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Relazione tra politica ambientale e diritto tributario

Nel documento La tassazione ambientale (pagine 67-70)

Capitolo 4. I tributi ambientali

4.3 Relazione tra politica ambientale e diritto tributario

L’ambiente è stato oggetto di politiche ambientali solamente a seguito della riforma costituzionale del 2001, che ha introdotto l’ambiente come valore costituzionale e come materia. Queste politiche ambientali hanno interessato il diritto amministrativo, il diritto penale, il diritto civile, il diritto costituzionale, il diritto comunitario ed anche il diritto tributario.

Per quanto riguarda la trattazione dell’ambiente mediante lo strumento della fiscalit{ ambientale, è necessario considerare alcune caratteristiche inscindibili del diritto tributario. La tutela ambientale concepita come lo scopo di determinati tributi, deve essere coerente con i principi fondamentali del diritto tributario affinchè questo strumento sia legittimo e venga preteso dai soggetti passivi.

Il settore in cui si è evoluto ed affermato maggiormente il ricorso alle tasse ambientali in senso stretto è quello dei rifiuti. Infatti sebbene siano prelievi con funzione ambientale, dall’altra la loro riformulazione ed evoluzione ha cercato di introdurre l’ambiente come presupposto del prelievo. Appunto l’Ecotassa il cui presupposto è il deposito di rifiuti in discarica per poi essere smaltiti, il presupposto è rappresentato dal danno ambientale stesso prodotto: i rifiuti, e sulla base delle quantità prodotte si individua il gettito che deve essere versato.

I principi giuridici in materia tributaria che devono essere rispettati per tutte le tipologie di tributi sono i seguenti:

 Il principio di riserva di legge enunciato all’articolo 23 della costituzione. L’articolo 23 della costituzione recita:

“nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base

ad una legge”

Questo principio presuppone che un tributo sia tale solamente se emanato da una legge o atto avente forza di legge. L’atto di rango primario può prevedere anche solamente una parte del rapporto tributario quale il presupposto di fatto, i soggetti passivi, i principi di determinazione delle aliquote e le sanzioni, rimandando ad un successivo regolamento che ne definisca con precisione gli elementi del tributo. In forza dell’articolo 23 della costituzione, viene circoscritta

la discrezionalità degli enti locali in materia tributaria al fine di assicurarne una certa omogeneità a livello nazionale. Infatti per quanto riguarda le imposte locali, cioè introdotte degli enti locali devono essere espressamente previste a livello nazionale nella loro essenza basilare lasciando alla discrezionalità degli enti la definizione degli elementi specifici a seconda delle caratteristiche dell’ambiente altamente differenziato nelle singole regioni. Esemplare la questione di legittimit{ nell’applicazione della TARSU35, in cui le sentenze sottolineano la priorità di questo principio.

 Il principio della generalit{ del tributo previsto all’articolo 53 della costituzione. Il comma 1 dell’articolo 53 recita:

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.”

Con le parole “tutti sono tenuti a concorrere” il legislatore prevede che tutti sono tenuti a contribuire alle spese dello stato in modo solidale sulla base della loro capacità contributiva e non sulla base di un rapporto sinallagmatico.

Esemplare è la questione relativa al canone idrico integrato che verrà trattata al paragrafo 6.4.6 Canone o diritto per la raccolta e la depurazione delle acque reflue. A seguito del passaggio da diritto per la raccolta e la depurazione delle acque reflue a canone idrico integrato con natura di corrispettivo come previsto dalle legge n. 36/1994, la previsione inserita nell’articolo 14 della legge n. 36/1994 e ripresa all’articolo 155 del codice dell’ambiente a seguito del passaggio a natura di corrispettivo è stata decretata illegittima in quanto non è possibile pretendere il pagamento di un corrispettivo in mancanza di impianti di smaltimento nel comune ed allacciamento alla rete fognaria. In mancanza della controprestazione, l’obbligazione non insorge nel caso di corrispettivo a differenza invece del tributo dove realizzato il presupposto impositivo, l’utilizzo effettivo o meno della rete fognaria non rileva.

 Il principio dell’eguaglianza del carico fiscale desunto sempre dall’articolo 53 della costituzione sostiene che i soggetti sono tenuti a pagare il tributo in modo equo, equità intesa non a parità di onere fiscale a livello assoluto, ma parametrato alle condizioni economiche del singolo soggetto. Infatti sulla base della capacità

35 La questione di legittimità della TARSU verrà trattata successivamente al paragrafo Capitolo 8. Gli interventi nel settore della raccolta dei rifiuti urbani.

contributiva che aumenta più che proporzionalmente all’aumento della ricchezza, l’onere fiscale sar{ maggiore per coloro che hanno una ricchezza maggiore ma uguale in termini di utilit{ data la teoria della decrescita dell’utilit{ all’aumento della ricchezza su cui si basa la teoria della capacità contributiva.

 Il principio della capacit{ contributiva desunto dall’articolo 53 della costituzione. La capacità contributiva rappresenta il parametro ed il limite per l’applicazione del tributo al singolo soggetto. Infatti insorge l’obbligo di imposizione tributaria solamente nel caso in cui vi sia un indice di capacità contributiva in grado di esprimere direttamente o indirettamente la capacità economica del soggetto. La capacità contributiva è la capacità economica del soggetto che viene ravvisata negli indicatori del reddito posseduto dal soggetto, l’incremento del patrimonio, il valore della produzione o il consumo.

Le imposte la cui capacità contributiva è rappresentata dal consumo, sono le imposte indirette le quali incidono su un determinato bene o prodotto indipendentemente dalla ricchezza o patrimonio effettivo posseduto dal contribuente, in quanto l’atto del consumo presuppone il soggetto possegga un reddito tale da adempiere all’obbligazione patrimoniale. Ne fanno parte le accise, imposte indirette il cui scopo è meramente fiscale di ottenere gettito per finanziare le spese dello stato, ma se giustamente formulate in coerenza con gli obiettivi ambientali, possono innescare comportamenti sostenibili di minor consumo o consumo efficiente.

Per quanto riguarda le tasse ambientali in senso stretto il presupposto non è dato dalla presenza di capacità contributiva secondo gli indici tradizionali, ma dalla realizzazione di un determinato comportamento dannoso per l’ambiente che sia in grado di motivare la differente tassazione. Data la complessità del rapporto della capacit{ contributiva all’interno dei tributi ambientali, questo tema verrà trattato successivamente in modo autonomo.

 Il principio della progressività del sistema tributario implicito al principio di eguaglianza basato sulla teoria della capacità contributiva ed espressamente previsto al secondo comma dell’articolo 53 della costituzione.

Il secondo comma dell’articolo 53 delle costituzione recita:

Ognuno è tenuto a partecipare alle spese dello stato in modo più che proporzionale all’aumentare della ricchezza posseduta determinando una tassazione ad aliquote crescenti. Ciò in ragione della teoria del utilità marginale decrescente alla ricchezza elaborata dalla scienza delle finanze. Principio che deve essere implementato a livello nazionale e locale. Tale progressività può essere ottenuta anche mediante l’applicazione di agevolazioni o esenzioni specifiche.

4.4 Dalle imposte a finalità extrafiscale ambientale alle imposte ambientali in

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