• Non ci sono risultati.

L’orientamento scolastico e professionale come misura di prevenzione o intervento

CAPITOLO 5: IL RUOLO DELL’ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE NELLA LOTTA ALL’ABBANDONO PRECOCE

5.1. L’orientamento scolastico e professionale come misura di prevenzione o intervento

L’orientamento scolastico e professionale svolge un ruolo essenziale nel motivare gli studenti e mantenerli coinvolti nel percorso di istruzione. Non solo fornisce loro informazioni sulle opportunità di studio e lavoro disponibili, ma li aiuta anche a iden-tificare le professioni di loro interesse. Gli esperti di orientamento sostengono inoltre i giovani nello sviluppo delle competenze necessarie per prendere buone decisioni e permettono loro di gestire meglio le proprie scelte e di assumersi la responsabilità della propria crescita e del proprio sviluppo personale. A questo proposito, un orien-tamento di qualità contribuisce a ridurre il rischio che gli studenti abbandonino pre-cocemente i percorsi di istruzione senza qualifiche adeguate. Di fatto, la ricerca dimostra che «l’orientamento professionale e l’informazione sulla carriera sono di-ventati sempre più importanti per ridurre l’incertezza legata alle scelte che portano a risultati negativi, come la disoccupazione o l’esclusione sociale» (Lundahl, Nilsson 2009, p. 27).

L’orientamento scolastico e professionale è particolarmente importante quando si ha a che fare con giovani svantaggiati. Può aiutarli a recuperare la fiducia in se stessi e fornire loro le motivazioni per rimanere a scuola e ottenere le qualifiche necessarie per una carriera di successo. Nel caso in cui gli studenti si trovino ad affrontare par-ticolari problemi, gli esperti di orientamento possono indirizzarli al sostegno profes-sionale adatto. Alcuni paesi sottolineano che il ruolo dell’orientamento è anche quello di ridurre le disuguaglianze sociali, di genere e di etnia. Ciò è essenziale per com-battere l’abbandono precoce, in quanto la situazione socioeconomica della famiglia, il retroterra culturale e linguistico dei giovani e il genere sono alcuni dei fattori indi-viduali chiave che possono portare ad abbandonare precocemente i percorsi di istru-zione e formaistru-zione (vedi Capitolo 2).

La crescente importanza dell’orientamento nel prevenire l’abbandono precoce e nell’aiutare coloro che mostrano già segni di disimpegno nei confronti dell’istruzione sta diventando sempre più chiara alle autorità dei paesi europei preposte

all’istru-zione. Anche la Commissione europea raccomanda di prestare particolare attenzione all’orientamento scolastico e professionale come misura per contrastare l’abban-dono precoce e fa presente che i paesi hanno bisogno di sistemi di orientamento forti e ben sviluppati (Commissione europea, 2013a).

Alcuni paesi europei sottolineano l’esistenza di un’evidente necessità di introdurre l’orientamento scolastico e professionale fin dalle prime fasi dell’istruzione obbliga-toria e affermano che gli studenti debbano avere accesso a tale orientamento du-rante l’intero percorso scolastico. Ciò è vero in particolare per i paesi in cui il tasso di ELET è piuttosto alto (vedi Figura 1.1), ad esempio la Spagna e la Romania.

La Spagna riconosce che l’orientamento svolge un ruolo centrale nel migliorare il rendimento scolastico e nel prevenire l’abbandono precoce. Può aiutare gli studenti nel processo di inte-grazione sociale, aumentare le loro probabilità di successo sul mercato del lavoro e facilitare la transizione alla vita adulta.

Per la Romania l’orientamento scolastico e professionale rappresenta una misura importante per prevenire l’ELET nell’istruzione primaria e secondaria, dal punto di vista della crescita e dello sviluppo personale. Lo scopo principale è identificare e sviluppare fin dall’infanzia le ca-pacità, gli atteggiamenti e le conoscenze necessari per fare scelte responsabili e gestire in ma-niera efficace le opportunità di istruzione e carriera.

In questo capitolo, l’orientamento scolastico e professionale è considerato una mi-sura per affrontare l’abbandono precoce nei paesi i cui documenti di indirizzo affer-mano chiaramente che prevenire l’insuccesso scolastico o intervenire quando gli studenti sono a rischio di abbandono precoce dei percorsi di istruzione rientra nella sfera di competenza del personale/dei servizi di orientamento; e/o i cui documenti di indirizzo specificano che l’abbandono precoce può essere affrontato attraverso l’orientamento scolastico e professionale. Ciò avviene, ad esempio, nell’ambito del quadro di strategie nazionali e/o piani per affrontare l’abbandono precoce dei per-corsi di istruzione e formazione (ad esempio nella Comunità fiamminga del Belgio, in Spagna, nei Paesi Bassi e in Austria).

La Figura 5.1 mostra che la stragrande maggioranza dei paesi europei ritiene che l’orientamento scolastico e professionale rientri tra le misure di prevenzione e/o di intervento per affrontare l’abbandono precoce dei percorsi di istruzione primaria e secondaria. In dieci sistemi educativi, l’orientamento non è concepito come una mi-sura specifica per affrontare l’abbandono precoce. In alcuni di questi paesi, e pre-cisamente in Croazia, Lituania, Slovenia, Slovacchia e Svezia, ciò può essere parzialmente spiegato con il fatto che i tassi di ELET non sono molto elevati (vedi Figura 1.1), e quindi la lotta all’abbandono scolastico precoce non è percepita come una priorità educativa. Inoltre, in tutti questi paesi, Croazia a parte, l’orientamento scolastico e professionale è inserito nell’ambito delle materie curricolari e offerto in classe, mentre in Svezia è tra gli obiettivi generali dell’istruzione e l’offerta è un com-pito fondamentale delle scuole (vedi Figura 5.2). In Croazia il quadro di materie cur-ricolari esistente (adottato nel 2010, ma non ancora attuato) inserisce l’orientamento tra le materie obbligatorie nei programmi scolastici dei percorsi di istruzione secon-daria.

106

Nota specifica per paese

Belgio (BE fr): in base alle disposizioni dei documenti di indirizzo entrati in vigore nel settembre 2014, l’orientamento scolastico e professionale è esplicitamente considerato una misura di prevenzione e intervento per affrontare l’ELET.

La necessità di sviluppare l’orientamento scolastico e professionale come misura per com-battere l’abbandono precoce è sostenuta in numerosi paesi europei tramite piani d’azione, programmi e iniziative. In alcuni casi, questi sono mirati a migliorare l’offerta di orientamento a livello scolastico. I cambiamenti proposti comprendono modifiche ai curricoli obbligatori e alla formazione iniziale degli insegnanti, così come l’ampliamento dei servizi di orienta-mento all’interno delle scuole e lo sviluppo di nuovi metodi di orientaorienta-mento.

Questo è ad esempio il caso della Bulgaria (progetto «Sistema di orientamento professionale nell’i-struzione scolastica»), della Repubblica ceca (progetto «VIP Kariéra II») e della Germania (azioni definite nell’ambito della dichiarazione sul progetto di orientamento professionale). Alcuni paesi hanno creato organismi speciali per ampliare l’offerta di orientamento, come Cipro (Forum nazionale per l’orientamento permanente) e Lussemburgo [Centro per l’orientamento (Maison de l’Orientation)].

In molti paesi le iniziative si concentrano sull’orientamento scolastico e professionale come misura per facilitare le transizioni. Nel 2011 (17) il Consiglio Istruzione ha sottolineato che rafforzare le attività di orientamento e consulenza sostiene gli studenti nelle scelte professionali e nelle transi-zioni complesse nell’ambito dell’istruzione o dall’istruzione all’impiego. Alcuni paesi riservano al-l’orientamento un’attenzione speciale quando gli studenti devono passare da un ciclo di istruzione all’altro e affrontare le sfide legate a questi cambiamenti.

Figura 5.1: L’orientamento scolastico e professionale come misura di prevenzione e/o di intervento per combattere l’ELET nell’istruzione primaria e secondaria, 2013/14

L’orientamento è espressamente indicato come misura per combattere l’abbandono precoce

L’orientamento non è espressamente indicato come misura per combattere l’abbandono precoce, ma è offerto

Fonte: Eurydice.

Dati non disponibili

17Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico, OJ C 191, 1.7.2011.

18La differenziazione precoce in percorsi educativi diversi avviene in Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria e Svizzera.

Sostenere le transizioni tramite l’offerta di servizi di orientamento è particolarmente impor-tante nei sistemi educativi basati sulla differenziazione precoce dei percorsi educativi (18), in cui gli studenti vengono smistati in indirizzi diversi già alla fine del ciclo primario. In tali circostanze, gli studenti possono ritrovarsi in percorsi educativi o programmi per i quali non sono portati, perché non erano sufficientemente maturi per compiere la scelta giusta o perché non hanno ricevuto un orientamento scolastico e professionale adeguato. La scelta inadeguata di un percorso può demotivare lo studente e indurlo alla fine a lasciare il percorso di istruzione e formazione prima di ottenere le qualifiche necessarie per pas-sare al ciclo successivo (vedi anche Paragrafo 2.2). Di conseguenza, essere consigliati nella scelta del percorso più adatto da intraprendere è tra i fattori che «diminuiscono in maniera significativa il rischio di abbandono precoce» (Traag, Van der Velten 2011, p. 52).

Questa è anche la ragione per cui i Paesi Bassi hanno rafforzato le procedure di orienta-mento alla fine dell’istruzione primaria e l’Austria offre sostegno ai genitori nel moorienta-mento in cui gli studenti passano a un percorso educativo differente. In Lussemburgo questo tema è in fase di discussione nell’ambito delle riforme in corso.

Una delle ragioni principali dell’ELET nei Paesi Bassi è la scelta del percorso professionale o di studio sbagliato. Si spera che offrendo orientamento professionale durante tutta la permanenza a scuola e creando legami più stretti con il mercato del lavoro, il numero di giovani che abbandonano a causa della scelta del percorso sbagliato possa essere ridotto. È stato attuato un «Piano d’azione per l’o-rientamento scolastico e professionale» (2009-2012).

Inoltre, l’orientamento viene intensificato nella transizione tra il ciclo inferiore e quello su-periore dell’istruzione secondaria o alla fine dell’istruzione obbligatoria, al fine di incorag-giare e motivare gli studenti a proseguire la loro istruzione al di là dell’obbligo (ad esempio in Spagna, in Danimarca, a Malta, in Romania, Finlandia e Svizzera). Un orientamento in-tensivo è anche fondamentale per sostenere i giovani al fine di una transizione positiva dall’istruzione obbligatoria al mondo del lavoro (vd ad esempio l’iniziativa «Catene edu-cative» in Germania e il Centro di orientamento in Lussemburgo). Infine, alcuni paesi (ad esempio Germania, Spagna, Finlandia, Austria e Norvegia) si concentrano in modo par-ticolare sull’orientamento e sul sostegno nella transizione alla vita adulta per i giovani svantaggiati che sperimentano difficoltà di apprendimento e non ricevono sufficienti con-sigli o sostegno per l’istruzione nel loro ambiente familiare.

Diversi paesi europei hanno riferito la presenza di alcuni principali ostacoli nell’attuazione dell’orientamento come misura per combattere l’abbandono precoce. Ad esempio, la Lettonia richiama l’attenzione sulla mancata consapevolezza, da parte delle autorità locali e dei capi di istituto, del legame esistente tra orientamento e successo del percorso edu-cativo. Pertanto, le attività di orientamento non sono considerate una priorità. Alcuni paesi sperimentano difficoltà legate alla mancanza di personale di orientamento scolastico e professionale nelle scuole (vedi Paragrafo 5.3). L’Irlanda riferisce che con l’attuale asse-gnazione degli insegnanti, le scuole prendono localmente la decisione di destinare delle ore all’offerta di servizi di orientamento. Laddove la scuola offre servizi di orientamento più limitati, ciò può influire sull’abbandono precoce nel lungo termine.

108

19In questo capitolo i termini «documenti di indirizzo» e «curricoli» sono usati in modo intercambiabile.

Infine, per quanto riguarda il monitoraggio, in quasi tutti i casi sono le autorità responsabili dell’istruzione a supervisionare i processi di orientamento nel ciclo primario e secondario.

In Spagna, ad esempio, è il Comitato settoriale per l’istruzione a occuparsi di supervisio-nare tali azioni nelle scuole.

Documenti correlati