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Il metodo della sessione comunitaria: un bilancio dei primi due anni

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La prima sessione comunitaria si è svolta nel 2009. Con deliberazione n. 613 del 2009, la Giunta regionale ha approvato la “Relazione per la sessione comunitaria di cui agli articoli 38 del Regolamento dell’Assemblea legislativa e della l.r. n. 16 del 2008”

per l'anno 2009, ai sensi dell'art. 5 della l.r. 16/2008 (“Norme sulla partecipazione della regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto comunitario, sulle attività di rilievo internazionale della regione e sui suoi rapporti interregionali.

Attuazione degli articoli 12, 13 e 25 dello statuto regionale”).

In seguito, le Commissioni permanenti dell’Assemblea Legislativa hanno espresso i loro pareri sul Programma legislativo e di lavoro della Commissione Europea per il 2009 e indirizzi per migliorare lo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario. Successivamente, nella seduta del 23 giugno 2009, la I Commissione ha approvato la propria relazione per la sessione comunitaria 2009 dell'Assemblea legislativa di cui all’art. 38, comma 2 del Regolamento interno. Ad essa è seguita una risoluzione contenente “Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto comunitario.

Sessione comunitaria 2009”, approvata dall’Assemblea nella seduta del 21 luglio 2009.

In quella sede sono stati individuati gli atti di particolare interesse regionale che la Giunta regionale è stata invitata a prendere in esame al fine di rappresentare la posizione della Regione Emilia-Romagna presso il Governo oltre a quelli su cui l’Assemblea si riservava di valutare l’eventuale invio al Governo delle proprie osservazioni, come previsto dalla legge 11/2005 e dalla legge regionale 16/2008, articolo 6, comma 2.

L’Assemblea legislativa ha altresì fornito indicazioni per il recepimento con legge comunitaria regionale della direttiva n. 2006/123/CE, direttiva relativa ai servizi nel mercato interno.

L’esperienza della sessione comunitaria 2009 è sfociata nell’approvazione della l.r. n. 4 del 12 febbraio 2010, contenente “Norme per l'attuazione della direttiva

2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno e altre norme per l'adeguamento all'ordinamento comunitario - Legge comunitaria regionale per il 2010”, nel pieno rispetto dei tempi imposti dal legislatore europeo, e in anticipo rispetto al recepimento da parte del legislatore statale, che ha avuto luogo con il D.lgs. n. 59/2010.

La sessione comunitaria 2010 è stata avviata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1031 del 19 luglio 2010, di approvazione del Rapporto conoscitivo per la sessione comunitaria dell’assemblea legislativa per l’anno 2010, ai sensi dell’art. 5 della l.r. n. 16 del 2008.

La sessione comunitaria, che si è svolta nei mesi di settembre – ottobre 2010, si è conclusa con l’approvazione, in data 7 ottobre 2010, della risoluzione dell’assemblea legislativa n. 512 proposta dal Presidente della I Commissione, su mandato della stessa Commissione, recante: “Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione EmiliaRomagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea -Sessione comunitaria 2010” (prot. n. 29437 dell'11 ottobre 2010).

Nella risoluzione, con riferimento alla partecipazione della Regione alla formazione del diritto dell’Unione europea (cd. fase ascendente), l’Assemblea legislativa ha indicato alcuni atti in corso di predisposizione, ritenuti di particolare interesse per le politiche della Regione Emilia-Romagna (lettera b) della risoluzione).

All’esito della sessione comunitaria 2010, l’Assemblea legislativa ha proceduto all’esame degli atti dell’Unione europea segnalati nella risoluzione n. 512 come di interesse prioritario per la Regione, anche sulla base delle indicazioni provenienti dalla Giunta regionale. A questo riguardo si sottolinea che gli Assessori regionali competenti per materia e le strutture di settore che ad essi fanno riferimento hanno contribuito in maniera significativa ad alimentare il dibattito nelle Commissioni assembleari di volta in volta interessate.

L’impegno di Giunta ed Assemblea sul fronte della partecipazione alla fase ascendente del diritto dell’Unione europea ha portato, in alcuni casi, all’elaborazione, da parte dell’Assemblea legislativa, di osservazioni da trasmettere al Governo ai fini della formazione della posizione italiana in Europa, ai sensi dell’art. 5 della legge n. 11 del 2005.

Tra gli atti esaminati si ricordano: Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Youth on the Move. Un'iniziativa per valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea -COM (2010) 477 del 15 settembre 2010 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 664 approvata dalla I Commissione nella seduta del 26 ottobre 2010); Proposta di Raccomandazione del Consiglio: Youth on the Move - Promuovere la mobilità dei

giovani per l'apprendimento COM(2010) 478 definitivo/2 dell’1 ottobre 2010 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 665 approvata dalla I Commissione nella seduta del 26 ottobre 2010); Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni Legiferare con intelligenza nell’Unione europea - COM (2010) 543 dell’8 ottobre 2010 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 698 approvata dalla I Commissione nella seduta del 2 novembre 2010); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015 - COM (2010) 491 def.

del 24 settembre 2010 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 782 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 698 approvata dalla I Commissione nella seduta del 2 novembre 2010); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio:

Potenziare la reazione europea alle catastrofi: il ruolo della protezione civile e dell’assistenza umanitaria - COM(2010) 600 def. (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 795 approvata dalla I Commissione nella seduta del 24 novembre 2010);

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni - La PAC verso il 2020:

rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio COM(2010) 672 def. (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 854 approvata dalla I Commissione nella seduta del 14 dicembre 2010); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre.

Piano per una rete energetica europea integrata COM(2010) 677 def. (parere favorevole senza osservazioni); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione. Un contributo europeo verso la piena occupazione COM(2010)682 def. (parere favorevole senza osservazioni); Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni - Sviluppare la dimensione europea dello sport COM(2011)12 def. del 18 gennaio 2011 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 1043 approvata dalla I Commissione nella seduta del 9 febbraio 2011); Raccomandazione del Consiglio sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico COM (2011) 19 def del 31 gennaio 2011 (cui ha fatto seguito la risoluzione ogg. 1088 approvata dalla I Commissione nella seduta del 22 febbraio 2011).

La Regione Emilia-Romagna è, allo stato, una delle poche regioni italiane a svolgere una concreta attività di partecipazione alla cd. “fase ascendente” del diritto

dell’Unione europea. Ciò è stato reso possibile attraverso un meccanismo di collaborazione Giunta – Assemblea legislativa che può dirsi ormai collaudato, e che nel prossimo futuro verrà ulteriormente migliorato. Tale meccanismo consente, nell’enorme mole di atti che settimanalmente vengono inviati dall’Unione europea, di selezionare quelli di immediato interesse per le politiche della Regione Emilia-Romagna, che divengono oggetto di approfondimento da parte delle strutture di settore della Giunta regionale e delle commissioni dell’Assemblea legislativa. Particolare attenzione è prestata agli atti indicati dalla Commissione nel programma legislativo e di lavoro della Commissione per l’anno in corso, e che sono divenuti oggetto di una manifestazione di interesse da parte dell’Assemblea legislativa nella risoluzione che conclude la sessione comunitaria.

Inoltre, nella risoluzione n. 512 del 2010, l’Assemblea legislativa, con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna all’attuazione del diritto dell’UE (cd.

fase discendente) ha invitato la Giunta regionale:

a) a presentare il progetto di legge comunitaria regionale per il 2011 (ai sensi degli artt. 8 e 9 della legge regionale n. 16 del 2008), qualora fossero individuati ambiti di competenza legislativa regionale in riferimento alle direttive indicate alla lettera i) della risoluzione stessa;

b) a seguire l’evoluzione dell’iter normativo della proposta di direttiva del Parlamento europeo e della Commissione europea in materia di assistenza sanitaria transfrontaliera (lettera j).

a) Le direttive segnalate dall’Assemblea alla lettera i) della risoluzione, possono essere schematicamente suddivise in tre gruppi, in base alla fase di attuazione delle stesse nell’ordinamento statale e regionale.

- Direttive attuate a livello regionale

In materia ambientale, il settore Ambiente, nel paragrafo V.3.1. Gestione rifiuti e bonifica siti inquinati, ricorda che con il D.Lgs 205/2010, è stata recepita la Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e di abrogazione di altre direttive (Deliberazione di Giunta n. 50/2010). Nel paragrafo V.3.4. Inquinamento atmosferico, il settore segnala il recepimento della direttiva 2008/50/CE, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, specificando che la Regione aveva già predisposto l’adeguamento della rete di monitoraggio regionale sulla qualità dell’aria per conformarla alle prescrizioni della citata direttiva, inserendo anche la misurazione del PM2.5, obbligatoria dal 2010 (Deliberazioni di Giunta n. 1088/2008 e n. 1614/2009).

Per quanto riguarda invece il recepimento della direttiva 2008/1/CE, il settore, sempre nel paragrafo V.3.4. Inquinamento atmosferico, riferisce della procedura di infrazione n.

2008/2071 per non corretta applicazione della Direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC) nella parte relativa alle autorizzazioni di cui agli artt. 6 e 8, giunta allo stadio del parere motivato ai sensi dell’art. 258 TFUE (ex art. 226 TCE), la Regione ha provveduto a rispondere alla richiesta di informazioni del Ministero in merito alla situazione delle procedure di autorizzazione, sulla base dei dati forniti dalle Province, titolari della relativa competenza. Nei confronti delle stesse Province è mantenuta alta l’attenzione rispetto all’attuazione della normativa IPPC.

- Direttive attuate a livello nazionale

La direttiva 96/98/CE del Consiglio sull’equipaggiamento marittimo, è stata modificata dalla direttiva 2009/26/CE della Commissione, alla quale è stata data attuazione con Decreto ministeriale 14 giugno 2010, n. 121 (Regolamento di attuazione della direttiva 2009/26/CE della Commissione del 6 aprile 2009, recante modifica della direttiva 96/98/CE del Consiglio in materia di equipaggiamento marittimo, recepita con decreto del Presidente della Repubblica 6 ottobre 1999, n. 407).

- Direttive in corso di recepimento a livello nazionale

Un ulteriore gruppo di direttive - 2008/72/CE, relativa alla commercializzazione delle piantine di ortaggi e dei materiali di moltiplicazione di ortaggi, ad eccezione delle sementi (versione codificata), 2008/124/CE, che limita la commercializzazione delle sementi di talune specie di piante foraggere, oleaginose e da fibra alle sementi ufficialmente certificate sementi di base o sementi certificate (versione codificata), 2009/41/CE, sull'impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati (rifusione), 2008/119/CE, che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli (versione codificata), 2008/120/CE, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini (versione codificata), 2008/106/CE, concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare (rifusione), - risultano elencate nell’allegato A (art, 1 commi 1 e 3) della legge comunitaria per il 2009, n. 96 del 2010, e quindi rientrano tra quelle per le quali il Governo è delegato ad adottare i decreti legislativi recanti le norme occorrenti per dare attuazione alle medesime direttive. Per le direttive elencate il cui termine di recepimento sia già scaduto ovvero scada nei tre mesi successivi alla data di entrata in vigore della legge n. 96 del 2010, il Governo è delegato ad adottare i decreti legislativi di attuazione entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della medesima legge. Per le direttive elencate che non prevedono un termine di recepimento, il Governo è delegato ad adottare i decreti legislativi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge comunitaria 2009 (pubblicata nella G.U. il 25 giugno 2010).

La direttiva 89/391/CEE, sulla sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro, (citata dal settore Sanità nel paragrafo X.B.2.2 Salute, igiene e sicurezza sul

luogo di lavoro), già recepita a livello nazionale e regionale è stata nel tempo modificata dal Regolamento (CE) n. 1882/2003 e dalla Direttiva 2007/30/CE;

quest’ultima è stata inserita nell’elenco degli atti, da attuare con decreto legislativo (allegato B, art. 1 commi 1 e 3), della legge comunitaria 2008, n. 88 del 2009.

Infine si segnala che la direttiva 2009/128/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, risulta tra quelle, da recepire con decreto legislativo, riportate nell’elenco allegato B (articolo 1, commi 1 e 3) del disegno di legge S. 2322 (ora AC-4059) recante Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2010.

b) Per quanto riguarda la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, si segnala che su tale atto la Commissione si è espressa con il parere 24.02.2011 COM(2011) 90 definitivo, sugli emendamenti alla proposta presentati dal Parlamento europeo in seconda lettura. Il Consiglio ha approvato gli emendamenti del Parlamento europeo, approvando detto atto in seconda lettura Il 28/02/2011 Conformemente all'articolo 294 del trattato di Lisbona, la direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera è dunque ormai adottata. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per recepire nella legislazione nazionale le disposizioni della direttiva.

Si può concludere, quindi, che per il recepimento degli atti comunitari segnalati dall’Assemblea alle lettere i) e j) della risoluzione n. 512 del 2010, per l’anno in corso, non è apparso necessario proporre la predisposizione di un progetto di legge comunitaria regionale.

Da ultimo si ricorda che, un bilancio dei primi due anni di attività è stato tracciato nella delibera della Giunta regionale n. 1552 del 18 ottobre 2010, recante

“Approvazione della relazione di monitoraggio sullo stato di attuazione della legge regionale n. 16 del 2008, per le attività comunitarie, internazionali ed interregionali ai sensi dell’art. 22 della l.r. n. 16/2008”.

Nel documento pagina 1 di 200 (pagine 34-40)