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Accountability “sociale”: la più recente dalla fine anni ‘90 ad oggi in cui la fonte di legittimazione è

BILANCIO SOCIALE

3) Accountability “sociale”: la più recente dalla fine anni ‘90 ad oggi in cui la fonte di legittimazione è

esterna ma non formale, basata sulla continua valutazione dell’efficacia delle politiche da parte dei portatori di interesse. Essa si orienta verso la rendicontazione e lo sviluppo della partecipazione: si introducono così il Bilancio Sociale e il Bilancio Ambientale, si sperimentano il Bilancio Partecipativo e processi di pianificazione partecipata. In tale fase il nuovo slogan è “comunicazione risulta essere partecipazione” e gli uffici stampa creati negli Enti locali emettono un flusso continuo di comunicati. Iniziamo a questo punto dell’ elaborato a presentare come il Comune di Pisa ha adempiuto ed ha mostrato la capacità di “dialogare con i cittadini”. Quali degli strumenti presentati poco sopra sono stati di ausilio? Il Bilancio sociale sperimentato nelle banche e nelle imprese vengono importati negli Enti locali in quanto il loro valore comunicazionale non sfugge alla sensibilità degli Amministratori e Dirigenti Pubblici. Con la realizzazione del Bilancio Sociale, la PA compie un passo decisivo alla messa in discussione di sé stesso in direzione della ricerca di legittimazione esterna, accetta di migliorare la trasparenza in modo non formale scendendo sul livello degli amministrati, diviene l’arma per poter discutere con il governo dell’Ente locale. Per il Consiglio Comunale diventa l’occasione per riprendere le file di un ragionamento approfondito sulla politica della giunta.

Dagli anni duemila il Comune di Pisa, in linea con gli altri Comuni italiani, ha predisposto dei Bilanci Sociali divenendo un processo consolidato nel modus operandi dell’Ente. Vari sono stati gli stimoli e le motivazioni che hanno aperto alla costruzione di un Bilancio Sociale: perché il Comune di Pisa ha scelto di realizzare un Bilancio Sociale?

Le motivazioni sono le seguenti:

per la volontà di innovazione in atto per rendere leggibile il Bilancio tradizionale

per comunicare con il proprio ambiente di riferimento con un’impostazione ribaltata rispetto a quella tradizionale, ovvero partendo da un punto di vista esterno come momento formativo per la struttura.

Il Comune sentiva in modo forte l’esigenza di comunicare la propria azione ai cittadini non sempre riscontrabile in maniera chiara e tangibile nelle tradizionali forme di comunicazione. Il Bilancio diviene uno strumento sia di rendicontazione interna, ovvero di verifica degli scostamenti tra obiettivi prefissati e risultati raggiunti, sia di pianificazione. Esso si pone come raccordo tra il Bilancio consuntivo dal quale ricava il fondamento oggettivo e scientifico dei dati ed il Bilancio preventivo al quale si antepone come fonte di elementi informativi per predisporre cambiamenti e miglioramenti nella programmazione annuale.

I dati vengono letti in base ai risultati che hanno prodotto e quindi dal punto di vista dei portatori d’interesse: i cittadini, le imprese, gli altri Stakeholders. Le opportunità di riorientamento e modernizzazione della macchina amministrativa sono il punto di partenza entro il quale il processo di rendicontazione sociale trova collocazione, sviluppo e diviene fonte di informazione; si tratta del processo fondamentale e complesso dal quale nascono nei diversi ambiti le strategie e azioni volte all’innovazione e alla modernizzazione dell’Ente. Risulta essere un filo rosso conduttore che impatta su tutti i settori dell’Ente locale e diviene l’anima guida di ogni decisione ed indicazione.

Il Comune di Pisa ha occasione di analizzare e comprendere di ragionare per processi, ottimizzare, informatizzando le procedure, pianificare e programmare per obiettivi, perseguire criteri di efficacia, economicità, non solo amministrativa ma pure organizzare e gestire le risorse umane, inserendo al proprio interno la cultura della valutazione , migliorando la comunicazione all’interno ed all’esterno.

Il cambiamento strategico intervenuto nel Comune di Pisa ha previsto , al di là della realizzazione del Bilancio, una profonda riorganizzazione che ha comportato una trasformazione della macchina comunale rendendola capace di raggiungere gli obiettivi strategici (efficacia) e di contenere i costi di produzione dei servizi (efficienza). Si è giunti così all’introduzione della pianificazione dei processi, della gestione dei progetti, di una politica del personale basata sul coinvolgimento (impiego dei gruppi di lavoro per progetto, analisi dell’avanzamento dei progetti).

Il cambiamento nella PA e negli Enti locali deriva da un approccio sistematico a 360°. Gli altri strumenti di programmazione che sono stati presi come punto di riferimento per elaborare il Bilancio sociale sono : il Programma di Mandato del Presidente , le Linee Guida , il Piano Dettagliato degli Obiettivi, il Piano esecutivo della gestione ( PEG, introdotto con l’ Articolo 11 del Decreto 77/1995 e riconfermato all’ Articolo 169 del TUEL) .

Tali documenti sono monitorati ed aggiornati anno per anno disgiuntamente all’approvazione del Bilancio. Il controllo strategico così diventa per il Comune uno strumento di analisi mirate: si pensi alle relazioni di risultato e allo stato di attuazione dei Programmi del Sindaco che hanno formato il supporto al documento

Bilancio sociale. Anche il database annualmente implementato ed aggiornato, che mostra le spese sostenute per la realizzazione dell’attività strategica è confluito nello stesso Bilancio. Per quanto concerne il Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO), il Testo Unico, all’art. 197, approvato con Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, precisa che il PDO è uno strumento di collegamento che permette di trasformare la strategia e gli indirizzi di governo in pianificazione delle azioni, è il ponte che unisce la politica alla gestione.

Rappresenta l’attuazione di atti programmatici approvati dal consiglio (Bilancio di previsione annuale, Relazione previsionale e programmatica) ed è la base per costruire il PEG. Per il Comune di Pisa, gli attori coinvolti nella realizzazione del PDO sono: gli Organi di Governo, che definiscono i macro obiettivi nelle linee programmatiche; i Dirigenti, che, in collaborazione con gli Assessori, presentano alla Direzione Generale i loro progetti; il Direttore Generale analizza le proposte progettuali dei Dirigenti e, insieme al Nucleo di Valutazione della Provincia di Pisa, effettua la pesatura degli obiettivi, elemento fondamentale nella valutazione dei risultati dei Dirigenti; la Giunta approva il Piano con apposito Provvedimento. La responsabilità etico-sociale può dunque essere mostrata come un intreccio di valori di base (trasparenza e responsabilità) di valori metodo (innovazione, idee, ascolto) e valori risultato (capitale sociale, reputazione e valore creato).

Il Bilancio Sociale del Comune pisano nasce dal concetto di Accountability e costituisce un potente elemento di rendicontare, per le seguenti motivazioni:

1) efficienza = rapporto tra risorse assorbite e risultati prodotti (input/output)