dicembre 2007
I consumi per le utenze civili sono i seguenti: CONSUMI PER LE UTENZE
CIVILI
Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (euro al metro cubo di gas naturale)
Imposta sostituiva per le utenze esenti dall’accia sul gas naturale (euro al metro cubo di gas naturale)
Consumi fino a 120 metri cubi annui
0,007747 0,007747
Consumi superiori a 120 metri cubi annui e fino a 480 metri cubi annui
0,023241 0,023241
Consumi superiori a 480 metri cubi annui e fino a 1560 metri cubi annui
0,025823 0,025823
Consumi superiori a 1560 metri cubi annui
0,030987 0,030987
Diversa invece l’aliquota applicata all’addizionale sul gas naturale nel caso di utenze industriali, artigianali ed agricole:
CONSUMI PER UTENZE INDUSTRIALI, ARTIGIANALI ED AGRICOLE
Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (euro al metro cubo di gas naturale) Consumi inferiori a 1.200.000 m3 all’anno 0,006249 Consumi superiori a 1.200.000 m3 all’anno 0,005165
Conclusioni
Alla luce dell’aumentare degli effetti evidenti dei danni ambientali determinati dall’attivit{ dell’uomo, le politiche ambientali assumono una rilevanza fondamentale e pressante all’interno di ogni politica al fine di tutelare in modo preventivo l’ambiente. la giurisprudenza e la dottrina hanno cercato di estendere la tutela dell’ambiente e renderla effettiva soprattutto a partire dalla riforma costituzionale del 2001.
L’ambiente non può soggiacere alla concezione imprenditoriale di mero contenitore di risorse sfruttabili illimitatamente per i bisogni dell’individuo. Ma diviene un bene giuridico, un bene collettivo, un diritto e un valore fondamentale dell’uomo contornato da strumenti e tutele ad hoc.
Secondo dati pubblicati dalla FAO (l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite) la popolazione mondiale nel 2050 arriverà a raggiungere i nove miliardi di persone con un aumento del 70% della richiesta di cibo. Di fronte allo stato di degrado delle qualit{ dell’aria e degli ecosistemi in cui versa attualmente la Terra, le organizzazioni mondiali sono seriamente preoccupate di poter far fronte a tali bisogni. La tutela dell’ambiente e delle sue risorse deve essere rinvigorita.
Risulta fondamentale lo sviluppo dell’apporto del diritto penale per sopprimere in modo efficiente quei comportamenti o atti che hanno determinato gravi impatti ambientali, quali impatti si riflettono in gravi impatti alla salute e alla vita dell’uomo.
Per troppi anni la funzione deterrente del diritto penale non è stata sufficientemente presa in considerazione dal legislatore, il quale ha attribuito alle sanzioni penali una funzione accessoria e risarcitoria che non ha permesso di attuare la funzione general- preventiva intrinseca al diritto penale. Solamente di recente il legislatore ha avvalorato tale funzione riconoscendo maggiori fattispecie di reato e soprattutto ha previsto pene elevate equiparate al danno comportato. Tuttavia dato il fatto che il diritto penale interviene quando il danno è già stato cagionato, esso interviene solamente successivamente quando ormai il degrado ambientale è avvenuto e rappresenta una grave situazione che deve essere superata se è possibile. Non in tutti i casi infatti è possibile ripristinare la situazione iniziale.
Parallelamente alla necessità di introdurre forme repressive dei comportamenti lesivi per l’ambiente con autonome fattispecie di reato, si sviluppa la necessit{ di implementare strumenti che assurgano ad una protezione ex ante affinchè il danno venga scongiurato ed allo stesso tempo permettano uno sviluppo economico.
Come abbiamo visto il legislatore nazionale e comunitario ha cercato di elaborare strumenti sempre più efficienti identificando nuovi strumenti di regolamentazione diretta e strumenti economici finanziari, soprattutto i secondi sostenuti ed implementati a livello comunitario mediante varie comunicazioni e direttive in materia di armonizzazione delle accise sui prodotti energetici affinchè siano corrispondenti al danno ambientale.
Tuttavia consci delle complessità burocratiche legate agli strumenti di regolamentazione diretta e della situazione economica del nostro paese e dell’Europa, risultano più opportuni gli strumenti fiscali.
Infatti a causa della situazione economica attuale caratterizzata da una lenta crescita economica ed allo stesso tempo un sistema fiscale eccessivamente oneroso nei confronti delle attività produttive, che appesantisce ed ostacola la ripresa economica risulta più efficace l’implementazione e lo sviluppo di imposizioni fiscali alla luce della teoria del doppio dividendo.
Mediante un unico strumento si perseguono obiettivi fondamentali: da un lato la preservazione dell’ambiente internalizzando i costi delle esternalità negative prodotte, dall’altra invece un rilancio dell’economia mediante una riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione e lo sviluppo di un economia sostenibile basata sul consumo e produzione rispettosa dell’ambiente.
Risulta necessario effettuare la riforma fiscale ecologica come prospettata già agli inizi degli anni novanta in Europa e prediligere imposizioni che possiedono una relazione causale e diretta tra il presupposto e l’unit{ fisica, in grado di esprimere e quantificare il danno ambientale cagionato affinché ogni responsabile si faccia carico dei propri comportamenti e scelte.
Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, l’introduzione di nuove tasse ambientali e l’abrogazione di esenzioni e riduzioni nocive all’ambiente soprattutto nel nostro paese, comporterebbe nuovo gettito pari a 5,855 miliardi di euro per il 2012 e raggiungere 28 miliardi di euro nel 2015. Gettito che potrebbe essere impiegato per ridurre il cuneo fiscale che grava sui redditi da lavoro oppure finanziare progetti ed investimenti a favore dell’ambiente.
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