.
Onorina tolse dal suo borsellino una piccola moneta epresentandola ad Emilio,gli disse:
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—
Prendete, io vela dono,ma
col patto che non scaglierete piùsassi, nè terracontro chic-chessia...So vengo a sapereche avete ricomin-ciato afarnedellevostrenon viregalerò mai più nulla...— Nemmeno
delleciriege?— Nè
cìriege, nèaltro.Andate...Amico
aveva ascoltatoquesta conversazione se-dutosullesuezampe
posterioriecontutta la gra-vità diun
avvocato fiscale. Poi essosegui Ono-rina, che, giunta alla piccola porta delsuo giar-dino,si volseversodi lui.—
Vuoientrarecon me,Amico
?... no,tunon
lo vuoi... tuseisenza iltuo padrone...
ma
non importa;quando
vorrai ritornare, raspaaquesto piccolouscio, e saraisempre ilbenvenuto.Amico,
chesembravaavesseperfettamente com-preso leparole diOnorina,le fece qualche carez-zae riprese la stradadella Torricella.Kock. Paoloeilsuo cane. Voi. 4. 9
I
< %
1*1101,0 WXVII.
ILBARONE DI SCIITAPELMERG.
Teleniaaveva galoppatofino acasa sua senza fermarsi. Entrandonellacorte,
mancò un
pelo ch’ella non rovesciassesuo marito, il quale sidisponeva a fare una passeggiata apiedi; egli ebbe appenail
tempo
di precipitarsi nella scude-ria. Poi, saltandoa terra,abbandonando
la bri-gliae gettandoilsuo scudiscio in l'accia al do-mestico, chesi avanzava,1’amazzone
ancora fu-riosa per essere statacostretta abattere in riti-rala, gridò:—
Dov’è ilsignore?...dove si cacciaegli?...che vengaqui"subitamente1...
Chamoureau
si azzardò acacciarelatestafuori dalla scuderiadicendo:—
Eccomi, mia buona amica...io sono qui...poco
mancò
che il tuo maledettocavallonon mi
gettasse a terra...nonm’hai dunque
veduto?..Tu
monti dei cavalli troppo bizzarri,questo ti faràqualchebrutto tiro...Ma
hai la ceraturba-ta...sarestiper caso caduta?...
—
Tacete, signore!... voisìchesarestecapacedi cascare... voi chenon sapetealcunesercizio del corpo...123
—
Come... ionon soalcun esercìzio de! cor-po...mi sembra
però cheve ne ha alcuni, nei quali...—
Signore,iosonofuriosa... io sono esaspe-rata!...— Ah
!bah
!...—
Sì,perchèfui oltraggiala, insultata... bef-feggiata!...ma
non la termineràcosì...Converrà beneche mi sidiaunariparazione...edinquanto a questoiocontosopradi voi!...Chamoureau
, cheintravedeva già un duello inciò che sua moglie gli aveva dotto... e che non si sentiva lamenoma
vocazionepertale ge-nerediesercizio,si sentìprendere dal desiderio di tornarenellascuderia ed aggirandosi intorno al cortilebalbettò:—
Ioaveva inmano
qualche cosa... che dia-voloavevodunque
in mano?...—
Signore,abbiate la compiacenza di ascol-tarmi. lo vi dico che vostra moglie fu insul-tata!...Oh!
signoradiBelleville... ciòmi
sembra assaistraordinario... tuttinel paese 'ci salutano fino a terra..Non
si parla d’altrochedelpranzo cheabbiamo
dato... Si trovache tu montia ca-vallocome madama
Saqui.. cioècome
ildefunto Francarli...si innalzano deglihourràquando
tu passi... Sela va avanticosi,getteranno fiori sul nostro passaggio...—
Egli è appunto perquesto,signore,chemi
sembra inauditoche una donna,un
fanciulloedun
cane si sieno collegaticontrodime!...—
Come!... un cane,una donna edun
ragaz-zo...hanno
avuto l’audacia d’insultarti? gridòChamoureau,
che vedendo che non vi entravano uomini in tate affare,aveva ritrovatatuttalasua124
sicurezza.
Ahi
corbezzoli!...ohi giuraddio!dove sono questifurfanti...ch’iolicastighi subitamen-te!...io frusteròla donna... no, ilragazzo... no, ilcane...insomma, ioli batterò tuttie tre!...— Quando
si tratterà di amministrare cor-rezioni,non avrò bisognodi voi, signore... ciò ch’io vogliosi èche v’informiatedapprimaachi appartieneil ragazzo... un monello diseio sette anni circa,che hal’apparenza diun
piccolo ban-ditoin erba eche tirava dei sassi al mio ca-vallo...—
Eccoun
mascalzoneche io castigherei...egli ha osato!... In verità
non
vi sono più ra-gazzi inquesto mondo!...—
Egli era vestito di una piccolavestebruna logora emacchiatainogniparte...un
cattivopaio di pantaloni verdi tutti rappezzati... senza cal-ze...un
paiodi scarpein pessimostato...enulla sulla testa,fuorchéuna
selva di capellineriche gli davanol’aria diun
demonio...—
Questo ragazzo èdunque un
mendicante?...—
Egli ne hatutto l’aspetto, delresto ionon
dico che m’abbia chiestol’elemosina. Voi vi in-formereteachi appartiene... e che cosa fannoisuoi genitori... iopoi m’ incaricherò di parlare adessi...
—
- Benissimo, hocapitoperfettamente..voinon
voletecheio sferziil ragazzo?— Non
fate piùdi quello eh’io vidico...in seguito vi haun
cane...un enorme
cane...—
I suoiconnotati, di grazia... i suoi conno-tati!...— Mio
Dio, signore,non
sono incaso di darceli con esattezza... io ero a cavallo... questo cane mi voleva agguantare; io fui obbligalaa girarecontinuamente colcavallo perguardarmi
125 dalui... e capiretechenon ebbi l’agio di esa-minarlo...credo che sia della razza dei boul-dogues... è grossissimo..edigrigna identi
come
un demonio.—
Peste!...ecco un pessimo animale... e non hanemmeno
la musoliera?...— No,
senza dubbio, poich’ essomordeva
ilmio cavallo...
—
Essoè in piena contravvenzione...iolo de-nunzierò all’autorità...io lo farò prenderee mul-tareI...—
Sappiate dirmisoltantoa chi appartiene, al resto penseròio...—
Questo saràforse molto difficile... voi non avete notatoalcun segnoparticolare?..
— Oh
! voi mifatescappare la pazienza,si-gnore!...
—
Voglio dire s’egli avesse avuta per avven-tura qualche gualdrappasullaschiena... vi sono dei caniai qualisimette lagualdrappacome
ai cavalli...— No,
signore, essonon
aveva nulla sulla schiena... èbianco emacchiatodi nero... iopre-sumo
eh’esso appartenga ai parenti del ragazzo, poiché ha preso subito lesue difese...—
Diffatti... la vostrariflessioneè giustissima...seesso appartieneai parentidel ragazzo, colui èilsuo padrone e
come
tale il cane loavrà di-feso... Passiamo ora alla donna... sarà qualche miserabile contadina...—
No, signore, è unadonna...ma
in quanto alei, so chi è...— Ah!
voi la conoscete?— Non
laconosco,ma
l’indovino... èquella signora Dalmont...a cui voiavete fatto compe-rare una bicoccain questo paese...126
—
Ali1la signoraDalmont
... la protettrice della giovaneAgata...di cui èinnamoratoil no-stro amicoEdmondo
Didier....—
Appunto,avete intesocomesi
parlòdi que-stedue donne
allanostra conversazione?...—
Io hointeso... cioè... in fede mia no, io non hointeso...Che
cosasi diceva diqueste si-gnore?— Che
sonodue donne
chenon
si possono ricevere... che qui tengono una condotta scanda-losa...chenon sonovisitate senon da uomini...ed aquanto si crede, cheli alloggianoanche di notte...
comprendete?
—
Capperi...danno
loro alloggio di notte?...con mobiglia?...
Telenia alzòlespallecon
un movimento
d’im-pazienza elasciòsuo maritodicendogli:— Non
dimenticatevi,o signore,di quanto viho
incaricato!...Chamoureau
uscì dallasuaproprietà pensando frasè:—
Io troverò ilragazzo, ciò non dev’essere difficile... in quanto al cane...sembra ch’essosia assaicattivo...me
ne informeròma
non cercherò punto di avvicinarmegli... d’altrondeache cosa ciòmi
servirebbe... essonon
confesseràmai
isuoi torti verso lamiasposa...
Dicendo questeparole il
nuovo
proprietariosiavanzava lentamente, esaminando gli alberi del suoviale, efermandosi infacciaa qualcuno di essi
mormorava
:—
Questo deveaverealmeno cinquant’ anni...eforsedi più...
come
diavolo si potrebbe indo-vinare l’etàdiun
albero.. ecco una cosa alla qualei geologisti nonhanno giammai
pensato...Ed
intantociòmi
sembra importantissimo.Ohi
157 chebellacosa sarebbeil poter dire: io honella miaproprietàparecchisecoli in alberi... questo dovrebbe aumentarneinfinitamenteilvalore... Ve-diamo, proviamociafarequesta scoperta...se riuscissi ascoprirel’etàdeglialberi ritengoche potrei presentarmiall’Accademia...ene avreiil diritto!...
Chamoureau
assorto nel suo studio degli al-beri,non
aveva veduto unestraneo ch’era entrato nelsuovialeeches’avanzava guardando da ogni latocome uno
che vuoletutto osservare.Questo estraneoilcui assetto era modesto ed annun-ziava più la povertà chel’eleganza, aveva il pi-glio arrogantee l’andaturaardita;ilsuocappello rotondoe sudicio era inclinatoda unaparteela grossa cannach’egli teneva inmano
gliserviva per eseguire dei mulinelli e delle evoluzioniche avrebbero potutofar sospettareeh’ egli fosseun tamburo
maggiore. Aggiungete a tutto questoun
aspetto somigliantea quello degli uccellidi preda e riconoscerete subito nell’incognito perso-naggio, Croque,il fratellodi Telenia, il quale apparivameno
povero di quel che fosse all’e-poca dell’ultima visitafatta a suasorella,ma
chenemmeno
aipresente pareva essereinunaposizione brillante. Croquesiera avvicinato aChamoureau
e questi,alzando gliocchi era rimasto sorpreso nel vedersi d’appresso questa figura patibolaria che,xon un
graziososorrisogli diceva:— Un
milionedi scuse,signore;ma
non è questa la proprietàdel signore edella signoradi Beleville?—
Precisamente,signore;questoviale, ombreg-giatoda questisuperbi tigli appartiene a noi...esso fa parte del fondo cheio elamiasposa
ab-biamo non
ha guari comperato.128
— Oh
fsignore,dopo quantomi
avete detto, gli èdunque
allostesso signor di Belleville io persona,ch’io ho l’estremoonore dipresentarei miei