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A) CULTURA – FORMAZIONE – LAVORO (Fonte: Servizio Cultura Formazione e Lavoro)

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PARTE SPECIALE

X. A) CULTURA – FORMAZIONE – LAVORO (Fonte: Servizio Cultura Formazione e Lavoro)

La valorizzazione delle risorse umane e del sapere come leva per l’innovazione e la qualificazione del lavoro come strumento per la qualità dello sviluppo rappresentano, in coerenza con i Documenti di politica economico-finanziaria (DPEF), gli obiettivi che la Regione intende prioritariamente perseguire, attraverso il sostegno ai processi di cambiamento in senso innovativo ed il rafforzamento della rete della ricerca e del trasferimento tecnologico. In tale contesto le politiche educative costituiscono un elemento portante della strategia regionale di competitività fondata sullo sviluppo di un’economia sempre più basata sulla conoscenza e rappresentano al contempo la garanzia per la piena fruizione, da parte delle persone, dei diritti di cittadinanza.

La capacità di far crescere la cultura del lavoro e dell’impresa passa attraverso la diffusa consapevolezza che la competitività dipenda dalla qualità delle competenze dei lavoratori e che l’investimento sul sapere sia condizione per creare nuova e migliore occupazione, che abbia in sé elementi di innovatività e creatività tali da stimolare una crescita professionale continua. Tali elementi hanno trovato riscontro nelle priorità di Europa 2020, vale a dire: crescita intelligente, intesa quale sviluppo di un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; crescita sostenibile, nel senso della promozione di un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; crescita inclusiva, volta alla promozione di un'economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Insieme alle leggi regionali 1 agosto 2005, n. 17 (“Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”), 30 giugno 2003, n.

12 (“Norme per l'uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro”), nonché 8 agosto 2001, n. 26 (“Diritto allo studio ed all'apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della legge regionale 25 maggio 1999, n. 10”), il POR Fondo Sociale Europeo 2007/2013 – che rappresenta lo strumento principale attraverso il quale la Regione Emilia-Romagna ha l’opportunità di coniugare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva - individua quale obiettivo generale il sostegno alla crescita economica e sociale, coniugando la qualità dell’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane con la qualità dello sviluppo economico e la coesione sociale, attraverso investimenti sul sapere e sulla qualificazione del lavoro.

Alla luce di tali priorità, nel Programma di lavoro annuale della Commissione Europea per il 2011 si possono segnalare le seguenti iniziative di rilievo per la Direzione Generale Cultura Formazione e Lavoro:

Iniziative allo studio per il 2011

- Iniziativa legislativa “Raccomandazione sulla promozione e convalida dell’apprendimento informale e non formale”.

- Iniziativa non legislativa “Comunicazione della Commissione in merito ad una nuova iniziativa sulle competenze”.

- Iniziativa non legislativa “Comunicazione su partenariato nella ricerca e nell’innovazione”.

Le implicazioni e l’incidenza di tali proposte sulle politiche regionali saranno di seguito sinteticamente illustrate.

Iniziativa legislativa “Raccomandazione sulla promozione e convalida dell’apprendimento informale e non formale”

In coerenza con gli scenari di sviluppo e le linee di intervento delineati nel programma di governo del Presidente della Regione Emilia-Romagna, il principale riferimento che impronta le politiche della formazione e del lavoro è rappresentato, a livello europeo, dalla Strategia Europa 2020, nella convinzione che l’obiettivo dello sviluppo di un’economia e di una società inclusive, basate sulla conoscenza e sull’innovazione, sia raggiungibile solo a condizione che si garantiscono a tutte le persone e si diffondano nel sistema produttivo competenze professionali ampie, nuove ed innovative.

La formazione professionale ha assunto caratteri di continuità nell’arco dell’intera vita lavorativa e di specificità negli obiettivi professionalizzanti, tali da garantire percorsi di intreccio ed inserimento ai diversi livelli della struttura educativa e nel contempo della struttura produttiva, facendo della formazione professionale stessa l’insieme di

“ponti” che nelle diverse fasi della vita lavorativa e nelle diverse fasi del ciclo economico possono riunire ed integrare diverse modalità di valorizzazione delle risorse umane come elemento cruciale ed essenziale dello sviluppo.

Le strategie di intervento per il periodo 2011/2013, individuate nel documento

“Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2011/2013”

che verrà sottoposto dalla Giunta all’approvazione dell’Assemblea legislativa, mettono in evidenza come la formazione debba saper accompagnare le persone verso il lavoro e nel lavoro, facilitando percorsi in continuità, riducendo i costi delle transizioni,

valorizzando le singole esperienze formative (formali, non formali e informali) e lavorative, per permettere a tutti di entrare e rimanere nel mercato del lavoro mettendo a disposizione del sistema produttivo le proprie potenzialità.

Il predetto documento sottolinea, inoltre, la necessità di investire su una formazione che accompagni le persone nelle diverse transizioni – dalla scuola al lavoro, dall’università al lavoro, dalla ricerca all’impresa, da un lavoro ad un altro – e sull’apprendimento dei singoli, inteso quale sviluppo continuo di conoscenze e competenze, possibile e necessario nei luoghi formali e nelle organizzazioni del lavoro.

In questa logica la Regione persegue l’ulteriore qualificazione degli strumenti di accesso del mercato del lavoro e in particolare dell’apprendistato, finalizzato a sviluppare competenze tecnico-professionali che migliorano il grado di occupabilità dei giovani e la loro capacità di operare su processi lavorativi complessi; perseguire l’obiettivo della connessione tra competenze e lavoro significa valorizzare la dimensione di servizio della formazione, che si completa con servizi di supporto che facilitano l’accesso all’azione formativa, e servizi di formalizzazione e certificazione, che mettono in trasparenza, ricompongono e attestano le conoscenze e le capacità comunque acquisite.

La definizione e la progressiva applicazione del sistema per la messa in trasparenza, la formalizzazione e la certificazione delle competenze trova nel sistema regionale delle qualifiche il riferimento condiviso che descrive le competenze delle figure professionali che caratterizzano il sistema economico produttivo e che corrispondono alle esigenze del mondo del lavoro: ciò significa valorizzare le imprese, quali organizzazioni in cui competenze professionali si producono e si innovano, quali luoghi non formali di apprendimento, quali soggetti che possono concorrere alla progettazione e realizzazione di processi formativi al lavoro e sul lavoro.

Iniziativa non legislativa “Comunicazione della Commissione in merito ad una nuova iniziativa sulle competenze”

La profondità e la portata dei cambiamenti, richiesti dalle contraddizioni dello sviluppo regionale e dall’impatto della crisi e della globalizzazione, rendono necessarie politiche di investimento sulla costruzione e diffusione di saperi, capaci di collocare l’Emilia-Romagna nel circuito delle principali aree europee.

Gli obiettivi a cui la Regione tende possono essere conseguiti attraverso il concorso di politiche mirate e convergenti: le politiche educative, che accrescono i diritti delle persone e l’innovazione del sistema economico; le politiche di industriali, volte ad incrementare l’innovazione e le risorse disponibili; le politiche strutturali, che agiscono arricchendo territorio e risorse.

Nell’ambito della strategia regionale unitaria, l’obiettivo di “rafforzare un’economia ed una società basata sulla conoscenza” è perseguibile attraverso il potenziamento della ricerca, per l’incremento dei saperi e la costruzione di nuova conoscenza, e il contestuale investimento in politiche educative, a tutti i livelli e per tutte l’età, per la diffusione della conoscenza: la ricerca e l’educazione hanno assunto i caratteri di leve essenziali per lo sviluppo della comunità regionale, in grado di garantire a tutte le persone i saperi necessari per esercitare un ruolo di cittadinanza attiva e svolgere un lavoro qualificato, nonché di contribuire all’innovazione del sistema economico attraverso l’individuazione di nuovi ambiti per nuove produzioni e nuovi lavori.

Investire in tale direzione significa impostare una strategia di crescita regionale coerente con Europa 2020 dove “gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e tecnologie efficienti sotto il profilo delle risorse comporteranno vantaggi per i settori tradizionali, per le zone rurali e per le economie di servizi altamente specialistici, rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale”.

L’impegno condiviso a tutti i livelli, pertanto, deve essere rivolto non solo nella direzione del pieno utilizzo delle conoscenze e delle competenze disponibili, o nel riadattamento delle stesse verso nuovi utilizzi, ma soprattutto, nella intensificazione dei processi di creazione di nuovi saperi a partire da pratiche innovative, per fare dell’alta formazione e della ricerca la leva per entrare a pieno titolo nel circuito internazionale della conoscenza. L’innalzamento delle competenze e la costruzione di nuovi saperi rappresentano una leva per l’innovazione del sistema economico – intesa come competitività delle vocazioni produttive e sviluppo di nuove opportunità ad alto contenuto di conoscenza – condizione per favorire l’allargamento di una base occupazionale qualificata, la crescita sostenibile, la coesione e la mobilità sociale.

Iniziativa non legislativa: “Comunicazione su partenariato nella ricerca e nell’innovazione”

L’affermazione di una nuova società basata sulla conoscenza, sempre più proiettata verso l’alta tecnologia e la complementarità di saperi, esperienze e competenze originate in contesti diversi, necessita di fondarsi su traiettorie di sviluppo condivise che vedano tutte le “autonomie” in grado di collaborare in un disegno che, proprio perché regionale, sappia inserirsi e confrontarsi con una dimensione non solo europea.

Obiettivo strategico dell’azione della Regione è dunque quello di generare azioni convergenti fra imprese, istituzioni locali e istituzioni di ricerca, che nelle logiche del partenariato, della complementarietà di ruoli, funzioni e competenze sappiano definire percorsi di incontro fra le diverse esigenze di ricerca e sviluppo, in grado di stimolare le

capacità di partecipazione dei diversi organismi pubblici e privati alla comunità internazionale della ricerca.

Il POR Fondo Sociale Europeo 2007/2013 colloca tra le azioni prioritarie la creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale, con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione, e si propone il rafforzamento delle reti tra imprese, istituzioni scolastiche, istituti di istruzione superiore, centri di ricerca, finalizzate a generare impatti positivi su aree legate allo sviluppo economico e del territorio, in particolare sostenendo lo start up di attività collegate alla ricerca e all’innovazione nell’ambito di settori strategici della Regione Emilia-Romagna.

La finalità è dunque quella di qualificare l’obiettivo della società della conoscenza, sviluppando azioni di potenziamento del capitale umano e rafforzando il livello quantitativo e qualitativo dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, attraverso il miglioramento qualitativo dell’offerta formativa e l’orientamento delle attività formative verso ambiti prioritari di interesse per il sistema economico, caratterizzati da elevato contenuto innovativo e tecnologico e dall’operare in rete di soggetti ed istituzioni pubblici e privati.

X.B) SANITA’

(Fonte: Direzione Generale Sanità e Politiche sociali)

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