2.1 Organizzazione generale del PdG
Per l’elaborazione di questo Piano di Gestione si è fatto riferimento ai documenti metodologici dell’Unione Europea, del MATTM e della Regione Campania elaborati per la redazione dei Piani di gestione dei Siti Natura 2000 (cfr. Bibliografia). La definizione del Piano di Gestione (PdG) ha tratto ispirazione soprattutto dalle conclusioni del seminario tenutosi sull’argomento tenutosi a Galway nel 1996 e dal processo logico‐decisionale definito dal Ministero dell’Ambiente e del Territorio nelle “Linee Guida per la Redazione dei Piani di Gestione di SIC e di ZPS”.
Questo processo si articola in due fasi distinte:
a) elaborazione di uno Studio Generale, propedeutico all’elaborazione delle strategie di gestione, in cui si caratterizza il sito mediante un processo di definizione, organizzazione ed analisi di tutte le informazioni disponibili sul sito,
b) elaborazione del PdG vero e proprio, che contiene gli obiettivi, le strategie e gli interventi individuati per garantire la conservazione di specie ed habitat di importanza comunitaria presenti nel sito.
Lo schema metodologico a cui si fa riferimento per la redazione dei Piani di Gestione è illustrato nella figura seguente.
Figura 2.1 Schema metodologico
Dalla figura si evince che lo Studio Generale si articola in diversi settori di indagine ed ha la finalità di definire un quadro conoscitivo dettagliato sulla situazione ecologica, socio‐economica e territoriale‐amministrativa del Sito Natura 2000 per valutare:
- presenza, localizzazione e status di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario;
- interrelazioni tra la biodiversità di interesse comunitario e le attività umane presenti nel Sito Natura 2000 e nelle aree circostanti;
- presenza/assenza di un regime vincolistico adeguato per il mantenimento in condizioni soddisfacenti degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
Particolare cura è stata posta nel selezionare, per ciascuna componente, soltanto gli aspetti effettivamente correlati alla conservazione della biodiversità di interesse comunitario, nonché indicatori univocamente misurabili e facilmente aggiornabili, al fine di perseguire in maniera chiara il processo metodologico.
Questo approccio ha portato ad analizzare, valutare ed in alcuni casi ad aggiornare i dati riportati nel Formulario Standard del Sito oggetto del PdG; ciò è stato possibile utilizzando dati provenienti da pubblicazioni scientifiche, oppure ricavati dalle indagini di campo appositamente svolte.
L’elaborazione dello Studio Generale ha permesso quindi di delineare un quadro sintetico ma dettagliato del sito oggetto del PdG, atto a costituire il punto di partenza per l’individuazione
degli obiettivi e l’elaborazione delle strategie e degli interventi gestionali.
La Errore. Lʹorigine riferimento non è stata trovata. sintetizza il percorso logico che dalla valutazione dello status di conservazione di specie ed habitat di interesse comunitario, e degli elementi di pressione e minaccia che lo determinano, ha portato a definire obiettivi e strategie di gestione nonché misure di conservazione e di gestione attiva, necessari per il loro perseguimento.
Sono stati quindi definiti un Programma di Monitoraggio dell’attuazione del PdG stesso e della sua efficacia in termini di conservazione, individuando indicatori specifici, e un Piano d’Azione per l’attuazione delle misure di conservazione secondo criteri di priorità.
Piano d’Azione e Programma di Monitoraggio (che fornirà gli elementi per un aggiornamento periodico dei contenuti del PdG) conferiscono al Piano di Gestione un carattere prettamente dinamico e programmatico.
2.2 Elaborati cartografici
Per illustrare efficacemente gli aspetti ambientali e territoriali dell’area oggetto dello Studio, in allegato al Piano sono state prodotte una serie di carte tematiche. Tali cartografie sono state realizzate attraverso acquisizione dei dati geografici, osservazioni dirette sul campo ed elaborazione finale.
Oltre alle elaborazioni cartografiche relative allo Studio Generale, è stata prodotta anche una carta degli interventi, che illustra la collocazione sul territorio degli interventi proposti dal PdG.
Di seguito si fornisce un elenco delle elaborazioni cartografiche prodotte, con brevi cenni alla metodologia ed agli strumenti cartografici utilizzati.
Per illustrare la caratterizzazione abiotica dell’area è stata prodotta una carta di inquadramento territoriale (TAV. 1) che riporta l’ubicazione del SIC su base IGM (scala 1:25.000, a colori) e ne illustra la posizione relativa del SIC all’interno del PNCVD nonché la posizione rispetto alle aree di importanza naturalistica circostanti.
Per la caratterizzazione biotica dell’area sono state prodotte:
a) La carta dell’uso del suolo e degli habitat Natura 2000 (TAVV.2a e 2b):
- la carta dell’uso del suolo (TAV. 2a) illustra la copertura del suolo, descrivendo le tipologie delle vegetazioni naturali e semi‐naturali ed i tipi colturali. Tale carta è stata prodotta attraverso analisi delle ortofoto, della Carta Fisionomica della Vegetazione del Parco (Blasi, 2005) e osservazioni dirette su campo. Nella definizione delle classi viene, inoltre, fatto esplicito riferimento alle classificazioni Corine III e V livello;
- la carta degli habitat Natura 2000 (TAV. 2b) descrive gli habitat presenti nel SIC e riportati nel Formulario Standard Natura 2000. Sulla base delle informazioni bibliografiche e dei rilievi effettuati, nonché dal confronto con la Carta Fisionomica della Vegetazione del Parco (Blasi, 2005), vengono individuati gli areali relativi agli habitat. Tale carta viene elaborata attraverso analisi incrociate dei risultati dei rilievi di campo e ortofoto aeree per definire le superfici di copertura degli habitat nell’area. Per l’individuazione dei diversi habitat si è fatto riferimento al Manuale di Interpretazione degli Habitat dell’Unione Europea (Interpretation Manual of European Union Habitats).
Le carte di idoneità ambientale potenziale per la fauna (TAVV. 3a e 3b), che descrivono le aree di idoneità riproduttiva e/o trofica per la fauna di importanza comunitaria del SIC.
Tali mappe sono state realizzate costruendo le mappe di idoneità ambientale relative alle specie animali di interesse comunitario indicate nel Formulario Standard Natura 2000.
Le specie considerate sono state raggruppate in base alla loro classe di appartenenza, alle loro
caratteristiche eco‐etologiche ed alle tipologie di habitat presenti nel SIC.
In particolare, le specie sono state suddivise in 5 gruppi:
1) Avifauna nidificante in ambienti aperti: Caprimulgus europaeus, Lullula arborea, Calandrella brachydactyla, Anthus campestris, Lanius collurio;
2) Anfibi: Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Bombina pachypus;
3) Rettili: Elaphe quatuorlineata;
4) Chirotteri: Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus euryale, Myotis myotis, Myotis blythii, Barbastella barbastellus, Miniopterus schreibersii;
5) Carnivori: Canis lupus, Lutra lutra.
L’elaborazione delle mappe è stata realizzata tramite il software ESRI ArcGIS, utilizzando come base cartografica la mappa dell’uso del suolo Corine LandCover (TAV. 2a) su cui sono stati riportati gli elementi geografici principali (cartografia IGM, confine del SIC).
Dopo aver definito i raggruppamenti delle specie (come sopra descritto), per ciascuna specie è stata creata una mappa di idoneità, derivante dall’assegnazione di un valore numerico tra zero e tre ad ogni tipologia di uso del suolo presente nel sito, in base alla maggiore o minore idoneità ambientale che essa rappresenta per la specie considerata. La scala di valori utilizzata, sulla base del protocollo applicato alla Rete Ecologica Nazionale (REN) (Boitani et al., 2002), si riferisce alle seguenti categorie di idoneità: 0 = non idoneo; 1 = bassa idoneità; 2 = media idoneità; 3 = alta idoneità.
Allo scopo di fornire la massima informazione possibile circa le potenzialità dell’area, si è ritenuto opportuno non elaborare una sola carta di idoneità per la fauna nel suo insieme, bensì sono state prodotte mappe per ciascun gruppo riconosciuto. In particolare, per ogni gruppo individuato la mappa è stata realizzata mediante elaborazione GIS, sommando i valori di idoneità delle singole specie e riclassificando i valori così ottenuti nelle quattro classi di idoneità proposte dalla REN. Per queste specie quindi la mappa ottenuta rappresenta l’idoneità potenziale del territorio per il gruppo nel suo insieme.
Il modello di idoneità ambientale applicato in questo studio è di tipo induttivo, derivato cioè dall’analisi statistica di dati quantitativi di presenza delle specie ottenuti da ricerche bibliografiche, tuttavia nell’analisi si è tenuto conto delle tipologie di habitat presenti e la loro estensione, e delle caratteristiche ecologiche e comportamentali delle specie animali considerate.
Per quanto riguarda il Piano di Gestione, è stata infine prodotta la Carta degli interventi (TAV. 4) che localizza gli interventi previsti da questo Piano sul territorio del SIC.