— Ma
possiam noi saperecome
èandata lacosa... - • 1 *
—
Senti, non parliamone più,questo èil mi-glior partito...—
Hai ragione,non
parliamone mai più.Ma
pureaccadevabendirarochelagiornatase-guente
trascorressesenza che Onorina perlaprima attirasse il discorso sul proprietario dellaTorri-cella. '* , . _
E dopo
averparlato di lui, la giovanevedova rimanevaalungo melanconicae pensosa. ,Àgata sene avvedeva,
ma
pure sarebbesiben guardata dalmuoverne
osservazione.alla dileiamica;
ledonne comprendono
ben prestoi se-gretidelcuore e sanno quand’èchesidevefarvista di nonindovinarli. >
Edmondo
era ritornato a Chelles; egli aveva passati alcuni giorni aParigi perchè gli siera fatto sperareun
impiegoassailucroso inunacasa bancaria;ma
ilposto era statodato adun
altro,nè
per questo ilgiovanese u’era datopensierood
affanno. * - .Egliha aocora una ventina di mila franchi nel suoportafoglio:conquesti,con
un amore
nelcuor#econ una grande speranza divederlo condiviso,
un uomo
ha innanziasè tuttoun
avvenire di felicità.Una
mattina ledueamiche
lavoravanonel giarr dino epapàLedrux
stava sarchiando una allea,quando Onorina
diceimprovvisamente:— É
già moltotempo
che nonabbiamo
avuto38
visita daldottoreAntonio Beaubichon... sarebbe forse
ammalato?
Papà Ledrux, ci sapreste direcome
stia ildottor Antonio?— Oh!
si,rispondeilgiardiniere, l’ho incon-tratoappunto stamattinache andavadallasignora Droguet... La... la... laralà!...—
Allora è singolare ch’eglinon sia venutoa trovarci daquindici giorni in qua...— Ah
!caspita... forseanchelui diràcome
gli altri, che voi avete abbastanza gente senza di luiI...— Come
1 abbastanza gente... non capisco...Che
v’intendete dire, papàLedrux?
—
Io, nullaaffatto... prima di tutto, io... voi capitebene... ciò nonmi
riguarda...voi potreste ricevere incasa vostra deireggimenti interi...ne sietepadrone, padronissime,eiocertamentenon
vi trovereidaridirei...
Ma
sapete bene...vi sonosempre
persone chesioccupanodi ciòchenon
leriguarda... eche parlano... così, per ilgusto di parlare...e niente più...
—
Agata,capiscituqualchecosadiciò ch’egli dice?— Non
molto... solomi
sembra che lagente dicachenoiriceviamotroppe persone... è questo chevoletedire, papàLedrux?
*- Si... diconochevoi ricevete incasa vostra molti uomini...che ne avete fatti venire da Pa-rigi,senzacontare quelli diqui che vengono a passeggiola sera con voi... la...la lalaralà...
—
Intendi,mo’ Agata?chenedicitudiquesto?— Ahi
dicoche èun
orrore...chegliabitanti dellacampagna
sono ancorpiù malignidiquelli dellegrandi città... Tonietta,di’ tu, è veroche qui danoi vengonomolti uomini?— Ahi
ohibò, signorina,ionon
ho mai veduto39
*
venire alcuno, tranneil nostro vicino e ilsignor Edmondo... epoi due o trevoltequelsuoamico cheè cosìallegro,ilsignorFreluchon...
Ah
!che matto d’ungiovine cheè quello...— E
dovemai avete udito tutte queste cose sul nostroconto, papàLedrux?
— Ah
! diamine...sono parole...chesisentono dire da unaparte e dall’altra...non cisi fa at-tenzione,ma
puresisentono...Prima
di tutto, quand’iosto lavorandonel giardino dellasignora Droguet,ellaparlasemprede’suoivicini...el’altro giornosentivochedicevaallasignoraJarnouillard...o allasignoraRemplumè...
non mi
ricordo bene...anzi, credocheci fosserotutte etre...
Dunque
,
la signoraDroguet diceva:
—
Voi sapetecheilsignorDurand
haaffittato il bell’alloggioche possiedequivicino...quasiin faccia allamiacasa...ma
forse voi ignorateche egli loha affittatoa un giovaneelegante di Pa-rigi... cheè venutoad abitarvi da solo... senza domestici... èlamamma
Lupot, qui di contro, che gli fa damassaia...— E
checosa mai può farneun
giovanesolo di quella vasta abitazione, dove ci sarebbe da alloggiaredue
famiglie!preseadire la signora Jarnouillard.— Oh!
capite bene,signore mie,che per fareuna
spesa deltutto inutile, bisognavacheil gio-vane elegante avesse lesuebuone
ragioni.Questo signore è venuto adalloggiar qui,perchè è in intimirapporti colleduesignore... deila casaCour-tivaux...
Quando
siparla di voi,si dicesempre:lesignoredella casa Courtivaux, così per abitu-dine... perchè il signor Courtivaux ha abitato lungo tempo qui...
—
Benissimo,papà Ledrux,continuate.40
—
Sì, continuòadirela signoraDroguet,egli ci va la sera, lamattina... Di quale delle dueè inuamorato?non
losi sa...forse di tutteedue assieme1...— Oh!
mia cara amica!...—
Zitta, lascialocontinuare...— E
poi,diceva la signora Droguet, eglihaun
amico...ohe
dev’ essereun
cattivissimo sog-getto...è quegli cheuna sera, aora tardaassai, si è permesso di venir a battere alla portadella mia casa, perdomandare
senoiavessimo vedutoilsuo intimoamico
Edmondo
Didier...eciòcon un’ariabeffarda! impertinente!...cantarellando dei tra la là!— Ah
!che genteèmai questa!esclamò allorala signoraRemplumè,
comincio ad avere una tristaopinionedelle signoredella casa Cour-tivauxl— Ma
non è tutto, riprese la Droguet:indovinatemo’ con chi le
abbiamo
vedute ritor-nare acasauna
sera... aora assaiinoltrata?—
Coidue giovanidi Parigi?—
Ohibò!essehanno
giàfattoaltreconoscenze qui...Sonoritornate, abraccetto, colsignor Paolo ecolsuo cane...—
Sarebbe maipossibile?— E
davano il braccioan»he al cane?— Non
dico che fosseroabraccetto col cane...dico soltanto che questi era della compagnia...
ed anche ultimamente, dopo quella seradel tem-porale... vi ricordate?
—
Semi
ricordo! ripigliò le Jarnouillard. lo che ho paura del temporale, avevo nascosto la testa inun
orcio da burro per non vedere ilampi!...
ma
l’avevo cacciatatroppo addentro,per cui,non
potendo più ritirarla, dicevoamio
ma-rito:Jarnouillard, rompi l’orcio, non possopiù liberarmiil capo...edegli
mi
rispondeva: sarebbe41 unpeccato, quest’orcioèancoraaffatto
nuovo
1...cosicché fuicostretta iostessaapicchiareilcapo
contro il muro...• 1
— Non
si tratta oradel vostro orcio!riprese conimpazienzamamma
Droguet...ma
di questi nuovi arrivali...Come
va, eh’essendo nuovi del paese, essisisieno di giàintimamente legaticol proprietario della Torricella.. con quest’uomo tri-sto, quest’orco,chenon vuole vedere nessuno...ciò
mi
sembra piùchestraordinario...—
Diffatti, la cosaè benmisteriosa...—
Diteaddiritturasospetta...— Ah!
già!ogni simileama
ilsuosimile,co-me
diceil proverbio... l’orso della Torricella avrà trovatoquestedame
di suaconvenienza!...— Quanto
ame,ripreselasignoraDroguet,io houna
assai cattivaopinione dellepersone che abitano lacasa Courlivaux...—
Essanon è piùdelsignor Courtivaux,poi*ch’egli l’havenduta...
—
Questo non monta... d’altronde... noi non sappiamosequeste bellesignorel’abbianopagata questa casa... vi è tantagente checompera
eche poi nonpaga...Oh
!dopo diciò, vedete,io non ho potuto astenermidal frammettere una parola edal dire:Inquanto a questo, sonosicurissimo chela signoraDalmont
hapagato lacasa...ioho
veduto la lettera delnotaio chemi
ordinava di consegnare chiavi ed ognialtra cosa...—
Grazie, papàLedrux
, grazie dell’averci difeso...
ma
sappiatechele ingiuriee le dicerie diquestedame
pococ’importano!...— Quando
sisa dinonaversi afarealcun rim-provero,non bisognafarcontodelle dicerie, della dellamaldicenzaI...—
Delrestonoi oraci felicitiamo dinon
es-Kock. Paoloeilsuocane.Voi.4, 442
serestati afarevisitaaquesta signora, edi non averla punto intromessa nella nostra società...
—
Egli èben questo che P hacontrariata, ve-dete!... edella fece tante chiacchiere sul vostro conto, soltanto peril dispettoche non siatestata a vederla.Ma
ciò cheio noncomprendo
puntosi èchevi è della gente, laqualesilascia abba-gliaredatuttequestefrottole.Tutto questo avviene perchèla signora Droguet dà loro dapranzo...
Ella hodetto al signor
Luminot
: faduopo
sce-glieretra la società della casaCourtivaux ela mia, signore...Siamo
risoluti, ioemiomarito, a nonriceverepiùlepersoneche andrannoincasa di quelle signore... Ella ha messo innanzisuoma-rito...ilpovero dabben
uomo!
Eglinonsiimmischia punto di tuttociò!... purché danzialla sera din-nanziuno specchioperfarevis-à-vis consè stesso egli ècontento!... Ma,signor Luminot... voi ca-piretebene ch’eglicitieneaidenaridellasignora Droguet...— E
siccome noi nondiamo
pranzi, così il signoreha fatto benissimo ad optareper. la so-cietà diquestadama. Ma, lasignora Droguetnon
dubitadiavercifattoun
insigne favore sbarazzan-doci dallevisitedel signorLuminot...Non
è vero Agata?— Oh
!sì, miabuonaamica... e giova sperare cheilsignor Jarnouillard... imiteràl’esempio del signor Luminot...Oh!
questo non importa... ilsignorJarnouillard nonèsempre amabile... poi ionon
amo
gli usurai...Vado
avedere le vostre galline... credochelanera batta le altre... allora non bisognerà lasciarla nellostesso pollaio.Ilgiardinieresièallontanato,ed Agata
guarda
Onorinamandando
unsospiro.— Oh
1mia buonaamica...come
ilmondo
è cattivoI...43
—
Sì... e più ancora neipiccoli luoghi che nelle grandi città... Ciòsicomprende
: questa gente èlamaggior
parte deltempo
disoccupata elasuabriga principale è quella d’ingerirsi ne-gliaffari dei vicini... Inun
paese piccolotutti sono vicini!...—
•Direchenoi riceviamo degli uominit...— Ah
! ioben dubitavo che I’arrivodiEd-mondo
inquesto borgo, poco dopo che noi vi ci siamo installate,ele frequenti visite ch’egli ci fa, avrebberorisvegliata lamaldicenza.—
Mia buonaamica...edione sonola causa...Ah
!tume
nedevi saper male.— No,
davvero. Questo giovaneè onesto,la suacompagnia
ègradevole... e perchè questodi-*spiace alla signora Droguetnoi
dovremmo
forse privarci della solasocietà cheabbiamo
qui?— Oh!
tu hai ragione... quanto seibuona!...—
In quanto a questo signore., della Torri-cella... ionon lo calcolocome
una conoscenza.Noi lo
abbiamo
incontratodue
volte ed in que-stedue
volleil suo aiutoci fu ben necessario...egli ciha ricondotte finoalla nostra dimora...
non vi èperòmaientrato... eprobabilmente non
vi entrerà
giammai
!— Ah!
mia buooa amica, sela signora Dro-guetavesse intesole parole pronunziate daque-st’
uomo
singolare nella frana, presso la croce!vièdascommettere cheellanedirebbedi belle!...
—
Taci,Agata,taci di grazia...mio
malgradoio tremo ripensando a codesto... Sento che
mi
rincrescerebbe di dover avere una cattiva opi-nionedi questosignore...—
Tantopiù inquantochè egli possiedemodi
squisiti ed un aspetto distinto, questo signor Paolo...
Sono
sicurache sarebbeassaibello senon avesse tantabarbasulviso...44
— Ah!
io non viho
fatto attenzione... non l’ho quasi guardalo... ha gliocchi neri, credo?— Non
troppo... bruni,ma
molto dolci.— Ah!
tu credi... labocca disdegnosa?— Oh!
no... ilsuo sorrisoè amabilissimo...— Come!
sorrideva egli forse parlandoci?—
Quand’io scivolai efuipresso a cadereeglimi
sostennee ciò lofecesorridere...— È
singolare... io nonmi
ricordo nulla di tuttociò...— Oh!
ènaturale...imperversava uncosì fiero uragano!... Ebbene,iosonosicurachelasignoraDroguetè
furiosa perchè questosignore,il quale non ha volinovedere nessuno del paese, èdig-«già tra le nostreconoscenze.
Oh
! pernuli’altro che perquesto sono contentache lo siabbia ve-duto ricondurciqui.La conversazionedelle