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LE POLITICHE REGIONALI NELLE MATERIE DI INTERESSE EUROPEO

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PARTE SPECIALE

I) LE POLITICHE REGIONALI NELLE MATERIE DI INTERESSE EUROPEO

I.1 Premessa

Nel prosieguo del presente rapporto conoscitivo verranno esposte le principali iniziative della Regione Emilia-Romagna nelle materie di competenza concorrente e residuale delle Regioni, con riferimento sia alla fase ascendente che discendente delle politiche dell’Unione Europea.

Si ritiene pertanto opportuno un breve inquadramento generale in ordine alla gestione dei fondi strutturali da parte della Regione Emilia-Romagna. Ad esso seguirà l’illustrazione delle iniziative relative alla qualità della legislazione (cap. II), all’organizzazione e al personale (cap. III), nonché delle politiche regionali settoriali in materia di programmazione territoriale e negoziata, ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile, agricoltura, attività produttive, commercio e turismo, mobilità e trasporto, servizi alla persona e alla comunità, e sicurezza (capp. da IV a XI).

I.2 Fondi strutturali (aggiornamento 2011)

(Fonte: Servizio Segreteria e Affari Generali della Giunta. Affari Generali della Presidenza. Pari Opportunità)

L’esame sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario si deve inquadrare in un contesto di attuazione, al livello regionale, di normative e di politiche comuni che, in alcuni casi, fanno riferimento a programmi ed azioni finanziati dall’Unione Europea e gestiti direttamente dalle Regioni.

In Italia questi programmi fanno in particolare riferimento alle politiche europee a finalità strutturale: la politica di coesione socio-economica, la politica per lo sviluppo rurale e per gli interventi strutturali nel settore della pesca.

I finanziamenti dedicati a queste politiche rappresentano una parte preponderante del bilancio comunitario e per i bilanci regionali rappresentano più del 90% delle risorse che l’Unione Europea mette a disposizione degli Stati membri per interventi diretti sul territorio. Anche per la Regione Emilia-Romagna, le risorse comunitarie dedicate agli interventi strutturali rappresentano la parte preponderante sia in termini finanziari sia di impegno burocratico amministrativo.

L’utilizzo di queste risorse è descritto nei programmi territorializzati ed intersettoriali con una dimensione temporale pluriennale fissata a livello comunitario.

I programmi si inseriscono in un Quadro Strategico Nazionale unitario che rappresenta, per il periodo 2007/2013 il riferimento unitario per la politica regionale italiana e definisce gli indirizzi di programmazione sia per le risorse comunitarie e nazionali ad essa dedicate sia per le politiche ordinarie nazionali, regionali e locali.

L’azione di programmazione unitaria degli interventi strutturali della Regione Emilia-Romagna dispone, per il settennio 2007/2013, di un complesso di risorse comunitarie pari a circa 843 milioni di euro a cui vanno aggiunte le risorse del cofinanziamento nazionale di circa 1.528 milioni di euro per un totale complessivo di 2.372 milioni di euro che permetteranno di attuare importanti interventi in settori strategici dell’economia regionale con una particolare attenzione alla ricerca, al trasferimento e sviluppo dell’innovazione, alla qualificazione delle risorse umane, all’ambiente ed alle infrastrutture.

Tale azione si sostanzia nell’attuazione di 5 specifici strumenti operativi:

- Programma operativo regionale sostenuto dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) dedicato in particolare al sostegno del sistema delle PMI, alla creazione della società della conoscenza e di affermazione di condizioni diffuse di sviluppo sostenibile;

- Programma operativo regionale sostenuto dal Fondo Sociale europeo (FSE) dedicato al miglioramento della qualità dell’occupazione ed allo sviluppo delle risorse umane;

- Programma regionale di sviluppo rurale sostenuto dal Fondo europeo agricolo (FEASR);

- Programma operativo pesca finanziato dal Fondo europeo per la pesca (FEP);

- Programma regionale finanziato dai Fondo nazionale per le aree sottoutilizzate (FAS).

Questi programmi sono il risultato di un intenso confronto fra amministrazione centrale e Regione e fra la Regione ed il proprio sistema territoriale economico e istituzionale e rappresenteranno i principali strumenti di intervento di origine comunitaria per il settennio in corso.

A questi strumenti si affiancano poi i programmi dedicati alla cooperazione territoriale europea sostenuti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e, in parte, dal Fondo europeo per la Preadesione (fondo IPA) che non prevedono un trasferimento diretto di risorse alle Regioni ma offrono l’opportunità di finanziamento in diversi settori dell’intervento regionale attraverso la partecipazione a bandi per il sostegno di progetti singoli, di valenza generalmente transnazionale che permettono lo sviluppo di collaborazioni con istituzioni ed enti dei diversi paesi europei su tematiche

strettamente correlate alle politiche settoriali quali l’ambiente, le politiche sociali, la sanità la cultura, la sicurezza ed i trasporti consolidando, al livello regionale, un patrimonio di conoscenze e relazioni in grado di garantire qualità e competitività del sistema territoriale, efficienza dell’amministrazione pubblica, sviluppo di interventi normativi. A tutto il 2010 risultano in attuazione sul territorio regionale 101 progetti che fanno riferimento agli strumenti della cooperazione territoriale europea per un ammontare di risorse comunitarie pari a circa 30 milioni di euro.

E’ anche in questo quadro che va collocata la costante azione di adeguamento dell’ordinamento regionale in relazione alle normative ed indirizzi adottati dall’Unione Europea.

Nel corso del 2011 l’attenzione è indirizzata anche alla evoluzione del dibattito europeo che porterà alla revisione del bilancio europeo con l’approvazione del quadro finanziario pluriennale (QFP) per l’Unione che coprirà il periodo 2014-2020 e che sarà allineato con le indicazioni strategiche di Europa 2020.

Una volta definito il nuovo QFP, la Commissione presenterà nel corso del 2011 le proposte legislative per la prossima generazione di programmi e strumenti finanziari per quanto riguarda la politica di coesione, la politica agricola comune, la politica comune della pesca, la politica della ricerca. L’azione regionale sarà di conseguenza rivolta alla individuazione delle condizioni per attivare ed attuare la nuova programmazione regionale post 2013.

II) LE INIZIATIVE PER LA QUALITÀ DELLA LEGISLAZIONE PRESSO LA

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