PARTE SPECIALE
V) AMBIENTE DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
V.1 Il quadro giuridico comunitario e le attuali politiche dell’Unione Europea
In materia ambientale le norme comunitarie di fonte primaria sono contenute nel Trattato UE a seguito dalle innovazioni apportate con l’Atto Unico Europeo (1986) e con i Trattati di Maastricht (1992), Amsterdam (1997), Nizza (2001) e Lisbona (2007).
I principi generali del diritto comunitario in materia ambientale, ovvero i principi di sussidiarietà - affermato per la prima volta proprio in questo ambito - sviluppo sostenibile, integrazione, precauzione, azione preventiva, correzione in via prioritaria alla fonte dei danni causati all’ambiente, “chi inquina paga,” costituiscono un riferimento necessario per i legislatori e per le istituzioni degli Stati membri.
Il D.Lgs. 152/2006 (c.d. Codice dell’ambiente) all’art. 3-ter evidenzia questo vincolo affermando che la tutela dell’ambiente deve essere garantita da tutti i soggetti pubblici e privati mediante un’adeguata azione informata ai principi che regolano la politica comunitaria in materia ambientale.
Gli atti normativi delle istituzioni comunitarie finalizzati alla realizzazione degli obiettivi dei Trattati hanno interessato la materia ambientale a partire dagli anni ’70 con gli effetti tipici delle diverse tipologie di atti, in funzione della disciplina di temi e oggetti di tutela di valenza sovranazionale.
L’attuale politica comunitaria, denominata “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, elaborata dalla Commissione Europea nel 2009 come evoluzione della precedente “Strategia di Lisbona”, benché incentrata su obiettivi di risoluzione della crisi economica in corso e sul rafforzamento dell'economia dell'Unione per il prossimo decennio, si pone comunque in un’ottica integrata rispetto alle politiche di sostenibilità, anche ambientale.
La strategia Europa 2020, nel dettaglio, propone gli obiettivi che l’Unione Europea intende raggiungere entro il 2020, in base ai quali gli Stati membri devono fissare i propri traguardi nazionali, in tema di occupazione, istruzione, investimenti in ricerca e sviluppo e in particolare, per quanto riguarda clima ed energia:
- la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990,
- l’incremento sino al 20% della quota delle fonti di energia rinnovabile nel consumo finale di energia,
- il miglioramento del 20% dell’efficienza energetica.
Questi ultimi obiettivi sostanziano l’azione europea meglio conosciuta come Pacchetto 20-20-20, nell’ambito della quale si collocano le politiche della Regione Emilia-Romagna per conseguire l’incremento dell’efficienza energetica, lo sviluppo della quota di energia derivante da fonti rinnovabili, l’utilizzo del “piano clima” quale strumento di integrazione e governance tra le diverse azioni regionali e il sistema delle autonomie locali, in risposta alla sfida posta dai cambiamenti climatici e in un’ottica di tutela delle risorse primarie e conservazione del territorio e della biodiversità.
Nei “Programmi di azione comunitaria ambientale” si trovano indicati i principali obiettivi dell’intervento comunitario in ottica pluriennale. Il VI° Programma di azione comunitaria ambientale “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta,”
attualmente vigente, indica come prioritarie quattro aree di azione:
- l’abbattimento delle emissioni di gas-serra, in attuazione del Protocollo di Kyoto, - la protezione del suolo, dell’ambiente marino e della biodiversità,
- la tutela della salute umana dalle diverse forme di inquinamento,
- l’uso sostenibile delle risorse naturali, anche attraverso una migliore gestione dei rifiuti.
Il Programma inoltre pone l’accento sulla necessità che le tematiche ambientali siano integrate rispetto alle altre politiche, con particolare riferimento a quelle che regolano il mercato e l’assetto del territorio, e che l’informazione ambientale, specie se diretta ai singoli cittadini, sia migliore e più facilmente accessibile. Nella parte del Programma dedicata all’approccio strategico per il conseguimento degli obiettivi ambientali è evidenziata in particolare l’esigenza di una più efficece attuazione della normativa attraverso l’utilizzo, oltre che degli istituti giuridici istituzionali, anche di nuove strategie e modalità di informazione e segnalazione.
Il Programma Legislativo e di lavoro annuale della Commissione Europea per l’anno 2011 contiene le seguenti proposte rilevanti per le tematiche ambientali, benché spesso in correlazione con altre politiche:
a) Iniziative strategiche che la Commissione si impegna realizzare nel 2011:6
Iniziative legislative:
- Direttiva sull’efficienza energetica e sul risparmio energetico: con lo scopo di fornire un quadro evolutivo per le politiche in materia di efficienza e risparmio energetico, in sostituzione dell’attuale Direttiva 2006/32/CE.
- Proposta di un nuovo quadro finanziario pluriennale: per l’indicazione delle
6Allegato I del Programma della Commissione per il 2011
priorità di bilancio, con incidenza trasversale rispetto a politiche diverse (tra le quali, oltre alle attività produttive, all’agricoltura e ai trasporti, anche l’ambiente e il cambiamento climatico).
Iniziative non legislative:
- Libro Bianco sul futuro dei trasporti: per la definizione del quadro generale di azione per il prossimo decennio nel settore delle infrastrutture, della decarbonizzazione del trasporto, delle tecnologie per la gestione del traffico e dei veicoli puliti.
- Tabella di marcia verso un’economia a bassa emissione di carbonio nel 2050:
per la definizione di un calendario finalizzato al passaggio a un’economia a bassa emissione di carbonio entro il 2050.
- Tabella di marcia per l’energia 2050: con lo scopo di indicare i possibili percorsi di sviluppo per il sistema energetico dell’UE fino al 2050.
- Tabella di marcia per un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse: per la definizione di un quadro coerente di politiche e azioni nei diversi settori politici, necessarie per il passaggio a un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse.
- Piano Europeo per l’efficienza energetica fino al 2020: per l’individuazione delle misure fondamentali per sfruttare le possibilità di un risparmio energetico del 20%
entro il 2020, in tutti i settori.
b) Iniziative allo studio7 Nel 2011:
Iniziative legislative:
- Iniziativa a sostegno della realizzazione delle reti intelligenti: con la finalità di accrescere l’efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili.
- Iniziativa sulle concessioni: per fornire chiarezza e certezza riguardo le regole sull’aggiudicazione dei contratti di concessione.
Iniziative non legislative:
- Comunicazione sull’attuazione della normativa e della politica UE in materia ambientale, una sfida comune: con lo scopo di analizzare le carenze dell’attuazione della normativa in materia ambientale proporre le misure strategiche per il futuro.
Nel periodo 2012/2014:
Iniziative legislative:
- Revisione della Direttiva sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA): per
7Allegato II del Programma della Commissione per il 2011
migliorare l’applicazione della direttiva e assicurare l’uniformità con gli obblighi internazionali derivanti dalla convenzione di Espoo (compreso il protocollo sulla Valutazione Ambientale Strategica).
- Piano per salvaguardare le risorse idriche dell’Europa: per un riesame dell’attuale politica in materia di acque, comprese le carenze idriche, la vulnerabilità e la siccità, con l’obbiettivo di assicurare la disponibilità di volumi sufficienti di acqua di qualità, sostenere gli ecosistemi acquatici e l’uso sostenibile.
c) Iniziative comprese nel Programma di semplificazione e iniziative per la riduzione degli oneri amministrativi:8
Nel 2011:
- Revisione della Decisione 280/2004/CE del Parlamento e del Consiglio del 11/02/2004, relativa a un meccanismo per monitorare le emissioni di gas a effetto serra nella Comunità e per attuare il Protocollo di Kyoto, e della Decisione 2005/166/CE della Commissione, che istituisce le modalità di applicazione della Decisione 280/2004/CE
Nel 2012:
- Proposta legislativa sulla coerenza/semplificazione sull’acquis in materia di rifiuti:
con lo scopo di effettuare un esame completo delle direttive UE sul riciclaggio dei rifiuti e allineare la normativa sui rifiuti per prodotti specifici alla direttiva quadro sui rifiuti.
- Rifusione della Direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente, nell’ambito della revisione generale della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, in modo che tutti gli obiettivi relativi alla qualità dell’aria siano contenuti in un unico strumento giuridico.