6 Caratterizzazione biotica
6.3 Aggiornamento del Formulario Standard
Famiglia: Actiidae
Specie: Callimorpha quadripunctata Cod. Natura 2000: 1078
Categoria di minaccia: ‐
Legislazione di protezione: Dir. 92/43/CEE, All. II e IV.
Specie largamente diffusa. In Italia è rinvenibile in tutta la penisola ed in Sicilia, ma non in Sardegna. Specie di medie dimensioni, che presenta ali anteriori nere con strie trasversali bianche e ali posteriori rosse con tre macchie blu–nere. I sessi differiscono per le antenne, setoso ciliate nel maschio e semplici nella femmina.
Si rinviene nei boschi freschi e, nella regione mediterranea, più spesso in valli strette e delimitate da rilievi con pendii scoscesi, con corsi d’acqua perenni e formazioni boschive continue, caratterizzate comunque da un microclima più fresco e umido rispetto alle aree circostanti. Gli adulti hanno costumi soprattutto notturni;
passano la giornata nel fitto della vegetazione, spesso nei grossi cespugli creati dai rami fertili dell’edera. Le femmine depongono verso l’inizio di settembre.
Le larve emergono dopo 8‐15 giorni e si alimentano per breve tempo, su varie piante, poi entrano in ibernazione. Dopo la 5° muta, il bruco tesse un bozzolo leggero nella lettiera. Lo stadio di crisalide dura circa un mese, l’immagine emerge tra giugno e agosto, più spesso a luglio, secondo l’altitudine e le stagioni. La presenza della specie nel SIC non è stata confermata dalle indagini di campo ed è rimandata ad indagini future.
6.3 Aggiornamento del Formulario Standard
In base all’analisi della recente documentazione e cartografia prodotta dal Parco in merito agli
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habitat e agli aspetti vegetazionali (Blasi, 2005), per quanto riguarda gli habitat di interesse comunitario, di seguito è stata elaborata una proposta di revisione e aggiornamento del Formulario Standard Natura 2000, che prevede modifiche a carico di quattro habitat e l’aggiunta di un nuovo habitat rilevato. Le varie discordanze rilevate sono imputabili probabilmente ad un’erronea valutazione iniziale e non a reali cambiamenti avvenuti a carico dell’habitat nel corso del tempo.Per quanto riguarda la fauna, le indagini di campo hanno permesso di rilevare la presenza di 20 specie ornitiche di Allegato I della Direttiva Uccelli, delle quali tre sono nidificanti nel SIC; sono stati rilevati inoltre il chirottero Miniopterus schreibersii e la lontra (Lutra lutra), entrambe specie elencate nell’Allegato II della Direttiva Habitat.
a) Aggiornamenti proposti per gli habitat
− Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex (cod 9210*)
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti3: Presente con un grado di copertura di circa il 6%.
Modifica proposta: Variazione dal 20% all’6% di copertura.
− Arbusteti termo‐mediterranei e pre steppici (cod. 5330)
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: Gli ambiti vegetazionali che possono essere riferiti a questo habitat, anche se non sempre cartografabili, ricoprono al massimo il 5% del territorio del SIC.
Modifica proposta: Variazione dal 20% a circa il 5% di copertura.
− Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero‐Brachypodietea (cod. 6220*).
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: Considerata la difficoltà di rendere da un punto di vista cartografico la reale distribuzione di questo habitat, in quanto a volte è presente in condizioni di mosaico con l’habitat 6210 o è difficilmente delimitabile, in base alla recente cartografia prodotta dal Parco, con un buon grado di approssimazione si può affermare che questo habitat sia presente all’interno del sito con una copertura non superiore al 7%.
Modifica proposta: Variazione dal 15% al 7% di copertura.
− Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco ‐Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) (cod. 6210)
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: Anche se la reale distribuzione di questo habitat all’interno del SIC risulta difficilmente cartografabile, in quanto in alcuni casi è difficile definirne i confini precisi o lo si rileva in condizioni di mosaico con l’habitat 6220, tuttavia, analizzando la recente cartografia prodotta dal Parco, si può affermare con ragionevole certezza che all’interno del sito questo habitat abbia un grado di copertura prossimo al 15%.
Modifica proposta: Nessuna variazione proposta.
3 Per l’aggiornamento sulla presenza e distribuzione degli habitat all’interno dei siti si è fatto riferimento ai dati cartografici di Blasi del 2005.
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− Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica (cod. 8210)
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: Considerando la recente cartografia prodotta da Blasi (2005) per il territorio del SIC, l’habitat risulta assente. Questo comunque può essere dovuto in parte al fatto che l’habitat in genere è difficilmente cartografabile anche se presente e in parte al fatto che tale cartografia esclude una buona porzione del SIC.
Modifica proposta: Non si ritiene di dover apportare alcuna modifica al Formulario Standard Natura 2000, in quanto dall’analisi della recente cartografia prodotta (Blasi, 2005) non è possibile discriminare la superficie occupata da questo habitat.
− Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (cod. 9340)
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: La superficie occupata da boschi di leccio riferibili a questo habitat è pari a circa il 15% del SIC.
Modifica proposta: Modifica del valore di copertura 5% a 15%.
− Grotte non ancora sfruttate a livello turistico (cod. 8310)
Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: Nelle ultime indagini vegetazionali realizzate nel sito (Blasi, 2005) non sono stati raccolti dati su questo habitat.
Modifica proposta: Non si ritiene di dover apportare alcuna modifica al Formulario Standard Natura 2000, in quanto dall’analisi della recente cartografia prodotta (Blasi, 2005) non è possibile discriminare la superficie occupata da questo habitat.
− Foreste di Castanea sativa (cod. 9260)
Descrizione sintetica: In questo habitat sono rappresentate le formazioni forestali a dominanza di Castanea sativa che si rinvengono prevalentemente nelle aree collinari e montane della Regione Temperata (occasionalmente anche nelle zone submediterranee). Vi sono incluse anche formazioni derivanti da antichi impianti ma con una flora nello strato arbustivo ed erbaceo simile a quella naturale. I castagneti sono da considerare nelle nostre regioni come ambienti di probabile origine antropica, anche se, come risulta dai reperti pollinici, il castagno è specie autoctona della nostra flora e doveva probabilmente far parte della composizione di boschi misti e querceti su suoli profondi e ricchi di nutrienti.
Attualmente queste formazioni sono più frequenti su terreni acidi o subacidi (quindi prevalentemente su substrati silicatici). Si presentano in due principali forme di utilizzazione: castagneti da frutto e castagneti cedui. I castagneti da frutto sono soggetti ad una regolare manutenzione (potature, pulitura del sottobosco per favorire la raccolta ecc.).
Se utilizzato a ceduo, il castagno mostra un vigoroso ricaccio di polloni delle ceppaie che lo favorisce nella concorrenza con altre latifoglie, se lasciato invecchiare, mostra minore vitalità.
Nella flora del sottobosco dei castagneti (soprattutto di quelli cedui) è in ogni modo spesso possibile riconoscere le caratteristiche della vegetazione naturale potenziale. In passato molti castagneti sono stati soggetti ad infestazioni parassitarie (soprattutto il cosiddetto
«cancro» del castagno).
Tra le specie dominanti e frequenti si segnala la presenza di: Castanea sativa, Acer obtusatum, A. campestre, Carpinus betulus, Quercus cerris, Sorbus torminalis, Quercus petraea, Rubus hirtus, Festuca heterophylla, Viola reichembachiana, Polygonatum multiflorum, Campanula trachelium, Prunus avium, Vinca minor, Corylus avellana, Anemone nemorosa, Populus tremula, Pteridium aquilinum, Platanthera clorantha, Dactylorhiza maculata, Listera ovata e Luzula sylvatica
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Aggiornamento sulla presenza e distribuzione all’interno dei siti: Presente con un grado di copertura di circa l’1%.
Modifica proposta: Inserimento all’interno del Formulario Standard con un grado di copertura di circa l’1%.
b) Aggiornamenti proposti per le specie faunistiche
− Avifauna
Le indagini di campo e bibliografiche hanno rivelato la presenza nel SIC di 20 specie non elencate nel Formulario Standard: si tratta perlopiù di migratori regolari appartenenti agli ordini Passeriformes, Accipitriformes e Falconiformes, la cui mancata segnalazione nel Formulario Standard può essere dovuta a rilevamenti effettuati al di fuori del periodo di migrazione ed alla loro relativa rarità.
Si noti tuttavia che, sebbene la maggior par te delle specie rilevate sia rappresentata da migratori, gli studi di campo hanno rilevato la presenza di coppie e/o popolazioni nidificanti di pellegrino (Falco peregrinus), tottavilla (Lullula arborea) e calandro (Anthus campestris).
Le indagini effettuate hanno infine permesso di confermare la presenza come nidificante dell’averla piccola (Lanius collurio) già elencata nel Formulario Standard.
− Mammiferi
Le indagini di campo effettuate per il presente PdG hanno permesso di individuare due nuove specie elencate nell’Allegato II della Direttiva Habitat: la lontra (Lutra lutra) ed il miniottero (Miniopterus scheribersii).
Segni di presenza della lontra sono stati rinvenuti lungo il tratto torrentizio del Torrente Bussentino‐Rio Casaletto, a monte di Casaletto Spartano, e nel tratto montano del torrente Gerdenasio (AAVV 2001, Fusillo et al. 2007). La frequentazione, da parte della lontra, del tratto del T. Gerdenasio incluso nel SIC, è stata confermata durante i sopralluoghi condotti nell’agosto 2008 per la redazione del presente PdG.
Esemplari di miniottero sono state invece osservate in un ipogeo carsico nel territorio di Casaletto Spartano ed in foraggiamento presso margine di bosco nel sito di Cerreta Cognole (D. Russo, dati inediti).
Inoltre nella sezione “Altre specie importanti di flora e fauna” la scheda deve essere aggiornata inserendo la presenza della puzzola, elencato nella Convenzione di Berna e importante per il precario stato di conservazione in Italia.
Gruppo M, NOME SCIENTIFICO Mustela putorius, POPOLAZIONE P, MOTIVAZIONE C (Annesso III, Convenzione di Berna)
Inoltre appare opportuno modificare il campo di popolazione del gatto selvatico che passa da V a R.
Si riporta di seguito il Formulario Standard del SIC, completo di tutti gli aggiornamenti esposti finora. Per una più facile individuazione all’interno della tabella, tutti gli aggiornamenti figurano in grassetto sottolineato; gli elementi da inserire sono di colore blu e recano la lettera “I”accanto al codice Natura 2000; gli elementi da modificare sono invece di colore verde e recano accanto al codice la lettera “M”.
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‐ Area: 17123 ha; Longitudine: E 15 37 57; Latitudine: 40 10 40
‐ Alt. min: 500 m; Alt.Max: 1475 m; Alt.media: 1200 m
‐ Regione Biogeografica: Mediterranea
INFORMAZIONI ECOLOGICHE HABITAT
Cod. Nome Habitat Copertura % Rappre‐
sentatività
con Taxus e Ilex 6 (20) C B B B
(M)5330
vegetazione casmofitica 5 B C B B
(M)9340 Foreste di Quercus ilex e
Quercus rotundifolia 15 (5) C C B B
8310 Grotte non ancora sfruttate
a livello turistico 1 A C A B
(I)9260 Foreste di Castanea sativa 1 ‐ ‐ ‐ ‐
LEGENDA: Rappresentatività: A=rappresentatività eccellente, B=buona rappresentatività, C=rappresentatività significativa, D=presenza non significativa. Superficie relativa: A=% compresa tra il 15,1% e il 100% della superficie che l’habitat ricopre sul territorio nazionale; B=% compresa tra il 2,1% e il 15% della superficie che l’habitat ricopre sul territorio nazionale; C=% compresa tra lo 0% e il 2% della superficie che l’habitat ricopre sul territorio nazionale. Stato conservazione: A=conservazione eccellente, B=buona conservazione, C=conservazione media o ridotta. Valutazione globale: A=valore eccellente, B=valore buono, C=valore media significativo.
SPECIE
Uccelli migratori abituali elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE
Cod. Specie Popolazione Valutazione sito
Riproduttiva Migratoria Pop. Cons. Isolam. Globale
Ripr. Sver. Staz.
(I)A030 Ciconia ciconia V
(I)A072 Pernis apivorus C
(I)A073 Milvus migrans C
(I)A074 Milvus milvus C
(I)A080 Circaetus gallicus R
(I)A081 Circus aeruginosus C
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(I)A082 Circus cyaneus C
(I)A084 Circus pygargus R
(I)A097 Falco vespertinus C
(I)A098 Falco columbarius R
(I)A103 Falco peregrinus 1‐5 cp P P P
(I)A127 Grus grus C
(I)A246 Lullula arborea 101‐250 cp P P P
(I)A255 Anthus campestris 11‐50 cp P P
(I)A293 Acrocephalus melanopogon
C
(I)A321 Ficedula albicollis C
A338 Lanius collurio 1‐5i C B C B
(I)A339 Lanius minor R
Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE
Cod. Specie Popolazione Valutazione sito
Riproduttiva Migratoria Pop. Cons. Isolam. Globale
Ripr. Sver. Staz.
Cod. Specie Popolazione Valutazione sito
Riproduttiva Migratoria Pop. Cons. Isolam. Globale
Ripr. Sver. Staz.
Cod. Specie Popolazione Valutazione sito
Riproduttiva Migratoria Pop. Cons. Isolam. Globale
Ripr. Sver. Staz.
Cod. Specie Popolazione Valutazione sito
Riproduttiva Migratoria Pop. Cons. Isolam. Globale
Ripr. Sver. Staz.
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1062 Melanargia arge R C A C A
1088 Cerambyx cerdo P C A B A
1044 Coenagrion mercuriale P C A C A
1078 Callimorpha
quadripunctata C C A C A
LEGENDA: POPOLAZIONE: P=presente nel sito (mancanza di informazioni numeriche); p=n. coppie; i=n. esemplari;
C=comune; R=rara; V=molto rara. VALUTAZIONE SITO: Popolazione: A=% compresa tra il 15,1% e il 100% della popolazione nazionale; B=% compresa tra il 2,1% e il 15% della popolazione nazionale; C=% compresa tra lo 0% e il 2%
della popolazione nazionale; D=non significativa. Conservazione: A=conservazione eccellente, B=buona conservazione, C=conservazione media o ridotta. Isolamento: A: popolazione (in gran parte) isolata; B: popolazione non isolata, ma ai margini dellʹarea di distribuzione; C: popolazione non isolata allʹinterno di una vasta fascia di distribuzione.
Valutazione globale: A=valore eccellente, B=valore buono, C=valore media significativo.
Si segnala infine la presenza nel SIC dell’odonato di importanza conservazionistica Calopteryx haemorroidalis, che dovrebbe essere incluso nella sezione 3.3 “Altre specie importanti di flora e fauna” con la motivazione D, data la sua rarità (Van Tol &Verdonk, 1988).