PARTE SPECIALE
VIII) ATTIVITA’ PRODUTTIVE
VIII.1 Adeguamento dell’ordinamento regionale a quello comunitario e nuove opportunità d’intervento
VIII.1.1 Premessa
Per contrastare gli effetti della crisi economica, la Regione Emilia-Romagna ha adottato interventi volti a rafforzare il sostegno alle imprese e ad assicurare liquidità al sistema produttivo. Alle priorità strutturali per lo sviluppo economico regionale e agli obiettivi di innovazione e competitività, si sono affiancate le priorità legate al superamento della crisi e alla creazione delle condizioni per una pronta ripresa.
VIII.1.2 Industria
Si è così avuto un rafforzamento del sistema della garanzia e del sostegno al credito a breve termine per favorire e assicurare la continuità nell’erogazione del credito alle PMI regionali (in tal senso gli accordi sottoscritti con Unioncamere, Consorzi fidi e 48 Istituti di credito) e un rafforzamento delle politiche per l’innovazione e la ricerca e l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale.
Superata inoltre la considerazione di reddito ed occupazione come uniche variabili di riferimento e assunto il “concetto di territorio” come concentrazione locale di relazioni sociali, produttive, culturali, istituzionali con un forte effetto identitario, l’Emilia Romagna è riuscita a riprodurre un diffuso equilibrio tra sviluppo economico e coesione sociale, inserendosi nel gruppo delle regioni europee più avanzate.
Per potenziare tale modello e per incentivare le politiche di sviluppo economico, la Regione Emilia-Romagna, ha investito nella conoscenza e nell'innovazione, nel potenziale delle imprese e delle PMI, nella modernizzazione dei mercati del lavoro e nel settore energetico (raccogliendo le sfide connesse al cambiamento climatico).
Il sistema produttivo della Regione parte infatti da una situazione altamente competitiva e caratterizzata da un forte orientamento alla esportazione e per tale ragione l’obiettivo su cui si è puntato è stato di “mettere a sistema” le esperienze dei vari attori operanti nel sistema stesso individuando strumenti atti a consolidarne la capacità innovativa e alimentare la nascita di nuove imprese.
VIII.1.3 Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico
L’obiettivo della ricerca e dell’innovazione si è esplicato attraverso tre filoni chiave (sui quali è incentrata larga parte della programmazione POR FESR 2007-2013):
- lo sviluppo di una rete regionale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico;
- la promozione della ricerca industriale nelle imprese;
- la promozione di nuove imprese di alta tecnologia.
Sono state adottate le linee guida per la “creazione di tecnopoli per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico” attraverso le quali si è arrivati ad un nuovo accordo tra la Regione, le Università e gli Enti di ricerca della Regione, per concordare le modalità di governance e di sviluppo delle attività di ricerca industriale intorno ai tecnopoli ( infrastrutture che contengono laboratori di ricerca, strutture per il trasferimento tecnologico e per l’incubazione di imprese hi tech o che ospitano laboratori privati che intendono collaborare per la ricerca e che sono coordinati su scala regionale come Rete Regionale dell’Alta Tecnologia per piattaforme tematiche:
meccanica e materiali, energia ed ambiente, scienze della vita, agroalimentare, edilizia e costruzioni, ICT e design).
Relativamente al rapporto di stretta relazione necessariamente sussistente tra Università ed Impresa, la Regione Emilia-Romagna ha inoltre sviluppato una strategia e una serie di strumenti che hanno puntato ad avvicinare concretamente le Università e i centri di ricerca alle imprese (in particolare le PMI) e hanno consentito l’avvio di forme di collaborazione che hanno permesso di affrontare processi di innovazione organizzativa nelle imprese.
VIII.1.4 Turismo
In ragione della stretta correlazione esistente tra il settore del Turismo e le tematiche attinenti allo sviluppo sostenibile e alla crescita occupazionale, la Regione Emilia –Romagna ha inteso realizzare un forte investimento sul tale settore.
Interventi specifici sono stati pensati rispetto al recupero e alla riclassificazione delle strutture alberghiere così come al perseguimento di politiche fiscali più eque (tra tutte l’omogeneizzazione a livello comunitario del regime dell’IVA per l’acquisto di prodotti collegati all’esercizio dell’attività turistica).
VIII.1.5 Commercio
Conformemente a quanto indicato dalla politica commerciale dell'Unione Europea, la Regione Emilia-Romagna ha adottato, nella propria legislazione, tutte le
misure idonee a garantire i diritti alla libertà di stabilimento dei prestatori negli Stati membri e alla libertà di circolazione dei servizi.
La Regione si è inoltre fatta promotrice di misure volte alla valorizzazione e alla qualificazione della rete distributiva commerciale (in tal senso vanno lette le misure a salvaguardia della rete commerciale delle attività commerciali di minori dimensioni e gli interventi per l’efficientamento energetico e per il potenziamento dei sistemi di sicurezza delle varie tipologie di esercizi commerciali).
Infine, sul piano delle controversie di natura commerciale, la Regione Emilia-Romagna ha siglato una convenzione con Unioncamere regionale Emilia-Emilia-Romagna per la conoscenza e la diffusione dell'utilizzo degli strumenti di A.D.R. (Alternative Dispute Resolution) al fine di sensibilizzare le imprese e consumatori verso questa forma di giustizia alternativa, valida a tutti gli effetti ma che non preclude, in caso di mancato accordo, il ricorso alla giustizia ordinaria.
VIII.1.6 Sportelli unici per le attività produttive, semplificazione amministrativa per le imprese, smart regulation
Nel quadro di una politica generale comunitaria finalizzata alla crescita, alla competitività e al dinamismo in Europa, la Regione Emilia-Romagna si è posta precisi obiettivi politici volti a favorire i diversi soggetti economici operanti all’interno del proprio sistema.
In questo senso c’è stato un preciso adeguamento alla c.d direttiva Servizi (Direttiva n. 2006/123/CE) volgendo ad una forte semplificazione delle procedure amministrative ed alla eliminazione delle “eventuali” discriminazioni basate sulla nazionalità di coloro che intendono stabilirsi in un altro paese europeo per prestare dei servizi.
Si è avviato poi un processo di sperimentazione sulla materia della misurazione e riduzione degli oneri amministrativi volta a traguardare l’obiettivo europeo della riduzione del 25% degli stessi entro il 2012. L’ambito di indagine è stato quello del commercio e specificatamente della somministrazione di alimenti e bevande relativamente ai procedimenti di avvio ex novo delle attività e del sub ingresso.
Effettuata la rilevazione degli obblighi informativi e accertati alcuni ambiti di criticità sono state proposte alcune soluzione volte alla riduzione degli oneri derivanti dagli obblighi informativi misurati.
Rispetto alle piccole e medie imprese e al loro ruolo da volano della crescita e dell’occupazione, la Regione Emilia-Romagna si è inoltre adoperata per concretizzare
le azioni previste nello “Small Business Act” per l’Europa avviato dalla Commissione europea già nel giugno del 2008. Attraverso la partecipazione alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome - Commissione Attività Produttive si è lavorato alla predisposizione del ddl “Norme per la tutela della libertà di impresa. Statuto delle imprese”. Attraverso tale disegno di legge si è inteso declinare i diritti fondamentali dell’impresa riconoscendone il valore economico e sociale e definendo il quadro di riferimento di principio per ogni regolamentazione successiva; allo stesso modo si è voluto dare piena attuazione su tutto il territorio nazionale allo Small Business Act, utilizzando il richiamo alle norme fondamentali di riforma economico-sociale e ai principi dell’ordinamento giuridico dello Stato, cui le Regioni devono attenersi.
Rispetto alla creazione di un ambiente normativo ed amministrativo favorevole e semplificato per le imprese, la Regione Emilia-Romagna ha dato un sostanziale contributo con la legge regionale n. 4 del 2010 (recante “Norme per l'attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno e altre norme per l'adeguamento all'ordinamento comunitario - legge comunitaria regionale per il 2010”).
La legge, che ha previsto la realizzazione della Banca dati regionale dei procedimenti amministrativi dei SUAP, ha fissato da un lato i principi in materia si sportello unico attività produttive e dall’altro gli strumenti e le modalità per la promozione del “SUAP telematico” e per il rafforzamento della Rete regionale dei SUAP. Un forte impulso è stato quindi dato anche alle iniziative progettuali tese alla reingegnerizzazione dei processi e ad un rapporto tra P.A. e imprese basato sul più ampio ricorso alla DIA e al silenzio-assenso, al fine di massimizzare il ricorso all'istituto dell’autocertificazione da parte delle imprese e al contempo di minimizzare l’interruzione e la sospensione dei termini.
Sempre nel senso della semplificazione deve essere intesa anche la legge regionale 9 febbraio 2010, n. 1 (recante “Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell'artigianato”) nella quale si prevede l’estensione anche al settore dell’artigianato della c.d. Comunicazione Unica; al fine dell'iscrizione, modificazione, cancellazione dall'Albo, l'interessato presenta alla Camera di commercio, Ufficio del Registro delle imprese, territorialmente competente, per via telematica o su supporto informatico, la comunicazione unica per gli adempimenti di cui all'articolo 9 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7. La comunicazione unica, predisposta sull'apposita modulistica e corredata a mezzo delle autocertificazioni e delle attestazioni richieste, vale quale adempimento che consente l'acquisizione immediata della qualifica di impresa artigiana.
Ulteriori facilitazioni sono poi previste per le imprese che si insediano nelle aree produttive ecologicamente attrezzate c.d APEA (L.R. 20/2000 Art. 16 – D.A.L. n.
118 del 2007) in quanto sono esonerate dalla richiesta delle autorizzazioni relative ai servizi ivi presenti. Una previsione che incentiva l'insediamento delle imprese in aree dalle caratteristiche e peculiarità che ben si collocano in un'ottica di competitività ma che consente allo stesso tempo una costante attenzione all'ambiente e al risparmio energetico.
VIII.1.7 Energia
La Regione Emilia-Romagna ha partecipato in sede di Conferenza Stato/Regioni e Conferenza Unificata alla elaborazione dei principali provvedimenti di competenza nazionale in materia di energia e dei criteri generali per la loro attuazione a livello territoriale. Sul fronte interno si è provveduto a completare l’attuazione della prima annualità del Piano Triennale degli interventi (approvato con il Piano Energetico Regionale) e al completamento del sistema regionale di certificazione energetica degli edifici.
Si è promossa la diffusione dei risultati dei progetti europei di cooperazione che vedono il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna, implementando i risultati dei progetti stessi sul sito web e garantendo la partecipazione attiva nelle manifestazioni di carattere espositivo e fieristico e a convegni e seminari sul territorio regionale.
VIII.2 Adempimenti al Programma di Lavoro della Commissione Europea