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Politiche e misure mirate per gruppi ad alto rischio di abbandono precoce

CAPITOLO 3: STRATEGIE, POLITICHE E MISURE CONTRO L’ABBANDONO PRECOCE

3.3. Politiche e misure mirate per gruppi ad alto rischio di abbandono precoce

Numerose ricerche nazionali e internazionali indicano che certi gruppi di studenti sono più a rischio di abbandono precoce rispetto ad altri (vedi Paragrafo 2.1 sui fattori di ELET legati al contesto individuale e familiare). I risultati mostrano che coloro che abbandonano pre-cocemente la scuola sono spesso giovani che provengono da un contesto socioecono-mico svantaggiato, di origini migranti o Rom, oppure che hanno bisogni educativi speciali.

La Raccomandazione del Consiglio sull’abbandono scolastico precoce (27) cita specifica-mente questi tra i principali gruppi target degli interventi politici ad ampio raggio.

Di fatto, in tutti i paesi europei, le politiche e le misure riguardano i gruppi più a rischio (vedi Figura 3.3). Tali politiche possono essere inserite in una strategia contro l’abbandono precoce, qualora esista, in altre politiche e misure specifiche per la lotta contro

l’abban-27Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono sco-lastico, OJ C 191, 1.7.2011.

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dono precoce oppure nelle politiche generali in vigore che contribuiscono alla riduzione dell’abbandono precoce (vedi Paragrafo 3.2). Pertanto, le politiche e le misure mirate qui presentate talvolta si sovrappongono a quelle citate nei paragrafi precedenti. Lo scopo di questo paragrafo, però, è evidenziare gli specifici gruppi a rischio di abbandono precoce che sono al centro di tali iniziative. L’ordine in cui vengono presentati rispecchia il numero di paesi europei che si concentrano su ciascun gruppo target (dal maggior al minore).

Nella maggior parte dei casi, le politiche e le misure mirate per la lotta all’abbandono precoce si concentrano specificamente sugli studenti che provengono da contesti svantaggiati.

Alcune di queste iniziative si rivolgono a tutti gli studenti svantaggiati, ad esempio nel caso delle classi preparatorie rivolte a bambini socialmente svantaggiati nell’anno precedente all’inizio dell’i-struzione obbligatoria (CZ), mentre altre sono concentrate geograficamente, come nel caso delle Aree di priorità educativa (CY, EL) o dei Territori educativi di intervento prioritario (PT). Un paese con-centra i propri sforzi volti al sostegno degli studenti svantaggiati sulle scuole in cui si attua l’integra-zione (HU).

Un altro esempio di iniziativa volta a ridurre l’abbandono precoce degli studenti che provengono da contesti svantaggiati è il «Programma di potenziamento e sostegno per l’istruzione secondaria» della Spagna, che si rivolge alle scuole secondarie con un’alta percentuale di studenti svantaggiati a livello scolastico a causa del contesto socioculturale dal quale provengono. Il programma intende migliorare la gestione e i risultati scolastici, lavorando al tempo stesso con gli studenti, le famiglie e la comunità locale. Le scuole redigono un piano d’azione in linea con i propri bisogni specifici e le autorità sco-lastiche forniscono i fondi necessari alla realizzazione del progetto.

Nota esplicativa

La figura mostra i gruppi che vengono considerati ad alto rischio di abbandono precoce dei percorsi di istru-zione e formaistru-zione e sono dunque stati oggetto di politiche e misure specificamente approntate per soddi-sfare i loro bisogni. «Altri» si riferisce nella maggioranza dei casi a studenti con bisogni educativi speciali.

In alcuni paesi, tra cui Germania, Irlanda, Francia, Malta, Slovenia e Polonia, le politiche e le misure a sostegno degli studenti provenienti da contesti socialmente svantaggiati e a rischio di abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione mirano a offrire un supporto aggiuntivo sulla base dei bisogni di apprendimento individuali. Ciò può av-venire, a seconda dei casi, tramite lezioni aggiuntive, una maggiore offerta di orientamento o una migliore collaborazione con i genitori.

Studenti di contesti socialmente svantaggiati Studenti di famiglia migrante Studenti di minoranze

etniche/Rom Altri

Figura 3.3: Individuazione dei gruppi ad alto rischio di abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione, 2013/14

Fonte: Eurydice. UK (1) = UK-ENG/WLS/NIR

A questo proposito altri paesi, tra cui Italia e Lettonia, hanno attuato politiche mirate al rafforzamento delle competenze degli insegnanti, in modo da offrire agli studenti svan-taggiati un percorso scolastico centrato sulla persona e sui suoi bisogni.

Questo sostegno mirato per i gruppi svantaggiati ad alto rischio di abbandono precoce viene offerto anche sotto forma di aiuti economici, in particolare per libri di testo, pasti e trasporto scolastici (ad esempio in BG, HR, PL, RO e SI).

Per sostenere i giovani che provengono da contesti socialmente svantaggiati e ridurre il rischio di abbandono precoce, in Polonia sono disponibili aiuti economici attraverso indennità scolastiche.

L’importo viene erogato ad hoc e può essere offerto agli studenti in momentanea difficoltà (ad esem-pio per la morte di un genitore, un licenziamento ecc.). L’indennità può essere sotto forma di denaro per le spese relative all’istruzione o ai materiali didattici.

Infine, in Lituania vi sono centri speciali che forniscono un sostegno intensivo agli studenti che provengono da un contesto svantaggiato e sono a rischio di abbandono precoce.

In Lituania le scuole per giovani accolgono studenti dai 12 ai 16 anni privi di motivazione allo studio e di abilità sociali che sperimentano difficoltà di apprendimento. I giovani vengono coinvolti in attività pratiche legate al curricolo scolastico di base e al contempo vengono aiutati nel reinserimento sociale.

Le case per giovani accolgono studenti dai 12 ai 17 anni che hanno completato un ciclo di tratta-mento e riabilitazione per la dipendenza da sostanze psicotrope e alcool e ragazzi con disordini dello sviluppo relativi al comportamento e alle emozioni che necessitano di migliorare il benessere psico-logico e la motivazione all’apprendimento in relazione al curricolo scolastico di base.

Ventuno paesi/regioni hanno in vigore politiche e misure centrate su altri gruppi a rischio di abbandono scolastico precoce. Si tratta in gran parte di studenti con bisogni edu-cativi speciali. Lo scopo principale è favorire l’istruzione inclusiva, ad esempio offrendo un ambiente favorevole e uguale accesso all’istruzione, insegnanti di sostegno e maggiore orientamento e supporto durante la transizione dalla scuola al mondo del lavoro.

In diversi paesi/regioni, le politiche e misure per ridurre i tassi di ELET non sono rivolte solo a studenti con bisogni educativi speciali ma anche ad altri gruppi a rischio come:

studenti dell’anno successivo al trasferimento in una scuola secondaria professionale (NL); il 10%

degli studenti a minor rendimento dell’ultimo anno di istruzione secondaria inferiore (NO); adolescenti incinte/giovani genitori e giovani degli istituti correzionali (MT); studenti con problemi comportamen-tali, disordini emotivi, mancanza di motivazione o difficoltà a inserirsi nel sistema di istruzione (ES);

altri studenti considerati a rischio di disimpegno, ad esempio i bambini e i giovani sotto la tutela delle autorità locali, quelli con problemi di salute, i giovani che prestano assistenza in casa, giovani con problemi comportamentali, tossicodipendenti o giovani senzatetto (UK-ENG, UK-NIR e UK-SCT).

In metà dei paesi/regioni sono in corso politiche e misure di riduzione dell’abbandono precoce tra i giovani che provengono da famiglie migranti. Tali iniziative sono preva-lentemente centrate sull’offerta di sostegno linguistico agli studenti. Inoltre, alcuni paesi riferiscono di attuare diversi programmi e progetti per l’istruzione, la formazione e l’inte-grazione di diversi gruppi di studenti migranti.

In Grecia, ad esempio, dal 2010, il Ministero dell’istruzione, in collaborazione con alcune università, ha realizzato un certo numero di progetti, tra cui «Formazione professionale degli studenti immigrati e rimpatriati» e «Istruzione dei bambini della minoranza mussulmana in Tracia». Lo scopo generale di tali progetti è contrastare l’insuccesso scolastico e la dispersione per garantire un’istruzione equa e l’integrazione sociale di tutti gli studenti.

Infine, in poco meno della metà dei paesi/regioni le politiche e le misure sono rivolte ai

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giovani che provengono da una minoranza, con l’obiettivo di ridurre i loro tassi di ELET.

In gran parte dei casi si tratta di studenti Rom; in Irlanda è in vigore la Strategia per l’i-struzione dei nomadi («Traveller Education Strategy»), che favorisce l’uscita dal pro-gramma separato di istruzione per nomadi e l’offerta di ulteriori risorse per l’istruzione fornite sulla base dei bisogni di apprendimento individuali e non del retroterra etnico o culturale.

In altri paesi esistono politiche e misure mirate per la riduzione dell’abbandono precoce degli studenti Rom nello specifico. Tali iniziative comprendono misure per identificare i bambini Rom e favorirne l’iscrizione e la frequenza scolastica, oltre che per fornire assi-stenza supplementare agli studenti Rom.

In Polonia, ad esempio, il programma governativo specifico per i Rom, in vigore dal 2004, è stato prorogato e proseguirà dal 2014 al 2020. Il suo scopo principale è migliorare l’istruzione della popo-lazione Rom favorendo l’impiego di assistenti e supplenti di etnia Rom, fornendo un sostegno eco-nomico agli studenti Rom (per libri di testo, trasporto da/per la scuola, pasti scolastici e lezioni extracurricolari), offrendo lezioni di recupero e lezioni speciali sulla cultura e le tradizioni Rom, realiz-zando libri di testo e curricoli relativi alla lingua, la cultura e la storia dei Rom ecc.

Tra le altre forme di assistenza per i Rom troviamo un maggior numero di consulenti scolastici (di-sponibili dal 2014 a Schleswig-Holstein, DE), posti riservati agli studenti Rom nelle scuole secondarie (RO) e classi meno numerose con almeno tre studenti Rom (SI).

Alcune politiche e misure per gli studenti Rom si concentrano anche sulla sensibilizzazione.

In Spagna, la Fundación Secretariado Gitano sta realizzando un programma chiamato «Da grande mi piacerebbe fare…», mirato a sensibilizzare gli studenti Rom e le loro famiglie riguardo al valore dell’istruzione; il programma coinvolge le autorità pubbliche nella lotta contro le disuguaglianze sco-lastiche. Per la campagna, un camioncino da fotografo ha attraversato la Spagna scattando foto dei

«sogni» dei ragazzi e delle ragazze Rom (ad esempio diventare medico o insegnante) e dei loro ge-nitori. Il messaggio dell’iniziativa era: «Qualunque sia il tuo sogno, porta a termine l’istruzione secon-daria» e «Un Rom istruito è un Rom che ha un futuro». Nel 2010 1100 famiglie hanno partecipato alla campagna fotografica e sono state scattate 1083 foto in 14 città.

In Lituania, il Ministero della cultura della repubblica ha approvato il «Piano d’azione per l’integrazione dei Rom nella società lituana 2012-2014». Il suo scopo è incentivare la partecipazione dei Rom alla società, ridurre l’esclusione sociale, sensibilizzare la comunità Rom e rendere la società più tollerante verso i Rom e la loro cultura.

CAPITOLO 4: GOVERNANCE E COOPERAZIONE INTERSETTORIALE

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