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Cooperazione intergovernativa nella lotta all’ELET

CAPITOLO 4: GOVERNANCE E COOPERAZIONE INTERSETTORIALE NELL’AMBITO DELL’ABBANDONO PRECOCE

4.1. Cooperazione intergovernativa nella lotta all’ELET

Affinché le strategie, le politiche e le misure nazionali di lotta all’abbandono precoce ri-sultino efficaci, è fondamentale rafforzare la cooperazione a tutti i livelli. Come indica la Raccomandazione del Consiglio del 2011 (1), le strategie globali contro l’abbandono

sco-1Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico, OJ C 191, 1.7.2011.

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lastico precoce devono comprendere un insieme di iniziative di prevenzione, intervento e compensazione, le quali devono travalicare i confini di diversi settori politici. Tali misure dovrebbero essere integrate in tutte le politiche in materia rivolte a bambini e giovani; di conseguenza, la cooperazione intergovernativa risulta essenziale.

In Belgio (Comunità fiamminga), Bulgaria, Spagna, Malta, Paesi Bassi e Austria, dove è stata elaborata una strategia globale contro l’abbandono precoce, tra gli obiettivi prioritari vi è quello di rafforzare la cooperazione. Analogamente, in tutti gli altri paesi che non hanno in vi-gore una strategia specifica, ma combattono l’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione attraverso politiche e misure specifiche, la cooperazione intersettoriale è uno degli elementi individuati per garantire un approccio coordinato in grado di affrontare con successo i fattori multidimensionali che causano questo fenomeno. Il punto, dunque, è capire in che modo queste dichiarazioni politiche sono state attuate nei paesi europei.

A livello centrale/superiore, in quasi tutti i paesi l’ambito politico legato all’istruzione che si occupa delle politiche volte a ridurre l’abbandono precoce è quello del lavoro (vedi Fi-gura 4.1). Dato che le sue responsabilità hanno un impatto diretto sulle competenze e sulle qualifiche, e quindi sull’ingresso nel mondo del lavoro, le politiche giovanili che segue hanno un impatto diretto anche su coloro che abbandonano precocemente i per-corsi di istruzione e formazione. Naturalmente si tratta di un processo biunivoco, perciò il tasso di giovani che abbandonano precocemente i percorsi di istruzione e formazione senza qualifiche adeguate influisce a sua volta sullo sviluppo delle politiche. Di conse-guenza, in quasi tutti i paesi il Ministero/dipartimento responsabile del lavoro coopera strettamente con quello responsabile dell’istruzione. Lo scopo principale è garantire una transizione agevole dalla scuola al mondo del lavoro, ma altrettanto importanti sono le misure di compensazione che aiutano i giovani a reintegrarsi nel sistema per migliorare le proprie qualifiche.

Figura 4.1: Cooperazione intergovernativa nella lotta all’ELET: ambiti politici che lavorano con il settore istruzione a livello centrale/superiore, 2013/14 Sono coinvolti altri ambiti politici ma non sono stati ancora messi a punto meccanismi di cooperazione

Nessuna strategia globale/nessuna politica/misura specifica contro l’ELET

Note specifiche per paese

Gli altri settori politici legati all’istruzione sono:

CZ: Sport e Interni (quest’ultimo si occupa dell’istruzione degli studenti migranti)

ES: Donne e Immigrazione (in alcune Comunità autonome) e Pubblica sicurezza (in alcune Comunità, i poliziotti sono impegnati a prevenire l’assenteismo)

IT: Conferenza Stato/Regioni

HU: Pubblica amministrazione e Interni AT: Ministero della scienza, ricerca ed economia PL: Ministero dello sviluppo regionale

Belgio (BE fr): per quanto riguarda le questioni legate all’istruzione e alla formazione, la Comunità francese del Belgio collabora con la Regione vallone e con quella di Bruxelles-Capitale.

Spagna: sebbene a livello ministeriale siano coinvolti solo lavoro e affari sociali, a livello di Comunità auto-nome (livello superiore), cooperano a volte anche organismi come i dipartimenti di giustizia, gioventù e fa-miglia; le pratiche variano a seconda delle misure e degli accordi in vigore in ciascuna Comunità autonoma.

Il settore degli affari sociali è il secondo partner più attivo. Il suo ruolo prevede la riduzione dei molteplici svantaggi sociali associati all’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione, come il basso reddito familiare, il fatto di vivere in aree depresse ecc. Il terzo partner in ordine di importanza è il settore gioventù, che contribuisce, ad esempio, offrendo ai ragazzi opportunità di apprendimento non formale. Altri partner significativi in ordine di importanza sono famiglia, giustizia e sanità.

Le aree strategiche che collaborano tra loro variano da un paese all’altro a seconda delle diverse strutture politiche e istituzionali e anche dei legami e dei metodi tradizionali di cooperazione. In alcuni paesi, ad esempio, l’istruzione e i giovani fanno parte dello stesso Ministero, mentre in altri, a essere uniti sotto un unico Ministero sono istruzione e occu-pazione.

In oltre la metà dei paesi è coinvolta una serie di settori strategici (almeno quattro, oltre all’istruzione). Sebbene ciò accada in Danimarca, Irlanda, Cipro, Lituania e Ungheria, non sono ancora stati attuati specifici meccanismi di cooperazione tra settori diversi.

Laddove la lotta all’abbandono precoce occupa un posto prioritario nell’agenda politica, ci si aspetterebbe che la spinta verso una maggiore collaborazione creasse nuovi scenari di cooperazione, attuando cambiamenti sostanziali non solo all’interno dei settori politici, ma anche nei rapporti tra loro. Tuttavia, il processo necessario per creare una visione co-mune delle istanze, per imparare a conoscere la rispettiva cultura e le spinte motivazionali altrui e stabilire metodi di lavoro condivisi si è avviato molto di recente in gran parte dei paesi e rimane una sfida per tutti.

Laddove la cooperazione tra settori è in corso già da tempo, è molto più facile cooperare su iniziative per affrontare il problema dell’abbandono precoce e istituzionalizzare i nuovi accordi:

In Germania, ad esempio, il sistema duale di istruzione e formazione professionale è ben radicato e i datori di lavoro sono abituati a operare a stretto contatto con le autorità preposte all’istruzione e alla formazione. Sono in vigore piani di sostegno individuale rivolti agli studenti con scarso rendimento, svolti in cooperazione con il dipartimento di orientamento (professionale) dei servizi di assistenza per i giovani a livello locale. L’Agenzia federale per l’impiego sostiene le scuole nell’istituzione di servizi per l’impiego e si offre di contribuire al coordinamento delle parti interessate a livello regionale al fine di migliorare la gestione della transizione.

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2Belgio (Comunità francese e fiamminga), Bulgaria, Grecia, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Romania, Finlandia, Regno Unito (tutte e quattro le giurisdizioni) e Islanda.

3http://www.arbetsformedlingen.se/ungain.

4http://www.skl.se/skolakulturfritid/skolaforskola/sklssatsningarutvecklaskolan/pluginfarregymnasieavhopp.2132.html.

In Portogallo, la Commissione nazionale per la protezione dei bambini e dei giovani, pur non avendo in origine il compito di coordinare le istanze relative all’ELET, ha oggi assunto questo incarico e si av-vale della cooperazione di lunga data con i settori politici a livello centrale/superiore. I suoi membri provengono dai Ministeri della solidarietà, dell’occupazione e della sicurezza sociale (che comprende la famiglia); dell’istruzione e della scienza; della giustizia; dello sport e salute dei giovani.

Diversi paesi (2) hanno già messo in atto o stanno sviluppando meccanismi di coopera-zione all’interno delle azioni strategiche già avviate per la lotta all’abbandono precoce. In alcuni paesi, ciò ha preso la forma di un organismo di coordinamento contro l’abbandono precoce (per saperne di più su tali organismi per la lotta all’ELET, vedi Paragrafo 4.2).

In altri paesi si stanno sperimentando forme di cooperazione nuove o più intense nel-l’ambito delle misure per la lotta all’abbandono precoce basate su progetti.

In Lettonia, ad esempio, vi è il programma operativo «Risorse umane e occupazione»; in Lussemburgo, il progetto «Giovani» e il «Servizio volontario di orientamento» (Service Volontaire d’Orientation - SVO);

in Svezia, i progetti Unga In (3) e Plug In (4), iniziative sostenute dal Fondo sociale europeo; in Norvegia, il progetto «Nuove possibilità», un partenariato tra funzionari scolastici di contea, l’Asso-ciazione norvegese delle autorità regionali e locali, il Ministero dell’istruzione e della ricerca, quello del lavoro e il Ministero dell’infanzia, uguaglianza e inclusione sociale; infine in Turchia esiste un pro-gramma che offre un sostegno economico agli studenti che continuano il percorso di istruzione tra-mite un «trasferimento condizionato di contante».

Questi paesi hanno il potenziale per iniziare un processo di apprendimento sulla coope-razione intergovernativa nell’ambito dell’abbandono precoce. Tuttavia, la sfida rimane quella di creare una struttura sostenibile per questa cooperazione prima della fine dei progetti o come follow-up degli stessi.

Gran parte degli altri paesi non ha sviluppato meccanismi di cooperazione formali contro l’abbandono precoce e i diversi settori politici affrontano la questione da angolazioni di-verse. Pertanto, l’attuale grado di cooperazione pare essere limitato alle forme esistenti di cooperazione intergovernativa che possono rivolgersi non necessariamente alla lotta all’abbandono precoce.

Infine, in una serie di paesi esistono accordi di cooperazione verticale, essenziali per col-mare il divario tra i processi decisionali a livello nazionale e centrale e il livello regionale e locale di attuazione delle politiche.

A Malta, ad esempio, un’efficace attuazione della strategia contro l’ELET implica la cooperazione verticale tra il livello nazionale e quello degli istituti superiori o delle scuole. Inoltre, è essenziale la partecipazione attiva dei capi istituto, così come quella degli insegnanti. Anche la partecipazione attiva dei genitori alla vita scolastica è attivamente promossa in quanto fattore critico per il successo.

Nei Paesi Bassi i responsabili amministrativi regionali operano all’interno del Ministero dell’istruzione per contribuire e prendere parte alla cooperazione intergovernativa. Inoltre, sono stati siglati accordi tra municipalità rappresentate dalle regioni, scuole di istruzione secondaria generale e scuole di istru-zione secondaria professionale, e governo centrale (vedi anche Paragrafo 4.2).

In Svizzera, attraverso la piattaforma politica Tripartite Agglomerationskonferenz (TAK), la

confede-razione, i cantoni e le comunità intendono ridurre le barriere istituzionali tra i vari livelli di governo. La TAK ha pubblicato diverse raccomandazioni per il settore dell’istruzione, alcune delle quali importanti anche per la lotta all’ELET.

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