• Non ci sono risultati.

L’ABBANDONO PRECOCE DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

I capitoli precedenti di questo rapporto hanno analizzato la questione dell’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione (ELET) in generale oppure concentrandosi sull’istruzione scolastica. In questa parte sintetizziamo i risultati di uno studio del Cedefop attualmente in corso che tratta nello specifico il fenomeno dell’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione professionale (ELVET) (32).

La metodologia impiegata integra:

• un’analisi secondaria dei microdati del programma per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti (PIAAC) e dell’indagine sull’istruzione degli adulti (AES);

• la raccolta dei dati primari che coprono otto paesi (Belgio - Comunità francese e fiamminga - Danimarca, Germania, Francia, Croazia, Italia, Austria e Portogallo);

• ricerche documentarie e rassegna della letteratura esistente.

Per comprendere il ruolo dell’istruzione e formazione professionale (VET) nella riduzione dell’abbandono precoce è necessaria un’analisi sia del fenomeno della dispersione scola-stica, sia del potenziale del settore VET di attirare, trattenere e reintegrare i giovani nei per-corsi di istruzione e formazione. I tassi di ELVET sono spesso più alti del tasso complessivo di ELET. Tuttavia, bisogna tenere presente che in diversi paesi gli studenti che affrontano difficoltà o insuccessi scolastici vengono spessi indirizzati al VET. Di conseguenza, anche laddove il settore VET mostra tassi di dispersione scolastica superiori a quelli dell’istruzione, ciò non è necessariamente legato alla sola qualità del VET ma anche alla selettività dei si-stemi scolastici che tendono a indirizzare i giovani a maggior rischio di abbandono precoce verso questo settore. Inoltre, il settore VET può essere un elemento chiave delle politiche e delle misure per prevenire o combattere l’abbandono precoce.

Questa è la ragione per cui il potenziale del settore VET nel prevenire l’abbandono precoce o porvi rimedio viene riconosciuto dall’Iniziativa europea per l’occupazione giovanile (33), che incoraggia gli Stati membri a creare sistemi di garanzia per i giovani (34) e permette a tutti i giovani che sono fuori dai sistemi di istruzione, formazione e impiego di iniziare un nuovo programma di formazione (compreso l’apprendistato) o di tirocinio, o di essere di-rettamente assegnato a un posto di lavoro vacante. Coloro che hanno abbandonato pre-cocemente i percorsi o sono a rischio di abbandono precoce dovrebbero essere considerati un gruppo target chiave di questi interventi (vedi anche Paragrafo 4.5 sui si-stemi di garanzia per i giovani).

Se molte questioni fondamentali legate all’abbandono precoce sono simili nell’istruzione scolastica e nel VET, le loro proporzioni possono variare tra i due settori ed esistono anche difficoltà che sono specifiche dei programmi di formazione professionale.

32Vedi ulteriori dettagli sulla metodologia del Cedefop nell’introduzione.

33http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=89&newsId=1829

34Raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una garanzia per i giovani, OJ C 120, 26.4.2013.

132

6.1. Difficoltà nella misurazione dell’abbandono precoce dei percorsi VET

6.1.1. L’abbandono precoce al di là dei dati europei

Al momento non esiste una misura condivisa dell’ELVET. I dati relativi all’indicatore europeo di ELET (vedi Paragrafo 1.2) non consentono di comprendere il tipo di programma che i giovani hanno precocemente abbandonato, se si tratta di un percorso di istruzione e formazione pro-fessionale o di altro tipo. Inoltre, i dati europei ufficiali collocano i giovani in situazioni diverse nell’ambito della stessa grande categoria di «abbandono precoce», e in particolare:

• quelli che non hanno mai iniziato un programma di istruzione di livello secondario superiore (non-starters);

• quelli che hanno iniziato il programma, ma non l’hanno completato (vittime della dispersione scolastica); e

• quelli che hanno effettivamente completato il programma, ma sono stati respinti in fase di valutazione finale.

Nel tentativo di comprendere l’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione, i paesi e le regioni europei utilizzano una serie di altri approcci alla raccolta e al monito-raggio dei dati, allo scopo di prevenire l’abbandono precoce e porvi rimedio. Con questi strumenti di raccolta dati a livello nazionale, 15 paesi europei sui 36 analizzati (35) raccol-gono dati che consentono loro di operare una distinzione tra percorsi scolastici.

Tuttavia, confrontare i tassi di ELVET tra questi paesi è molto difficile, dal momento che le defi-nizioni adottate da paesi e regioni europei differiscono in molti modi, tanto nei diversi programmi, ambiti di istruzione, regioni e livelli di qualifica. Inoltre, mentre l’indicatore dell’UE limita i giovani in fase di abbandono precoce a un particolare gruppo di età (da 18 a 24 anni), le definizioni a li-vello nazionale in genere non prevedono limiti di età; questi ultimi rispecchiano invece il contesto nazionale riguardo alla partecipazione all’istruzione secondaria superiore. I differenti indicatori di ELVET disponibili a livello nazionale/regionale in Europa in genere misurano l’incidenza e il tasso di mancato completamento tra la popolazione studentesca e/o il mancato raggiungimento di una qualifica tra la popolazione studentesca e quella residente della stessa età (36).

Esistono due principali indicatori alternativi impiegati per comprendere l’ELVET nei vari paesi:

• in diversi paesi o regioni europei si utilizzano misure di mancato trattenimento (o mancato completamento) degli studenti per fornire informazioni sul livello e il tasso di ELVET. Tuttavia, sulla base di queste misure è impossibile distinguere i casi di di-spersione scolastica dai casi di mobilità degli studenti. Questi dati sono utili per com-prendere quali programmi o enti erogatori di VET incontrano le maggiori difficoltà riguardo all’abbandono, ma non rispecchiano il tasso reale di abbandono precoce. Il Belgio (Comunità francese), la Croazia e il Portogallo sono esempi di paesi che

dispon-35I paesi europei presi in esame in questo studio sono i 28 Stati membri dell’UE, la Svizzera, l’Islanda, il Liechtenstein, il Montenegro, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Norvegia, la Serbia e la Turchia.

36Nella misura in cui tali dati amministrativi non comprendano i giovani che hanno già lasciato il sistema di istruzione e formazione, non saranno pienamente rappresentativi del vero tasso di mancato raggiungimento di una qualifica tra i giovani residenti, che l’indicatore europeo sull’ELET cerca di individuare.

gono di dati di questo genere sul settore VET. Le statistiche sull’ELVET disponibili in Danimarca e in Italia forniscono esempi di approcci che misurano il verificarsi della di-spersione scolastica analizzando l’incidenza delle interruzioni di programma;

• rispecchiando la necessità di manodopera qualificata sul mercato del lavoro, in molti paesi/regioni vengono adottati indicatori di mancato raggiungimento di una data qualifica. Questi dati rappresentano la percentuale di popolazione studentesca (o, in certi casi, di uno specifico gruppo di età) che non ha ottenuto la relativa qualifica VET ufficiale. Tale qualifica è definita a livello VET secondario inferiore o secondario supe-riore. Se ne trovano esempi in Belgio (Comunità francese), Germania e Austria.

Figura 6.1: Sintesi degli indicatori alternativi utilizzati per analizzare l’ELVET in alcuni paesi selezionati Paese

Definizioni degli indicatori alternativi di ELVET utilizzati Trattamento della mobilità degli studenti Indicatori di mancato completamento

Gli studenti non registrati presso gli istituti della Comunità francese del Belgio nell’anno successivo all’iscrizione vengono considerati come aver abbandonato il sistema di istruzione della Comunità.

Gli studenti dei percorsi VET che, sulla base di dati longitudinali, abbandonano un programma ma si iscrivono a un altro («riselezione») e quelli che ne abbandonano uno ma non accedono ad altri («mancata riselezione»).

Molti giovani che hanno abbandonato precocemente possono essersi iscritti ad altri tipi di formazione dopo l’abbandono o la fine del contratto.

La percentuale di studenti che supera un dato anno scolastico in relazione alla percentuale degli iscritti. Da qui è possibile ricavare il numero e la quota attribuibile ai percorsi VET per settore di istruzione.

Le statistiche scolastiche forniscono dati sull’iscrizione e i tassi di completamento per ogni anno scolastico, grazie ai quali si possono calcolare i tassi di mancato trattenimento.

Gli studenti dei percorsi VET che abbandonano un programma nel corso di un dato anno scolastico

Le vittime di dispersione scolastica tra un anno e l’altro non vengono rilevate, tuttavia il dato comprende quelli che cambiano corso di formazione.

Mette a confronto i dati sull’iscrizione a un dato anno scolastico con quelli successivi dell’anno seguente.

Questi dati non distinguono tra dispersione scolastica e ripetenza, né colgono i flussi in entrata e in uscita durante l’anno.

Il numero di giovani che non hanno ottenuto il diploma di scuola secondaria superiore su tutti gli studenti dell’ultimo anno di tale ciclo.

Prescinde dal fatto che proseguano gli studi altrove o li interrompano.

La percentuale di giovani che abbandona l’istruzione generale dopo l’obbligo senza aver conseguito il diploma di istruzione secondaria inferiore (Hauptschulabschluss) in confronto a quella della popolazione residente della stessa età.

Non disponibile - rileva i soggetti che hanno minori probabilità di iniziare il ciclo di istruzione secondaria superiore.

I giovani che, in base ai dati delle indagini, hanno abbandonato la formazione iniziale per più di un anno (tranne i casi in cui vi sono motivi medici, maternità ecc.) e che sono:

(a) privi di qualifiche; o

(b) in possesso del solo diploma di istruzione secondaria inferiore (Brevet des collèges).

Non sono considerati casi di ELVET quelli di chi ha ottenuto una qualifica intermedia di accesso all’istruzione secondaria superiore (ad esempio il Bac professionnel), senza riuscire a ottenere quest’ultima.

Coloro che hanno abbandonato i programmi VET prima di ottenere il certificato dell’ultimo anno («tasso di perdita»).

Percentuale degli esami finali con esito negativo su tutti quelli sostenuti in un dato anno.

Studenti privi della qualifica formale minima (diploma di scuola secondaria inferiore).

Si tratta in realtà di un tasso di perdita lordo, in quanto è indipendente dal fatto che i giovani proseguano gli studi altrove o li interrompano.

Non sono presenti informazioni sul percorso successivo nell’ambito dell’istruzione.

Non disponibile - rileva i soggetti privi del titolo per proseguire gran parte dei percorsi di istruzione al livello secondario superiore

Fonte: Cedefop

134

37I restanti apprendisti che avevano abbandonato hanno ottenuto la qualifica, il che indica che nel frattempo avevano cambiato datore di lavoro. È tuttavia da notare che, in questa indagine, tali giovani che hanno cambiato indirizzo del programma vengono ancora considerati vittime della dispersione scolastica (fanno parte del 12%), perché non hanno conseguito la qualifica per la quale si erano inizialmente iscritti (ma possono averne ottenuta una diversa).

6.1.2. L’abbandono precoce dell’apprendistato come caso particolare

La gestione di tanti programmi VET basati sul lavoro che portano a un accreditamento formale, come gli apprendistati, è diversa da quella dei percorsi VET basati sulla scuola.

Di conseguenza in molti paesi, laddove vengono raccolti i dati sui programmi di forma-zione basati sulla scuola e sul lavoro, ciò avviene, quando avviene, in forma separata. È il caso dei sistemi di apprendistato come quelli presenti in Germania e Austria. Per offrire un quadro completo dei percorsi dei discenti e dell’ELVET in particolare, questi paesi devono affrontare numerose difficoltà nell’incrociare i dati sulle scuole e quelli sull’ap-prendistato.

Un’ulteriore complicazione deriva dalla natura stessa del settore VET basato sul lavoro, in quanto la decisione di interrompere l’apprendistato può anche essere presa dal datore di lavoro per motivi totalmente indipendenti dal successo o dalla motivazione del singolo discente. Gli indicatori vengono presentati in termini di risoluzione dei contratti invece che di dispersione scolastica. Tuttavia, il tasso di risoluzione dei contratti in genere è molto più alto del tasso reale di abbandono precoce, in quanto gran parte dei giovani inizia un altro contratto di apprendistato o prosegue in altre forme di istruzione e forma-zione. Ad esempio, in Germania, se il tasso di risoluzione dei contratti di apprendistato era del 24,5% nel 2011 (BIBB, 2013), un’indagine sugli apprendisti condotta nello stesso anno (Beicht e Walden, 2013) mostra che il 12% circa degli apprendisti aveva abban-donato il primo corso di apprendistato senza ottenere la qualifica entro 36 mesi (37).

Gli indicatori sull’abbandono precoce dell’apprendistato possono quindi essere visti come un caso speciale. Oltre alla necessità di un collegamento tra i dati (o una loro piena integrazione) allo scopo di fornire ulteriori informazioni sui percorsi di istruzione, occorre monitorare le molteplici cause di risoluzione dei contratti o di mancato raggiungimento della qualifica allo scopo di ottenere un quadro completo del fenomeno ELVET.

6.1.3. Esempi di uso dei dati per monitorare l’abbandono precoce dei percorsi VET

Diversi paesi hanno anche sviluppato approcci che consentono di monitorare le traiettorie individuali da un percorso di istruzione all’altro (ad esempio Danimarca, Francia e Paesi Bassi). Questo è ritenuto un passo importante per distinguere coloro che abbandonano completamente i percorsi di istruzione e formazione da coloro che cambiano semplice-mente programma – un’informazione che può, a sua volta, essere usata per ispirare di-rettamente l’attuazione delle politiche.

In alcuni paesi (ad esempio Belgio - Comunità francese, Danimarca e Francia), i sistemi di raccolta dati sono in vigore non solo a livello nazionale, ma anche a livello dei singoli

enti di formazione, degli organismi che si occupano delle misure di recupero, delle autorità regionali e locali. Questi dati nominativi su individui specifici vengono usati per la sensi-bilizzazione e per proporre soluzioni alternative di istruzione o formazione.

6.1.4. Difficoltà nella misurazione dell’abbandono precoce dei percorsi VET La definizione dell’UE sottolinea il problema del mancato raggiungimento di una qualifica sufficiente (a livello 3a, 3b o 3c della Classificazione internazionale standard dell’istruzione, ISCED), il che rispecchia l’esigenza del mercato del lavoro di poter disporre di una ma-nodopera qualificata. Tuttavia, diversi paesi utilizzano anche definizioni che fanno riferi-mento alle interruzioni di programma o al mancato tratteniriferi-mento degli studenti, misurando l’occorrenza della dispersione scolastica o dei mancati completamenti invece del rag-giungimento della qualifica (vedi Paragrafo 1.3 sulle definizioni nazionali di ELET).

Questi indicatori alternativi sono legati anche ai diversi sistemi esistenti di raccolta dati.

Molti paesi utilizzano dati amministrativi per identificare chi abbandona e i percorsi che vengono abbandonati. Una sfida fondamentale in questo processo consiste spesso nel coordinare tanti set di dati fra diverse autorità, ciascuna delle quali è responsabile di un sottosistema differente. Di conseguenza, se da un lato è possibile identificare i giovani che abbandonano precocemente i percorsi VET basati sulla scuola, i dati non consentono di sapere se questi soggetti si indirizzano all’apprendistato o abbandonano completa-mente i percorsi di istruzione e formazione.

6.2. Dati sull’abbandono precoce dei percorsi VET

Gli indicatori nazionali e le difficoltà di misurazione identificati sopra suggeriscono che esiste una notevole discrepanza fra coloro che abbandonano per cambiare corso o scuola e quelli che lasciano per sempre i percorsi di istruzione e formazione. Alla luce di questo, si utilizza il set di dati PIAAC dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per valutare la misura in cui:

• l’abbandono precoce riguardi coloro che interrompono un corso o non riescono a superare l’esame finale, invece che i giovani che non iniziano un programma secondario superiore, e

• la dispersione scolastica sia definitiva, ad esempio se coloro che abbandonano ritornano in futuro ai percorsi di istruzione e formazione, e con quale frequenza.

6.2.1. Lo sviluppo di indicatori internazionali alternativi del tasso di abbandono precoce e dispersione scolastica

Il set di dati PIAAC 2012 può essere utilizzato per distinguere coloro che non hanno iniziato il percorso di istruzione secondaria superiore da quelli che non hanno completato il programma.

In questo approccio, la definizione di base è in linea con l’approccio dell’indicatore UE di ELET, in quanto si serve delle informazioni sui percorsi secondari superiori interrotti senza qualifica.

136

38Il livello secondario superiore è definito in base all’indicatore dell’UE sull’ELET. Come avviene con il set di dati LFS, non è possibile distinguere fra programmi di studio e programmi orientati alla formazione.

39Nelle analisi successive la fascia d’età viene estesa ai giovani dai 16 ai 29 anni, al fine di aumentare l’ampiezza del campione e di conseguenza l’affidabilità dei valori puntuali stimati.

40L’indagine PIAAC è stata condotta dall’OCSE in 33 paesi nel periodo 2008-2013. La banca dati relativa alla fase 1 contiene informazioni su 22 paesi, compresi gli Stati membri dell’UE-16 e la Norvegia, oltre a cinque paesi extraeuropei. Nella fase 2 (2014-2018), l’indagine PIAAC verrà allargata ad altri quattro paesi europei: Grecia, Lituania, Slovenia e Turchia.

Si può quindi ottenere una stima della dispersione scolastica calcolando la quota dei giovani che hanno iniziato ma non completato un programma di livello secondario superiore (38).

Le definizioni operative utilizzate per calcolare i tassi di abbandono precoce identificati nell’ambito del PIAAC differiscono dalla misura europea dell’ELET basata sulle indagini sulla forza lavoro (LFS) in tre modi:

• nella misura PIAAC è inclusa la fascia d’età dai 16 ai 24 anni (invece di quella 18-24);

• soltanto le qualifiche formali vengono considerate effettiva partecipazione all’istruzione e alla formazione e

• l’indagine PIAAC è stata condotta soltanto in 17 paesi europei (40).

Figura 6.2: Le vittime della dispersione scolastica possono essere considerate un sottoinsieme dei giovani che abbandonano precocemente all’interno di una popolazione giovane data (39)

Documenti correlati