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A conclusione di tali analisi dei processi innovativi di E-government dell’Amministrazione Comunale, ci si chiede quali siano le prospettive future. La novità più significativa potrebbe delinearsi nel contesto del decentramento amministrativo, in quanto sono attribuite al Comune di Pisa come a tutti glia altri Enti locali funzioni di sportello di front office non solo per quanto concerne l’erogazione dei servizi di ogni altra amministrazione di back office sia locale che centrale.

La visione del processo innovativo della PA, proposta dal piano d’azione nazionale e ripreso da e-Europa, tende verso un cittadino che:

 ottiene i servizi della PA accendendo sia fisicamente che virtualmente ad un qualsiasi sportello indipendentemente dal luogo di residenza

 comunica una volta sola all’Amministrazione le variazioni che lo riguardano e che sono, frequentemente, di natura anagrafica

 non produce informazioni già in possesso dell’Amministrazione, neppure in forma di Autocertificazione.

Le soluzioni progettuali che sono e verranno poste in essere da qualsiasi Comune o Ente locale devono

possedere e seguire dei principi generali:

1) tutti i comuni devono connettersi alla rete nazionale. Ogni Comune deciderà autonomamente le modalità di connessione fisica ai servizi di trasporto della rete nazionale, scegliendo tra tutte le possibilità offerte nella sua area geografica: adesione ad una rete d’area regionale, provinciale, di Comunità Montana oppure acquisizione di servizi di trasporto direttamente da un ISP qualificato.

2) Una volta fisicamente connesso alla rete nazionale, ogni Comune dovrà realizzare in modo reale oppure virtuale, un dominio informatico di Back office ed esporre ed esporre sulla rete nazionale dati e servizi secondo specifiche identiche per tutti i Comuni. Ogni Comune dovrà rendere accessibili a tutte le Amministrazioni autorizzate le informazioni di natura certificatoria e disporsi a ricevere le richiesta di visura provenienti da altre amministrazioni centrali e locali.

3) Ogni Comune dovrà realizzare un sistema informatico di sportello (front office) capace di erogare non solo servizi istituzionali del Comune ma pure servizi integrati di altre Amministrazioni locali e centrali. I front office dovranno essere in grado di interoperare sulla rete nazionale con sistemi di back office di tutte le Amministrazioni locali e centrali, inclusi quelli degli altri Comuni.

4) Ogni Comune che disponga di un sistema informatico adeguato potrà interoperare direttamente con qualsiasi altra Amministrazione connessa alla rete nazionale e con le Amministrazioni centrali connesse tramite RUPA. Ispirandosi al modello di Internet, la rete nazionale è una Extranet tra pari con connettività Any to Any realizzata attraverso una federazione di reti di servizi.

I Comuni potranno scegliere di utilizzare intermediari e servizi a valore aggiunto di una rete di area, qualora lo ritenga vantaggioso. La connessione alla rete nazionale implica l’obbligo per ogni Comune di notificare a tutte le Amministrazioni le variazioni anagrafiche e di stato civile associate ad eventi della vita cittadina raccolte attraverso funzioni di front office. L’attuazione di tali suddetti principi impone che il Comune, come quello di Pisa, abbia un sistema informatico già implementato all’interno dell’organizzazione e che questo sistema venga esteso per garantire le funzionalità per un processo di innovazione. Due fatti rilevanti da prendere in considerazione da parte dei Comuni:

1) realizzare l’interoperabilità telematica tra le Amministrazioni cioè tutti quegli interventi progettuali che nella terminologia di Internet interessano flussi sulla Extranet tra le Amministrazioni (B2B);

2) autorizzare e servizi propri ed erogarli on-line ai propri cittadini che è l’attenzione prioritaria dei Comuni (B2C). Ma adeguare il sistema informatico già a regime significa sacrificio, sostenere un costo da parte del Comune, un esborso monetario in termini di sviluppo e di gestione, costo che risulta essere indipendente rispetto al numero dei residenti nel bacino comunale. Dunque il costo per adeguamento è molto superiore per i Comuni più piccoli che per i Comuni grandi e per tale motivo, mutuando da una mentalità di tipo aziendalista, devono essere favorite tutte le forme di aggregazione di piccoli Comuni così da rendere fattibile la loro integrazione nella rete nazionale. Se nel recente passato, le PA hanno utilizzato anche Internet per trasmettere servizi ed informazioni ai clienti; ora, molte PA hanno un vero e proprio bisogno di sviluppare servizi transazionali ed interattivi. Questa volontà accoppiata allo sviluppo esplosivo delle aziende e dei prodotti tecnologici disponibili sul mercato, può condurre a confusione nella definizione delle strategie della PA per l’ E-government. Dieci passi o punti di controllo divisi in due fasi, individuano fasi per applicare un progetto di E-government, affinché la PA possa dialogare elettronicamente ed erogare i servizi e le informazioni ai clienti 24 al giorno, 7 giorni alla settimana.

Fase 1: sviluppo della strategia di E-government .

I primi passi per l’avviamento: quali priorità?

formare il personale sulla possibilità d’erogazione elettronica dei servizi sviluppare le resistenze al mutamento verso l’ E-government della PA

stabilire chiare responsabilità all’interno dell’org.ne e lavorare con funzioni scelti per stabilire la fase di pianificazione

sviluppare la strategia di E-government tenendo in considerazione prioritaria i bisogni della comunità e del territorio

integrare e le relazioni con altre realtà territoriali con il mondo produttivo e della ricerca per verificare l’idoneità della strategia di E-government intrapreso per il territorio di riferimento.

Fase 2: allargamento della strategia per sviluppare un approccio strategico integrato con tutti i soggetti

coinvolti nell’E-government

 La cultura dell’E-government: come prepararsi? - Internet libera e veloce

- fare partecipare tutti i responsabili scelti e nominati alla definizione della strategia di E-government per sviluppare le politiche di controllo

- considerare la partecipazione di organizzazioni e altre PA nell’esecuzione della vostra strategia di E- government

- lavorare con i partner per conservare l’identità di PA per evitare la confusione e frustrazione dei “clienti” finali

- prendere in considerazione le reti e tutte le tecnologie di connettività disponibili.  Intervento pubblico privato: quali modelli?

- La necessità di agire velocemente, unita al fatto di muoversi in un sistema a risorse “finite” (finanziarie, umana, infrastrutturali, tecnologiche), è condizione che deve spingere le PA verso forme di partneriato pubblico-privato

- Il partneriato può prendere una delle tre forme:

1) il privato si rapporta alla PA proponente l’iniziativa, la quale avrà la responsabilità di correlarsi con tutti gli altri soggetti

2) il finanziamento è a “fondo perduto”

3) il privato ad ogni singola PAL definiranno specifici accordi per sfruttare i risultati e della replicabilità del progetto.

• Il partenariato di E-government deve mostrare un ritorno sull’investimento per tutte le parti in campo, la PA può reinvestire in servizi gli eventuali utili del progetto

• dovranno essere definite le regole di gestione del progetto ed in particolare: i soggetti deputati alla gestione, quelli deputati allo sviluppo, logiche di sviluppo del progetto territoriale, definizione del processo di entrate e logiche di reinvestimento delle entrate nel progetto o di distribuzione tra i partner • sviluppare una strategia di scalabilità in modo tale che, con l’evoluzione dell’ICT, si possa fruire di sistemi nuovi, veloci ed affidabili

• assicurarsi che l’applicazione tecnologica del partner garantisca standard di sicurezza • definizione chiara di ruoli e funzioni, specie manageriali

• definire la convivenza della necessità d accessibilità al sistema nel pieno rispetto della privacy • equità e diritto di accesso per tutti.

In sintesi, i passi indicativi per la realizzazione di un progetto di E-government.