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Adempimenti al Programma di Lavoro della Commissione Europea 2011

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PARTE SPECIALE

VIII) ATTIVITA’ PRODUTTIVE

VIII.2 Adempimenti al Programma di Lavoro della Commissione Europea 2011

VIII.2.1. Energia

La politica energetica per l’Europa, adottata dal Consiglio europeo nel marzo 2007, stabilisce gli obiettivi fondamentali della politica energetica dell’Unione in materia di competitività, sostenibilità e sicurezza dell’approvvigionamento. Il mercato interno dell’energia deve essere completato nei prossimi anni, ed entro il 2020 le fonti rinnovabili dovranno contribuire per il 20% al consumo finale di energia, le emissioni di gas a effetto serra dovranno diminuire del 20% e i guadagni di efficienza energetica dovranno consentire una riduzione del 20% del consumo di energia.

Lo sviluppo dell’infrastruttura energetica permetterà all’UE di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento, di integrare le fonti rinnovabili, di accrescere l’efficienza energetica e di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% entro il 2050.

Tali obiettivi sono stati puntualmente esaminati anche nella Comunicazione della Commissione Europea (2010) 677 che ha illustrato un piano mirante a dotare l’UE di una visione degli elementi necessari per rendere efficienti le nostre reti, proponendo un nuovo metodo di pianificazione strategica.

Le sfide infrastrutturali prospettate richiedono misure immediate in tutti i settori, da quello delle Reti e stoccaggio di elettricità e gas naturale, a quello delle Reti di teleriscaldamento e di tele raffreddamento, alla cattura, trasporto e stoccaggio di CO2 e al trasporto di petrolio e di olefine e infrastrutture di raffinazione.

Dal canto proprio la Regione Emilia-Romagna, in armonia con gli indirizzi della politica energetica comunitaria e nazionale, ha disciplinato con la Legge Regionale 23 dicembre 2004, n. 26 gli atti di programmazione e gli interventi operativi della Regione e degli Enti Locali in materia di energia in un’ottica di promozione dello sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale attraverso la corrispondenza tra energia prodotta, il suo uso razionale e la capacità di carico del territorio e dell’ambiente.

Gli indirizzi programmatici della attuale politica energetica regionale sono definiti nel Piano Energetico Regionale (PER) - approvato con Deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 141 del 14 novembre 2007 e attuato attraverso Piani Triennali di intervento (approvati dall’Assemblea Legislativa su proposta della Giunta) e Programmi Annuali (approvati dalla Giunta Regionale) – e coordinati con quanto indicato dal Governo nel Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (PAN) per lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel Paese e, sulla base di questi, si è inteso riconsiderare anche gli obiettivi della Regione.

Il miglioramento dell’efficienza e del risparmio energetico così come lo sviluppo delle fonti rinnovabili vengono individuati dalla politica energetica regionale come obiettivi primari alla riduzione delle emissioni climalteranti. L’intento è pertanto quello di porre in essere azioni ad ampio spettro in grado di attivare interventi in tutti i settori e ambiti, con tutti i mezzi e le tecnologie utilizzabili e tenendo anche conto di alcuni elementi trasversali, quali la sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese sul tema dell’efficienza energetica e del risparmio oltre alla promozione della ricerca applicata e della sperimentazione in campo energetico.

Tali linee programmatiche regionali vanno peraltro nel senso dell’adottanda direttiva dell’Unione europea sull’efficienza energetica e sul risparmio energetico, che fornirà un quadro migliorato per le politiche in materia di efficienza energetica e di risparmio energetico degli Stati membri; definirà gli strumenti per sviluppare il mercato dei servizi energetici ed il ruolo delle imprese energetiche nel promuovere il risparmio energetico lungo tutta la catena dell’approvvigionamento energetico, compreso l’approvvigionamento degli utilizzatori finali; fisserà le condizioni quadro per accrescere

l’efficienza della generazione, del trasporto e della distribuzione, tra cui il potenziamento delle misure per la promozione della cogenerazione, del teleriscaldamento e del teleraffreddamento. La adottanda direttiva, che sostituirà la attuale direttiva 2006/32/CE in materia di servizi energetici, è compresa tra le iniziative legislative strategiche del Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2011 e farà seguito al Piano d’azione per l’efficienza energetica per il 2011, oggetto della COM(2011) 109 adottata dalla Commissione europea in data 8 marzo 2011.

Le linee di azione individuate dalla Regione passano attraverso:

- lo sviluppo del sistema regionale della ricerca in campo energetico

Si intende sostenere le attività finalizzate a favorire l’incontro della domanda e dell’offerta di ricerca nel settore della green economy, favorendo così l’individuazione di tecnologie abilitanti, innovazioni di prodotto, di gestione e di procedura che contribuiscano all’efficientamento e al risparmio energetico. L’obiettivo delle politiche relative alla ricerca è quello di creare una rete avanzata di strutture sostenute da imprese che puntino su ricerca e innovazione come fattori strategici per la loro competitività.

- Lo sviluppo della green economy e la qualificazione energetica del sistema produttivo

La promozione dello sviluppo competitivo e sostenibile del territorio e del sistema produttivo emiliano romagnolo deve necessariamente passare attraverso un’efficace politica industriale fondata su un governo sostenibile del territorio e dell’economia.

I due obiettivi principali sono, da un lato, l’incremento degli indici di sostenibilità energetico-ambientale attraverso un incremento dell’efficienza energetica del ciclo produttivo, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e la gestione sostenibile delle materie prime e dei residui di produzione, dall’altro il compimento di azioni finalizzate a sostenere le imprese orientate verso la green economy.

- La qualificazione edilizia, urbana e territoriale

Nel perseguire le finalità di sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, la Regione e gli Enti locali pongono a fondamento della programmazione degli interventi di rispettiva competenza l’obiettivo generale di promuovere il risparmio energetico e l'uso efficiente delle risorse energetiche negli edifici e nei sistemi urbani e territoriali, con riguardo alle diverse fasi di pianificazione territoriale ed urbanistica, progettazione, esecuzione, esercizio, manutenzione e controllo degli interventi, sia ai fini del conseguimento degli obiettivi di risparmio di energia primaria nel prossimo triennio, sia nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo periodo previsti dalla direttiva 2006/32/CE, dalla direttiva 2009/28/CE dalla direttiva 2010/31/UE e, più

in generale, dagli impegni per derivanti dal pacchetto europeo clima-energia “20-20-20”.

- Informazione e comunicazione

La RER intende sostenere inoltre le attività finalizzate alla diffusione e all’affermazione di una nuova cultura dell’ uso razionale dell’energia; attraverso azioni capillari di informazione e sensibilizzazione, si intende far crescere la consapevolezza dell’importanza di tutte le buone pratiche volte al risparmio energetico e sviluppare e diffondere le conoscenze scientifiche e tecniche relative agli impianti di produzione di tutti i tipi di energie rinnovabili (tra gli strumenti operativi attivati nell’ambito della comunicazione si possono ricordare lo Sportello Energia ed il sito web istituzionale del Servizio Energia ed Economia Verde).

- La regolamentazione del settore

Il settore energetico è caratterizzato da una pluralità di norme di origine comunitaria, nazionale e regionale che ne disciplinano i vari ambiti (la produzione, il trasporto, la distribuzione di energia nonché tutti gli aspetti legati all’incentivazione delle forme di energia più sostenibili) e che contribuiscono a rendere il quadro normativo di riferimento molto complesso, articolato e frammentato, tanto da rendere difficile, sia agli operatori del settore che alle amministrazioni, orientarsi al suo interno.

In ragione di ciò si è inteso promuovere un procedimento di semplificazione e chiarezza normativa promuovendo, da un lato, la collaborazione istituzionale sia interna (tra le diverse strutture regionali) che esterna (verso gli altri Enti) e il coinvolgimento delle forze sociali, dall’altro, la definizione di un assetto regolamentare caratterizzato dalla semplificazione e dalla integrazione dei procedimenti autorizzativi .

VIII.2.2. Sviluppo economico

Sul versante dello sviluppo economico e rispetto all’input dato dalla Commissione Europea per le c.d “industrie culturali e creative”, in particolare nell’ambito dell’iniziativa non legislativa allo studio della Commissione europea per l’anno 2011 “Liberare il potenziale delle industrie culturali e creative”, la Regione Emilia-Romagna ha investito da tempo sulle forme di partenariato pubblico/privato in tema di ricerca e innovazione. Il POR FESR 2007-2013 prevede all’Asse 1 “Ricerca industriale e trasferimento tecnologico” un’azione di rafforzamento della Rete regionale della ricerca industriale attraverso la realizzazione di tecnopoli sul territorio regionale e il sostegno a programmi di ricerca sviluppati da laboratori dedicati, i cui risultati devono essere trasferiti alle industrie.

I laboratori sono o strutture giuridiche autonome o centri di ricerca universitari dotati di autonomia gestionale e scientifica. La Regione ha preventivamente siglato un

accordo di programma quadro con tutti gli organismi scientifici, per definire le modalità complessive di gestione dell’intero programma e successivamente, accordi di programma con i singoli atenei ed enti locali riferiti ai singoli interventi.

L’attività di ricerca dei laboratori vede a sua volta un coordinamento regionale finalizzato a favorire al meglio il trasferimento tecnologico alle imprese e organizzato per ambiti tematici: meccanica avanzata e materiali, agroalimentare, costruzioni, energia e ambiente, scienze della vita, ICT e design.

Attraverso l’attività di ASTER, società consortile partecipata dalla Regione, le 4 Università regionali più il Politecnico di Milano, CNR ed ENEA, Unioncamere e associazioni imprenditoriali, è stato definito un piano di attività finalizzato al coordinamento della Rete Regionale dell’Alta Tecnologia organizzato attraverso le piattaforme tecnologiche sopra richiamate. Tale attività ha richiesto l’approvazione da parti degli organi societari di Aster di uno specifico regolamento degli Steering Committee di ciascuna piattaforma, nei quali è prevista una partecipazione paritetica tra rappresentanti dei laboratori di ricerca e rappresentanti di imprese e l’elezione di un rappresentante di piattaforma. Tale attività è finalizzata ad omogeneizzare le modalità di relazione tra imprese e laboratori, coordinare l’attività promozionale, monitorare l’andamento dell’attività svolta verso le imprese da parte dei laboratori stessi, sviluppare uno strumento per rendere accessibili e consultabili le competenze tecnico-scientifiche presenti nelle strutture. E’ in questo ambito anche che laboratori e imprese possono discutere, anche sulla base delle elaborazioni sviluppate dall’ASTER, degli scenari e delle traiettorie tecnologiche specifiche ai settori industriali coinvolti nelle diverse piattaforme.

Nell’ottica della speciale attenzione prestata dalla Regione al concetto di partenariato (pubblico - privato e pubblico-pubblico) per l’innovazione, di particolare interesse è la Comunicazione su “partenariato nella ricerca e nell’innovazione”, compresa nel Programma legislativo delle Commissione europea tra le iniziative non legislative allo studio per l’anno 2011, iniziativa che contribuisce alla strategia Europa 2020 ed all’Iniziativa faro Unione dell’innovazione, approvata dalla Commissione europea con COM (2010) 546def, peraltro già discussa nel corso della sessione comunitaria 2010 e divenuta oggetto della Risoluzione della I Commissione dell’Assemblea Legislativa regionale n. 698 del 2 novembre 2010.

Nel documento pagina 1 di 200 (pagine 144-149)