.o.o d.ir(.tori, ciòcheriiporro”"Leon.d..dno. fortiera, che.i
maravigli... di queafu.o '
peuTom.di.,-6ella, chearteJlmmeglidroit nat.uominitimettiamo.1
Xd^uoiT
***'”T;
^fttyxlopcdier*" T
“*3
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i8
mentrel’iscrizione bilingue,cheservead ambedue i costumi
,
cihaconservatoil
nome
paterno,ematerno‘ diQuintoSen- zio,alqualefu eretta quest’ ara sepolcrale.Ilritrovarsipoinell’iscrizioneetruscailprenomediQuinto, ciappianaildubbio,sequesta voce fossepropriaancora degli Etruschi.IlcelebreLanzisembròinqualche guisa dubitarne*
,
ma
ilchiarissimoantiquarioVermigliolinell’ iscrizioni perugi- ne,nonsiarrestòasimile difDcoltà edilnostro sepolcro con- fermaconnuovo esempiolaveritàditaleinterpetrazione,quan- tunquelaqualitàdiepigrafebilingue tolgaall’urna chiancia- nese icaratteri diuna remotaantichità, non potendo essere anteriorealsettimoedottavo secolo di
Roma \ Che
seciònon apparissedaquestacircostanza,nesaremmoconvinti dalritro- varsinell’iscrizioneromanailQ
latinodibuonaforma.È
a tut-ti noto che simil lettera muta, affattostraniera all’alfabeto etrusco,lofurgualmcnteaiprimiRomani,secondoVarrone e Prisciano;ebentardifuammessadaiLatini,cheinprimala considerarono,
come
un segno atto acompendiarenell’espres- sioneilC
el’CJ.È
poidegnodinotanella nostra iscrizioneil matronimicoarmai
trasportatonell’iscrizioneromanaArria
natus,
e che quasifecestabilireinpropositoun nuovo canoned’interpetra- zionealcelebreantiquario Vermiglioli Avevaeglicredutoper
ilpassaloebequestavoce dovesse avere l'equivalenza di arati- fiat,
nome
nazionale,rammentandoci Lucano unaruspice etru- scochiamato Arunte.Ma
iconfrontid’iscrizioni specialmente bilinguichesirinvengono,meno
equivocinerendonoigiudi- zi.All’oggetto poidi semprepiùstabilirel’epoca precisa del chiancianesemonumento, nonriferibile,chealtempoincuil’esi- stenzapoliticadegliEtruschiincominciava a decadere,potrebbe servire diplausibil riscontro,laqualitàdisarcofago, nelquale fusepoltointieroilcadaverediQ.Senzio,come
haopinatoil Passeri:ma
la massima daesso azzardatain proposito,oltreIArria trovaliinaltraiicrixioiiecliiualna. SaggioT.II,p. ifi3.
aSaggioTom.II,p. ii3,cTom. Ili,pag. 784.8>6 3Idem. Tom.I,p. i66.
4Lami,notiaieprelimiuri circalaicultnra p. ig.
5Leti, dellagenteveneta,o eueta.
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>9 adei'seredestituita di soliditàIstorlca, èstata pure confuta*
ta dal eh. antiquario cav.Francesco Inglilrami, nella. ...
operadeiMonumentiEtruschi‘.Degnadiqualcheavvertenza può ancheesserela
Min
luogodiS,oZgreco,cheosservia*mo
nelnome
etruscomenu. Questo nuovo esempiotienfermala massima emessacircailvaloredideltaletteradalprelodaloprò*fessorVermiglioli*,echecioccorrerànotareinaltreepigraG delnostro saggio.
Dopo
talinozioni,interessantiilsoloamalore dicose antiche, voglio sodisfarealla pietà religiosa dei miei conciitadinl,rammentandoloro,chedipresenteilnominalosarco*fago racchiudeleceneridelbealoFavoloSalimbenidaChìanciano,
uomo
quantocelebrenellapietà,altrettantochiaro nellelettere, ilqualemoriinpatriali ao decembrei5o3.Nò
il ritrovarsi ildiluicadavere inunsepolcropagano deveessermotivodi maraviglia, giacché non ènuovo,cheintaliurne siausiso- stituiteleceneridialtriillustripersonaggi;edinRoma,come
inaltriprimari luoghineabbiamodeifrequentiesempi.A
ra- gione dunquedicelasignoradiStaciIlolslein,cheimortihan- no dovuto cedere ilpostoad altritrapassaliccheletombe hannoquasimutato padrone,come
ildomicilio deivivi.J.
SENTIA. SEX.
F.L’urna sulla quale è scolpital’iscrizioneparimente bilingue notataqui sopra è anch’ essaditravertino,cdalletterato De- Vegnifufatta incassarel’anno i^Sapressolaporta Stilianese di Chianciano.QuestacihaconservatiinomidiSenziaGglia di
Villia
,edi Senzo,oSesto.Sequestacasataènotissima nel- rIstoriadiRoma,Ioé delparilaVillia,checipresenta fra glialtri uominiillustri chelasegnalarono,il console Publio VillioTappulo,chel’annodi
Roma
551 governavalaMacedo- nia;come
ancora è celebrenell’anno 5yalaleggeVilliachia- matajinnalis,portalada VilUo Annale,cheassegnava1’etàin cuipotevansidomandare,e ricevere le magistrature. Laderi-IS«r. I,(pirg. (teliliT»v. I.
aIicrUiaiiiperugineTom.1,pag.307.
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30
r
vazionedeiVilli sembra elmsca, mentrelatroviamo in altri sepolcrichiusini,unodeiquali appartieneadAttiolaVillia,ora esistenteneiR.museoFioreutiuo
MARCIA.
A.F.STENIA. NATA.
L’apografo della presenteiscrizionefu coll’antecedente trasmes*
soaleh.Lanzi dal prelodato nostro De-Vegni, chelafecepure incastrarepressolasuddetta porta Stilianese *.Essacome ognun vede,appartieneallaclassedelie latine,e semibarbare degli Etruschi Nulla peraltrocipresentadiperegrino, senonché
il
nome
diSteniaprovenientedalgreco,non è comunissimo nellalapidariaromana.Non
ostantesene incontrano degliesem*pi.Nelleprossimecampagne chiusine fu scopertounetrusco sepolcro ancora inedito ,nelquale leggesi,TaniaSienia, no-
me
ripetutoinara sepolcraleerettada Caio Senzioallasua con- sorte,chesiconservanell’atriodelpalazzo vescoviledi detta città,oveleggesi,SteniaV
eiienia.LARDIAAERNEI VETINAL
Fu
trovatoil sepolcro, nelcui coperchio esisteva1’etnisca iscrizione,presso lecelebri terme chiancianesi, nei beni del canonicatosoppresso diS. Pietro,secondole notizielasciateci dalVegui.11Lanzilariportanelsuo saggio'fralelatinese*mibarbare.Figuraalpresentecome urna chiusinanellabiblio- tecavaticana.La primaparolasembra doversi leggere Lartia essendo avvenuta la mutazionedel
T
inD
, caso nou r<aro inantiche lapidi,mentregliEtruschi divenuti LatiniconfuK'ro1Lami,Op.cit.Tom.I,pag.34a,Tom.II,p. 4^7.
3 Loc.cit. *
3Lue.cit.,TomII,p.34>.
4Ditantocidiedenotiziaileh.lig.canonico Faiquini auaibenemeritoper le cure cheaidainfavoredelleantichitàchiusine.
'aLami,.SaggioTom.1,p.173. Itelchiaucianeaeesistetutl’orauna contrada conosciuta negli antichi contralti colnomeAiFundtu yttialuuche picscDtemca*
U
chiamasiKclCiuiio,eFecciuno, cotiottamenU.DigitizedbyGoogle
SI sovente dettalettera coll’altra. La voce Lernei è derivativo guastoda Larinius edil matronimico Fetinal ci rammenta lacelebre famigliaVezia, indigena deinostricontorni, della qualesinominerannovarisepolcri.
LARTIA
..
M lALA
.... r
^Esìstevaquesta scrizione inun’embricesepolcrale, ritrovato nelchiaucianese. Ilcarattere,diessachesiaccostaalromano, scoprerepoca,allaquale appartiene.
Fu
prodottadalLanzi ', chevitrovònotabilelasecondavoce. LeggesiLartia Jlnniala, lasciandonellasuaambiguitk la terzaparola,dellaqualenon ci restano che tre lettere Guai!.La
voceAnniala
si ri»scontrausataper prenomeinunacolonnettaetrusca del
mu-
seoBorgia.Alcuni hannoopinato,chequestonome
,opreno-me
equivalgaadAnaina,,supplitoconformeallalaminaMaf- feiana,e che trovasi ripetutoinaltrelapidi.Noi crediamoper altro,chenonsievibisogno alterarnelalettera,mentreAnniala
sembradiminutivo, derivatodaAnnia
*,prenome nazionale, enome
cognitissimopressogliEtruschi,Da
Plutarco^civiene rammentato un Annioretoscano,dallacuicadutainun Gume
preseladenominazione1’Aniene.La
celebrefamigliadegliAn- nii,sicrede chedalsuddettoresortisse la propria orìgine.
Ma
chechenesiadi taleopinione,gliAniiii sìresero celebrinei fasti diRoma
,ovefraglialtripersonaggi èfamoso Viviano Annio,genero diCorbulone,chefu spedito controiParti.Ad
unindividuo dellamedesima appartienepur anche unamoneta dibronzo trovatanel chiancianese, neldirittodella qualevedonsi configuratedue maniuniteinsieme evisilegge SiliusAnnius
Lamia» Nelrovescio S. C.III. VIR. A. A.A. F.F.,o sia auroargento, aere,fiondo, /oriundo,
cheappellaaitriumviri
ISaggio,Tom, li,p389.
3Anniu», come OMcrvòilMalvaala nella sua Felaiua h voce frequente neimo- numentiileirEtruriaauperiore, della GalliaCisalpina,cv.
3Parallcl.cap.
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monetari,!quali,comeè notiasimo,soprintendevano,perchè in questo generenons’introducessero dellefrodicircailpeso,ela qualità dellamateria.
Un
talmagistratoper altro fuistituito negliultimitempi dellarepubblica, edallostessoriferisconsi altredue monetedibronzoanch’esse dissotterralenei nostricon*tornij neldirittodiambeduelequali osservasilalestadiCesare Augusto,leggendosinellaprima AI../ielius Julius III.f^ir.
A. A. A.
F.F.,
enell’ altreRufus
HI. A. A. A.
F. F. F.VlIVOZIMHl
•CfllHflV
Gli Etruschi,
come
ognunsa,ecomesiriscontra nelpre- senteSaggio,scrivevanod’ordinario all'orientale dadestraa sinistra,ma
delloro scrivereallalatina,con metodo inverso vihan pure esempijetraquesti puòannoverarsi 1’epigrafe etrusco-cbiusinadi Velia Cilnia',comela presente. Leggasi lanostraVelosciniCainal,
e vedovasiinantico tegolomor*
tuario,riportatodalLanzi.*L’ antiquarioGori,nelle iscri- zioni latine,riporlaFolosenna,p'olusenna, e Felusemes.Il Fabrettiponeuntal
nome
fraigentiliziromani tralasciatidal Grutero.IlLanzi opina essere dedotto da patria*,ecome
co-gnome
trovasi ripetutoin altreiscrizionieirusche.Il matro- nimico poi deve interpetrarsi Caina natus * gentilizio, enome
espressoinmarmichiusini, chefigura anche inqueste memorie.Potrebbe egualmente leggersiCajanatus. 11carat- teredellapresente iscrizionechesiaccostaalpiù antico latino,è piùrozzo ‘delromano,e potrebberiferirsialsestosecolo di
Roma
;ma
oltreché, secondo1’erudito Fabretti incertum estex
characterumconfotmitatetempora distinguere, non abbiamo,come
riflettelostesso Lanzi,deidatisicariper deci- dere quanto durasse fuori di detta città,nei paesi che an- coranon potevano dirsi latini,imparando anche dasidotto maestro,che passata1’EtruriaindominiodeiRomani
,sepre-
stodovette adattarsiallaloro liogna,assaitardisiscordò della propria,e degli usi nazionali.
ILanxiOp.cit.pag.443. a idem, pag. 3go.
3 idempag. 36i. 4Vedaaiiltitoleuo|3.diquestoacritto. SlacT.DomesLpag.56g.
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33
V P Ht^fì V
Appartiene questa iscrizione funebre all’ipogeo,dalquale furono disotterrati i due embrici antecedenti. il eh. Lanzi nonvi lessechelaprima,e1’ultima parola '.Sembraperaltro potersiriportare intieramente intalguisa.
Avvenna Appia
Ite- rini (uxor ofilia )Larinal. LarziaAppiala riscontriamoin altr’urnachiusine*>ilche ci facredere, che tal famiglia abitasseneinostriluoghi,come
l’Erinia,della qualesipar*lerà in appresso.11 prenome Avenna fù voce forse alterala da
Ave,
Avius^.Lapiù antica ortograGanon maipermise ilraddoppiamento dellelettere^ secondoPesto,especialmente delle consonanti.'*L’accoppiamentoinfattididueN
indel tuttoignoto ai latini prima del poetaEnnio, il quale sul*l’esempiodei Greci incominciò a farneuso *.
Una
tal cir<costanzarende notabilela nostraepigrafe
,perchè ci presenta ioEtruria ilconsenso coiRomanidel buonsecolo, che seri*
vevanoVihenna,Ferbenna,
Perenna
..
A|NVq.^MV3 ItRe
. ..m
Nel restaurarsi 1’Anno 18091’antichissimo tempio della collegiatadiChianciano ^trovaronsinell’interno deimuridi*
»
IOp.cil.psg.38g.
3Op.cit.pag.4^4-
3 Lsnxi op.cit.pag. 38g•neitempiromanis’incontrailcelebre AcìlioAviole, chenell*anno773 diHomaebbe1*onore di duevittorienelleGallie.
4 Aula!antiqui dicebant,quatnoidicimusoliai,numnullamlittrram geminabant.
5Fiori net acato eccolo diRoma.Sidiatiiue perla gravitàdelle acntcnxe, allequaliperaltrononcorrispondeva lostile
.
6Nell’ esserestatiripieniisotterraneidiquestoantichissimotempio,stato io avantidedicatoaGiano,comedimostra l’antiquarioPavolouisiriscontrh
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MARCANISIA
.LENIAE
.FILIA.Di una
Thana
Saltane abbiamoinLanzi altro aepc etrusco,ma
concaratteri, che si accostano ai latini, egliinproposito, chedaSalasiaderivato il diminutiv*telila,chetrovasipureinlapidideinostricontorni, vi gli antiquari,che la sua etimologiasiderivi da Salu forsemegliodaSala,Deainvocata nelle sementi.*
.
LafamigliaSaziatrovasiancorarammentatanelleisci latine delGori,*fralequali leggasi unepitaffio-sep«
postosulleceneri delgiovine Sesto Sazio Agatino da Sesto Ermetediluigenitore,edaltrodi Sesto Sazio Olimpo togli dalsuo padre Sesto SazioOlimpio.Sullavoce<
Iterilapotrebbe osservarsi,che cambiandosia vicenda ì iscrizionila
U
, edA
,come
1’A
,cdE
, trasmutavansi camente,o per idiotismo nazionale, o forse per erroredi: in tal caso si tradurrebbeCamurlnia, die sivede isepolcri,dei qualiuno appartieneai cinerari dei
Man
derivando questonome
appuntoda dettacittb chiamataii SCOCamars
, o daCamarie
, che equivale a Cli Sepoiincoerenzadi taliesempi che riporteremo, e leosservazionidi uncelebreantiquario* sicredesse,
primaletteradidettavoce fosse un sigmalunatonell’ et comenel greco, dovendosi allora leggere Sumerunia
dielaprimitiTafatibricaeradifiguraeiagona.
Nd
laagfunuoTamen rato,ed ampliato,comeairiteradainottrialatatilatini.Vedi ilMe storicoOrvietano lib.3.pag.|8.LetrelapididiN.8.g io.aoooati tementeincastratenel vestibolodellastessacollegiatasotto1’orebestra.IOp.cit.pag. 455.Tom.3.
3
QuestaDeafuforselaSeia,dellaquale parla Pliniolib.18.Gap dettaaterenJo
.
Vedasi Lenti op.cit.lib.3,pag.665.
3Tom.I.pag. 35i,e 4 >6.>Sulnome 5o(i<isiriscontriancheiltr titolettoquestoscritto.
4I.antiop.cit.Tom.3,pag.376e3g^.
5 Vcnniglioliiserit.perug. pag. 103.Tom.1,p.103.
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THANA
.SATIA
.CUMERUNIA
.*4
versipezzid’urne sepolcralidi travertinocon iscrizioni scile,unadellequalièlasopra notata,elealtresonob successive,cheriporloinseguito.Lapresentepuòlegge
aS beperlecliiusinecontradeungentilizioaflattonnovo,emag- giorpregiosiaccrescerebbeal nostro
marmo
,che celo ha conservato.È
vero peraltro,che nella lapidariaromana non abbiamo1’equivalentej
ma
ciòò impossìbile potervelotutte le volleritrovare;ed allora per migliorcompensosiaddita quello didistaccarsidallaletterailmeno
jchesipuò'.La parolamarcanisia,conforme supplendoalleduelettere corrosedal
marmo
,seml>rache dcbbasi interpetrare,puòdalla terminazione inferirsene essercognomederivante daconiugio.LagenteMarcaniaebbe unparticolare ipogeo in Chiusi«ove furono dissotterrate undiciurnesepolcrali^illustratedalLanzi. loaggiuntaaquelle, voglio rendere di pubblica ragione altra iscrizione inedita,comunicatami dal dottosig.canonico Pasquini.
In essa leggesi:
+
.Vv/nA<l3
•IDqflM
.ytlia
Marcania
CarbiliFiliaSentia,o Seianta nata*,colnome
dell’avamaterna, o forse ancora Sejantefiliacoinomi dientrambii genitori.Di questa famiglia ctrusca trovasene anchelacontinuazione neitempiromani,edinruolo militare pressoilGori*vi èunMarcanius
Jìestitus(forseRcstitu- tìis)Voliin.Sul matronimico Tlcsnal equivalentea Leniae filia,ciriportiamoall’interpetrazionefattane dalLanzi ^.L’ultima paroladell’epigrafe riesce dubbia, come incerta è lasiglaposta dall’ altrapartedelcoperchio deli’urna.
Può
congetturarsichesia laformulaetniscaLeine o Leniter:ac- clamazione monuaria, propria anchedei latini,chedissero essipure, Leniterossacubent,sit libiterralevis
.
Gli antichi infattipienidireligiosa suprestizioneperidefunti,avevanola ridicolaopinione,chesoffrisseroleanimedei trapassatinell’al- tro
mondo
, senelnostro laterragravitava sulleloroceneri,
osulleossa;ondesi raccomandavano alla terra, edancheal
IIIdetto Autore op.cit.p*g.io3.ed ioaltriluoghi di detta opera, aLatitiop.cit.Tom.a.pag. 434<
3Inserit.Urb, Uetnir.I.i3a.
4Op.ciuTom.a.pag.4<>4>4^^.
4
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i6
marmo
,che coprival’avello,e lopregavanoanonvolerecs- aergravealleloro spoglie mortali'•\^C]AIVl
.AO
>J
A
/AN3D
.Ilcoperchio del sepolcro di travertino,ove sono notatele epigraG quitrascrittefa trovatoincluso,come sidisse,nella muraglia della chiesa collegiata di Chianciano•L’
ama
sembra,
che contenesse le ceneri di duediversepersone,cheiGreci chiamaronobisomum.
Non
raramenteinfattinellostessoavel- losiseppellivano più individui,*edaquestiappellaquell’an- ticaiscrizione»
l/mahrevis
geminum
,quams'is tenet istacadaver.Esaminandolaprimaepigrafepuòtradursi;thana marcia^ stallai
.
Sull’interpetrazione del
nome
,eprenome non crediamo cadervidubbio,perchè ritrovansiin altrimarmi,ed una marciar
abbiamonell’epigraferiferitaall’iscrizioneterza.Oscuroper altro rimaneilmatronimico,chesiè creduto interpetrare Stallai.È
notissimo, chelalingua etnisca è pienad’idiotissimivolgari,
come
fuilpiù anticolatino, che credesi avereunastrettaanalogia collamedesima.E
perciò igrammatici vedendo adottatetali scorrezioninelloscrivereprimitivo,anche daibuoniautori,le autenticarono,riducendole all’esseredì figure, in forzadelle qualisitolgono,osiaggiungonodellelettere.Dietro untale indubitatocanonehotoltodalmatronimicolaI,elaN
^inI
È
«rumentepatetica,ed elegantelapreghiera,chelasciòOvidioTrist.1.3, Eleg.7,T.l3,ondefoaae scolpitanelano aepolcro,Atlibi,quitransis,netitgrave,quitquisamatti.
Dicere: nasonit moli iter ossa cubent Muratori dissertazione sopral’asciasepolcrale a Inghiramimonnm,etruschiS.I.pag. ai3.
3LaFamigliaMarciadivenutaromanaè spesso ripetuta neiFastiConsolari ,
ove troviamotraglialtri.Q. Marcio Figulo, L, MarcioCensurino,eL.Mar- cio Filippo.
4LaM. spesso ridonda neimonumentiItalici,ed oltrel’autoritàdelPru- schio,edel Grutero, vedasil’antiquario yermiglioliop.cit.Tom.i.pag.i6.
Digilizedby
Googh
»7
mezzo
jchepuòridondanri,edalloralavocesi riduce facil- mente stallai con sigma lunato in principio : caso fre- quentenelle nostre iscrizioni,come
si èveduto ’•Quando
nonsidissentadataleinterpetrazione,questo gentilizioèco- munissimonella lapidariaromana inogni collezione.Si riporta danoicome
iscrizionemuliebre,mentre1’esperienzac’insegna, cheinomiterminatiinIsonoregolarmente ditalgenere.Passandoquindiall’epigrafescolpitanellaparteopposta del coperchiodell’arca sepolcrale,iovileggo
Pala
Cenai(o
Cen-nae
filia.
)
Tata
eforselostessochePatio,chesitrovainGrutero, facendocinotare1’antiquarioLanzi*,chein iscrizionictrusche vièilderivativo di Patis Ionia, credendo chePota
per cangiamentod’aiSnisiaprovenuto daPaola
^.
Una
PactiaTùia
1’avevamoIncoperchiodirozzaurna delmuseoBurel- li^.Questo prenomepassòadessergentilizio;edinLanzivi leggiamol’epigrafeinetrusco di Sesta FacciaFigliadi Vinta.
Trovasi pur anche adottato nei tempi romani,
come
nel- 1’aracrcolanense,nelleiscrizionidel Cori,edinunsepolcro dellarammentata collezioneBucelli. In Liviovi èricordato fra i Sanniti Ovius Paccius Sacerdos.Fu nome
frequente nell’EtruriaCampana
,conformevedesineimonumenticolàri- trovati.Sulmatronimico Cenai,anoi piacediaderireintiera- mentealla spiegazione chene dà il Lanzi gran maestroin queste materie^.CredeEgli,cheCencna
,la qualesitrova inurnadelmuseo
RealeFiorentino, supplite le ausiliari, e cangiate le affini,sia quanto Ccnucina,o
Genucia
.Am-
messalaveritàdell’interpetrazione,lagente Genucia è notis- simanei FastidiRoma
, riscontrandosi in essi, oltre vari consolariT.Genneio,uno deidecemviri,iqualicompilaronoIVediilSepolcrodel titoleUo4-* ‘^àetinotasulSigma Lunatodal Verroiglioli.
aOp.cit.Toro, a, pag. 38a.
3 Inunastampiglia dimetallo, osiaantico sigliloritrovatofra gliscavi d’ Ercolano,comeriferiscemonsignorBaiardi Tom. i.pag. 4rt6*vierascritto 3f.Paaci.Dasimilbmigliaforse elibeilnomeilnondistantecastellodiPa- ciano,oPacciano, come nedà un*accenno ilProf.Vermiglioli op.cit.,
Tom.a,pag.^65.
4SaggioTom.a,pag.4<>3.
5Idem.Tom.a,pag.437.
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a8
conmoltnintelligenzail codice delleleggiin dieci tavole, dottepoi a dodici'
;
come
òcelebrelaleggeGenuciade ma-
gistratibus,de Jbenoreetde
ConsiUibus.DiunaLarziamoglie diGenicio,o Genneiose neosservalamemoria inurnaetra- eca diChiusi,inedita.
•
|V,3M3 3-|Oqfl V
Può
tradursiGenici,oCenaciUxor
Larcnnia,oLar- canisia; ed altro sepolcro dinome
barbaro affatto, nel quale figura Genicia, esisteparimente in Chinsi,e viene riportato dalLanzi.Simili riscontripossonofarcicongetturare doversi ascriverelaGenucia
tra lefamiglieetrusebe d’origine, cheabitaronolenostrecontrade.La
gente Larcania infinefù parimentelocaledi esse,edebbeparticolareipogeoinChiusi, illustratodalLanzi.
Non
ammette indagine lalezione di questotitoletto, che trasportato in latinofù forseMeronia
'.Lafiguradell’ultima letteraèun sigmarovescio,perlecoseavvertile. Spessevolte pereufonia ponevasiallefinali ancora daiLatini, cciò potò
anche derivareda pronunzia scorretta del volgo,cheadattail
modo
discrìverea quellocheparla. Quanto poi èraro incon- trarsi usatoil sigma rovescionelle iscrizionivolterrane,e di Orvieto,altrettantofrequenteè nellenostrechiusine,
partico-
larmente neimonumentiipiùvetusti^.Similecircostanza non solo discoprepertaleilnostro,
ma
anchel’altradivedersi1’epi- grafe diunasola voce. Gl’Itali antichi infatti nonebbero cheun nome
,e leiscrizioni checositrovansi contrassegnate,
sono rari epreziosi avanzi diqueiprimisecoli.Ciòperaltro nonè veronelle epigrafi
meno
antiche^mentreinquestepuòICicerone netlib.t.deorai.
aNontb te posteaToro relaiione colla famigliaMaronia,unindiviilnodie aitrova vivere sotto1’imperodiAntonino,avendogli ctso direttalaL-a,Coit.
depatr, pot.
3Lanzi op.cit.T.i,pag.a6).
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