Prot. uff.Pompeo Fabbri
IMPOSTAZIONEGENERALE
Finalità del corso di Ecologia Applicata è la descrizione dei più essenziali schemi di organizzazione e funzionamento degli ecosistemi naturali più diffusi, esaminando i meccanismi dei più semplici fenomeni di inquinamento che si instaurano all'interno di ambienti naturali ed antropizzati.
Il corso si sviluppa descrivendo le alterazioni ed i danni prodotti dall'uso scorretto delle risorse naturali primarie (aria, acqua, suolo) ed arriva ad illustrare i criteri di valutazione ed i metodi di previsione delle conseguenze di queste alterazioni; quindi passa in rassegna le principali misure tecnologichee e le fondamentali operazioni da eseguire per ridurre, prevedere ed eliminare gli impatti negativi sugli ecosistemi naturali indotti dagli insediamenti urbani,da quelli industriali, dai sistemi di produzione dell'energia e dell'agricoltura intensiva. In questo contesto l'ambiente fisico naturale viene considerato, analizzato e definito non come un ostacolo alla programmazione, bensì come un elemento entro cui adattare ed integrare gli interventi costruttivi e pianificatori dell'architettura.
Il complesso dei fenomeni di impatto fisico viene innanzitutto esaminato partendo dall'analisi di ambienti immediatamente identificabili nell'esperienza quotidiana .e professionale dell'architetto: fiume, lago, baia costiera, cava, discarica di rifiuti, fumana da ciminiera, tracciato stradale, etc. Vengono quindi passati in rassegna i principali impatti fisici indotti sulle risorse naturali (aria, acqua, suolo) dalla realizzazione e dall'utilizzo di opere, infrastrutture e servizi comunemente presenti sul territorio.
Infine il corso si completa affrontando e quantizzando il problema delle valutazioni dei fattori di inquinamento all'interno delle procedure di valutazione d'impatto ambientale. Il quadro normativo esistente, le competenze amministrative in materia ambientale, il monitoraggio sul territorio, la gestione dei dati rilevati e le strutture della protezione civile proposte all'emergenza costituiscono l'ultima parte del programma.
Il corso quindi non ha lo scopo (peraltro improprio in questo contesto didattico) di fornire elementi per il dimensionamento progettuale di impianti tecnologici (compito riservato ad altre specifiche competenze disciplinari), bensì quello di fornire gli strumenti per mettere in comunicazione il livello di pianificazione generale del territorio con la specificità dei' singoli interventi a rilevante impatto fisico sull'ambiente.
ARGOMENTI SPECIFICI
Parte introduttiva: l'ecologia applicata ed i suoi concetti fondamentali.
Correlazione ed integrazione dell'ecologia applicata con le altre discipline:
l. I concetti fondamentali dell'ecologia
2. Le risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili 3. Le metodologie di gestione delle risorse naturali 4. Degrado ambientale e l'inquinamento
5. Le specie animali e vegetali minacciate di estinzione.
AREA 2: DELLA PROGETfAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA
Parte applicativa: descrizione dei più diffusi ecosistemi delle regioni temperate ed analisi degli effetti dell'inquinamento.
a.Ambienti e risorse naturali: l'acqua
1. Il fiume ed il suo bacino 2.IL lago, lo stagno, la palude 3.Estuari,lagune e coste marine 4.Le risorse idriche sotterranee l'aria
5.Bilancio termico fra atmosfera e superficie terrestre il suolo
6. Gli ambienti forestali 7.Gli ambienti di alta quota 8. Gli ambienti marginali.
c. Integrazione fra ambiente naturale ed ambiente antropizzato: il problema delle valutazioni dei fattori di inquinamento all'interno delle procedure di valutazione d'impatto ambientale:
l. Il quadro normativo
2. Le competenze amministrative in materia ambientale 3. Il monitoraggio dell'ambiente
4. Lagestione dei dati ambientali 5. La valutazione dell'impatto ambientale 6. La protezione civile.
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ESERCITAZIONI ED ATfIVITA' INTERCORSO
Le esercitazioni costituiranno apporti integrativi per la valutazione dell'impatto fisico ambientale delle ipotesi progettuali proposte dagli studenti nell'ambito del corso di Assetto del Paesaggio.
Argomenti specifici del corso saranno svolti dal dr. ing. Sandro Teruggi, ricercatore pressoil Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Ambientale dell'Univesità di Pavia e da ricercatori dell' I.P.L.A.
60 AREA 2:DELLA PROGETfAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA
TESTI CONSIGLIATI
P. Fabbri (a cura di),Dispense del corso di Ecologia Applicata.
Si ritiene di dover indicare alcune opere ad integrazione e per l'approfondimento dei contenuti delle dispense:
a. parte generale introduttiva:
E.P.Odum, Basidi ecologia,Padova,Piccino
M.Gatto, Introduzione all'ecologiadelle popolazioni, Milano, CLUP.
P. Acot, Storia dell'Ecologia, Lucarini, Roma, 1989.
b. Parte applicata:
R.Vismara, Ecologia Applicata, Milano, Hoepli.
P. Fabbri, Il Verde nel Paesaggio,Guerini, Milano, 1990.
AREA 2: DELLA PROGETIAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA
A2155 ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO Arch. Fabio Minucci
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L'organizzazione del territorio è il portato, nel tempo e nello spazio, di un insieme di 'azioni , ognuna del1e quali produce effetti diversi alle caratteristiche proprie, a quelle indotte dall'interazione con le altre e con quelle del territorio dando luogo ad un ben determinato assetto dello stesso che varia al mutare'delle azioni o di una qualsiasi loro caratteristica.
La conoscenza di tali azioni e dei loro effetti è determinante per la predisposizione e la gestione di piani volti al loro controllo.
Obiettivo del corso è quello di favorire la lettura e la comprensione di tali fenomeni all'interno del processo di piano, nella fase della progettazione come in quella della gestione (questa seconda fase sarà oggetto di un ciclo di lezioni a carattere monografico tenuto dall'arch. Carlo Alberto Barbieri).
ARGOMENTI SPECIFICI
Individuazione delle azioni aventi effetti strutturanti sul territorio e loro evoluzione, analisi delle caratteristiche e degli effetti attraverso contributi analitici disciplinari ed interdisciplinari;
le metodologie, gli sfondi teorici, gli approcci consolidati e quelli innovativi;
il piano delle diverse scale come strumento per regolare le azioni ed i loro effetti sul territorio in rapporto ad una organizzazione-obiettivo;
la simulazione degli effetti attesi ed il processo valutativo.
TESTI CONSIGLIATI
Elenchi di libri, saggi ed articoli che possono costituire utile riferimento per il corso saranno forniti all'inizio delle lezioni.
62 AREA 3:STORICO-CRITICA E DEL RESTAURO
A3110 • STORIA DELL'ARCHITETTURA
la annualità Dott. Costanza RoggeroA3210 • STORIA DELL'ARCHITETTURA
la annualità Arch. Augusto SistriA3310 • STORIA DELL'ARCHITETTURA
la annualità Prof. Uff. Laura Palmucci QuaglinoA3410 • STORIA DELL'ARCHITETTURA
la annualità Arch. Giulio leniLe correnti,la geografia artistica, gli esponenti, le tipologie deU'architettura in Itali a (XV -XVIII secolo).
IMPOSTAZIONE GENERALE
La Storia dell'architettura la annualità è la prima disciplina del gruppo delle materie st.oriche e costituisce base fondamentale per i corsi di storia e restauro degli anni successivi.
Il corso si propone di fornire le conoscenze indispens abili per un'interpretazione critica della produzione architetton ica italiana compresa tra la "Rinascita" dell'antico, nel primo Quattrocento, e le successive reinterpretazion i e orientamenti culturali fino alle soglie dell'Ottocento. Le architetture del passato saranno analizzate in rapporto all'ambiente storico-sociale, istituzionale e in relazione agli aspetti tecnici e formali che hanno caratterizzato "il progetto" nell'idea e nella pratica costruttiva.
ARGOMENTI SPECIFICI
.La formazion e del nuovo linguaggio nel Rinascimento e i principali cen tri di
elaboraz ione.
· I nuovi tipi edilizi:il palazzo e la villasuburbana.
· I teorici dell'architettura.
· Aspettie problemidci Man ierismo e dellaControriformain architettura.
·Culturae arte barocca.
I nuovi tipiedilizi:le residenze della corte, l'edil izia assistenziale eproduttiva , i teatri.
· Classicism o, Neopallad ianesimo , Neoclassicismo.
AREA 3:STORICO-CRITICA E DEL RESTAURO 63
ESERCITAZIONI ED AlTIVITA'INTERCORSO
Il corso sarà integrato da contributi su temi specifici, svolti in forma di esercitazione o seminario, lungo tutto l'anno accademico,che prevedono verifiche periodiche.
NOTE ORGANIZZATIVE Per sostenere l'esame si richiede:
A) La conoscenza degli argomenti trattati nel corso .
B) L'approfondimento di un argomento da scegliersi fra quelli compresi in una traccia più articolata fornita dalla docenza.
C) L'Analisi critica di almeno due opere architettoniche piemontesi.
TESfI CONSIGLIATI
A) Per una informazione generale si presuppone la conoscenza di uno dei seguenti manuali:
N. Pevsner, Storia dell'architetturaeuropea,Milano, 1984 (2' ed.).
A. Chastel, Storia dell'arte italiana,Bari, 1983.
E. Bairati - S. Finocchi, Arte in Italia,Milano, 1984, voll. 2-3.
Per gli approfondimenti di cui al punto A):
R. De Fusco, L'architettura del Quattrocento,'Torino, 1980; L'architettura del Cinquecento, Torino, 1980;
A.M. Matteucci, L'Architettura del Settecento, Torino, 1988.
P. Murray, Architettura del Rinascimento, Milano, 1971;
C. Norberg Schultz, Architettura Barocca, Architettura tardo-barocca, Milano, 1971-1972;
R.Middleton - R.Watkin, Architettura Moderna, Milano, 1977, 2 volI.
L. Benevolo, Storia dell'Architettura del Rinascimento, Bari 1968.
Per l'integrazione bibliografica di cui ai punti B e C sarà fornita dalla docenza una bibliografia specifica.
TESIDILAUREA
Si accettano proposte di tesi unicamente da studenti che abbiano superato l'esame, su argomenti da concordarsi, relativi al periodo storico Cinque-Sei-Settecento.
64 AREA 3: STORICO-CRITICA E DELRESfAURO
A3115 STORIA DELL'ARCHITETTURA
2°annualità Prof.uft. Daria PerreroDeBemardiIMPOSTAZIONEGENERALE
Il corso intende affrontare temi e problemi inerenti la storia dell'architettura dalla fine del tardo impero al gotico in Europa con particolare riferimento all'Italia .Verranno studiate le fasi di formazione e la configurazione materiale degli insediamenti (città, borghi, tessuti urbani, monasteri) ed indagato l'impianto strutturale-tipologico dell'architettura nel con testo storico-culturale dei periodi in oggetto:
ARGOMENTI 'SPECIFICI
l) La situazione dell'Occidente dopo la caduta dell'impero romano. 2) Gli insediamenti medievali.
3) L'architettura dell'alto medio evo.
4) La primitiva architettura romanica.
,5) Il XII secolo in Italia e in Europa.
6) Il gotico nel Nord Europa, nell'Europa meridionale e in Italia.
Seminario metodologico: Metodologie di studio 'e di analisi archeologica per l'architettura altomedìevale ( Dr. C. Tasca)
TESTI CONSIGLIATI
R. KRAUTHEIMER, Architetturapsleocristisnsebizantina Torino, 1987.
P. VERZONE, L'architettura religiosa dell'alto medio evo nell'Italia .Betten trion sle ,Milano,
1945. P. VERZONE, Da Bisanzio a Carlo Magno Milano, 1978.
Altri testi saranno indicati di volta in volta per i periodi successivi.
TESI DI LAUREA
Insediamenti e architettura medievale con particolare riguardo agli ordini monastici.
,Eventuali collegamenti possono essere svolti a livello orizzontale con i corsi di Restauro
dei Monumenti.
AREA 3:STORICO-CRITICA E DEL RESTAURO
A3120 o STORIA DELL'URBANISTICA Prof. uff. Vera ComoliMetidrecci
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IMPOSTAZIONE GENERALE
Intendendo la storia dell'urbanistica come storia della progettazione in campo urbano, il corso si prefigge di addestrare gli studenti a individuare nelle strutture fisiche e funzionali del territorio caratterizzanti le varie epoche, non solo le risposte a necessita "ma teriali", ma anche la proiezione di ideologie sempre storicamente ben determinate.
Si analizzeranno perciò le strutture urbane e le infrastrutture territoriali nel loro processo di sviluppo storico, cercando di cogliere le complesse valenze economiche, sociali, culturali e morfologiche nelle varie soluzioni adottate.
Il corso sarà svolto prevalentemente con lezioni, seminari, esercitazioni.
ARGOMENTI SPECIFICI
Gli argomenti sviluppati saranno organizzati in due sezioni.
I) problematiche generali della storia dell'urbanistica: fonti, strumenti, metodi e loro applicazione concreta nelle varie periodizzazioni storiche. La base bibliografica essenziale e costituita da:
AA.VV., Urbanistica,in D.E.A.U., vol.VI, 1969.
G.Astengo, Urbanistica;in E.U.A., vol. XlV, 1966;
L. Benevolo, Le origini dell'urbanisticamoderna, Bari, Laterza, 1963;
V. Comoli Mandracci (a cura di), Il territorio storico-culturale della Regione Piemontese, Torino, Celid, Temi econtributi, Torino, Celid, 1983.
V. Comoli Mandracci (a cura di), Piemonte,collana "L'architettura popolare in Italia", Laterza, Roma-Bari, 1988.
Riferimenti bibliografici specifici saranno forniti nel corso di lezioni ed esercitazioni.
2)Lo sviluppo urbanistico di Torino con momenti nodali da sviluppare in esercitazioni seminariali da concordare - o da riconfermare - con la docenza. Bibliografia essenziale di base:
V. Comoli Mandracci, Torino (Le città nella storia d'Italia), Roma-Bari, Laterza, 1983;
Dipartimento Casa-Città del Politecnico di Torino, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti, 1984.
V. Comoli Mandracci (a cura di), La Capitale per urio stato: Torino. Studi di storia urbanistica, Torino, Celid, 1985.
Nel corso saranno sviluppati i seguenti temi nell'ambito delle tre sezioni precedenti:
" Rapporto tra morfologia e strutture insediative e infrastrutturali: i tipi edilizi residenziali nel centro storico di Torino. Il territorio storico produttivo e il fenomeno delle residenze extra-urbane: processi formativi, storicizzazione, segni e risultati arel\itettonici e urbanistici sul territorio. (Dott. Arch. Vittorio Defabiani)
"Interventi ottocenteschi su città e territorio con particolare attenzione alla In.
2359/1865 sull'espropriazione per pubblica utilità e alla "legge" di Napoli del 1885:il caso di Torino. Gli insediamenti siderurgici in Piemonte nell'Ottocento. Le infrastrutture ferroviarie in Piemonte nell'Ottocento.
66 AREA 3:srORICO-CRITICA E DEL RESTAURO
(Dott. Arch. Paola Paschetto)
• Il "sistema" delle residenze ducali e reali extraurbane. Il tema delle residenze ducali si colloca come approfondimento e verifica dei risultati architettonici ed urbanistici, con attenzione alla riconoscibilità in "sistema" e al rapporto con il processo di costruzione della città. La periodizzazione del fenomeno: dalle ville fluviali alle residenze di caccia.
Le "maisons de plaisance" da emblema dell'assolutismo sabaudo a "cantieri" della capitale. Approfondimenti monografici.
(Dott. Costanza Roggero)
.TESI DI LAUREA
Temi e problemi preferibilmente riferiti agli argomenti trattati nel corso, salva restando la libertà della scelta in relazione a particolari interessi personali dello studente. Le correlazioni accettate si intendono "relazioni con più relatori", e non contributi esclusivamente funzionali ad altri settori disciplinari.
Forniscono contributi didattici integrativi al corso i Ricercatori Vittorio Defabiani, Paola Paschetto, Costanza Roggero Bardelli.
AREA3:STORICO-CRITICA E DEL RESTAURO